Locandina Dolittle

Dolittle (2020)

Dolittle
Locandina Dolittle
Dolittle è un film del 2020 prodotto in USA, di genere Commedia e Fantasy diretto da Stephen Gaghan. Il film dura circa 106 minuti. Robert Downey Jr. dà vita ad uno dei personaggi più longevi della letteratura, in una rivisitazione della classica storia di un uomo capace di parlare direttamente con gli animali: Dolittle. Il cast include Robert Downey Jr., Antonio Banderas, Michael Sheen, Harry Collett, Emma Thompson, Rami Malek, John Cena, Kumail Nanjiani, Octavia Spencer, Tom Holland, Craig Robinson, Ralph Fiennes. In Italia, esce al cinema giovedì 30 Gennaio 2020 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da martedì 19 Maggio 2020, in Digitale da giovedì 14 Maggio 2020. Al Box Office italiano ha incassato circa 3686718 euro.

Dopo aver perso la moglie sette anni prima, l’eccentrico dottor John Dolittle, famoso medico e veterinario dell’Inghilterra della Regina Vittoria, vive in solitudine dietro le alte mura della sua dimora Dolittle con un esercito di animali esotici a fargli compagnia. Ma quando la giovane Regina si ammala gravemente, Dolittle con riluttanza è costretto a salpare per un’epica avventura in un’isola leggendaria in cerca di una cura, ritrovando così il suo spirito e il suo coraggio mentre combatte vecchi avversari e scopre creature meravigliose. Il dottore nella sua ricerca è affiancato da un sedicente e giovane assistente e da un incredibile gruppo di amici animali, tra cui un gorilla ansioso, un’anatra entusiasta ma svampita, una coppia litigiosa formata da uno struzzo cinico e un allegro orso polare, e un pappagallo testardo, che funge da consigliere di fiducia di Dolittle, e confidente.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 30 Gennaio 2020
Uscita in Italia: 30/01/2020
Data di Uscita USA: venerdì 17 Gennaio 2020
Prima Uscita: 17/01/2020 (USA)
Genere: Commedia, Fantasy, Family
Nazione: USA - 2020
Durata: 106 minuti
Formato: Colore
Produzione: Roth Films, Kirschenbaum Films , Team Downey
Distribuzione: Universal Pictures
Box Office: USA: 76.826.530 dollari | Italia: 3.686.718 euro
Soggetto:
Robert Downey Jr. dà vita ad uno dei personaggi più longevi della letteratura, in una rivisitazione della classica storia di un uomo capace di parlare direttamente con gli animali: Dolittle.
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 14 Maggio 2020 e in DVD da martedì 19 Maggio 2020 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Stephen Gaghan
Sceneggiatura: Stephen Gaghan, Dan Gregor, Doug Mand, Thomas Shepherd
Musiche: Danny Elfman
Fotografia: Guillermo Navarro
Scenografia: Dominic Watkins
Montaggio: Craig Alpert, Chris Lebenzon
Costumi: Jenny Beavan

Cast Artistico e Ruoli:
foto Robert Downey Jr.

Robert Downey Jr.

Dottor John Dolittle
foto Antonio Banderas

Antonio Banderas

Re Rassouli, Signore dell'isola di Monteverde
foto Michael Sheen

Michael Sheen

Dottor Blair Mudfly
foto Emma Thompson

Emma Thompson

Polinesia, pappagallo (voce originale)
foto Rami Malek

Rami Malek

Ci-Ci, gorilla (voce originale)
foto John Cena

John Cena

Yoshi, orso (voce originale)
foto Kumail Nanjiani

Kumail Nanjiani

Plimpton, struzzo (voce originale)
foto Octavia Spencer

Octavia Spencer

Deb-Deb, anatra (voce originale)
foto Tom Holland

Tom Holland

Jip, cane (voce originale)
foto Craig Robinson

Craig Robinson

Kevin, scoiattolo (voce originale)
foto Ralph Fiennes

Ralph Fiennes

Barry, tigre feroce (voce originale)
foto Selena Gomez

Selena Gomez

Betsy, giraffa (voce originale)
foto Marion Cotillard

Marion Cotillard

Tutu, volpe (voce originale)
foto Kasia Smutniak

Kasia Smutniak

Lily, moglie del Dottor John Dolittle
foto Jim Broadbent

Jim Broadbent

Lord Badgely
foto Frances de la Tour

Frances de la Tour

Drago antico (voce originale)



Produttori:
Robert Downey Jr. (Produttore esecutivo), Sarah Bradshaw (Produttore esecutivo), Zachary Roth (Produttore esecutivo), Jonathan Liebesman (Produttore esecutivo), Joe Roth (Produttore), Jeffrey Kirschenbaum (Produttore), Susan Downey (Produttore)

Recensioni redazione

Dolittle, rencesione del film con Robert Downey Jr.
Dolittle, rencesione del film con Robert Downey Jr.
Erika Pomella, voto 6/10
'Dolittle' è un film destinato ad un pubblico giovane, al quale si rivolge con onestà e una moltitudine di colori. Ottime le prove del cast, su cui torreggia un esotico e affascinante Antonio Banderas
Dolittle, la recensione
Dolittle, la recensione
redazione, voto 6/10
Dal 30 gennaio è nelle sale cinematografiche Dolittle, film che segna il ritorno di Robert Downey Jr. come protagonista dopo il suo ruolo nel Marvel Cinematic Universe.

Immagini

[Schermo Intero]

GLI ANTEFATTI

Lo Sviluppo dell’Avventura
Il Regista Stephen Gaghan Racconta la Storia

Per quasi 100 anni, le storie stravaganti del “Dottor Dolittle” di Hugh Lofting hanno incantato i lettori grandi e piccini. La sorprendente capacità del protagonista di padroneggiare anche i linguaggi più complessi di animali grandi e piccoli, ha scatenato l’immaginazione del pubblico su più fronti: dalla letteratura alla radio, dal teatro alla televisione, e al cinema.

Con la loro Roth / Kirschenbaum Films, che recentemente ha prodotto Maleficent: Signora del Male, i produttori Joe Roth e Jeffrey Kirschenbaum cercavano da tempo di sviluppare la saga. Così, dopo che Thomas Shepherd, lo sceneggiatore di Dolittle, è entrato a far parte del progetto e ha adattato la serie di libri di Lofting, il film ha iniziato a prendere forma. Ma è stata l’entrata in scena del premio Oscar Stephen Gaghan, che ha portato alla piena realizzazione di Dolittle.

Per Gaghan, Il favoloso dottor Dolittle del 1967 è stato formativo. “Vidi la versione di Rex Harrison in un’età critica”, afferma Gaghan. “All’epoca avevo tre o quattro anni, e ne rimasi affascinato. Penso che si sia annidato nella mia testa ed abbia aspettato 50 anni per uscire fuori”.

Quando Gaghan ha incontrato i produttori per portare idee alla storia, si è ritrovato a recitare delle scene che avrebbe voluto vedere nella sua versione del film. “Gli animali hanno sempre fatto parte della mia vita, essendo cresciuto in una fattoria del Kentucky”, afferma Gaghan. “Quando sono diventato padre, ogni sera raccontavo ai miei figli storie di animali da me inventate. Tutti e quattro i miei figli, che hanno dai 5 ai 19 anni, hanno ascoltato racconti che credevano provenissero da libri, mentre invece erano frutto della mia fantasia”. Inoltre, ha fatto vedere a tutti da piccoli il film d’animazione premio Oscar La città incantata, del leggendario filmmaker Hayao Miyazaki. “Non importa se fosse o meno adatto all’età”, afferma Gaghan. “È un film perfetto!”. Tutto ciò – i racconti ai suoi figli, tutti i film Miyazaki (guardati più volte con ogni bambino) e quel ricordo indelebile del film con Rex Harrison – ha contribuito a formare la sua visione di Dolittle.

Più semplicemente, Gaghan voleva creare un film che fosse adatto al suo bambino di cinque anni, nonché abbastanza sofisticato per i suoi adolescenti. “Volevo che i miei figli ne rimanessero affascinati e provassero un senso di stupore e meraviglia”, dice Gaghan. “Non riesco a separare la famiglia dal processo lavorativo, e in questo film ho riversato tutto l’amore che nutro per i miei cari. Ho dovuto immaginare un mondo che tenesse conto di tutti questi fattori”.

Kirschenbaum era certo che Gaghan avrebbe voluto spingere la narrazione su un altro livello, e la squadra ha deciso di lasciargli riscrivere la bozza. Al centro della storia c’è un ragazzo di nome Stubbins che entra nel mondo di Dolittle, e Kirschenbaum ha apprezzato il fatto che Gaghan avesse pianificato di adottare un approccio personale al viaggio di Stubbins.

“Penso che l’idea di un ragazzino che si sente fuori posto nel mondo, piacesse a Steve”, dice Kirschenbaum. “Questo è il viaggio del personaggio di Stubbins, un giovane che vive in un contesto di caccia. Vive con la zia, lo zio e il cugino, che sono cacciatori: Stubbins non vuole uccidere le creature; semmai vuole salvarle. Nel dottor Dolittle, ancora in lutto per la scomparsa della moglie, trova uno spirito affine con cui intraprendere un cammino di guarigione, solo grazie alla capacità di comunicare ed ascoltare. Modellando la sceneggiatura in quel modo, Steve è stato in grado di elevarla”.
Per Gaghan, il film e il personaggio di Dolittle si sono collegati in modo silenzioso e profondo al nostro mondo moderno rumoroso, combattivo e polarizzato. “Se lo guardi da un paradigma di supereroi, anche Dolittle lo è: ha la straordinario super potere di saper ascoltare gli animali”, afferma Gaghan. “La ragione per cui riesce a comunicare con tutte queste creature è la profonda empatia che ha nel suo animo. In un mondo che tende a demonizzare le bestie, Dolittle, sottolinea il valore dell’ascoltarle. Ogni creatura ha qualcosa da dire. Ci sono punti di vista in natura che meritano la nostra attenzione. E lo stesso vale per la comunità umana. Dolittle riguarda la ricerca delle somiglianze rispetto alle differenze. Solo superando le differenze di specie, si può vivere meglio: è una nozione che ognuno di noi dovrebbe ricordare nella vita di tutti i giorni”.

Parlare con gli Animali
Robert Downey incontra Dolittle

Quando la superstar Robert Downey Jr. ha deciso che nel suo primo progetto post Universo Marvel avrebbe affrontato le avventure dell’amato veterinario – tornando alla narrativa ispirata alle radici vittoriane in Inghilterra – ha dato vita ad un eroe per una nuova generazione di amanti dell’ avventura cinematografica.

Roth e Kirschenbaum avevano contattato la Team Downey, la società di produzione gestita da Robert e Susan Downey, moglie dell’attore-produttore nonché sua collaboratrice da tempo, e hanno trovato dei colleghi che apprezzavano il talento di Roth nel reinterpretare le storie classiche. Da Alice in Wonderland a Biancaneve e il cacciatore, il prolifico produttore ha trasformato delle storie intramontabili e familiari in franchise di successo. Roth e Kirschenbaum erano certi che l’impronta di Robert Downey sul brillante e complesso Dolittle sarebbe stato memorabile.

Da parte sua, Gaghan ha sempre considerato Downey come un grande attore, e ha iniziato a plasmare il suo Dolittle sulla sensibilità dell’attore. Ha iniziato a scrivere proprio pensando a Downey. “I suoi colleghi lo rispettano molto”, afferma Gaghan. “Una volta che Robert si è calato nel personaggio, è subito apparso come lo avevo immaginato durante la scrittura, e come appariva nei libri. Ma volevo anche distaccarmi da quell’idea: volevo che sembrasse più moderno, che avesse una psicologia attuale”.

