Dracula Untold – Poster

Dracula Untold (2014)

Dracula Untold
Locandina Dracula Untold
Dracula Untold è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Azione e Drammatico diretto da Gary Shore. Il film dura circa 92 minuti. Il cast include Dominic Cooper, Sarah Gadon, Charles Dance. In Italia, esce al cinema giovedì 30 Ottobre 2014 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 18 Febbraio 2015. Al Box Office italiano ha incassato circa 5195682 euro.

Corre l’anno 1462, e la Transilvania gode di un lungo periodo di pace, ormai stanca delle guerre, sotto il governo giusto e magnanimo del principe Vlad III di Valacchia e della sua amata e coraggiosa moglie Mirena. La coppia reale assicura al paese la pace e al suo popolo la protezione, difendendolo dal potente impero ottomano, un flagello dilagante che ha come obiettivo la dominazione del mondo. Ma quando il sultano Mehmed Secondo pretende che mille giovani della Valacchia, tra cui il figlio di Vlad, Ingeras, siano strappati alle famiglie e arruolati a forza nel suo esercito, Vlad si trova di fronte a una drammatica scelta: fare quello che suo padre aveva fatto prima di lui e consegnare il figlio al sultano, oppure ottenere l’aiuto di un mostro per sconfiggere i turchi, condannando la propria anima a una vita di servitù. Vlad si mette in viaggio per la cima del Dente Rotto, dove incontra un demone con il quale stringe un patto faustiano che darà al principe la forza di cento uomini, la fulminea velocità di una stella cadente e il potere di schiacciare i propri nemici. In cambio gli sarà inflitta una sete insaziabile di sangue umano. Se Vlad riuscirà a resistere per tre giorni a questa pulsione, tornerà a essere se stesso e forse riuscirà anche a salvare il proprio popolo; ma, se ne berrà, sarà costretto a dimorare nell’oscurità per il resto della vita, nutrendosi unicamente di sangue umano… e distruggendo quello che ha di più caro.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 30 Ottobre 2014
Uscita in Italia: 30/10/2014
Data di Uscita USA: venerdì 3 Ottobre 2014
Prima Uscita: 03/10/2014 (USA)
Genere: Azione, Drammatico, Fantastico
Nazione: USA - 2014
Durata: 92 minuti
Formato: Colore
Produzione: Universal Pictures, Legendary Pictures, Michael De Luca Productions
Distribuzione: Universal Pictures
Budget: 70.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 54.884.000 dollari | Italia: 5.195.682 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 18 Febbraio 2015 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Gary Shore

Cast Artistico e Ruoli:

Recensioni redazione

Recensione Dracula Untold
Recensione Dracula Untold
Erika Pomella, voto 5/10
'Dracula Untold' un film che mira a riportare a galla l'uomo che si nasconde dietro il Conte Dracula del folclore. Il risultato una pellicola sciatta, involontariamente comica, priva di cuore, in cui il protagonista non ha niente nè del vampiro, né dell'uomo che ha ispirato simile figura.
Recensione: Blu-ray di Dracula Untold
Recensione: Blu-ray di Dracula Untold
Redazione, voto 7/10
Dracula Untold di Gary Shore con Luke Evans arriva in home video anche in edizione Blu-ray con buona qualità video e audio, e ottimi extra.

Immagini

[Schermo Intero]

Il Signore dei Non Morti: Dracula torna a casa

“Cose molto peggiori della morte sono in serbo per l’uomo.” – Conte Dracula, Dracula (1931)

Dal 1897, data della prima pubblicazione della fondamentale opera di Bram Stoker “Dracula”, quello che resta uno dei personaggi letterari più popolari dei nostri tempi è stato protagonista di film, romanzi, musica, cartoni animati, ed è oggi altrettanto influente di quando, 120 anni fa, il suo creatore diede origine a un vero e proprio fenomeno culturale. Ma stupisce che, nonostante la sua pervasiva presenza nella cultura popolare, le origini di questa icona dei “non-morti” non siano mai state esplorate sul grande schermo.
Perché l’uomo passato alla storia con il nome di Dracula fu a tutti gli effetti un personaggio storico, che instillò terrore a milioni di persone esattamente come i vampiri degli antichi miti. Presente nella quasi totalità delle culture e delle lingue della terra –dalla Lilitu babilonese, il demone che divora i neonati, all’Asasabonsam degli Ashanti del Ghana coi suoi denti di ferro – la leggenda delle creature della notte che succhiano sangue accompagna l’uomo da migliaia di anni. Ma solo nel decimo secolo, nell’Europa slava, il termine “vampiro” compare per la prima volta in una lingua moderna . Il produttore Michael De Luca, che ha portato sullo schermo molti blockbuster da The Social Network a Captain Phillips passando per Ghost Rider e L’arte di vincere, spiega cosa lo ha spinto a intraprendere questo viaggio alla scoperta delle origini del mostro: “Da bambino mi chiedevo in che modo Dracula si fosse trasformato in un vampiro. Mi chiedevo: ‘Era lui il primo o ce ne erano stati degli altri?’ Mi gingillavo con questa domanda a cui nemmeno il romanzo di Bram Stoker dà una risposta.” Quando la sceneggiatura del team emergente Matt Sazama-Burk Sharpless arrivò sulla sua scrivania, la fantasia di De Luca si accese. “Mi sembrò molto ingegnosa, quella storia che svelava le origini dell’archetipo che tutti conosciamo”, osserva. Naturalmente la storia si nutre dei poteri arcani attribuiti a Dracula da secoli di superstizione, ma il nostro racconto trae origine dalla cronaca delle gesta di una figura storica realmente esistita: quella di Vlad III di Valacchia, conosciuto presso gli ottomani come Kaziglu Bey, il Principe Impalatore. Gli sceneggiatori hanno attinto a molte notizie reali sul tiranno, inserendole nella saga fantastica. Vlad III era nato nel 1431 in Transylvania. Quando era bambino il padre fu costretto a cederlo in ostaggio, insieme al fratello minore, al sultano Murad II, che li tenne prigionieri a Costantinopoli per sei anni addestrandoli alla guerra . Dato che la Transilvania fungeva da cuscinetto tra due imperi, quello ottomano e quello asburgico, i giovani nobili vivevano in permanente stato di guerra, e dovettero sobbarcarsi molti sacrifici . Vlad III divenne uno spietato conquistatore, il cui metodo di tortura favorito era impalare i nemici, lasciandoli agonizzare per giorni . Questa terrificante abitudine gli valse il nome postumo di Vlad l’Impalatore (Vlad Tepes). Dato che suo padre Vlad II apparteneva all’Ordine del Drago, una società segreta di cavalieri cristiani che combatteva i musulmani dell’impero ottomano, prese il nome di Dracul, che in lingua romena significa “demone-drago”. Dopo la sua morte, Vlad III governò la Valacchia, situata a sud della Transilvania, dal 1448 fino alla morte, nel 1476. Come suo padre, Vlad III entrò a far parte dell’Ordine del Drago facendosi così chiamare Dracula dai suoi uomini, che significa “figlio del demone-drago”. Si racconta che sia stato ucciso nel 1476 combattendo contro i turchi; la sua testa fu esposta a Costantinopoli, perché tutti vedessero e provassero terrore . Dopo aver accettato la sceneggiatura “revisionista” sulla trasformazione di Vlad III, il passo successivo per De Luca fu quello di trovare la casa di produzione giusta e mettere a punto i dettagli finanziari e produttivi. Storicamente la Universal Pictures era stato il primo studio ad aver adattato per lo schermo il personaggio, nel 1931, e per De Luca questo significava il ritorno a casa di Dracula: “La Universal sembrò subito la scelta naturale. Lo studio vanta una lunga genealogia di film di mostri, e Dracula Untold rende omaggio a tutti quelli, amatissimi, venuti prima di lui.”

