Ender's Game (2013)

Ender's Game
Locandina Ender's Game
Ender's Game è un film del 2013 prodotto in USA, di genere Avventura e Fantascienza diretto da Gavin Hood. Il film dura circa 114 minuti. basato sul libro 'Ender's Game' di Orson Scott Card. Il cast include Asa Butterfield, Harrison Ford, Hailee Steinfeld, Abigail Breslin, Ben Kingsley, Viola Davis, Aramis Knight, Suraj Parthasarathy, Moises Arias, Khylin Rhambo, Jimmy Jax Pinchak, Nonso Anozie. In Italia, esce al cinema mercoledì 30 Ottobre 2013 distribuito da Eagle Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 12 Marzo 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 1009343 euro.

In un prossimo futuro, una forza aliena ostile ha attaccato la Terra. Se non fosse per i leggendari eroi resistenti della Flotta Internazionale tutto sarebbe perduto. In preparazione a un prossimo attacco, il corpo militare internazionale sta allenando le migliori giovani menti per trovare il futuro leader in grado di sconfiggere definitivamente il nemico.

Un brillante e talentuoso dodicenne addestrato a diventare l’ultimo capo militare della Terra: ecco il protagonista di Ender’s Game, l’attesissimo adattamento per il grande schermo dell’omonimo romanzo, già vincitore dei premi Hugo e Nebula. Dopo essere sopravvissuti al devastante attacco sferrato dagli Scorpioni (i “Formics”), esseri simili a insetti, gli abitanti della Terra si sono preparati per anni a respingere un nuovo assalto, educando come guerrieri un’intera generazione di piccoli geni. Dopo un’attenta selezione, i ragazzini più promettenti e intelligenti del pianeta approdano alla Scuola di Guerra (la “Battle School”), una stazione orbitante nello spazio, dove si contendono la possibilità di diventare comandanti della Flotta Internazionale (la “International Fleet”). Con l’aiuto di sofisticatissimi simulatori elettronici e rigorosissimi esercizi-gioco, l’addestramento procede in un clima di estrema competizione: soltanto uno di loro ne uscirà vincitore. Ender Wiggins (Asa Butterfield) eccelle anche in mezzo a brillantissimi compagni. L’insuperabile connubio tra intelligenza, empatia e doti strategiche lo distinguono in classe come nella Sala di Battaglia (la “Battle Room”), un campo di gioco senza gravità dove, grazie a futuristici giochi laser tag, viene testata l’abilità strategica e fisica dei ragazzi. Ma le doti uniche di Ender provocano la gelosia degli altri e il direttore della scuola, il Colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford), lo isolerà deliberatamente dagli altri per perfezionare le sue doti individuali. Se inizialmente viene visto come un estraneo, Ender, grazie alla sua innata capacità relazionale, a poco a poco costruisce una sorta di coalizione tra i suoi compagni, tanto da essere nominato al comando della scuola, situata su un pianeta lontano usato in passato dagli Scorpioni come scalo intermedio per l’invasione della Terra. Sotto l’occhio attento e osservatore di Mazer Rackham, il grande generale che aveva sconfitto gli Scorpioni anni prima, Ender si trova rapidamente a guidare gli altri nelle simulazioni di guerra contro le forze nemiche. Certi che un ulteriore attacco degli Scorpioni sia ormai imminente, Graff e Rackham sono convinti di avere solo poche settimane per fare di Ender un guerriero pronto a guidare la Flotta Internazionale nella battaglia per la sopravvivenza planetaria. Ma proprio nel momento in cui il ragazzo si prepara ad affrontare l’ultima prova, viene assalito dai dubbi sull’immenso compito che lo attende. È questa la strategia giusta per ottenere la pace?

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 30 Ottobre 2013
Uscita in Italia: 30/10/2013
Data di Uscita USA: venerdì 15 Marzo 2013
Prima Uscita: 15/03/2013 (USA)
Genere: Avventura, Fantascienza
Nazione: USA - 2013
Durata: 114 minuti
Formato: Colore
Produzione: OddLot Entertainment, K/O Paper Products Digital Domain
Distribuzione: Eagle Pictures
Budget: 110.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 60.161.000 dollari | Italia: 1.009.343 euro
Soggetto:
basato sul libro 'Ender's Game' di Orson Scott Card.
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 12 Marzo 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Gavin Hood
Sceneggiatura: Gavin Hood
Musiche: Steve Jablonsky
Fotografia: Donald M. McAlpine
Scenografia: Sean Haworth, Ben Procter
Montaggio: Zach Staenberg, Lee Smith
Costumi: Christine Bieselin Clark

Cast Artistico e Ruoli:
foto Asa Butterfield

Asa Butterfield

Stevie Ray Dallimore
foto Harrison Ford

Harrison Ford

Colonnello Graff
foto Hailee Steinfeld

Hailee Steinfeld

Petra Arkanian
foto Abigail Breslin

Abigail Breslin

Valentine Wiggin
foto Ben Kingsley

Ben Kingsley

Mazer Rackham
foto Viola Davis

Viola Davis

Maggiore Gwen Anderson
foto Moises Arias

Moises Arias

Bonzo Madrid
foto Khylin Rhambo

Khylin Rhambo

Dink Meeker
foto Jimmy Jax Pinchak

Jimmy Jax Pinchak

Peter Wiggin
foto Nonso Anozie

Nonso Anozie

Sergente Dap
foto Cameron Gaskins

Cameron Gaskins

Slattery (Leopard Amy)
foto Andrea Powell

Andrea Powell

Theresa Wiggin
foto Kyle Clements

Kyle Clements

Giovane Mazer Rackham
foto Wendy Miklovic

Wendy Miklovic

Dottoressa
foto Jasmine Kaur

Jasmine Kaur

Professore
foto Han Soto

Han Soto

Tenente Soto
foto Edrick Browne

Edrick Browne

Tecnico Ufficiale Eros
foto Tony Mirrcandani

Tony Mirrcandani

Ammiraglio Chjamrajnager
foto Chris Coakley

Chris Coakley

Stilson Buddy #1
foto Chase Walker

Chase Walker

Stilson Buddy #2



Produttori:
Gigi Pritzker (Produttore), Linda McDonough (Produttore), Alex Kurtzman (Produttore), Roberto Orci (Produttore), Robert Chartoff (Produttore), Lynn Hendee (Produttore), Orson Scott Card (Produttore), Ed Ulbrich (Produttore), Bill Lischak (Produttore esecutivo), David Coatsworth (Produttore esecutivo), Ivy Zhong (Produttore esecutivo), Venkatesh Roddam (Produttore esecutivo), Ted Ravinett (Produttore esecutivo), Deborah Del Prete (Produttore esecutivo), Mandy Safavi (Produttore esecutivo), Aaron Johnston (Produttore associato)


Supervisore Effetti Visivi: Matthew E. Butler.

