Poster Dove eravamo rimasti

Dove eravamo rimasti (2015)

Ricki and the Flash
Locandina Dove eravamo rimasti
Dove eravamo rimasti (Ricki and the Flash) è un film del 2015 prodotto in USA, di genere Drammatico diretto da Jonathan Demme. Il film dura circa 101 minuti. Il cast include Meryl Streep, Kevin Kline, Rick Springfield, Sebastian Stan. In Italia, esce al cinema giovedì 10 Settembre 2015 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da martedì 5 Gennaio 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 727598 euro.

Ricki è una rockstar che, dopo aver dato tutto per realizzare il sogno di diventare una celebrità del rock&roll, decide di ritornare a casa per recuperare il rapporto con la sua famiglia. Ad interpretare la figlia della popolare chitarrista sarà Mamie Gummer, figlia di Meryl Streep anche nella realtà. Nel cast anche Rick Springfield nei panni del fidanzato di Ricki e Kevin Kline nel ruolo del suo ex marito.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 10 Settembre 2015
Uscita in Italia: 10/09/2015
Data di Uscita USA: giovedì 6 Agosto 2015
Prima Uscita: 06/08/2015 (USA)
Genere: Drammatico
Nazione: USA - 2015
Durata: 101 minuti
Formato: Colore
Produzione: Clinica Estetico, TriStar Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Box Office: USA: 23.482.000 dollari | Italia: 727.598 euro
In HomeVideo: in DVD da martedì 5 Gennaio 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Jonathan Demme

Cast Artistico e Ruoli:

Recensioni redazione

Dove eravamo rimasti, la recensione
Dove eravamo rimasti, la recensione
Erika Pomella, voto 6/10
'Dove eravamo rimasti' è una commedia scialba e banale, che si salva solo grazie alla presenza maestosa di Meryl Streep.
Recensione Blu-ray di Dove eravamo rimasti
Recensione Blu-ray di Dove eravamo rimasti
Redazione, voto 7/10
A parte il film poco coinvolgente, il blu-ray di 'Dove eravamo rimasti' con Meryl Streep offre un reparto tecnico audio e video perfetto, con reparto extra soddisfacente.

Immagini

[Schermo Intero]

IL FILM

“Tutti hanno una parte del passato che vorrebbero cambiare”, afferma il regista Jonathan Demme, che dirige il film Dove eravamo rimasti. Ricki, portata in vita da Meryl Streep, è una chitarrista e una mamma rock piena di rimorsi per il suo passato che ora ha l’occasione di aggiustare le cose. “Quando Ricki vede la figlia disperata”, aggiunge Demme, “capisce che è un’opportunità di redenzione per raddrizzare tutte le scelte sbagliate che ha fatto nella sua vita”.

“Dobbiamo tutti convivere con gli errori del nostro passato”, racconta la Streep. “Credo che Ricki vorrebbe che i figli la amassero di più e la capissero di più – e questo si chiama rimorso. Eppure ogni scelta compiuta le è chiara, e ne è più che consapevole. Vive sul momento, agisce d’impulso e questo per lei è imperativo e vitale. È stato piacevole interpretare il ruolo di una persona che non agisce come tutti si aspettano da lei. È come se dicesse, ‘Non posso essere diversa da quello che sono'”.

“Ricki Rendazzo è certamente una Meryl Streep che non abbiamo mai visto prima”, continua Demme. “È straordinario che la Streep continua ad accettare ruoli che sono più propriamente delle sfide – e dà vita a personaggi decisamente ‘difficili’, come la terribile strega di Into the Woods. Interpreta tanti personaggi estremi e in questo film, Ricki è senza meno un personaggio estremo, ma Meryl la interpreta con tanta naturalezza. È una vera e autentica cantante e chitarrista, una vera donna del 21° secolo”.

“Questo film non racconta di famiglie perfette, impacchettate col fiocco. Qui le persone sono vere”, spiega la Streep. “Sono vere, complicate, un disastro. Eppure alla fine è divertente, anche se commovente”.

Ricki Rendazzo è un personaggio ideato e raccontato da Diablo Cody, la sceneggiatrice vincitrice di Oscar® di Juno e sceneggiatrice di Young Adult e della serie TV “The United States of Tara”.

“Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono trovata completamente coinvolto nei personaggi – specialmente nel viaggio di Ricki e la sua relazione con la figlia, l’ex marito ed il suo nuovo compagno”, osserva il produttore del film Marc Platt. “Per la fine della sceneggiatura ero completamente immerso nei personaggi. Questo è il mio barometro – capire quanto mi sento coinvolto o meno, percepire una reazione viscerale con il copione, e se questo accade, allora è fatta. E questa sceneggiatura mi ha emozionato alla prima lettura”.

