Locandina Animali Fantastici e Dove Trovarli

Animali Fantastici e Dove Trovarli (2016)

Fantastic Beasts and Where to Find Them
Locandina Animali Fantastici e Dove Trovarli
Animali Fantastici e Dove Trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them) è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Fantasy diretto da David Yates. Il film dura circa 140 minuti. Il cast include Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Samantha Morton, Jon Voight, Carmen Ejogo, Colin Farrell. In Italia, esce al cinema giovedì 17 Novembre 2016 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da martedì 28 Marzo 2017.

Gli animali fantastici del magizoologo Newt Scamander vengono inavvertitamente liberati nella New York del 1926, dove la comunità magica è minacciata dai No-Mag determinati a debellarli.

Il magico mondo di New York del 1926 nasconde una serie di pericoli. Qualcosa di misterioso sta seminando caos e distruzione nelle strade della città, minacciando di esporre la comunità delle creature magiche ai No-Mag, inclusi i Secondi Salemiani, una setta di fanatici decisi a distruggere chi possiede la magia. Inoltre il potente e cattivissimo mago Gellert Grindelwald, dopo aver scatenato disordini in Europa, è svanito nel nulla…e nessun sa dove trovarlo. Incurante della crescente tensione, il “magizoologo” Newt Scamander sbarca in città per una sosta del suo lungo viaggio dedicato alla ricerca e al salvataggio delle creature magiche, alcune delle quali sono custodite in una magica dimensione all’interno della sua valigia di pelle. Ma un potenziale disastro si prospetta all’orizzonte quando un No-Mag (termine americano per Babbano) di nome Jacob Kowalski inavvertitamente lascia uscire alcune delle creature contenute nella valigia di Newt in una città già allo sbando. L’ex Auror Tina Goldstein approfitta di questa violazione dello Statuto di Segretezza per riprendere il suo posto come investigatore, arrestando Next e conducendolo al Magico Congresso degli Stati Uniti d’America (MACUSA). Tuttavia, le cose prendono una piega inquietante quando Percival Graves, l’enigmatico direttore del MACUSA getta i suoi sospetti su Newt e Tina. Ora alleati, Newt e Tina, insieme con la sorella di Tina, Queenie, e il loro nuovo amico No-Mag, Jacob, formano un gruppo di improbabili eroi che deve recuperare le bestie mancanti di Newt prima che si facciano del male. Ma la posta in gioco è più grande di quanto i quattro outsider – ora fuggitivi – possano immaginare, dato che la loro missione li mette in rotta di collisione con forze oscure che potrebbero spingere il mondo magico e quello No-Mag sull’orlo di una guerra.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 17 Novembre 2016
Uscita in Italia: 17/11/2016
Data di Uscita USA: venerdì 18 Novembre 2016
Prima Uscita: 18/11/2016 (USA)
Genere: Fantasy
Nazione: USA - 2016
Durata: 140 minuti
Formato: Colore
Produzione: Heyday Films, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 180.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 229.181.573 dollari
In HomeVideo: in DVD da martedì 28 Marzo 2017 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA Fantastic Beasts – Animali Fantastici

Cast e personaggi

Regia: David Yates
Sceneggiatura: J.K. Rowling
Musiche: James Newton Howard
Fotografia: Philippe Rousselot
Scenografia: Stuart Craig
Montaggio: Mark Day
Costumi: Colleen Atwood

Cast Artistico e Ruoli:
foto Eddie Redmayne

Eddie Redmayne

Magizoologo Newt Scamander
foto Alison Sudol

Alison Sudol

Queenie, sorella di Tina
foto Ezra Miller

Ezra Miller

Credence
foto Samantha Morton

Samantha Morton

Mary Lou Barebone
foto Jon Voight

Jon Voight

Henry Shaw, Sr
foto Carmen Ejogo

Carmen Ejogo

Seraphina Picquery
foto Colin Farrell

Colin Farrell

Percival Graves



Produttori:
David Heyman (Produttore), J.K. Rowling (Produttore), Steve Kloves (Produttore), Lionel Wigram (Produttore), Tim Lewis (Produttore esecutivo), Neil Blair (Produttore esecutivo), Rick Senat (Produttore esecutivo)


Supervisore effetti visivi Tim Burke, Christian Manz.

Recensioni redazione

Animali Fantastici e Dove Trovarli, la Recensione
Animali Fantastici e Dove Trovarli, la Recensione
Erika Pomella, voto 8/10
'Animali Fantastici e dove trovarli' è uno di quei film che si ferma tra stomaco e cuore, che ti rapisce e ti fa innamorare ancor prima che ti sia concesso rendertene conto. La magia del mondo di J.K. Rowling, sospesa tra il vecchio e il nuovo, si riverbera negli occhi degli spettatori, che non potranno fare a meno di innamorarsi di questo universo in continua evoluzione.
Animali Fantastici e Dove Trovarli, Recensione Blu-ray 4k UHD
Animali Fantastici e Dove Trovarli, Recensione Blu-ray 4k UHD
Redazione, voto 1/10
Animali Fantastici e Dove Trovarli in edizione 4k HDR è ottimo, migliore della versione a 1080p, con audio italiano DTS Master Audio 5.1 immersivo che trasporta all'interno di ogni scena; ottimo il reparto degli extra.

Immagini

[Schermo Intero]

