The 100 2x09 - Remember Me
The 100 2x09 - Remember Me

Recensione The 100 2×09 – Remember Me


In 'Remember Me' Clarke deve scendere a patti con le sue azioni, mentre le conseguenze di quanto avvenuto rischiano di mandare all'aria le difficili negoziazioni con i terrestri, in un episodio intimo e intenso.
Voto: 9/10

Dove eravamo rimasti: Spacewalker

Spacewalker è stato l'ultimo episodio che la CW ha mandato in onda prima dello stop invernale: un winter finale che si è caratterizzato per un grande colpo di scena che ha modificato le carte in tavola. Avevamo visto, nell'episodio ancora precedente, Clarke cercare un'alleanza con i terrestri contro il popolo del Monte Weather, che tiene in ostaggio quel che resta dei cento e tramuta i terrestri negli orridi Mietitori. Il patto d'alleanza viene portato all'attenzione di Lexa dopo che Clarke e Abby hanno dimostrato, sulla pelle di Lincoln, che il processo da terrestri a mietitori può essere invertito. Lexa si mostra interessata a questa alleanza, ma la sua lealtà ha un prezzo: la vita di Finn. Dopo che il ragazzo ha ucciso 18 persone innocenti nel villaggio dei terrestri, è giusto che egli stesso paghi. Finn è subito pronto ad offrirsi volontario, anche perchè la sua fuga potrebbe voler dire guerra e, dunque, altre vite sacrificate. Nessuno degli altri, però, è ancora disposto a scendere a patti con questa richiesta. Non Bellamy, che non sa cosa voglia dire arrendersi. Non Clarke, che si sente in minima parte responsabile per quanto accaduto. Né tanto meno Raven che è disposta persino a mandare a morte Murphy, colpevole solo di essere stato presente, pur di salvare Finn, il suo Finn. E Spacewalker ci mostra anche perchè Raven sia così legata a Finn: non solo per il suo amore, ma anche perchè Finn ha accettato di essere imprigionato sull'Arca (e dunque essere poi mandato sulla Terra) per salvare lei dall'espulsione. Le ha regalato l'universo, facendola camminare nello spazio e realizzando il suo sogno, e poi si è preso la colpa, lasciandola libera di vivere. Naturale dunque che la ragazza non voglia sacrificarlo (anche se aver messo in mezzo Murphy è stata una mossa infame). Alla fine, però, consapevole di avere sulle spalle il peso di troppe morti e troppa sofferenza, Finn decide che l'unica cosa da fare è costituirsi. E per una volta Finn si prende un pizzico della nostra simpatia, perchè finalmente si comporta da uomo. Ma Clarke, anche in questo caso, non vuole arrendersi e fa l'unica cosa che può fare: invece di permettere ai terrestri di torturare Finn fino all'alba, gli dice che lo ama, lo bacia e poi lo uccide, velocemente.

Cosa vedremo: Remember Me

Lexa ha accettato la morte di Finn e reputa che il prezzo della vendetta sia stato pagato: chiede però che il corpo di Finn venga sepolto insieme alle vittime. Anche questa offerta viene accettata e infine i due gruppi possono cominciare a costruire la loro alleanza contro Mount Weather. Ma durante un pranzo, quando Kane offre qualche tipo di liquore, il braccio destro di Lexa – che aveva assaggiato la bevanda al posto del suo capo – si sente male, dando prova che qualcuno aveva provato ad avvelenare la coppa del capo dei terrestri per ucciderla. La perquisizione porta alla scoperta di una strana pastiglia addosso a Raven, che viene ritenuta responsabile e dunque condannata. Viene appesa ad un palo e tutti cominciano a ferirla, finché Clarke non svelerà il mistero. Lexa intanto le consiglia di non lasciarsi guidare dalle sensazioni e di smettere di amare: questo la renderà più forte. Allora Clarke decide di mandare Bellamy a Mount Weather per avere una voce dall'interno. Intanto proprio a Monte Weather, dopo essere riusciti a mandare un segnale radio per richiedere aiuto, Jasper e tutti gli altri vengono chiusi in gabbia.