Cody spiega come l’ispirazione per questo personaggio le sia di fatto arrivato dalla sua vita personale e da una persona a lei vicina. “Per il personaggio di Ricki mi sono ispirata alla vita di mia suocera, che è una cantante leader di una band rock del New Jersey che si chiama “Silk and Steel”. Terry ha sei nipotini ormai, eppure ogni fine settimana è in giro a suonare e cantare rock nei locali, e ad emozionare il pubblico. Il rock ‘n’ roll è la sua vita e credo che molte persone l’abbiano giudicata sciocca ad essere ancora in giro a suonare rock da mamma o nonna – ma a lei non importa un bel niente. Ed è quello che amo di lei”.

Con la sceneggiatura di Cody in mano, il produttore Marc Platt ha poi chiesto alla Streep di interpretare il ruolo della protagonista. “Conoscendo Meryl Streep da tanti anni, e conoscendo la sua passione per i musical e le commedie musicali, ho capito al volo che questo sarebbe stato un personaggio che avrebbe voluto interpretare. Ero a Londra e stavo girando Into the Woods con Meryl, ed un giorno le ho detto: “Ho una sceneggiatura speciale e vorrei che tu la leggessi. Data l’assoluto realismo che Diablo aveva creato per il personaggio di Ricki, non mi sono sorpreso quando qualche settimane dopo, Meryl è venuta da me e mi ha detto, ‘Ricordi quella sceneggiatura che mi hai dato? L’adoro!’ Il resto, poi, è stato facile”.

Nel film, Ricki Rendazzo lascia la sua casa di Los Angeles per tornare in Indiana dalla figlia Julie che sta vivendo una crisi personale. Dalla sua vita tutta rock ‘n’ roll, torna alla vita che aveva abbandonato come Linda Brummel, moglie e madre di tre figli. Come fa notare Cody, per quanto Ricki voglia redimersi, lo vuole comunque fare a modo suo. “Ricki è Ricki”, sostiene, “nel passato è stata Linda Brummel, la moglie di Pete. Era una madre, viveva nell’Indiana. Non vuole più quella vita. È molto sicura nel suo ruolo di cantante, di Ricki”.

Nello scrivere il personaggio di Ricki che si è ricostruita un’intera vita nuova, Cody racconta di un argomento che conosce bene. “Capisco bene cosa si prova ad essere una persona che è separata dalla persona che si era originariamente”, dice, “Anch’io ho due capitoli distinti nella mia vita: nel Midwest sono Brook, mentre a Los Angeles sono Diablo Cody e lo sono da ben otto anni. A volte ho problemi ad integrare queste due identità – quindi capisco bene cosa prova Ricki”.

Interpretare questo ruolo ha offerto alla Streep la possibilità di lavorare con la figlia attrice, Mamie Gummer (Cake, Effetti collaterali). Con una relazione madre-figlia al cuore della storia, è chiaro che il realismo di questo rapporto ha aggiunto intensità al film. Il regista Demme ha voluto che madre e figlia non parlassero mai delle scene al di fuori dal set. Sebbene molto vicine nella vita reale, il rapporto di estraniamento nel film è palpabile, come la loro somiglianza fisica. La realtà genetica aggiunge per forza un raro livello di realismo al film.

“Mamie è molto drammatica e lo è sempre stata, fin dall’età di tre anni o forse pure tre mesi – e quindi è una vita che recitiamo insieme”, osserva la Streep. “Sono sempre così meravigliata dalla sua determinazione ad affrontare i personaggi a cuore aperto. È difficile entrare nell’industria del cinema con una madre così importante a Hollywood, ma i figli hanno una visione particolari dei genitori e non tendono a metterli su un piedistallo. Quindi, per lei trovare una motivazione per essere arrabbiata con me, e produrre rabbia per il suo personaggio… beh, non credo sia stato difficile!”

La Streep sostiene che uno dei motivi principali per capire la distanza tra madre e figlia è perché sono così simili. “Credo che entrambe siano propense al litigio. Entrambe vedono le cose da outsider, entrambe pensano di essere detentrici della Verità. Il frutto non cade mai lontano dall’albero. Entrambi vivono la loro verità, senza scusarsi mai”.