PRIMA DI HARRY POTTER C’ERA NEWT SCAMANDER

Nell’estate del 1997, viene pubblicato un libro dal titolo Harry Potter e la pietra filosofale, opera di un’ancora sconosciuta scrittrice di nome J.K. Rowling. Con le parole “Sei un mago, Harry”, ci ha aperto le porte di un regno magico che ben presto è diventato noto come il mondo dei maghi. E il nostro mondo, non è più stato lo stesso.
Attraverso sette libri best-seller e otto film di successo, milioni di persone in tutto il mondo sono state affascinate dalle storie di Harry Potter, dei suoi amici e della loro crescita, e dalle loro avventure magiche ed emozionanti. I tanto amati personaggi come Harry, Hermione, Silente, e persino Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato sono diventati immediatamente delle icone contemporanee, e parole come Babbani, Quidditch, e Hogwarts sono entrate a far parte del nostro lessico culturale.
Oggi, a distanza di quasi vent’anni dall’uscita del primo libro di J.K. Rowling, il pubblico verrà trasportato in una nuova era di questo magico mondo con “Animali Fantastici e Dove Trovarli”.
Anche se “Animali Fantastici” è ambientato in tempi e luoghi completamente diversi, c’è una connessione organica con Harry Potter, dato che Animali Fantastici e Dove Trovarli è uno dei libri di testo di Harry alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. J.K. Rowling, che ha fatto il suo debutto alla sceneggiatura in questo film oltre ad aver partecipato alla produzione, ricorda che il suo primo lavoro su questo progetto aveva uno scopo benefico. “Durante la stesura di quel libro”, dice, “mi sono concentrata sul suo autore apparente, Newt Scamander, che quindi ha iniziato a prendere vita. Perciò ero davvero entusiasta di fronte alla proposta dello studio di farne un film, perché avevo già in mente la storia; quindi avevano opzionato ciò di cui mi stavo profondamente interessando. Inoltre, sapevo che se si fosse realizzato il tutto, l’avrei dovuto scrivere io stessa perché conosco Newt più di chiunque altro”.
Ambientata nel 1926, la storia del film porta in vita l’autoproclamato Magizoologo prima che scrivesse il libro di testo che un giorno sarebbe diventato obbligatorio presso la sua alma mater, Hogwarts. Alla fine di un viaggio che lo ha portato in terre lontane in cerca di creature magiche, Newt arriva a New York, dove la fuga dei suoi animali fantastici lo trascina in una catena di eventi che minaccia di far scoprire la comunità magica, che si nasconde dai Babbani o No-Mag.
All’interno del racconto emergono in maniera velata, molti collegamenti con i lavori precedenti della J.K. Rowling. Il produttore David Heyman, che ha anche prodotto tutti e otto i film di “Harry Potter”, conferma che tra la magia e il divertimento, spuntano dei concetti che sono diventati dei marchi della sua scrittura. “Molti dei temi di fondo dei libri di Harry Potter sono anche qui ben evidenti: la virtù della tolleranza in contrasto con i danni dell’intolleranza e della repressione; il rimanere fedeli a se stessi; gli emarginati che si uniscono ed interagiscono … C’è una universalità emotiva ed una rilevanza dei concetti che sono facilmente riconoscibili per le persone di tutto il mondo. Gli animali sono giusto nel titolo, perché in realtà sono gli esseri umani al centro della storia”.
Riguardo agli scritti di J.K. Rowling, il regista David Yates osserva: “I personaggi di Jo hanno grazia e umanità … sono una esortazione all’essere se stessi, senza tante sovrastrutture, e senza cercare eccessivamente di conformarsi o nascondere il proprio potenziale per essere tutto ciò che si può. Lei alimenta l’individualità”.
“I miei eroi sono sempre persone che hanno il coraggio di dire: ‘vedo com’è, ma potrebbe non necessariamente essere in questo modo'”, afferma la Rowling. “Sono coloro che si chiedono ‘Perché è così?’ “.
Eddie Redmayne, protagonista nel ruolo centrale di Newt Scamander, riferisce: “Uno dei  temi al centro di questo film, è la paura delle cose che non capiamo, e la reazione delle persone a questa paura, che va a toccare gli eccessi. È questo il motivo per cui i maghi vivono in clandestinità a New York, e non c’è assolutamente alcuna interazione tra loro ed i Babbani, cosa invece consentita in una certa misura nel Regno Unito, da dove proviene Newt. È questo altresì il motivo per cui vogliono annientare gli animali fantastici, che potrebbero inavvertitamente rivelare l’esistenza della magia. Queste sono nozioni che J.K. Rowling ha sempre approfondito, e che qui sembrano essere in prima linea”.
A parte la paura di essere scoperti, un’altra minaccia oscura sta causando disordini nel mondo dei maghi. Heyman afferma: “C’è un potente mago di nome Grindelwald, un anarchico che ritiene che i maghi siano una razza superiore; non si vede da un po’ di tempo, ma ha raccolto sostenitori contro i Babbani, ed il sentimento no-Mag che predica ha avuto grande seguito. Quindi, che si tratti di Voldemort nei libri di Harry Potter, o Grindelwald, che è lo spettro invisibile che incombe su questo film, le nozioni di intolleranza e stigmatizzazione di certe persone, rimane al centro della scrittura di Jo, qui e in tutte le sue opere.
“Ero contentissimo di iniziare un nuovo capitolo di questo ricco universo”, prosegue Heyman, “che questa volta si estende in tempi e luoghi diversi. Era familiare quanto altrettanto  nuovo, e la sceneggiatura di Jo ha incoraggiato noi tutti ad espandere la nostra immaginazione”.
Dopo aver diretto gli ultimi quattro film della saga di ‘Potter’, Yates sostiene che il suo ritorno al mondo magico cinematografico è stato “come tornare a casa. È stato bello tornare indietro nel posto in cui ho passato sei anni meravigliosi”.
“Animali Fantastici” è il primo film ambientato in questo mondo che non si basa su un libro, lasciando così ai realizzatori ancora più libertà creativa. Yates dice: “Lavorare con Jo, su come ha sviluppato la sceneggiatura, è stato davvero emozionante perché non si è trattato di un adattamento; eravamo proprio alle origini. È stato particolarmente interessante modellare il film direttamente con la creatrice di quel mondo, oltre ad essere un vantaggio reale perché, ovviamente, conosce ogni minimo particolare. Jo ha una mente cinetica – sempre ricca di nuove idee – ma è anche una partner creativa eccezionale, che capisce che la realizzazione di un film è un processo di collaborazione; le piace vedere le cose da diversi punti di vista”.
“David Yates conosce questo mondo alla perfezione, e insieme lavoriamo bene, quindi ero entusiasta della sua volontà di dirigere il film”, afferma la Rowling. “E David Heyman è stato presente fin dall’inizio, quindi non potevo immaginare di farlo senza di lui”.
La Rowling ha apprezzato anche che Steve Kloves, che ha sceneggiato i film di “Potter”, ha partecipato ad “Animali Fantastici” in veste di produttore. “Ci tenevo che Steve facesse parte del progetto perché, non avendo mai scritto una sceneggiatura prima, sapevo che avrei avuto bisogno di una guida”, dice. “La sua presenza, anche solo per un consiglio era fondamentale”.
Kloves, a sua volta, ha praticamente tessuto le lodi della Rowling, sottolineando: “Per me, ogni scrittura di successo, compresa la sceneggiatura, si basa sul ritmo e una sorta di musicalità. Quando sembra manchi, si potrebbe non riconoscere consapevolmente, ma si avverte. Al contrario, quando è evidente, il lavoro risuona all’interno. Jo compone un inferno di melodie”, dice con un sorriso.
Yates concorda. “È stato divertente, tenero, inaspettato e spaventoso … tutte quelle cose che un regista ricerca in un progetto che ti fa inorgoglire come narratore”.
Le loro sensazioni sono condivise da Redmayne, che dice: “Ciò che mi ha lasciato senza fiato della sceneggiatura, è che spaziava su ampia scala, ma deteneva sempre un’autentica intimità, e, quando l’ho letta, ho provato una varietà straordinaria di emozioni. Ero stupito di come J.K. Rowling è riuscita a cucire insieme delicatamente tutti gli elementi. Quel che fa elegantemente, è creare dei personaggi reali con qualità meravigliose e meno belle.
E io non riesco a pensare ad un regista più appassionato di David Yates, per catturare tutti questi elementi sullo schermo”, continua l’attore. “È davvero straordinario. Con un film di questa portata, ci sono così tanti dipartimenti da gestire, e la cosa incredibile è che è riuscito abilmente a destreggiarsi tra le varie attività, pur rimanendo assolutamente e scrupolosamente concentrato sui personaggi. Non ha mai perso un colpo. Ha un senso infantile di meraviglia che ha galvanizzato tutti. La realizzazione di questo film è stata una delle esperienze più divertenti che abbia mai vissuto”.
“David è un regista che ammiro profondamente”, osserva Heyman, che con “Animali Fantastici”, firma il suo quinto film con Yates. “La sua costante ricerca della verità, e dell’autenticità, credo aiuti ad elevare il tutto, dalla storia alle prestazioni. Tira fuori il meglio di ognuno, sia davanti che dietro la telecamera; inoltre è un grande collaboratore. Anche quando è convinto di una sua idea, è disposto ad ascoltare gli altri. E, in ultima analisi, fa sempre la scelta migliore”.
Tra gli altri attori di talento che affiancano Redmayne davanti alle telecamere, appaiono Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Samantha Morton, Jon Voight, Carmen Ejogo e Colin Farrell.
Dietro la macchina da presa, si sono riuniti una serie di altri veterani di “Potter” per “Animali Fantastici”, tra cui lo scenografo Stuart Craig. Nel corso di otto film, Craig ha perfettamente capito la visione del mondo magico della Rowling, ed in particolare del Castello di Hogwarts, la cui sagoma è diventata riconoscibile quanto i personaggi che lo abitavano. Per questo film, Craig ha creato un’altra istituzione del mondo magico – la sede centrale del MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti d’America). Tuttavia, la maggior parte del suo design era radicato nell’ambiente Babbano, o No-Maj, del 1926 di New York, che è stato letteralmente costruita da zero presso gli studi della Warner Bros. di Leavesden, in Inghilterra.
Il produttore Lionel Wigram afferma che è stato un piacere tornare nello studio che hanno considerato una ‘casa’ per un decennio, durante la produzione di tutti gli otto film di “Harry Potter”. “È stato esilarante tornare a Leavesden, che è stato completamente rinnovato dopo ‘Potter’. Volevamo spingerci oltre i confini con i set, e renderli ancora più ricchi, ma allo stesso tempo far emergere i dettagli in modo sensazionale. Camminando lungo le strade di New York, ci siamo realmente sentiti in un tempo passato”.
Sotto la direzione di Yates, la varietà di animali fantastici presenti nel film sono stati portati sullo schermo grazie al lavoro del dipartimento addetto agli effetti visivi, guidato da supervisori Tim Burke e Christian Manz, ed al team di sviluppo VFX dell’animazione degli animali, guidato da Pablo Grillo.
Yates si è altresì riunito con il suo editor di lunga Mark Day, mentre ha collaborato per la prima volta con il direttore della fotografia Philippe Rousselot, con la costumista Colleen Atwood e con il compositore James Newton Howard.
Insieme al regista, la sceneggiatrice ed i produttori, hanno creato con i loro sforzi un ambiente straordinario in cui ricreare la magia, per l’intero cast.

