Arrow 2x17 - Birds of Prey
Arrow 2x17 - Birds of Prey

Recensione Arrow 2×17 – Birds of Prey


Birds of Prey è un episodio debole, a tratti incredibilmente noioso, che riesce a stare su solo grazie ai personaggi secondari e ad un finale ad effetto che promette fuochi d'artificio.
Voto: 6/10

Dove eravamo rimasti: recap Suicide Squad

In Suicide Squad lo spettatore aveva avuto modo di conoscere un po' meglio il personaggio di Diggle; attraverso i flashback sulla guerra in Afghanistan e il present day al fianco della nemesi Deadshot, eravamo andati un po' più a fondo nel passato della spalla di Freccia Verde. L'episodio 2×16 è stato un episodio di transito, quasi riempitivo, che non faceva procedere la storia, ma rallentava anzi la frenetica corsa verso lo scontro – sempre più inevitabile – tra Oliver e Slade Wilson. L'episodio 2×17, intitolato Birds of Prey gioca più o meno sugli stessi toni. La trama centrale, che ormai ha assunto le forme del personaggio interpretato da Manu Bennett, viene lasciata ai margini, mentre l'episodio si concentra sul ritorno – piuttosto malgestito – di Helena Bertinelli a Starling City, con l'obiettivo di uccidere il padre.

Cosa vedremo in Birds of Prey

In Birds of Prey vediamo Oliver e Sara, con le identità di Freccia Verde e Black Canary, aiutare la polizia ad effettuare alcuni arresti. Tra le persone fermate, però, Oliver riconosce l'ex mafioso Frank, padre della sua ex fiamma Helena (che tutti abbiamo amato moltissimo nei panni di Mina in Dracula). L'eroe mascherato di Starling City capisce subito che l'arresto spingerà Helena a tornare, per potersi così vendicare dell'uomo che lei ritiene responsabile della morte del suo fidanzato e, di conseguenza, della rovina della sua vita. Quasi come avesse ricevuto un invito, Helena torna davvero in città ed è pronta a mettere a ferro e fuoco Starling City, pur di ottenere ciò che più brama. Purtroppo per il nostro eroe mascherato, però, Laurel – che continua andare dagli alcolisti anonimi, sfoggiando il portachiavi-premio per i 30 giorni di sobrietà – viene richiamata al lavoro proprio per seguire il processo di Frank Bertinelli, finendo con l'essere un ostaggio prezioso nella lotta che Helena dovrà iniziare contro Oliver e contro Sara che mostra i primi segni di gelosia. La ragazza infatti ha notato come Oliver non riesca a ragionare lucidamente quando c'è Helena di mezzo. "L'ho creata io," spiega Oliver, vestendo i soliti panni da martire che tanto sembrano andargli a genio in quest'arco di puntate. Sentendosi responsabile della nascita della black heroine che è Helena, il ragazzo non si sente di ucciderla, nonostante Helena abbia messo in pericolo Laurel. Sara, allora, controbatte con una cosa profondamente giusta: "Hai creato anche Slade". Oliver incassa il colpo (basso?) di Sara, ma lo spettatore sa che la ragazza ha ragione. Oliver dovrebbe, in futuro, scendere a patti con se stesso, capendo che non può usare due pesi e due misure.

"Don't Call me Speedy"

Se Birds of Prey presenta un plot centrale che annoia più di quanto le parole siano capaci di esprimere, va riconosciuto che le storie di "contorno" sono senz'altro più interessanti. Uno degli elementi che salta all'occhio con più facilità è che in Arrow non sono poi molti a seguire il destino del protagonista. I personaggi di spalla, così come gli antagonisti e i comprimari, sono quasi sempre più interessanti da seguire. L'episodio 2×17 si concentra questa volta su Roy, che sta ancora cercando di imparare a controllare il potere del Mirakuru che gli scorre nelle vene, desiderando come sempre di essere un "vero eroe" come Oliver. Quest'ultimo, però, vedendo quanto il ragazzo abbia difficoltà a controllare gli effetti collaterali del veleno che gli sporca il sangue, decide di parlare con il ragazzo. Roy, che rimprovera a Oliver il nomignolo Speedy, capisce che deve allontanarsi da Thea per tenerla al sicuro. Il fatto di rinunciare ad un soprannome quasi vezzeggiativo, che fa pensare ad un bambino da collolare, riflette con intelligenza la presa di coscienza di Roy, che imbocca l'impervio sentiero della maturazione e della presa di coscienza. Consapevole di non poter avere tutto dalla vita, il ragazzo accetta di allontanare Thea dalla propria vita, almeno finchè non capirà come non essere un pericolo per lei. Decide allora di farsi trovare dalla ragazza avvinghiato al corpo curvilineo di una sciacquetta qualsiasi. Quando Thea lo vede, lo caccia via. Poco dopo Oliver trova sua sorella nella proverbiale valle di lacrime, ma quando Thea dice di aver capito che Roy l'ha allontanata per un motivo ben preciso e che la sua è stata solo una messa in scena per rompere con lei, lo spettatore ha un guizzo di speranza. Forse non tutti i Queen sono così duri di comprendonio. Thea allora rimprovera a Roy non tanto l'atto in sé, quanto piuttosto la mancanza di sincerità. Un attimo dopo, guardando Oliver, gli dice: "Tu sei l'unico che non mi ha mai mentito". E tanti cari saluti alla speranza.

Aspettando Deathstroke

Grazie a Dio arriva il finale di Birds of Prey a risollevare appena le sorti di un episodio a tratti molto noioso. Dopo essere stata lasciata sola, su sua richiesta, da suo fratello, Thea si appresta a tornare a casa da sola, sparendo come un punto luminoso nella notte. Mentre sta camminando, calpestando l'asfalto umido con delle scarpe dal tacco alto, una Lamborghini le si affianca, ricordandole che non è sicuro per una bella ragazza tornare a casa da soli. Slade Wilson, nel suo abitacolo di pelle, sfoggia tutto il suo fascino magnetico, offrendo a Thea un passaggio. La ragazza, che non può neanche sospettare che Slade sta in realtà minacciando l'esistenza di tutta la dinastia Queen, non ci pensa su neanche un secondo prima di accettare l'invito. Lo spettatore, però, che conosce i piani di Slade Wilson sente ripartire il battito cardiaco in attesa dell'episodio 2×18 che, dal titolo Deathstroke, promette di essere l'episodio migliore della stagione.

Cosa ci è piaciuto in Birds of Prey

• Il finale dell'episodio sembra promettere fuoco e fiamme.
• Per i nostalgici: Slade, che sull'isola, parla dell'antica Roma e dei criminali che venivano "marchiati", strizza l'occhio a Crisso e a Spartacus.

Cosa non ci è piaciuto in Birds of Prey

• Possibile che il detective Lance, che sa che Sarah è Black Canary, non riesce a fare 2+2, capendo che Arrow e Oliver sono la stessa persona?
• Il caso dell'episodio, quello che ha riportato la bellissima Helena a Starling City, è stato incredibilmente noioso.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
ArrowArrow (stagione 2)
Impostazioni privacy