Arrow 2x20 - Seeing Red
Arrow 2x20 - Seeing Red

Recensione Arrow 2×20 – Seeing Red


Seeing Red è un buon episodio che aggiunge un altro tassello nel mosaico sempre più vasto della guerra senza ritorno tra Slade e Oliver Queen.
Voto: 8/10

Dove eravamo rimasti: The Man under the Hood

Nello scorso episodio 2×19 The Man Under the Hood avevamo visto alcune conseguenze del piano attuato da Slade Wilson per vendicarsi dell'uomo che, in un modo o nell'altro, reputa responsabile della morte della sua amata Shado. Le conseguenze più importanti riguardavano Thea e Laurel, due delle figure femminili più importanti nella vita di Oliver. Infatti, dopo aver fatto sì che Quentin Lance andasse in prigione, Slade aveva spifferato a Thea di essere figlia non del compianto Robert Queen, bensì del terrorista/assassino Malcom Merlyn. Da qui era scaturito un atteggiamento piuttosto comprensibile da parte della ragazza. Orripilata dall'idea di aver quasi baciato il suo fratellastro Tommy (che ancora ci manca incredibilmente!), Thea aveva cercato di spezzare qualsiasi ponte con quel che rimaneva della sua famiglia, scegliendo anche di non firmare alcuni documenti e spingendo così l'impero dei Queen sul baratro della povertà. Allo stesso tempo Laurel viene a sapere che Oliver Queen e il Vigilante/Arrow sono la stessa persona. E mentre la ragazza è alle prese con i suoi drammi morali e le sue mille domande, a Starling City il Team Arrow si appresta ad affrontare l'ennesima strategia di Slade. L'uomo, infatti, ha rubato una macchina grazie alla quale può sintetizzare il proprio sangue per creare un esercito di soldati con il Mirakuru in vena. In un primo momento Oliver pensa che il piano di Slade possa ritorcersi contro di lui, perchè sintentizzando il sangue l'uomo ne uscirebbe più vulnerabile. Purtroppo per lui, però, Slade Wilson non è di certo l'ultimo arrivato in città; non è suo il sangue utilizzato per l'esperimento, ma quello di Roy, che due episodi fa avevamo visto lasciare il team arrow per colpa della sua incapacità di sottostare agli ordini che Oliver elargisce in maniera un po' troppo assolutista. Alla fine, comunque, il gruppo di eroi riesce a "salvare" Roy, portandolo via delle grinfie di Slade. Le virgolette si mostrano necessarie perchè, in Seeing Red si capisce che salvare il ragazzo dei Glades non è così semplice.

Cosa vedremo: Seeing Red

Seeing Red è un titolo che esprime alla perfezione non solo l'atmosfera dell'episodio, ma anche il tema principale. Quando diciamo "Vedo rosso" vogliamo far capire al nostro interolocutore che siamo arrabbiati, pieni di un fuoco che ci arde dentro e che ci rende difficile ragionare. Rosso, infatti, è il colore che in questa puntata associamo alla rabbia e, in ultima analisi, al sangue. E sono due i personaggi legati a questo colore. Il primo è, naturalmente, Roy, un personaggio che, dal suo arrivo, è stato identificabile tramite la sua felpa rossa e che, da quando è stato avvelenato con il Mirakuru, ha dovuto fronteggiare una rabbia sempre pronta ad esplodere. All'inizio dell'episodio 2×20 lo troviamo disteso sul tavolo del covo segreto del Team, sotto gli occhi preoccupati di Felicity che non sa cosa aspettarsi dal risveglio prossimo del ragazzo. E dal momento che Felicity – eccezion fatta per Slade – è ancora il personaggio più intelligente di tutta la città, la sua paura si concretizza nell'arco di pochi istanti. Roy si sveglia, ma non è più lui. E' solo un corpo pieno di rabbia e assetato di violenza e dolore. Una sorta di Slade in piccolo, le cui azioni vengono guidate da un'allucinazione in cui Thea gli chiede di ucciderla. Così per tutto l'episodio noi vediamo questo personaggio che abbiamo imparato ad amare muoversi per la città, ferendo le persone che ha a cuore, come Sin e Oliver (anche se bisogna ammettere che era arrivato il momento per Oliver di portarsi dietro una ferita di guerra!). Thea, dal canto suo, che ama Roy più di quanto odi la sua famiglia, decide di salire sul palco su cui sua madre Moira sta portando avanti la propria campagna per diventare sindaco, e fa in modo di dare le coordinate della propria posizione per permettere a Roy di trovarla. Dopo aver passato metà dell'episodio a fare la vittima per la sua vita sfortunata – non che non ne abbia tutti i diritti, si intende – Thea decide di mostrare di che pasta è fatta. E l'amore per Roy – l'amore, altro sentimento che comunemente viene associato al rosso – tira fuori il meglio di se. Decide allora quasi di immolarsi, per permettere a Roy di avere la possibilità di salvarsi. Specie perchè c'è gente come Sarah che non è disposta a concedergli una seconda occasione. Eppure quando Sarah e Roy si incontrano, dopo che quest'ultimo ha tentato di fare del male alla sua ex, il ragazzo sembra tornare in se e indirizza una supplica dolorosa: "uccidimi" dice, ma prima che Sarah possa anche solo pensare di farlo, Oliver ferma la sua mano. Poco dopo, dopo essersi assicurati che Roy sia ben legato e sedato, Oliver e Sarah si incontrano. La notte scivola intorno a loro, come un mantello che permette a Sarah di nascondere il proprio dolore quando dice ad Oliver che la loro storia è finita. "Meriti qualcuno di migliore," gli dice, con  gli occhi pieni di lacrime. "Qualcuno che alimenti la luce che è in te. Ma non sono io quella persona" e concludendo la frase Sarah si volta e getta un'occhiata nel punto preciso dove fino a pochi istanti prima avevamo visto Felicity scherzare sulla sua voglia di cibo cinese. Sarah, così come lo spettatore, sembra essersi resa conto che la persona di cui ha davvero bisogno Oliver per mettere un freno all'oscurità che lo sta divorando è proprio Felicity. Un plauso a Sarah, allora, che è pronta ad andarsene con un minimo di dignità, sebbene prima di sparire rovini il tutto con l'usurata frase "Tengo troppo a te per stare con te", variante squallida del "ti lascio perchè ti amo troppo".