La Produzione

L’acclamato romanzo futuristico di Orson Scott Card intitolato “Ender’s Game” uscì per la prima volta nel 1985, consacrandosi da subito come un classico del genere, premiato dagli ambiti premi Hugo e Nebula e dalla devozione di milioni di fan in tutto il mondo. Un’incredibile e originale avventura, una toccante ed emozionante storia di formazione. Lo sguardo preveggente di “Ender’s Game” sulla tecnologia del futuro, e l’osservazione della natura umana sono i due aspetti principali che l’hanno reso un vero must per adulti e bambini per oltre 30 anni. Il romanzo è stato tradotto in 28 lingue ed è inserito nell’elenco di letture ufficiali della United States Marine Corps, e nella lista dei 100 Bestseller per Teenager dell’American Library Association.

L’enorme popolarità e le fervidi immagini ne facevano il candidato ideale per un adattamento sul grande schermo, ma ricreare lo sconfinato immaginario di Card e riprodurre l’intricatissima trama della storia hanno richiesto una squadra di registi determinati e talentuosi.
La produttrice Lynn Hendee, presidente della Chartoff Productions, ha seguito passo dopo passo per oltre un decennio tutti gli sviluppi del romanzo di Card. Lynn Hendee e il collega Robert Chartoff si sono avvicinati all’opera di Card, fino ad imporsi come gli ambasciatori più fidati e credibili dell’autore in North Carolina nel campo dell’industria cinematografica.
“Questo libro è entrato nella mia vita per la prima volta 15 anni fa” racconta la Hendee. “Fu Bob Chartoff a chiedermi di leggerlo. Sicuramente non ero una grande appassionata di fantascienza, eppure lo lessi tutto. Da quel giorno, l’idea di un adattamento cinematografico ha attraversato numerose fasi di gestazione, ma solo con l’incontro con Gigi Pritzker e Linda McDonough il tutto ha iniziato a prendere forma. È stato un viaggio molto affascinante.”

La Pritzker, CEO della OddLot Entertainment, aveva fatto la corte ai diritti del romanzo da quando sua nipote lo aveva letto, intuendo sin da subito che il romanzo aveva tutte le carte in regola per diventare un grande film. “Questo viaggio è iniziato così per me”, afferma. “Non solo il romanzo ha avuto il grande merito di stimolare un confronto sincero tra un adulto e una quattordicenne, ma conteneva già tutti gli elementi per diventare un film di successo. È un testo che tratta di temi universali, con cui tutti noi, indipendentemente dall’età, dobbiamo confrontarci. L’azione si svolge in un’atmosfera unica, avvincente, irresistibile: tutti i materiali per un’avventura incredibile”.

La Pritzker ha poi condiviso il libro con la collega Linda McDonough, vice-presidente esecutivo della OddLot Entertainment e altro nome importante del team di produttori di questo film. La McDonough è stata colpita dall’intelligenza e dalla sensibilità con cui la storia dipinge il personaggio di un ragazzo particolarmente virtuoso, costretto alla dura logica dell’addestramento militare. “E’ una storia molto avvincente, in grado di stimolare discussioni importanti sulla leadership, sulla risoluzione dei conflitti, e sulla complicità”. “Per i giovani questo libro in qualche modo racconta che cosa significa sentirsi isolati, come fuori dal gruppo. Il mondo può diventare molto pericoloso quando ci si sente così.”

Il Mondo di Ender

I registi hanno setacciato i quattro angoli del mondo per cercare il posto giusto dove girare Ender’s Game prima di trovare esattamente quello che avevano desiderato, in un luogo assolutamente inaspettato. “Avevamo bisogno di un’area per gli studi e di tanto altro,” dice il regista-sceneggiatore Gavin Hood. “Non sono tanti i luoghi che rispondono a questi requisiti, e di cui avevamo bisogno per costruire il nostro set. Inaspettatamente, abbiamo scoperto che la NASA aveva dei depositi a New Orleans che non erano usati. Li abbiamo trasformati in studio. Sembrava giusto girare Ender’s Game, che è ambientato nello spazio, proprio in una sede della NASA!”
La base NASA di Michaud serviva come base operativa, fornendo ciò di cui aveva bisogno la produzione, ampi spazi e la disponibilità dei migliori professionisti e tecnici dell’industria cinematografica. Abbiamo girato il film nei cantieri dei missili NASA, riutilizzati in questa occasione come studio” racconta la McDonough. “Avevamo grandi aree a disposizione, e a noi serviva proprio uno spazio che potesse soddisfare tutte le nostre necessità. Non era facile, non ce ne sono tanti al mondo. Inoltre, dovevamo poter avere accesso alle risorse umane e tecnologiche per creare il mondo futuristico di Ender. New Orleans è a tre ore di volo da Los Angeles, che ha le migliori risorse per creare i più bei set hollywoodiani.
“Devo dire che è stato un grande scambio culturale tra l’industria spaziale e quella cinematografica che ha fatto bene a entrambe le parti” continua la McDonough. “Per noi, questo ha significato un’ulteriore possibilità di ricerca, che altrimenti non avremmo avuto. Tutti i ragazzini e i membri del cast hanno visitato la base. Tutti facevano domande di fisica e astrofisica, hanno incontrato persino un astronauta per capire che cosa significa stare senza gravità. Queste esperienze non erano certamente previste, però è stato un grande risultato poter girare proprio alla NASA.”
A New Orleans abbiamo trovato anche altre location: per la casa dei Wiggin, un’abitazione in una strada nei dintorni della Tulane University; per la scuola di Ender sulla Terra, la St. Mary’s Academy; e per i Veterani della Flotta Internazionale, il Fontainebleau State Park sulla riva nord del Lago Ponchatrain.
Ma anche prima che i registi trovassero le location appropriate, Hood era già al lavoro con lo scenografo Ben Procter per iniziare a costruire lo straordinario setting di Ender’s Game. “Visto che gli elementi visivi sono così importanti per il film, volevo uno scenografo in grado di produrre un trailer da mostrare agli investitori” racconta. “Avevo bisogno di uno scenografo che creasse un mondo simulato al computer. Ben è una delle persone più straordinarie e talentuose che si possano trovare”.