Il primo incontro del regista con Robert Downey è stato fondamentale, e ha dato forma a tutto ciò che è seguito. “Quando ci siamo incontrati”, dice Gaghan, “Robert mi ha chiesto quali decisioni fossero state già prese per questo film, e gli ho risposto ‘Ne abbiamo presa solo una: ed è per questo che siamo qui. Vogliamo che tu sia il protagonista, e tutto il resto è aperto alle idee’. Lui è una forza creativa che è diventato un partner, e così abbiamo realizzato il film insieme. È stata una decisione enorme, ma quella giusta”.

Robert e Susan Downey l’hanno considerata una grande sfida creativa ed un’opportunità. “Joe Roth ci ha mostrato la versione della sceneggiatura scritta da Stephen Gaghan”, afferma Susan Downey, “Dicendo che Robert era la persona che aveva in mente quando l’ha scritta. Robert ed io l’abbiamo letta, e ci ha molto divertiti. Chi non vorrebbe poter parlare con i propri animali? Al centro della storia, Steve ha immaginato un’avventura epica che ritenevamo adatta per un pubblico più ampio e per le famiglie”.

I Downey hanno sempre considerato Dolittle un’avventura epica per tutta la famiglia, così come una storia per la ricerca di una nuova famiglia e delle seconde possibilità laddove meno te le aspetti. “Mio figlio di 4 anni così come mia nonna di 94 possono godersi questo film”, afferma Susan Downey. “È molto divertente, leggero ma di grande portata, e affronta dei temi reali che, indipendentemente dall’età, sesso o razza, ti parlano”.

Kirschenbaum considera la sua collega un grande talento. “Susan è stata una delle maggiori produttrici prima che lei e Robert lavorassero a Sherlock Holmes“, afferma Kirschenbaum, “e da allora ha prodotto tutti i suoi film. E’ stata una partner straordinaria per noi, e insieme al marito hanno aperto la loro casa e la loro famiglia alla produzione; sono stati molto coinvolgenti. Siamo diventati una famiglia surrogata durante le riprese; incluso tutto il cast. L’avventura che affrontano Dolittle e Stubbins – e il branco di animali – è stata il simbolo della nostra esperienza sul set”.

Con un copione finale ad opera di Gaghan, Dan Gregor e Doug Mand, la produzione ha preso il via. “E’ il film più magico che abbiamo mai fatto, e questo la dice lunga”, afferma Robert Downey. “È sempre un miracolo quando tanti elementi commoventi si uniscono e portano a qualcosa di divertente. A guardarlo, le persone possono commuoversi e divertirsi allo stesso tempo. La mia paziente signora ha detto che doveva incantare gli spettatori dai 4 ai 94 anni. Quindi, missione compiuta per la Team Downey!.

“A mio padre piacerà l’umorismo sovversivo”, continua Downey. “Questa nuova generazione è abituata ad immagini incredibilmente fotorealistiche, oppure quasi bidimensionali nell’animazione. Questo progetto invece mi ricorda più i film che abbiamo visto durante la nostra crescita, come Fantasia e Mary Poppins, in cui c’era un mix di entrambi. Penso che Dolittle inchioda l’aspetto visivo”.
Susan Downey concorda con tale valutazione. “Mi ricorda i classici come Citty Citty Bang Bang e Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato“, afferma. “C’è tanto umorismo sovversivo, e a volte qualche piccolo sottendimento. So per certo che i miei figli hanno la fantasia di poter parlare con gli animali”.

I PERSONAGGI

Dolittle
Robert Downey Junior.
Un genio particolare e peculiare che la maggior parte delle persone considera folle, il dottor Dolittle è un brillante burbero che ha imparato a gestire quasi tutti i linguaggi animali. Un tempo medico promettente, ha subito una perdita devastante con la morte di sua moglie Lily, e negli anni successivi alla sua scomparsa, si è allontanato dagli esseri umani preferendo dedicare la sua vita a comprendere il mondo segreto di tutte le altre creature. Non gli importa più di niente e nessuno. Anche se è un convinto misantropo – impareggiabile nell’allontanare gli altri – il famigerato veterinario di Puddleby-on-the-Marsh brama segretamente una connessione e una famiglia. In rotta verso un’isola inesplorata accanto a Stubbins, Dolittle farà affidamento sulle sue doti più peculiari per salvare la regina … e la sua umanità.
Downey ha scelto di ritrarre Dolittle come un gallese. “Ho pensato al personaggio come un uomo diventato un eremita, che si è isolato a causa di traumi o delusioni emotive”, afferma Robert Downey. “Si è preso la briga di aiutare solo gli animali, rinunciando all’umanità. Si è nascosto in una tenuta che gli è stata donata dalla regina. Ho pensato che sarebbe stato meglio se fosse stato gallese perché, anche se i gallesi fanno parte dell’Inghilterra, gli inglesi ironizzano molto su di loro”.
Questa scelta creativa, tuttavia, ha presentato alcune sfide impreviste. “Ho scoperto che è l’accento più difficile sulla Terra, e mi ha fatto impazzire”, dice Robert Downey. “Almeno per il tempo delle riprese, ho dovuto mantenere  il controllo. È simile a una lingua di origine gaelica e mi sono divertito molto a farlo. Michael Sheen, che ne è un grande sostenitore, mi ha dato alcuni consigli. Mi ha parlato delle conversazioni con suo padre, e quindi l’ho registrato, ed inoltre ho reclutato un coach gallese”. Downey ha lavorato con il coach ANDREW JACK e il consulente gallese TIM TRELOAR, entrambi presenti durante le riprese. Downey e Jack hanno lavorato insieme più volte durante la loro carriera. “RDJ ed io pensavamo che Charlot – Chaplin fosse la preparazione per il nostro lavoro su Restoration – il peccato e il castigo e Sherlock Holmes e Sherlock Holmes: Gioco di  ombre“, afferma Andrew Jack. “Ma poi Dolittle ha spostato gli obiettivi fissati e siamo finiti nel gallese del Galles! Ma come al solito, non è stato un ostacolo, bensì un piacere”.
Mentre Dolittle è un personaggio straordinario nei romanzi di Lofting, al lettore non è concesso il lusso di analizzare i difetti del veterinario. Il Dolittle di Downey è molto più complesso. “Robert voleva creare un personaggio autentico, che fosse eccentrico e vulnerabile”, afferma Kirschenbaum. “Da tutto ciò ne è nato un eroe”. Downey ragionava anche da produttore, al di là del suo personaggio. “Era concentrato su come potevamo girare questo film e coinvolgere un pubblico più ampio”, afferma Kirschenbaum. “Robert era costantemente alla ricerca di idee e personaggi. È molto simile allo stesso Dolittle, stringendo tutte le persone intorno a lui. Sia di fronte alla telecamera che dietro, è incredibilmente coinvolgente e generoso”.
Il suo regista elogia l’intelletto mercuriale di Downey. “Può strapparti una risata in qualsiasi momento, ma è un po’ pericoloso”, dice Gaghan, “e questo è il Dolittle che troviamo: è più intelligente di tutti gli altri. Chiude con il mondo esterno e vive con una famiglia di animali, perché non vuole avere niente a che fare con gli esseri umani. Gli animali fanno più o meno quel che vuole, ma complottano alle sue spalle. Robert interpreta tutto ciò alla perfezione. Ha un gene della commedia fisica che gli fa fare qualsiasi cosa, oltre alla recitazione più tecnica. Quando appare nel film, Dolittle è passato dal lutto all’autocommiserazione e gli animali non ne possono più: è da questo presupposto che Robert ha costruito il suo personaggio”.

Tommy Stubbins
Harry Collett
Un ragazzo birichino che ama gli animali, e decide di voler imparare da Dolittle una volta visto cosa è capace di fare il dottore, il dodicenne Tommy Stubbins è alla ricerca del suo posto nel mondo, uno molto lontano dal piccolo villaggio di Puddleby- on-the-Marsh. Dolittle (a malincuore) prende sotto la sua ala protettiva questo apprendista coraggioso e abile, e si ritrovano a salpare per un viaggio memorabile. Dimostrandosi esperto a padroneggiare le lingue animali più strane, Stubbins scoprirà il proprio potere, e le meraviglie di un mondo che sono nascoste a quasi tutto il genere umano.
A Gaghan piaceva vedere Robert Downey e il giovane Collett insieme. “Nella dinamica della vita sul set, c’era un attore magistrale, in stile Chaplin, che lavorava al fianco di un ragazzo tutto istinto”, dice Gaghan. “Il fatto era che il loro rapporto lavorativo rispecchiava la loro relazione mentore / allievo sullo schermo. Uno è tutto istinto e talento, che vorrebbe arrivare al livello dell’altro. Robert l’ha gestito con disinvoltura e buon umore”.
Il partner di scena di Collett, è stato il primo ad essere entusiasta della varietà di competenze del giovane attore. “Harry è un talento emergente e una star”, afferma Robert Downey. “Ricordo di aver visto il suo provino e pensato ‘Oh, mio ​​Dio. Mi chiedo se Tom Cruise fosse stato così quando aveva 11 anni’. Me lo ricorda, ed è veramente un ragazzino capace”. Downey afferma ridendo: “Il mio programma di tutoraggio per la prossima generazione di attori continua”.
I cineasti hanno condotto un’ampia ricerca per trovare il loro Stubbin. “Harry ha sempre un sorriso naturale, ed è molto gradevole”, dice Kirschenbaum. “Abbiamo svolto una ricerca a livello mondiale per Stubbins, visionando migliaia di ragazzi. Harry non aveva molta esperienza come tanti altri, ma c’era qualcosa di genuino e naturalmente curioso in lui. Cercavamo un ragazzo credibile, e lo stupore negli occhi di Harry era reale”.
Capace di imparare il linguaggio dall’anatra, dell’orso polare e del gorilla, Stubbins ha un dono che nessuno si aspettava. Tuttavia, l’elemento più stimolante per Collett è stata usare la sua fantasia per immaginare le creature con cui avrebbe interagito. I personaggi animali nel film erano creazioni digitali, e quindi non aveva una vera giraffa o uno struzzo con cui comunicare. “Ho dovuto guardare le immagini di ogni animale per stabilire la loro altezza, perché con il VFX potevo fare riferimento solo ad una palla da tennis su un bastone”, dice Collett. “Mi è piaciuto mettere in campo tutta la mia fantasia ed immaginare un animale di fronte a me. Tuttavia, è difficile, perché in realtà ti rivolgi ad una palla da tennis su un bastone quando pensi di parlare con un orso polare. Ma Robert ed io ci siamo trovati benissimo quando immaginavamo tutti gli animali sulla barca. Dato che non eravamo all’aperto, solo quando la barca iniziava a dondolava che è sembrato di stare su una vera. Al momento dell’ “azione”, dovevamo entrare in quel mondo e sentirci come se fossimo davvero lì”.
L’attore ha imparato molto lavorando sul set con Downey. “Quando guardi Robert, ne rimani incantato” dice Collett. “È come un film di per sé; conosce ogni angolo di ripresa. Aggiunge idee e aiuta nella regia. Può svolgere qualsiasi ruolo sul set, data l’esperienza maturata nei suoi lavori precedenti”.

Lady Rose
Carmel Laniado
Assistente e futura dama di compagnia della regina Vittoria, la coraggiosa Eugenie Archer-Rose salva Stubbins dopo che il ragazzo è finito in una trappola nella proprietà di Dolittle. Inviata lì da Buckingham Palace per affari urgenti, Lady Rose insiste sul fatto che sia Dolittle che Stubbins la seguano a palazzo per aiutarla a salvare la regina da una misteriosa malattia. Mentre Dolittle e Stubbins iniziano la loro avventura, Lady Rose, aiutata dal cane Jip e Styx il ragno, proteggerà la sua reggente, promettendo di prendersi cura di Sua Altezza a tutti i costi.
“Lady Rose è sicura di sé, gentile e determinata e intravede la bellezza in tutto e in tutti”, afferma la Laniado. “È determinata a salvare la regina, nonché ad aiutare Stubbins ad avere fiducia in sé stesso. Lady Rose vede nelle persone ciò che la maggior parte non nota. Quando appare, sembra provenire da una famiglia reale molto severa, ma conoscendola meglio è semplicemente una bambina normale”.
Dolittle segna il debutto cinematografico della Laniado. “Carmel non era mai apparsa in un film”, dice Gaghan. “Ma durante l’audizione, ha catturato l’obiettivo. Non riuscivi a distogliere lo sguardo da lei. Abbiamo amato tutta la sua famiglia, e sapevamo che era la giusta Lady Rose fin dal momento in cui l’abbiamo incontrata. Ci siamo detti: “Non importa cosa ha fatto prima; tutto inizia proprio ora. E da subito è sembrata disinvolta e naturale, come se fosse al suo ventesimo film”.

