Pane e cioccolata (1974)
Bread and ChocolatePane e cioccolata è la colazione che sgranocchia Nino Manfredi, emigrato italiano in Svizzera, nella prima scena del film. Siamo in un parco pubblico, dove sull'onda melodiosa di un quartetto di Haydn la gente si muove composta e sommessa; ma basta che il protagonista si addentri nel folto, alla ricerca di una palla, per scoprire il cadavere di una giovinetta orrendamente seviziata. "Italiano?", gli chiederanno alla polizia. Risposta: "Nessuno è perfetto". Con un piede nella Svizzera delle cartoline e l'altro nell'universo cupo di Frisch e Dürrenmatt, Nino il cameriere cerca inutilmente di integrarsi nel mondo in cui vive. Gliene capitano di tutti i colori: viene cacciato dal lavoro per aver orinato in pubblico, un miliardario fallito gli muore fra le braccia, una rifugiata greca gli sfugge dopo avergli fatto intravedere una speranza d'affetto, va a vivere in un pollaio fra uomini ridotti alla stregua di galline e infine si tinge di biondo nell'estremo inutile tentativo di fingersi membro della razza eletta.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: Commedia, DrammaticoNazione: Italia - 1974
Durata: 126 minuti
Formato: Colore Bianco e Nero
Note:
Presentato nella sezione Venezia Classici della 70a Mostra del Cinema di Venezia.
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Commento del regista
Il film non riguarda tanto due Paesi precisi quanto un'emigrazione interna, un'emigrazione dell'anima e, in definitiva, un tentativo di fuga da se stessi. Una crisi di identità. Pane e cioccolata è un'opera disperatamente individualistica: la storia di chi ha lasciato il suo mondo e vorrebbe integrarsi in un mondo nuovo. (L'emigrante è anche un uomo?, "L'Europeo", 28 febbraio 1974)
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