Il tormento di Clarke

Remember Me racchiude, già nel titolo, la sua stessa anima. Ci troviamo infatti davanti ad un episodio incentrato soprattutto sul ricordare ciò che si è perduto, sulla consapevolezza, sulla presa di coscienza che, a questo mondo, ci sono regole crudeli a cui bisogna sempre sottostare. Una lezione che Clarke sta imparando a sue costosissime spese. Uccidere Finn è stata una scelta difficile, una pugnata al cuore per Clarke. La ragazza, con la sua giovane età, è dovuta scendere a patti con la crudeltà del destino e capire – ancora una volta – che ci sono situazioni in cui il male non può essere evitato. Lo stesso male che era caduto nell'animo di Finn, impazzito per la perdita della ragazza che amava, spinto alla pazzia e a scelte che definire discutibili sarebbe solo un facile eufemismo. Finn si era spinto troppo in là con la sua rabbia, il suo dolore, il suo sentimento di impotenza. Era arrivato ad un punto da cui non si poteva tornare indietro. E questo Clarke l'ha infine capito: nonostante nell'episodio otto avevamo seguito i suoi tentativi per mettere in salvo il suo amico, alla fine l'abbiamo dovuta vedere arrendersi all'inevitabile: non tutti possono essere salvati. Ma Clarke non è capace di abbassarsi agli scherzi del destino, di arrendersi senza combattere. Ecco dunque che mentre l'universo si coalizzava contro di lei, la ragazza ha trovato un modo per prendere un'amara rivincita. Finn doveva morire, ma non sarebbe morto alla maniera dei terrestri. Al posto della tortura, Clarke gli ha dato la speranza di essere amato e una morte veloce, caritatevole. Una scelta coraggiosa e, in parte, giusta. Ma questo non vuol dire facile: perchè per Clarke la vita non è mai stata poi così facile. Pur sapendo di aver evitato al suo amico dolori infernali, Clarke non può far a meno di riempirsi della consapevolezza che è stata sua la mano che ha spezzato la vita di Finn. Ecco perchè nel corso di questo episodio la vediamo in continuazione indirizzare il suo sguardo nel vuoto, negli angoli d'ombra, dove la tristezza e i sensi di colpa plasmano il fantasma di Finn che, muto, osserva Clarke, quasi sfidandola a distogliere lo sguardo. Nonostante la trama in qualche modo action di questo episodio, Remember Me è in realtà una parentesi molto intima, che si focalizza proprio sul modo in cui Clarke cerca di uscire fuori dall'ombra oscura della colpa in cui si è tuffata. Si dice che la strada sia sempre piastrellata di buone intenzioni: e le ottime intenzioni di Clarke sono sempre state abbastanza palesi, ma questo non vuol dire che il viaggio sia meno faticoso. A volte, per avere il bene, bisogna perpetuare il male. Ma come si può vivere in un mondo del genere? Come si può aspirare al bene se farlo implica tanto dolore? E a questo quesito The 100 risponde con una riflessione che rende concreta attraverso un discorso di Lexa: bisogna semplicemente spengere le proprie emozioni, evitare che gli altri rappresentino i nostri punti deboli. Rinunciare ad una parte della propria umanità, di modo di poter prendere la scelta più giusta senza che intervengano sentimenti a complicare la situazione. Un insegnamento che Clarke cerca subito di mettere in atto: se in un primo momento si era mostrata contraria all'idea che Bellamy potesse infiltrati a Mount Weather ("Non posso perdere anche te", così gli dice), dopo il discorso di Lexa e soprattutto dopo aver assistito alla morte del suo braccio destro, Clarke riconsidera la sua posizione ed è pronta a mettere in atto il piano di Bellamy. Quando il ragazzo le ricorda le sue parole precedenti ("Pensavo non volessi mi succedesse qualcosa"), Clarke risponde semplicemente "Ne vale la pena". Sul volto di Bellamy allora si dipinde un'espressione sofferente, a tratti delusa, come se avesse passato il suo tempo a costruirsi dei castelli in aria che sono crollati al primo alito di vento. Ovviamente sappiamo che Bellamy è un personaggio attivo: un ragazzo che ha sempre preso in mano il proprio destino e quello delle persone a cui tiene, che non si è mai tirato indietro davanti alle scelte difficili, che ha accettato anche di farsi odiare pur di tenere al sicuro la sua gente. Non un ragazzino che perde il suo tempo a rincorrere farfalle colorate e a perdersi lunghi i confini di illusioni romantiche. Eppure in quello sguardo sorpreso e strano noi riusciamo a leggere quella delusione: la delusione che deriva dal sentire con le proprie orecchie il fatto che Clarke lo ritiene sacrificabile. Questo ovviamente non lo spinge a tirarsi indietro e, anzi, si dice subito d'accordo con il piano. Ma l'ombra di quello sguardo rimane, come un alone oscuro che grava sulle sue spalle e che ci spezza il cuore in due. Ovviamente lui non sa niente di tutto il discorso che Lexa ha fatto a Clarke e non sa che quell'allontamento quasi forzato è quasi una dichiarazione. Clarke non vuole più essere debole, mutilata dalla sua indole a donare il proprio cuore: per questo allontana colui che può distrarla, colui che potrebbe rappresentare la sua più grande sofferenza. Bellamy va via, e Clarke cerca di smettere di essere la ragazza che ha a cuore la salvaguardia degli altri. Speriamo solo che questa sua decisione di spegnere la sua capacità di amare non duri troppo a lungo. Clarke, infatti, è un personaggio difficile: è dura, testarda, a volte così ingenua da risultare insopportabile. Ma quello che ha sempre giocato dalla sua parte è stata la capacità di sacrificarsi per gli altri, di mettersi davanti al pericolo e fare da scudo con il proprio corpo. Se viene a mancare questo di lei rimane solo una persona che ambisce alla vittoria, senza però nessuna (o quasi) giustificazione morale. Il suo tormento è palese e anche perfettamente comprensibile – ancora una volta il nostro plauso va agli sceneggiatori che non hanno paura di andare contro i fan, uccidendo un personaggio tanto importante, riuscendo anche a manovrarne le conseguenze. Però il nostro cuore di spettatori è ancora fermo a quell'attimo in cui Clarke ha lasciato cadere le sue difese ed è corsa ad abbracciare Bellamy. E' quella la Clarke che amiamo e non vediamo l'ora di rivederla.

Cosa ci è piaciuto:

• Sentire Clarke dire a Bellamy "Non posso perdere anche te".
• Tutta la scena finale tra Lexa e il suo braccio destro.
• Vedere Kane rispettare Clarke.

Cosa non ci è piaciuto:

• Perdonate la nostra mancanza di tatto, ma Finn è insopportabile anche da fantasma!
• Che non si sia visto Murphy
• Che Clarke manda via Bellamy (ma in parte questa voce potrebbe anche rientrare in quelle sul cosa ci è piaciuto).
• Abby è fastidiosa.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
The 100The 100 (stagione 2)
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