Hood voleva dare al pubblico un’idea dell’imponente corpo centrale della Scuola di Guerra, e dell’intricato e cavernoso spazio a gravità zero dove le giovanissime leve si esercitano simulando la guerra. Il romanzo forniva già tutti gli elementi all’immaginazione del lettore, ma Hood aveva un’altra cosa in mente. “Non poteva essere semplicemente una scatola nera”, dice il regista. “La mia idea era realizzare una sfera di vetro gigante per dare l’impressione di essere veramente nello spazio, anche se in realtà sei all’interno. Ho dato a Ben e a Scott Meadows, le menti della scenografia di questo film, le immagini di cupole geodetiche e sfere di vetro, e ho chiesto che ci fosse un elemento stellare simile a un cubo di Rubik, in grado di formare diverse configurazioni, per definire l’area. Solo due giorni dopo, sono tornati da me con un prototipo dello spazio straordinario che poi abbiamo creato”.
Il trailer del film, mostrato in anteprima a un pubblico selezionato di 250 distributori da tutto il mondo, è stato salutato con un grande applauso. “Siamo rimasti in disparte per due giorni dopo la presentazione, mentre il nostro settore vendite vedeva aumentare le prevendite straniere” racconta Hood.

Il lavoro innovativo di Procter sul trailer gli è valso il primo lavoro come scenografo di un film, ruolo che condivide con Sean Haworth. “Lavorare in una produzione indipendente, ti dà l’opportunità di portare idee creative anche altrove” dice la McDonough. “Lavorare con Ben, il concept art director di Avatar e art director di Transformers 3, con Sean Haworth, art director di film come Tron: Legacy e Thor, ha prodotto un ottimo risultato”.
Procter e Haworth non solo hanno creato una versione live-action della Scuola di Guerra, già creata per il teaser, ma hanno ricostruito e dato vita a tanti mondi, dalla versione idealizzata della Terra al pianeta Eros, vecchia colonia degli Scorpioni ora occupata dalle Forze Internazionali.
Nel film, la Terra è un paradiso calmo e luminoso, un posto dove Ender vorrebbe ritornare. “Volevamo che Ender venisse da un mondo che vale la pensa salvare” dice Haworth. “Inoltre, quel posto doveva simboleggiare la casa, proprio in contrasto con il rigore della vita militare nello spazio”.
Per la Scuola di Guerra, la visione di Hood era futuristica e utilitaristica. La Scuola doveva rispecchiare la dura realtà di bambini costretti a crescere troppo in fretta. La Sala di Battaglia è una sfera di 100 metri di diametro, dove le giovanissime leve partecipano a gare e competizioni in un ambiente senza gravità. Grandi stelle metalliche dalle diverse configurazioni possono essere utilizzate come ostacoli oppure come riparo.

“I progetti di Ben e Sean non sono propriamente sci-fi e futuristici” dice Hood. “Traggono molta ispirazione dal mondo militare. La Scuola di Guerra è come una portaerei. Hanno un’attenzione maniacale per i dettagli. Sono riusciti a conferire una perfetta plasticità ai set”.
Dopo la Scuola di Guerra, Ender viene mandato a Eros, una ex- colonia degli Scorpioni, ora occupata dalle Forze Internazionali, che vi effettua simulazioni di combattimenti avanzati per compiere l’addestramento finale prima di diventare Comandante della Flotta Internazionale. Per il centro di simulazione di Eros, che ha riempito completamente la superficie di quasi 1000 metri quadrati, gli scenografi si sono ispirati al centro operativo di NORAD nel vasto bunker nucleare nelle Cheyenne. Per ricostruire l’intricata rete sotterranea degli Scorpioni, in cui gli essere umani ora cercano rifugio, Hood si è ispirato agli inquietanti ma eleganti tumuli delle termiti della sua infanzia Africana. “Per Gavin, era importante che l’architettura di questi ambienti fosse esteticamente bella” dice Procter. “C’è qualcosa di grandioso negli Scorpioni, come anche nelle loro navicelle e nelle loro città, che fa nascere in Ender la domanda sempre più forte del perché questi esseri siano suoi nemici”. Il famoso creature designer Tully Summers ha contribuito a creare la regina degli Scorpioni, la regale padrona delle forze nemiche, simile a un insetto, e ha aiutato a progettate gli interni delle cave. “La creazione degli Scorpioni ha richiesto una lunga fase di studio e sviluppo” confessa la McDonough. “Non volevamo creature che esasperassero i toni del film. Non si trattava di creature stereotipate o di alieni; ma quando entra in scena la Regina, allora sì, deve essere un personaggio che incute timore”. Per creare la Regina, Summers ha usato strumenti digitali come ZBrush, che fornisce grande scelta di tessiture e colori alla pelle delle creature. “Abbiamo capito rapidamente che dovevamo coinvolgerlo nel nostro lavoro di creazione degli ambienti”, dice Procter. “Il risultato è stato organico, fluido e sorprendente.”
Malgrado la sua enfasi sugli effetti visivi, il compito di Hood nel processo di produzione era ricordare che comunque i personaggi e la storia vengono prima di tutto. “Il design è esteticamente molto bello; non vistoso o bello in modo ‘tradizionale’, ma pulito, preciso, perfetto per il film”, dice Hendee. “Presi singolarmente, Ben e Sean sono brillanti. Insieme, la loro sinergia crea tutto un altro livello di risultato” .
Il direttore della fotografia di Ender’s Game è la leggenda del cinema Don McAlpine, che Hood ha incontrato la prima volta sul set di “X-Men: le origini – Wolverine”. “Hanno sviluppato una carica creativa da cui Ender’s Game ha tratto enorme beneficio”, racconta la McDonough. “Comunicavano in modo quasi telepatico, poi Dan diceva le stesse cose al suo team e infine giravamo”.

