Chef - La ricetta perfetta
Chef - La ricetta perfetta

Recensione Chef – La ricetta perfetta


'Chef - la ricetta perfetta' è la storia di uno chef on the road che riscopre il suo amore per la cucina e il bisogno di rimanere accanto a suo figlio: con una colonna sonora che esalta l'ottima fotografia, il film di Jon Favreau ha però il demerito di una durata vagamente eccessiva.
Voto: 7/10

Carl Casper (Jon Favreau) è salito alla ribalta del mondo culinario grazie alla sua inventiva e alla sua creatività, che lo hanno reso una vera e propria celebrità nell'ambiente. Peccato, però, che ora che è sotto le dipendenze di un ristoratore (Dustin Hoffman) di Los Angeles che gli impone di cucinare sempre le stesse cose e non prendersi libertà sulla carta del menù. Per non perdere il lavoro, lo chef continua, giorno dopo giorno, a propinare ai suoi clienti sempre la stessa "brodaglia", mettendo così a tacere la sua vita creativa. Questo finchè un giorno, a seguito di una brutta recensione da parte di un noto critico e la successiva querelle sui social media, Carl perde il lavoro, proprio nel momento in cui la sua ex moglie (Vera Farmiga) lo richiama a Miami per occuparsi del figlio, Percy. Qui Carl deciderà di comprare un vecchio chiosco su ruote e, in compagnia anche dell'amico Martin (John Leguizamo) deciderà di dare il via ad un'attività culinaria su ruota: mentre percorre l'America per tornare a Los Angeles, Carl comincerà a proporre sandwich e panini. L'uomo è finalmente libero di esprimersi e il piccolo Percy, che nel frattempo registra ogni spostamento con foto che pubblica su twitter, riscopre un padre fino a quel momento un po' troppo distratto.

Jon Favreu torna dietro la macchina da presa dopo circa tre anni, ossia da quel tanto bistrattato esperimento che fu Cowboys & Aliens. Nel frattempo si è fatto le ossa in televisione (dove ha girato episodi di Revolution e, più recentemente, About a Boy) continuando la sua carriera da attore, tornando a vestire i panni di Happy in Iron Man 3 e collaborando anche all'ultimo film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street. Per questo ritorno il regista/attore/produttore sceglie una storia briosa, leggera, che vorrebbe arrivare allo spettatore senza troppi complicati meccanismi di narrazione. In questo senz'altro Favreau è aiutato dalla scelta felice di chiamare nel cast molti dei suoi amici di modo che la chimica tra i vari personaggi – rispecchiando quella, probabilmente, della vita vera – appare subito verosimile e, dunque, facilmente condivisibile. Un esempio di questo è il breve cameo offerto a Robert Downey Jr.; poco più di tre minuti in cui l'interprete di Iron Man dà fondo alle sue possibilità sia di istrione che di sex symbol hollywoodiano. La macchina da presa allora si ubriaca di questi brevi momenti, e lo spettatore resta in poltrona a smaltire una sufficiente dose di buon umore.

Peccato, però, che circa dopo la prima ora, il film tende a rallentare vistosamente, diventando via via più meccanico e dunque meno riuscito; questo porta anche ad una sorta di pesantezza generale, che fa sempre più lunghe le quasi due ore di durata. Se Chef – La ricetta perfetta avesse tagliato qualche situazione di troppo, accorciando così il minutaggio finale, di certo l'intera opera ne avrebbe gioito, perchè sarebbe stata mantenuta, dall'inizio alla fine, l'aria spumeggiante che il film regala nei primi tre quarti d'ora. Al di là di queste imperfezioni, però, Chef rimane un prodotto altamente godibile: merito di una strepitosa colonna sonora che si sposa, quasi alla perfezione, con la fotografia incredibile di un'America da scoprire passo dopo passo, mentre un uomo comune riscrive le regole del proprio American Dream. E, soprattutto, Carl riscopre anche l'arte di essere padre: elemento, questo, che almeno su carta, rappresentava forse il punto meno originale della sceneggiatura. Eppure, nonostante la storia conduca esattamente dove lo spettatore capisce che sta andando, la realizzazione è graduale e naturale, senza alcuno stravolgimento eccessivamente buonista o talmente surreale da eludere qualsiasi accenno di verosimiglianza.

Un ultimo cenno va fatto al modo molto intelligente di utilizzare la modernità e, in particolar modo, il proliferare dei social media nelle nostre vite. Carl perde il lavoro a causa di un account Twitter che non sa usare. Pensando di utilizzare un messaggio privato finisce con il rispondere pubblicamente ad un tweet già largamente virale. Così il protagonista si trova, quasi suo malgrado, intrappolato negli hashtag di un mondo nuovo dal quale si sente escluso. Allo stesso tempo, però, anche la sua risalita a galla passa per lo stesso social da 140 caratteri. Grazie a suo figlio che fotografa, passo dopo passo, i risultati di un padre sempre più in pace con se stesso, Carl diventa una vera e propria leggenda e pian piano sono in molti ad accorrere fuori dal suo chiosco ambulante per ottenere uno dei suoi famosi panini. Una cosa è certa, comunque: Chef – La ricetta perfetta è un film che fa venire l'acquolina in bocca. E non è poco, per una pellicola basata sull'antica quanto soddisfacente arte del mangiare.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
Chef – La Ricetta Perfetta
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