Rassouli
Antonio Banderas
C’è solo un posto dove trovare il famoso pirata Re Rassouli, e cioè al Porto dei Pirati di Monteverde. Per ragioni che non sono subito chiare, il letale Rassouli non è un ammiratore di Dolittle. Inoltre, custodisce un segreto sul bravo dottore, ed una mappa cruciale per raggiungere la destinazione di Dolittle: la mistica Eden Tree Island. Rassouli ama i suoi felini, e dorme accanto ai leoni.
Robert Downey e Banderas pur essendosi incontrati più volte nel corso degli anni, non avevano mai avuto l’opportunità di lavorare insieme. “Di recente è tornato a teatro in Spagna, ed ha recitato nella serie Genius, nel ruolo di Picasso”, afferma Robert Downey. “Mi sono reso conto che avrei incontrato e recitato scene in live-action con uno dei miei contemporanei, e non puoi che avere un profondo apprezzamento verso qualcuno che è sulle scene da decenni come me!. Banderas nei panni di Rassouli è fantastico”.
Banderas preferisce approcciare i suoi ruoli come se stesse saltando da una scogliera, senza sapere se cadrà sulle rocce o nell’acqua. E lo ha fatto anche con Rassouli, scoprendo che il suo primo giorno sul set è stato anche uno dei più intensi della produzione. “Nelle prime scene sono in un sotterraneo, dove Rassouli ha condotto Stubbins e Dolittle”, dice Banderas. “Nelle scene con questi due protagonisti ho pensato a come avrei potuto colpirli. La storia che il mio personaggio ha avuto in passato con loro è chiara: sicuramente qualcosa è andato storto, e adesso è in cerca di una rivalsa, specialmente con Dolittle. Queste informazioni sono state sufficienti per calarmi nel personaggio”.
L’attore ha apprezzato i botta e risposta che ha condiviso con Downey durante la produzione. “E’ una questione di chimica, di timing, di ritmo e di una complicità che va oltre le parole”, afferma Banderas. “È una questione di pelle. Con Robert è nata una sintonia dal momento in cui l’ho incontrato e ho visto quanto fosse disponibile. È come proporre un gioco, e se l’altra persona dice: “So cos’è quel gioco; Voglio giocare con te, allora accade. Non c’è reazione o paura. Non ci sono ripensamenti o ordini del giorno. Fa bene alla storia e ci ha permesso di divertirci. Penso che anche Robert abbia avuto la stessa sensazione”.

Mudfly
Michael Sheen
Medico di corte (senza carattere) il dottor Blair Mudfly è fuori di sé per non esser riuscito a trovare una cura per la malattia terminale della regina Vittoria. Il rimedio da lui proposto per la misteriosa malattia sono state le sanguisughe, per stimolare il ricircolo. Ex compagno di studi di Dolittle ad Edimburgo, Mudfly è geloso di Dolittle e, alla costante ricerca di approvazione, non sopporta le attenzioni a lui riservate a palazzo, quindi la sua rabbia lo porterà a cercare vendetta. E’ interpretato alla perfezione da Michael Sheen. “Michael offre una performance molto dinamica a Mudfly”, afferma Kirschenbaum. “Una sorta di Salieri per l’Amadeus di Dolittle”.
Gaghan è d’accordo. “Michael è un attore fenomenale”, dice Gaghan. “Lo adoro. Ha apportato molte idee al personaggio, come un uomo che cerca la riconoscenza di Dolittle. E ogni idea di Michael era migliore di quanto immaginassi. La stoffa dell’attore che ha Michael, ha reso divertente il confronto con Robert”.
Da parte sua, Sheen ammette di essersi sempre stupito dei dettagli dei set di film come questo. “Spesso, il pubblico non si accorge nemmeno dei più piccoli dettagli presenti sui grandi set”, afferma Sheen. “Ma come attore, ci aiutano ad evocare un mondo che non esiste”.
Gran parte del merito lo dà a Gaghan. “Mi è davvero piaciuto lavorare con Steve perché è uno scrittore e un regista”, afferma Sheen, “quindi ha una grande immaginazione. Improvvisamente gli venivano nuove idee durante una scena, che rispondevano a ciò che stavi facendo. Ciò ci ha permesso di apportare nuovi input nelle prove, che spesso hanno portato a direzioni inaspettate. Steve ha la capacità di abbinare la sua vivida immaginazione alla tecnica più giusta per la telecamera”.
L’interprete sorride pensando ai momenti in cui ha dovuto ricordare a sé stesso che sarebbe stato circondato da molti animali mentre si esibiva in una scena. “Devi aggrapparti a questo, ed è molto divertente quando riesci a fartene una ragione”, dice Sheen. “Anche solo per brevi momenti, come ad esempio nella mia prima scena con le sanguisughe, o quando d’improvviso ti ritrovi un animale sotto i piedi. È come recitare da bambino; non ci sono oggetti di scena o set o altre persone. È la forma più pura di recitazione, in un certo senso, entra in gioco solo la tua immaginazione”.

Badgely
Jim Broadbent
Se la regina Vittoria dovesse soccombere alla sua malattia, Lord Thomas Badgely diventerà il re Thomas I. Non è impensabile che farà tutto il necessario per garantire una successione ordinata … e che la corona passerà ai Badgely. Viene dalla Casa dei Lord con grave preoccupazione per le condizioni della regina e invia una fregata, la Britannia, per seguire Dolittle.
La produzione si è sentita onorata di avere il premio Oscar® Broadbent come parte del suo team. “Sono assolutamente convinto che Jim Broadbent sia il più grande attore vivente”, afferma Kirschenbaum. “Siamo stati fortunati ad averlo sul set. Ha apportato molte sfaccettature alla performance di Badgely. E’ un personaggio dalle mille sfumature, e ogni volta che Jim appare sullo schermo, incanta il pubblico”.
Broadbent in passato ha lavorato sia con Jessie Buckley, che interpreta la regina Vittoria, nella miniserie War & Peace, che con Michael Sheen, ma era la prima volta che lavorava con Gaghan. “È un regista interessante che trova modi diversi ed entusiasmanti per raccontare una storia”, afferma Broadbent. “Sono rimasto affascinato dal suo modo di lavorare e mi è piaciuto conoscerlo meglio”.
Dato che la maggior parte delle sue scene si svolgono nella camera da letto della regina, Broadbent ha sottolineato il suo apprezzamento per le raffinate scenografie di Dolittle. “È una magnifica camera da letto, con un fantastico letto a baldacchino, rivestimenti in velluto e meravigliosi quadri e mobili”, afferma Broadbent. “È un arredamento fantastico. Non sono mai stato nelle grandi camere da letto di Buckingham Palace, ma immagino che siano così”.
Gaghan ritiene che Broadbent e Sheen, in particolare, offrano un particolare livello di comicità alla storia. “Volevo la sensazione di pericolo di Citty Citty Bang Bang, e un tono che raramente appare nei film per bambini”, dice Gaghan. “Se si vuole rendere omaggio a qualcuno, a chi se non a Roald Dahl e Ian Fleming?. Da un lato, temi che Rassouli ti darà in pasto ad un felino della giungla, dall’altro, c’è la comicità di Jim, e in particolare di Michael. Lo chiamo “vita, più il 10 percento”. Sono reali per il periodo di tempo e i personaggi, ma aggiungono un 10 percento al tutto”.

Regina Vittoria
Jessie Buckley
A soli 18 anni, la giovane monarca si ammala gravemente di un misterioso male. Salita al trono giovanissima, la Regina Vittoria dovrà mostrare non solo di avere la forza di governare … ma anche il potere di superare chiunque tenti di prenderle ciò che è legittimamente suo. La sua unica speranza è una cura mai testata prima, proveniente da un albero che nessuno ha mai visto …che si trova su un’isola che non è mai stata trovata.
Prima di iniziare le riprese principali, Jessie Buckley ha letto una biografia su Vittoria, che ha contribuito ad arricchire la sua interpretazione. “Vittoria è diventata regina più o meno all’età in cui appare nella nostra storia, ed è stata manipolata dalle persone di corte”, afferma la Buckley. “Quando ho parlato con Stephen e Robert riguardo al ruolo, mi hanno detto che era in estremo pericolo, e le sue condizioni erano gravissime”.

GLI ANIMALI

Molto prima dell’inizio del casting, Stephen Gaghan ha passato mesi ad immaginare ogni animale della tribù di Dolittle, che a sua volta avrebbe delineato il casting vocale. “Ho scelto gli animali guardando delle immagini”, dice Gaghan. “Pensavo ‘Questo è il perfetto gorilla di montagna!’ “Quindi con gli animatori decidevamo come renderlo più adatto al nostro progetto. Dalla struttura alla luce negli occhi che esprimono timidezza, abbiamo identificato dei tratti umani che sono alla base del linguaggio visivo dell’animale”.
Per Gaghan era fondamentale elevare i personaggi nella vita di Dolittle. Ha preso a turno ogni animale, e ha inserito sfumature narrative ed emotive in ​​ogni personaggio. “Dolittle è un vero eremita all’inizio dell’avventura”, afferma Jeff Kirschenbaum. “Tante di queste creature, dal cane miope Jip al gorilla nervoso Ci-Ci, e allo struzzo spaventato Plimpton, hanno qualcosa da risolvere. Steve voleva divertirsi con questi personaggi variegati, oltre ad infondergli delle espressioni particolari. Trovandosi insieme – dove il dottor Dolittle può guarirli – in cambio, vogliono curare quest’uomo che si è ritirato dal mondo. In questo viaggio con il suo nuovo apprendista, Dolittle è in grado di riemergere per curare la regina d’Inghilterra … e così facendo, salva anche lui stesso”.
Una volta che Gaghan e i suoi produttori hanno trovato l’aspetto ideale per ogni animale, era tempo di trovare il giusto attore vocale per completare ogni creatura.

Polinesia, Pappagallo (Emma Thompson)
“Gli animali cercano costantemente di aiutare Dolittle a essere la migliore versione di sé stesso, per aiutarlo a tornare alla gloria di un tempo”, afferma Kirschenbaum. Polinesia era originariamente il pappagallo della moglie di Dolittle, Lily. “Polinesia si rende conto che questa è un’opportunità non solo per salvare la regina, ma anche per salvare Dolittle, che ha subito grandi perdite e si è chiuso in sé stesso”, dice Kirschenbaum. “Non si è più rasato né tagliato i capelli, né francamente, lavato. Inoltre, non ha più cercato contatti con gli esseri umani dalla morte di Lily”.
Regale, vanitosa, e feroce all’occorrenza, Polinesia “Poly” è la più cara amica di Dolittle, nonché la sua coscienza (e l’unica, a parte Lily, a chiamarlo “John”). Poly si attribuisce il merito di aver fatto conoscere Dolittle a Lily, la quale portò la brillante pappagallina nel maniero per una visita ad uno dei suoi artigli. Dolittle ascolta Poly attentamente, anche quando – come spesso accade – dice cose che non vorrebbe sentire (ad esempio, “Non puoi ignorare le persone … solo perché sono persone!”). Poly parla la lingua umana meglio di qualsiasi altro pappagallo, e questa burbera matriarca tiene costantemente d’occhio tutta la famiglia. Nessun’ altra scelta per il ruolo, è giusto dirlo, è stata la più ideale di Emma Thompson.
“È strano dare la voce in un film, perché incontri raramente i tuoi colleghi”, dice la Thompson. “Visiti gli studi -quelli piccoli – in varie città di vari paesi, spesso per diversi anni, e pronunci frasi in quella che speri sia la voce che hai scelto all’inizio. Una volta, ricordo che non c’era uno studio disponibile, quindi nel tentativo di creare la giusta acustica, quel santo del mio publicist ha dovuto tenere un piumone sopra la mia testa mentre parlavo al microfono.
“È molto più un’incognita di qualsiasi altra forma di recitazione”, continua la Thompson. “Se sei fortunato — come lo sono stata io in questa produzione — c’è la possibilità che il regista e i creatori ti parlino mentre lavori, ti diano consigli sulla performance e ti informino esattamente su come appare sullo schermo. Quindi, dopo un po’ inizi a provare l’emozione di guardare delle piccole sequenze complete. È un processo lento ma entusiasmante allo stesso tempo”.
Riguardo all’entusiasmo dei cineasti di avere avuto la premio Oscar® nella famiglia Dolittle, Susan Downey afferma: “Avevamo bisogno di qualcuno che potesse battibeccare con Robert, che potesse tenergli testa, e chi se non Emma?”. Davvero. Chiedeteglielo. “Solo sentire la sua voce mi metteva in riga”, dice Robert Downey ridendo.

