Locandina Fallen

Fallen (2016)

Fallen
Locandina Fallen
Fallen è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Azione e Drammatico diretto da Scott Hicks. Tratto dal romanzo di Lauren Kate. Il cast include Joely Richardson, Lola Kirke, Daisy Head, Hermione Corfield, Addison Timlin, Jeremy Irvine. In Italia, esce al cinema giovedì 26 Gennaio 2017 distribuito da M2 Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 2 Agosto 2017. Al Box Office italiano ha incassato circa 1229961 euro.

Nei gotici corridoi di un riformatorio molto particolare, un'eroina tormentata e il suo bellissimo angelo caduto stanno per riscrivere la Storia. L'amatissimo romanzo d'esordio di Lauren Kate, scintilla indimenticabile di una saga romantica che strega e appassiona. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 26 Gennaio 2017
Uscita in Italia: 26/01/2017
Genere: Azione, Drammatico, Romantico
Nazione: USA - 2016
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: IF Entertainment, Mayhem Pictures, Silver Reel
Distribuzione: M2 Pictures
Box Office: Italia: 1.229.961 euro
Soggetto:
Tratto dal romanzo di Lauren Kate.
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 2 Agosto 2017 [scopri DVD e Blu-ray]

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI PRODUZIONE

L'atteso adattamento cinematografico di FALLEN, il bestseller young adult di Lauren Kate, arriva sul grande schermo con un cast di giovani attori e la regia del pluripremiato regista australiano Scott Hicks.
FALLEN vede protagonisti Addison Timlin (Stand Up Guys) nel ruolo di Luce Price, Jeremy Irvine (Le due vie del destino, War Horse) in quello di Daniel Grigori e Harrison Gilbertson (Need For Speed) nel ruolo di Cam Briel; accanto a loro Joely Richardson (Millennium – Uomini che odiano le donne) nel ruolo di Ms Sophia.
A completare il cast troviamo poi un gruppo di giovanissimi attori in ascesa composto da Lola Kirke (Mozart in the Jungle, Gone Girl), Sianoa Smit-McPhee (Criminal Minds), Daisy Head (Guilt, The Syndicate), Hermione Corfield (Mission: Impossible – Rogue Nation) e Malachi Kirby (Black Mirror).
Regia: Scott Hicks (Shine). Sceneggiatura: Michael Ross. Adattamento della sceneggiatura originale: Kathryn Price e Nicole Millard. Direttore della fotografia: Alar Kivilo (The Blind Side). Scenografia: Barbara Ling (The Lucky One). Montaggio: Scott Gray (Top of the Lake – Il mistero del lago). Costumi: Bojana Nikitovic (Marie Antoinette). Trucco: Sallie Jaye ‒ vincitrice del premio BAFTA ‒ (Le ali dell'amore).

Produttori: Mark Ciardi e Gordon Gray (Mayhem Pictures), Bill Johnson (Lotus Entertainment), Claudia Bluemhuber (Silver Reel). Produttori esecutivi: Jim Seibel e Campbell McInnes (Lotus), Florian Dargel (Silver Reel), Michael Stearns e Ted Malawar (Upstart Crow) e Lauren Kate. Co-produttori: Todd Murata (Mayhem) e Kerry Heysen-Hicks.

Pubblicato nel 2009 dall'esordiente Lauren Kate, FALLEN, edito in Italia da Rizzoli, è arrivato in cima alla classifica dei migliori bestseller del "New York Times" e ha ispirato tre sequel e un prequel che completano la serie. A oggi la saga ha venduto oltre 10 milioni di copie nel mondo, di cui 500 mila solo in Italia, ed è stato tradotto in quasi 40 Paesi.

"Sono felice di aver diretto FALLEN", afferma Hicks. "Sono stato attratto dalla premessa interessante della storia di Lauren Kate, l'ampia gamma di personaggi straordinari e la storia d'amore senza tempo tra Luce e Daniel. Ho lavorato con un cast eccezionale di giovani molto promettenti come Addison, Jeremy e Harrison, e la straordinaria Joely Richardson".

"La storia di Luce e Daniel ha creato una comunità globale di fan", dice Kate. "Penso a questo film come a una lettera d'amore per loro"

LA PRODUZIONE

La storia dell'adattamento di FALLEN risale a circa due anni fa, quando l'acclamato regista australiano Scott Hicks – autore del celebre Shine, con cui Geoffrey Rush ha vinto l'Oscar per il miglior attore protagonista – è stato contattato dai produttori Mark Ciardi e Gordon Grey di Mayhem Productions. Il romanzo non era stato ancora pubblicato e per i produttori era una scommessa, ma la carica emotiva della storia e i suoi personaggi così avvincenti hanno decisamente catturato il regista.

"Sono rimasto affascinato dalla storia", spiega Hicks. "Di base è una storia d'amore gotica per adolescenti, che dura da più di mille anni. Mi piacevano i personaggi e ho capito che c'era davvero l'opportunità di fare qualcosa d'interessante, e che non era incentrata solo sugli effetti visivi, ma su personaggi cui il pubblico si sarebbe affezionato. E questi personaggi erano così complessi da poter sostenere una serie di film. Per me era quindi l'opportunità per lavorare su un genere che non avevo mai esplorato prima".

"Mi piaceva anche l'idea di quel mondo chiuso del riformatorio, dove non esistono cellulari, computer o altri strumenti della vita moderna", prosegue. "Questo significava che i rapporti dovevano basarsi solo sulle persone e sul modo in cui interagivano. Mi intrigava lo strano gruppetto di ragazzi che Luce incontra lì e il modo in cui lei reagisce; Luce è in un momento molto difficile della sua vita, non ha idea di cosa le stia succedendo e non capisce perché quelle persone e quelle situazioni le sembrino così familiari. Noi ne sappiamo molto di più di lei. Lo svelarsi di questo mistero è affascinante".

"A sua insaputa, Luce e Daniel si amano da sempre", continua Hicks. "Per Luce ci vorrà un po' di tempo prima di scoprire l'identità di questo ragazzo che le sembra di conoscere pur non avendolo mai incontrato prima, e questo sarà per lei anche un viaggio alla scoperta di se stessa. Allo stesso tempo, il terzo elemento di questo triangolo, Cam, è desideroso di entrare in contatto con lei e per Luce è difficile mettere insieme i pezzi del puzzle e capire quello che sta succedendo tra queste persone. È una storia misteriosa e romantica senza essere sdolcinata, sulla passione e sui rischi dell'amore, ed è questo che ho voluto mettere in primo piano".