C’è voluto qualche anno per mettere a punto la confezione giusta, ma il prodotto finale è frutto di un eccellente team creativo il cui lavoro include molti dei film più spettacolari degli ultimi anni tra cui Batman Begins, Il Gladiatore, Il Signore degli anelli e alcuni film dei franchise di Spider-Man e Harry Potter. Ma un action-adventure ha bisogno di un regista che sia non solo in grado di sciogliere i complicati passaggi della sceneggiatura, ma anche di fornire una prospettiva visiva innovativa al mostro più popolare (e più terrificante) della storia. Per collocare in prospettiva un’icona popolare come Dracula, ci voleva un regista in grado di fare piazza pulita di tutto quello che c’era stato prima, in grado di reinterpretare la storia e di restituirci un immagine innovativa del signore di tutti i non-morti. In sostanza si trattava di affrontare in modo inedito un personaggio sviscerato, riportando la storia alle origini in modo da poter distinguere l’uomo dal mito. Gary Shore, che godeva di fama di grande visualist in campo pubblicitario e aveva diretto un corto splendido come The Cup of Tears, disse di sì appena letta la sceneggiatura. “E’ stata una scoperta inaspettata.” –racconta– “Quello che ho trovato più interessante è il modo in cui la sceneggiatura fa dell’idea dell’Impalatore una storia delle origini inserita nel “Dracula” di Bram Stoker. Non l’avevo mai visto fare prima.”

Regista e produttore sapevano bene che sullo schermo era arduo far sì che la metamorfosi di Vlad l’Impalatore in Dracula restituisse, in modo naturale, l’elemento umano; dopotutto la storia non è stata tenera con un signore della guerra che massacrava chiunque si frapponesse sul suo cammino. Ma la partecipazione empatica di Shore alla vicenda colpì De Luca, che suggerì di sbarazzarsi degli elementi sensazionalistici tante volte visti sugli schermi cinematografici e televisivi, e di andare al cuore della vicenda, che è quella di un uomo che protegge la propria famiglia. La prospettiva che Shore dava al film, facendone una saga padre-figlio, tocco le note giuste con il produttore: “L’idea che Gary si era fatto del film ci ha convinto che era la persona giusta per dirigerlo.” Shore, grato della fiducia, elabora l’idea: “E’ un film sul passaggio dalla giovinezza all’età adulta, che esplora soprattutto il retaggio che passa dai padri ai figli. Il mito del vampiro si fonda tutto sul passaggio di qualcosa a un’altra persona che si tratti di DNA, ricordi o responsabilità. Ho pensato che il pubblico si sarebbe riconosciuto nel rapporto padre / figlio, che è tuttora la parte più coinvolgente della storia.” Legare il personaggio al mondo reale è stato essenziale per fornire equilibrio. Spiega Shore: “Perché il film funzionasse era necessario che la vita personale di Vlad apparisse convincente, come pure il suo legame affettivo con il figlio e la moglie.” Le difficili scelte che Vlad si trova ad affrontare lo spingono verso il proprio destino e il tentativo disperato di salvare il figlio dall’esistenza che gli viene imposta lo costringe all’estremo sacrificio. “E’ una storia molto umana, una dimensione che non ci si aspetta da un film su Dracula,” -osserva De Luca- “è un uomo guidato dalle emozioni. Nel momento in cui compare in scena si percepisce la sua dimensione emotiva di essere umano, di uomo che prova tenerezza e amore, oltre a violenza e smania di potere. Sono tanti i sentimenti che lo animano, e lui deve servirsene in ugual misura per tutto il film.” La volontà di spingere il personaggio di Dracula in un territorio sconosciuto è il tratto distintivo della produzione. “Volevamo trovare un modo nuovo di esplorare il mito del vampiro, senza essere schiavi dello stereotipo. E’ una storia di avventura: osserviamo il personaggio di Vlad reagire a determinate situazioni sulla base delle decisioni che ha preso. Lo vediamo prendere decisioni difficili che riguardano la vita della moglie e del figlio, nel tentativo di mantenere unita la famiglia e il suo popolo.”

