Take Five di Guido Lombardi al cinema dal 2 ottobre
Take Five di Guido Lombardi al cinema dal 2 ottobre

Take Five di Guido Lombardi al cinema dal 2 ottobre


Una storia di criminalità, raccontata da attori che hanno compiuto percorsi importanti, alcuni passando dal carcere e arrivando al grande schermo.

Take Five di Guido Lombardi, film italiano presentato in Concorso al Festival del Cinema di Roma 2013, sarà al cinema dal 2 ottobre, distribuito da Microcinema. Uno dei più apprezzati giovani registi italiani, Guido Lombardi ha già in bacheca diversi riconoscimenti per il suo lungometraggio Là-Bas, come il premio Leone del Futuro "Luigi De Laurentiis" per la miglior opera prima.

Un ricettatore. Un gangster leggendario e depresso. Un pugile squalificato a vita. Un fotografo di matrimoni, ex rapinatore, reduce da un infarto. E un idraulico con il vizio del gioco, che un giorno si ritrova nel caveau di una banca, per via di una perdita della rete fognaria. E si fa venire un'idea… Cinque "irregolari" alle prese con una rapina milionaria. Diffidenti, solidali, infine travolti da un reciproco gioco al massacro. Dove contano soltanto il denaro e la lotta per la sopravvivenza.

Radicato nella realtà della sua terra, il regista si confronta con il mondo della criminalità, fondendo il cinema di genere amato da Tarantino con la comicità de I soliti ignoti, e raccontando con sincerità un mondo criminale che è al centro di prodotti come Gomorra. Scritto dal regista, da un soggetto di cui è autore con Gaetano Di Vaio, il film è stato interamente ambientato a Napoli, comprese diverse scene sono state girate nelle fogne, considerando che la "banda del buco" le utilizza per arrivare al caveau di una banca. Insomma, quasi una dichiarazione d'intenti, come a dire che a Napoli c'è ancora tanta bellezza da riscoprire. Prendendo esempio dai cinque protagonisti, bisogna solo scavare per riportare alla luce questi tesori dimenticati della città.

"È incredibile quello che c'è sotto Napoli", dice il regista Guido Lombardi, aggiungendo che "Take Five fa consapevolmente ricorso agli archetipi del film di genere, ma prova a raccontare, a suo modo, il nostro tempo. Un tempo, una società, dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l'unica forma di riscatto da un anonimato percepito sempre di più come insopportabile".

Al fianco della dei protagonisti Gaetano Di Vaio, Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Carmine Paternoster e Salvatore Ruocco,  nel cast ci sono anche Esther Elisha, Gianfranco Gallo, Antonio Pennarella, Antonio Buonomo, Alan De Luca e Vittoria Schisano.

Take Five nasce come un film low budget caratterizzato da un impianto produttivo che può definirsi di tipo teatrale-documentaristico. A rendere possibile questa via produttiva hanno concorso non pochi elementi. Un intreccio fatto di ragioni di tipo narrativo, o comunque espressivo, e altre di ordine tecnico e organizzativo. Si tratta di un film interamente ambientato in pochi e significativi ambienti, tutti riferibili alla medesima area geografica, quella del napoletano, e in un mondo, quello della piccola malavita organizzata, oggi con una fortissima identità "visuale" oltre che socio-antropologica. Un mondo, quest'ultimo, raccontato da non pochi reportage giornalistici, documentari e/o speciali tv, ma non ancora, non almeno negli anni più recenti, "dal di dentro", eccezion fatta per alcuni episodi del film Gomorra. Il lavoro di preparazione è un'accurata ricerca sul campo, che coinvolge giornalisti e sociologi molto attenti al mondo della malavita e soprattutto al tema del linguaggio in essa presente, e si avvale della consulenza diretta di ex piccoli criminali che da anni hanno intrapreso un percorso "a ritroso", collaborando con le istituzioni locali in aree sociali e di recupero di ex delinquenti.

"Prendere parte al film Take Five di Guido Lombardi, è stata un'esperienza molto dura. Il personaggio che interpreto è molto complicato rispetto agli altri, corre sempre sul filo, è l'unico dei cinque ad avere un senso di giustizia innato, ingenuità e purezza. Ho studiato molto per trovare dentro di me tutti questi riferimenti." ha detto l'attore Salvatore Ruocco. "Recitare il ruolo di coprotagonista in un film è qualcosa che difficilmente avrei mai pensato di fare nella mia vita, cosi come per tutte le cose che oggi porto avanti nel mondo dell'arte. Ma devo anche dire che per riuscire a essere coprotagonista di un film, l'unica strada da percorrere era quella di diventare produttore." ha detto l'attore Gaetano di Vaio.

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