Locandina Due piccoli italiani 2018 Paolo Sassanelli

Due piccoli italiani (2018)

Due piccoli italiani
Locandina Due piccoli italiani
Due piccoli italiani è un film del 2018 prodotto in Italia, di genere Commedia diretto da Paolo Sassanelli. Il film dura circa 94 minuti. Il cast include Paolo Sassanelli, Francesco Colella, Rian Gerritsen, Kenneth Herdigein, Marit Nissen, Dagmar Lassander. In Italia, esce al cinema giovedì 14 Giugno 2018 distribuito da Key Films.

Il rocambolesco viaggio attraverso l'Europa di due amici un po' naïf, Salvatore (Francesco Colella) e Felice (Paolo Sassanelli), in fuga da un paesino della Puglia, che si ritrovano catapultati a Rotterdam e poi in Islanda. Per la prima volta nella loro vita scopriranno cosa significa sentirsi vivi e felici. Attraverso qualche disavventura e con l'aiuto della generosa e stravagante Anke (Rian Gerritsen), supereranno le proprie paure e inibizioni. Saranno travolti dalla vita, scoprendo la gioia di esistere e di provare e ricevere affetto e amore in uno strano triangolo di relazioni tipiche di una 'famiglia moderna', bizzarra e rassicurante al tempo stesso.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 14 Giugno 2018
Uscita in Italia: 14/06/2018
Genere: Commedia
Nazione: Italia - 2018
Durata: 94 minuti
Formato: Colore
Produzione: Mood Film, Duo Productions (co-produzione), Rai Cinema (in collaborazione con), Rai Cinema (in collaborazione con), FATT Productions (in associazione con)
Distribuzione: Key Films

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI REGIA – Paolo Sassanelli

Questa storia parla di qualcosa a me molto vicino e che sempre mi commuove. Parla della fragilità delle persone e di come un equilibrio costruito attorno ad una vita monotona e apparentemente appagante, possa essere scosso da un improvviso episodio traumatico.

Ci sono persone che, affacciate sul parapetto della propria vita, guardano scorrere quelle degli altri. Sicure delle piccole cose intorno a loro, pensano che quella sia la vita e che non si possa fare molto altro. Rassegnate a rimanere attaccate agli scogli come dei molluschi, assaporano l'acqua marina al ritmo delle onde, dipendendo dalle maree. Insomma, senza voler fare il poeta, può accadere che una di queste cozze si stacchi per un evento inaspettato. Si sa che una cozza vorrebbe tornare sul suo amato scoglio e che farebbe qualsiasi cosa per riuscirci, ma a me piace immaginare che se si abbandonasse alla corrente forse vedrebbe più cose in quei pochi minuti di quante potrebbe vederne mai in una vita intera. Questa metafora marina rappresenta bene la storia che ho raccontato, ossia il cambiamento di prospettiva che questo 'distacco' può generare.

I nostri due protagonisti per me sono veri "Eroi". Non sono belli, non hanno fascino, sono abbastanza lontani da noi. Vivono in un mondo che non conosciamo, hanno vite così distanti dalla nostra che ci permettiamo di guardarli comodamente, a distanza di sicurezza. Felice e Salvatore sono due persone "espulse" dalla vita "normale", che decidono di prendersi una seconda possibilità, quella che la vita ha sempre negato loro. Lo fanno facendoci sorridere, perché se di una cosa si può ridere allora vuol dire che non la temiamo più.

La fine dei manicomi nel 1978 si deve a Franco Basaglia. Ho pensato a lui e all'opera che realizzarono i pazienti reclusi allora nella struttura: Marco Cavallo, un grande cavallo azzurro, fatto di legno e cartapesta che conteneva idealmente tutti i desideri e i sogni dei ricoverati. Il problema sorse nel momento in cui doveva essere esposto: nessuna delle porte dell'ospedale era così alta da permetterne l'uscita. Per i pazienti fu l'ennesima dimostrazione della loro reclusione forzata, ma la frustrazione durò poco. "Questo cavallo deve andare fuori" disse Basaglia con decisione e così Marco Cavallo fu sbattuto con forza contro una delle porte, rompendo le vetrate e un architrave, e riuscì a uscire e a infrangere quel muro simbolico tra il "dentro" e il "fuori".

Ho ripensato a quest'episodio quando, nel film, Felice e Salvatore decidono di "affacciarsi" al mondo esterno, scappando dalla "casa" e cominciando la loro avventura verso l'ignoto. Finalmente hanno la possibilità di misurarsi con la vita, con i loro problemi, con il loro disagio, con il loro passato. A spingerli c'è il vento: prima quello delle pale eoliche in Puglia poi quello dei mulini in Olanda e infine quello del vulcano islandese che sparge lontano le sue ceneri. Un vento dell'avventura e della ricerca di una cura.

NOTE DI PRODUZIONE

Paolo Sassanelli nel 2008 è stato l'attore protagonista del secondo corto prodotto da Mood Film, La Preda di Francesco Apice e durante le riprese di quel corto è nata l'idea di produrre il suo esordio alla regia Uerra, realizzato poi nel 2009 in 35mm, con il contributo del MIBACT e di Apulia Film Commission. Il corto è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2009 e ha avuto un grande successo internazionale vincendo molti festival all'estero (Manhattan SFF, Long Island FF, In the Palace FF, ect), conquistando premi importanti (Palm Springs IFF) e selezioni ufficiali prestigiose (Seattle IFF, Cinemed, Molodist, Hawaii IFF, Miami SFF, Tirana IFF, ect.). In Italia il corto è stato candidato ai David di Donatello e ha ottenuto una menzione speciale ai Nastri d'Argento. Nel 2013 Mood Film ha prodotto un secondo corto di Paolo Sassanelli, Ammore, che è stato selezionato ai festival di Cork, Tangeri, Madrid e ha ottenuto in Italia la candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento, oltre alla vittoria di vari festival e altri premi.

Sulla scia di questi consensi si è concretizzato il progetto di un primo lungometraggio, incoraggiati anche dalla selezione della prima stesura di sceneggiatura come finalista al Premio Franco Solinas e in importati mercati di co-produzione internazionali quali il Co-Production Market Apulia Film Forum e il MIA|Cinema Co-Production Market.

Il film, che fin dal primo soggetto è sempre stato un road movie attraverso l'Europa, è stato finanziato in co-produzione con la società islandese Duo Productions di Gudrun Edda Thorhannesdottir, divenendo una delle pochissime co-produzioni Italia-Islanda.

Il film è stato girato in tre paesi: in Puglia (tra Bari e Minervino Murge) per la parte italiana, tra Rotterdam e Amsterdam per l'avventura olandese e a Reykjavik e dintorni, per il finale in Islanda.

Il film si è avvalso inoltre del sostegno di Eurimages, del MIBACT, della Regione Puglia e dell'Apulia Film Commission e della Regione Lazio, oltre che della collaborazione di Rai Cinema e il supporto di BCC San Marzano di San Giuseppe.

Durante la fase di post produzione, il film è stato selezionato per due importanti eventi Work in Progress destinati a film internazionali in lavorazione in cerca di distributori, quali What's Next Italy organizzato dal MIA e This Is IT organizzato da When East Meet West e Trieste Film Festival.

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