La scoperta Kaziglu Bey:
Alla ricerca del principe

“Sai cosa significa essere amato dalla morte?
Sai cosa significa quando la morte conosce il tuo nome?” – Anne Rice, “Intervista col vampiro”

Trovare un attore che impersonasse quel Dracula, personaggio ricco di emozioni complesse, scardinando i preconcetti sorti intorno a una creatura nota in tutto il mondo, rappresentava una impresa ardua per la squadra di cineasti. E’ un personaggio pieno di sfaccettature -padre e marito affettuoso, combattente spietato e uomo di cultura- nel quale la realtà storica si intreccia alla finzione letteraria, l’eredità di Vlad III si mescola al folklore della creatura dai molti nomi… da Kaziglu Bey al Principe delle Tenebre.
De Luca fa luce su questo punto: “Il casting è un’impresa ardua quando hai a che fare con un personaggio che conoscono tutti, perché ciascuno di noi possiede la propria versione preconcetta di Dracula. E’ un po’ come con Spider-Man, Batman o James Bond… solo più complicato, perché il personaggio fa parte della cultura popolare da secoli.”
Fu chiaro da subito che serviva un volto nuovo in grado di incarnare una simile icona culturale… una stella nascente alla quale il pubblico non avesse ancora incollato una immagine prestabilita. Luke Evans aveva recentemente colpito i realizzatori con la sua recente interpretazione di Bard l’Arciere in Lo hobbit: un viaggio inaspettato, oltre che in Fast & Furious 6, dove era il cattivo di turno: Owen Shaw.
“Ci era sembrato magnetico in Fast & Furious 6, e per questo lo indicammo allo studio come una star in ascesa.” -racconta De Luca- “Un volto nuovo era la scelta giusta. Luke può essere Vlad senza che il pubblico debba fare i conti con una mole di altre interpretazioni.”
Evans, che ha alle spalle una formazione teatrale a Londra, all’epoca girava il primo capitolo della serie dello Hobbit in Nuova Zelanda, e la trattativa con lui si svolse via Skype. “Skype è il miglior amico di ogni attore.” -ironizza Evans- “Se sei in giro per il mondo è l’unico modo per comunicare con gli altri, ed è così che io e Gary abbiamo cominciato a entrare in contatto. Appena l’ho incontrato ho capito che era una persona capace di appassionarsi ai progetti. Aveva già delineato tutto, i personaggi, la storia, la trama; aveva immaginato ogni cosa. Cercava qualcuno che fosse in grado di concretizzare il suo punto di vista e che condividesse la sua passione e la sua energia nel raccontare una storia.”
Il loro primo incontro di persona a Los Angeles convinse Shore a inserire Evans nel cast. “Appena abbiamo cominciato a parlare ho capito che era la persona giusta, quello che sarebbe stato in grado di rendere giustizia al personaggio.” – racconta Shore– “Ha un volto incredibilmente espressivo. Da quel momento mi sono convinto che nessun altro avesse il tipo di presenza di Luke in grado di interpretare Vlad l’Impalatore, il guerriero ma allo stesso tempo il bonario principe. Già solo a livello di fisicità mi aveva colpito.”
Vlad III era stato varie cose per varie persone: spietato dittatore, guerriero senza pari, padre, marito e anche vampiro secondo la credenza popolare. Non sono molti i personaggi del cinema e della letteratura che posseggano un così complesso insieme di emozioni e abbiano subìto un cambiamento così radicale come quello di Dracula. Fare in modo che il pubblico si affezioni a un personaggio con un passato tanto oscuro e violento, il cui destino è anche più oscuro e minaccioso, è un’impresa ardua.
Shore illustra la logica che lo ha guidato: “Se guardiamo a Dracula come a un archetipo, è un antieroe nel quale ti riconosci e che ami per tutto il film, pur comprendendo che deve prendere decisioni difficili e che a causa di quelle decisioni resterà solo. Il tuo eroe, in genere, non lo ami per la sua spietatezza e per quello che è costretto a fare, però lo rispetti. E’ un tipo di impegno difficile da coprire, ma Luke ha fatto un lavoro fantastico.”
E’ una questione di equilibrio, spiega Evans: “Pur conoscendo il lato oscuro di Vlad, volevamo che il pubblico percepisse il suo lato appassionato, pieno d’amore e di vita.” 

Scorrerà il sangue:
Gli attori non protagonisti

“Nessun uomo sa, finché non l’ha provato, cosa significhi sentire che il proprio flusso sanguigno
viene risucchiato dentro la donna che ama.” – Bram Stoker, “Dracula”