UN NUOVO QUARTETTO

Il casting di “Animali Fantastici” ha avuto inizio con il personaggio di Newt Scamander, la cui sosta a New York diventa molto più movimentata di quanto immaginasse. Heyman sostiene che Eddie Redmayne è stata la prima ed unica scelta dei realizzatori per la parte. “È tipicamente britannico, e un attore adatto a tutti i tempi, in grado di interpretare un personaggio di qualsiasi epoca. Eddie è brillante nel calarsi totalmente in un personaggio ed esplorare ogni dettaglio di un ruolo, anche se tutto questo sforzo è invisibile. Qui appare nelle vesti di Newt – un forestiero piuttosto complesso ma vincente e coinvolgente, qualcuno su cui si investe immediatamente”.
Descrivendo il suo ruolo, Redmayne afferma: “Newt si trova più a suo agio quando è circondato dalle creature fantastiche che dagli esseri umani, ed è apparentemente contento di essere da solo in compagnia dei suoi animali, che alla fine sono tutto per lui, e tutta la sua vita. Quello che mi piace di Newt è la sua passione; il suo unico impegno quotidiano è quello di trasmettere il valore di queste creature al resto del mondo magico, che invece li considera pericolosi perché potrebbero rivelare l’esistenza dei maghi”.
La Rowling spiega che, indipendentemente dalla loro natura magica, gli animali non hanno alcun modo di sapere che la loro presenza rappresenti una minaccia. “Quando si pensa a questo mondo nascosto, si pone immediatamente il problema delle bestie. Non capiscono il motivo per cui devono vivere all’ombra. Così ho avuto questa idea, che Newt era la voce fuori dal coro che afferma: ‘Dobbiamo preservare queste creature. Non dovremmo sterminarli ‘, che era invece la prassi per mantenere la segretezza. Ma Newt ha un’affinità con queste creature, e accetta le loro condizioni. È un mago eccezionalmente dalle larghe vedute, che comprende chi rischia di essere stigmatizzato. Si interroga costantemente sui limiti che si impongono, e perché certe forme di vita sono considerate più importanti di altre”.
Sfidando lo status quo, “Newt ritiene che con una corretta educazione, i maghi possano apprezzare la meraviglia di questi animali, ed imparare a coesistere con loro”, dice Redmayne. “All’inizio del film, ha trascorso un anno sul campo, in giro per il mondo facendo ricerche per il suo libro. Lungo la strada ha salvato alcune di queste specie in via di estinzione, che raccoglie nella sua valigia, già piena di una pletora meravigliosa di esperienze. Ha una sorprendente empatia con le sue creature, anche se non è particolarmente buono con gli esseri umani. Ma attraverso le persone che incontra in questo viaggio, comincia a realizzare la presenza di un vuoto nella sua vita”.
Non molto tempo dopo il suo arrivo a New York, l’incontro di Newt con tre persone particolari cambierà tutto: una strega di nome Tina Goldstein; sua sorella minore, Queenie, e, la cosa più sorprendente di tutte, un Babbano o No-Mag chiamato Jacob Kowalski. Da lì a poco questi estranei trovano un legame comune e formano un’amicizia non comune. Redmayne afferma: “Newt inciampa essenzialmente su di loro, e per tutto il film, il loro crescente cameratismo diventa un elemento rilevante della storia”.
“L’amicizia che nasce tra i quattro è la cosa più importante del film”, dichiara la Rowling. “Sono sempre le relazioni tra i personaggi delle mie storie, che coinvolgono”.
Katherine Waterston, che interpreta Tina, osserva che il modo in cui questi quattro sconosciuti si incontrano è quasi istintivo. “Ci si può sentire soli ad essere strambi fintanto che non si incontrano altri tipi strani. La loro amicizia non è un semplice sottoprodotto della serie di circostanze estreme che vivono insieme; è la loro esperienza comune da outsider che li attira l’uno all’altro”.
“Non sono caricature”, insiste Alison Sudol, scelta per il ruolo di Queenie. “Ogni personaggio ha una vera e propria umanità. Ciò che devono affrontare non è diverso da quel che dobbiamo fronteggiare nella nostra vita, ma viene visto da un punto di vista magico, in un modo davvero interessante”.
Yates aggiunge: “Jo si è sempre interessata agli outsider – persone che vengono fraintese o che sono un po’ fuori dagli schemi e dal resto della società”.
Forse l’outsider principale è Jacob, l’unico nel quartetto senza poteri magici. Dan Fogler, che interpreta il ruolo, afferma: “Anche se “Animali Fantastici” è un’avventura che abbraccia azione ed umorismo, e con dei set giganteschi ed effetti speciali, è stato fatto un lavoro straordinario nel focalizzarsi sui rapporti interpersonali e sulla chimica tra questi personaggi. Credo che il pubblico si identificherà facilmente in loro … degli eccentrici disadattati che formano questa piccola squadra”.
Yates rivela che la ricerca della chimica è iniziata fin dalla fase delle audizioni. “Abbiamo iniziato con Eddie nel ritratto di Newt, e poi abbiamo costruito il mondo che lo circonda. È stato un po’ come mettere insieme una band”, dice ridendo il regista. “Eddie è volato a New York insieme a noi, dove abbiamo insieme sottoposto a provino diversi aspiranti Tina, Jacob e Queenie. Nell’arco di 48 ore, ha provato le stesse scene più e più volte con persone diverse, e nell’ambito di questo processo abbiamo trovato il nostro cast principale: quattro attori che apportano qualcosa di diverso al film, in vari modi, completandosi l’un l’altro”.
Redmayne dice che i risultati sono valsi la pena. “Il film ruota attorno a questo quartetto di persone che all’inizio si muovono in direzioni completamente opposte, ma che finiscono per diventare amici. È stato meraviglioso lavorare con tre attori brillanti come Katherine, Alison e Dan. Siamo stati tutti legati da un comune senso di responsabilità: noi amiamo i film di ‘Harry Potter’ e il mondo che Jo ha creato per questo film, e volevamo solo rendere all’altezza i personaggi che interpretavamo”.
“È nata una vera e propria amicizia che traspare sullo schermo”, aggiunge la Sudol. “C’era un’aria di spontaneità quando eravamo insieme, che ha reso ogni giorno molto divertente”.
Quando Tina Goldstein spia per la prima volta Newt Scamander, stringere un’amicizia è la cosa più lontana dalla sua mente. Auror un tempo, Tina vuole più che altro tornare a ricoprire il prestigioso rango di investigatrice del MACUSA, di modo che quando si accorge di qualcosa di sospetto, può agire. La Waterston afferma: “Nel momento in cui Tina vede Newt, sa che succederà qualcosa tra loro, anche se non sa esattamente che cosa. Questo è un primo indizio, dato che Tina, pur non essendo più un’investigatrice, ha sempre un buon istinto.
“Era molto orgogliosa della sua carica di Auror”, continua l’attrice, “e non ha ancora perso la speranza di tornare a ricoprire il suo ruolo, ma è retrocessa quando ha infranto le regole per aver protetto una persona in difficoltà, ed ora è relegata ad un lavoro servile al “wand permit office” (l’ufficio regolamentazioni Permessi sulle Bacchette)…. nel seminterrato. Tina aveva sempre agito ‘secondo le regole’, così ho trovato davvero commovente che, in una situazione estrema, aiutare qualcuno per lei era più importante che conservare lo status al quale ha ambito per una vita”.
La Waterston afferma di essersi divertita ad esplorare le contraddizioni fin troppo umane, proprie del suo personaggio. “Tina sembra nutrire contemporaneamente una forte convinzione e un profondo dubbio sulle sue potenzialità e il suo talento. Ho scoperto che l’andamento altalenante tra la fiducia e l’insicurezza, è affascinante da esplorare, e penso che riguardi la maggior parte delle persone”.
Yates sostiene che la Waterston aveva tutte le sfaccettature del personaggio di Tina, che stavano cercando. “È un’attrice formidabile, profondamente intensa o molto divertente quando serve; e mi piace questa combinazione”.
I timori di Tina vengono confermati quando una delle creature di Newt fugge dalla valigia, ed assiste all’uso della magia di Newt nel tentativo di recuperare la bestia. Già questo sarebbe una grave violazione dello Statuto di Segretezza, che vieta l’utilizzo della magia in presenza di non-maghi, ma Newt fa di peggio: coinvolge un No-Mag, l’incredulo Jacob Kowalski.
“In fondo, Jacob è solo un sempliciotto che entra a contatto col mondo magico per caso, una realtà che chiaramente non gli appartiene”, afferma Fogler. “È un aspirante fornaio che sogna di aprire un suo panificio, perché ama rendere le persone felici con la sua cucina. Non può fare magie, ma è capace di cucinare della piccola pasticceria in maniera egregia! Mi sono facilmente immedesimato nel personaggio perché il mio bisnonno era un fornaio, noto per il miglior pane di segale di New York, quindi ce l’ho nel sangue”.
Yates fa notare: “Jacob è un uomo qualunque, con un grande cuore, che crede nella parte  migliore di tutti. Accetta le persone per quello che sono. È un No-Mag che si ritrova improvvisamente in questo mondo straordinario, e ne abbraccia le gioie per tutte le sue differenze ed idiosincrasie. E Jacob è uno di noi, così si arriva a sperimentare tutto dal suo punto di vista”.
“Immaginate di essere coinvolti in questo universo magico, nei panni di chi non ha mai vissuto la vera magia prima d’ora”, suggerisce Heyman. “Quel senso di meraviglia il pubblico lo vede e lo percepisce attraverso Jacob”.
Fogler ha facilmente colto questo aspetto del suo personaggio. “Mi sentivo come se fossi Jacob mentre entrava in questo mondo e rimaneva stupito da tutto”, dice l’attore che era un fan molto tempo prima di essere scelto per “Animali Fantastici”. Infatti, ha saputo di essersi aggiudicato la parte mentre era in attesa del più grande raduno di appassionati del pianeta. Egli ricorda: “Ero al Comic-Con di San Diego, quando ho ricevuto la chiamata da David Yates e David Heyman. Mi hanno chiesto dov’ ero, e ho risposto: ‘Sono al Comic-Con’, e mi hanno detto: ‘Beh, il Comic-Con sarà molto diverso per te l’anno prossimo!’ Sono stati entrambi di supporto ed entusiasti per me; sono stato pervaso da un’emozione di felicità che mi è rimasta per tutte le riprese. Li considererò sempre come coloro che sono entrati nella mia vita cambiandomela per sempre”.
Yates ricorda che Fogler si è contraddistinto perché ha fatto l’esatto contrario di quello che si aspettavano. “Abbiamo incontrato molti attori validi, ma Dan ci ha sorpreso più di tutti gli altri. Era il più giocoso e il più originale. È un grande comico, ed un attore di talento”.
Quando Jacob incontra per la prima volta Newt, le loro valigie quasi identiche, per una casualità vengono scambiate. Questo sfortunato scambio ha portato Jacob a far uscire accidentalmente alcune creature fantastiche di Newt, liberandole nell’ ignaro mondo No-Mag, ma non senza che una di loro gli lasciasse un morso piuttosto sgradevole. Senza alternative, Tina porta Newt e Jacob nell’unico posto dove sa che non possono combinare altri guai: a casa. Entrando nell’appartamento, Jacob non può fare a meno di notare la bella ed affettuosa sorella di Tina, Queenie.
L’ultima cosa che Queenie si aspettava, era che la sua saggia sorella si presentasse alla porta con una coppia di strani uomini al seguito, in particolare di un No-Mag o Babbano, considerando le rigide regole del mondo dei maghi americani contro la fraternizzazione. “Ci sono queste due sorelle che sono praticamente cresciute insieme, consolidando un legame molto profondo”, commenta Sudol. “Ma vivono una vita piuttosto isolata e solitaria, e quindi questi due uomini, che sono molto diversi ed attraenti, entrano nel loro mondo e trasformano improvvisamente le loro vite”.
La Waterston, che nella vita reale ha una sorella, dice di aver apprezzato il modo in cui J.K. Rowling ha reso speciale il legame tra Tina e Queenie. “C’è un legame profondo tra sorelle ed era ben evidente nelle pagine, senza bisogno di forzarlo. Mi è piaciuto come è stato descritto; il modo in cui interagiscono è molto dolce ed era molto vicino alla mia esperienza”.
Malgrado siano così vicine, le sorelle Goldstein sono totalmente opposte. Mentre Tina è una studiosa e determinata, “Queenie è giocosa e divertente”, afferma la Sudol, “perciò incontrare Newt e Jacob e lasciarsi travolgere in un’avventura che potrebbe spaventare chiunque, lo trova emozionante. È anche estremamente percettiva ed empatica, e ha un cuore grande. Avere avuto la possibilità di ritrarre Queenie è stato semplicemente delizioso”.
Heyman dice che la Sudol era assolutamente perfetta per il ruolo, da tutti i punti di vista. “Alison è un’attrice di talento, ma quello che ha apportato al ruolo di Queenie è andato oltre. È la sua stessa essenza. Queenie è buona e  sensibile, come Alison”.
“Alison ha una effervescenza che era perfetta per Queenie”, concorda Fogler. “Quando Jacob la incontra, è radiosa come un angelo, ed è un buon motivo per restare”.
Queenie sa esattamente ed immediatamente ciò che pensa Jacob … e lei ne è altrettanto affascinata. La Rowling spiega: “È una Legilimens, che significa che può leggere nelle menti altrui. La cosa particolare di lei è che è costantemente sottovalutata a causa del suo aspetto: è molto bella, quindi chi fa caso all’apparenza non si rende conto che può andare più nel profondo di chiunque altro. È stata un personaggio divertente da scrivere”.
La Sudol afferma: “J.K. Rowling crea dei personaggi straordinari, e in cui ci si riconosce facilmente. Le storie che scrive sono significative, ricche di sentimenti e saggezza. Ha un modo incredibile di rendere questo universo straordinario così intimo e tangibile, ed è stato un grande onore per noi farne parte”.
Desiderosi di ricevere eventuali approfondimenti direttamente dalla Rowling, tutti gli attori hanno molto apprezzato le sue visite durante la produzione. Redmayne racconta: “I giorni migliori sono stati quando Jo è venuta sul set, perché ha una conoscenza profonda di questo mondo complesso e dei personaggi. È in grado di rivelarci le origini delle storie e addirittura dove vedrebbe Newt e gli altri nel futuro. Per un attore, è stato un sogno: essere guidato dall’ispirazione reale e la fantasia della creatrice di questo mondo, è stato impagabile”.
Gli attori all’unanimità hanno apprezzato moltissimo la direzione del loro regista, che ha navigato il vasto mondo magico attraverso quattro film di “Harry Potter”. La Sudol afferma: “David è così onesto e gioioso, e il suo entusiasmo è stato contagioso. Era evidente la sua passione per questo mondo, e tutti noi abbiamo colto e condiviso il suo entusiasmo. È estremamente gentile, ma sa bene quel che vuole vedere, quindi è molto rassicurante lavorare con un regista come lui”.
Waterston aggiunge: “Abbiamo riposto totalmente la nostra fiducia in David, cosa facile da fare con una persona così creativa e concentrata. C’era molta espressività nel modo in cui descrive le scene, e poteva dirci esattamente quel che avremmo visto e vissuto in un dato momento della storia. Ma ha anche dato spazio alle nostre idee, ed è stato fantastico”.
“David mi ha preso sotto la sua ala, e in fondo mi ha detto che era sicuro della mia improvvisazione”, dice Fogler. “È stato molto liberatorio, e ha reso un contesto straordinario in cui lavorare”.

