Arrow 2x18 - Deathstroke
Arrow 2x18 - Deathstroke

Recensione Arrow 2×18 – Deathstroke


L'episodio, incentrato quasi interamente su Deathstroke, riprende le fila del discorso dopo le frenate delle scorse puntate e lo fa con grande stile. L'avanzata di Slade Wilson costringe Oliver Queen a fare i conti con la propria coscienza, mentre le persone a lui care cominciano a prendere le distanze.
Voto: 8/10

Dove eravamo rimasti: Birds of prey

Il diciassettesimo episodio di Arrow, dal titolo Birds of Preyaveva in qualche modo messo in pausa la narrazione della serie, presentandosi agli occhi degli spettatori quasi come un episodio filler, di riempimento. Incentrato quasi interamente sul personaggio di Helena, che torna a Starling City essenzialmente per concludere (male) il proprio arco narrativo, Birds of Prey presentava solo in fase di chiusura un collegamento con la storia antecedente, incentrata ormai sul desiderio di vendetta di Slade Wilson nei confronti di Oliver Queen. Dopo essere stata lasciata da Roy – su ordine del King Queen – Thea lascia il Verdant e mentre si sta recando a piedi a casa incontra il seducente Slade Wilson che le offre un passaggio. L'episodio 2×18 Deathstroke si apre proprio con la ripresa di questa scena.

Cosa vedremo: Deathstroke

Thea è in macchina con Slade Wilson, e la calma sembra aver preso possesso dell'abitacolo. Il sedicente uomo d'affari nota gli occhi gonfi della ragazza e le chiede cosa le sia successo. Thea risponde, spiegando a grandi linee quello che è successo con Roy – sebbene noi spettatori sappiamo che quello che sa Thea è solo la punta dell'iceberg. A questo punto quello che si affaccia sullo schermo è il profondo dolore di Slade, qualcosa che conosciamo bene ma di cui non ci stanchiamo mai. "Heartbreak is something I know all to well" spiega, con una voce serena dalla quale però fanno capolino piccole ondate di dolorosa rassegnazione. E poi aggiunge: "It's not an easy thing to recover from. Sometimes you never do". Ovviamente Slade si sta riferendo a Shado, la donna (ingrata!) per cui sta facendo tutto questo. E per un attimo Thea si lascia quasi commuovere da questa dichiarazione di imperituro amore. Appunto, per un attimo. Perchè nel fotogramma successivo Slade si toglie la maschera e con uno scatto quasi isterico urla alla ragazza di scendere dalla macchina. In quel momento Thea – l'ingenua Thea – si accorge che c'è qualcosa che non va e quando finisce nelle mani di Blood si rende conto di essere caduta in trappola. Oliver Queen, nel frattempo, è alle prese con una serata mondana a cui deve partecipare per forza. Ed è proprio durante la serata mondana che sul grande schermo del salone appare un video di Thea che chiede aiuto.

Per Oliver, allora, nient'altro ha importanza. Quasi senza battere ciglio promuove la Rochev AD pro tempore, non immaginando minimamente che la donna faccia parte del Team Deathstroke; se ne accorgerà troppo tardi, quando l'impresa Queen sarà completamente passata nelle mani del nemico. Nel frattempo, però, Oliver parte alla ricerca di Slade che, quasi senza battere ciglio, si fa arrestare. Senza rendersene conto – di nuovo! – Oliver sta seguendo i passi di una danza che Slade ha costruito per lui. Facendo arrestare Slade, Freccia diventa il responsabile del richiamo a Quentin Lance, che finisce per essere preso di mira dal Capitano del dipartimento che lo incolpa di agire tropo impulsivamente, senza prove, seguendo solo le istruzioni di un uomo mascherato. Così alla fine Slade viene rilasciato, dopo aver avuto il piacere di vedere Oliver implorare per la vita della sorella. Intanto, sull'isola, vediamo andare ancora avanti l'altalenante gioco per la vita di Oliver. Sara è pronta a cedere una vita per quella del suo fidanzato, ma all'ultimo momento le si affaccia un'idea che della genialità ha solo l'apparenza e del buon cuore nemmeno quella. Perchè Sara è comunque pronta ad uccidere un innocente: la sua idea è solo quella di rendere utile quella morte, facendo sì che porti anche alla distruzione di Slade. Per questo nasconde il detonatore di una vecchia mina sul corpo dell'agnello sacrificale; grazie al cielo, però, Slade ha il Mirakuru nel sangue e un cervello ancora funzionante nella testa, e quindi riesce a sventare il pericolo con la calma e l'eleganza che ormai gli sono propri. Sull'isola, così come a Starling City, i nostri eroi dovranno capire che eliminare la minaccia di Deathstroke non è cosa per pivellini.

