Adaline-L'eterna giovinezza
Adaline-L'eterna giovinezza

Recensione Adaline – L’eterna giovinezza


La vita di Adaline viene sconvolta per sempre da un incidente che le impedisce di invecchiare: Blake Lively ci racconta la sua eterna giovinezza in una fiaba tra romanticismo e malinconia
Voto: 7/10

Per molte persone, forse specialmente per le donne, quella dell'eterna giovinezza potrebbe sembrare una prospettiva invidiabile ed entusiasmante; per Adaline Bowman si rivela invece praticamente una maledizione.

La protagonista di Adaline-L'eterna giovinezza è infatti una giovane donna come tante, quando, all'età di 29 anni, è vittima di un grave incidente d'auto durante il quale viene colpita da un fulmine che blocca il suo processo di invecchiamento: da quel momento Adaline (Blake Lively) è condannata ad avere 29 anni per sempre.

Anno dopo anno, la sua condizione comincia a crearle diversi problemi: non può farsi vedere in compagnia della figlia, che al contrario cresce normalmente; è costretta a cambiare continuamente nome, residenza e impiego per non insospettire le autorità; si costringe, infine, a non intraprendere mai relazioni durature con gli uomini. La situazione però cambia quando, durante una festa di Capodanno, Adaline incontra un uomo (Michiel Huisman) attratto da lei e incuriosito dal suo atteggiamento misterioso; da quel momento, la protagonista inizia a mettere in discussione le sue scelte e viene messa di fronte a molti ricordi del passato.

Quello di Adaline-L'eterna giovinezza è un progetto intorno a cui, negli anni, si sono succeduti diversi nomi: la regia è passata dalle mani di Andy Tennant a quelle della spagnola Isabel Coixet e perfino del nostro conterraneo Gabriele Muccino, fino ad arrivare al giovane Lee Toland Krieger, finora attivo soprattutto nel cinema indipendente (il dolceamaro Separati innamorati).

Il ruolo della protagonista era stato invece rifiutato prima da Katherine Heigl e poi da Natalie Portman, prima di essere assegnato a Blake Lively, nota soprattutto per la serie Gossip Girl.

Adaline-L'eterna giovinezza è essenzialmente una fiaba, che nel suo svolgimento fantastico tratta i grandi temi universali come l'amore, la famiglia, riflettendo ovviamente sullo scorrere del tempo tra benefici e svantaggi.

La storia mette in luce soprattutto la malinconia del personaggio di Adaline, legata a un destino a cui sente di non poter sfuggire, e la conseguente difficoltà a vivere i propri sentimenti e il rapporto con gli affetti e le persone care. In questo la pellicola ricorda altre epiche romantico/fiabesche come Il curioso caso di Benjamin Button con Brad Pitt e Cate Blanchett, o l'amore messo alla prova dai viaggi nel tempo fra Eric Bana e Rachel McAdams in Un amore all'improvviso; e, in fondo, l'idea di un amore tormentato da una vita eterna senza invecchiamento è anche la storia che ha fatto appassionare milioni di fan della saga di Twilight.

Una messa in scena elegante e formale si snoda tra il presente e i flashback che rievocano il passato, mantenendo un'atmosfera lievemente incantata, con attenzione ai dettagli, dalle scenografie agli abiti di una sempre stilosa Blake Lively, che trasporta anche nel ruolo la sua immagine di icona modaiola fuori dallo schermo.

Il regista si affida soprattutto alla storia e ai suoi interpreti: oltre alla protagonista, il film è anche un trampolino di lancio al cinema per Michiel Huisman (Il trono di spade), con attori veterani a impersonare i ruoli di contorno, su tutti Harrison Ford in una parte breve ma di forte intensità.

La sceneggiatura porta in sé alcuni passaggi meno freschi e più ingenuamente prevedibili, ma è di fondo un meccanismo ben calibrato che riesce a raggiungere il suo obiettivo; consigliato a un pubblico di romantici pronti a godersi la fiaba lasciandosi andare all'emotività.

Valutazione di Matilde Capozio: 7 su 10
Adaline – L’eterna giovinezza
Impostazioni privacy