Quello che all'inizio ha ispirato Lauren Kate nella scrittura di Fallen è stata una storia che si trova nella Genesi, in cui ci sono angeli caduti che hanno rinunciato al Paradiso per sperimentare l'amore di donne mortali. "Sono una romantica, e volevo scrivere una storia dal punto di vista di una giovane donna che rendesse quell'amore degno di essere vissuto", dice. "Sono sempre stata toccata nel profondo dall'idea di una storia d'amore con implicazioni cosmiche, che affrontasse grandi tradimenti e passioni e sono felice che tutto questo sia arrivato ad altri attraverso i miei libri. Il pensiero fisso di Luce è rendere possibile un amore impossibile.
Si innamora di Daniel ma questo amore finisce, e lei cerca disperatamente di spezzare la maledizione perché crede al valore di quell'amore. La sincerità e la profonda fede nel potere dell'amore sono le sue caratteristiche determinanti. All'inizio, Luce ci appare smarrita e ogni giorno è un ostacolo, ma Daniel è un raggio di sole anche quando si comporta male. Il suo mondo gira attorno a lui, la sua fede nell'amore è ammirevole".

La lotta tra i due giovani pretendenti di Luce è stato un altro elemento che ha intrigato il regista. "Il rapporto fra Cam e Daniel è uno strano miscuglio: sono legati come fratelli e tuttavia tra di loro c'è anche una profonda rivalità", dice. "Non rappresentano il bene e il male, sono angeli caduti e quindi in qualche modo sono entrambi dei 'cattivi ragazzi', quindi la loro è una sfida per questioni più elevate in un mondo mitologico. Luce ha in questo un ruolo cruciale ed entrambi vogliono affermare il controllo sul suo destino".

Per circa otto mesi Hicks ha lavorato alla sceneggiatura insieme a Michael Ross. "È stata una collaborazione eccezionale", racconta Ross. "Entrambi siamo stati colpiti da questa storia d'amore senza tempo e la sfida era trasformare il romanzo in un film di 90 minuti, ma è stata un'esperienza davvero gratificante".

Non stupisce che Lauren Kate abbia avuto una certa esitazione di fronte alla proposta di un adattamento cinematografico del suo romanzo. Il suo primo incontro con Scott Hicks, però, ha spazzato via ogni tentennamento. "L'ansia che sentivo rispetto all'idea di tradire la mia storia si è placata", racconta. "Scott è delicato e ha una lettura molto sensuale della storia, e si è legato alle stesse cose che sono importanti per i miei lettori. Per me era fondamentale che il film trasmettesse l'essenza della storia. Abbiamo parlato molto della chimica tra i personaggi, non solo tra Luce e Daniel, ma fra tutti loro, e bisognava che calzassero a pennello. Scott ne era perfettamente consapevole e questo emerge dalla scelta del cast".

"Per me il libro parte sempre dai personaggi", prosegue l'autrice. "Quello che Luce mi ha insegnato è che, quando vuole fare qualcosa, devo seguirla. Il libro prende vita quando prendono vita i personaggi. Quello che mi ha più riempito di gioia mentre visitavo il set è stato rendermi conto che c'è tutta una energia, un mondo che esiste nelle righe che ho scritto e che va al di là delle pagine. Vedere gli attori ritrarre i personaggi in modo così fedele… È stato emozionante scoprire che i personaggi sono vivi di per sé".

IL CAST

Scott Hicks è noto per la capacità di portare i suoi attori a interpretazioni autentiche sul piano emotivo e vanta precedenti invidiabili nella scoperta di nuovi talenti – Shine ha portato Geoffrey Rush alla ribalta internazionale facendogli aggiudicare un Oscar come Migliore attore protagonista. In FALLEN Hicks ha riunito un cast di giovani talenti e di attori affermati. "Il cast è sempre stato importante per me e questo vale anche per FALLEN", spiega. "In questa storia ci sono personaggi così diversi e la sfida era trovare un gruppo di attori che fosse adatto per i vari ruoli e per un lavoro di gruppo sul piano fisico ed emotivo. Volevamo creare una serie di film, ed era importante che avessero l'età giusta, perché nella serie di romanzi i personaggi non invecchiano e rimangono diciassettenni".

"Addison Timlin è un'interprete straordinaria, con un istinto incredibile", continua. "Appartiene a quel genere di attori che riescono a farti leggere i loro pensieri sullo schermo e sa rendere accessibili i suoi sentimenti al pubblico con molta naturalezza. La sua chimica con Jeremy Irvine e Harrison Gilbertson è palpabile, eccezionale. Ho trovato un trio di giovani attori legati da un'intesa che è tangibile sullo schermo, è quello che ogni regista vorrebbe. Il casting rappresenta circa il 70% del lavoro di un regista perché se non si fanno le scelte giuste la storia non prende vita e sono emozionato di aver trovato questa sintonia fra gli attori. So che hanno lavorato insieme con piacere e questo ha portato una meravigliosa energia sul set".

Addison Timlin, che qui interpreta il ruolo più importante della sua carriera finora, è stata affascinata dalla complessità del personaggio di Luce: "Luce è una tipica adolescente, ma è un adolescente con un passato buio e misterioso, pieno di confusione, dolore e smarrimento. Ha vissuto un'esperienza traumatica – il ragazzo che le piaceva è morto nell'incendio di cui è stata incolpata e che l'ha portata alla Sword & Cross – e in un primo momento è molto ingenua rispetto a quello che sta accadendo – incontrare persone che hanno avuto un grande ascendente su di lei e trovare qualcuno a cui,  senza sapere perché, si sente legata per la prima volta in modo significativo. Lei tenta di fare il suo percorso in tutto questo e di affrontare quelli che la spingono fuoristrada e questo dà molta forza al personaggio".