La scelta

L'altro personaggio che ha a che fare con il rosso, che sembra così narrativamente preponderante in Seeing Red è Moira. Nel corso di queste due stagioni di Arrow ha avuto un percorso fatto di alti e bassi, con cadute rovinose che hanno rischiato di distruggere per sempre il suo rapporto con i figli. Eppure non possiamo negare che un'evoluzione (nel bene e nel male) ci sia stata. In questa puntata la vediamo andare avanti con la sua campagna per diventare sindaco di Starling City, e sebbene non possiamo comprendere fino in fondo il discorso che le fa Oliver, secondo cui candidarsi è il modo migliore per dimostrare a Thea che tiene a lei (seriously?) non possiamo negare che sia chiaro il suo intento di recuperare il rapporto con la figlia. Desiderio che si rende ancor più palese quando in macchina, davanti ai suoi figli, è pronta a confidare loro che Malcom Merlyn è ancora vivo. Desiderio, però, che rimane inatteso, perchè un'esplosione improvvisa fa a pezzi il mondo della famiglia Queen. Un incidente blocca le loro parole, la loro capacità di udire. Quando però Oliver si risveglia scopre di essere prigioniero di Slade. Davanti a lui ci sono sua madre e sua sorella, entrambe legate ed entrambi con gli occhi carichi di lacrime. Vertice di un triangolo immaginario, Oliver segue i movimenti sinuosi di Slade Wilson, che lo mette di fronte alla stessa scelta che gli propose Ivo sull'isola. Scegliere chi deve vivere e chi deve morire. Stavolta, però, Oliver cerca di agire per il meglio (come non aveva fatto all'epoca): grida a Slade di lasciar stare la sua famiglia e di uccidere lui. La risposta lapidaria che gli dà Slade è uno dei tanti motivi per cui noi lo amiamo smisuratamente: "Ucciderò anche te, Oliver. Solo più lentamente di quanto vorresti". La scena, nella sua interezza, è bellissima. Quando Slade propone la sua variante del gioco della roulette russa, accusando ancora una volta il suo vecchio amico per il destino toccato a Shado, Oliver sbotta. "Shado non era tua" dice a Slade. Mossa tutt'altro che intelligente, perchè l'uomo ha così di nuovo l'occasione di trovarsi (relativamente) dalla parte della ragione. "No. Infatti era tua," spiega con rabbia. "Prima che scegliessi un'altra donna". Per quanto possa essere esagerato, il ragionamento di Slade non sembra fare una piega. Lui, innamorato pazzo di Shado, decise di mettere a tacere il suo cuore pulsante e i suoi sentimenti. Prima che il Mirakuru lo facesse risorgere, aveva lasciato il mondo dei vivi con parole d'amore per Shado a sfiorargli le labbra esangui. Per la felicità di Shado aveva rinnegato se stesso e aveva messo la felicità della donna nelle mani dell'uomo che lei amava: quell'uomo che, un attimo dopo, si lancia a proteggere Sarah, sancendo di fatto la morte non solo della stessa Shado, ma anche del sacrificio di Slade che, dal canto suo, si sente beffato e tradito al tempo stesso. E non serve a niente che Oliver provi a spiegargli che non è andata proprio così (?). "E successo questo. Me l'ha detto lei!" e indica un punto alle proprie spalle dove c'è l'allucinazione di Shado, che solo lui, però, può vedere. Il gioco al massacro, però, finisce quando Moira si alza in piedi e decide di sacrificarsi per il bene del figlio. La donna fa un discorso molto bello che smuove le corde di Slade – che qui ancora non riusciamo a considerare un cattivo nel senso classico del termine -. Per questo Slade posa la pistola, ma prima che Oliver e Thea possano tirare fuori un sospiro di sollievo, l'uomo prende una katana (omaggio sempre a Shado?) e uccide la donna. Così Oliver diventa il testimone della morte della madre, dopo aver assistito al suicidio del padre. La morte di Moira, infine, pone anche una quasi totale certezza sulla brutta fine che toccherà a Slade.

Cosa ci è piaciuto:

• Oliver e Sarah si sono lasciati. Finalmente.
• La scena finale con Slade Wilson.
• Sin

Cosa non ci è piaciuto:

• Sarah.
• La storia di sette anni prima. Nessun dubbio che l'ex di Oliver è pronta a tornare a Starling City con prole a seguito.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
ArrowArrow (stagione 2)
Impostazioni privacy