A mettere insieme i pezzi del film, il regista Jonathan Demme. “Mai sceneggiatura fu più appropriata di Dove eravamo rimasti per Jonathan Demme,” osserva il produttore Platt. “Pensate al lavoro di Jonathan. È perfetto per i film con personaggi femminili. Ha diretto alcuni dei film musicali più importanti, ha vissuto nel mondo del rock. Le trame dei suoi film ruotano sempre intorno alle differenze e alla tolleranza – gente che percorre sentieri diversi e poi si trova a vivere e a convivere bene. Jonathan era la scelta inevitabile. E così, quando mi ha chiamato per dirmi, ‘Devo assolutamente dirigere questo film’, è stata musica per le mie orecchie, ma non certo una sorpresa”.

LA BANDA…

“Presto ho scoperto che Jonathan voleva girare con la musica dal vivo, la qual cosa mi ha scioccata”, racconta Cody. “Ogni volta che ho lavorato ad un film musicale, era in playback, con l’effetto finale di film hollywoodiano di serie C – sincronizzazione labbra, la chitarra che suona per finta. Chiaramente, si tende a lavorare così, perché è più facile. Ma non per Jonathan Demme. The Flash doveva diventare un vero gruppo musicale, una vera e proprio banda. Ogni nota musicale che sentirete in questo film è vera. Meryl canta e suona la chitarra. Sono una banda, e senza ombra di dubbio, questo è l’aspetto più figo del film”.

E quindi, anche se la Streep era senza ombra di dubbio l’unica e la migliore scelta per il ruolo da protagonista di questo film, avrebbe però dovuto imparare a suonare la chitarra per dare vita al suo personaggio. La visione di Demme per questo film fin dall’inizio era avere una banda vera e propria. “Con un film così denso di personaggi importanti, volevamo insistere sull’aspetto realistico dei fatti”, spiega Demme, “Non ho mai pensato per un attimo di non lavorare con la musica dal vivo. Di solito, con i film musicali in playback, si fa suonare la banda e poi si sovrappone la colonna sonora ma io non volevo fare questo. Volevo che la banda, con Meryl al centro, uscisse sul palco e suonasse per davvero”.

Già ottima cantante, la Streep si è esercitata per mesi a studiare la chitarra. “Per cominciare, ho iniziato a studiare chitarra acustica con un maestro di New York, poi un mese dopo sono passata a quella elettrica”, spiega la Streep, “In seguito ho lavorato quasi tutti i giorni con Neil Citron, un maestro di chitarra geniale. Mi ha messo un Telecaster tra le mani e mi ha insegnato tanti piccoli trucchi che usano i rocker, corde bar, cambi veloci e cose del genere”.

La Streep racconta come ha trovato più facile suonare la chitarra elettrica, “anche se poi gli errori sono più evidenti! Con una chitarra acustica, un errore passa inosservato, con la chitarra elettrica, invece, basta una nota sbagliata che risuona da morire! È stato davvero divertente”.

“Non ho mai avuto dubbi che Meryl sarebbe stata un’ottima chitarrista perché so che fa delle ricerche allucinanti per i suoi ruoli”, racconta Demme. “Nei mesi precedenti un film, lavora tanto quanto sul set”.

Accanto a Ricki, Demme ha chiamato il chitarrista rock leggendario Rick Springfield. Famoso per i suoi pezzi anni 80, la carriera di Springfield passa anche per diversi ruoli da attore.

“Il ruolo di Greg è duplice”, spiega Demme. “Ci serviva un ottimo attore capace di recitare accanto ad un’attrice come Meryl Streep, ma anche un musicista eccezionale. Ero abbastanza preoccupato di non riuscire a trovare il giusto Greg. Il compito che avevamo assegnato ai nostri eccezionali direttori casting, Bernard Telsey e Tiffany Little Canfield, era trovare un attore che sapesse suonare la chitarra e che sapesse anche recitare bene. Dovevano trovare chiunque per quella fascia di età – avrei fatto tutti i provini necessari. E poi arriva Rick Springfield, lo incontriamo, è bravo – e poi inserisce la spina e… restiamo sbalorditi!”

In seguito, Springfield incontra la Streep una seconda volta. “Volevamo assicurarci che ci fosse chimica tra i due. Tutt’a a un tratto, Rick sprigiona calore e Meryl inizia a raccontare cose di sé che nemmeno lei sapeva esistere. Lui è entrato deciso ad essere perfetto per questo ruolo: era un’occasione eccezionale per recitare accanto a Meryl Streep, essere membro di una banda, ma anche avere un ruolo speciale nel film che andasse oltre tutto ciò. E così, quando è andato via, abbiamo pensato, ‘Wow, abbiamo appena trovato il miglior Greg immaginabile’!”