MACUSA

Newt, Tina, Queenie e Jacob forse non sarebbero mai diventati amici se qualcuno al MACUSA, l’organo di governo americano del mondo dei maghi, avesse dato retta agli avvertimenti iniziali di Tina su Newt e le sue creature magiche. Tuttavia, le preoccupazioni della decaduta Auror sono dapprima accolte con scetticismo dalla Presidentessa Seraphina Picquery, interpretata da Carmen Ejogo, e dall’enigmatico Direttore della Sicurezza del Mondo Magico, Percival Graves, interpretato da Colin Farrell. Solo a tragedia avvenuta la Presidentessa e Graves rivolgono la loro attenzione a Newt ed alle sue creature magiche mancanti.
Riguardo al suo ruolo, Farrell afferma: “Graves ha un ruolo di comando molto alto al MACUSA. Egli è fondamentalmente il capo Auror, il cui compito è quello di garantire la salvezza e la sicurezza al mondo magico, e contenere tutto ciò che potrebbe essere potenzialmente dannoso per i maghi. È molto potente ed incredibilmente determinato, oltre ad essere altamente abile con la bacchetta magica”.
Il MACUSA ha il compito di regolare e proteggere il mondo magico nordamericano, con l’applicazione dello Statuto di Segretezza. A complicare le cose, c’è la paura diffusa generata dalle attività allarmanti del famigerato mago Oscuro Gellert Grindelwald, il quale, dopo aver scatenato il caos in Europa, è sparito. Quando riemergerà e dove colpirà, è ancora da vedere.
La minaccia incombente di Grindelwald, assieme ad avvenimenti strani e violenti che si succedono per le strade di New York, pone il MACUSA in massima allerta. La Ejogo nota: “Allo stesso momento in cui accade tutto ciò, la Presidentessa Picquery si deve confrontare con le stranezze di Newt Scamander. Anche se le sue intenzioni sono buone, la Picquery non ha altra scelta, se non stroncare questa situazione bizzarra sul nascere, perché vi è una crescente preoccupazione riguardo l’eventuale esposizione del MACUSA, che potrebbe portare alla guerra”.
“Graves ha una sua propria idea riguardo la segregazione tra i maghi e i No-Mag”, aggiunge Farrell. “Il fatto che i maghi sono stati repressi e costretti a vivere nell’ombra, lo corrode. Per lui, è un’ingiustizia. Anche i membri del MACUSA non sanno molto su Graves, e ho apprezzato questo alone di mistero del personaggio”.
L’attore dice di essere stato attratto da “Animali Fantastici” fin dalla prima lettura della sceneggiatura di J.K. Rowling. “Era fantasiosa e provocatoria; c’era una specie di poesia ed equilibrio in tutto. E mentre la storia è di fantasia ed ambientata nel 1920, ha un senso di attualità e realtà. Così, da un lato, il film si discosta dalla realtà, ma affronta anche importanti tematiche sull’umanità. Ma prima di tutto, però, è stato uno divertimento enorme per me”.
“Colin Farrell è un attore straordinario che ha contribuito in maniera egregia allo sviluppo di Percival Graves”, osserva Yates. “Colin è curioso, generoso e provocatorio, e apporta tutto questo al processo ed al personaggio. È stato un grande piacere lavorare con lui”.

