Locandina Ghostbusters

Ghostbusters (2016)

Ghostbusters
Locandina Ghostbusters
Ghostbusters è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Azione e Commedia diretto da Paul Feig. Il film dura circa 108 minuti. Il cast include Melissa McCarthy, Chris Hemsworth, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Zach Woods, Ed Begley Jr.. In Italia, esce al cinema giovedì 28 Luglio 2016. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 23 Novembre 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 2321035 euro.

Abby ed Erin sono una coppia di scrittrici semi sconosciute che decidono di pubblicare un libro sui fantasmi. La loro tesi consiste nell'affermare che questi sono assolutamente reali. Tempo dopo Erin ottiene un prestigioso incarico come docente della Columbia University. Quando il libro sugli spettri, ormai dimenticato, ricompare, diventerà lo zimbello della facoltà e sarà costretta a lasciare il lavoro. La sua credibilità è persa ed Erin decide a quel punto di riunirsi ad Abby aprendo una ditta di acchiappafantasmi. Scelta che si rivela vincente: Manhattan è invasa da una nuova ondata di spettri e non ci sarà altro da fare per il team che dargli la caccia.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 28 Luglio 2016
Uscita in Italia: 28/07/2016
Data di Uscita USA: venerdì 22 Luglio 2016
Prima Uscita: 22/07/2016 (USA)
Genere: Azione, Commedia, Fantascienza
Nazione: USA - 2016
Durata: 108 minuti
Formato: Colore
Produzione: Columbia Pictures, Feigco Entertainment, Ghostcorps, LStar Capital, The Montecito Picture Company, Pascal Pictures, Village Roadshow Pictures
Budget: 144.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 124.952.621 dollari | Italia: 2.321.035 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 23 Novembre 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA Ghostbusters

Recensioni redazione

Ghostbusters, Recensione
Ghostbusters, Recensione
redazione, voto 7/10
Arriva al cinema Ghostbusters di Paul Feig, reboot nell'universo portato al cinema nel 1984 da Ivan Reitman! Pronti ad affrontare nuovamente i fantasmi?

Immagini

[Schermo Intero]

Torna l'attesissimo reboot di Ghostbusters con un cast ricco di personaggi esilaranti. Trent'anni dopo che il franchise originale ha raccolto un successo strepitoso in tutto il mondo, il regista Paul Feig presenta un nuovo episodio della commedia sovrannaturale, che coinvolge alcuni degli artisti più divertenti di oggi: Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, e Chris Hemsworth. Quest'estate tornano per salvare il mondo! Columbia Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, una produzione di Ivan Reitman, Ghostbusters. Interpretato da Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, Charles Dance, Michael Kenneth Williams, e Chris Hemsworth. Regia di Paul Feig. Prodotto da Ivan Reitman e Amy Pascal. Scritto da Katie Dippold e Paul Feig. Basato sul film del 1984 "Ghostbusters – Acchiappafantasmi", diretto da Ivan Reitman, e scritto da Dan Aykroyd e Harold Ramis. I produttori esecutivi sono Paul Feig, Jessie Henderson, Dan Aykroyd, Tom Pollock, Joe Medjuck, Ali Bell, e Michele Imperato Stabile. Il direttore della fotografia è Robert Yeoman, ASC. Scenografie di Jefferson Sage. Montaggio di Brent White, ACE e Melissa Bretherton. Supervisore agli effetti visivi: Peter G. Travers. Special Visual Effects: Sony Pictures Imageworks. Costumi di Jeffrey Kurland. Musiche di Theodore Shapiro. Supervisione Musicale di Erica Weis.

IL FILM

A distanza di oltre trent'anni dal debutto del primo film e venticinque dopo l'ultima apparizione dei fantasmi sul grande schermo… la lunga attesa è finalmente finita. Ghostbusters torna nei cinema con una squadra e dei personaggi nuovi di zecca pronti per una nuova avventura.