“Rick è molto vitale, come persona, cantante e attrice”, osserva la Streep. “E questa è una qualità meravigliosa e necessaria per Greg, perché dopotutto è un tenerone. È il chitarrista leader del gruppo ma aspira anche a diventare il compagno di Ricki nella vita. Pretende soltanto che lei entri nel rapporto completamente ma questo è complicato per Ricki che invece tende a scappare e teme di non farcela a sostenere il peso di un rapporto sincero”.

“Greg è un bravo chitarrista che non ce l’ha mai veramente fatta ad avere successo”, spiega Springfield. “Ha avuto un breve momento di gloria che poi non si è confermato ma ama suonare ed ora è innamorato di Ricki. È frustrato dal fatto che Ricki ha paura di impegnarsi in un rapporto, dall’atteggiamento casuale di lei rispetto ai rapporti in generale, però ama suonare insieme a lei – ed è qui che il loro legame va oltre. Condividono la passione per la musica”.

La sfida più grande del ruolo di Springfield? “Riuscire a non ripetere ogni due minuti, ‘Oh mio Dio, sto recitando con Meryl Streep!'”, afferma ridacchiando. A parte gli scherzi, Springfield è abituato ad essere al centro del palcoscenico come rockettaro ma per il film ha dovuto differire questo ruolo a Ricki – leader della banda The Flash. “Di solito sono io il centro dell’attenzione ma per questo ruolo mi sono dovuto ispirare ad un mio amico che di fatto ha questo tipo di relazione con la moglie sul palco. È stato un caso che li abbia visti e mi sono modellato su quel ruolo lì. Basta gettare un gancio con una realtà, una persona, e questo ci aiuta a recitare, a reagire nel ruolo”.

Neanche a farla apposta, Springfield ed il suo personaggio condividono la passione per uno strumento musicale. “Nel copione, Greg aveva un SG del 68. Io nella vita vera ne ho una del 69 – l’ho comprato nel 1970 e ce l’ho da allora. È stata la chitarra principale dei miei primi album, e l’ho suonata mentre componevo tanti miei primi brani, come ‘Jessie’s Girl’. È una chitarra molto importante per me. Appena l’ho detto a Jonathan, mi ha detto, ‘Ottimo. Allora lo usiamo’. E così la connessione è stata immediata.

Accanto a Springfield nel ritratto della banda The Flash vi sono tre leggendari attori/musicisti:

• Bernie Worrell, alla tastiera, membro fondatore del Parliament-Funkadelic, che ha lavorato con i Talking Heads ed è membro del Rock and Roll Hall of Fame;
• Rick Rosas – a/k/a “Rick il bassista” – che ha suonato con Neil Young, Joe Walsh, Crosby, Stills, Nash & Young, Jerry Lee Lewis, Johnny Rivers, Ron Wood ed Etta James, morto lo scorso anno poco dopo la fine delle riprese; e
• Joe Vitale, un collaboratore storico di Joe Walsh ed il batterista originale delle tournèe di Crosby, Stills & Nash.

Durante le settimane prima delle riprese, Ricki and the Flash, ora finalmente una banda, hanno suonato intensamente. Springfield racconta che suonare serviva per mettere insieme il gruppo ma allo stesso tempo per provare i pezzi. “Erano tutti ottimi musicisti ma dovevamo mettere insieme i brani perché sembrassero perfetti… E così abbiamo fatto, fin dal primo giorno. Ogni musicista sapeva perfettamente cosa dovesse fare ed era incredibile vedere quanto Meryl Streep si dedicasse al suo ruolo. È difficilissimo suonare uno strumento che non si è mai suonato prima mentre si canta pure – davvero difficile. E lei è stata straordinaria – completamente dedita. Abbiamo provato per due settimane, si stava sempre insieme, si pranzava insieme, e poi è arrivato il momento di iniziare le prove vere, ‘Dovevamo diventare un vero gruppo musicale. E così, abbiamo ristretto sei anni in due settimane per provare a decollare’.

“Studiare la chitarra mi divertiva ma era una cosa tra me e me. Poi tutt’a un tratto, Jonathan ha detto che avevamo due settimane per mettere insieme la banda. E io ho pensato, due settimane?! Due settimane per diventare una banda?! Non mi sembrava assolutamente abbastanza tempo ma i ragazzi erano bravissimi. Sono stati molto carini e comprensivi all’inizio ma chiaramente non potevo reggere il loro livello. Poi, intorno al sesto giorno, abbiamo beccato l’onda e l’abbiamo cavalcata. Abbiamo suonato e suonato e suonato e poi ho capito perché Ricki non voleva mai smettere di suonare. Perché è davvero divertente!”