Quando Shore cominciò il casting per la parte di Mirena, la moglie di Vlad, aveva in mente una donna che fosse l’antitesi del marito, una donna tutta purezza e luce. Spiega il regista: “Mirena rappresenta l’innocenza. Mentre guardiamo Vlad precipitare nel lato oscuro vogliamo che ci sia un contrappeso, e Mirena è proprio questo. Lei rimane pura fino alla fine: rappresenta virtù pure, puri valori. E’ moralmente incorruttibile.”
Ma anche se la sua etica è incrollabile, Mirena si rende in parte responsabile della trasformazione del marito in vampiro, insistendo perché Vlad non consegni a Mehmed il figlio Ingeras (interpretato da Art Parkinson – Il Trono di spade).
Sarah Gadon, arruolata nella produzione per interpretare il ruolo della principessa di Vlad, è d’accordo con il regista: “Mirena è la bussola morale del film, è quella che ha fede e convinzioni saldissime. Ogni volta che i suoi principi sono messi alla prova, ne è all’altezza e si batte per mantenerli.”
Gadon, nota per A Dangerous Method di David Cronenberg e per il blockbuster di questa estate The Amazing Spider-Man 2, era consapevole che il suo personaggio si sarebbe dovuto avventurare in una regione molto tenebrosa per comprendere la trasformazione di Vlad. “Anche se in questo film c’è una consistente base storica, la loro storia d’amore ha un carattere molto contemporaneo. Lui è un guerriero, un principe, un combattente e un capo che rischia la vita per il proprio popolo e la propria famiglia, e questo è un valore comprensibile anche per la famiglia di oggi. Pensiamo alle mogli dei militari, e ai soldati che vanno in guerra. Abbiamo capito che la storia era vera e radicata nella realtà.”
Durante il casting l’attrice canadese svettava sulle altre contendenti, e la decisione di sceglierla è venuta naturale. Shore ha parole di ammirazione per lei: “In Sarah c’è qualcosa che fa molto vecchia Hollywood, qualcosa di classico. Lei assicura quell’equilibrio che volevo esistesse tra l’oscurità, la tetraggine e la luce, la purezza. Lei l’ha centrato in pieno.”
Se Mirena rappresenta per Vlad la luce e la bussola morale, Mehmed Secondo, interpretato da Dominic Cooper, è la sua nemesi. Mehmed è un avversario temibile che nutre un incrollabile spirito di vendetta (il sultano ancora non gli perdona che Vlad fosse il favorito del padre) e la sua avidità è la molla che fa scattare la trasformazione di Vlad in creatura della notte. Il regista spiega: “E’ facile esagerare ed essere troppo ‘arci’ nella rappresentazione del personaggio dell’arcinemico, perciò volevo che Mehmed fosse interessante, seduttivo, fosse un conversatore, un uomo affascinante in un salotto, ma un uomo del quale diffidare sempre.”
I cineasti avevano visto Cooper in The Devil’s Double ed erano rimasti colpiti dalla sua capacità di esercitare fascino riuscendo un attimo dopo a diventare un totale psicopatico. Osserva De Luca: “Dominic ha nelle sue corde la capacità di passare dall’Howard Stark di Captain America a quello di cui è capace in The Devil’s Double, in cui era così intenso. Era talmente calato nel personaggio che lo abbiamo inseguito e ci è sembrato un dono del cielo che abbia accettato. Dominic unisce all’intensità del caratterista la bellezza della star del cinema.”
Quando Vlad rincontra Mehmed, tra loro si avvia una tesa e vana trattativa. Erano stati fratelli in armi all’epoca in cui il giovane Vlad era stato costretto a servire sotto il padre di Mehmed nell’esercito turco, ben presto scopriremo che sono diventati acerrimi nemici.
La prima scena insieme costituisce per il pubblico un vitale scambio di informazioni, man mano che iniziamo a conoscere il rapporto tra Mehmed and Vlad… e il tremendo e oscuro passato di quest’ultimo. Spiega Cooper: “Si tratta essenzialmente di un esercizio di manipolazione, che punta a provocare e sconvolgere. Ma lo scambio rivela anche la loro storia comune: scopriamo che il padre di Mehmed aveva strappato Vlad alla sua famiglia per crescerlo come un soldato, e che tra Vlad e  Mehmed da piccoli c’era un legame molto stretto.”
Vlad and Mehmed non sono le sole figure storiche collegate all’origine di Dracula. Alle radici della maledizione vampiresca c’è il Master Vampire, un personaggio insolito per il quindicesimo secolo. Spiega Shore: “Il Master Vampire in tutto questo svolge il ruolo del burattinaio. Quando Vlad tenta la sorte alla ricerca del Maestro, non sa in cosa si è andato a cacciare. Quando cercavamo l’interprete per questo ruolo, sapevamo che nessun altro avrebbe potuto dar vita al personaggio meglio di Charles Dance.”
Rendere il personaggio in modo equilibrato era una delle difficoltà di fondo per l’équipe che preparava il film, e questa responsabilità è ricaduta in gran parte sulle spalle di Dance, che si è fatto una fama con film d’azione come Il trono di spade, Underworld: Il risveglio e Alien3, per non parlare dei suoi ruoli drammatici in Gosford Park e Hilary e Jackie. Infondere umanità in un personaggio tanto crudele non era un compito facile.
Il Master Vampire, intrappolato per l’eternità nella cima del Dente Rotto, è separato dal resto del mondo. Dance ci fa conoscere da vicino il suo personaggio in Dracula Untold: “Ha passato secoli isolato in una caverna, sostenendosi unicamente col sangue dei malcapitati che si trovavano a passare lì accanto. Quando Vlad e i suoi uomini indagano sulla scomparsa di alcuni soldati turchi, all’inizio del film, Vlad riesce a stento a uscire vivo dalla montagna. Ma quando si trova senza vie d’uscita, è costretto a chiedere aiuto al Maestro e a ottenere temporaneamente l’unico potere in grado di arrestare l’avanzata delle forze del sultano.”
A Dance è piaciuto interpretare questa specie di “vampiro preistorico” e gli è piaciuto lavorare insieme a Evans. “Luke è bello in modo impossibile, incredibilmente pieno di talento e di una generosità infinita” –racconta ridendo- “soprattutto quando tollera che io, col mio orribile trucco e i miei canini cariati, gli salti addosso e gli lecchi il collo!”
Shore è entusiasta della performance di Dance. “Charles ha portato nel ruolo una dimensione di minaccia e di anarchia.” –sottolinea– “Il Master Vampire è il tormentatore di Vlad, quello cui sarà legato in una danza mortale per molti anni a venire: è il Joker del nostro Batman. Aspettava da moltissimo tempo che un uomo della forza di Vlad arrivasse e lo aiutasse a evadere dalla sua prigione.”
E’ la disperazione a spingere Vlad nella tana del Master Vampire. Colui che abita la cima del Dente Rotto, chiunque egli sia, uccide i turchi, ed è a questo scopo che Vlad entra in un mondo che lo spiazza completamente. “Disperato, chiede al Master Vampire di aiutarlo a sconfiggere i propri nemici.” –racconta Evans– “Ma purtroppo questa creatura è un mostro incredibilmente narcisista ed egoista, e le cose non vanno come lui aveva progettato.”
Del cast principale fanno parte numerosi attori di talento, in particolare DIARMAID MURTAGH, già visto in Monuments Men, che interpreta Dimitru, una delle guardie più valorose di Vlad; WILLIAM HOUSTON (Sherlock Holmes) è Cazan, l’inquieto consigliere di Vlad; FERDINAND KINGSLEY (dalla serie Ripper Street della BBC) è Hamza Bey, l’emissario dei turchi che trasuda arroganza; ZACH MCGOWAN (Shameless serie di Showtime) è Shkelgim, lo zingaro appostato nell’ombra pronto ad agire su ordine dell’oscuro padrone; PAUL KAYE (Il trono di spade), è fratello Lucian, l’umile monaco che rivela a Vlad la leggenda del mostro il cui compito è proteggere Ingeras dal pericolo; THOR KRISTJANSSON(Life in a fishbowl) è Bright Eyes, il più abile degli spadaccini turchi; ARKIE REECE (John Carter) è il generale Ismail, il capo delle milizie del sultano incaricato di distruggere il regno di Vlad.