NO-MAG

Uno degli intrighi che affliggono l’illustre mago Percival Graves, è il vivo interesse verso Credence Barebone. Questo giovane estremamente timido non è solo completamente estraneo alla comunità magica, ma è il figlio adottivo della fondatrice della New Salem Philantropic Society (NSP), un’organizzazione radicale contro la magia, nemica del MACUSA.
Farrell osserva: “Credence sembra una persona persa, particolarmente vulnerabile agli occhi di Graves il quale a sua volta pensa, ovviamente, che Credence abbia delle informazioni di cui ha bisogno. Egli dà al ragazzo quel senso di appartenenza che manca nella sua vita, ma le sue motivazioni sono discutibili nel migliore dei casi”.
Nel ruolo di Credence, Ezra Miller aggiunge: “Il loro rapporto nel film diventa piuttosto inquietante, perché l’ elemento di manipolazione è tangibile. Emerge una dinamica interessante dall’ambiguità su chi è buono e chi è cattivo, e non si arriva a capirla fino a quando quel che dovrà accadere, accadrà. Questa è una delle caratteristiche sorprendenti della scrittura di J.K. Rowling – la consapevolezza che il contrasto tra il bene e il male non necessariamente dipende dall’altro. Ci sono molti lati in ogni persona. Penso che i fan si divertiranno a scoprire alcuni temi familiari che appaiono in questo film, anche se è una storia che ha una propria entità”.
Miller, si scopre essere in una posizione eccellente per commentare i suoi colleghi fan. “Sono stato ossessionato dal Mondo Magico di J.K. Rowling fin da quando avevo sette anni”, rivela, “quindi sono molto ferrato. Entrare in prima persona a far parte di questo universo, è stata la realizzazione di tutti i miei sogni”.
“Ezra è un grande fan del mondo di Jo, quindi era determinato a prendere parte a questo viaggio e questo film”, ricorda Yates. “Come attore, è senza paura, curioso e aperto, e ha apportato molto al progetto, nonché al set, in termini di energia e di ambizione. Ha ritratto Credence in un modo che era sia inquietante che commovente”.
Credence vive nella paura dell’ira della sua rigorosa madre adottiva, Mary Lou Barebone, interpretata da Samantha Morton. Mary Lou è la leader della NSPS, il cui soprannome, i Secondi Salemiani, è un chiaro avvertimento della loro intenzione di esporre e sradicare i maghi e le streghe, che è sicura vivano tra loro. Esteriormente, incarna la filantropia del nome completo della sua organizzazione – aprendo la sua casa a Credence e alle sue due figlie adottive, e sfamando i bambini poveri del quartiere. Tuttavia, la sua generosità cela la sua più odiosa vera natura.
Nota la Rowling: “Mary Lou è molto carismatica e, in apparenza, una donna molto gentile. Ma in realtà, usa violenza fisica e psicologica verso i figli adottivi. È consapevole dell’esistenza della magia, e cerca vendetta nei confronti di chi la pratica”.
Jenn Murray è la figlia di mezzo di Mary Lou, la coscienziosa Chastity Barebone. L’esordiente Faith Wood-Blagrove fa il suo debutto cinematografico nei panni della più piccola della famiglia, una bambina precoce di nome Modesty, che mentre gioca a campana canta delle rime anti-strega, a portata d’orecchio della sua severa madre. Ma nonostante la sua tenera età, Modesty trova il modo di sfidare Mary Lou quando è lontana dal suo sguardo vigile.
Nello sforzo di amplificare il suo messaggio anti-magia, Mary Lou cerca di coinvolgere una delle più influenti famiglie della città, gli Shaw, guidati dal magnate Henry Shaw, Sr. Jon Voight, che interpreta il ruolo, dice: “È un magnate che possiede diversi giornali; è molto potente, ed è un No-Mag. Ma”, l’attore ammette con un sorriso ironico, “a dire la verità, mi sarebbe piaciuto essere un mago”.
Henry Shaw, Sr. ha due figli, il maggiore dei quali, Henry Shaw, Jr. è un senatore,  e il suo orgoglio e la sua gioia. Il figlio più giovane, Langdon, è quello che Voight definisce “una sorta di perdigiorno”.
Come suo padre, Henry Shaw, Jr., interpretato da Josh Cowdery, rifiuta a priori i Secondi Salemiani e l’esistenza della magia. Langdon Shaw, invece, ne è convinto. Scelto per il ruolo, Ronan Raftery dice: “Langdon cerca di convincere suo padre a far scoppiare la notizia che i maghi stanno causando molti disordini in città, ma invece non lo ascolta”.
Voight afferma di aver un bel ricordo dei giorni passati sul set, e aggiunge: “Erano tutti dei gran professionisti, e pieni di entusiasmo per il progetto. Sono rimasto colpito da tutto, e il merito è di chi stava al di sopra: David Yates e i produttori”.
“Avevamo davvero un cast fenomenale”, osserva Lionel Wigram. “Ogni singolo attore era talmente legato al progetto e talmente dentro il proprio personaggio, che è stata una gioia per gli occhi”.

ANIMALI FANTASTICI …

Come suggerisce il titolo, c’è un altro gruppo di personaggi che svolgono un ruolo fondamentale nella storia: la collezione di creature magiche che Newt ha salvato durante la sua spedizione intorno al globo. Le creature sono state disegnate, e poi hanno acquisito profondità, dimensione, colore, luce, movimento e personalità individuale, attraverso l’animazione computerizzata del CGI. Questo processo impegnativo, ha richiesto la stretta collaborazione tra David Yates, J.K. Rowling, i supervisori agli effetti visivi Tim Burke e Christian Manz e il loro team, con il reparto addetto allo sviluppo di computer animation VFX, guidato da Pablo Grillo, tra gli altri.
Burke afferma: “Abbiamo considerato ogni angolazione, impiegando le prospettive creative dei concept artist, degli scultori, dei designer e degli animatori. Abbiamo scelto i pezzi migliori da loro prodotti, e li abbiamo fusi  insieme fino ad ottenere le creature più fantastiche!”.
Andando alla fonte, hanno iniziato con il libro di testo di Newt Scamander che la Rowling aveva scritto anni fa. Manz ricorda: “Il punto focale era il libro, che è diventato la nostra enciclopedia; è da lì che li abbiano estrapolati. La sfida principale era quella di creare delle bestie che potessero essere idonee a vivere nel regno animale del mondo magico”.
Yates sottolinea: “Il mio presupposto per tutti, era che le bestie dovevano essere fantastiche, non di fantasia. Per l’ispirazione, abbiamo fatto riferimento ad elementi organici ed antropologici del mondo naturale, che è pieno di meraviglie e di animali sorprendenti”.
“Ho lavorato con David Yates per oltre dieci anni, ed è sempre molto partecipativo durante tutto il processo”, dice Burke. “Tutto ruota intorno al fatto di mostrare autenticità nelle prestazioni, degli attori così come dei personaggi in CG. Il film funziona solo se si accetta che queste creature esistono nello stesso spazio dei protagonisti”.
Parte del compito di infondere questa convinzione è spettato agli attori, soprattutto a Eddie Redmayne, che passa gran parte del tempo sullo schermo con gli animali, e ha dovuto trasmettere la passione profonda e l’empatia di Newt Scamander per il suo serraglio. Per prepararsi a questo aspetto del suo ruolo, Redmayne ha trascorso del tempo con degli handler di animali, osservando come si relazionano e come se ne prendono cura. L’attore approfondisce: “Ho incontrato zoologi e persone che addestrano gli animali, per osservare la loro natura: tutti hanno detto appassionatamente di sentirsi un tutt’uno con l’ambiente e la natura. Ho approfondito per quel che ho potuto le straordinarie relazioni tra gli esseri umani e gli animali, e quel che ho imparato ha arricchito fisicamente ed emotivamente la mia performance”.
Katherine Waterston afferma: “Guardare Eddie interagire con le bestie è stata una delle cose che ho preferito della nostra collaborazione, perché ogni rapporto è diverso e ha sviluppato con ognuno di loro un modo unico di comunicare. A volte si manifesta con un piccolo gesto, che però si capisce sia stato studiato per mesi per rappresentare anche nei particolari il delicato lavoro di Newt con le creature magiche”.
Redmayne ricorda che anche la reazione di un altro attore agli animali ha colpito sia lui che il suo personaggio. “Quando Newt mostra per la prima volta la valigia a Jacob, quest’ultimo assume uno sguardo di stupore che non dimenticherò mai. Newt sente l’empatia di Jacob, ed è talmente abituato alla reazione di cattiveria della gente verso queste creature, che al contrario comincia ad apprezzare Jacob, addirittura a fidarsi di lui per nutrire alcuni degli animali. Dan era lì di fronte al nulla, a far finta di dar loro del cibo con tanta gioia ed approvazione. Ero ipnotizzato”.
