Teen Wolf
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Recensione Teen Wolf 4×10 – Monstrous


Con 'Monstrous' finalmente ci viene spiegata la vera identità del Benefattore e ciò che la scorsa settimana ci era apparso debole e incoerente, ha finito col diventare il punto di maggior forza di questa stagione.
Voto: 9/10

Dove eravamo rimasti: Perishable

Nell'episodio della scorsa settimana, dal titolo Perishable, avevamo fatto finalmente la scoperta più importante della stagione: l'identità del Benefattore, colui che aveva lanciato il toto-morte e messo a repentaglio la vita di ogni componente soprannaturale della comunità di Beacon Hills. Avevamo così scoperto che dietro il nome del Benefattore si nascondeva Meredith, che aveva solo inscenato la propria morte. La scoperta, inutile negarlo, ci aveva colto di sorpresa e, cosa assai più importante, ci aveva deluso. Questo soprattutto perchè la scelta narrativa sembrava non andare d'accordo con tutto quello che il produttore esecutivo Jeff Davis aveva dichiarato nel corso delle interviste rilasciate. Ad ogni modo Meredith appare, alla fine dell'episodio, parlando della sua lista. Una lista che adesso è diventata di pubblico dominio: il che vuol dire che ognuno, in città, può prendere un fucile e andare a caccia di creature soprannaturali. Genere, questo, che include anche Parrish che, in Perishable, ha finito di conquistarci con il suo ritorno dalla morte. Ad ogni modo, all'identità (?) di Meredith arriviamo grazie al duo Stiles e Lydia, che collaborano insieme per gran parte dell'episodio per scoprire il mistero che si nasconde dietro le lettere lasciate da Lorraine, la nonna della ragazza. Scopriamo che le lettere non erano altro che liste di nomi di pazienti della Echo House morti suicidi; grazie all'intervento di Parrish, alla fine, si scopre che tutti i suicidi erano in realtà vittime delle manie di grandezza dell'infermiere di Echo House, che rapisce Lydia per farsi spiegare alcune frasi dette da sua nonna prima di morire. Capiamo così che la donna aveva previsto quel preciso momento; oltretutto Lydia scopre anche che i poteri da banshee avevano perseguitato sua nonna per tutta la vita, tanto da spingerla a fare dei veri e propri esperimenti che includevano anche Meredith, condotta infine alla pazzia. Alla fine, comunque, Parrish uccide l'infermiere, salvando di fatto l'intera situazione.

Cosa vedremo: Monstrous

Proprio come gli spettatori, nessuno, a Beacon Hills, riesce a credere che Meredith sia il Benefattore. Montrous, infatti, comincia più o meno dallo stesso punto in cui l'episodio della scorsa settimana si era interrotto. Stiles è in ospedale, a seguito del trauma cranico rimediato a Echo House; Melissa McCall, allora, approfitta della reclusione forzata del ragazzo per spingerlo a fare pace con Malia che ammette che, nonostante non sia brava con le faccende umane come il perdono, ha un vero e proprio debole per Stiles. Risolto il lato sentimentale, i due fanno squadra per mettere ordine in tutta la dannata faccenda. Grazie al suo superudito Malia riesce a capire che nelle registrazione di Lorraine c'è il sottofondo del giradischi della casa sul lago, il che la spinge a pensare che la donna, all'epoca, avesse previsto il totomorte e avesse trovato un modo per fermarlo. Per questo i due vanno alla casa sul Lago, trovando un sistema computerizzato anni '70 dietro le pareti dello studio; grazie all'aiuto di Lydia, i due riescono a trovare un modo per spengere i computer e, di fatto, mettendo fine alla corsa al totomorte. Tutto questo mentre Scott, Derek, Kira e Chris Argent stanno cercando di proteggere i superstiti soprannaturali da un attacco di massa da parte di alcuni cacciatori che Chris snobba per il loro essersi abbandonati alle lusinghe del vile denaro. Scopriamo così che Chris e Satomi si erano già conosciuti in passato. Ma non è questa conoscenza a risvegliare la nostra curiosità: quello che ci interessa maggiormente è Meredith che chiede di parlare con Peter. Quando si vedono, Meredith cerca di sfiorargli il volto, notando che le cicatrici dell'incendio sono scomparse. Capiamo così che i due si erano già conosciuti, ma dal momento che Peter ha un grave problema con i ricordi, crea un collegamento con Meredith, per leggere nella sua mente i ricordi che lo riguardano. E, di colpo, la scelta del Benefattore diventa un risvolto narrativo davvero niente male.

