Frozen
Frozen

Frozen: il regno di ghiaccio, la recensione


Frozen - Il regno di ghiaccio è una favola invernale dove la lotta tipica tra il bene e il male ha il volto affascinante di due sorelle simili e opposte che combattono per la propria indipendenza e per la propria famiglia. Tra il vorticare della neve e pupazzi di neve che parlano, Frozen è il classico racconto Disney, magico e divertente, con una resa tecnica perfetta.
Voto: 9/10

Liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen La Regina delle Nevi, Frozen – Il regno di Ghiaccio è il 53o film di casa Disney, una splendida fiaba invernale che parla di famiglia e di amore, con il solito tocco sognante tipico della casa di produzione americana, che mentre intrattiene i più piccoli riesce – senza troppi sforzi – a commuovere anche gli spettatori più adulti. Diretto da Chris Buck (che aveva già dato prova di sé nel film d'animazione Tarzan) e da Jennifer Lee – sceneggiatrice anche di Ralph Spaccatutto – Frozen arriverà nei cinema il 19 Dicembre prossimo, pronto a regalare alle vostre vacanze natalizie un sapore magico.

Elsa (doppiata in italiano da Serena Autieri) sa fin da bambina di essere destinata a diventare, un giorno, regina di Arendelle. Il giorno dell'incoronazione, tuttavia, è ancora lontano, e i pensieri della piccola principessa sono tutti verso sua sorella minore, Anna (Serena Rossi), d'indole sempre allegra e attiva. Anna, soprattutto, ama la magia racchiusa nella sorella; Elsa, infatti, ha la capacità di far nevicare dal nulla, creando giochi di ghiaccio e neve che lasciano incantata la più piccola. Una notte, però, mentre le due bambine stanno giocando tra volute di neve soffice, Elsa colpisce accidentalmente Anna. I sovrani di Arendelle, vedendo che la figlia minore è in pericolo di morte, corrono dai troll del regno, gli unici in grado di salvarla. Granpapà (Massimo Lopez) salva la piccola, dicendo ai due genitori che il ghiaccio nella testa è facile da guarire, a differenza di quello nel cuore. Elsa, spaventata dai suoi poteri, accetta di vivere rinchiusa, lontana persino dalla sorella che ha tanto amato, nella speranza di riuscire a gestire i suoi poteri. Nessuna delle due principesse, però, sa che il destino sta per giocare loro un brutto scherzo. Durante una traversata in mare, infatti, i genitori delle due ragazze perdono la vita. Anna è costretta così a crescere in totale solitudine, allontanata da sua sorella. Questo almeno fino al giorno in cui Elsa compie diciotto anni e le porte del regno si aprono per festeggiare l'incoronazione. Anna si imbatte in Hans (Giuseppe Russo), un aitante principe straniero che la chiede in moglie nell'arco di un paio d'ore. Anna, accecata dal proprio bisogno d'amore, accetta la proposta e va da Elsa a chiedere la sua benedizione. La richiesta, insieme allo stress legato alla sua prima uscita pubblica, spingono Elsa ad esternare tutti i suoi poteri, che avvolgono Arendelle in un inverno perenne e spaventano il popolo. La neoregina, allora, è costretta a scappare sulla Montagna del Nord, dove cercherà di costruirsi una vita finalmente libera. Ma Arendelle non è pronta a vivere nell'inverno, così Anna accetta di partire alla ricerca della sorella, grazie all'aiuto di Christoph (Paolo De Santis), un orfano che ha come migliore amico la renna Sven, e Olaf (Enrico Brignano), un pupazzo di neve magico.

Per i più nostalgici e cultrici degli spettacoli onirici che la Disney ha regalato a più di una generazione di sognatori, le ultime innovazioni tecniche (e anche lo sposalizio con la Pixar) avevano portato la casa di produzione a creare pellicole che, se rilanciavano una qualità tecnica d'alto livello, avevano in qualche modo perduto quell'anima romantica e vagamente malinconica tipica dei migliori lungometraggi. Il rinnovamento era già avvenuto con il bellissimo Rapunzel, che aveva riportato al cinema la favola classica, quella in grado di separare la realtà dalla più pura arte cinematografica. Un rinnovamento, questo, che aveva incontrato il favore del pubblico, e che adesso si concretizza in Frozen, vero e proprio racconto d'inverno, ambientato in fondo ad un fiordo innevato, che, se da una parte ripercorre gli schemi più collaudati dei racconti più riusciti della Disney, dall'altra si modernizza, con l'aggiunta di scelte narrative tutt'altro che scontate.

