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Locandina Child 44 - Il bambino n. 44
Child 44 - Il bambino n. 44 (Child 44) è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Drammatico e Thriller diretto da Daniel Espinosa. Tratto dal romanzo 'Child 44' di Tom Rob Smith. Il cast include Tom Hardy, Noomi Rapace, Joel Kinnaman, Gary Oldman, Philip Seymour Hoffman, Paddy Considine. In Italia, esce al cinema giovedì 30 Aprile 2015 distribuito da Adler Entertainment. Al Box Office italiano ha incassato circa 1193754 euro.

Questo è il thriller più spaventoso e “freddo” che vi sia mai capitato di leggere. Una straordinaria opera prima, i cui diritti cinematografici sono stati opzionati dal mitico Ridley Scott. Lasciatevi sprofondare nella gelida Russia del 1953, in pieno regime totalitario, un paese perfetto “dove il crimine non esiste”. Il primo a non mettere in dubbio tutto questo à Leo Dimidov, ufficiale di polizia, eroe di guerra che ha sempre eseguito gli ordini del Partito: ma stavolta non gli riesce proprio: deve indagare sulla morte di un ragazzino che a lui non sembra per nulla un incidente. Ma non è facile cercare la verità da soli contro tutti e contro il tempo. Trasformato da predatore in preda, Leo comincia a scoprire realtà spaventose e viene messo di fronte a scelte impossibili (arrestare la moglie, o rinunciare alla propria vita…). Non si era mai letto un romanzo così teso, agghiacciante, perfetto. Ispirato ad una storia vera, un caso editoriale che ha messo in fibrillazione il mondo intero. Una rara commistione di scavo psicologico, eccellente scrittura e brivido allo stato puro.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 30 Aprile 2015
Uscita in Italia: 30/04/2015
Genere: Drammatico, Thriller
Nazione: USA - 2014
Durata: N.d.
Formato: Colore
Distribuzione: Adler Entertainment
Box Office: USA: 600.000 dollari | Italia: 1.193.754 euro
Soggetto:
Tratto dal romanzo 'Child 44' di Tom Rob Smith.

Recensioni redazione

Child 44 - il bambino numero 44, la recensione
Child 44 - il bambino numero 44, la recensione
Giorgia Tropiano, voto 7/10
Child 44 affronta tematiche forti e lo fa con un ritmo incessante e coinvolgente. Daniel Espinosa realizza una buona pellicola e si avvale di un cast eccellente, su tutti un immenso Tom Hardy.

Immagini

[Schermo Intero]

LA PRODUZIONE

Child 44 – Il bambino numero 44 è un sontuoso thriller in costume, in cui si intrecciano i temi del potere, dell’amore, del tradimento e dell’omicidio. La storia raccontata nel film si ispira liberamente ai crimini del serial killer Andrei Chikatilo. Passato alla storia come “il macellaio di Rostov”, Chikatilo fu condannato per l’uccisione e la mutilazione di 52 tra donne e bambini nell’Unione Sovietica dei primi anni Cinquanta. La versione romanzata dell’atroce caso di cronaca, a firma dello scrittore Tom Rob Smith, colse il plauso della critica e il successo di pubblico quando fu pubblicata, nel 1998. Il libro – primo capitolo di una trilogia che comprende anche The Secret Speech and Agent 6 – ha vinto il premio CWA Ian Fleming Steel Dagger, assegnato dalla Crime Writers Association al miglior romanzo thriller dell’anno, ed è stato tradotto in 26 lingue, in Italia edito da Sperling&Kupfer.
“Uno degli aspetti più interessanti dei romanzi gialli basati su indagini della polizia sta nel fatto che assorbono molto della società in cui sono ambientati. Per riuscire a capire di più di una nazione, basta osservare come la polizia opera in quello Stato”, spiega Smith.

DALLA CARTA AL GRANDE SCHERMO

Tra i fan di Smith c’è anche il regista Premio Oscar Ridley Scott. Entusiasta della profondità dei personaggi e dell’ampio respiro delle vicende raccontate in Bambino 44, Scott, nove anni fa, volle incontrare lo scrittore nel suo quartier generale londinese. “Fu piuttosto surreale”, ricorda Smith. “Ero passato dall’avere questo progetto in cantiere, senza essere neanche sicuro che sarebbe stato pubblicato, a parlare con Ridley Scott nel suo ufficio, sedendo accanto ad una spada de Il Gladiatore ed un oggetto di scena di Alien. Ridley aveva un sacco di idee incredibili per questo progetto”.
Inizialmente, Scott aveva intenzione di dirigere Child 44 – Il bambino numero 44. Poi, nel 2010, vide il film del regista svedese Daniel Espinosa, Snabba Cash, la pellicola che detiene il record assoluto di incassi nella storia della Svezia. Snabba Cash mostrava la capacità di Espinosa di dirigere scene d’azione ricche di inventiva.