Il regista pensa a McAlpine come a un mentore quando si tratta di cinema. “E’ una persona che trasmette calore ed entusiasmo. Lui e il suo primo tecnico luci, Steve Matthis, sono persone brillanti, incredibilmente abili con le luci. Visto che la Scuola di Guerra ha i soffitti bassi, Don e gli scenografi hanno integrato l’illuminazione nel set. Il tutto era alimentato tramite computer, quindi era tutto personalizzato e potevamo variare gli elementi a piacimento. Ma le luci che si vedono sul set illuminano davvero le scene; è una cosa più complessa di quanto non si immagini. Soltanto nella Scuola di Guerra, c’erano più o meno 4500 luci singole”.
È stata la prima volta che McAlpine ha fatto un uso così esteso di luci a LED. La sua squadra doveva progettare lo schema tecnico di migliaia di luci collegate ad un dimmer e controllate da un sistema che può diminuire, aumentare o intensificare la luminosità a piacimento”
“Non potevamo aggiungere altre luci” dice. “Abbiamo illuminato gli attori con le luci del set, il che ovviamente dei limiti ma offre anche tante possibilità”.
Questo è il secondo film che McAlpine ha girato con videocamere digitali. Su questo punto, afferma che la libertà offerta dalla tecnologia è incredibile: “La pellicola esaspera le differenze cromatiche in modo molto più evidente rispetto all’occhio umano. Il digitale riproduce i colori in modo più accurato, offrendoci la possibilità di mixare i colori alla luce, proprio come accade in natura”.
Malgrado abbia lavorato con la nuova tecnologia, l’esperienza di McAlpine è stata di grande vantaggio per la produzione, dice Hood. “La sua velocità e la sua efficienza sono incredibili e il suo lavoro è di ottima qualità. Le immagini catturate rasentano la perfezione. È un risultato importantissimo, in una produzione come questa, riuscire ad ottenere quello che lui ha ottenuto”.
Sapendo che Hood voleva concentrarsi sugli attori, Christine Bieselin Clark, che ha anche lavorato con il regista sul set di Rendition – Detenzione illegale, ha mantenuto un profilo modesto per i costumi degli attori. “Questo è un film sci-fi, futuristico, ma è anche una storia intensamente emotiva, molto orientata ai personaggi, una storia ambientata nel futuro”. “Volevamo raccontare la storia in modo bello, ma senza esagerare con troppa spettacolarizzazione.”
“I costumi e le sfumature di colore sono molto importanti per me” dice Hood. “Possono facilmente distrarre da quello che sta attraversando il viso o gli occhi dell’attore. Il costume deve essere di supporto all’espressione del volto e permettere all’attore di risaltare”.
La Clark ha suddiviso la storia in tre capitoli: Terra, Scuola di Guerra e Eros. Per ognuno di essi, ha sviluppato un look distinto ma abbastanza simile per consentire una certa continuità. “Abbiamo usato il colore come uno strumento che ci traghettasse da un capitolo all’altro”, dice Clark. “Il capitolo Terra è dove abbiamo usato i colori più brillanti. Ci sono molti verdi e molte sfumature di ambra con sottotoni grigi e tessuti naturali. Sono nuance molto naturali e facilmente identificabili con il pubblico per facilitarne il contatto con la storia.”

“Quando passiamo alla Scuola di Guerra, i colori diventano freddi, con tanti blu e tessuti sintetici. Le uniformi dei “Tweave” sono fatte in gabardine di lana, proprio come le uniformi contemporanee, ma con un lucido che richiama il futuro. L’unico colore che si vede davvero è il giallo delle uniformi dei “Launchie” all’inizio. Quando passiamo a Eros, un luogo molto più serio, manteniamo i toni freddi delle uniformi ma aggiungiamo una paletta di colori più scuri e diversificati”. Le uniformi delle Forze Internazionali sono state rubate alle uniformi militari nel mondo. Con una linea marcata sulle spalle, giacca classica dalla linea semplice e pulita, pantaloni e colletto alla coreana, è un’uniforme, che non allude a nessun posto o tempo in particolare. I costumi indossati nella Sala di Battaglia durante gli esercizi a gravità zero, invece, sono stati oggetto di più discussioni. Dovevano essere particolari e attirare l’attenzione, ma senza essere troppo fantasiosi. Usando l’equipaggiamento per sport estremi come modello di riferimento, la Clark ha sperimentato con tessuti e design arrivando al pezzo unico che veste dalla testa ai piedi. “In particolare, l’elmetto doveva essere lucido e lasciar vedere il viso” dice Hood. “La curvatura del visore doveva gestire gli inevitabili riflessi in modo da renderli affascinanti. Erano modellati sulla testa di ogni attore e dotati di un’invisibile ventola per eliminare il vapore quando gli attori respirano e parlano. Christine ha fatto un lavoro fenomenale, riuscendo a vincere scommesse importanti”.

Il teaser che mostrava l’idea di Hood per le scene senza gravità è stato creato interamente al computer, ma per girare il film, Hood era determinato a ricreare l’effetto nell’azione reale. “Le scene senza gravità hanno rappresentato una sfida particolarmente stimolante per noi”, dice la McDonough. “Il tutto è stato reso ancora più difficile da momenti molto particolari, ad esempio le sequenze girate con gli stunt. Il coordinatore degli stunt, Garrett Warren, da oltre dieci anni studia come ricreare ambienti senza gravità, e gli strumenti portati sul set hanno permesso a Gavin di trovare il giusto equilibrio con le prodezze tecniche”.

Warren può contare anche sull’entusiasmo e sul calore che gli hanno permesso di lavorare con attori giovanissimi, dice Hood. “Per mesi è stato con loro e li ha portati a un livello tanto alto che alla fine riuscivano a fare il 90% di quello che facevano i loro stunt…”
“Simulare l’assenza di peso è uno dei compiti più ardui, anche per atleti preparatissimi” dice Warren. “Ma non sapevamo che gli sarebbe piaciuto così tanto. Sono stati così bravi che i loro movimenti erano ben al di sopra di ciò che noi stessi avremmo mai potuto pensare di fare, l’intervento degli stunt è stato minimo”. Nella Sala di Battaglia, gli studenti usano una versione futuristica di un laser tag che testa i loro limiti fisici e le loro abilità militari. “E’ uno dei posti più difficili dove combattere” dice Warren. “Non c’è trazione. In questo luogo, Ender supera il punto che mai nessun altro soldato ha mai raggiunto.” In tandem con tante altre telecamere, Warren ha usato numerosi dispositivi usati dagli stunt. Ha inserito un doppio asse sul set, un articolato sistema di gru, un argano e un sistema discendente per guidare ogni attore nei suoi movimenti aerei.
Ha anche progettato un dispositivo specifico per questo film, chiamato “lollipop.” “Si tratta di una sorta di braccio sospeso e contro-bilanciato, con un anello a un’estremità, perché l’attore possa sedersi, e muoversi in qualunque posizione, e un altro anello all’estremità opposta usato da noi per muovere l’attore nello spazio, come se stessimo manovrando un pupazzo”.