Jip, il Lurcher a pelo lungo (Tom Holland)
Jip è un cane di razza regale, con un senso dell’olfatto estremamente sviluppato data la sua pessima vista – tanto da non poter vedere nulla senza i suoi occhiali spessi. O quasi. Al fianco di Styx, il fidato cane di Dolittle è incaricato dal suo professore di sorvegliare la regina Vittoria mentre cerca una cura per il male che la affligge. Coraggioso, protettivo e incredibilmente fedele ai suoi compagni, Jip è il cane da guardia più adatto al lavoro.
“Tom Holland è in Dolittle grazie a Robert”, dice Gaghan. “Tom lo adora. Sono molto uniti”. Avere Holland nel ruolo di Jip nell’avventura si è rivelato un colpo professionale per il regista nonché amante dei cani. “In ogni film che abbia mai scritto”, afferma Gaghan, “il protagonista avrebbe dovuto avere un cane; ma fino ad ora, abbiamo dovuto tagliare la parte del cane perché era troppo costoso”.
Per il supervisore degli effetti visivi John Dykstra, uno dei suoi personaggi preferiti è anche quello di Holland. “Mi piace Jip il cane perché … beh, mi piacciono i cani”, dice Dykstra. “I cani sono difficili da realizzare virtualmente perché le persone li conoscono molto bene. Sappiamo come si muovono e cosa significano le loro espressioni, quindi bisognava fare una versione dettagliata e accurata del personaggio e della sua animazione, per far credere al pubblico che un cane reale poteva parlare come Tom Holland”.

Deb-Deb, l’Anatra (Octavia Spencer)
Deb-Deb è materna, sconclusionata e un po’ prepotente. E’ una Pekin americana molto generosa, calorosa e amorevole, ma non sempre l’infermiera più portata per le cure. L’unica anatra sulla Terra con la zampa di legno, Deb-Deb si dimentica tutto ma rimane intensamente fedele alla sua famiglia.
“Non so perché Stephen e Robert abbiano pensato a me per la parte di una creatura un po’ stupidina, ma lo prendo come un complimento”, dice Octavia Spencer, ridendo. “Trovo che il voice over sia uno degli aspetti più interessanti dell’interpretazione. Mi ricorda il motivo per cui ho iniziato a recitare: la capacità senza parametri di utilizzare al massimo la nostra immaginazione – permettere a un’anatra con una zampa di legno di trovare il coraggio di buttarsi in un’avventura per salvare la regina Vittoria – è semplicemente geniale. Hugh Lofting ha infuso tanta umanità nei suoi personaggi, e Stephen tanta gentilezza in questa versione della sua storia. Deb-Deb rappresenta  cuore, coraggio, chimera, e determinazione. La adoro e basta”.

Plimpton, Lo Struzzo (Kumail Nanjiani)
Dolorosamente inconsapevole di non poter volare o nuotare, Plimpton è un grosso struzzo che mette in discussione il suo ruolo di fidato destriero di Dolittle, soprattutto quando pensa che il suo cavaliere abbia preso qualche chilo di troppo. È più probabile trovare il nervoso Plimpton con la testa infilata in una fioriera piuttosto che fare altro. Tuttavia, Dolittle ha aiutato il pennuto con attriti con il padre, a scoprire gli effetti calmanti delle endorfine, e la sua (quasi) nuova spensieratezza sta nel girare il mondo insieme al frenetico Yoshi, l’orso polare.
Kumail Nanjiani era l’unica opzione nella mente del regista. “Kumail è divertente”, dice Gaghan. “Abbiamo lavorato insieme in televisione su una puntata pilota per la HBO e volevo che facesse parte di Dolittle. Durante una telefonata riguardo al progetto, gli ho chiesto di interpretare uno struzzo spaventato e nevrotico. Ha iniziato a fare la voce del personaggio ed ha accettato il ruolo”.

Ci-Ci, Il Gorilla Di Montagna (Rami Malek)
Un giovane nell’era delle scimmie, il timido Ci-Ci – a cui Dolittle cerca di infondere sicurezza – ama i giochi, le parole, gli indovinelli e gli aneddoti. Liberato dai Dolittle durante un’opera di salvataggio, Ci-Ci continua ad essergli molto grato. Nonostante sia apprensivo e inseparabile dalla sua coperta, questo gorilla di montagna sempre in iperventilazione è giocoso, intelligente e molto forte. Inoltre, è un eccellente avversario di scacchi per Dolittle, oltre ad essere un duro lottatore in un momento cruciale, contro l’affamata tigre Barry.
“Ci-Ci è una bestia magnifica, che è stata totalmente incompresa dalla sua stessa specie”, afferma Rami Malek. “Il suo intelletto, la sua curiosità e la sua compassione sono contagiosi, e adoro il fatto che Dolittle, ormai stanco del mondo – e che nel tempo ha iniziato a diffidare degli umani – lo prende sotto la sua ala protettiva. Ci-Ci è profondamente legato a Dolittle e questa bellissima scimmia deve mettere da parte le sue paure per proteggere la sua nuova famiglia. Per Robert, Stephen e me è stato importante mostrare l’anima tormentata del personaggio e la sua sorprendente umanità.
“Ho prestato la mia voce per i videogiochi e la televisione”, continua Malek, “ma riuscire a dare vita a questa creatura in un’avventura epica è stato un grande orgoglio per me. Inoltre, è stato divertente immaginare e imitare le gamme vocali di un gorilla. Ho trascorso moltissime ore ad ascoltare le loro vocalizzazioni su Internet, oltre a provare decine di grugniti e ruggiti con Stephen”.
Per il regista, è stata una fortuna aver trovato Malek. “Sapevo che Robert era vicino a Rami, e sono un fan accanito di Mr. Robot,” dice Gaghan. “Stavo preparando il film a Londra, e una mattina mentre bevevo un caffè in un bar, ho visto Rami seduto proprio accanto a me. Gli ho detto ‘Questa è serendipità. Devi far parte di questo film’. Gli ho spiegato l’idea di Ci-Ci e lui ha accettato”.

Yoshi, L’Orso polare (John Cena)
Sebbene sia un orso polare, Yoshi odia il freddo. Per questo gigante buono non c’è niente di meglio che trovare un raggio di sole o un posto vicino al fuoco per aiutare la sua cattiva circolazione; inoltre, è l’amico su cui sai di poter contare. Come amante del caldo, Yoshi è il primo a registrarsi per un viaggio tropicale a Monteverde e alla mitica Eden Tree Island. Quando non è impegnato in qualche battibecco con Plimpton, Yoshi è il primo ad intervenire in aiuto di Dolittle e Humphrey la balena, in una briosa missione subacquea.
“Mi sono sempre divertito nel doppiaggio, e adoro il fatto che Yoshi mostri tante contraddizioni”, afferma John Cena. “È un enorme orso polare che disprezza il freddo e cerca il calore. Come Ferdinand, è un gigante gentile – che si muove pesantemente e timidamente con il suo berretto da sci gigante – eppure è sempre pronto alla chiamata quando arriva il momento. Yoshi racchiude il cuore, l’umorismo e la sensibilità che Robert e Stephen volevano apportare a Dolittle. Quando ho deciso sul come dargli vita, ho seguito le loro linee guida”.
I cineasti descrivono Yoshi come il ‘capo della tifoseria’, che è implacabilmente ottimista, pensando che Cena rispecchiasse questa personalità. “Yoshi è positivo, e ti rendi conto che ha un gran cuore e scopri il motivo per cui è così”, afferma Susan Downey. “Considerando la sua storia passata, abbiamo reputato che John fosse  la scelta migliore”.
Robert Downey aggiunge: “John ha attirato la mia attenzione e si è guadagnato il mio rispetto, perché non ho mai prestato la mia voce nell’animazione. Le due volte che c’ho provato, ho smesso subito o sono stato licenziato perché bisogna avere delle abilità molto specifiche. Invece lui ha svolto un lavoro eccezionale, si è totalmente calato nel gentile e tenero Yoshi”.

Kevin, Lo Scoiattolo (Craig Robinson)
Kevin è uno scoiattolo adorabile ma gravemente ferito, che sa di essere “troppo bello per morire”. Un sopravvissuto in tutto e per tutto, vuole andare alla scoperta del mondo e sperimentare tutto ciò che ha da offrire. Quando Stubbins spara accidentalmente a Kevin – e Dolittle e la sua equipe medica lo salvano – questo scoiattolo sfacciato (e leggermente omicida) si unisce a malincuore a Dolittle e Stubbins come loro guida… anche se nei suoi piani c’è una dolce vendetta nei confronti del ragazzo incline agli incidenti che gli ha causato lesioni gravissime. “Dal giornale di bordo di Kevin … il giorno 12”.
Craig Robinson ha adorato interpretarlo. “Anche se Kevin è stato un po’ drammatico, e forse anche un po’ egoista, mi ha reso un uomo migliore”, afferma Robinson.
I produttori hanno apprezzato il fatto che Robinson si sia divertito così tanto nel ruolo. “Kevin spacca l’obiettivo”, dice Susan Downey, “ma è per questo che lo cerchi: perché speri che Craig rubi la scena”.

Betsy, La Giraffa (Selena Gomez)
Tra i membri più altruisti della squadra di Dolittle, Betsy – che Gaghan ha così chiamato in onore di sua figlia – spesso si offre volontaria per assumersi dei compiti e delle responsabilità. All’apparenza può sembrare una giraffa gentile e loquace, ma è anche selvaggiamente coraggiosa, e si fionda per risolvere la situazione a Stubbins quando ha bisogno di un passaggio sulla nave di Dolittle, la Water Lily. Inoltre, è una fuorilegge artista della fuga – lei e Tutu sono ricercate in tre foreste – e il rifugio tranquillo di Dolittle sembra essere il loro nascondiglio ideale. Betsy infine non ha alcun problema a buttarsi nella mischia per salvare la situazione.
Quando il team di produzione stava pensando a chi scegliere, la figlia di Gaghan ha insistito su Selena Gomez. “Mia figlia mi ha detto: ‘Devi sceglierla perché è straordinaria”, dice Gaghan. “Selena è una persona fantastica, mia figlia aveva ragione”.