Per aiutare gli attori a recitare al fianco delle bestie che non erano realmente presenti, i realizzatori hanno spesso utilizzato dei pupazzi e dei burattinai “per dare agli attori una figura reale con cui interagire, che potevano toccare, e che replicava istantaneamente alle loro interpretazioni”, sostiene il supervisore ai burattinai Robin Guiver. “Recitare di fronte ai pupazzi, inoltre, ha dato alla macchina da presa una dimensione ed una forma per le inquadrature; infine la presenza di una rappresentazione fisica sul set, è stata utile per i diversi reparti coinvolti”.
La varietà di creature è ampia quanto quella che si può trovare all’interno del nostro regno animale, e comprende ogni genere: dai mammiferi agli uccelli, a rettili, agli insetti, e persino degli incroci tra alcuni. Pablo Grillo afferma: “Abbiamo voluto creare la più ampia gamma possibile, per dare una certa rappresentazione della varietà di fauna selvatica magica che potrebbe esistere: dalla creatura più suggestiva alla maestosa, da quella più terribile a quella magnifica. Abbiamo anche tenuto conto del loro habitat di origine: fosse il deserto dell’Arizona o le pianure africane, che ha influenzato il loro aspetto e le loro abilità. Ci si è molto focalizzati su come avrebbero affrontato situazioni diverse, espandendo il loro potenziale drammatico”.
Nel portare le bestie in vita, Grillo sostiene sia stato vitale l’input di chi, con la propria immaginazione, ha generato l’intero progetto. “Nel corso della produzione, J.K. Rowling veniva a controllare lo sviluppo delle creature, e la sua approvazione era ovviamente molto importante per noi. In alcune occasioni diceva: ‘No, non è giusto. Newt non metterebbe questo animale nella valigia, perché è docile; Newt nutre particolare interesse per le specie rare e vulnerabili’. Ovviamente conosce profondamente questo universo, di fatto il suo feedback è stato prezioso”.
In qualsiasi cast, alcuni ruoli sono più importanti di altri, e lo stesso vale per i personaggi del titolo di “Animali Fantastici”. La prima delle creature di Newt che varca i confini della valigia è il malizioso Snaso, un piccolo roditore dal pelo soffice con un muso lungo ed un becco simile ad un’anatra, e un marsupio che si allarga magicamente fino a contenere una quantità apparentemente infinita di tesori trafugati. “Lo Snaso ama le cose luccicanti, quindi tutto ciò che abbaglia e brilla lo trova irresistibile”, spiega Redmayne. “Newt ha un rapporto di amore / odio con lo Snaso, perché pur essendo affezionatissimo a lui, gli causa un mucchio di problemi. È una creaturina molto furba, e una volta uscito, è sorprendentemente veloce ed agile”.
Anche se Newt adora indistintamente tutte le bestie di cui si è preso cura, Redmayne ammette di avere una favorita: un piccolo Asticello di nome Pickett, che porta sempre con sé nascosto nel taschino. “Sono molto affezionato agli Asticelli, soprattutto Pickett. Ha problemi a socializzare, e preferisce andare in giro nella tasca di Newt, piuttosto che stare con gli altri Asticelli”.
Se l’Asticello è la creatura più piccola tra gli animali di Newt, il più grande è senz’altro l’Erumpent, un animale che lascia dietro di sé solo distruzione. Grillo dice: “Solo attraverso la sua stazza e il suo peso corporeo, è in grado di abbattere un muro, e la sua forza è inarrestabile. Ma abbiamo anche voluto dargli un aspetto delicato, perché l’esemplare di Newt è una femmina in calore”, dice ridendo.
Il fatto che l’Erumpent sia in calore offre a Newt la scusa di chiuderla nella valigia: utilizzando una goccia di sostanza odorosa di Erumpent maschio in quello che Redmayne definisce scherzosamente “uno dei momenti più umilianti del film”, dove mima una danza di accoppiamento di Erumpent.
Ad agevolare il lavoro dell’attore e di Yates, Redmayne ha avuto di fronte un partner fisico: un pupazzo gigante costruito per replicare le dimensioni e la forma dell’Erumpent, mosso da un team di tre burattinai che ha già dato vita al personaggio del titolo di “War Horse” sul palco. “Ma”, sottolinea Guiver: “il burattino dell’Erumpent era enorme – alto cinque metri, largo tre metri e lungo otto – e bilanciare il peso mantenendo libertà di movimento non è stato facile. Il vantaggio è che David Yates è stato in grado di dirigere il fantoccio come fosse un attore, dettando le mosse che voleva e determinando il blocco della sequenza in modo molto reale”.
Ma non tutto va secondo i piani di Newt. Jacob si è spruzzato addosso una quantità infinita di muschio di Erumpent, deviando l’attenzione dell’animale malato d’amore. Il successivo inseguimento è estremamente pericoloso per Jacob, perché, oltre alla sua mole e la sua corazza, l’Erumpent ha un corno forte ed incandescente contenente un fluido che provoca l’esplosione di tutto ciò che perfora. Tuttavia, Fogler aggiunge: “Ci siamo divertiti tantissimo a girare quelle scene”.
Tra le creature alate che possiede Newt, ci sono: il Tuono Alato e il Velenottero, e il fatto che possano entrambi volare, è l’unico elemento in comune. A prima vista, il Velenottero sembra essere nient’altro che un bozzolo piccolo, verde, spinoso. Ma quando si libera, è “simile a uno yo-yo”, spiega Redmayne, “diventa una creatura bellissima ma aggressiva che vola in picchiata fino a quando Newt lo richiama e si riavvolge nel bozzolo”. Con il corpo di un rettile e le ali multicolori di una grande farfalla, il Velenottero può essere molto pericoloso, perché è noto per essere in grado di succhiare il cervello dalla testa altrui.
Al contrario, Yates aggiunge: “Il Tuono Alato è una creatura regale, oggetto di traffici illeciti quando Newt lo ha salvato, dandogli il nome di Frank. In realtà, è la ragione per cui Newt è arrivato in America: era sua intenzione infatti, riportare Frank al suo habitat naturale in Arizona, e dargli di nuovo la libertà”.
J.K. Rowling aggiunge: “Ho voluto una creatura tipicamente americana con il Tuono Alato. Ho una particolare affinità con gli animali alati. Ho amato la Fenice di Silente, e in questo film volevo un pennuto con una sua mitologia. Quando il Tuono Alato sbatte le sue ali multiple, crea delle tempeste, quindi è una creatura potente, mitica”.
Tuttavia, la Rowling riconosce che il suo animale preferito, non è un uccello, ma piuttosto il Demiguise, un primate di medie dimensioni dal pelo argenteo con grandi occhi tristi. “Ha la capacità di diventare invisibili quando minacciati, che è un potere che mi ha sempre affascinato; per questo adoro il Demiguise”.
Il Demiguise di Newt ha anche un’amicizia speciale con l’Occamy, una creatura serpentina bipede, con delle ali piumate che gli conferiscono l’aspetto di un drago alato, e le cui uova hanno il guscio d’argento puro. L’Occamy è “choranaptyxic”, il che significa che ingrandisce o rimpiccolisce per adattarsi all’ambiente circostante, diventando una delle bestie più difficili da rappresentare. Tim Burke afferma: “Nel momento in cui rintracciano l’Occamy, è in uno spazio più grande, quindi ha un corpo molto allungato che va praticamente ad occupare tutta la stanza. E quando l’ Occamy è spaventato, il corpo si illumina con una luce iridescente, così abbiamo dovuto fare in modo di ricreare quella luce di rifrazione che si muoveva attraverso le piume”.
Le altre due bestie che lo scappano dalla valigia di Newt sono il Murtlap, una creatura simile a un topo che ha sulla schiena un’appendice simile ad un anemone di mare, che all’inizio del film dà un morso dolorosissimo a Jacob; e il blu zaffiro Billywig, un insetto simile a un’ape con un lungo pungiglione e delle ali sulla testa che girando molto in fretta gli permettono di volare vorticando. Infine, ci sono una miriade di altre creature situate nella valigia di Newt, tra cui i Moonclaf grigi, con grandi occhi rotondi sporgenti in cima alle teste; e l’ultima coppia di Graphorn, dal colore viola-grigiastro con due corna molto lunghe ed affilate, tra i tanti.