L'attrice è stata affascinata anche dal modo in cui il tema mitologico e la storia d'amore si combinano con il rito di passaggio di un'adolescente. "La storia è molto complessa, perché affonda le sue radici nella mitologia, ma con tematiche e personaggi in cui è facile identificarsi: il raggiungimento della maggiore età, l'indipendenza, la sessualità, la fiducia nel futuro, le paure e il significato del trovarsi nell'altro. Ma è davvero una storia d'amore straziante tra due persone che si amano e hanno bisogno l'una dell'altra e di quanto sono disposti a lottare per proteggerla. Luce ci guida attraverso un viaggio durante il quale deve rimettere in sesto la sua vita e scoprire il suo primo amore.

"Quando Luce arriva alla Sword & Cross, ha paura e allo stesso tempo si fa coraggio", prosegue Timlin. "Si sente molto in colpa per quello che è successo e questo la rende estremamente vulnerabile, e prova vergogna e disprezzo per se stessa. La Sword & Cross è un luogo freddo e sinistro, con un'atmosfera gotica e inquietante che fa presagire che in questo posto le accadranno molte cose. E infatti, nelle prime 24 ore, avvengono una serie di eventi sconcertanti. Penn, interpretata da Lola Kirke, rappresenta quindi una boccata di aria fresca per Luce e le offre il suo appoggio. Ci sono delle belle scene tra di loro, perché Penn è una presenza calorosa, una sorta di coperta di Linus. Io e Lola ci siamo conosciute al liceo a New York, a 16 anni abbiamo trascorso insieme una serata memorabile e ci siamo tenute d'occhio a vicenda, ed è stata una fortuna aver avuto l'opportunità di lavorare insieme. E questo vale per tutti i rapporti che si sono creati nel film".

Jeremy Irvine interpreta il ruolo di Daniel, che per Luce è l'amore della vita. "Quello che mi affascinava di più di Daniel era il fatto che avesse una storia infinita alle spalle, e questo è molto insolito nei film di questo genere", dice l'attore, noto per la sua interpretazione in War Horse di Steven Spielberg. "Daniel ha vissuto migliaia di vite precedenti e quelle esperienze hanno influito sul suo modo di essere nel presente. Ha un'essenza atemporale e io volevo che avesse un'aria consumata. Il suo cuore è stato infranto ripetutamente e questo lo trovo molto toccante".

Elettrizzato all'idea di prendere parte al film in un ruolo soprannaturale, Irvine  ha iniziato a prepararsi non appena gli è stata assegnata la parte, sei mesi prima delle riprese. "Ero nervoso per la grande fanbase del libro e quindi ho subito iniziato a pensare al personaggio, a mettere a punto delle idee su come si comportasse, che tipo di persona fosse e ad assicurarmi di essere in forma, perché Daniel ha una certa fisicità. Ho anche passato molto tempo con Addison e Harrison a discutere dei personaggi di Luce, Daniel e Cam e del modo in cui interagivano".

Nonostante Irvine si sia divertito a girare le scene d'azione, le scene che gli sono rimaste più impresse sono quelle più tranquille, in cui ha avuto la possibilità di esprimere la complessità del personaggio di Daniel e il suo tormento interiore: "Interpreto un personaggio che non sta dicendo la verità e finge di essere qualcun altro; di continuo nasconde a Luce le loro vite passate, perché se lei scoprisse la verità morirebbe. Così le scene con Addison, in cui Daniel nasconde sia la sua vera identità che quella di Luce, sono state le più divertenti da interpretare. Ed è stato davvero eccezionale lavorare con un'attrice come Addison, così preparata e ricca di talento. Potrei davvero perdermi in quel mondo".

"Il rapporto tra Luce e Daniel è unico nel suo genere", continua Addison Timlin. "È una storia d'amore che attraversa i secoli. Credo che la loro relazione stia nel ritrovare l'altra metà di sé, quella metà che non sapevi nemmeno che mancasse. Sono stata davvero affascinata da questa idea dell'essere dimezzati e di essere legati a qualcuno. La relazione fra Luce e Daniel è così speciale perché è molto resistente e lei ha difficoltà a capire il suo bisogno viscerale di sapere e il motivo per cui si sente così a suo agio con lui. Lui però sa esattamente quando è il momento in cui Luce ha bisogno di lui e quando invece lasciarla stare, ed è questo che rende speciale la relazione. La prima persona di cui ti innamori è come un angelo: si prende cura di te e c'è quando ne hai bisogno".

Quello che ha reso il film ancora più speciale per Timlin è stato il rapporto con il suo coprotagonista fuori dallo schermo. "Io e Jeremy avevamo la stessa idea su quello che doveva essere il film; è una sceneggiatura brillante, delicata e commovente. Jeremy è un attore pieno di virtù e lavora sodo. Sono stata ispirata dalla sua etica professionale, dal modo in cui ha curato tutti i dettagli, come i suoi tatuaggi, la collana, i vestiti, il modo di camminare. Abbiamo discusso molto su come comunicare la relazione fra Luce e Daniel, e deciso che i momenti di silenzio e gli sguardi sarebbero stati più forti di qualsiasi dialogo. Tutti e due volevamo poi che tutto risultasse forte e vero".

Timlin ha sentito la stessa affinità con Harrison Gilbertson, che interpreta Cam, l'antagonista di Daniel. "La relazione fra Cam e Luce è molto emozionante", dice Timlin. "Quando ho letto il libro, ho sentito una grande affinità con lui perché si prende davvero cura di Luce, mentre Daniel mantiene le distanze per proteggerla. Cam è adorabile con lei e in modo naturale e assolutamente genuino. E Harrison è l'uomo più naturale e genuino che abbia mai incontrato e dà al personaggio di Cam una spontaneità magnetica.

Cam rappresenta anche quella parte di Luce che è attratta dal rischio e dal pericolo. È una brava ragazza ma ha un lato selvaggio che Cam riesce a vedere e diventa molto sensuale. Non si può raccontare una storia di adolescenti senza affrontare il tema della sessualità. In Cam tutto è legato al desiderio di Luce, lui non ha paura di prenderle la mano e di baciarla. E Luce prova un'attrazione evidente per Cam, nonostante sia legata a Daniel".