Tutu, La Volpe (Marion Cotillard)
La leader della Resistenza delle Volpi, Tutu è l’incarnazione del coraggio. Con antenati come le inattaccabili volpi del deserto, Tutu è straordinariamente orgogliosa e sempre pragmatica. Quando lei, Betsy e Poly mettono insieme le loro teste, non c’è nulla che non possano realizzare, ad esempio portare con successo Stubbins sulla nave di Dolittle prima che salpi per Monteverde ed Eden Tree Island. Seduta in cima a Betsy, le fa da agile navigatore, e il suo motto è “Vive la résistance!”.
Scegliendo l’attrice premio Oscar per il ruolo di un personaggio feroce ed impavido, che Gaghan afferma di aver basato sulla “mia semi-selvaggia skater girl di 10 anni”, la produzione ha continuato ad aggiungere l’imbarazzo delle scelte vocali. “Ho conosciuto Marion al Café Gitane di New York”, afferma Gaghan. “Fidatevi di me, è la migliore”.
I suoi colleghi cineasti sono d’accordo. “Marion Cotillard è semplicemente fantastica”, afferma Susan Downey. È stata una gioia anche per la Cotillard. “Ciò che adoro di Tutu è la dinamica pilota-navigatore che ha con Betsy, interpretata da Selena Gomez”, afferma la Cotillard. “La volpe e la giraffa sono disposte a imbattersi in qualsiasi situazione per assicurarsi che i loro cari siano al sicuro. Dal momento in cui entrano nella storia, ti accorgi che insieme sono affascinanti: sono migliori amiche che lavorano per correggere i torti del mondo”.

Minnie, Il Petauro Dello Zucchero (Nick A. Fisher)
Qualunque cosa questo piccolo esemplare di petauro dello zucchero manchi in termini di conoscenza, la compensa con la precocità. Minnie vuole scoprire il mondo, e l’avventura di Dolittle sull’Eden Tree Island si rivela l’occasione perfetta. Questa adorabile marsupiale clandestina usa la sua somiglianza di ‘scoiattolo volante’ come biglietto per il viaggio che ha sempre sognato … e dimostra il suo coraggio e la sua abilità al momento giusto. “Minnie è una supereroina”, afferma il supervisore agli effetti visivi John Dykstra. “È super soffice, super dolce e super coraggiosa”.

Humphrey, La Balena (Tim Treloar)

Come tutte le balene, Humphrey è incredibilmente intelligente, e non ha mai scelto di essere il guardiano dell’oceano. Ma con l’avvento dei carburanti fossili, lui e il suo genere non avevano altra scelta che affrontare la sfida. In questa avventura il gallese Humphrey farà parte della più potente carrozza trainata da balene in alto mare, facendo schizzare la Water Lily e l’equipaggio di Dolittle lontano da un certo pericolo … e ingannando il dottor Blair Mudfly al momento giusto. “So che Humphrey si sente sempre onorato di assistere il suo compagno gallese, il dottor Dolittle, ogni volta che viaggia per mare”, dice Tim Treloar, che nella produzione è stato il coach dialettale gallese di Downey. “Soprattutto perché il Dottore non porterebbe mai un sacchetto di plastica vicino all’oceano”.

James, La Libellula (Jason Mantzoukas)
Una volta che Dolittle e l’equipaggio arrivano a Monteverde, si affidano all’aiuto della libellula nervosa James per mediare una trattativa critica con alcune formiche carpentiere mafiose. Ancora provato da un dolore sentimentale inaspettato, James si rivela essere una guida agile nel condurre Stubbins nella prigione segreta. Se riuscirà o meno ad aiutare il giovane assistente, tuttavia, dipenderà dalla sua capacità di rimanere concentrato sul compito da svolgere.
“James ha una grande personalità e adoro la faccia di questo personaggio dagli occhi fuori dalle orbite e i movimenti sfreccianti”, afferma il supervisore degli effetti visivi John Dykstra. “La sfida qui è stata quella di prendere una faccia di insetto totalmente non umana e dargli emotività. Jason Mantzoukas ha fatto un ottimo lavoro con la voce, rendendo incantevole un personaggio che sostanzialmente non piace”.

Barry, La Tigre (Ralph Fiennes)
Una tigre del Bengala di 800 libbre con problemi con la figura materna, la brillante Barry, che soffriva di emicrania, è stata una paziente di Dolittle durante il suo primo soggiorno a Monteverde. Malgrado le circa 872 vittime, è il predatore più pungente, più divertente e più ironico di tutti. Il rancore di Barry verso Dolittle è radicato nel risentimento percepito nell’aver abbandonato la loro terapia proprio mentre lei stava facendo progressi.
Tra le giornate di riprese preferite da Robert Downey ci sono quelle che prevedevano le acrobazie necessarie per fuggire da Barry nella prigione di Rassouli a Monteverde. Il fatto che Ralph Fiennes ha dato voce alla creatura, ha reso il tutto più accattivante. “Ovviamente, Ralph è un tesoro nazionale ed è molto appropriato nel ruolo di una tigre”, dice secco Robert Downey. “Ha l’energia della tigre. Ha il sangue di tigre. Se non sbaglio, ed è quasi impossibile, è stata la prima sessione vocale che abbiamo fatto in produzione. Ha davvero alzato lo standard”.
Gaghan afferma: “Ho inseguito Ralph per almeno tre film. Inesorabilmente. In qualche modo, ho avuto il suo numero di cellulare … ed è stato molto paziente a parlare dei ruoli con me, anche se alla fine non ne ha mai fatto uno. Avevo la sensazione, tuttavia, da tutte quelle telefonate, che si sarebbe davvero appassionato a Barry la tigre. È un sogno che diventa realtà quando scrivi un ruolo immaginando chi potrebbe farlo … e che poi accetta!” e aggiunge, scherzando: “Tra parentesi, Barry è anche il nome del mio ex terapista, un uomo apparentemente calmo, ma che in realtà era una specie di assassino represso”.

Don Carpenterino (David Sheinkopf)
Capo della colonia di formiche carpentiere sull’isola di Monteverde, Don Carpenterino – insieme al capo dell’esercito delle formiche (MATTHEW WOLFE) – negozia con James la libellula il prezzo dell’aiuto a Dolittle per ottenere l’accesso al diario nascosto negli alloggi di Rassouli. Le formiche sono note in tutto il mondo per le loro abilità da scassinatrici, ed è la figlia di Don, Sheila, ad aver spezzato il cuore a James.

Drago (Frances de La Tour)
E’ la guardiana dell’Eden Tree, un drago sputa fuoco dal cuore spezzato: è saggia e stanca di tutto. Questo è quel che succede quando vivi 20.000 o 40.000 anni, anche se oramai ha perso il conto. Se la singolare competenza veterinaria di Dolittle può dare sollievo ai problemi emotivi che le hanno provocato disturbi gastronomici, è possibile che lui sopravviva alla sua ira vulcanica.

Styx
Il fasmide Styx è sopravvissuto allo stato brado mimetizzandosi per il suo particolare aspetto a bastoncino. Questo fillio giunse per la prima volta al Maniero di Dolittle per esprimere un risentimento, un rancore che un orgoglioso membro della Famiglia dei Phyllidae riteneva piuttosto ingiusto. Inviato di soppiatto nel palazzo, lo Styx dai 12 occhi che ha incantato Lady Rose, si rivelerà fondamentale per proteggere la Regina Vittoria.

Elliot Ed Elsie, Le Scimmie Cappuccine
Una coppia inseparabile di scimmie cappuccine, Elliot ed Elsie erano responsabili della lettura del contratto di Dolittle, per il rifugio che tutti gli animali chiamano casa. Sfortunatamente, le scimmie non sono le migliori immobiliariste a cui affidarsi. Tuttavia, sono geniali nell’inviare la richiesta di aiuto alla balena Humphrey quando lui ne ha più bisogno.

VFX E SFX DI DOLITTLE

Il supervisore agli effetti visivi due volte nominato all’Oscar Nicolas Aithadi, e il due volte premio Oscar® supervisore agli effetti visivi John Dykstra, sono stati incaricati del gigantesco progetto di dare vita ai personaggi animali all’interno delle loro scene. Mentre era fondamentale per Stephen Gaghan enfatizzare i temi maestosi dell’era vittoriana, il regista voleva anche rendere Dolittle accessibile al pubblico moderno, bilanciando le idee fantasiose di Hugh Lofting con le moderne tecniche in VFX e SFX.
Per Gaghan era fondamentale assicurarsi che le creature in CG della produzione fossero fotorealistiche, come se fossero animali veri. “Questa è la magia”, dice Gaghan. “Prendi una location normale, una casa con un cortile, e ci inserisci un vero orso polare. Non puoi farlo comportare come cartoni animati. Non è interessante. La cosa interessante è catturare la realtà e la dignità degli animali mentre interagiscono con Robert nei panni di Dolittle e gli altri. Volevo che ogni animale avesse un problema, da un infortunio a un disturbo, che li aveva originariamente portati da Dolittle. Dopotutto, è un famoso medico veterinario, quindi il mondo animale sa che quando sei davvero nei guai c’è una persona a cui affidarsi”. Fa una pausa. “Volevo anche che Yoshi indossasse quel cappello di alpaca. Ho dovuto solo capire per quale motivo l’avrebbe indossato … E voilà: un orso polare che ha sempre freddo”.
Lavorando in stretta collaborazione con le risorse della divisione del supervisore SFX nominato all’Oscar® DOMINIC TUOHY (Solo: A Star Wars Story, Mission: Impossible — Rogue Nation), il team VFX ha fatto in modo che il pubblico credesse che gli animali potevano davvero parlare … se solo si capisse come ascoltarli.

Le Visite del Pappagallo e I Combattimenti della Tigre
Umani e Animali Interagiscono
Sia che Dolittle immerga la testa nell’acquario del polpo Leona nel palazzo della regina o che esegua un intervento chirurgico su Kevin lo scoiattolo – o Ci-Ci e Dolittle giochino a scacchi – raramente c’è una scena in questa avventura epica in cui animali generati dal computer ed esseri umani non interagiscono. È stato un compito erculeo inserire animali in CG in tutto il film … per non parlare della loro perfetta interazione con i set e gli attori.
Sotto il coordinamento del produttore di VFX ROMA VAN DEN BERGH (Il trono di spade della HBO), i wranglers dei VFX – la squadra che lavora con versioni fittizie dei personaggi animali – erano i responsabili di tutti i burattini dal vivo. Che si trovassero nella camera da letto di Rassouli mentre Stubbins tenta di oltrepassare un branco di leoni addormentati, o che facessero in modo che Styx sussurrasse all’orecchio di Dolittle tutto ciò che ha visto nel palazzo mentre lui non c’era, i burattinai fungevano da surrogati green human dei personaggi virtuali di Dolittle.
Una di queste sequenze è la mattina in cui gli animali invitano Stubbins ad unirsi alla loro avventura. Harry Collett si è mosso attorno al set della camera da letto del suo personaggio interagendo col surrogato di Poly il pappagallo. “Il pupazzo è stato messo nella scena e coreografato dal regista e da un burattinaio per muoversi ed essere nella posizione corretta per le interazioni di dialogo tra i personaggi”, dice Dykstra. “In fase di montaggio, il surrogato è stato sostituito con il nostro pappagallo generato dal computer”.
La squadra degli stunt coordinator SIMON CRANE (Unbroken) e GLENN FOSTER (Sherlock Holmes), così come il coordinatore degli stunt della seconda unità STEVE DENT (I guardiani della galassia), hanno lavorato a stretto contatto con i dipartimenti VFX nelle scene che richiedevano fisicità e movimento di attori e stuntman.
Nella sequenza di combattimento nei sotterranei in cui Barry la tigre è pronta a fare a pezzettini Dolittle, Barry è stata interpretata da un coreografo di combattimento in green. Insieme a Robert Downey hanno affrontato un elaborato combattimento, con wrestling e full contact. “Una volta che la sequenza è stata montata per il film, l’attore in green è stato sostituito con la nostra tigre generata dal computer”, afferma Dykstra. “Le mani e il corpo dell’esecutore in green sono stati sostituiti dagli artigli della tigre, facendo sembrare che l’animale generato dal computer stesse effettivamente muovendo Robert e i suoi vestiti”.
Gli artisti “animali” sul set, da SHAUN MCKEE nei panni del goffo Yoshi e di alcuni dei leoni, a JOSH JEFFERIES come voce sul set di Ci-Ci — così come i colleghi JANE LEANEY, JOHN-LUKE ROBERTS e RICHARD SOAMES — hanno lavorato con Robert Downey e Gaghan per realizzare le giuste riprese e i riferimenti vocali al fianco degli attori. Allo stesso modo, quando Collett nei panni di Stubbins stava aiutando Dolittle con un parto, sono stati messi dei piccoli cilindri green screen che alla fine sarebbero diventati i cuccioli.