Narrazione visiva:
Scenografia e costumi

“C’è una sedia a dondolo accanto alla finestra, giù all’ingresso.
Sento qualcosa nell’ombra, giù all’ingresso.
Oh, eri un vampiro, e adesso io non sono più niente.” Johnette Napolitano, Concrete Blonde, “Bloodletting (The Vampire Song)”

Al timone della realizzazione pratica della visione di Shore per Dracula Untold, ci sono due menti creative il cui lavoro comprende alcune delle avventure fantastiche più eccitanti del cinema: lo scenografo François Audouy e la costumista Ngila Dickson.

Scenografia e location
Audouy è attratto per sua natura dalle storie ambientate in mondi che colpiscono l’occhio dello spettatore per la loro originalità. “Sembra che io sia attratto da quei film che ci sfidano a immaginare mondi alternativi, collocati in contesti fantastici, esotici o storici, nei quali possiamo collocare una specifica narrazione,” –osserva- “ma poi l’ambientazione ci accompagna divenendo il luogo in cui è possibile immaginare che i personaggi continuino a vivere.”
Lavorando a stretto contatto con Shore e Dickson, Audouy ha creato un ambiente che rispecchia il passaggio di Vlad da stimato capo di governo e amato padre di famiglia a spietato guerriero vampiro. “Quando ho letto la sceneggiatura mi hanno subito colpito la storia della famiglia e il rapporto tra Vlad, Mirena e Ingeras.” –rivela– “Era una dinamica molto forte e insolita per un film di Dracula. Io volevo rafforzare quella narrazione e costruire delle fondamenta per la storia d’amore tra quelle tre persone… volevo inventare un mondo che desse l’impressione che Vlad aveva effettivamente costruito un clima familiare e si stava preoccupando della sua famiglia e del suo popolo.”
In Romania due roccaforti si contendono l’eredità di Dracula: il castello di Bran e quello di Poenari. Sono due enormi e imponenti strutture abbarbicate fra le montagne, che costituiscono una fortezza naturale contro gli invasori. Le architetture originarie, che sono in stile ortodosso, hanno costituito il punto di partenza per il team degli scenografi. In accordo con una narrazione radicata nella verosimiglianza storica, elementi di architettura ortodossa si possono ritrovare nel castello di Dracula progettato per il film. Ma come sottolinea Audouy, da questo punto in poi il design e la realtà hanno preso due strade separate.
“Gary voleva qualcosa di diverso per il castello di Dracula.” –spiega lo scenografo- “Qualcosa di esotico e di unico, perciò ci siamo staccati dallo stile ortodosso per ricreare qualcosa più tipico dell’Europa dell’est, con sfaccettature aguzze e forme triangolari. In realtà il design iniziale appariva piuttosto alieno, era molto insolito, ma andando avanti è diventato sempre più concreto e plausibile;alla fine era verosimile.”
La Sala Grande è il punto di partenza intorno al quale il castello di Dracula è stato creato e, anche se gran parte dell’edificio è generato al computer, la Sala Grande è stata completamente costruita. L’attenzione ai dettagli è minuziosa, dai rilievi sui muri che riproducono gli autentici rilievi in pietra di una chiesa romena fino alle rifiniture dei muri, dipinti per dare l’impressione delle pareti polverose e far pensare che per costruire queste possenti strutture medievali siano stati impiegati massi di granito.
Per il design del set Audouy ha giocato su quattro motivi visivi, alcuni dei quali si ripetono in modo ricorrente nella Sala Grande: i più efficaci ricordano le zanne. Spiega Audouy: “Per l’architettura del mondo di Vlad abbiamo finito per utilizzare molti triangoli e forme simmetriche che puntano a veicolare un linguaggio specifico. Osservando i dettagli della Sala Grande si vedono molti triangoli e forme che richiamano i canini, che ci sono sembrate adatte a questo tipo di personaggio. Per questo abbiamo fatto allusioni a denti e zanne nelle forme che compongono l’architettura del castello. Guardando la silhouette del castello si vedono delle zanne sulla cima, e molti degli stessi particolari architettonici sono triangolari e bizzarramente appuntiti.”
A un occhio attento la Sala Grande scoperchiata e i motivi utilizzati comunicano a livello subliminale il senso del passato oscuro di Vlad, preannunciando un futuro ancora più cupo. Spiega Shore: “La sala scoperchiata è anche un modo di rapportarsi al Vlad III della storia. Lui aveva un cortile nel quale teneva due dozzine di pali appuntiti con i nemici impalati. Gli piaceva banchettare in mezzo a loro, e secondo la leggenda, beveva il sangue che sgorgava dai condannati agonizzanti.”
Anche se è poco probabile che il grande pubblico possa cogliere questi richiami alla figura di Dracula e al passato di Vlad, Shore ha ritenuto che fosse importante per l’integrità del film tenere conto delle antiche leggende. “Ognuno di questi ambienti è il prodotto dei personaggi e della storia.” –spiega– “La Sala Grande di Vlad è progettata intorno al capovolgimento degli arnesi per impalare e dell’autentico cortile di Vlad. Il tetto scoperto e le punte acuminate che scendono sui due lati dell’ambiente hanno lo scopo di insinuare l’orrore nella scena, di alludere a quell’elemento senza sconfinare nello splatter.”
Questo motivo viene messo in primo piano nel secondo grande set costruito per le riprese: la caverna del Master Vampire all’interno della cima del Dente Rotto dove ha inizio la leggenda di Dracula e termina la vita mortale del principe Vlad.

