Jason Bourne sta tornando
Jason Bourne sta tornando

Jason Bourne è tornato, Matt Damon torna al cinema nel suo ruolo più iconico


'Jason Bourne' è il quinto film della saga Bourne, con Matt Damon al cinema dal 1 settembre.

Dal 1 settembre è al cinema il film Jason Bourne, con Matt Damon che torna al suo ruolo più iconico, quello appunto di Jason Bourne. Paul Greengrass, il regista di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum, si è unito ancora una volta a Damon per dirigere il nuovo capitolo del franchise, che vede l'ex agente più letale della CIA uscire "fuori dall'ombra".

In Jason Bourne, Damon è affiancato da Alicia Vikander, Vincent Cassel e Tommy Lee Jones, mentre Julia Stiles riprende il suo ruolo nella serie. Frank Marshall produce di nuovo al fianco di Jeffrey Weiner per Captivate Entertainment, e Greengrass, Damon, Gregory Goodman e Ben Smith sono altri produttori.

Sulla base dei personaggi creati da Robert Ludlum, il film è stato scritto da Greengrass e Christopher Rouse. Jason Bourne è uscito nei cinema americani il 29 Luglio 2016 e dal 1 settembre è nei nostri cinema italiani.

Qui sotto potete vedere il trailer italiano di Jason Bourne.

Nel mondo della coreografia dell'azione, degli inseguimenti e delle sequenze complesse, i film della serie Bourne – con la loro storia e la loro struttura innovativa, hanno stabilito nuovi standard per un intero genere. Per quasi 10 anni, il pubblico ha espresso il desiderio che Greengrass e Damon si riunissero per un nuovo capitolo di questa serie che bilancia sapientemente intelletto, spionaggio e azione.

Nel mondo sono successe molte cose da quando l'agente segreto Jason Bourne è uscito di scena alla fine di The Bourne Ultimatumnel 2007 – ed è proprio il tempo trascorso a consentirne il ritorno. I registi attendevano il verificarsi di una serie di eventi socio-politici che rappresentassero un palcoscenico mondiale ideale per far proseguire la storia dell'iconico Bourne, e questi eventi hanno cominciato a verificarsi nel 2014.

Il produttore Frank Marshall – che ha fatto parte della squadra Bourne sin dal primo film – dice: "Abbiamo finalmente trovato la storia attuale e rilevante per giustificare il ritorno di Bourne. Tutti noi, insieme a Paul, Chris e Matt, abbiamo preso in considerazione tutta una serie di evoluzioni possibili e, alla fine, abbiamo trovato quella giusta. Una delle cose che desideravamo era di fare non solo un altro sequel dell'ultimo Bourne, ma di basarci su uno dei grandi cambiamenti del mondo moderno che fosse rilevante e che ci ispirasse a raccontare una nuova storia.

"Abbiamo tutti constatato il drastico cambiamento che si è verificato a livello mondiale, e questo ci ha ispirato a scrivere una storia attuale riferita a ciò che sta accadendo realmente oggi", continua. "Questa serie cinematografica è veramente speciale per me, perché ne sono stato parte fin dal primissimo momento, quando abbiamo preso l'idea da un libro di Robert Ludlum – all'inizio si trattava una storia ambientata nel periodo della Guerra Fredda – e l'abbiamo trasportata nel mondo del 21° secolo. Sono felice di far parte della squadra anche per questo 5 episodio, e anche di sapere che gli spettatori siano ancora curiosi di sapere cosa ne sarà di Bourne".

Il produttore Gregory Goodman afferma che ciò che Greengrass e il suo collaboratore di lunga data Christopher Rouse hanno creato con la loro sceneggiatura, non sia solo attuale, ma propulsivo: "Credo che l'attesa sia stata una cosa positiva, perché ha concesso al film la possibilità di raccontare problemi molto più seri e di farlo in maniera onesta. Un sacco di paranoie e di preoccupazioni raccontate nei film precedenti sembrano oggi quasi ingenue rispetto a quello con cui abbiamo realmente a che fare nel mondo del post scandalo WikiLeaks, portato alla luce da Snowden – oltre alla sensazione che esista realmente un governo segreto che opera a nostra insaputa dietro le quinte. Quello che trovo interessante è che anche il comportamento dei cosiddetti cattivi sia basato su argomentazioni valide. Per me è chiaro, come cittadino e al di là di questo film, che come società ci troviamo a dover compiere delle scelte difficili per mantenere un certo equilibrio tra il nostro bisogno di sicurezza con il nostro diritto alla trasparenza e alla riservatezza. Questo film esplora tale concetto, in un contesto di azione adrenalinica".

Nel periodo in cui Bourne è stato fuori scena, sono cambiate molte cose. Spiega Greengrass: "Troviamo Bourne al confine greco / macedone, è tormentato e noi non sappiamo perché. E dunque, che cosa è accaduto a Bourne negli ultimi 10 anni e perché non ha trovato un po' di pace? La nostra storia racconta cosa dovrà fare per riuscirci".
Damon aggiunge: "Quello che scopriamo è che si è ripreso la sua libertà. Si è liberato dall'identità di Jason Bourne, ma questo non gli ha fatto trovare alcuna pace. E' un individuo tormentato, e all'inizio del film lo troviamo in preda ad una grande sofferenza".
Una delle costanti della sua vita frammentata è la sua collega Nicky Parsons, che indica a Bourne un possibile percorso per uscire da quel buio dell'anima. Rimasta anch'essa nell'ombra dopo il loro ultimo incontro, la Parsons ricompare all'improvviso tra la folla e consegna a Jason un biglietto in cui gli chiede un incontro. E' riuscita a penetrare nel sistema informatico che racchiude i dossier di tutte le operazioni segrete della CIA degli ultimi 30 anni. Una delle poche persone di cui Bourne si sia mai fidato, la Parsons ha esaminato i dossier top secret che lo riguardano.
La Parsons è interpretata ancora una volta da Julia Stiles, che ci racconta qualcosa che molti non sanno riguardo al suo personaggio: "Nel progetto originale alla fine di The Bourne Identity, Nicky finiva contro un muro e si rompeva l'osso del collo. Ma, fortunatamente per me, il film è stato rimontato e, 15 anni dopo, eccomi qui".

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