Per Harrison Gilbertson, la sfida era quella di non rappresentare Cam con gli stereotipi del cattivo. "Cam è uno degli angeli caduti nella battaglia tra Dio e Lucifero. Anche se era schierato con Lucifero, non è malvagio, ha un cuore buono. È un rivoluzionario e crede nel libero arbitrio, è per questo che ha scelto Lucifero, e lo vediamo in prima linea durante la Rivoluzione francese perché è in gioco la libertà. Luce ha un ruolo importante nella battaglia fra Daniel e Cam. All'inizio della storia, Luce ignora quello che è successo nel passato, e se Cam riuscisse a conquistarla, quindi, la battaglia andrebbe in suo favore.

"Cam è un personaggio molto interessante", continua Gilbertson. "Sembriamo tutti degli adolescenti, ma abbiamo visto le guerre, la gente che muore e il mondo che cambia. La preparazione è stata fantastica perché Cam ha alle spalle il passato più lungo di qualsiasi altro personaggio che abbia mai interpretato. Ho fatto moltre ricerche e ho ricoperto un'intera parete con i riferimenti iconografici di personaggi che mi ricordavano Cam e con foto e racconti di diverse epoche storiche".

Gilbertson esprime grande ammirazione per i suoi coprotagonisti, cosa che ha reso piacevole ogni giornata sul set. "Sul set Addison è stata molto disponibile, aperta e piena d'energia", racconta. "È stata uno dei migliori capitani a bordo. Ho imparato tanto da lei. Jeremy è una persona molto divertente e siamo diventati davvero buoni amici. È sincero e mostra apertamente quello che pensa, ma gli piace anche molto scherzare".

Per il ruolo di Miss Sophia, l'enigmatica bibliotecaria dagli intenti piuttosto ambigui, Scott Hicks voleva un'attrice che assicurasse un impatto immediato per via del tempo limitato in cui il personaggio sarebbe apparso sullo schermo. E Joely Richardson era perfetta per il ruolo.

"Il personaggio di Miss Sophia mi è piaciuto molto perché è intellettuale, ambigua e piena di contraddizioni", spiega l'attrice con un sorrisetto. "È molto enigmatica. È evidente che tra lei e Daniel sia successo qualcosa di strano ed è ovvio che, quando arriva Luce, abbia in mente qualcosa. Tra Miss Sophia e Luce c'è una buona intesa ma è misteriosa e non è subito evidente".

"È stato meraviglioso entrare a far parte di questo cast", continua Richardson. "Avevo visto Addison Timlin in una trasmissione televisiva in America e aveva catturato la mia attenzione. Sono stata entusiasta quando ho saputo che era stata scelta per la parte di Luce. Lavorare con lei è stato incredibilmente facile perché è una professionista esperta e poi ha un senso dell'umorismo che mi piace molto".

"Eravamo davvero una famiglia", dice Addison Timlin. "Dipendavamo gli uni dagli altri, ma in modo positivo. Dopo le riprese volevamo uscire e passare del tempo insieme. Ci siamo sostenuti reciprocamente e questa è una cosa rara e speciale in un film. Il direttore del casting è un genio perché è riuscito a vedere tutto questo in noi. Siamo stati molto entusiasti di far parte di questo progetto e di tuffarci in questa nuova avventura tutti insieme. A volte sembrava di stare al campo estivo".

Scott Hicks si è occupato di questa famiglia creando un ambiente di lavoro che ha permesso agli attori di respirare e di sentirsi al sicuro. "Per un attore è un sogno lavorare con Scott Hicks", dice Addison Timlin. "Ha qualcosa di geniale, è un artista. La solidità del suo lavoro sta nel fatto che riesce a vedere cose che non tutti vedono e momenti che altri non colgono. È stato molto facile e naturale discutere con lui del film, ha molta grinta, è aperto alla collaborazione, e non si impone mai; voleva solo che lavorassimo insieme per fare il film e raccontare la storia. Mi ritengo fortunata per la fiducia che ha riposto in noi lasciandoci le redini dei nostri personaggi. Ha lasciato che tutto prendesse forma in modo organico, facendo sempre grande attenzione all'immagine e alla sensazione che dava. Coglie la relazione amorosa nella sua complessità, e sa che la storia d'amore più emozionante è dolorosa, difficile e triste. E io sono davvero onorata di essere una parte di questa storia.

"Sa tenere in perfetto equilibrio la serietà e i momenti divertenti, e questo fa sentire a proprio agio, è stimolante e ti coinvolge", continua. "È un grande appassionato di cinema e di arte in ogni sua forma – pittura, letteratura, musica – per noi è diventato una sorta di tutor, ci ha fatto da guida e ci ha insegnato tanto. Ha un grande trasporto verso questo film. In più, dà molto credito ai giovani, e questo ha reso FALLEN un film 'adulto', in cui non c'è nulla di condiscendente o di infantile".

Lavorare con Scott Hicks si è rivelata un'esperienza indimenticabile anche per Harrison Gilbertson. "Scott è un vero gentiluomo", dice l'attore. "È molto dolce, amorevole e premuroso, sa quello che vuole, ma è sempre molto disponibile. Ho imparato molto da lui. Lo ammiro per aver raccolto questa sfida. Si è cimentato con generi e stili molto diversi tra loro e questo modo di mettersi alla prova è davvero ammirevole".

Di certo la sensibilità di Hicks come regista e il suo occhio per il casting hanno colpito i produttori del film. Il produttore esecutivo Campbell McInnes racconta: "Volevamo attori che fossero adatti ai personaggi e che facessero vivere questa storia d'amore. Uno dei grandi punti di forza di Scott è il casting e, in particolare, la scelta di giovani attori. Quando ci ha mostrato le audizioni non potevamo che essere assolutamente d'accordo con lui sulla scelta di Addison, Jeremy e Harrison. È determinato e ha una grande professionalità, e tutto questo risulta sullo schermo".

"Sono attori incredibili", concorda lo sceneggiatore Michael Ross. "Tra Luce e Cam c'è una tensione straordinaria, totalmente diversa da quella tra Luce e Daniel, ed è appassionante vedere come si svela nella macchina da presa. È un risultato eccellente".

Per Lauren Kate, vedere gli attori che avrebbero incarnato i personaggi da lei creati è stata un'esperienza senza eguali. "Non avrei mai potuto scegliere il cast", spiega. "Nonostante i personaggi esistano in modo chiaro nella mia mente, rimane ancora qualcosa di nebuloso attorno a loro. Quando invece sono arrivata sul set per la prima volta erano tutti definiti. Non c'è stato bisogno che me li presentassero, ho capito subito chi interpretava chi; gli attori erano diventati i personaggi. Solo il ripensarci mi fa venire la pelle d'oca!".