I believed in you

Come abbiamo avuto modo di dire anche nelle recensioni degli episodi precedenti, la bellezza di Arrow risiede anche – e ultimamente sempre di più – sulle qualità drammaturgiche dei comprimari, quei personaggi che, alle spalle di Oliver Queen, riescono a brillare comunque di luce propria. Abbiamo fatto questo discorso per parlare di Felicity, di Diggle, dello stesso Slade Wilson. In Deathstrokeinvece, il premio per "miglior spalla", se ci passate il termine tutt'altro che felice, lo vince Roy. Da quando il ragazzo è entrato a far parte del Team Arrow ha sviluppato non solo un forte desiderio di agire per il bene, sfruttando anche le doti del veleno che gli scorre nel sangue, ma anche una grande emulazione nei confronti di Oliver. L'erede di casa Queen è diventato, agli occhi del giovane Roy, una sorta di modello di vita, qualcuno a cui voler somigliare a tutti i costi. E, infatti, abbiamo visto come Roy non abbia quasi mai messo in discussione gli ordini di Oliver, anche quando essi si palesavano in tutta la loro contraddittorietà. Prima non bisognava mai perdere di vista Thea, poi lasciarla andare; prima bisognava mettere a tacere il Mirakuru, poi d'improvviso bisognava sfruttarlo. Ordini, quelli di Oliver, dati quasi con la voce autoritaria di un monarca assolutista, che non prevede repliche, né obiezioni. Ordini ai quali, come si diceva, Roy si è sempre piegato senza battere ciglio, quasi con riconoscenza. Ma in Deathstroke, con la vita di Thea in pericolo, la pazienza di Roy si spezza. E forse sarà stato anche il Mirakuru a parlare, ma nessuno può dire che le frasi di Roy non siano legittime. "We can do anything without King Queen's permission" dice, con rabbia e rassegnazione al tempo stesso, quando il Team Arrow – che dall'arrivo di Sara sembra sempre un po' troppo affollato – cerca di persuaderlo dall'andare a cercare Thea. Roy però è così sconvolto che non ascolta ragioni, tanto da sbattere sul tavolo il povero e mite Diggle. Poi, quando Sara gli punta contro una freccia le dice: "You would honestly kill me because I dare to criticize the almighty Oliver Queen?". Sara risponde di no, risponde che lo sta tenendo sotto mira perchè sta facendo del male al suo amico Diggle (e ricordiamo che Sara è nell'Arrow Team più o meno da dieci minuti!); possiamo credere alla dichiarazione di Black Canary, quasi senza sforzo. Ma crediamo molto più alle parole di Roy quando, fronteggiando finalmente Oliver, gli sputa in f accia la sua delusione. "I believed in you" gli dice, prima di tirarsi fuori dalla squadra e andarsene. Ora, per quanto possa essere incoerente l'uscita di scena di Roy con Thea sempre in pericolo, in nessun modo possiamo affermare che quello che ha detto corrisponde a verità.