Oltre all’intenso addestramento di Warren, i giovanissimi attori hanno passato del tempo nel Boot Camp, per apprendere la disciplina militare di base, e nello Space Camp, per imparare a vivere e a viaggiare in spazi senza gravità. Entrambi rappresentano un sogno per molti ragazzi.
“I ragazzi sono stati fantastici” dice Pritzker. “Mentre eravamo ancora in fase di pre- produzione, loro già si allenavano, camminavano al passo con un istruttore, come piccoli soldati. Si mettevano alla prova fisicamente. Seguendo i loro account su Twitter, ti rendevi conto che erano molto stanchi dopo le esercitazioni, ma che amavano ogni singolo minuto di quello che facevano.”
I registi concordano sul fatto che Ender’s Game non sarebbe stato possibile senza gli straordinari effetti speciali. Matthew Butler è un esperto di effetti visivi, nominato all’ Academy Award®, e laureato in ingegneria aeronautica. “‘La passione di Matt per l’arte e la scienza è un mix incredibile” dice Hood. “Spesso ci dicono che dobbiamo scegliere tra l’essere creative e l’essere scientifici. Matt Butler è la prova vivente che non è così. In lui, la conoscenza scientifica si unisce allo stile visivo e alla competenza artistica.”
Grazie alla sua formazione, Butler ha dato preziosi consigli al regista sugli effetti visivi dell’assenza di gravità, anche con riferimento alle navicelle spaziali. “Inoltre, Greg Chematov, suo compagno di stanza al MIT, è un vero astronauta, in carne e ossa”, dice Hood. “Greg ha vissuto in una stazione spaziale per mesi e ha condiviso con noi la sua esperienza. Questa esperienza è stata fondamentale per capire cosa succede in una battaglia spaziale virtuale. Volevo raggiungere un duplice obiettivo: dare l’impressione che questo fosse il gioco più entusiasmante che si possa mai fare, e al tempo stesso, regalare un’esperienza totalizzante.”
Hood spera di aver trovato un buon equilibrio tra intrattenimento e valori morali. “Questa è stata una delle motivazioni che mi hanno spinto a fare questo film” confessa. “E’ raro trovare una storia che ti mette in gioco intellettualmente ed eticamente e al tempo stesso, ti diverte. Le più grandi opere d’arte emozionano visivamente e intellettualmente, e ti stimolano mentalmente. Una delle cose più belle di Ender’s Game è questa incredibile capacità di alimentare tutti questi piani di lettura.” La Pritzker non può che essere d’accordo: “Vogliamo che il pubblico si senta sollevato. È un grande film d’azione, che però accenna a questioni importanti. Non volevamo fare la predica a nessuno, speriamo che chiunque veda il film condivida la nostra idea. Credo che le persone avranno tante cose su cui riflettere dopo aver visto il film e questo mi rende felice.”

La Flotta Internazionale

Ender Wiggin è un genio bambino, nato e cresciuto per essere il potenziale salvatore della sua specie. Porta il peso del mondo sulle sue spalle, sempre alla ricerca della cosa più giusta da fare, anche se è difficile. Questo personaggio così importante per la storia è molto difficile da interpretare – e proprio per questo fondamentale per il successo del film. Questo ruolo sarebbe una sfida enorme anche per un attore adulto. Trovare un ragazzo che sia convincente nell’interpretazione dei conflitti interni di Ender è stato un compito arduo per i registi.
“Anno dopo anno, i milioni di fan del libro si sono rivisti in questo personaggio”, dice la Hendee. “Chi ha amato il libro si è immedesimato in Ender; il nostro compito era fare in modo che rivivessero la stessa esperienza con il film.”
I registi hanno lanciato una fase di casting internazionale prima di scegliere Asa Butterfield per il ruolo di Ender. Il giovane attore era fresco di un grandissimo successo, il film di Martin Scorsese “Hugo Cabret”, dove aveva recitato a fianco di Ben Kingsley.
“Conoscevamo Asa Butterfield per il suo ruolo in “Hugo Cabret”, una fantastica interpretazione”, dice la McDonough. “L’audizione è stata incredibile, quindi lo abbiamo portato direttamente a Los Angeles per fargli incontrare Gavin in persona. Da quando si sono incontrati, non c’è stato più posto per nessuno. Nessun altro si è mai neanche lontanamente avvicinato alla sua bravura.”

