Fino a Qui Tutto Ben di Roan Johnson
Fino a Qui Tutto Ben di Roan Johnson

[Roma 2014] Recensione Fino a qui tutto bene


Perché produzione indipendente low budget, o per scelta, Fino a qui tutto bene funziona e cattura lo spettatore grazie ad una sceneggiatura fresca e ricca di verve, con qualche simpatico tocco nerd qua e là.
Voto: 7/10

Dopo il buon esordio de I primi della lista Roan Johnson presenta nella sezione Prospettive Italia del Festival del Film di Roma il suo secondo lungometraggio. Fino a qui tutto bene è stato eroicamente realizzato nell'estate del 2013 in collaborazione con gli autori, gli attori e la troupe del film sfruttando la modalità di produzione già utilizzata da "The Coproducers" e che dunque riconosce la paternità dell'opera a tutti i partecipanti che vi contribuiscono. La nuova pellicola di Johnson nasce da un documentario girato all'Università di Pisa, dalle opinioni di studenti che anziché lamentarsi della crisi cercavano di fronteggiarla assumendo una sorta di atteggiamento di sfida più o meno consapevole.

Fino a qui tutto bene, titolo peraltro che esemplifica bene il senso e lo spirito della storia, racconta gli ultimi tre giorni che cinque ex studenti, amici e coinquilini passano nella casa in cui hanno vissuto per anni. Alla soglia dei trenta i ragazzi si preparano al giro di boa, a lasciarsi alle spalle quel luogo condiviso con persone un tempo estranee e ora famiglia, a dire addio ad una vita spensierata e sopra le righe fatta di feste, nottate sui libri, relazioni, cuori spezzati, paste con qualsiasi cosa si racimolasse nel frigo, turni di pulizia e case attrezzate alla ben e meglio. Qualcosa che solo chi ha vissuto può pienamente comprendere.

Johnson predilige la macchina a mano e una regia a tratti sporca e volutamente finto amatoriale, allo stesso modo la fotografia sfrutta la luce naturale noncurante di eventuali sovraesposizioni. La casa è il luogo dove hanno realmente vissuto e dormito gli attori (che per altro giravano con i loro stessi vestiti) durante le riprese del film, coinquilini dunque nella realtà e nella finzione. Vuoi perché trattasi di una produzione indipendente low budget, vuoi per scelta, Fino a qui tutto bene funziona e cattura immediatamente lo spettatore grazie ad una sceneggiatura fresca e ricca di verve, ad un ritmo incalzante e a qualche tocco nerd disseminato simpaticamente qua e là. Scanzonata e al contempo malinconicamente riflessiva fin dalla prima inquadratura la pellicola è il ritratto di una generazione di falliti che fa di tutto per non arrendersi, che cade in continuo e si rialza, che manda a quel paese la crisi non perché abbia una soluzione ma perché non ha alternativa per andare avanti se non contare sugli affetti e continuare ostinatamente a sperare.

Valutazione di redazione: 7 su 10
Fino a Qui Tutto BeneFestival del Cinema di Roma 2014
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