The Benefactor 2.0

Nella recensione della scorsa puntata ci eravamo soffermati, piuttosto a lungo, su come la scoperta che ci fosse Meredith dietro tutti gli omicidi e il totomorte ci avesse deluso enormemente. Innanzitutto, come vi abbiamo già detto, trovavamo incoerente la scelta alla luce di ciò che Jeff Davis aveva dichiarato riguardo al Benefattore: ossia che la sua identità aveva a che fare sia con la prima stagione che con l'incendio degli Hale. Elementi, questi, che non si sposavano affatto con il personaggio di Meredith. Il nostro disappunto, oltretutto, si basava anche su un elemento molto meno narrativo ma più emotivo, per così dire. Non capivamo cosa potesse essere successo alla ragazza da spingerla a voler morte tutte quelle persone. Andava bene l'idea di vendicarsi per i torti subiti dalla famiglia Martin – una l'ha spinta alla follia, l'altra alla morte come dirà Lydia – ma cercare di uccidere tutta la popolazione soprannaturale sembrava un tantino esagerato. Ad ogni modo con Monstrous ci viene fatto capire che c'è ancora altro da scoprire, e lo capiamo immediatamente quando Lydia, alla centrale di polizia, chiede di poter parlare con Meredith e, poco più avanti, la ragazza dice alla sua "collega" banshee "tu hai sempre voluto solo aiutare". Meredith annuisce, con l'aria di chi la sa lunga ed è in quel preciso momento che capiamo che c'è tutto un mondo di scoperte da fare che potrebbe dare un senso a tutto. Quando, poi, Meredith chiede di parlare con Peter noi saltiamo letteralmente sulla sedia dalla curiosità. Alla fine zio Hale si presenta in commissariato, con la sua solita ironia e una punta di curiosità. Si siede davanti a Meredith, mentre Parrish rimane nella stanza per controllare che tutto proceda secondo la legge – sebbene, da tempo ormai, la legge si sia dovuta inchinare davanti agli scherzi del soprannaturale. Meredith nota subito che il volto di Peter non è più devastato dai segni dell'incendio e da qui capiamo che i due si sono già conosciuti. Peccato che Peter continui a ripetere il contrario e nonostante sia famoso per non essere un tipo particolarmente affidabile, noi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che stia dicendo la verità. Frustrato dal fatto di non avere ricordi del proprio passato – sia per l'intervento di Talia, sia per il trauma subito – Peter rovescia il tavolo e crea un collegamento con Meredith, in modo da poter "bere" i suoi ricordi. Lydia invita tutti a non fare niente: la ragazza, infatti, avvisa i presenti che, se interrotto bruscamente, il legame potrebbe causare la morte di entrambi. Così Meredith comincia a sussurrare una storia che solo Lydia riesce a sentire, mentre lo spettatore viene catapultato nel mondo dei ricordi, neanche avesse infilato la testa nel pensatoio di Albus Silente di Harry Potter. Ed è a questo punto che Jeff Davis ci dà un bel colpo di coda, dando prova di non aver mai mentito riguardo il fatto che il Benefattore aveva a che fare con gli Hale e con la prima stagione. Sì perchè nel flashback – che è la parte migliore dell'episodio – scopriamo che Meredith e Peter erano vicini di letto all'ospedale. Peter, in una sorta di coma autoindotto, era prigioniero di un corpo che non rispondeva agli impulsi. Meredith, invece, con i poteri di banshee ai massimi storici, riusciva a captare ogni minimo pensiero. E i pensieri di Peter, subito dopo l'incendio, erano pensieri di vendetta. L'uomo, infatti, non faceva altro che chiedere vendetta e morte. Ce l'aveva con sua sorella per aver sottovalutato la minaccia degli Argent e voleva creare una nuova razza di esseri soprannaturali, creati a sua immagine e somiglianza. "E' l'Alpha" dirà alla fine Meredith a Lydia. "E' sempre stato l'Alpha". Vediamo quindi Meredith sdraiata nel suo letto d'ospedale ad ascoltare tutti questi vaneggiamenti, pieni di toto-morte, scommesse e nomi strani: il muto, il chimico, il lupo del deserto (!!!). Il piano, dunque, è partito da Peter. Ora non sappiamo se l'uomo sia sincero quando dice che quelli erano i vaneggiamenti di un malato, di un prigioniero senza via di scampo; ma come ci ha ricordato Meredith, Peter "Non è mai stato dalla nostra parte". Questo risvolto – molto inaspettato, almeno per chi scrive – dà di nuovo onore a tutta la faccenda del Benefattore, che altrimenti rischiava di essere davvero una misera trovata. In questo modo, invece, in cui tutto è intrecciato e niente sembra accadere per caso, riusciamo a vedere i filamenti di uno schema più grande che riesce a soddisfarci. L'unica domanda è una sorta di quesito tecnico: nella scorsa recensione avevamo avanzato l'idea che Meredith fosse più vecchia dell'età dimostrata perchè avevamo dato per scontato che quando venne sottoposta agli esperimenti Lorraine fosse ancora relativamente giovane. In questo episodio, invece, scopriamo che Meredith impazzisce a seguito del trattamento subito alla casa sul lago "solo" nel 2009. Il che vuol dire che la nonna di Lydia è morta (sempre ammesso che lo sia, cosa di cui dubitiamo fortemente) in tempi relativamente brevi.