“Quando abbiamo trovato Asa, è stato come accendere una lampadina” dice Hood. “Asa è maturo per la sua età, sincero, sensibile, intelligente, perfetto per la parte di Ender. Il personaggio è estremamente complicato a livello mentale. La nostra sfida più grande era difendere questa particolarità. Asa è perfetto. Da quando lo abbiamo incontrato, sapevamo che era la persona giusta”.
Butterfield dice che questa era la sua sceneggiatura preferita tra le tante ricevute dopo la sua interpretazione in Hugo Cabret. “Un ragazzino che salva il mondo e vola in uno spazio senza gravità – cosa potrei volere di più?” chiede. “Sapevo che sarebbe stato bello e molto affascinante.”
Ender è un ragazzino virtuoso che ha subito tante prepotenze nella sua vita perché “terzo incomodo”, figlio di troppo in un mondo dove le famiglie devono limitarsi a un massimo di due. Come i suoi genitori e come sua sorella prima di lui, viene scelto per andare alla Scuola di Guerra, dove deve affrontare una serie di esercizi di addestramento che lo porteranno alla Sala di Battaglia. “E’ il più brillante della famiglia” spiega Butterfield. “Deve scontrarsi con tanti nemici durante il periodo di addestramento, eppure ha sempre la capacità di guardare anche il lato positivo delle cose. Ogni essere umano è capace di estremo egoismo e di altrettanto altruismo. In tutto il film, Ender è come preso nelle maglie di questa contraddizione.”
In tanti scenari futuri, la Terra si riduce al dimenticato involucro dei tempi che furono, mentre in Ender’s Game, resiste ancora come esuberante utopia. “Questo fattore intensifica la minaccia dell’invasione degli Scorpioni” chiarisce Butterfield. “La posta in gioco è altissima e questa è uno dei motivi che spingono Ender a voler salvare il pianeta.”
I registi hanno attorniato la giovane star di un importante cast di attori adulti, a partire da Harrison Ford, nei panni del Colonello Hyrum Graff, direttore della Scuola di Guerra, che riconosce in Ender un potenziale eroe.
“Siamo contenti di aver riportato Harrison Ford in questa dimensione”, dice Orci. “Il Colonnello Graff deve essere un personaggio autoritario, ma non tanto rude o burbero da spaventare un ragazzino. In lui c’è un certo calore umano, dote che Harrison Ford ha insita nel suo carattere. C’è sempre un piccolo guizzo nei suoi occhi e una venatura di humour in ogni sua battuta.”
Ford riconosce la complessità e le contraddizioni del suo personaggio. “Ha un compito molto importante”, dice l’attore. “Deve vincere questa battaglia per l’umanità. Non può fallire. Graff usa ragazzi giovanissimi per combattere “perché la loro mente è più veloce e riesce a gestire facilmente tanti diversi input tecnologici senza stancarsi”.
“Nel mondo reale, è vero che i soldati sono giovani, ma chiedere ai bambini di fare la guerra è diverso” dice Ford. “Non credo che il mio personaggio non provi una certa compassione per questi ragazzi, ma la compassione è un sentimento che deve essere messo da parte per raggiungere un obiettivo ambizioso come il suo. E’ un personaggio che non concede e non si concede troppa confidenza.”
Graff deve avere grandi doti di manipolatore per forgiare al meglio le sue reclute: tutte, incluso Ender. “Ender è un ragazzino molto gentile, amichevole” dice Hood. “Ender arriva a scuola pensando di avere un alleato, ma Graff non solo lo abbandona, ma riesce in modo molto sottile a rivoltargli gli altri conto. In qualche modo, però, produce l’effetto contrario: se si fosse comportato onestamente con Ender, sicuramente avrebbe potuto trarre beneficio dalla sua intelligenza”.
“Harrison dà al suo personaggio grandi credibilità e fascino”, aggiunge Hood. “Il suo humour asciutto emerge in modo piacevole, mai esagerato. Harrison Ford è stato sempre molto paziente e cordiale con ragazzi. Sapeva che la sua figura era necessaria, quasi un mentore per i giovani attori.”
Ford racconta che l’opportunità di lavorare con Hood, Ben Kingsley e Viola Davis, è stata di grande stimolo. “Ben Kingsley è uno dei più grandi attori di oggi” dice. “Viola Davis è un’attrice brillante, che ha studiato e approfondito il proprio ruolo, aggiungendo tanti dettagli emotivamente realistici alla narrazione. Per non parlare di Asa, è un bravissimo attore. Lavora sodo ed è sempre molto concentrato. Sono orgoglioso di aver partecipato a questo film con un cast così importante.”
La Davis interpreta il ruolo del Maggiore Gwen Anderson, responsabile del benessere psicologico dei bambini ammessi a frequentare la Scuola di Guerra. La sua vita, spesa quasi interamente a identificare il prossimo grande leader, è però turbata dal modo in cui Graff turba emotivamente i più giovani, Ender in modo particolare. La decisione di assegnare alla Davis questo ruolo ha prodotto un cambiamento importante nel personaggio del Maggiore Anderson che, nel libro, è un istruttore della Scuola di Guerra. I registi hanno pensato che il film avrebbe dovuto riflettere in qualche modo i cambiamenti professionali delle donne nei quasi trent’anni intercorsi dalla pubblicazione del libro. “Secondo Lynn, il personaggio di Anderson doveva essere una donna, e siamo stati tutti d’accordo” dice la McDonough. “Senz’altro questo crea una dinamica più complessa e interessante tra Graff e Anderson.”
“In un paio di scene, Viola Davis riesce a fare delle cose con un’espressione e un’intensità che altri attori riuscirebbero ad avere solo dopo un film intero – ammesso che ci riescano” dice Hood. “Anderson cerca di adeguarsi al punto di vista di Graff, secondo il quale è necessario manipolare psicologicamente i bambini per raggiungere l’obiettivo, ma lei non ci riesce. Alla fine, è questa la ragione per cui lei e Graff non vanno d’accordo. Lei è più interessata al benessere personale di Ender che allo scopo ultimo del suo addestramento. Harrison e Viola affrontano con grande dedizione questi due diversi punti di vista e il loro incontro-scontro nel film è qualcosa di incredibile.”

Davis, nominata agli Academy Awards per le sue interpretazioni in “Il dubbio” e “The Help”, ha affrontato il suo ruolo in modo molto consapevole. “Oggi i giovani sono e rimangono il fulcro dell’azione militare, ma quanti di loro si rendono davvero conto del prezzo di diventare eroi?” osserva l’attrice. “Questa del film è un’esasperazione, perché si tratta davvero di bambini. Ma portiamo la logica alle estreme conseguenze, questi bambini alla fine vengono addestrati a morire”.
“Il mio personaggio è una psicologa, una figura di supporto, una madre e un “tutor emotivo” se vogliamo. Il mio personaggio aiuta i bambini a diventare combattenti e leader. Ender diventa un guerriero appassionato e coraggioso. Ma la differenza tra Graff e Anderson è che lei continua a vedere il bambino che c’è in Ender, e si preoccupa di come affrontare il ‘dopo’”.
Il precedente film di Hood, Tsotsi, è uno dei film preferiti della Davis e uno dei motivi che l’ha spinta ad accettare il ruolo in Ender’s Game. “Ho grande rispetto per Gavin come regista. Tsotsi ha umanizzato un elemento inusuale nella nostra cultura. Quando riesci a pensare a un film come quello e a un personaggio dal carattere così riprovevole e ad emozionarti malgrado tutto, beh… allora vuol dire che è un capolavoro.”
Gli studenti della Scuola di Guerra sono stati addestrati negli anni con le leggende sulla fama di un grande e leggendario comandante, Mazer Rackham, eroe della prima guerra contro gli Scorpioni, che era riuscito a sconfiggere gli invasori quasi da solo, grazie ad un infallibile istinto. “La speranza è che Ender diventi il nuovo Mazer Rackham” spiega Orci. “Ben Kingsley interpreta Rackham. Lui e Asa Butterfield hanno recitato magistralmente in “Hugo Cabret” ed è stato bello vederli di nuovo insieme sulle grandi scene.”
Hood dice di aver pensato proprio a Kingsley nella fase di stesura della sceneggiatura. “Certamente, non potevamo sapere che proprio lui avrebbe interpretato quel ruolo, quindi l’entusiasmo è stato ancora maggiore. E’ un attore che ha un senso del ‘silenzio’ straordinario, unito ad una incredibile energia. Avevamo bisogno di un guerriero eroico, iconico, un personaggio capace di salvare la razza umana. Pochi attori riescono a stare fermi e al tempo stesso a trasmettere l’energia dirompente di Ben Kingsley.”
Kingsley ha accettato il ruolo perché la sceneggiatura è senza dubbio di altissima qualità, ma anche per l’opportunità di lavorare con Hood e Butterfield. “Gavin ha una grande energia e un grandissimo entusiasmo, ed è riuscito a trasmetterli a tutti”, dice l’attore. “Era molto sensibile alla storia del bambino di cui gli adulti approfittano in qualche modo, perché questo è il vero fulcro della storia. Ha creato un film grandioso, potente, avventuroso, avvincente e molto emozionante. Non è finto… La realtà del film è ancorata strettamente alla verità del comportamento umano.”