… E DOVE TROVARLI

Tutte le creature salvate da Newt nel corso dei suoi viaggi, hanno trovato un rifugio sicuro all’interno della sua valigia che ha magicamente ampliato per soddisfare le loro esigenze.
Lo scenografo Stuart Craig dice che hanno elaborato molte idee per l’interno della valigia, evitando immediatamente la sensazione di gabbia. “Abbiamo concettualizzato molte iterazioni riguardo il modo in cui sarebbe dovuto apparire, di sicuro non doveva sembrare uno zoo. Newt si preoccupa della conservazione di queste creature, e vuole che siano comode e felici. Così abbiamo optato per ambienti distinti, che pur avendo delle sembianze artigianali, sembravano davvero magici”.
Il risultato finale assomiglia ad una serie di diorami, e pur essendo tutti accostati, ognuno è modellato per approssimare il rispettivo habitat originario dei suoi abitanti. Malgrado  la magia, gli ambienti sono stati intenzionalmente rappresentati un po’ grezzi ai bordi. L’art director Toby Britton spiega: “Più che altro è Newt che tenta di dare agli animali l’illusione di essere nei loro habitat naturali, così ogni sezione ha il proprio paesaggio e il proprio clima, ma è tutto ovviamente scenografico. Abbiamo usato il legno come materiale principale da costruzione, ma si può notare che niente è costruito alla perfezione”.
Grillo aggiunge: “Cosa emerge di Newt è che non è un mago così potente da ricreare un numero illimitato di biosfere. Tutto doveva essere contenuto, quindi abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra stupore e realismo”.
La squadra addetta agli effetti visivi di Burke e di Manz, ha svolto un ruolo cruciale per rappresentare i diversi habitat, soprattutto quelli che ospitavano gli animali più grandi, come il Graphorn o l’Erumpent.
Hanno inoltre fornito ad ognuno le condizioni atmosferiche adeguate, generando o aumentando la corrispondente topografia, che va dal Mare Artico ad una foresta di bambù, fino ad un paesaggio arido e deserto, tra i vari.
Manz conferma di aver lavorato con il direttore della fotografia Philippe Rousselot, per  l’illuminazione di ogni ripresa. “Ogni ambiente ha una propria luce, che cambia per adattarsi al terreno, quindi abbiamo costantemente condiviso la previsualizzazione dei filmati con Philippe, per mostrargli le divisioni, e per rendere tutto il più semplice possibile”.
Tutti gli ambienti sono stati costruiti nei teatri di posa degli Studios della Warner Bros. di Leavesden, dove Craig e il suo team hanno anche creato da zero il mondo magico e quello Babbano o No-Mag del 1926 di New York. “È stata una sfida grande e nuova”, dice Craig, “rappresentando un periodo completamente diverso, un paese diverso, e una cultura diversa dai film di ‘Harry Potter'”.
I realizzatori hanno iniziato la loro ricerca andando a New York, che è cresciuta in modo esponenziale e ha poco a che fare con la città di 90 anni fa. Tuttavia, hanno accumulato una grande quantità di materiale di riferimento. “Abbiamo scattato migliaia di fotografie, e le abbiamo messe in un archivio di edifici che potevamo replicare esattamente, o che avrebbero ispirato il periodo con qualche ritocco”, racconta Craig. “Ci sono due mondi, di cui uno è nascosto, e quindi dovevano essere in contrasto”.
Utilizzando un grosso pezzo di backlot dello Studio, la città di New York è stata costruita in sezioni separate in un modello a T, ciascuna contenente un diverso segmento della città. Craig descrive: “In un settore c’erano gli edifici popolari del Lower East Side, dove vive Jacob; un altro mostra Tribeca, con i classici particolari in ghisa che non si vedono in nessun’altra parte del mondo e attraggono tutti gli appassionati dell’architettura. Nella parte superiore della T, abbiamo costruito la banca dove Newt incontra per la prima volta Jacob. Si tratta di un grande edificio con dei gradini che conducono a un portico a colonne sul lato esterno, e con un interno sontuoso con doratura in bronzo e degli splendidi marmi. Quella stessa zona mostra la facciata del Woolworth Building, allora il più alto del mondo, che, all’insaputa dei No-Mag, ospita la sede segreta del MACUSA. Abbiamo anche fabbricato il palazzo in cortina con l’appartamento dove vivono Tina e Queenie. È stata un’impresa immensa, ma tale doveva essere per mostrare i personaggi che si muovono per questa grande città”.
Yates afferma: “È stato molto più grande di qualsiasi cosa abbiamo mai costruito dei film di ‘Potter’, e oserei dire la più grande di qualsiasi cosa Stuart abbia mai costruito nella sua carriera. E poi Tim Burke e Christian Manz hanno ampliato ulteriormente quel mondo con gli effetti in digitale”.
Burke aggiunge: “Stuart ha creato materialmente dei set incredibili, che anche dal punto di vista strutturale (ampiezza, altezza e larghezza), davano credibilità e tangibilità al film. È stato fantastico collaborare con lui sulle prospettive viste da diverse angolazioni, di fatto abbiamo spesso aggiunto degli edifici o sezioni di grattacieli come sarebbero apparsi nel 1926, e Stuart ha dettato i canoni dell’aspetto generale di queste panoramiche”.
Anche osservando i set senza le estensioni dei VFX, Eddie Redmayne afferma che non gli è stato difficile esprimere la reazione di Newt al suo arrivo a New York. “Dopo aver trascorso un anno in giro da solo, improvvisamente mette piede in questa città frenetica, rumorosa, colorata:  c’è stupore e curiosità verso tutto ciò che lo circonda. La portata e la scala dei set erano impressionanti”.
Waterston è d’accordo: “Non è stato trascurato alcun dettaglio; è stato straordinario. Camminando sul set per la prima volta, è stato come uscire da una macchina del tempo”.
L’ammirazione degli attori è stata condivisa dalla Rowling, che ricorda la prima volta che ha visto il set. “Stavamo girando per Leavesden a bordo di in una macchinetta da golf, e voltato l’angolo ci siamo trovati a New York. È stato incredibile. Stuart è un genio assoluto in quello che fa. Gli consegni la pagina scritta e lui riproduce esattamente quello che hai descritto e che avresti fatto se avessi avuto la capacità di realizzarlo da solo. Questo è il segno distintivo di tutta la squadra ai Leavesden; ci sono persone di altissimo livello”.
Un’altra parte del backlot rappresenta il Central Park Zoo, che Newt e Jacob trovano in condizioni disastrose a causa del passaggio dell’impaziente Erumpent. Craig ha concesso loro una certa licenza creativa per quel set, notando che: “Nel 1926 lo zoo non esisteva. C’era un arsenale, ancora oggi presente, e poi qualcuno ha iniziato una collezione di animali, ma è diventato lo Zoo di Central Park solo nel 1934”.
La sequenza ricca d’azione che si è svolta allo zoo, è stata girata di notte, mettendo a dura prova Rousselot e la sua squadra addetta all’illuminazione. “Le nuvole si stavano sovrapponendo alla luna dando dei giochi di luce e ombra in continuo movimento; e quindi non c’era staticità”, afferma il direttore della fotografia. “Abbiamo ideato un sistema che utilizza dei pannelli 40-piedi-per 40 di luci a LED, che ci ha permesso di passare la luce da un capo all’altro, e controllare la velocità per simulare la mutevolezza della luce lunare al naturale”.
Il fulcro del mondo magico americano è la grande sede del MACUSA, i cui interni sono stati costruiti nei teatri di posa di Leavesden. Come il Ministero della Magia della Gran Bretagna, anche il MACUSA è un complesso imponente, degno di una sede del governo, ma con evidenti differenze. Il Ministero è stato costruito sottoterra e si estende in orizzontale, con lunghi corridoi arrotondati. Il MACUSA invece è stato concepito in verticale, in linea con il fatto che è nascosto all’interno di un grattacielo. In entrambi, i maghi e le streghe svolgono il loro lavoro, ma mentre il Ministero trasmette messaggi tramite dei gufi che volano qua e là, i documenti nel MACUSA vengono magicamente piegati in origami a ratto che strisciano in tubi pronti da spedire.
All’ingresso del MACUSA, c’è una rampa di scale che porta ad una splendida hall, che Craig progettato in stile Art Deco, popolare nel 1920: con pareti a strisce bianche e nere interrotte da finestre alte e strette che raggiungono più di 750 piedi d’altezza fino alla cima del palazzo, “che lo rende una cattedrale di luce, e gli da’ un aspetto molto particolare”, dice Craig. Le pareti sono rivestite con piastrelle di ceramica con strisce chiare e scure stile Art Deco, ma in realtà sono ispirate alla cattedrale di Siena, in Italia. Gli ascensori dalle cabine nere si muovono su entrambi i lati, e in mezzo al trambusto, ci sono i soliti servizi, come una postazione per la lucidatura delle bacchette, gestita da un elfo domestico.
Impossibile da dimenticare è l’orologio del MACUSA o Magical Exposure Threat Level Barometer, una sorta di gigantesco barometro che segnala il livello di minaccia legato all’esposizione magica nella comunità dei No-Mag o Babbani, che incombe sopra la lobby. Incorniciato in oro, le sue quattro facce sono piazzate su ciascun lato della cupola di vetro, in modo che possano essere lette da qualsiasi direzione. I colori indicano il livello di minaccia: dal verde (che significa basso pericolo), fino al rosso, che indica condizioni di emergenza. Al momento, è fissato sull’arancione per “grave attività inspiegabile” a causa dei misteriosi avvenimenti che si succedono per le strade di New York.
Altri oggetti importanti del set includono: un enorme ritratto in movimento della Presidentessa Seraphina Picquery; delle imponenti statue in oro della Fenice piazzate su delle colonne di un arco in oro, come se vigilassero sulle attività; e, al centro del piano della hall, una grande statua in bronzo per commemorare le streghe di Salem.
Dalla hall, si possono scorgere verso il basso gli uffici sottostanti. Craig aggiunge: “Più si va in basso, più ci sono condizioni umili di lavoro e più peggiorano le condizioni. Ad esempio, gli uffici degli Auror sono al piano superiore, mentre l’ufficio di Tina nel reparto registrazione Bacchette si trova nell’angusto seminterrato”.
Ai tempi di “Animali Fantastici”, il MACUSA ospita una riunione della Confederazione Internazionale di Maghi e Streghe, simile alle Nazioni Unite nel regno Babbano o No-Mag. Questo corpo austero è impegnato in una seria discussioni riguardo i disturbi inspiegabili di New York e le loro possibili ripercussioni, fin quando irrompe Tina, senza preavviso … con in mano la valigia di Newt. Riguardo la sua idea dell’impostazione del set, Craig dice: “Volevo una sala convegni, liberamente ispirata alla Camera dei Lord del Regno Unito, con posti a sedere su entrambi i lati e la Presidentessa Picquery al centro che presiede su una sedia simile a un trono. Queste file di posti, da cui tutti inquadrano Tina mentre viene interrogata, ha reso l’ambiente molto intimidatorio: ed è esattamente così che doveva essere”.
Newt, Tina, Jacob e Queenie in seguito si incontrano in una location di gran lunga meno illustre: una squallida rivendita clandestina di alcolici per maghi chiamata The Blind Pig. “Il proibizionismo era pienamente in vigore nel 1926, così abbiamo creato un esercizio commerciale di vendita illegale di alcolici sotterraneo”, osserva Craig. “I  muri sono pieni di poster Wanted, e sui  muri gocciola la sporcizia intrisa di nicotina. Ci siamo divertiti a rendere poco raccomandabile questo ambiente”.
Burke e Manz si sono altrettanto divertiti a popolare il bar. Burke afferma: “C’è una jazz band, ma per aggiungere un po’ di magia, abbiamo fatto una jazz band di goblin, con un cantante goblin sexy, mentre il barman e il cameriere sono entrambi degli elfi domestici”.
Il quartetto è lì per incontrare il proprietario di The Blind Pig: un goblin di nome Gnarlak, che era un informatore di Tina quando era Auror. L’attore Ron Perlman alto 1 metro e 80 è quasi irriconoscibile nei panni di Gnarlak alto 1 metro e 20, ma la sua voce è inconfondibile. “Ero assolutamente entusiasta di essere stato invitato alla festa”, dice Perlman. “Non dico bugie: non ho avuto problemi ad interpretarlo. Sono cresciuto a New York e ho visto uomini come lui. Il locale di Gnarlak rappresenta il ventre di questo mondo, con una vasta gamma di tipi poco raccomandabili, e lui è il più sgradevole di tutti perché è il padrone di tutto ciò che accumula. È un posto squallido, ma si può bere un drink, rimorchiare, giocare d’azzardo e lasciarsi andare. È come dire ‘Volete passare del tempo? Presentatevi al The Blind Pig’ “.
Per trasformare Perlman in Gnarlak, il team addetto ai VFX ha utilizzato la tecnologia del facial capture. Manz specifica: “Ron aveva settanta sensori puntati sul volto, e un casco con una telecamera per catturare la sua performance. C’erano inoltre altre sei telecamere che riprendevano tutto ciò che era utile agli animatori, fondamentale per mostrare Ron delle dimensioni di un goblin. La cosa importante è credere che Gnarlak esiste. Non è un cartone animato: è un personaggio vivente che respira, all’interno di questo universo”.
Altri set creati nei teatri di posa di Leavesden includono il sontuoso ufficio di Henry Shaw Sr. e l’adiacente affollata sala stampa; la stanza spoglia di Jacob; e il caratteristico appartamento di Tina e Queenie, dove le sorelle preparano un pasto magico a Newt e Jacob. Craig ha anche progettato una piattaforma della metropolitana in stile Art Deco dell’epoca, che è il teatro di uno scontro pericoloso tra le forze benigne e malvagie.
Due scene sono state girate al di fuori dei Leavesden, nella città portuale di Liverpool, in Inghilterra. Il Cunard Building ha rappresentato un grande magazzino vuoto dove Newt e i suoi nuovi amici trovano due dei suoi animali mancanti. La grande St. George’s Hall è diventata una sala banchetti per uno sfortunato evento elegante, in onore del Senatore Shaw.