"Ero nervosa per l'inconto con Lauren Kate", racconta Addison Timlin. "È una donna brillante, divertente, affascinante, che ti fa sentire a tuo agio. Mi sento molto in sintonia con lei perché ha creato un personaggio che ho sentito dentro di me e a cui mi sento molto legata. Ha reagito in modo commovente alle riprese, dicendoci che eravamo esattamente i personaggi che aveva in mente e che non avrebbe saputo spiegare il perchè, e in questo l'ho trovata adorabile".

IL RISPETTO PER I LETTORI

Fallen di Lauren Kate ha dato vita a una saga di cinque romanzi, riscuotendo un successo travolgente. Pubblicato nel 2009, ha presentato al pubblico young adult di tutto il mondo un gruppo di personaggi indimenticabili e un'avvincente storia d'amore che attraversa le epoche. La saga – Fallen, Torment, Passion, Rapture e Fallen in Love, raccolta di romanzi ambientati nel Medioevo – ha venduto oltre dieci milioni di copie nel mondo ed è stata venduta in più di 40 paesi.
Non stupisce quindi che la squadra di filmmaker, mentre era alle prese con l'adattamento cinematografico, fosse al corrente dei numerosi fan del romanzo. E gli attori hanno affrontato con un misto di ansia e trepidazione il pensiero che i lettori sarebbero stati a guardare ogni loro mossa.

"È stato emozionante sapere che erano lì e condividere il loro entusiasmo", dice Addison Timlin. "Ho sentito il dovere di rispettarli. Dobbiamo essere consapevoli che siamo qui per il pubblico. È fantastico sapere che sono lì a fare il tifo per te. È un gruppo forte, ed è bello amare qualcosa e tenerci così tanto. C'è anche una certa paura di deluderli, ma quando leggo i tweet o le lettere che mi scrivono capisco quanto amino questo personaggio. Spero che siamo riusciti a rendere giustizia al libro. Credo che i lettori saranno soddisfatti dell'adattamento, perché siamo rimasti fedeli alla storia".

Jeremy Irvine concorda: "Questa enorme fanbase lo rende diverso da altri film", dice. "Mi auguro che i fan vogliano andare a vederlo: non abbiamo avuto altra scelta se non quella di farlo al meglio. E questo, in quanto attore, spaventa e aumenta la pressione".

Il lavoro sul film era cominciato prima della pubblicazione del romanzo e così la squadra di filmmaker ha visto crescere la fanbase durante lo sviluppo e la pre-produzione. "Quando abbiamo iniziato a preparare il film, il libro non era uscito e quindi non sapevamo se sarebbe stato un successo", racconta il produttore Mark Ciardi. "Di fatto lo è diventato ed è stato davvero emozionante arrivarci insieme. Quando Lauren Kate è venuta sul set, ha detto che trovava i personaggi assolutamente fedeli a come li aveva concepiti. È stato emozionante vedere la sua reazione!".

"Il romanzo ha venduto oltre dieci milioni di copie in tutto il mondo", dice il produttore esecutivo Campbell McInnes. "Con una serie di così grande successo, era nostro dovere rimanere fedeli alla storia in termini di riprese, personaggi e tono".

Per Lauren Kate questo dovere è stato pienamente assolto: "I lettori sono elettrizzati e non stanno nella pelle!", commenta. "Vedo questo film come una lettera d'amore alla comunità dei lettori di Fallen".

LE LOCATION E LA SCENOGRAFIA

"La creazione del mondo di Fallen è un mistero", racconta Lauren Kate. "Non capisco come mi sia venuta in mente. Per questo è stata un'esperienza straordinaria stare sul set e vedere come prendeva vita quel mondo che sognavo. Il modo in cui la troupe e il cast hanno reso vivo e tangibile ogni elemento del libro ha superato di gran lunga le mie aspettative!".

Grandi elogi e magari anche ben accetti visto il tempo e il lavoro impiegati per trovare il posto ideale per girare il film. Per il regista Scott Hicks le location erano fondamentali. La produzione è stata in giro tra Stati Uniti, Sud Africa ed Europa prima di arrivare finalmente in Ungheria. "Quando siamo arrivati in Ungheria, ci siamo subito entusiasmati perché c'erano posti meravigliosi che sembravano perfetti per la storia e avrebbero dato al film un'atmosfera incredibile".

Parte di questa atmosfera è data dalla natura della narrazione, basata su un viaggio nel tempo, così come dagli elementi soprannaturali, che sono fondamentali nella storia. "È un film affascinante a livello visivo perché ci sono diverse componenti", spiega Hicks. "Ci sono le visioni di Luce collegate a un passato lontano e ci sono le ombre da cui è assalita; questo richiedeva qualcosa di singolare in termini di luce e di immagini. Ma al primo posto c'era il fatto che ogni dettaglio dovesse raccontare la storia e contribuire a far sentire quella storia dal punto di vista emotivo".

"Io e Scott abbiamo discusso delle location come se fossero peronaggi della storia", aggiunge lo sceneggiatore Michael Ross. "Le location arricchiscono il linguaggio del film, creano una percezione del luogo. Non riuscivo a credere che i set e il cast fossero esattamente come li avevo immaginati.  La ricchezza dei posti, le splendide architetture, passa tutto attraverso il film. In certi momenti, mentre giravo per i set, mi è venuta la pelle d'oca! La scena in cui Daniel salva Luce è stata una delle più belle da guardare: era più grande e più ricca di quanto avessimo immaginato.

Le principali location in Ungheria sono il Castello Schossberger a Tura, il Castello Wenckheim a Szabadkígyós, la Biblioteca Ervin Szabu e le Terme Rudas entrambi a Budapest, la foresta Zsivany Szikla e i Fot Studios di Budapest.

Una volta scelte le location, Hicks e i suoi collaboratori potevano iniziare a creare il mondo di FALLEN. Il regista è stato lieto di lavorare di nuovo con la scenografa Barbara Ling. "Barbara ha lavorato alla maggior parte dei miei film e abbiamo un rapporto eccezionale", racconta entusiasta. "È efficiente, possiede un'incredibile visualità, ha molto gusto e ha inoltre la capacità di costruire set enormi. In questo caso la sfida era ricreare l'America in Ungheria e mi sono fidato ciecamente di lei".