Le prove erano così intense che la banda ha proibito a tutti di entrare – anche al regista. “Mi sembra giusto”, sghignazza Demme. “Quando finalmente sono entrato nella stanzetta dove provavano, tre settimane dopo, li ho trovati sul palco e c’era Meryl Streep proprio nel centro, e sembrava che per tutta la vita non avesse fatto altro. Era entusiasmante. Ll’unica cosa più entusiasmante è stato quando abbiamo iniziato a girare e vederli suonare di fronte ad un pubblico dal vivo”.

Per Demme, è stato un momento cruciale e inaspettato. “Quello che non avevo messo in conto è che suonando di fronte al pubblico con la musica dal vivo, il pubblico si sarebbe messo a ballare. Ero entusiasta di vedere la gente alzarsi in piedi e ballare mentre Ricki and the Flash suonavano.”

Ricki and the Flash sono una band cover e quindi Demme e i suoi collaboratori dovevano scegliere canzoni famose che servissero a due scopi: non solo dovevano essere brani tipici di cover band e quindi noti a tutti, ma dovevano anche essere brani che tematicamente risuonassero nella storia del film. “Tutti hanno collaborato, scrivendo una lista dei propri brani preferiti”, racconta Platt. “Si trattava di brani che avresti potuto sentito durante un concerto rock cover, oppure durante una festa in famiglia. Abbiamo poi ascoltato la lista dei brani e scelto diversi – alcuni più vecchi che ascoltiamo da anni e altri più recenti che la gente vuole sentire”.

“All’inizio, Jonathan aveva detto, ‘Tre brani. Sarà facile. Avrete tre settimane di prove e dovrete suonare soltanto tre brani!'” racconta la Streep. “Beh, ci sono ben dieci canzone nel film… dieci! E credetemi, non è stato facile!”

Ricki and the Flash hanno suonato durante le riprese e Demme sostiene che hanno dato vita nuova a brani vecchi. Per esempio, racconta Demme, “Il brano ‘Keep Playin’ That Rock N Roll’ è una canzone che dovevano suonare ma a me non è mai piaciuto particolarmente. Eppure quando lo suonano, mi appassiona. La vitalità che Meryl apporta al brano va oltre ogni possibile immaginazione, e così è diventato uno dei miei brani preferiti”.

Naturalmente, non solo la Streep ha imparato a suonare la chitarra, ma è diventata una perfetta rockettara. “Come per tutti i film di Meryl, arriva un momento dove lei gestisce la scena”, spiega Demme. “Durante un brano, ‘Let’s Work Together’, lascia il palco, si fa strada tra la folla, arriva al bar e si fa un drink. Tutto improvvisato. E quando le ho chiesto, ‘Come ti è venuto?’ mi ha risposto, ‘Era quello che mi sono sentita di fare'”.

I momenti più significativi sul palco sono quelli tra Ricki e Greg. “Ricki canta ‘Drift Away’ a Greg, e Greg, poiché la canzone è intrisa di chitarra, le risponde con la musica”. Come racconta Demme, “Ti riempie ed emoziona. È un bellissimo momento di rock ‘n’ roll – Meryl e Rick cantano e suonano, offrendo questa incredibile performance e fanno sembrare tutto così vero”.

Demme aveva scelto il brano “Wooly Bully”, mentre Cody aveva già aggiunto in sceneggiatura i brani di P!nk’s “Get the Party Started” e Lady Gaga “Bad Romance”. Uno dei brani più importanti è stato scelto dalla Streep: “My Love Will Not Let You Down” di Bruce Springsteen. “Meryl mi ha raccontato che stava uscendo di casa per venire al lavoro e alla radio hanno suonato il brano. Mi ha chiamato e mi ha detto, ‘Ho appena trovato il brano giusto’. Ed in effetti, è perfetto”, racconta Demme.

Forse il brano più significativo del film è il pezzo originale “Cold One”. Nel film si dà la paternità del pezzo a Ricki ma di fatto è stato composto da Jenny Lewis e Johnathan Rice. “Ero un loro fan prima di girare questo film,” confida Demme. “Ci serviva un brano originale e Diablo non l’aveva scritta e così sono andato da Jenny e Johnny e ho detto, ‘Immaginate una canzone che questo personaggio potesse aver scritto 15 anni fa.’ E mi hanno mandato un demo per ‘Cold One’. È stata una rivelazione. Era così perfetta. Orecchiabile. Immediata”.