I costumi del film
Lavorare a un film in costume richiede una collaborazione molto stretta fra i diversi settori visivi, e con Dracula Untold c’è stato un alto grado di cooperazione tra le varie sezioni. In primis nel reparto costumi, sotto la supervisione del premio Oscar® Ngila Dickson.
“Conosco Ngila da molti anni,” –ci racconta Audouy- “perciò siamo subito entrati nel vivo della lavorazione. Lei aveva cominciato prima di me, e aveva già questi stupendi disegni che sono stati una grande fonte di ispirazione per il design di produzione. Quello che è riuscita a fare con i costumi mi ha sempre ispirato.”
L’ammirazione è reciproca, visto che la Dickson dichiara di aver tratto ispirazione dagli ambienti creati da Audouy e dalla sua équipe. “Il settore artistico mi consegnava i disegni, diciamo quelli dell’interno del castello, e insieme progettavamo gli spazi facendo in modo che le nostre scelte di colori fossero intonate. Ad esempio dovevamo verificare che i costumi per il banchetto si accordassero a quell’ambiente in modo che i rispettivi design non cozzassero tra loro. E’ stato un rapporto brillante e fluido, una collaborazione straordinaria. Abbiamo lavorato con persone che hanno quasi il bisogno di dare il meglio nel loro lavoro.”
Coinvolgere la Dickson nel progetto è stata una vittoria personale di Shore. E’ una delle costumiste più apprezzate del settore e il lavoro nella trilogia del Signore degli anelli le ha fatto guadagnare un Oscar® e una sfilza di nomination. “Ha portato nel film quell’eleganza che è il tratto distintivo del suo stile.” dichiara soddisfatto Shore.
sono molti i motivi che hanno convinto la Dickson a far parte del progetto tra cui l’apprezzamento che nutre per il rivoluzionario film di Francis Ford Coppola e la possibilità di lavorare alla rilettura di un classico. “Gary e io siamo grandi fan di Dracula (1992): è un impeccabile prodotto cinematografico. Per un designer è un’incredibile opportunità poter reinventare concretamente un classico come Dracula. Hai a che fare con un marchio famoso, perciò riscrivendolo sei spinto sempre a pensare: ‘Cosa posso aggiungerci di mio?'”
Quando Shore e la Dickson discutevano del modo migliore di affrontare il look del film, l’elemento storico era sottinteso. Nel decidere la gamma dei colori la Dickson e il suo team hanno fatto ricerche sia sull’impero ottomano che sulla Valacchia, orientandosi tra i materiali relativi al quindicesimo secolo.
Spiega la Dickson: “Una volta raccolta questa mole di informazioni, abbiamo cominciato a ragionare su come doveva apparire il film, e una delle cose che ci sembravano importanti era di non fare un film dark. Puntavamo a un look ricco e variopinto. Perciò, una volta che abbiamo acquisito gli elementi scenici con cui lavorare e abbiamo capito come si vestiva la gente in quel periodo, abbiamo cominciato a cercare i colori giusti e a pensare come potevamo dare al pubblico qualcosa di nuovo.”
Ogni costume racconta una storia, contiene messaggi simbolici sul personaggio e la narrazione. Quando incontriamo Vlad per la prima volta nel giardino del castello il suo abbigliamento fa pensare a una persona diversa, soddisfatta, che si è emancipata da un passato di violenza. A metà film stiamo andando a grandi passi verso Vlad l’Impalatore, un vero guerriero, finché alla fine lui si abbandona pienamente alla mercè del fato.
La Dickson ha creato per primi i costumi della fine del film, e spiega così la sua scelta: “Per me cominciare dalla parte più ampia e complessa del film era il modo giusto di entrarci dentro. Devo sempre affrontare per prima la cosa più difficile, poi si tratta solo di mettere insieme gli altri elementi del puzzle.”
Mentre creava l’armatura di Vlad la Dickson pensava al 1452, e ha usato i rossi e i neri dell’armatura del vero principe, uniti al motivo del drago che l’équipe dei disegnatori aveva elaborato.  “Per dare il senso del personaggio di Vlad il rosso e il nero sono un buon punto di partenza, e naturalmente Dracula… è lui il drago, no? Questi sono i tre elementi intorno ai quali si è sviluppato il mio lavoro.” Afferma la Dickson.
Dato che l’armatura col drago simboleggiava gli anni che Vlad aveva passato in mezzo ai turchi, era necessario lavorare sull’armatura di Mehmed per far capire il rapporto tra di loro. Spiega la Dickson: “Ho pensato che i due dovessero rappresentare lo yin e lo yang, con la corazza di Mehmed immacolata, elegante e perfettamente scolpita. La versione dell’armatura di Vlad doveva essere invece molto più viscerale, grezza e cesellata.”
Shore ammette che il design della Dickson ha largamente influenzato il suo modo di pensare la storia: “Vlad e Mehmed si incontrano solo due volte nel film, la prima nella tenda di Mehmed, quando Vlad cerca di ragionare con lui, poi alla fine, quando Vlad combatte contro di lui. Abbiamo quindi un rapporto di sfida tra protagonista e antagonista, che non si incontrano per gran parte del film, eppure giocano una ininterrotta partita a scacchi. Il rischio era che i due incontri apparissero sporadici, isolati, quindi era importante che un filo rosso li collegasse. Questa è stata la chiave di fondo del design di Ngila, che si è estesa alla musica e alla qualità del suono.”
Con l’armatura di Mehmed la Dickson ha colpito nel segno. La conquista di Costantinopoli aveva consentito a Mehmed II di trasformare lo stato ottomano in impero, gettando le fondamenta di uno degli imperi più potenti del mondo.
“Si parla di impero ottomano, delle sue infinite ricchezze, quindi volevamo allargarci.” –ammette la Dickson- “Mehmed indossa una corazza che celebra le sue conquiste: sul torace è ritratto a cavallo, nel vivo della battaglia, sulla schiena c’è Costantinopoli. Il design commemora le sue grandi imprese, aggiungendo al costume un ulteriore tocco di regale arroganza.”
Le due armature sono state create in Nuova Zelanda, sotto l’occhio vigile della Dickson che supervisionava il lavoro dalla Gran Bretagna. “Skype è il miglior amico del costumista”, ironizza.
Il mondo in cui Vlad e Mehmed sono vissuti, e quello ricostruito per Dracula Untold, sono caratterizzati da una forte mascolinità. Introdurre una dimensione femminile in una narrazione dominata dagli uomini non era un’impresa facile, e certamente per la Dickson Mirena presentava le difficoltà maggiori. Essendo lei l’unica figura che incarna le virtù femminili, la designer ha passato molto tempo a studiare il personaggio. “Non ci sono praticamente altre donne,” –spiega– “quindi bellezza e femminilità dovevano essere riassunte tutte in Mirena, il che ha reso il lavoro di progettazione molto intenso. Da un lato c’era la virilità di Vlad, dall’altro la femminilità di Mirena.”
Leggendo la sceneggiatura la Dickson aveva immaginato per Mirena colori chiari e morbidi, ma dopo aver discusso il personaggio con la Gadon è cambiato tutto: “Abbiamo fatto la scelta opposta, quella di colori forti ma austeri.” Spiega la costumista.
Sarah Gadon ha apprezzato molto l’attenzione ai particolari: “Avevamo una magnifica squadra trucco e acconciatura, e l’équipe di Ngila ha creato costumi splendidi. Tutti questi elementi entrano in gioco nella costruzione e nella messa a punto del personaggio. Anche se Mirena è una principessa, non volevamo che fosse chiusa in una torre d’avorio; volevamo che partecipasse in modo attivo alla trama. Durante le prove Gary e io abbiamo lavorato insieme per ritagliarle un ruolo più attivo. Secondo me lei riesce a mantenersi in equilibrio tra essere femminile e assumere l’iniziativa, gestendo molto bene le due dimensioni.”

