Codice rosso – Lo stato del calcio su Sky Sport


Un viaggio nel mondo del calcio per spiegare come il calcio italiano sia scivolato nelle retrovie del nuovo football globale, dopo esserne stato padrone incontrastato fino all'inizio del Millennio.

Da sabato 30 agosto 2014, la nuova produzione originale di Sky Sport24 "Codice rosso – Lo stato del calcio" che si pone l'obiettivo di spiegare come il calcio italiano sia scivolato nelle retrovie del nuovo football globale, dopo esserne stato padrone incontrastato fino all'inizio del Millennio. Un viaggio nel mondo del calcio, dal passato ad oggi, guardando al futuro. Una docu-inchiesta che nasce dalla passione e dall'amore di Sky per il mondo del pallone, in cui crede e investe da oltre dieci anni.

Il ciclo di puntate, in onda ogni sabato, da domani alle 23.30 su Sky Sport 1 HD analizzerà quindi il momento di crisi del nostro calcio, cercando di  capire come sia possibile ricostruirne l'immagine e la competitività.  Tutto raccontato attraverso il materiale d'archivio, con lo stile dell'inchiesta e una nuova tecnica di narrazione: Gianluca Vialli guiderà l'analisi obiettiva della situazione attuale del nostro calcio nel tentativo, attraverso le testimonianze dei più importanti esponenti del calcio italiano e internazionale, di trovare proposte e soluzioni per cercare di fare un passo avanti verso il miglioramento. Tutti insieme, senza polemiche.

Ogni puntata di "Codice rosso – Lo stato del calcio" affronterà un tema e si chiuderà con il contributo di tre proposte che possano essere d'aiuto per migliorare le criticità. Al termine di ogni puntata è possibile esprimere la propria opinione sui temi affrontati, attraverso i social network: su Facebook all'interno della pagina ufficiale di Sky Sport (fb.com/SkySport) e su Twitter con l'hashtag #CodiceRosso.

Nella prima puntata si parlerà dei giovani, la generazione da cui il calcio dovrebbe necessariamente ripartire, con l'esempio del calcio tedesco e del Prato, società che ha stretto una collaborazione con l'Inter per far crescere talenti nerazzurri. Tra le altre interviste esclusive, anche quelle a: Gigi Buffon, Francesco Totti, Marco Verratti, Thiago Silva, Ciro Immobile, Kevin Prince Boateng, Borja Valero, Riccardo Montolivo, Andrea Ranocchia, Davide Santon, James Pallotta, Michel Platini, Fabio Capello, Massimiliano Allegri, Roberto Donadoni, Giovanni Trapattoni, Francesco Guidolin, Arrigo Sacchi, Alessandro Del Piero, Demetrio Albertini, Johan Crujff, Roberto Mancini, Wim Jonk, , Paolo Rossi, Dan Meis, Raffaele Cantone, Mauro Valeri, Andrea Romeo, Gianluca Pessotto, Gino Zavanella, John Foot.

Appuntamento con "Codice Rosso- Lo stato del calcio" su Sky Sport 1 HD sabato 30 agosto e poi il 13, 20 e 27 settembre, sempre alle 23.30.

Di seguito alcuni estratti delle interviste ai principali protagonisti di "Codice Rosso":

Massimiliano Allegri (allenatore della Juventus):

"La serie A è il campionato più vecchio d'Europa, da noi c'è poco coraggio a far giocare i giovani. I ragazzi sono come le montagne russe, bisogna saperli aspettare e aiutare perché non è da loro che dipende la vittoria o la sconfitta in una partita".

Raffaele Cantone (magistrato italiano):

"La criminalità organizzata entra in curva perché lì trova manovalanza con una competenza spendibile, quella di saper usare la violenza. Bisognerebbe allargare il Daspo a tutti i reati violenti. Chi è condannato per mafia non deve poter entrare in uno stadio di calcio".

James Pallotta (presidente della Roma):

"Il mio obiettivo è riportare il calcio italiano in cima al mondo, non solo la Roma. Per questo con gli altri club dobbiamo lavorare tutti insieme per farne un grande prodotto d'esportazione per il mercato globale. La base di partenza di questo lavoro sono gli stadi, i giovani e i media rights. Su questo noi americani abbiamo una certa esperienza che intendo condividere con i presidenti della serie A".

Kevin Prince Boateng (giocatore dello Schalke 04):

"Mi incavolo quando vedo gli stadi italiani vuoti. Uno stadio moderno è un bene per i tifosi ma anche per i giocatori. In un momento di crisi come questo, l'Italia dovrebbe puntare sui giovani come ha fatto la Germania. Ripenso spesso all'episodio di Busto Arsizio: possibile che abbiamo ancora di questi problemi in un mondo multiculturale?".

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