Gli Orsi Polari Non Possono Usare i Martelli
Postproduzione VFX
Il supervisore degli effetti visivi John Dykstra, che ha focalizzato il suo lavoro nella postproduzione, ci guida attraverso gli elementi chiave di questo processo. “Ho fatto tutta la supervisione on stage durante le riprese principali”, afferma Dykstra. “Mi sono poi unito all’inizio della postproduzione con il produttore esecutivo Jonathan Liebesman e il team VFX per integrare i bellissimi personaggi animali la cui animazione è stata supervisionata da [supervisore all’animazione premio Oscar] David Shirk”.
Nella fase di postproduzione di Dolittle, Dykstra ha collaborato con la squadra per delineare le personalità visive degli animali. Le creature dovevano muoversi come veri animali e non come cartoni antropomorfi dei personaggi. “David si è assicurato che l’azione dei nostri personaggi fosse in linea con la realtà degli animali veri”, afferma Dykstra. “Ad esempio, Yoshi non ha potuto usare un martello perché non ha i pollici opponibili. Allo stesso modo, Ci-Ci il gorilla non cammina sempre verticalmente su due zampe”.
Insieme al modo in cui i personaggi si muovevano, i team VFX e di animazione dovevano determinare le sfumature, ad esempio la cura del pelo, il colore e la luminosità degli occhi, oltre a tratti speciali come la nervatura (motivi luminosi) che copriva creature come il Drago. Per lei, la squadra ha attinto da riferimenti di bioluminescenza di insetti, animali e creature marine. “Stavamo cercando di dare un aspetto realistico al VFX”, afferma Dykstra, “quindi il modo in cui i motivi luminosi sono stati integrati nella pelle del Drago doveva richiamare le versioni del mondo reale del nostro personaggio di fantasia”.
Oltre all’illuminazione dei personaggi, i loro ambienti dovevano spesso essere perfettamente amalgamati. Per la squadra, la sequenza nella caverna del drago è stata particolarmente difficile, perché c’erano due tipi di effetti luce quasi magici da integrare.
“Nella stessa caverna del drago c’erano fasci di bioluminescenza che reagivano sia positivamente che negativamente alle azioni delle persone lì presenti”, dice Dykstra. “Il drago ha una nervatura di luce che riflette il suo stato, sia fisico che emotivo. Rabbia e dolore si manifestano come differenze di colore e luminosità. La parte difficile di avere entrambi questi effetti di luce nella caverna, era distinguerli. Abbiamo dovuto evitare di confondere le due cose”.

LOCATION E SCENOGRAFIE
Tenuta Dolittle
“Casa del Dr. John e Lily Dolittle. Trattiamo tutti gli animali: che camminano, saltano o volano”
Accanto al regista della seconda unità SIMON CRANE (Fast & Furious: Hobbs & Shaw), lo unit production manager SIMONE GOODRIDGE (Maleficent) e la produttrice esecutiva Sarah Bradshaw si sono occupati di mettere insieme tutti gli aspetti di Dolittle, inclusi luoghi e set. “Mi è piaciuto molto lavorare con Joe e Kirsch”, afferma la Bradshaw, i cui recenti crediti includono Last Christmas e La Mummia. “Joe ed io abbiamo anche lavorato alla serie The Huntsman; Biancaneve e il cacciatore è stato il nostro primo progetto insieme. Molte volte quando reinventi le fiabe, devi ricordarti del perché la storia originale è ancora amata dopo centinaia di anni, e quindi apportarvi un tocco moderno, che si tratti di modifiche alla storia, ai costumi, alla scenografia, ai VFX , eccetera”.
Anche lo scenografo Dominic Watkins ha lavorato con Roth e Kirschenbaum in entrambi i film di The Huntsman; e una serie di aspetti della re-immaginazione di storie classiche per una nuova generazione hanno motivato le sue decisioni e quelle del set decorator nominato all’Oscar LEE SANDALES (War Horse). Di seguito sono riportati i set chiave e le location del film, girato agli Shepperton Studios e nei dintorni di Shepperton, nel Surrey.

Tenuta Dolittle
La regina stessa regalò a Dolittle il rifugio degli animali dove lui e Lily potevano continuare i loro studi sulla comunicazione con gli animali. È un bellissimo maniero che, insieme ai funzionari della regina, i Dolittle hanno riqualificato per renderlo uno spazio adatto sia per gli esseri umani che per gli animali. Con splendidi terreni per il pascolo, una macchina per l’alimentazione degli animali, la borsa da medico con strumenti per ogni creatura, pergamene  antiche — e un albero che cresce nel mezzo della casa — la biblioteca e il salone di Dolittle sono l’epitome dell’architettura del XIX° secolo.
“Ho visionato centinaia di case”, dice Gaghan. “Era estremamente importante che sembrasse un posto reale, non una costruzione su un set. Sapevo che avremmo dovuto costruire gli interni, ma volevo che l’interazione tra luce e giardino, i mezzi attraverso cui gli animali entrano ed escono da quella che è ovviamente anche la loro casa, fosse molto reale. Ed alla fine abbiamo trovato una bella casa, il Cothay Manor, nel Somerset vicino a Wellington. Si può visitare. Ogni anno rientra nella lista delle case d’ Inghilterra con i più bei giardini. È magica. L’attimo in cui siamo entrati, abbiamo capito che era il posto giusto: la casa di Dolittle. Uno dei ‘casting’ più importanti che abbiamo fatto”.
Nel film, Dolittle ha modificato la casa per i suoi amici non umani. “Sia all’interno che all’esterno, ci sono passerelle adatte agli animali”, afferma Susan Downey. “All’interno, ha creato un marchingegno per preparar loro i pasti tutti i giorni, e c’è un trenino che gira tutt’intorno sul quale salgono i topi. L’intero concetto è nato dal nostro desiderio di creare un ambiente unico che proveniva dalla mente di Dolittle …per far sì che Dolittle e i suoi animali potessero vivere insieme in casa da eguali”.

Puddleby-on-the-Marsh
Un villaggio rurale a una strada con due file di piccoli edifici in pietra, Puddleby-on-the-Marsh è stato girato a Langley Park. Lì c’è la casa di Stubbins. Quando si presentano Betsy e Tutu appoggiate sul letto di Stubbins nella sua cameretta, sappiamo che è tempo che inizi l’avventura.
“Abbiamo finito per allestire Puddleby su un set”, afferma la Bradshaw, “poiché non siamo riusciti a trovare un villaggio da prendere in consegna. Allontanarsi dal 21° secolo è sempre una sfida, e avevamo delle direttive specifiche per il suo aspetto. Ho girato molti film con lo scenografo Dominic Watkins, ed è creativamente stimolante, ma ha anche la praticità di tempi e budget”.

Le stanze della Regina Vittoria
Michael Sheen, Jim Broadbent, Jessie Buckley e Carmel Laniado hanno trascorso gran parte del tempo della produzione sul set della camera della Regina Vittoria a Buckingham Palace. Completo di boiserie, mobili decorati, quattro lampadari ed oggetti opulenti, il set comprendeva anche una serie di bambole antiche, disegni originali di polpi, lenti d’ingrandimento e attrezzatura medica.
“Penso che questa stanza rappresenti davvero il genio di Dom Watkins”, dice Gaghan. “Il set mostrava una varietà di cose. Ed è tutto frutto dell’ immaginazione. Buckingham Palace, come sappiamo, non era stato ancora costruito all’epoca del nostro film, ma di certo non aveva la scala e la magnificenza del nostro palazzo. La camera da letto doveva mostrare l’intimità di un luogo privato appartenente ad una ragazzina che è da poco diventata la regina d’Inghilterra. Quindi, doveva riflettere le sue passioni adolescenziali e allo stesso tempo la formalità e le responsabilità del potere. E, naturalmente, racchiudere un’enorme sequenza di azioni. E Dom ha reso tutto possibile. Tutto il suo design è semplicemente geniale. Come si suol dire, è riuscito a far passare un cammello  attraverso la cruna di un ago”.

 Il Water Lily (Vascello di Dolittle)
Ubicato su un enorme meccanismo di ingranaggi che consentono dondolii e ondeggi, il Water Lily – così chiamato in onore di un caro defunto di Dolittle – era posizionato su una piattaforma meccanica. Gli addetti ai lavori hanno usato dei lunghi pali posizionati all’esterno della piattaforma, per scuotere avanti e indietro il vascello e simulare il movimento dell’oceano.

Il Porto di Monteverde
Quest’isola di banditi e ladri era un tempo il luogo che Poly, Dolittle e Lily chiamavano casa … fino a quando Dolittle non è diventato un nemico del re Rassouli. Qui si trovano il palazzo di Rassouli, che comprende il bagno e la camera da letto, nonché un passaggio segreto dietro un gigantesco dipinto di una tigre.
Il set di Monteverde ospita anche la prigione di Rassouli, dove Dolittle incatenato incontra Barry e negozia un piano per non essere divorato, e un cortile interno con pietre scolpite, catene, celle e strumenti di tortura.
Una delle sfide del set decorator è stata la camera da letto di Rassouli, dove dorme. “Ha tutti i suoi felini attorno a sé, e a loro piace giocare con i giocattoli”, dice Lee Sandales. “Pertanto, è diventata una combinazione tra una palestra nella giungla e una camera da letto. Abbiamo dovuto creare un ambiente abbastanza grande da accogliere i felini di grossa taglia, ed immaginato la convivenza con questi animali adeguando tutto in scala”.

L’Eden Tree Island
Si dice che il frutto dell’albero dell’Eden sull’omonima isola abbia poteri magici di guarigione. Questo set è stato realizzato dal green department, e ha assicurato che tutto ciò di cui un drago poteva aver bisogno (e mangiare) fosse nelle vicinanze per il suo piacere gastronomico.

Il Rifugio Dolittle
Il set finale della produzione di Dolittle non è stato in Inghilterra, ma nella California del sud, dove Robert e Susan Downey hanno un minizoo a Malibu, iniziato con due gattini, seguiti da due capre, Trigger e Memo. E pian piano si è espanso. “Ora ne abbiamo salvate altre due, Cutie Boots e Flash, che sono molto dolci”, afferma Robert Downey. “Poi abbiamo quattro alpaca – Madre, Dandy, Fuzzy e Miss Brain – e due maiali di nome Pops e Ladybug. Le nostre aggiunte più recenti sono delle mucche Oreo di nome Oreo e Strawberry. Infine credo ci siano circa 17 galline”. Fa una pausa. “Vorrei un branco di dingo”. Con calma però. “Okay, non adesso”, afferma Susan Downey ridendo. “Ma in realtà avevo detto di no anche alle mucche, quindi vedremo come andrà a finire…”.