Streep ricorda Springfield che suona il brano mentre lei si preparava. “Ho sentito Rick suonare ‘Cold One’… Era perfetto. Bellissimo. Io, però, dovevo suonarlo acusticamente, nel film”. Sebbene la Streep fosse consapevole di non essere a livello di Springfield con la chitarra, ha trovato un modo di suonarla che rispecchiasse il personaggio e il momento. “Ho pensato di suonarlo come a dare corpo alla chitarra – pizzicando le corde e poi dandogli una botta, in modo che fosse ritmico e si sentissero le corde cambiare. Funziona bene per la scena, perché Ricki la sta suonando per l’intimità della sua famiglia, non per il pubblico. Questo è il brano che doveva essere il suo cavallo di battaglia, il suo grande successo ma così non era stato. Lo sta suonando ma allo stesso tempo non lo sta suonando… è incerta, insicura”.

Nel film, il brano originale si sente ben quattro volte. La prima durante una tenera scena a Indianapolis, dove Ricki suona una versione acustica e gentile per Pete e Julie, e l’ultima nella scena finale del matrimonio, quando Ricki and the Flash lo suonano e cantano alla grande. Viene poi sentito due volte in versione strumentale: una volta sulla chitarra di Rick Springfield, mentre Ricki torna dall’Indiana a Los Angeles con la coda tra le gambe e poi di nuovo ad Indianapolis, dove è faccia a faccia col suo terrore del matrimonio, sulla tastiera umorale di Bernie Worrell.

… A PROPOSITO DELLA FAMIGLIA

Quando Ricki torna in Indiana, fa del suo meglio per aggiustare le cose con la sua famiglia.

Nel ruolo dell’ex marito di Ricki, Kevin Kline, amico e collega storico di Meryl, avendo lavorato insieme in La scelta di Sophie e Radio America, come pure diverse volte a teatro, compreso una performance del 2012 tratto dalla scena del famoso balcone di “Romeo & Juliet” al Teatro Shakespeare in the Park di NY. “Kevin è un attore brillante. Sono una sua fan dai tempi de La scelta di Sophie e del Re Pirata in ‘Pirates of Penzance’ a Broadway”, sostiene Platt. “Kevin è veramente divertente ma allo stesso tempo drammatico. Il suo personaggio è davvero complicato, la sua relazione con Ricki è complicata. E questo mi ha indotto a pensare che sarebbe stato perfetto per questo ruolo. Poiché, inoltre, lui e Meryl sono stati marito e moglie nel film e sono così amici nella vita reale, ho pensato che anche questo avrebbe potuto aiutare la narrazione. C’è così tanto di non detto tra Ricki e Pete. E così, appena ho dato il copione da leggere a Meryl, ho suggerito Kevin per il ruolo di Pete”.

“Anche Kevin è un musicista di talento”, osserva la Streep. “Il primo giorno che suonavamo nel locale, è venuto da me e mi ha detto, ‘Non c’è male’. Per me è stato un grande complimento”.

“Kevin è stato decisamente coraggioso nelle sue scelte per questo ruolo”, afferma Demme. “È un uomo profondo e caloroso ma è anche un uomo che non vuole scombussolare le cose nella sua vita, perché la sua vita gli piace così com’è. Prende decisioni razionali proprio per non cambiare. Sebbene amasse Pete, anch’io penso che Ricki meriti di più – e infatti, poi lo trova”.

Dove eravamo rimasti vede insieme sul grande schermo Meryl Streep e la figlia, Mamie Gummer. “Conoscendo Meryl da anni, conosco anche Mamie, sia personalmente che come attrice”, osserva Platt. “Ho sempre percepito che fosse una ottima attrice e che prima o poi sarebbe arrivato il ruolo che la trasformasse in una star. Quando ho letto il copione e ho pensato a Meryl per il ruolo di Ricki, ho anche pensato che quello della figlia sarebbe stato il ruolo perfetto per Mamie – sia che Meryl accettasse il ruolo della mamma o no. Il fatto che comunque Meryl avesse accettato e che la trama fosse così incentrata sui personaggi madre-figlia, non ho potuto evitare di pensare Ecco quel ruolo“.