Rackham discende dai combattenti Maori neozelandesi, come testimoniano i tatuaggi sul viso, altro grande elemento visivo che si unisce ai tanti effetti indimenticabili del film. “I Maori sono un popolo incredibile con una cultura antica e sacrale” dice Kingsley. “E’ stato un privilegio avere l’occasione di entrare in questo mondo, e poter raccogliere informazioni e indicazioni.” I tatuaggi che porto sul viso sono stati pensati sulla base della storia familiare nel contesto della sceneggiatura.”
All’inizio, il regista Hood si preoccupava che Kingsley potesse rifiutare di recitare con dei tatuaggi sul volto. “Ma Ben ha un approccio che mi piace molto… E’ un attore che viene dal teatro e si vede molto la sua passione per questo linguaggio. Ha una dizione perfetta, sa esattamente cosa ci si aspetta da lui e lo fa in modo magistrale. Lui dice – e lo pensa davvero: “Io sono una tabula rasa. Scrivete su di me quello che volete che io faccia e che diventi per la storia”. Ogni giorno, ci voleva più di un’ora per mettere i tatuaggi… E più o meno lo stesso tempo per rimuoverli”.
Oltre agli adulti che influenzano il viaggio di Ender, il suo percorso è influenzato anche dalle amicizie e dalle rivalità con gli altri giovani. In linea con l’idea di Card di formare un’alleanza militare internazionale per difendere la Terra, il cast di giovani attori scelti rappresenta un potenziale enorme a livello globale.
“Era una bella sfida riprodurre alcuni temi del libro con attori bambini” dice Orci. “In questo caso gli attori devono essere sì dei bambini, e quindi restare fedeli alla loro età, ma essere anche consapevoli e coscienti del proprio ruolo. Insomma, è stata una ricerca molto stimolante”.
Due personaggi importanti per la vita di Ender sono la sorella Valentine e il fratello Peter. Entrambi sono stati già allontanati dalla Scuola di Guerra quando il film inizia. Il carattere dolce e compassionevole di Valentine le impediva di essere una vera combattente, e la propensione di Peter agli scatti violenti superava la sua forza mentale e la sua sensibilità. Questo dualismo è il maggior punto di crisi di Ender in tutto il film, ma anche ciò che fa di lui un vero leader.
Il rapporto con i fratelli è uno degli aspetti più importanti del suo carattere, dice Butterfield. “Dentro di lui, alberga la forza di entrambi. Questo mi ha convinto a voler interpretare il suo personaggio. Ha la capacità di Valentine di relazionarsi con il nemico, di amarli e anche di comprenderli, ma anche l’abilità di Peter di distruggerli se necessario. Ed ecco perché Graff sceglie Ender”.

Abigail Breslin, nominata all’Academy Award, conferisce sincerità, empatia e intelligenza al ruolo di Valentine. “Si ha sempre l’impressione che Abigail non stia recitando, ma sia semplicemente se stessa”, dice Hood. “E’ questa la migliore recitazione in assoluto. È autentica, e fedele alla realtà emotiva della storia. Mi piacciono molto le scene in cui lei e Asa sono insieme. Hanno raggiunto un bel feeling e questo si vede nel film.”

Breslin, che aveva 16 anni quando è stato girato il film, ha trovato davvero emozionanti alcune scene tra i due fratelli. “Sono anche ottimi amici oltre che fratelli”, spiega. “Valentine ha protetto Ender in famiglia e viceversa. Quando lui è costretto ad andarsene, nessuno dei due sa se si rivedranno ancora”. Valentine è l’alter-ego di Ender, dice la Hendee. “Pur nel poco tempo a disposizione, Abigail riesce a rendere magico ogni istante. Nessun altro avrebbe potuto interpretare ruolo meglio di lei.”
L’attrice si è appassionata da subito alla sceneggiatura del film, ma ammette di non aver saputo della mole di fan che segue le vicende di Ender, fino a quando non è stata travolta dai messaggi su Twitter. “Spero che i fan apprezzino. Tutte le persone coinvolte in questa produzione amano il romanzo e vogliono assolutamente rendergli giustizia. Gavin si è talmente appassionato a questa storia che per tutta la durata del film ha pensato ai suoi fan. È un bellissimo film. Ci sono alcune scene di paura e altre più tristi. Tutte le emozioni che riesce a darti il romanzo, riesci a riviverle anche nel film.”
Il personaggio di Peter, interpretato da Jimmy “Jax” Pinchak, è meno simpatico di Valentine. Il fratello maggiore di Ender si sta ancora riprendendo dalla sua uscita dalla Scuola e infierisce senza sosta sul fratello più giovane. “Jimmy riesce a interpretare il tomento di Peter in modo molto efficace”, dice Hood. Chi si porta dentro una sofferenza tanto grande riesce a fare cose terribili; per me questa cosa è ancora più interessante di un’aggressione senza motivo. Peter è stato addestrato per essere un vincitore, ma è stato cacciato dalla Scuola all’età di 16 anni. La sua violenza contro Ender è in parte alimentata da un amore distorto. Pensa che Ender debba diventare più forte di lui, oppure sarà destinato a fallire. Credo che Jimmy sia riuscito a raccontare questa tensione.”
Vedere Ender negoziare la complessa struttura sociale della Scuola è una delle ragioni che fanno credere al Colonnello Graff che il ragazzo abbia le doti giuste per la Flotta Internazionale. Gli studenti di tutto il mondo si sfidano in giochi ed esercizi progettati appositamente per la guerra, ma tutti sanno che solo uno di loro ce la farà.

Quando Ender arriva alla Scuola di Guerra, l’unica persona che si dimostra sua amica è Petra Arkanian, una delle poche bambine della Scuola. Petra è una stella della Sala di Battaglia, il campo senza gravità fondamentale per il programma di addestramento. “Era importante avere un’attrice che potesse davvero competere con i ragazzi” dice la McDonough, che ama paragonare Petra alla star del calcio femminile Mia Hamm. “E’ brava e capace proprio come loro – se non migliore. Hailee Steinfeld è bravissima e ha tantissima energia”.
Hood descrive la Steinfeld, nominata agli Oscar per il ruolo nel remake dei fratelli Coen de “Il Grinta”, come “la ragazza più affascinante, più entusiasta e frizzante. Perfetta nel ruolo di Mattie Ross, ha dovuto in qualche modo limitare la propria personalità per vestire i panni di questa bambina. Ho ascoltato tante sue interviste, e ho pensato… “Aspetta… è la stessa persona? È un’attrice incredibile.”
“Petra è l’opposto di questo personaggio” continua. “E’ una ragazza piena di vita e molto saggia. È un tiratore scelto che non ha paura di esprimere la sua opinione in mezzo a ragazzini molto competitivi. Ma è anche una persona calda, gentile ed empatica. Penso che in questo film si vedano tutte le sue sfumature”. La Steinfeld dice di aver accettato il ruolo in Ender’s Game perché sapeva che si sarebbe divertita molto. “Dopo aver letto la sceneggiatura, mi chiedevo come sarebbe stato girato e quale sarebbe stato il risultato finale. Volevo imbarcarmi in quest’avventura. Petra Arkanian è un personaggio molto forte e indipendente, mi piace molto. È l’unica femmina dell’Orda delle Salamandre, il corpo di combattimento migliore della Scuola.”