GLI OGGETTI DI SCENA

Navi Pirata, Sedie a Dondolo per Topi e Donazioni di Sangue fatte di Nocciole
DAVID CHEESMAN, il property master di Dolittle, ha lavorato in tale veste su film epici come Il cacciatore e la regina di ghiaccio di Roth, War Horse  di Steven Spielberg e Captain Phillips – Attacco in mare aperto di Paul Greengrass, nonché su Pan – Viaggio sull’isola che non c’è di Joe Wright e La Mummia di Alex Kurtzman.
Dopo aver parlato del suo processo ispiratore con il regista Gaghan e la Team Downey per gli oggetti di scena di questo universo, l’artigiano afferma di essersi riferito al passato. “Ho attinto principalmente dai riferimenti sul medico vittoriano”, afferma Cheesman. “Ho visitato la scuola di veterinaria a Londra e basandomi sulla sceneggiatura ho parlato con Steve di come si sarebbe sviluppata la mia idea. Ho creato oggetti di scena basati sulla realtà che RDJ aveva in mente … come l’idea dello stetoscopio extra-lungo di Dolittle”.
Dato che il rifugio di Dolittle non ha solo attrezzature all’avanguardia, ma libri e strumenti rarefatti che John e Lily hanno scoperto durante le loro avventure, la casa del buon dottore è disseminata di vecchi tomi, strumenti medici e altro ancora. “I miei momenti quotidiani preferiti sono state le visite al magazzino / laboratorio di Dave”, afferma Gaghan. “Stava realizzando le migliori versioni del diario di Lily, o la collezione di strumenti chirurgici del XIX° secolo, oggetti di scena giganti per animali, e un perfetto esempio di carrozza di lusso di epoca vittoriana. Era un posto magico”.
Nella casa di Dolittle, i piccoli oggetti di scena di Cheesman dovevano fondersi perfettamente con i minuscoli topi della squadra addetta ai VFX a bordo di un treno in miniatura e un ascensore in miniatura. “Ho cercato di immaginare quanto sarebbe stato bello da vedere per i bambini”, dice Cheesman, “con piccoli animali e minuscoli oggetti di scena, ma facendo sempre riferimento a oggetti umani reali in scala. Ad esempio, abbiamo incluso non una sedia a dondolo di dimensioni normali, ma una minuscola per un topo o un ragno. Durante l’intervento chirurgico su Kevin lo scoiattolo, Cheesman dice: “Invece di gruppi sanguigni come A-positivo e B-negativo, c’erano ‘nocciole’ e ‘noci'”.
Nel palazzo di Rassouli a Monteverde, Cheesman e la sua squadra hanno realizzato un trono ornato per il re dei pirati, insegne in legno rovinate dal tempo e sculture di leone in pietra levigata. Questo set l’artigiano lo ricorda particolarmente. “Abbiamo perforato l’interno della sedia di Rassouli con la sagoma di una palla di cannone, per dare l’impressione di esser stato ‘mancato'”, dice Cheesman.
Per la camera della regina a Buckingham Palace, Cheesman ha dovuto tenere conto di tutti gli animali di Dolittle che interagivano all’interno della stanza. “Abbiamo dovuto apportare molti cambiamenti a causa delle esigenze dell’arrivo degli animali nel palazzo”, afferma Cheesman. “La mia più grande sfida è stata la creazione dell’acquario in cui vive il polpo Leona. Anche gli occhiali di RDJ in questa scena sono stati molto divertenti, e ci siamo ispirati ad una maschera da motociclista / saldatore del passato”.
Durante la costruzione delle navi Britannia e Water Lily a Shepperton, il reparto addetto agli oggetti di scena ha svolto funzioni chiave. “Emerge sempre il bambino che c’è in noi in questo settore, ed è stato bello andare al lavoro e mettere in gioco la fantasia per far sembrare le cose meravigliose o divertenti”, afferma Cheesman. “Al mattino potevamo salire su una nave pirata… a chi non sarebbe piaciuto?”.
Cheesman ha parole di stima per i suoi colleghi capi dipartimento. “Il nostro Direttore della fotografia Guillermo Navarro è un vero personaggio; appartiene alla vecchia scuola”, dice Cheesman. “Il nostro scenografo Dominic Watkins, è molto modesto e ha un’incredibile capacità di soddisfare tutte le varie esigenze / personalità e trovare le soluzioni più adatte, e la nostra costumista Jenny Beavan è incredibile, gentile e creativa”.

LA FOTOGRAFIA

Purezza di Cuore
Guardare Attraverso gli Occhi di un Bambino
Il direttore della fotografia Guillermo Navarro, che ha vinto un Oscar® per il suo lavoro su Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, e che ha girato quattro film con Antonio Banderas, ha firmato la sua prima produzione con questi realizzatori. “Tendo a cercare film che mi permettano di creare una realtà … invece di documentarne una”, afferma Navarro. “Sono i film che appartengono al passato o al futuro o a realtà parallele di fantasia. Dolittle e le sue possibilità rappresentano proprio le cose che amo fare”.
Ciò che ha attirato particolarmente Navarro nella storia è stato che Stubbins era il mezzo attraverso cui il pubblico poteva essere solidale verso le creature grandi e piccole. “Il mondo degli adulti non ha l’empatia per la vita che invece ha il mondo dei bambini”, afferma Navarro. “Un bambino ha una connessione più forte con gli animali, e in questo film ci sono tutti gli ingredienti. È attraverso gli occhi di Stubbins che possiamo collegarci al mondo degli animali, e ovviamente Dolittle è l’esecutore. Devi essere puro di cuore per vedere cose che altrimenti sarebbero nascoste alla vista. Gli animali sentono, pensano e imparano, e spero che questo film porti quel senso di empatia per la vita”.
Riguardo alla sua collaborazione con Robert Downey, Navarro afferma che hanno avuto la fortuna di formare un rapporto lavorativo sano e creativo. “È stato straordinario scoprire di poter interagire così bene”, afferma Navarro. “Robert ed io abbiamo stabilito fin dall’inizio come effettuare le riprese, come implementare il linguaggio cinematografico del film, e come dar vita alle sue idee. Ci siamo accordati sulle sue posizioni e sulla sua libertà di movimento. Mi è piaciuta la sua compartecipazione e la nostra interazione, e ha sempre avuto cose interessanti da dire e da consigliare”.

Le Riprese Con Personaggi Invisibili
Avendo a che fare con creature digitali nella produzione – e essenzialmente con attori invisibili davanti alla telecamera – il direttore della fotografia ha dovuto riservare lo spazio necessario per ciò che il dipartimento VFX avrebbe aggiunto in seguito. “Era importante che lo spazio fosse rispettato anche dagli attori che lavoravano attorno agli animali”, afferma Navarro. “C’era una dinamica che doveva essere osservata durante le riprese, in cui dovevi sapere dove si trovavano le bestie nel frame … anche se sembrava sbilanciato.
“C’era più peso su un lato del frame, ma solo perché si stava rispettando una zona”, continua il Direttore della fotografia. “Inoltre, se la ripresa includeva animali e persone in movimento, le persone dovevano stare attente a non calpestare le creature o attraversarle in modo strano. Bisognava che ci fosse una certa disciplina e, in combinazione con l’immaginazione di ciò che prevedeva la performance, bisognava avere la prospettiva visiva degli attori. Gli occhi dovevano puntare un punto specifico e una specifica angolazione. C’erano animali più alti o più piccoli degli attori, quindi tutto ciò doveva essere considerato”.
Quando gli attori interagivano con gli attori in tuta green (come riferimenti degli animali del film), volevano naturalmente avere dei contatti con i loro partner di scena. “I performer fisici vestiti in green hanno permesso al team dei VFX di sostituirli con il personaggio”, dice Navarro, “e questo è un ottimo modo per preservare il giusto spazio, anche se l’animale è più grande. Deve essere tutto calcolato, in questo senso”.

Riprese nelle Location e nei Teatri di Posa
Quando Dolittle e Stubbins partono da Puddleby-on-the-Marsh verso Londra e da Monteverde a Eden Tree Island, Gaghan e Navarro hanno dovuto affrontare ogni luogo in modo diverso. “C’è una combinazione di tutti gli elementi classici che ci sono sul set”, dice Navarro. “Tutti gli ingredienti – come è rivestito il set, le proporzioni, le fonti di luce e i costumi – diventano parte del quadro generale, e rappresentano culture diverse. Ci sono diversità climatiche e, dato che abbiamo girato tutto in Inghilterra, questo è stato l’aspetto più difficile. Si passa dalle isole tropicali agli esterni di Buckingham Palace. Quindi, abbiamo girato gli interni senza sapere come sarebbe stato quel giorno quando avremmo effettuando le riprese in esterni. Sono molte le situazioni che devi prendere in considerazione. Le immagini dipendono dai set e dalle sue condizioni fisiche, ed è così che inizi a mettere insieme le immagini che stai creando”.
Aggiunge Gaghan, “Questo è stato uno degli aspetti più stimolanti del film: la fusione di realtà e fantasia. Fa molto nell’impostazione del tono. Se è troppo fantastico, ci si aspetta che parlino gli animali. Se è troppo reale, sembra banale. Durante il film, che è davvero un’ avventura epica, andiamo su un’isola animale governata da un re pirata, un’isola magica costruita attorno a un albero mitico con frutti magici, che è, per inciso, custodita da un drago parlante molto vecchio. Eppure doveva sembrare il più possibile radicato nella realtà, nella speranza infantile che tutti noi abbiamo, che tutto ciò potesse essere possibile. La fotografia di Guillermo Navarro e le scenografie di Dom Watkins hanno funzionato magnificamente insieme, mettendo in risalto l’effetto necessario”.

LE MUSICHE

Evitare i temi dei personaggi
Le Composizioni di Danny Elfman
Il compositore quattro volte nominato agli Oscar® Danny Elfman — che ha lavorato con il produttore Roth in Alice in Wonderlande Il grande e potente Oz, e in film con protagonista Downey come Avengers: Age of Ultron — ha curato le musiche di Dolittle.
Per i realizzatori, non c’erano paragoni: Elfman è il migliore del settore. “Non pensavo ad altre composizioni per questo film se non al lavoro di Danny”, afferma Gaghan. “Volevo che avesse quella qualità gioiosa, un po’ stravagante dei Simpson, di Tim Burton. Vivevo in una casa a Notting Hill e Danny è entrato in cucina con i miei bambini che correvano nel caos domestico. Abbiamo canticchiato degli spunti per tre ore. Nel taxi sulla via del ritorno, ha trovato il tema principale del film e lo ha registrato sul telefono. Poi, l’ha inviato al suo studio a Los Angeles su cui sono stati apportati degli aggiustamenti tecnici. Circa 45 minuti dopo aver lasciato la mia casa, mi ha rispedito il tema principale di Dolittle. E quando eravamo a Londra a registrare la colonna sonora finale, quasi ogni brano musicale del film è nato dall’ispirazione che ha avuto nel taxi”.
Susan Downey ha adorato lavorare con Elfman. “Non so chi avrebbe potuto fare di meglio”, afferma Susan Downey. “In Dolittle c’è azione, avventura e cuore e la musica doveva racchiudere tutto ciò, cosa che Danny ha fatto con grande naturalezza. È imprevedibile, e quindi le sue partiture sono uniche. Apporta divertimento, oltre alla qualità mistica-magica del film … così come il cuore, al suo interno”.
Susan Downey sapeva che nell’assumere una persona come Elfman, gli si avrebbe chiesto di elevare musicalmente il film. Iniziando il loro processo insieme dando un nome ad ogni spunto del film, i produttori hanno passato il testimone creativo ad Elfman. “Ogni volta che siamo andati nel suo studio per ascoltare le sue proposte, ci siamo emozionati”, afferma Susan Downey. “Ci chiedevamo: ‘Che cosa ascolteremo oggi e cosa cambierà Danny?’ Ha reso intere sequenze intenzionali. Nel montaggio, cerchi di trovare il ritmo e la lunghezza giusta per le sequenze che sono state girate, per far funzionare la storia. Con il suo supporto, dall’inizio alla fine di una sequenza, Danny ha integrato ed elevato tutte le nostre scelte”.