Combattere all’ultimo sangue:
Addestramento e coreografia

“Privi di cuore, sbriciolano la terra come grano.
Privi di misericordia, scatenano la propria furia contro l’umanità.
Versano il loro sangue come pioggia, divorano la loro carne e prosciugano le loro vene.
Sono demoni colmi di violenza, che succhiano incessantemente sangue.” – “Il libro dei vampiri”

Crescendo nel palazzo reale sotto la tutela di Murad II, Vlad III era stato addestrato al modo dei giannizzeri, il corpo scelto dell’impero ottomano. Ogni cinque anni i turchi conducevano missioni di reclutamento battendo ogni regione in cerca dei figli più robusti dei sudditi cristiani del sultano, come nel caso di Vlad. I bambini venivano tolti ai genitori e affidati a famiglie turche che insegnavano loro i costumi, la lingua e la religione degli ottomani, prima di cominciare l’addestramento da giannizzeri. Per questo lo stile di combattimento di Vlad sintetizzava due discipline: quella della patria natale e quella dei turchi.
Discutendo di strategia, Evans spiega: “E’ questo che fa di Vlad un capo e un conquistatore così brillante. Quando blocca gli ottomani che stanno per invadere la Valacchia usa il metodo di combattimento dei turchi, perché erano stati i turchi ad addestrarlo. Verrebbe da pensare che non avrebbero dovuto addestrarlo così bene, perché gli hanno permesso di impadronirsi di tutte le loro strategie.”
Le complicate sequenze sono opera del coordinatore delle scene d’azione BUSTER REEVES (Batman: Il cavaliere oscuro e Tarzan – ancora in lavorazione), che ha assimilato questi due distinti stili di combattimento elaborando la coreografia dei combattimenti del film. “Prima ho studiato l’arte della guerra della Transilvania, che si basa essenzialmente sull’uso della spada larga per menare fendenti, poi quella turca, largamente influenzata dagli stili asiatici, e quindi molto circolare. Per lo stile di combattimento di Vlad abbiamo elaborato una combinazione dei due stili: la forza e l’agilità della spada unita alla fluidità e al dinamismo della scimitarra turca, che è un piacere per gli occhi.”
Il ritmo del film si intensifica sulla scia della trasformazione di Vlad. Mentre il cuore del film diventa sempre più dark, l’azione viene amplificata, in un crescendo che raggiunge l’apice quando Vlad e la sua orda di vampiri attaccano l’accampamento di Mehmed.
Spiega Reeves: “Quando combatte Mehmed, quando combatte con l’orda, Vlad precipita ulteriormente nel lato oscuro. Abbiamo creato una personalità di vampiro che oltrepassa la pura brutalità dell’impalamento; volevamo renderlo più calcolatore.”
Trasformare Vlad (e quindi Evans) in una macchina per uccidere non è stato facile. “Il combattimento di Vlad contro le migliaia di soldati si fonda sulla rabbia.” –osserva Shore– “E’ la personificazione fisica della rabbia contro l’avversario, senza fronzoli. Qui possiamo vedere la forza fisica e la velocità che ha acquisito con i suoi nuovi poteri.”
Il combattimento contro i mille uomini ha richiesto tre mesi di intensa preparazione e addestramento prima del ciak. Reeves ci illustra la scena: “L’abbiamo suddivisa in sequenze, in modo che se volevamo unire due sequenze potevamo farlo. Poi è stata solo una questione di tempo introdurre Luke, e lui ha cominciato a impararla nello stesso modo.”
Evans era molto eccitato all’idea di poter lavorare con il coreografo: “Buster Reeves è una autentica leggenda.” –dice– “Ha un vero talento per la progettazione di coreografie che aiutano l’attore. Mi auguro di aver fatto onore al suo lavoro nelle mie sequenze di battaglia.”
Si è scoperto che l’interprete era uno studente modello. Shore sottolinea che Evans sapeva alla perfezione cosa fare per lavorare entro i limiti della telecamera del direttore della fotografia digitale John Schwartzman: “Luke ha la stupefacente capacità di capire la coreografia e di impararla subito. Quella scena ha subito cambiamenti fino alla fine, e Luke è stato sempre in grado di adattarsi.”