LE SCENOGRAFIE

Barbara Ling ‒ che ha all'attivo film come Ho cercato il tuo nome e Cuori in Atlantide (entrambi diretti da Hicks) e Batman & Robin e Batman Forever (entrambi di Joel Schumacher) ‒ ha accettato con gioia la sfida di ricreare gli Stati Uniti del sud nell'Europa dell'Est.

"Le nostre prime fonti di riferimento erano raffigurazioni di angeli caduti in illustrazioni e dipinti per ogni epoca", spiega Ling. "E partendo da lì, in un attimo ci siamo ritrovati nel gotico. Abbiamo preso in esame i più grandi college e scuole in stile gotico di tutto il mondo, di cui ne rimangono solo alcuni perché richiedono una gestione molto costosa.

"Abbiamo dovuto viaggiare molto per trovare la location", continua la scenografa. "Dopo un anno di ricerche siamo arrivati in Ungheria. Siamo stati entusiasti da subito. Vedere il Castello Schossberger a Tura è stato emozionante, è stato come veder scorrere il film davanti agli occhi.
Budapest è eccezionale, possiede ancora palazzi straordinari – i cosiddetti manieri – molto simili a quelle case che un tempo si trovavano nel sud degli Stati Uniti", spiega. "Nel paesaggio ungherese ci sono ancora molti spazi aperti con foreste magnifiche e i palazzi hanno lo stile gotico di quelle tenute americane del sud che oggi non esistono più".

Non riuscendo a trovare un maniero così grande da consentire di girare tutte le scene, Ling ha selezionato cinque location che potevano figurare come i diversi ambienti della location principale del film ‒ la Sword & Cross ‒ tra cui il meraviglioso Castello Schossberger a Tura, a est di Budapest, il sontuoso Castello Wenckheim a Szabadkígyós, nel sud-est dell'Ungheria, la Biblioteca Ervin Szabu e le Terme Rudas entrambe nella capitale.

"Il Castello Schossberger era magnifico, ma in rovina", ricorda Ling. "I soffitti erano ridotti a mattoni grezzi, ma sapevo che con un restauro avremmo potuto ottenere qualcosa di concreto e al tempo stesso bello. Abbiamo lavorato al restauro per nove settimane. La città non aveva fondi, e quindi era un lavoro che, finite le riprese, avremmo potuto lasciare a uso del territorio. Abbiamo ri-intonacato gli interni, ridipinto gli affreschi all'interno e sostituito tutte le finestre".

Gli sforzi sono stati ripagati: una delle riprese più grandiose del film è il campo lungo del castello in cui appare tutta la sua magnifica estetica gotica che, come commenta Ling , "riesce davvero a comunicare l'idea di un mondo chiuso".

Fortunatamente il Castello Wenckheim si trovava in condizioni migliori. Il palazzo, che fu fatto costruire dal conte Frigyes Wenckheim, ‒ aristocratico ungherese con numerose proprietà in tutto il paese ‒ era in buono stato. Il lavoro di Ling e del team di restauratori si è limitato a piccole riparazioni del pavimento e a qualche tinteggiatura dell'esterno per raccordarlo col castello di Tura. "Ci sono dei giardini meravigliosi con un incredibile labirinto e noi abbiamo riportato un po' di vita in questo posto", racconta Ling.
Il Castello Wenckheim ha fornito l'ambientazione della torre in cui Daniel va a rintanarsi per riflettere. Questo angolo è stato ricreato in quattro settimane negli studi di Budapest – dal momento che, a causa dei numerosi cavi, sarebbe stato troppo pericoloso girare nella torre vera.

La biblioteca della Sword & Cross, teatro di una delle terribili visioni di Luce, è stata ricreata nella Biblioteca Ervin Szabo di Budapest, uno dei numerosi palazzi del conte di Wenckheim. Questo capolavoro di architettura neobarocca ungherese, con le sue magnifiche lavorazioni in legno, le scale a chiocciola e le lavorazioni in ferro battuto, è stato il solenne scenario degli incontri tra Luce e la misteriosa Miss Sophia.

Gli sforzi di Ling hanno di certo dato i loro frutti. "Non poteva esserci un posto migliore per l'ambientazione della Sword & Cross", commenta Lauren Kate. "L'interno esisteva solo nella mia mente, ma il modo in cui il film ha reso tangibile quel mondo mi ha lasciato senza fiato!".

Ling e il suo team hanno costruito anche la capanna di tronchi in cui, all'inizio del film, Luce ha le prime visioni dagli effetti tragici e devastanti. La scenografa ha creato una tipica capanna americana che, richiamando lo stile della Virginia, è a tronchi quadrati invece che rotondi. All'interno c'è un soggiorno rustico e accogliente, con divani e sedie nei toni caldi e intensi del marrone e del rosso, ma con un qualcosa di sinistro accennato dalle stampe di animali sulle pareti e dalle statuette e ninnoli che adornano la mensola sul camino. La parte difficile è stata progettarlo in modo che, durante l'incendio, il tutto potesse cadere a pezzi in modo convincente. "La squadra degli effetti speciali ha allestito l'interno con delle sbarre per far sì che, durante l'incendio, crollasse tutto un pezzo per volta", spiega Ling.

Ling si è poi divertita molto a ideare le scene delle visioni che trasportano Luce e gli altri personaggi nelle sue vite precedenti. C'è una scena in cui, in un cortile coperto di neve, alla fine del XVIII secolo, Luce è una dama che sta scendendo da un'elegante carrozza e Daniel è uno stalliere. In un'altra si trovano su una spiaggia all'epoca dei pirati. In un'altra ancora, la macchina da presa svela le sabbie ondulate del Sahara e Luce sotto lo sguardo di Daniel, che ora è uno sceicco.

Ling ha lavorato a stretto contatto con gli altri capi reparto, tra cui la costumista Bojana Nikitovic e il supervisore agli effetti visivi Gunnar Hansen.

"Bojana ha capito al volo quello che serviva", dice Ling. "Le è bastato vedere qualche disegno e documentarsi sulle location ed è tornata con una marea di bozzetti. Ha un occhio incredibile e una grande cura dei dettagli. Basta darle la foto di un medaglione o di un bottone e poco dopo ritorna con qualcosa di spettacolare".

