Tartarughe Ninja
Tartarughe Ninja

Tartarughe ninja, la recensione


'Tartarughe Ninja' è un film divertente, un puro prodotto di intrattenimento leggero e senza pretese, che si fa guardare senza sforzo.
Voto: 6/10

Se siete stati ragazzini durante gli anni '90 senza dubbio ricorderete le avventure di quattro tartarughe d'acquario che, dopo essere entrate in contatto con uno strano composto chimico, diventarono tartarughe umanoidi, mutanti che andarono a vivere nelle fogne di New York, divisi tra l'addestramento del maestro Splinter e una passione smodata per la pizza. Se siete cresciuti in quegli anni, canticchiando la sigla ohohoh il gruppo dei ninja ohohoh giustizia farà allora di certo sarete incuriositi da questo Tartarughe Ninja, reboot prodotto da sua-signoria-franchising Michael Bay e diretto da Jonathan Liebesman, già regista di film come World Invasion La furia dei titani.

La trama è presto detta: il Foot Clan – una sorta di organizzazione criminale capeggiata da Shredder (Tohoru Masamune) – sta mettendo a ferro e fuoco New York, corrompendone le autorità e usandola come personale parco giochi. A quanto pare gli unici che possono fermare queste velleità criminali, sono proprio i quattro mutanti ninja: Michelangelo (l'amatissimo Noel Fisher di Shameless), Leonardo (Pete Ploszek), Raffaello (Alan Ritchson) e Donatello (Jeremy Howard) che, dopo aver imparato l'arte di essere invisibili e ogni possibile utilizzo di armi taglienti come katane e simili, grazie agli insegnamenti del maestro Splinter (Danny Woodburn), decidono di diventare i paladini della Grande Mela, con l'aiuto della giornalista April (Megan Fox).

Tartarughe Ninja è una pellicola pensata evidentemente per i più giovani, che potranno facilmente riconoscersi negli atteggiamenti adolescenziali dei quattri protagonisti. Realizzato con la tecnica della motion capture e presentato in 3D, il film ha il merito di dare una grande consistenza ai corpi delle tartarughe, rendendole così verosimili che, ad un primo sguardo, potrebbero risultare addirittura spaventose per i più piccoli. Nonostante una fotografia abbastanza cupa, il film sembra però rinunciare al lato più oscuro della vicenda, tratteggiando la trama con tocchi superficiali, di modo – probabilmente – che la censura non argini il potenziale spettatoriale.  Detto questo, però, va anche ammesso che, passato il primo momento di smarrimento, Tartarughe Ninja è una pellicola che a modo suo diverte, proprio per il suo non aver altra pretesa se non quello di divertire il pubblico, cercando, allo stesso tempo, di non incappare nella rabbia dei fans più fedeli, che qualche anno fa insorsero in massa quando Michael Bay semplicemente ipotizzò la possibilità che in questo reboot le tartarughe, invece di essere mutanti, avrebbero potuto essere degli alieni. Arginato questo problema, la produzione ha cercato di tenere il piede in due staffe, cercando da una parte nuovi neofiti e cercando, al tempo stesso, di non allontanare i vecchi appassionati. L'obiettivo sembra riuscito e l'attenzione risulta evidente quando persino Megan Fox, che sembrava la meno indicata per interpretare April, funziona sullo schermo. L'attrice, alla fine, sembra essere tornata (almeno in parte) nelle grazie di Michael Bay che sembra averle concesso il perdono dopo lo screzio avvenuto anni fa e che aveva portato il regista di Armageddon ad escludere l'attrice dal terzo (e insulso) capitolo del franchise legato ai Transformers. Buon prodotto di intrattenimento, Tartarughe Ninja è un film che vi divertirà, ma che di certo scomparirà dalla vostra mente e dal vostro cuore con la stessa velocità della proverbiale neve al sole dopo i titoli di coda.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
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