Legioni di pipistrelli:
Effetti visivi ed effetti sonori
“E tutto intorno a loro, la bestialità della notte si erge su ali tenebrose.
E’ il tempo dei vampiri.” – Stephen King, “Le notti di Salem”

Mentre la maggior parte del film Dracula Untold è incentrata sui personaggi e quindi principalmente girata con la macchina da presa, ci sono una serie di momenti e di scene chiave che hanno richiesto effetti speciali di alto livello. Queste scene comprendono sia l’assedio al castello di Dracula (quando Vlad letteralmente vaporizza una palla di cannone prima di creare l’illusione, nelle menti dei turchi, che il castello si trasformi in un drago gigante) che, naturalmente, la “mano di pipistrelli”. La Framestore, sotto la guida del supervisore agli effetti visivi CHRISTIAN MANZ (Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1), ha dato vita alla visione di Gary Shore.
La “mano di pipistrelli” vede Vlad controllare una massa turbinante di questi mammiferi, che sospinge verso l’accampamento turco. Lì semineranno devastazione nella guarnigione, preannunciando l’entrata in scena di Vlad e della sua orda di vampiri.
Realizzare queste sequenze è stata un’impresa epica sottolinea Manz: “E’ stata una cosa difficile da realizzare, perché migliaia di pipistrelli che volteggiano nel cielo possono essere un effetto piuttosto banale”. Per rendere efficace la scena Manz si è ispirato alle formazioni di storni: “Quando si spostano in gruppo a migliaia lo fanno in un modo molto fluido che cattura l’occhio”, osserva.
Partendo da questo concetto visivo la troupe ha impiegato una combinazione di motion capture (mappando il movimento delle mani di un mimo), immagini generate al computer e telecamere montate sul filo, ottenendo una soggettiva dei pipistrelli che piombano tra i ranghi dei turchi. Spiega Manz: “La ‘mano di pipistrelli’ doveva abbattersi su 100mila persone e sventrarle, e per noi significava un bel po’ di lavoro. In realtà nella cava c’erano solo 130 persone; abbiamo usato una cinepresa a filo che precipitava da 50 metri di altezza sulla cava contro i turchi, poi abbiamo allargato la scena a tutto l’esercito e dopo abbiamo aggiunto i pipistrelli in CGI.”
Vlad vola dalla torre del monastero trasformandosi in questa nuvola di pipistrelli e assaltando l’accampamento di Mehmed insieme a tutto lo sciame. “Non volevamo rifare il vecchio Christopher Lee che diventa un pipistrello.” –dice Manz – “Cercavamo un effetto più insolito, così lo abbiamo fatto trasformare in uno stormo di pipistrelli.”
De Luca spiega meglio il concetto del supervisore agli effetti speciali: “La capacità di trasformare qualcuno in un animale, che si tratti di una bestia da soma o di un pipistrello, è da tempo consolidata. Naturalmente è già stato fatto prima, ma noi lo facciamo in modo piuttosto originale. Vlad controlla uno sciame di pipistrelli che può prendere le forme più disparate e avventarsi sulle vittime in varie fogge. E’ un modo originale di rendere qualcosa di tradizionale. Abbiamo cercato di illustrare i suoi poteri, di indicare da dove provengono, e quindi di mostrarli sotto una luce originale.”
Infondere nuova vita in un personaggio canonico è la miccia che ha innescato il fuoco creativo che ha reinventato l’aspetto fisico di Dracula. Nel creare il nuovo look di Dracula si è tenuto conto delle immagini di vampiri adottate nelle precedenti incarnazioni, rivela Shore: “Dato che Vlad, fuggendo dalla cima del Dente Rotto, infrange gli stilemi classici, abbiamo colto l’opportunità per esplorare il mito del vampiro in modo inedito.”
Visto che Vlad non era imprigionato nella montagna, la squadra di realizzatori si è sentita autorizzata a conservare il suo volto umano, lasciando cogliere solo di sfuggita l’essenza dell’Ekimu (il demone) sottostante. Il decadimento del Master Vampireo è più avanzato perché lui è imprigionato nella cima del Dente Rotto da migliaia di anni. Il Maestro è una creatura delle tenebre che si nasconde dai mortali raggi del sole; la sua pelle è diventata così trasparente da lasciar intravedere i denti e le vene. Il reparto effetti speciali visivi ha lavorato a stretto contatto con il responsabile dei truccatori e dei parrucchieri, DANIEL PHILLIPS (The Queen, Closed Circuit), per ottenere l’analoga, seppur graduale, trasformazione fisica di Vlad.
Phillips spiega: “Abbiamo iniziato con un look molto morbido, prestante, eroico. Poi, man mano che cresceva il bisogno di sangue, il pallore di Luke aumentava. Abbiamo cambiato la tonalità della carnagione, schiarito la pelle, infossato gli occhi, scavato le guance evidenziando gli zigomi, per far capire che si stava inoltrando lungo una strada torbida e oscura. Poi, ogni volta che si nutriva, riportavamo gradualmente i colori su toni più caldi”.
“E’ soltanto alla fine che viene fuori la sua vera natura di Ekimu che vedono anche gli altri.” -continua Manz- “Confidiamo che sia scioccante anche per il pubblico. E’ stato molto arduo creare un vampiro con che suscitasse simpatia, ma, come in Frankenstein o in Elephant Man, in Vlad c’è sempre qualcosa di cupo che spaventa la maggior parte delle persone.”
Ripensando al look della creatura che ha ossessionato i suoi sogni per tutti questi anni, De Luca conclude: “L’approccio del nostro film è diverso, in quanto, pur essendo spaventoso, il vampiro riesce anche a commuovere: un’anima è precipitata nel lato oscuro. C’è una mutilazione, una deformazione dello spirito e dell’aspetto umano che lascia comunque intravedere quel che resta dell’uomo che era, e fa intuire cosa è andato perduto. E’ una sorta di connubio tra uomo e bestia, e quando questa creatura parte all’attacco produce un effetto terrificante”.

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info: 30/10/2014.

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