Anche se sarebbe difficile scegliere il suo preferito, Susan Downey crede che due dei temi ricorrenti che Elfman ha scelto per il film, siano straordinari. “Uno è il tema creato tra Dolittle e i suoi animali, che cattura l’essenza della loro intimità familiare”, afferma Susan Downey. “Danny ha reso ogni tema memorabile, anche con poche note. Durante tutto il film, e attraverso tutta la colonna sonora, si possono ascoltare diverse variazioni dello stesso tema. Così facendo, ogni tema diventa familiare seppur vestito ogni volta per una nuova situazione”.
Altro tema creato da Elfman che ha colpito la produttrice, è stato quello per John e Lily Dolittle. “È bellissimo”, afferma Susan Downey. “La moglie di Dolittle è morta prima dell’inizio del film, e lui ne soffre profondamente. Ogni volta che vede qualcosa che gli ricorda Lily, o fa qualcosa che avrebbero fatto insieme, si insinua quel tema. È straziante quanto decisamente bello”.
Dato che in Dolittle ci sono molti effetti visivi che erano in varie fasi del rendering, Elfman spesso lavorava sugli sketch sullo schermo. I produttori hanno lavorato insieme a lui per raggiungere la finalità della scena. “Una volta comunicatogli come sarebbe dovuta essere una scena”, dice Susan Downey, “Danny diceva ‘So esattamente cosa devo fare’. Il film ti porta in un viaggio epico, e Danny gli attribuisce grandiosità. Tuttavia, ha apportato un sound particolare anche a ciascuno dei nostri protagonisti, ed è qualcosa che un fan della musica di Danny si aspetta”.
Mentre Elfman alla fine ha composto la colonna sonora di Dolittle presso i leggendari AIR Studios di Londra con un’orchestra, il suo percorso durato più di un anno con Gaghan è iniziato in maniera piuttosto semplice. Per il compositore, è stato facile. “Ho incontrato Stephen e siamo subito entrati in sintonia”, dice Elfman. “E alla sua domanda ‘Ti va di occupartene?’ ho detto: ‘Certo, cominciamo!’. Sono anche un grande fan di Robert Downey e ho accolto con favore la divertente sfida di scrivere una grande ed epica colonna sonora per questa storia classica”.
Elfman è stato felice di essere stato inserito nel processo quasi all’inizio, e ha cominciato il suo lavoro osservando degli sketch prima della realizzazione del film. Dice Elfman: “Per una colonna sonora di questo tipo, la cosa più importante è trovare temi semplici ed efficaci. Abbiamo definito i temi quasi subito, riferendoci sia alla grafica che alle visite sul set mentre Stephen stava girando. Ho iniziato a farmi un’idea, e una volta che l’ho avuta, tutto ha preso forma”.
Poiché le iterazioni della storia di Dolittle sono state raccontate in molti format differenti, Elfman non aveva interesse di percorrere un terreno già noto. “Mi sono avvicinato a questo progetto nello stesso modo in cui avrei affrontato qualsiasi tipo di storia classica, basata su una serie di libri che sono noti da generazioni”, afferma Elfman. “Ad esempio, volevo dare a Dolittle una sensazione e un tono molto diversi rispetto ad Alice in Wonderland. Essendo dei film così diversi tra loro, in realtà è difficile che le musiche si assomiglino”.
Sebbene alcuni compositori preferiscano creare più temi dei personaggi, Elfman ha da tempo evitato quella rotta. Bene, quasi sempre. “Evito i temi dei personaggi, tranne quando non posso fare altrimenti”, dice Elfman. “L’unica eccezione è in occasione di un film di cartoni animati dove c’è un super cattivo ben definito”.
L’artista ritiene che la musica diventa complicata quando un film ha cinque, sei temi o più. “Se vuoi che un pubblico ricordi una partitura, devi contenerla in due o tre brani tematici”, afferma Elfman. “La cosa importante per me è stata non delineare un tema per ogni personaggio, di conseguenza nessun personaggio ha un tema specifico in Dolittle. La storia in sé ha un tema, e i diversi lati della storia hanno pezzi tematici; il tema fondamentale qui è quello che io chiamo della “famiglia”. Non è quello del dottor Dolittle. È quello che rappresenta l’incontro di una famiglia di diverse creature.
“L’altro è un tema romantico che suona ogni volta che ci riferiamo a Lily, l’amata moglie di Dolittle, che è morta”, continua Elfman. “Poi ci sono piccoli sottotemi che sottolineano diversi elementi, ma melodicamente sono due i temi principali. La colonna sonora segue il film, così nel momento in cui si evolve, lo fanno anche i temi e il tono, e la colonna sonora diventa più orientata all’avventura. Anche se è un grande film, appare comunque affascinante e intimo. Si espande ma continua a sottolineare l’unione e la creazione di una famiglia. Questo è ciò che mi ha attratto in primo luogo, e spero valga lo stesso per il pubblico”.
Di volta in volta, il musicista si ritrova a lavorare in grandi produzioni d’animazione. Dopo aver fatto parte della produzione sin dai primi schizzi, animazioni e rendering in 2D, è stato elettrizzante per lui vedere la forma finale del film. “È stato divertente vedere Dolittle prender vita”, afferma Elfman. “Per mesi ho lavorato agli storyboard, a volte a sequenze animate incompiute, immaginando quale sarebbe stato il risultato finale. Poi, improvvisamente giunti al termine mi son detto ‘Wow! È fantastico. Ho fatto un film con immagini di orsi polari e struzzi, che sono realizzati in maniera straordinaria. Questa è una grande sorpresa per noi compositori, perché non riusciamo a vedere come sono le scene e i personaggi … fino a quando non si arriva al completamento o alla fine”.
Riguardo ai suoi collaboratori, il compositore restituisce i complimenti a Susan Downey. “È stato un film fantastico su cui lavorare, al fianco di un gruppo di persone adorabili, e tutto è andato per il meglio”, dice Elfman. “Sono grato per questo. Quello che mi è piaciuto molto, è stato il contributo di Susan, sempre chiaro e conciso, e da compositore significa molto. Non bisogna avere uno strano tipo di alchimia o fare un processo psicoanalitico per capire cosa funziona o non funziona. La sua chiarezza rende il lavoro del compositore molto più piacevole e semplice. Ogni volta che le facevo sentire della musica, rispondeva rapidamente e chiaramente. E questo evita molto stress al processo”.

I COSTUMI

Un Lupo Vestito Da Pecora …
Jenny Beavan Veste il Buon Dottore
La costumista due volte premio Oscar® Jenny Beavan, che ha lavorato con la Team Downey in entrambi i film della serie Sherlock Holmes, ritorna per vestire il cast di Dolittle. Dagli aristocratici e le guardie della regina, ai ruffiani aspiranti cacciatori e ai disordinati veterinari, la Beavan ha avuto un compito arduo in questa enorme produzione.
Sapeva di aver trovato uno spirito affine nel regista Stephen Gaghan una volta conosciuti su Skype. “Steve vive a Los Angeles e io vivo a Londra, e durante il nostro incontro iniziale, la prima cosa che ha fatto è stata mostrarmi il suo cane, Mouse, mentre io sedevo al fianco del mio gatto Button. Abbiamo parlato del mitico viaggio di Dolittle, nonché della creatività che Robert apportava alla produzione. Poco dopo, ho iniziato a visionare delle immagini per stimolare la fantasia e farmi un’idea sulla strada da intraprendere”.
La Beavan ha apprezzato i contrasti nella sceneggiatura, e ha aspirato a sottolinearli il più possibile. Ha trovato gli estremi opposti nella progettazione del mondo di Mudfly, che ha studiato insieme a Dolittle. “C’è una meravigliosa e netta separazione in questo film”, afferma la Beavan. “La corte della regina Vittoria è molto esigente, formale e oscura in contrasto col meraviglioso mondo di Monteverde dove il dottor Dolittle ha legami con la gente del posto. In quell’isola c’è un’atmosfera gioiosa, luminosa e colorata. È completamente mitica, e quindi abbiamo lavorato su questo”.
La produttrice esecutiva Sarah Bradshaw è rimasta incantata dall’energia e dalla visione della Beavan. “Jenny aveva già lavorato con Robert, ed io ho lavorato con lei su Alexander molti anni fa”, afferma la Bradshaw. “È una delle costumiste più talentuose del Regno Unito e coglie appieno il personaggio, l’arco narrativo e l’umorismo”.
Quando ha realizzato il costume di Dolittle, la Beavan si è rifatta alle immagini del personaggio che Robert Downey le ha inviato, e a cui si è ispirato per la sua interpretazione del veterinario. “Quasi subito Robert mi ha mostrato le foto di un medico gallese del XIX° secolo chiamato William Price, un uomo strano e assolutamente reale. Era un druido che indossava quelli che ho definito “abiti da folletto” piuttosto eccentrici e di velluto verde”.
Più Robert Downey e la Beavan davano vita alle loro idee, più rimanevano affascinati dall’ aspetto del protagonista. “Il Dr. Price era un vegetariano che curava la gente con le verdure, e ha addirittura ottenuto la cremazione legalizzata nel Regno Unito”, afferma la Beavan. “Robert mi ha spedito una foto sbalorditiva, una meravigliosa immagine di Price che indossa una tutina con i segni dei druidi, ed è stato un ottimo punto di partenza. Sulla base di ciò ho poi restituito a Robert altre immagini dalle quali abbiamo realizzato dei prototipi, ed una volta ad Atlanta l’ha provati”.
Quando incontriamo Dolittle per la prima volta nel suo rifugio, è un uomo trasandato e disordinato che vive da solo da molti anni. Dopo che gli animali l’hanno ripulito e mandato al palazzo della Regina, ha un aspetto più affascinante. Successivamente sale sul Water Lily, e si traveste da pirata a Monteverde … prima di approdare sulla nave di Rassouli: queste situazioni hanno permesso al reparto costumi di proporre degli abiti firmati.
Avendo già collaborato in due film, la Beavan e Robert Downey conoscevano i loro stili, e la costumista ha sempre apprezzato il contributo di Robert al guardaroba dei suoi personaggi. “Robert adora apportare dei ritocchi, punta molto sull’abbigliamento. Tuttavia, è talmente carismatico, che pochi notano cosa indossa!”.
Riguardo al re dei pirati Rassouli e alla sua banda, la costumista voleva dar loro un aspetto mai visto prima. “Volevo dare ad Antonio Banderas un aspetto unico da ‘Monteverde’ “, afferma la Beavan. “Dal suo look abbiamo iniziato a progettare tutti gli altri pirati con capi d’abbigliamento fantastici. Dato che Rassouli è un vegano, la mia squadra ha perlustrato il mercato di Covent Garden alla ricerca di elementi particolari da usare, come frutta secca, noci e semi per abbellire il costume”.
Poiché stava creando un nuovo mondo per Dolittle, il team della costumista ha richiesto decine di aiutanti. Per gli abiti della corte vittoriana la squadra si è rivolta a dei produttori di uniformi in Polonia – le uniformi delle guardie della regina, i beefeater, sono stati fatti a mano.
Stubbins e Lady Rose presentano dei costumi diametralmente opposti. Lui è un ragazzino che non si è integrato con la gente del villaggio gallese dove vive con la sua famiglia, e la Beavan ha optato per diversi capi d’abbigliamento, incluso un gilet. “Per non dargli un aspetto troppo classico, ho trovato un bel maglione a Cosprop, una casa di costumi. Ma ovviamente, quando hai a che fare con un attore bambino, c’è sempre una sua controfigura, quindi di quel maglione ne abbiamo avuti un gran numero”, afferma la Bevan.
La prima volta che Stubbins incontra Lady Rose, ne rimane davvero colpito. “Volevo che le sembrasse come la fatina sulla punta dell’albero di Natale”, afferma la Beavan. “Totalmente diversa da lui. Abbiamo optato per un colore pallido e molto semplice per lei, perché nel suo villaggio gallese indossano tutti abiti scuri, di lana e a quadretti. E’ vestita di chiaro quando arriva alla corte della regina, ma quel che mi è piaciuto è che le abbiamo fatto indossare degli zoccoli. È saggia:  sa che potrà trovare un terreno fangoso durante il tragitto. È un po’ come i bambini di oggi, che indossano un abito da festa con le Doctor Martens”.

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STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Dolittle disponibile in Digitale da giovedì 14 Maggio 2020 e in DVD da martedì 19 Maggio 2020
info: 30/01/2020.

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