LO STILE DEL JAZZ AGE

Muovendo i primi passi nel mondo della magia, la costumista Colleen Atwood è voluta rimanere fedele al 1920, ma aggiungendo un tocco di magia. “Mi sono divertita a fondere questi elementi in modo sottile, quindi non in maniera palese” dice.
Nei suoi colloqui con il regista, la Atwood ricorda che: “David voleva catturare la frenesia di New York, in un momento in cui ci fu un’esplosione di persone di tutte le etnie provenienti da tutto il mondo. Adoro gli anni ’20: rappresentano gli anni dell’ ottimismo e del cambiamento in America, prima della grande depressione … anni ruggenti e pieni di eccessi”.
“Colleen è incredibile”, dichiara Yates. “Ha apportato grande esperienza, grande convinzione ed una visione audace ad ogni costume, dal più grande al più piccolo dei ruoli. È stato un immenso piacere lavorare con lei”.
A cominciare da Newt Scamander, la Atwood afferma: “Ha viaggiato per il mondo, quindi è in grado di adattarsi e fondersi nel mondo reale. Il trucco è stato seguire la moda di quel periodo, ma abbinare male e difettare i suoi capi, per dare un senso di eccentricità al personaggio. A quell’epoca si usavano delle tonalità calde per i vestiti, soprattutto quelli maschili, perciò per non conformarlo, ho optato per un intenso blu pavone per il suo cappotto, che indossa nella maggior parte del tempo”. Un accessorio che potrebbe catturare l’attenzione dei fan di “Harry Potter” è la sciarpa nera e gialla del Tassorosso di Newt, un ricordo dei suoi anni a Hogwarts.
La costumista aggiunge che ha dato al cappotto un’altra caratteristica in linea con la professione di Newt. “Abbiamo applicato tanti tipi di tasche, dove poteva tenere pozioni e cure e, naturalmente, alcuni dei suoi piccoli amici”, sorride. “La maggior parte delle tasche segrete sono dentro la giacca, quindi probabilmente non si notano molto, ma tutte hanno una ragione di esistere”.
La Atwood ha creato i costumi per le sorelle Goldstein che sono praticamente dicotomici, in base alle loro personalità. “Tina è una ragazza moderna, così ho deciso di metterle i pantaloni fin dall’inizio. Non erano così comuni a quel tempo, ma ce n’erano”, premette. “E anche se è stata buttata fuori dal rango di Auror, indossa ancora un cappotto del modello in pelle che vestono, così le ho dato un trench in panno con un gran collo, in modo che potesse infilare la testa verso il basso e fare quel lavoro di spionaggio furtivo che le sta ancora così a cuore”.
Il gusto della moda di Queenie è decisamente più femminile di sua sorella. Sottolinea la Atwood: “La prima volta che appare indossa un abito da strega, con tendenze anni ’20 e un po’ civettuolo. Il cappotto che ho disegnato per lei è stato cucito con 30.000 piedi di filo di seta in tutte le sfumature di pesca. Ho pensato di farla sembrare un tramonto o un’alba, con elementi di aria e luce che mi piacevano per Queenie”.
Per vestire l’unico Babbano del gruppo, la Atwood afferma: “Jacob è una specie di ciò che potremmo definire un tipo un po’ smunto e trasandato. I suoi vestiti sono piuttosto larghi, in contrasto con la maggior parte degli uomini di quel tempo che, anche se non ricchi, hanno sempre cercato di essere eleganti. Ma Jacob ha pochi soldi, e deve comprare vestiti usati non sempre della sua taglia. Per trasmettere tutto ciò, ho usato dei tessuti più morbidi del solito, così il suo vestito è più largo dei modelli strutturati del periodo”.
Per l’imperscrutabile Percival Graves, “Volevo potenziarlo”, dice la Atwood, “così ho esagerato certi dettagli, come la lunghezza dei suoi stivali e le sue spalle. Il suo cappotto è quasi un mantello molto elegante, con un ampio orlo che dà movimento. Ho trovato un tessuto straordinario con un filo metallico in lurex, che dava molta lucentezza”.
D’altra parte, la Atwood descrive il costume di Credence come “strettissimo sulle spalle, con un colletto molto alto e stretto. Ezra ha delle belle gambe lunghe, così le ho valorizzate con un pantalone a righe ed una giacca corta. Lui e Jacob sono gli unici protagonisti del film che non hanno un cappotto, ma l’ho fatto di proposito. Si esprime povertà nel non avere un cappotto col freddo, e questa impressione ha funzionato per entrambi”.
La Atwood ha riservato il suo design più opulento per la Presidentessa del MACUSA Seraphina Picquery, che presiede la Confederazione Internazionale dei Maghi e delle Streghe, in uno splendido abito scuro di seta nero, pesantemente ricamato in oro, con uno stemma del Tuono Alato sul petto. Completa la mise una corona incastonata di pietre come copricapo.
Gli altri membri della Confederazione sono vestiti in costumi altrettanto formali, che riflettono distintamente i loro diversi paesi di provenienza e le proprie culture. “Quando appaiono insieme, danno il senso di essere dei rappresentanti di altre parti del mondo magico”, dice la Atwood. “Sembrano tutti molto dignitosi, ma dei piccoli dettagli indicano che sono dei leader nella comunità magica”.
La Atwood ha aggiunto un altro tocco magico per i cappelli a cloche dell’epoca, indossati dalle donne negli anni ’20. “I cappelli a cloche reali sono a cupola e si adattano alla testa, ma abbiamo fatto delle piccole modifiche per dar loro un aspetto da strega”, dice.
Ogni mago possiede una propria bacchetta, e la scelta della bacchetta per il proprio personaggio, è stato il massimo per il cast. Il capo modellatore del dipartimento Oggetti di Scena Pierre Bohanna, aggiunge: “Ogni attore è stato coinvolto nella progettazione della propria bacchetta, proprio per rispettare l’importanza di questo oggetto”.
Eddie Redmayne afferma: “Il primo momento che ho avuto modo di prendere una bacchetta in mano mi è venuta voglia di realizzare un desiderio. E poi invece dopo ho avuto paura del palcoscenico perché ho capito che non avevo idea di cosa farci”, dice ridendo.
“A volte giro con la mia bacchetta in mano dimenticandomi per un attimo che non posso realmente far muovere gli oggetti”, rivela con un sorriso Alison Sudol. “Anche da adulti, tutti noi, in fondo, vorremmo un po’ di magia, quindi è incredibile far parte di un mondo in cui tutto ciò è possibile”.
L’elemento artistico finale di “Animali Fantastici e Dove Trovarli” è la colonna sonora, composta da James Newton Howard. “Questo è il genere di film che ogni musicista sogna”, afferma. “Le tematiche del film sono ampie: ci sono bei momenti magici, e anche alcuni momenti di paura, bui; quindi necessitano di temi complessi che sono in grado di muoversi tra di loro, mentre, soprattutto, contribuiscono a raccontare la storia”.
Howard nelle sue composizioni ha incluso dei temi sottili dell’ epoca. “Il 1920 ha un patrimonio musicale molto ricco, perciò abbiamo inserito qualche motivetto per ricreare quell’atmosfera”.
“Il mio obiettivo principale”, aggiunge, “è stato quello di scrivere alcuni temi divertenti e memorabili per i personaggi principali e per un paio di bestie, per catturare la loro personalità, e per dare al nuovo film un’ identità musicale”.
Inoltre, il compositore ha fatto dei piccoli accenni del famoso “Hedwig’s Theme”, che fa da ponte ai film di “Harry Potter”.
David Heyman dice: “James è uno dei più grandi compositori del nostro tempo. Ha creato una colonna sonora incredibilmente fluida, che non solo è adatta ai personaggi, ma passa con facilità tra le varie tonalità.
“È stata di vitale importanza”, continua il produttore, “perché questo film, come tutta l’opera di Jo, coinvolge ed affascina con la sua varietà di emozioni e di avventure”.
“Spero che le persone si affezionino profondamente a questi personaggi”, riflette J.K. Rowling. “Spero che il pubblico si immerga nelle loro storie e voglia vedere dove le loro avventure li porteranno in futuro”.
David Yates conclude: “Per tutti quelli che sono cresciuti con i libri di Jo, e con i film che ne sono seguiti, è emozionante poter entrare nel suo mondo ancora una volta, avendo esteso il suo universo in modo ambizioso e sorprendente, scrivendo la storia direttamente per il grande schermo, ed avendo creato nuove storie e personaggi senza tempo ed accattivanti”.

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Animali Fantastici e Dove Trovarli disponibile in DVD da martedì 28 Marzo 2017
info: 17/11/2016.

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