Al centro del racconto c'è l'affetto tra due sorelle: il motore scatenante delle mirabili avventure della principessa Anna non è (o almeno, non solo) il desiderio di trovare il tanto decantato True Love, o il desiderio di affermarsi individualmente. Anna abbandona il suo mondo – tutt'altro che roseo – per ricercare sua sorella, per riformare un senso di famiglia andato perduto nel corso degli anni. Vero fulcro della narrazione è quindi il senso di famiglia, il bisogno di appartenenza non più ad un bellissimo principe azzurro, ma a quella persona che, sin dall'inizio, è stata al fianco di Anna, riempiendo la sua mente di bellissimi e divertenti ricordi ormai innevati dal tempo passato. Intorno a questo nucleo centrante, tuttavia, si innestano tematiche più o meno attuali che riescono a dare una maggiore ricchezza drammaturgica. La lotta tra il bene e il male, vera pietra miliare dei racconti Disney, in Frozen si fa meno netto e più metaforico. Perchè il Male non è più una strega, o una maledizione o un bellimbusto; il Male è qualcosa che non si tocca, qualcosa che risiede nel cuore di ognuno e che può esplodere quando la paura spinge l'uomo a diventare bestia. In questo senso, allora, è Elsa la vera e propria protagonista di questo racconto, sebbene la macchina da presa insista più su Anna, l'eroina classica, allegra e buona, divertente e un po' goffa. Un personaggio di sicuro impatto empatico, che vi farà commuovere, ma che non ha l'afflato epico che Elsa riesce a restituire in pochissime inquadrature. E' una borderline per eccellenza, una ragazza che si vede respinta dal proprio popolo per la sua natura stra-ordinaria, costretta a rinchiudersi in solitaria in un castello in cima alla montagna, come in una rilettura femminile di Edward mani di forbice. Freak per eccellenza, Elsa subisce persino la caccia vera e propria, in un recupero piuttosto palese di Frankenstein di Mary Shelley; tutti elementi, questi, che danno alla principessa delle nevi uno spessore tale che è impossibile non parteggiare per lei.

Il vero punto di forza di Frozen, però, non è da ricercarsi nella storia che, lo ammettiamo, non brilla certo di originalità. Perchè il punto è proprio questo: la Disney recupera racconti arcaici, spesso stereotipati, perchè sa che la magia non sta nella storia in sè, ma nel modo in cui essa viene raccontata. Ecco allora che Frozen incanta soprattutto per l'eccellenza tecnica con cui si presenta. La resa visiva dei paesaggi innevati, delle scheggie di ghiaccio che bucano lo schermo, si sposa alla perfezione anche con il character design, che rasenta la perfezione pura. I personaggi sono studiati tutti nei loro più minimi dettagli: le espressioni facciali, così come i movimenti del corpo, degli abiti e dei capelli profumano incredibilmente di realtà. A tutto ciò si aggiunge una regia che è attenta ai propri personaggi e che quindi li accompagna attraverso inquadrature ariose e panoramiche dall'ampio respiro che in qualche occasione sembrano omaggiare il lavoro di uno dei più bei film Disney, La bella e la bestia. Non è da meno l'attenzione dedicata alle "spalle" del racconto, ossia Olaf, il pupazzo di neve animato grazie all'amore di Elsa, e Sven, la renna migliore amica di Christoph, che è vero e proprio cucciolo da coccolare. Un ultimo cenno va fatto alla colonna sonora: a parte qualche numero un po' meno riuscito, la Disney non delude nemmeno in questo senso, confezionando un musical dall'aria vintage e sognante, che rende piuttosto bene anche nella versione italiana (sebbene noi vi consigliamo di godervela in inglese, specie quando a cantare è Elsa, interpreta da Idina Menzel, che i più avranno visto in Glee). Se avete voglia di sognare e commuovervi e ritrovare un pizzico di quella magia che provavate da bambini davanti a film come La sirenetta o Aladdin, allora Frozen è il film che fa per voi. Senza dubbio.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Frozen – Il regno di ghiaccio
Impostazioni privacy