“Il ruolo di Julie è proprio il suo” afferma Platt. “Mamie è stata capace di rendere il ruolo ancora più interessante e complesso e commovente. La sua relazione con la madre è intriso di complessità, amore/odio ed un incredibile miscuglio di emozioni”.

“Julie e Ricki sono completamente diverse ma si dà il fatto che siano anche molto simili”, racconta il regista. “È incredibile come piano piano riescano ad avvicinarsi. È stato davvero divertente lavorare con Mamie. Parte del mio lavoro consisteva nel cercare di mantenere le distanze tra lei e la madre. ‘Non è tua madre. Non è Meryl Streep. Questa è un’altra madre. Totalmente. Quindi, alleiamoci contro di lei, perché se lo merita”.

Come c’è da aspettarsi, recitare CONTRO una delle più importanti attrici di Hollywood, che casualmente è anche la propria madre, è stato sicuramente una grande fonte di ispirazione ma anche molto difficile per la Gummer. “È stata una sfida più intensa di quanto immaginassi, ma mi ha anche molto arricchita. È stato divertente ed illuminante e mi ha rafforzata. Sono spuntate tutte le gamme delle mie emozioni umane. Lei è la persona a cui sono più connessa e in modo intrinseco, e quindi esaminare quel legame e farlo a pezzi e ricomporlo ogni giorno è stato intenso”.

“Credo che Ricki abbia sempre amato Julie ma i suoi sensi di colpa l’hanno da sempre paralizzata e quindi ha paura ad uscire da se stessa. Qui, invece, finalmente le viene offerta questa occasione e all’improvviso non è più Ricki la persona problematica in famiglia. Ricki può finalmente aiutare la figlia e affermare, grazie alla sua esperienza, che tutto migliora e che tutto andrà benissimo”.

“Julie non vuole diventare come sua madre”, continua la Gummer, “vuole essere una casalinga. Vuole dedicare la sua vita alla famiglia ed essere il tipo di mamma che Ricki non è mai stata. E quando invece le cose non vanno come aveva pianificato, non capisce più chi è, e quale è il suo scopo nella vita”.

“Diablo Cody ha creato un personaggio incredibile e Mamie le dà vita: è forte, divertente, commovente ed imprevedibile”, osserva Demme. “Mamie porta questo personaggio al suo limite”.

Vincitrice di ben sei Tony, la cantante e attrice Audra McDonald interpreta il ruolo della seconda moglie di Pete, Maureen Brummell. “Maureen è l’esatto opposto di Ricki”, spiega, “è la perfetta seconda moglie, la moglie perfetta, la figlia perfetta. E infatti nel film va di corsa dal padre che è malato terminale. È incredibilmente protettiva della sua nuova famiglia. È stata lei a rimettere insieme la famiglia Brummell dopo che Ricki aveva lasciato Pete e ha poi cresciuto i figli come fossero suoi. È molto protettiva del suo mondo e non vuole che venga disturbato in alcun modo”.

“Diablo scrive questo personaggio in modo che non piaccia al pubblico, prima ancora che il pubblico la veda”, spiega il regista. “Si sente dire cose di lei – tipo le irritanti omelie che ha messo in giro per la cucina, oppure il fatto che ha voluto un giardino d’inverno nella loro villa… E poi arriva Audra che sprizza di calore, vitalità, bellezza e profondità ed è come se… wow! Audra è un’attrice eccezionale. Apporta coraggio ed amabilità al suo personaggio ma se necessario anche la fermezza di una badessa. C’è una scena dove Audra e Meryl hanno una discussione ed è come vedere Sfida all’O.K. Corral.”

McDonald racconta che non c’è nulla di simile che avere una discussione con Meryl Streep in scena. “È come essere colpiti dalla freccia di Cupido. Ti fa sentire che sei un’attrice incredibile solo perché le stai accanto. Ti senti benedetto dagli dei”.

Per completare il cast, nel ruolo di uno dei tre figli di Ricki e Pete, Josh Brummell, l’astro nascente Sebastian Stan. La sera prima del suo matrimonio, Stan non sa ancora cosa prova per sua madre. “Pensa che sia giusto che la madre sia presente ma di fatto non prova abbastanza per lei. È come se fosse un’amica di famiglia più che una madre”, afferma il giovane attore. “Ma credo che ci sia una parte di lui che rispetta la scelta di Ricki di inseguire i suoi sogni e non cambiare in modo da non tradire se stessa. C’è distanza tra lui e Ricki – ci sono problemi che sono ancora lì, sepolti in profondità e non credo li abbia risolti”.

