Giffoni 2014
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Giffoni 2014, Giorgia Wurth: la tv punta all’omologazione, condanna la diversità


Per Giorgia Wurth la diversità è 'stare bene con se stessi'. La tv 'punta all'omologazione, condannando la diversità'.

A Giffoni Experience è stata ospite anche l'attrice Giorgia Wurth per presentare il suo secondo romanzo, L'accarezzatrice, uscito in aprile e pubblicato da Mondadori. Dopo essersi documentata e aver lavorato allo scritto per cinque anni, il libro racconta la storia di Gioia, un'infermiera che perde il lavoro in un momento particolare della sua vita e decide di intraprendere, non senza qualche iniziale ritrosia, la carriera di assistente sessuale per disabili.

Ospite a Giffoni, Giorgia racconta di aver deciso di scrivere questo romanzo perché "volevo trattare un argomento che nel nostro Paese è considerato tabù e fa rabbia vedere che si fa di tutto per non parlarne". Una volta che Giorgia ha scoperto l'esistenza degli assistenti sessuali in Svizzera, spiega che "Lì, come in molti paesi del Nord Europa, esistono figure professionali che si occupano di assistere persone non autosufficienti, impossibilitate a fare esperienza del proprio corpo".

Presente all'incontro anche l'attrice Euridice Axen, protagonista del booktrailer che ha accompagnato l'uscita del libro: "Mi sono avvicinata al romanzo perché era scritto da una mia amica. È stato bello poterle fare complimenti veri, non solo per lo stile ma soprattutto perché Giorgia è riuscita a raccontare una storia d'amore toccando corde emotive profonde", dichiara l'attrice di origine svedese.

Inevitabile il richiamo al tema della 44esima edizione del Giffoni Experience: Be Different. Per Euridice "essere diversi è essere se stessi, stare bene con se stessi, ignorando i giudizi e i comportamenti altrui. La diversità è indice di curiosità e di un continuo desiderio di confrontarsi e di migliorarsi". Per Giorgia "considerare diversi omosessuali o disabili è un atteggiamento sorpassato e retrogrado. Entrambe concordano che "la tv punta all'omologazione, condannando la diversità: è il motivo per cui la guardo poco, pur facendo parte di questo mondo".

Per chi è interessato al libro 'L'accarezzatrice' di Giorgia Wurth, è così descritto:

"Gioia è una ragazza come tante, trent'anni e molti progetti nel cuore: ancora non sa che la vita le riserva una missione straordinaria, e che il suo destino è racchiuso nel suo stesso nome. Gioia ha appena perso il lavoro da infermiera in ospedale, il fidanzato l'ha lasciata, è preoccupata per suo padre malato. I giorni passano, l'ansia cresce, nulla si muove: non c'è lavoro, gli orizzonti sembrano chiusi. Finché una mattina Gioia risponde a un annuncio nel quale si richiede "un'infermiera con spiccata sensibilità" a Bellinzona. È così che conosce Rosaria, una donna malata di sclerosi multipla, che cerca per il suo amatissimo marito, anch'egli gravemente invalido, un'assistente sessuale… Comincia per Gioia – dopo l'iniziale turbamento – la scoperta di un mondo, quello dei disabili, dei loro bisogni, dell'apartheid in cui spesso la società li confina. La scoperta di un universo vibrante di speranza e di coraggio. Molte persone portatrici di handicap sono private della possibilità di sperimentare il piacere fisico o semplicemente un contatto corporeo diverso da quello medicalizzato. Sono private dell'esperienza dell'empatia e dell'emozione di una carezza, con esiti psicologici spesso devastanti. In Svizzera e in diversi Paesi del Nord Europa la figura degli "assistenti sessuali" – dotati di una formazione medica e psicologica – è prevista dalla legge. Non in Italia, dove un moralismo diffuso finisce per lasciare sulle spalle delle famiglie la gestione di queste esperienze…"

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