Demolition
Demolition

Demolition, la recensione


Con 'Demolition' il regista Jean-Marc Vallée ci racconta, mescolando abilmente dramma ed ironia, la toccante storia di un uomo che cerca di risollevarsi dopo un trauma, grazie alla 'demolizione' del suo passato e della persona che è stata fino a quel momento.
Voto: 7/10

Davis (Jake Gyllenhaal) è un investitore di successo che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro.Un giorno, durante un tragitto in macchina con sua moglie Julia (Heather Lind), viene investito insieme a quest'ultima da un'auto, e la donna perde la vita. Devastato da ciò che è successo,Davis incomincia a soffrire di depressione, sentendosi in colpa per non essere mai stato davvero un buon marito.Preso dallo sconforto, una sera, decide di scrivere una lettera di reclamo ad una società di distributori automatici, dato che, mentre era in ospedale, uno dei loro distributori aveva avuto un guasto. Nello scrivere la lettera, quasi senza rendersene conto Davis inizia a sfogarsi e a parlare di quello che gli è successo e che sta provando. Sarà la rappresentante del servizio clienti, Karen Moreno (Naomi Watts), a leggere le sue lettere e, profondamente colpita da queste, deciderà così di mettersi in contatto con Davis, con l'intenzione di aiutarlo.Tra i due nascerà subito una profonda intesa e grazie anche all'aiuto del figlio di lei, Chris (Judah Lewis), l'uomo deciderà di dare una svolta alla sua vita.

Diretto da Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club,Wilde) Demolition è stato il film d'apertura del Toronto International Film Festival 2015. Utilizzando toni drammatici alternati a toni più ironici,il regista racconta la storia di Davis, uomo distrutto dal dolore per la perdita della moglie e pieno di rancore e senso di colpa dovuto dal fatto che non è mai stato realmente innamorato di lei, dimostrandosi sempre freddo e distaccato nei suoi confronti.

Il fulcro centrale del film sta nella metafora della "demolizione"(da cui il titolo), infatti per il protagonista l'unico modo per poter guarire dal dolore, sarà quello iniziare a fare letteralmente a pezzi gli oggetti attorno a lui, per poi arrivare a demolire interi edifici, fino ad arrivare alla sua stessa casa, quasi come se solo attraverso la distruzione egli possa risolvere i suoi conflitti interiori ed azzerare la sua vita per poter ricominciare. Ma non è solo della sofferenza di Davis che si parla, allo stesso tempo vengono esaminate diverse altre situazioni, come il sentimento di inadeguatezza di Karen, che non riesce ad essere una buona madre per il figlio adolescente, e l'insofferenza di quest'ultimo,il quale sta vivendo una fase di ribellione.

Ogni personaggio porta con sé dei problemi e dei traumi e nel film si cerca quindi di entrare a fondo nella loro psicologia, sebbene però si riesca effettivamente a realizzare un lavoro discreto solo con il protagonista, lasciando l'analisi degli altri personaggi ad un livello non del tutto completo. Le basi per la buona riuscita del film sono effettivamente presenti, la storia parte bene, con un ritmo lento ma comunque coinvolgente, tuttavia però, con il proseguire delle vicende, c'è una sensazione di qualcosa di lasciato in sospeso, non si riesce a percepire quale sia lo scopo effettivo del regista, quale sia il vero messaggio che si vuole trasmettere, e quali siano poi le sorti dei personaggi alla fine della storia. 

Gran parte della riuscita del film è dovuta al cast, ed in particolare al protagonista, Jake Gyllenhaal, che da prova come sempre di essere un ottimo attore, in grado di interpretare magistralmente qualsiasi ruolo gli venga affidato ed in particolar modo quelli più complessi come questo. Purtroppo non viene però lasciato grande spazio per una caratterizzazione ampia degli altri personaggi, come ad esempio quello di Karen, interpretato da una bravissima Naomi Watts, che avrebbe meritato un'analisi più approfondita.

Da menzionare positivamente sono inoltre le ambientazioni, le suggestive vedute di New York e di Coney Island colpiscono in modo particolare, le scenografie e la colonna sonora, che alterna brani rock a melodie più lente, riuscendo ad incastrare i due generi alla perfezione.

Valutazione di redazione: 7 su 10
Demolition: Amare e Vivere
Impostazioni privacy