La prima novità di quest'ultimo episodio è il regista Paul Feig, che, come creatore della serie televisiva "Freaks and Geeks" e regista di Le amiche della sposa, Corpi da reato, e Spy, si è costruito un impressionante curriculum dove spiccano le commedie più innovative, memorabili e di maggior successo degli ultimi anni. In vista di un possibile reboot del franchise, è stato proprio Feig ad intravedere il modo di apportare la sua visione della commedia nel XXI secolo. "Sono stato un grande fan del primo film di Ghostbusters – dice – L'ho visto al cinema il primo weekend di apertura, e onestamente non avevo mai visto una commedia avere quegli effetti strabilianti sul pubblico. La gente, me compreso, è andata in visibilio, e non solo perché era divertente. C'erano le persone più divertenti, tutti abbiamo amato la banda composta da Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson: questo supergruppo di simpaticoni è stato il valore aggiunto. Ma il massimo è stato la resa del contesto di un mondo di fantasmi guerrieri con la tecnologia… un'idea assolutamente geniale. È una di quelle cose che ti fanno pensare: 'Vorrei averla avuta io quell' intuizione".

Naturalmente, il proposito di un altro Ghostbusters – come sequel – è stato sempre preso in considerazione. "Ho sempre voluto fare un altro sequel", afferma Ivan Reitman, che ha diretto e prodotto i primi due film iconici del franchise, e che ha prodotto anche quest'ultimo insieme ad Amy Pascal. "È uno di quei film degni di una rivisitazione, e ho sempre sperato di poterla fare io stesso. Ma riuscire a mettere d'accordo i quattro componenti del gruppo originale – e soprattutto quattro tipi come loro – non era un'impresa facile, se non addirittura impossibile. Inoltre, purtroppo nel frattempo abbiamo perso Harold".

Con la scomparsa di Harold Ramis nel 2014, lo studio e Reitman hanno cominciato a cercare un nuovo talento comico che prendesse il comando di un altro eventuale film. È così che è entrato in scena Feig. "Sapevo che da tempo cercavano di mettere assieme un sequel – dice Feig – Ho iniziato a strizzarmi il cervello. Vedere delle persone buffe che combattono contro il paranormale è sempre un'idea vincente, e sembrava ci fosse ancora tanto da approfondire dei mondi dei primi due film. Alla domanda 'Come lo farei?' Beh, mi piacerebbe farlo con le quattro donne più divertenti che conosco. La cosa mi entusiasmava, perché era sicuramente un concetto nuovo".

"L'intento di Paul era fare un grande film tutto al femminile, ma la difficoltà era realizzare il film giusto, con il cast giusto, la chimica doveva esserci proprio su tutti i fronti – aggiunge la produttrice esecutiva Jessie Henderson, che è anche partner di produzione di Feig – Abbiamo sperimentato un primo approccio con Spy, ma la sua idea per Ghostbusters era l'occasione per spingerci ad un livello superiore, in termini di effetti speciali, effetti visivi, cast".
Anche Reitman era entusiasta della visione della commedia che aveva in mente Feig. "La cosa veramente innovativa dell'idea di Paul trascende dal genere dei protagonisti – dice – È  piuttosto sull'amicizia di quattro personaggi particolari, e sulle loro straordinarie gesta".

Con lo studio e Reitman dalla sua, Feig ha fatto squadra con Katie Dippold per scrivere la sceneggiatura. "C'era solo una persona con la quale avrei voluto scrivere la storia: Katie – dice Feig riguardo la co-autrice del suo Corpi da reato – Abbiamo lavorato su altri progetti, e so che adora le storie di fantasmi. Ama i film di paura. Ci siamo trovati!".

"Inizialmente abbiamo passato molto tempo a pianificare la sceneggiatura – dice la Dippold – Ci sono stati diversi confronti creativi, quali elementi dell'originale si volevano rivedere? Quali sarebbero dovute essere le novità? Poi abbiamo parlato della storia e dei personaggi. Nessuno voleva fare il remake dei personaggi originali, Venkman sarà sempre Venkman. Così abbiamo optato per quattro protagonisti nuovi di zecca".