Petra si avvicina a Ender perché si rivede in lui, dice l’attrice. “Entrambi vogliono fare quello che devono e poi tornare a casa dalle loro famiglie” spiega. “Sono molto vicini l’uno all’altra, ma non in senso romantico. Entrambi hanno come l’impressione di conoscersi da tanto tempo. Io e Asa siamo andati subito d’accordo. È intelligente, creativo, mai fuori posto”.
La professionalità della Steinfeld ha colpito tutte le persone con cui ha lavorato, specialmente considerando la sua giovane età. “E’ molto matura, ed è una caratteristica perfetta perché Petra è un personaggio molto forte e solido” dice la Hendee. “Petra non sopporta gli esaltati e neanche Hailee. Entrambi hanno una grande energia e sono un po’ maliziosi.”
Ender arriva a scuola con tante altre nuove reclute, chiamate “launchies” come l’astronave con la quale sono arrivati. Il suo primo contatto è con Bean, interpretato da Aramis Knight, che aveva già lavorato con Hood nel film Rendition – Detenzione Illegale. “Aramis aveva solo 7 anni quando abbiamo lavorato insieme per la prima volta” dice il regista. “E anche a quell’età, era un bambino con forte personalità, intelligenza e carisma. Lo vedevo correre da una parte all’altra della Scuola di Guerra, visibilmente stanco, e gli dicevo: Aramis, ma quante persone hai in te? E lui mi diceva: almeno cento!” È un attore capace di trasmettere emozioni straordinarie”.

Knight era orgoglioso di affrontare la prima avventura sci-fi. “Non avevo fatto nulla di simile, quindi ero molto emozionato” confessa. “Il mio personaggio, Bean, ha una scorza dura, ma dentro ha un cuore sensibile. Lui e Ender diventano i tipici buoni amici che amano litigare e competere”. Tra i più giovani attori sul set, Knight ha trovato qualcosa in comune con il personaggio. “All’inizio mi sono sentito un po’ demoralizzato” dice. “Francamente non sapevo se sarei stato in grado di interpretare quel ruolo. Ho dovuto lavorare sodo e mettercela tutta per riuscire a sentirmi davvero a mio agio nel ruolo. Credo che sia lo stesso per Bean perché ha solo 10 anni, quindi è difficile anche per lui”. Far parte di un cast così importante è entusiasmante, ma uno degli attori, in particolare, ha colpito Knight in modo speciale. “Ben è un attore incredibile” dice Knight. “Incontrarlo e imparare delle cose da lui è stata un’esperienza preziosa. Alla fine di una giornata di lavoro, mi tendeva la mano e mi diceva: è stato bello lavorare con te oggi.'”
Ender trova un altro amico in Alai, interpretato da Suraj Parthasarathy. “Suraj è molto intelligente per la sua età” dice Hood. “Ha questi grandi occhi innocenti che catturano Ender e richiamano l’attenzione sui suoi gesti violenti. Questo ruolo richiedeva un talento particolare e una comprensione profonda dell’animo umano, doti che Suraj racchiude tutte.”
Parthasarathy racconta di aver letto il libro prima della sua audizione. “Mi è piaciuto il libro e mi è piaciuto il personaggio. So che la gente spesso teme che la sceneggiatura non renda giustizia al libro, ma se li paragoni, trovi a volte gli stessi dialoghi e lo stesso sviluppo della trama e dei personaggi. Mi ha colpito in modo molto positivo.”
Il giovane attore dice di sentirsi molto simile al personaggio che interpreta. “Alai è un so- tutto-io,” dice. “E se chiedi a qualcuno, ti diranno che sono proprio come lui. Mi piace imparare, andare a scuola, ed è una caratteristica che ho in comune con Alai. Sulla Terra, Ender ha Valentine, che è comprensiva con lui, e questo lo aiuta nella vita. In qualche modo, io sono il suo alter-ego nello spazio, sono uno degli amici migliori di Ender e lo aiuto ad affrontare le prime settimane alla Scuola.”
Ma non tutti gli altri “launchies” sono immediatamente favorevoli a Ender, soprattutto Bernard, il ragazzino più grande e forte del gruppo. “Bernard è una specie di bullo” dice Hood. “E’ più grande degli altri, e usa la sua forza per intimidire gli altri. Ma Conor Carroll, che interpreta Bernard, riesce veramente a dare l’idea che un bullo in realtà sia soltanto una persona che cerca l’approvazione degli altri. Conor aveva solo 12 anni all’epoca ed è stato molto bravo nel suo ruolo”.
Ender trova il suo più grande nemico in Bonzo Madrid (Moises Arias), leader dell’Orda delle Salamandre. Bonzo si impone con la violenza e con la paura, ed è l’opposto di Ender. “Moises Arias, che intepreta Bonzo, è una vera forza della natura” dice Hood. “E’ un bravo ragazzo, e quindi vederlo recitare il ruolo di un cattivo è una misura della sua bravura attoriale. Si è buttato a capofitto nelle complessità del suo personaggio. Bonzo ha trovato qualcuno che non riesce a intimidire. Proprio per questo, detesta l’abilità di Ender di essere leader con l’esempio, mentre lui è solo capace di intimidire gli altri e abusare della sua autorità”.
“Bonzo è uno che non ti devi mettere contro” dice Arias. “fa tutto a modo suo e se gli altri non lo ascoltano allora li reprime o usa la violenza. Sa di essere uno dei migliori, ma si sente immediatamente minacciato da Ender, che apprende tutto in modo rapidissimo.
Arias è ansioso di vedere la reazione dei fan al film, che pensa sia rimasto fedele ai personaggi e all’idea originali. “Il romanzo di Orson Scott Card è scritto molto bene e la sceneggiatura di Gavin Hood è un ottimo adattamento” dice Arias. “Arrivato alla fine del libro, ero scioccato. Pensavo… Non è possibile che sia successo tutto questo. E’ stata una bella sorpresa e sono certo che il pubblico al cinema avrà la stessa sensazione.”

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