Per la costumista Bojana Nikitic, FALLEN era un lavoro diverso rispetto a quelli fatti in passato. "Non avevo mai fatto un film con questo tipo di soggetti – angeli e adolescenti – ero molto emozionata, e lo sono stata ancora di più quando ho iniziato a discutere del film con Scott", racconta. "Abbiamo deciso che volevamo un look contemporaneo e piuttosto usuale, ma con il minimo indispensabile che lo rendesse diverso. Volevamo qualcosa che fosse reale e verosimile. In un film come questo c'è il rischio di esagerare e quindi era necessario tenere tutto sotto controllo".

La sfida più grande è stata trovare il look adatto a Luce. "Luce è un'adolescente come tante, ma ha anche qualcosa di diverso. È normale ma al tempo stesso speciale. Non volevo ricoprirla di gioielli e accessori. Per me è centrale l'abito nero che indossa durante il primo appuntamento con Daniel".

Nikitic ha disegnato un tipico abito da ballo studentesco ma senza spalline, con una doppia scollatura sul seno e un corpetto a stecche, in un elegante tessuto nero a pieghe lungo fino alle caviglie, con una gonna a cerchio ampia e voluminosa composta da più strati di tulle nero. Completano l'outfit stivaletti neri con bottocincini ‒ un dettaglio di stile vittoriano ‒ e acconciatura e make-up al naturale.

"Per ogni personaggio abbiamo deciso di utilizzare un gioiello, un accessorio o un taglio di tessuto non contemporaneo, ma che fosse proprio del XVIII o XIX secolo o che richiamasse lo stile di quelle epoche", spiega Nikitic. "Per Daniel abbiamo trovato un vecchio cappotto militare a doppio petto e l'abbiamo copiato, accorciandolo e modificando il collo. A Jeremy Irvine è piaciuto molto, ed era importante che gli attori si sentissero a loro agio con quello che indossavano. Volevamo che il look di Daniel fosse essenziale, così indossa un cappotto nero, una t-shirt bianca, un pullover grigio, dei jeans neri e un paio di stivali che riproducono quelli in stile vittoriano".

Jeremy Irvine era desideroso di contribure al look del suo personaggio con qualche suggerimento, e Nikitic è stata ben felice di incoraggiarlo. "Volevo che il personaggio avesse dei tatuaggi", racconta l'attore, "ho creato gli schizzi da solo e poi li abbiamo realizzati. Ogni volta che vedevo un gioiello che pensavo potesse funzionare per il personaggio, inviavo una foto a Bojana. Uno di questi era la collana con le ali che ho trovato in un negozio a New York".

Per il personaggio di Cam, Nikitic si è concessa il lusso di non badare a spese. "Il guardaroba base di Cam è jeans e maglietta bianca, ma abbiamo trovato il giubbotto in un negozio di seconda mano e aggiunto qualche dettaglio: un orologio a catena del XIX secolo, anelli e bracciali e un paio di stivali neri vintage da motociclista"

"I costumi erano molto convincenti", commenta Harrison Gilbertson. "Hanno uno stile fuori dal tempo ma senza dare troppo nell'occhio. Volevo dare a Cam una sfumatura atemporale, quindi indossavo degli stivali degli anni Cinquanta, un giubbotto che poteva essere anni Quaranta o provenire da un negozio dell'usato di oggi, ma era tutto piuttosto sobrio".

Per Nikitic uno dei piaceri del lavoro su FALLEN è stato l'entusiasmo del giovane cast. "Gli attori sono stati eccezionali e questo ci ha davvero aiutato", dice. "Erano disponibili a dare il loro contributo ed erano molto convinti quando gli piaceva qualcosa. A volte una cosa può sembrare perfetta sul manichino, ma non funzionare sull'attore, così quando gli attori indossavano i costumi è stato emozionante vedere i personaggi crescere davanti a noi".

Per Penn, interpretata da Lola Kirke, Nikitic ha inventato un mix di pezzi vintage e contemporanei messi insieme disordinatamente, come qualcuno che non badasse al look. Per Gabe, interpretato da Hermione Corfield, è stato invece pensato uno stile delicato da principessa americana. Roland, interpretato da Malachi Kirby, è stato uno dei suoi personaggi preferiti. "Per il personaggio di Roland all'inizio avevo una vecchia giacca verde militare", racconta Nikitic. "Poi Malachi ha provato un cappotto di pelle che era in studio e si è subito trasformato nel personaggio. Indossa qualche gioiello d'epoca, tra cui un francobollo del XIX secolo con cui abbiamo realizzato un anello, e un gilet in stile vittoriano. Ha uno stile eccezionale".

Anche Miss Sophia ha dato a Nikitic la possibilità di sperimentare stili che evocassero diverse epoche storiche. Il personaggio indossa una camicia di seta bianca con un collo alto allacciato, le maniche a sbuffo, un gilet nero, una gonna midi nera e scarpe di pelle nera verniciata. Sul collo della camicia è appuntata una spilla d'argento e sul gilet una chatelaine. Joely Richardson racconta: "Pensavo che avrei indossato costumi che mi avrebbero fatta svanire sullo sfondo, ma quando Bojana mi ha mandato gli schizzi di quello che aveva in mente per il personaggio, ho pensato 'Wow, che bella!'".

Lauren Kate ha elogiato il modo in cui i costumi evocano le vite precedenti e le storie del passato. "Una delle cose che avevo discusso con Scott Hicks a proposito dei personaggi era la complessità e la prospettiva che assumono rispetto alla loro storia di circa 6000 anni", dice l'autrice. "Avrebbero così potuto prendere una spilla dall'Inghilterra medievale o una piuma dall'antica Gerusalemme. È meraviglioso vedere come tutti questi dettagli rendano i personaggi nella loro essenza e si accordino perfettamente al fascino gotico del set e della storia.

REALIZZARE LA MAGIA

In una storia fantasy come quella di FALLEN non sorprende che gli effetti visivi giochino un ruolo determinante. A capo di questo team di maghi c'è Gunnar Hansen, supervisore agli effetti visivi, che ha dato vita a tutti gli elementi soprannaturali della storia, dai combattimenti in aria alle terrificanti ombre e alle fiamme atroci delle visioni di Luce alle ali leggere degli angeli caduti.