AMPIO RESPIRO, NUCLEO INTIMO

Subito dopo essere stato scelto come regista del film, Espinosa reclutò Richard Price, sceneggiatore candidato al Premio Oscar (Il colore dei soldi, The Wanderers – I nuovi guerrieri). Anche se la storia è ambientata in un periodo storico e in un ambiente ben delineati, si tratta di un racconto dal valore universale incentrato sul modo in cui uno Stato totalitario può minare nel profondo lo spirito umano.
In Child 44 – Il bambino numero 44, Espinosa vide l’opportunità di mescolare sapientemente crude scene d’azione ad un’evoluzione psicologica dei personaggi delicatamente tratteggiata sullo sfondo di una ricca ambientazione storica.

UN IMPROBABILE EROE

Per riuscire a portare sullo schermo un’avventura di una magnitudine storica così grande, lo sceneggiatore e il regista necessitavano di un attore capace di padroneggiare l’ampia gamma emotiva e fisica richiesta dal copione, passando da sommessi momenti drammatici a brutali sequenze d’azione. Avevano bisogno, inoltre, di qualcuno che fosse in grado di esprimere con delicatezza il conflitto interno del protagonista mentre cerca di trovare la sua umanità in una situazione disumana.
Trovarono il loro Leo Demidov nell’attore inglese Tom Hardy. Considerato uno dei talenti più carismatici della sua generazione, Hardy stupì gli spettatori nella parte di un detenuto violento in Bronson, per poi farsi conoscere al grande pubblico grazie alla sua interpretazione del cattivo Bane in Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Recentemente, ha colto il plauso del pubblico e della critica per il suo ruolo in Chi è senza colpa, in cui impersonava un barista di Brooklyn con un oscuro segreto da proteggere.
Hardy ha affermato di essere stato attratto dal progetto per via della complessità morale del suo personaggio, e per la sceneggiatura in toto.
L’attore inglese è stato anche entusiasta di tornare nuovamente a recitare con la sua co-protagonista in Chi è senza colpa, Noomi Rapace, che in questo film interpreta sua moglie Raisa.

UNA DONNA IN BILICO

Il produttore Ridley Scott parlò per la prima volta a Rapace di Child 44 – Il bambino numero 44 a Los Angeles, quando la scelse per far parte del cast del suo film fantascientifico del 2012 Prometheus.
Rapace fu entusiasta di sapere che sarebbe stato Espinosa a dirigere il film e di tornare nuovamente a recitare con Hardy.
L’interpretazione di Rapace della mite insegnante Raisa Demidova si distacca di molto dal ruolo che la fece conoscere al grande pubblico, quello della determinata Lisbeth Salander in Uomini che odiano le donne. Per comprendere meglio la timidezza di Raisa, Rapace si è immaginata la paranoia sperimentata dai comuni cittadini ogni giorno durante il regime stalinista.

LO STALINISTA PSICOPATICO

L’attore svedese Joel Kinnaman, che lavorò con Espinosa per la prima volta in Snabba Cash, ha accettato con piacere la sfida di rendere lo sleale burocrate della polizia segreta, Vasili, un personaggio tridimensionale.
Kinnaman si fece conoscere al grande pubblico americano recitando nei panni del detective lavativo Stephen Holder nella serie tv The Killing.

UN BUROCRATE CON LA COSCIENZA

Secondo il candidato ad un Premio Oscar Gary Oldman (nel 2011, come miglior attore per La talpa), lo stanco capo della polizia di provincia, il Generale Mikhail Nesterov, che l’attore interpreta in Child 44 – Il bambino numero 44 incarna il compromesso morale che molti cittadini dovettero accettare per sopravvivere nel mondo politico dell’era di Stalin.
“La società stalinista era intrisa di così tanto terrore emotivo, fisico e psicologico da portare un personaggio come Nesterov a girare la testa dall’altra parte”, spiega Oldman. “Il sistema sovietico vieta ogni comportamento giudicato capitalista, come l’omicidio e la prostituzione, a tal punto che Leo e Nesterov hanno indossato, da un certo punto di vista, eticamente e emotivamente la camicia di forza. Se il tuo modo di pensare si discosta anche di poco dalla linea del partito, Stalin potrebbe bandirti. Questo è esattamente ciò che accade a Nesterov quando viene spedito in questo villaggio rurale, Vosk”.
Quando Leo giunge a Vosk, Nesterov si è abituato ai mezzi ridotti su cui può contare il capo militare locale. “Non è sotto l’occhio vigile di Mosca come prima”, racconta Oldman, che aveva già affrontato l’ambiguità morale della Guerra Fredda nel thriller spionistico del 2011, La talpa. “Nesterov si è creato un piccolo nido in cui vivere. Ha una comunità, una famiglia e i suoi uomini. L’arrivo di Leo mette a repentaglio tutto questo”.
Quando Leo gli spiega che sta cercando di risalire all’identità del killer che abbandona i corpi delle proprie giovani vittime lungo i binari del treno, Nesterov, che ha figli, non può che aiutarlo. “Leo riaccende il suo senso del dovere”, racconta Oldman.