#DontKillPeter

Alla fine dell'episodio Monstrous troviamo Peter in compagnia di Kate, che dichiara di non amare particolarmente quando i suoi piani vengono "infastiditi" da cose inaspettate. Kate – di cui ancora ci domandiamo l'utilità – sembra prenderlo in giro, deriderlo quasi, prima di chiedergli se questa scoperta ha in qualche modo minato la sua volontà di procedere con il piano. Peter fa qualche passo in avanti, cattura una goccia di pioggia e dice che a rinunciare non ci pensa nemmeno. Non ora che è così vicino al suo piano: uccidere Scott McCall. Ecco, no. Peter, non lo fare. O se lo dei fare, fai che sia parte di un piano più grande. Il fatto è questo: ci piace che Peter possa non essere buono e ci piace che possa ricoprire il ruolo di villain nella prossima stagione. Ma è chiaro che, nel momento in cui si metterà contro Scott, sarà lui a perdere. Sarà lui a morire. Ecco, no. Abbiamo ancora troppe cose in sospeso riguardo al personaggio di Peter, che è uno dei più sottovalutati di tutto Teen Wolf. La speranza, dunque, è che Jeff Davis si stia prendendo gioco di noi ancora una volta. D'altra parte già nel trailer del comic-con avevamo visto Peter e Scott fronteggiarsi, con Peter che dice qualcosa del genere "E' stato il mio morso a crearti e sarà il mio morso ad ucciderti". Una scena tale rappresenta uno spoiler così grande che speriamo sia stato messo nel video solo per farci credere una cosa piuttosto che un'altra, come era già avvenuto – ad esempio – con il pianto disperato di Mamma McCall. Per favore #DontKillPeter

Cosa ci è piaciuto:

• Tutta la parte inerente il flashback tra Meredith e Peter.
• Il ricongiungimento tra Stiles e Malia.
• Meredith.
• Per coloro che lo chiedevano a gran voce, ecco due riferimenti ad Allison. Argomento, questo, che varrebbe quasi un paragrafo a parte.

Cosa non ci è piaciuto:

• Kate, la donna inutile.
• La possibilità che Peter sia a rischio morte.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Teen WolfTeen Wolf (stagione 4)
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