Le ali sono state la sfida più ardua, come spiega Barbara Ling. "Non avevo mai visto un film sugli angeli caduti", dice. "Il compito era di creare un'ala che non fosse simile a nessun'altra. Più che assomigliare all'ala di un uccello, doveva avere una natura mitologica".

Ling ha dato ad Hansen e al suo team i bozzetti con le sue proposte e hanno optato insieme per l'immagine giusta. "Le ali sono state una sfida", dice Hansen, "perché non volevamo fare niente di dettagliato con le piume, ma cogliere quell'idea di energia e di forza che trasporta i personaggi e qualcosa di magico e traslucido che li legasse a tutto l'universo del film. Dovevano essere uniche e originali, ma al tempo stesso risultare coerenti con il mondo del film".

La prima volta che il pubblico vede le ali è subito dopo l'incendio in biblioteca, quando Luce inizia a dare un senso al misterioso rapporto che la lega agli strani ragazzi perduti della Sword & Cross.
Lei salta dal tetto sapendo che Daniel volerà e l'afferrerà. "È una grande rivelazione", commenta Hansen. "Le ali appaiono come un'effimera essenza luminosa e ogni angelo ha la sua aura che lo trasporta. Le ali devono essere quindi visibili ma anche trasparenti. Durante la scena del combattimento le ali saranno invisibili agli altri personaggi ma visibili a Luce. Il problema era doverle spostare nell'aria durante la lotta e poi farle reagire quando Luce le tocca. Nonostante fossero state realizzate interamente al computer, era molto complicato riuscire a fare in modo che le piume reagissero al contatto e si muovessero in modo realistico".

Le ali non sono state l'unica sfida per Hansen, che ha dato prova delle sue capacità anche con le ombre, le immagini spettrali che svolazzano davanti a Luce come terribili presagi, e con i portali da cui sfociano le immagini e i ricordi delle vite precedenti di Luce.

"Scott Hicks ha avuto delle idee eccezionali per le ombre", spiega Hansen. "Abbiamo osservato le animazioni con simulazioni fluide di inchiostro che cade in acqua. Si adattavano perfettamente al tono naturalistico del film perché davano l'idea di una consistenza organica. Abbiamo studiato anche il movimento del fuoco e delle fiamme e il modo in cui si disgregano; volevamo che questi effetti provenissero da una fonte naturale. Il fuoco poi è centrale, perché tutte le tragedie di Luce sono collegate al fuoco, come l'incendio nella capanna, che la porterà alla Sword & Cross, e l'incendio in biblioteca.

"Le ombre sono state progettate interamente al computer", continua Hansen. "Abbiamo lavorato molto con un programma che ricreasse i movimenti di queste simulazione fluide. Abbiamo provato a realizzare una tecnica che avremmo potuto imitare con il programma e che potessimo controllare – come attraversavano gli spazi e le superfici e come gli attori avrebbero interagito con queste. È stata una grande sfida avere un programma che interagisse con gli attori, ma che mantenesse sempre i movimenti fluidi che ricercavamo, perché il risultato doveva spaventare e allo stesso tempo essere convincente e non sembrare uscito da un film di mostri…".

Mettere insieme tutti questi elementi con gli attori richiedeva uno storyboard molto preciso e delle pre-visualizzazioni dei punti in cui c'era l'animazione dei personaggi, in modo che Hansen riuscisse a capire la coreografia e la geografia delle scene. Ad esempio, per le scene di lotta tra Daniel e Cam, Hansen ha analizzato filmati di combattimento fra aquile, e questi combattimenti violenti a distanza ravvicinata sono stati i modelli di riferimento per attori e controfigure. "Tutto questo ha portato alla realizzazione di una scena molto forte e violenta", conclude Hansen.

Franklin Henson, lo stunt coordinator, ha dato un contributo determinante alle scene di combattimento. "Abbiamo lavorato a stretto contatto con il team degli effetti visivi perché dovevamo tenere i cavi lontano dai volti degli attori. Per farli passare era necessario fare dei fori nel set e nei costumi, ed è stato un lavoro di gruppo. Scott Hicks voleva qualcosa che fosse più simile alla kickboxing che a una scazzottata, così abbiamo guardato un filmato sui combattimenti di rapaci. Prima abbiamo creato la coreografia per la scena di combattimento, poi sistemato i cavi e girato con gli stunt; una volta approvata da Scott, l'abbiamo presentata agli attori".

Gli attori, imbracati e sollevati in aria con le attrezzature, hanno dovuto imparare come stare fermi, come muoversi, e poi a fare capriole e rovesciate e ad andare in picchiata. "Dovevamo insegnare agli attori come controllare il corpo attraverso la postura e la testa, come rimanere in posizione verticale, muoversi o girarsi. È molto difficile, quindi lavoravamo solo una o due ore al giorno per evitare dolori con le imbracature. La forza del tronco è fondamentale, perché bisogna usare i muscoli dello stomaco per spingersi in tutte le direzioni. Gli attori dovevano essere in forma!".

Dal canto loro, gli attori si sono molto divertiti a lavorare con la squadra degli stunt. "Penso sempre che lavorare sui cavi ti faccia sentire come Peter Pan!", dice Addison Timlin. "È bellissimo. Abbiamo girato in un modo molto ingegnoso che ti dà quella sensazione di vertigine come quando ti innamori per la prima volta… È stato incredibile volare attaccata ai cavi, mi sentivo una ballerina nel cielo!".

Harrison Gilbertson concorda: "Avevo già fatto un piccolo lavoro di questo tipo e so che può essere davvero faticoso, ma qui è stato molto divertente. Lavorare con Jeremy Irvine ha reso tutto più semplice – e tra una ripresa e l'altra ci siamo divertiti molto".

Si è fatto ricorso agli effetti visivi anche per ricostruire le location in computer graphics, in modo che, a seconda della necessità, si potessero aggiungere o rimuovere alcuni elementi architettonici. "Come sempre, gli effetti visivi devono valorizzare il lavoro di scenografia", dice Hansen. "Abbiamo mappato gli edifici in modo che le location e il lavoro in 3D coincidessero perfettamente senza soluzione di continuità."

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