Arrow Vs. Deathstroke

Ad ogni modo non c'è dubbio che il vero protagonista di questa puntata è lo Slade Wilson che Manu Bennett continua a ritrarre con una fascinazione tale che, alla fine dei conti, siamo molto più preoccupati per lui che per il destino di Oliver Queen e di chiunque gli ruoti intorno. La prima cosa da dire è che Slade Wilson sa come si apparecchia una vendetta. A differenza del Team Arrow che, alla prima apparizione di Wilson in casa Queen, era già pronto a mettere a ferro e fuoco il mondo, Slade Wilson ha dalla sua una calma quasi infernale. La sua vendetta, infatti, non si palesa attraverso grandi gesti clamorosi né atti così truculenti. Fino ad ora non lo abbiamo mai visto far del male ad una mosca da quando è tornato in città; la sua rabbia, piuttosto, è di quella che ribolle sotto la superficie ed emerge in dosi precise e, al tempo stesso, letali. La sua vendetta di distruggere la vita di Oliver Queen non si concretizza attraverso la mera e banale uccisione. No. Al contrario Slade Wilson vuole distruggere mentalmente, psicologicamente ed emotivamente i legami che Oliver ha creato con il mondo circostante. Ecco allora che scopriamo che il rapimento di Thea, oltre a spaventare Oliver, aveva lo scopo di informare la sorella di essere stata il frutto del tradimento di Moira con Malcolm. Slade spiega la verità a Thea e le dice che anche Oliver la conosceva, ma che non ha sentito il bisogno di farglielo sapere. Questa scoperta, alla luce della dichirazione d'affetto che Thea aveva fatto a suo fratello nella scorsa puntata ("Tu sei l'unico che è sempre stato sincero con me"), distrugge qualcosa nel cuore della ragazza, portandola ad affrontare Oliver con l'odio e la delusione ad impastarle la voce. Allo stesso modo il piano di Slade di farsi arrestare aveva il chiaro obiettivo di mettere nei guai Quentin Lance, che finisce a dover affrontare mille tribolazioni per colpa della sete di vendetta malsana di Oliver, che non riesce in alcun modo a pensare in modo razionale, forse perchè nel profondo della sua coscienza sa di meritare l'orrore che sta affrontando. Infine, quando vediamo che Slade si reca a casa di Laurel per svelarle che Arrow e Oliver Queen sono la stessa persona, capiamo che il piano di Deathstroke è pressoché perfetto, sebbene sia un po' inquietante scoprire che le mosse di Slade sono dettate dal fantasma di una malvagia e vendicativa Shado. Inquietante e romantico al tempo stesso, se avete un debole per gli psicopatici rassegnati al dolore come lo ha chi scrive. Il piano di Slade è comunque brillante: quasi senza sforzo si sta presentando come l'angelo della Verità e invece di far male alle persone le spinge a riflettere su Oliver, sul suo costante mentire, sulle molteplici maschere che il ragazzo indossa. Tanto che, alla fine, capiamo che Oliver è, fondamentalmente, il nemico di se stesso.

Cosa ci è piaciuto

• Il personaggio di Slade Wilson/Deathstroke continua ad arricchirsi di elementi e dettagli che lo rendono sempre più affascinante. Abbiamo visto il suo buon cuore (all'inizio), poi la rabbia e infine il desiderio di vendetta. Ora si palesa anche un lato che tende alla schizofrenia. Per quanti danni il Mirakuru possa aver fatto, gli diamo il merito di aver modellato un super villain.
• Tutte le scene su Felicity. Nonostante in questi episodi si sia vista molto di meno, bastano poche battute per riportarla sull'Olimpo dei personaggi migliori di Arrow.
• Il discorso che Roy fa ad Oliver.

Cosa non ci è piaciuto

• Povero "Detective" Lance; in un modo o nell'altro è sempre lui che paga le conseguenze del gioco alla guerra di Oliver Queen.
• Sara sta diventando fastidiosa tanto quanto sua sorella Laurel.
• Moira Queen: mente spudoratamente ai poliziotti su Merlyn anche con Thea in grave pericoloso. Questo sì che è amore materno!

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
ArrowArrow (stagione 2)
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