LA PRODUZIONE

Il film Dove eravamo rimasti si svolge nel quartiere di San Fernando Valley a Los Angeles e nell’Indiana. Eppure il film è stato girato per gran parte a New York (con alcuni esterni a Los Angeles). Lo scenografo Stuart Wurtzel ha quindi dovuto ricreare le location che servissero ad entrambi le ambientazioni.

La ‘casa’ di Ricki è il Salt Well, un locale dove lavora il gruppo musicale Ricki and the Flash. Per ricreare questa location, Wurtzel su suggerimento di Demme, ha cercato nella realtà. “Il Rodeo Bar nella zona East di NY aveva appena chiuso. Ed era quella la mia idea di bar per il nostro film”, spiega Demme. “A qualche punto, doveva essere stato un locale in stile country o western, ma poi ad ogni nuova gestione avrà subito trasformazioni casuali. E così, proprio mentre chiudeva definitivamente, siamo entrati e abbiamo chiesto se potevamo usarlo per sei settimane. Finalmente, la banda aveva trovato lo spazio giusto per fare le prove”.

Mentre la banda provava, Wurtzel ricreava The Salt Well in studio, usando il Rodeo Bar come ispirazione. “Stuart ha creato un bar rockettaro perfetto. È un bar che sicuramente aveva avuto giorni più felici ma è denso di atmosfera”, spiace Demme. “Mi sarebbe piaciuto bere una birra in un locale del genere”.

“L’idea era creare il tipo di locale che era stato popolare un tempo ma ora aveva un aspetto vecchio, trasandato”, spiga Wurtzel. “I suoi giorni gloriosi dovevano apparire sbiaditi. Allo stesso modo, la carriera di Ricki non era mai decollata come lei aveva sperato”.

Wurtzel doveva inoltre creare un secondo mondo per Ricki, per contrastare il Salt Well. “C’è il mondo della sua carriera, della sua professione, della sua musica, ma c’è anche un altro mondo che racconta da dove viene e come la sua vita sarebbe stata se fosse rimasta ancorata al passato. Questi, insieme ad altri elementi – quali la sua solitudine fuori dal palco e la sua storia d’amore con Greg – sono altri aspetti della vita di Ricki”.

E così, Wurtzel ha ricreato Indianapolis. “Il film si apre con sette minuti pieni di rock duro, e poi, per tutta l’ora successiva, ci concentriamo su Ricki che lascia la città e viene strappata da quella sua identità, in modo che per la fine della prima ora, il pubblico ha dimenticato chi fosse la Ricki Rendazzo delle prime scene”, osserva Demme. “Volevamo quindi rendere quella parte del film il più verde possibile, per rafforzare il contrasto con la trasandatezza della vita R&R di Ricki a Los Angeles”.

La casa dell’Indiana di Pete Brummell è stata trovata a Rye, nello stato di New York. “È decisamente altolocata, lontana dalla città. Ha una piscina, è grandiosa. Ha un bellissimo ingresso probabilmente disegnato da un arredatore”, osserva Wurtzel. “Non solo la location contrasta con tutto quello che ha Ricki che vive in un semplice monolocale, ma anche l’arredamento. La casa è piena di foto di famiglia: i loro viaggi, i bimbi che crescono. Sono stati felici. Maureen è una madre adottiva meravigliosa, calorosa, appagante. E Ricki è tagliata fuori da tutto questo. Non perché non l’abbia voluto ma semplicemente perché non era nelle sue corde”.

Per creare il look da rocker di Ricki, Demme ha chiamato la capo costumista Ann Roth, la costumista Nina Johnston, la capo reparto trucco Patricia Regan, la truccatrice Bernadette Mazur, e la capo reparto acconciature Alan DAngerio. “Mi piace che il primo rapporto con costumisti, truccatori e parrucchieri sia impostato dagli attori. Mi piace tenere le distanze all’inizio”, spiega il regista. “Dopo osservo. A volte mi innamoro sull’istante, altre volte faccio le mie osservazione e poi inizia la vera e propria fase di collaborazione. Eppure, il look di Ricki è stato impostato da subito senza di me. Sono stato entusiasta quando è arrivata Meryl Streep dopo le prime prove trucco e costumi. C’erano piccolissime cose da ritoccare ma Ricki è in tutto e per tutto l’idea che Meryl ha avuto di lei in collaborazione con Ann Roth e Alan DAngerio e tutti gli altri delle loro squadre”.

HomeVideo (beta)


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Dove eravamo rimasti disponibile in DVD da martedì 5 Gennaio 2016
info: 10/09/2015.


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