LA MODA SOVIETICA

Otto candidature e una vittoria di un Premio Oscar – per A Room with a View – all’attivo, la costumista Jenny Beavan ha lavorato a diversi film in costume drammatici ambientati in Inghilterra, tra cui Sherlock Holmes e Il discorso del re. Grazie a Child 44 – Il bambino numero 44, Beavan ha avuto l’occasione di esplorare un nuovo territorio, immergendosi nella moda dell’era Sovietica.
Una volta stabilito il look che avrebbe voluto conferire ai personaggi civili, la Beavan setacciò la Rete alla ricerca di magazzini pieni di vecchi vestiti. Reclutò poi la stylist Joanna Weaving, e il suo team di sarti cechi per conferire ai vestiti un aspetto decente”.
Per gli outfit militari indossati da Leo, Vasil e i loro colleghi, Beavan coinvolse nel progetto un produttore di abiti polacco.

MOSCA SULLA VITAVA

Le riprese di Child 44 – Il bambino numero 44 si svolsero in Repubblica Ceca, nell’arco di 15 settimane durante l’estate del 2013. La capitale della nazione, Praga, vestì i panni della Mosca dell’epoca della Guerra Fredda. Il bellissimo Teatro Nazionale della città e il Rudolfinum, una sala concerti in stile neo-rinascimentale, servirono da ambientazione di alcune scene, in cui il gruppo di ufficiali d’élite dell’MGB, con mogli al seguito, assiste ad una rappresentazione de “Il lago dei cigni” della compagnia di ballo moscovita del Bolshoi. Lo scenografo Jan Roelfs, candidato due volte al Premio Oscar (per Orlando, nel 1992, e per Gattaca – La porta dell’universo, nel 1997), supervisionò la creazione di 125 set per diverse scene, all’interno dei famosi studi Barrandov, a Praga.
In collaborazione con il Fondo per la Cinematografia ceco, Espinosa lavorò a stretto contatto con Roelfs per ottenere l’autorizzazione ad utilizzare quante più ambientazioni specifiche del periodo possibili. “Praga e la Repubblica Ceca offrivano il mix migliore di opere architettoniche in stile Sovietico risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta a solo un’ora di distanza dal centro città, oltre che delle troupe di grande esperienza”, spiega Adam Merims, uno dei produttori esecutivi della pellicola.

RICREANDO IL GULAG

Vi è un grande contrasto tra lo splendore urbano di Mosca e il tetro villaggio di Vosk, dove gli esiliati Leo e Raisa incontrano per la prima volta Nesterov. Si tratta di “una specie di palude sporca, spettrale e inquinata”, come la descrive Beaven. Vosk è il desolato avamposto dove gli anticonformisti sono costretti a vivere come punizione per la loro devianza dalla linea di pensiero del Partito Comunista.
Avendo lavorato in veste di produttore esecutivo ad un altro film di Espinosa, Safe House – Nessuno è al sicuro, Merims sapeva già della spiccata predilezione del regista per l’utilizzo di edifici preesistenti come ambientazione delle sue scene. “Daniel adora la sensazione regalata agli attori e alla troupe dal girare in esterno”, spiega Merims. “Ama i suoni dei veri ambienti dell’epoca”.
Trovare una città reale che potesse assomigliare a Vosk divenne un obiettivo di primaria importanza. La produzione visionò oltre 50 possibili ambientazioni nel raggio di tre ore di distanza da Praga. Alla fine, optarono per la città di Králuv Dvur, caratterizzata dalla presenza di un gigantesco mulino d’acciaio, operativo da ben 163 anni. “L’idea era quella di sfruttare il mulino per ricreare parti della città stessa”, racconta Merims. “Utilizzammo questi binari di superficie che erano stati creati per trasportare acciaio non lavorato e componenti da e verso la fabbrica per creare la nostra rete ferroviaria per passeggeri”.
Il viaggio andata e ritorno in treno da Mosca a Vost per Leo e Raisa significa percorrere 100 chilometri su convogli stipati di gente. Per conferire autenticità alle peregrinazioni della coppia, la
produzione si servì del cosiddetto Big B, un motore a vapore prodotto nel 1928 in grado di raggiungere la velocità di 50 chilometri all’ora. Le sequenze girate alla stazione ferroviaria vedono protagonista “German Girl”, un treno a vapore prodotto dalla Wiener Lokomotivfabrik (fabbrica di locomotive viennese) nel 1944. “Ci assicurammo che i binari rispettassero le norme di sicurezza, e che il set sembrasse una vera stazione ferroviaria funzionante, completa di passeggeri in abiti d’epoca e di contadini che salivano e scendevano dal treno con galline, bagagli e tutto il resto”, ricorda Merims.
Il duello finale in crescendo di Child 44 – Il bambino numero 44, ambientato nella fabbrica della Rostelmach, a Rostov, fu girato nella zona industriale di Králuv Dvur e Hrádek u Rokycan. “Il mondo mostrato da Daniel è così autentico da sbrigare per te gran parte del lavoro”, racconta Oldman.

UNO STATO MENTALE TOTALITARIO

Se la politica, alla fine, risulta essere una faccenda personale, allora Child 44 – Il bambino numero 44 può essere considerato un racconto risalente ad un capitolo orribile della Storia che vuole essere un avvertimento per il mondo di oggi: le culture dei regimi totalitari soffocano le persone provocando esiti dei più tragici.

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