"Paul voleva fare un film che non tradisse lo spirito dell'originale, ma che al contempo avesse una nuova ragion d'essere – afferma Amy Pascal – Tutto nasce dai personaggi, ed in questo Paul è un autore brillante".

È così che Feig si è avvicinato al film, proponendo una storia completamente nuova, così come una nuova squadra che risponde alla chiamata. "Volevo che il film fosse ambientato nel mondo di oggi, un mondo che non ha mai provato l'esistenza di fantasmi – dice Feig – Le nostre 'Acchiappafantasmi' hanno dedicato le loro vite a dimostrare scientificamente che i fantasmi esistono, ma non vengono credute, perché non c'è nessuna prova fisica a dimostrazione della tesi. Ma quando finalmente riescono a scorgere i fantasmi che aspettavano da sempre, vogliono dimostrare la fondatezza della loro eterna missione. Questo è l'obiettivo comune, e si completano a vicenda".

Così, Dippold e Feig hanno creato dei nuovi personaggi per formare una squadra vincente ed omogenea. Egli spiega: "Abby è l'esperta del paranormale: ha dedicato la sua vita a studiare i fantasmi. Erin è una docente di fisica, che cerca di elaborare una tesi scientifica del sovrannaturale. Holtzmann, un genio dell'ingegneria, in base ai concetti stilati da Abby ed Erin è intenta a costruire l'attrezzatura adatta per combatterli. E infine, Patty si unisce al gruppo da ultima arrivata, come l'esperta degli angoli più oscuri di New York, ed elemento chiave per capire dove sono i fantasmi, e che cosa sta accadendo a Manhattan".
"Siamo abituati a considerare gli uomini come veri professionisti della commedia, ma mai quanto Elaine May in È ricca, la sposo e l'ammazzo, che ha rivestito i panni di una scienziata buffa e divertente – spiega Pascal – Questa visione diversa ed unica doveva essere necessariamente raccontata di nuovo".
Ma descrivere i personaggi come complementari era solo metà della sfida, Feig doveva anche scegliere le attrici giuste per i ruoli, che fossero divertenti ed in grado di portarli in vita. Il regista ha scelto Melissa McCarthy per ritrarre Abby, Kristen Wiig per Erin, Kate McKinnon per Holtzmann e Leslie Jones per Patty.

"Penso che il motivo che fa di Melissa un'attuale attrice comica di successo, sia la sua genuinità – dice Reitman – Ha una grande energia, grande credibilità; è molto divertente e vera. La gente la ama perché in qualche modo la rappresenta".

Una volta assunta la McCarthy, quando si è trattato di scegliere la collega Erin, Feig ha pensato di affiancarle la co-protagonista di Le amiche della sposa. "Aleggiava il nome di Kristen – afferma Feig – ma non sapevo nemmeno se fosse interessata a farlo, dato che ultimamente si è impegnata in film drammatici. Poi, di punto in bianco, durante una conversazione Kristen ha detto a mia moglie: 'Oh, so che Paul sta facendo Ghostbusters, semmai avesse bisogno di me anche per una piccola parte, sono disponibile'. Quella è stata musica per le mie orecchie, perché Kristen era perfetta per quel ruolo. È davvero una delle persone più divertenti del mondo, mi fa morire dal ridere".

"Per la parte di Jillian Holtzmann, avevamo bisogno di un'attrice che andasse un po' fuori dagli schemi – afferma Reitman – Ho visto degli sketch straordinari in cui Kate McKinnon imita Justin Bieber, e cattura la sua essenza in modo esilarante e del tutto originale. In Ghostbusters, ha apportato un'energia comica unica e perfetta per la sua parte! Kate ha un potenziale da non sottovalutare".

Per la scelta dell'ultimo ruolo, Feig ha avuto un colpo di fulmine. "La prima volta che ho visto Leslie Jones è stata in 'Weekend Update'. Circa un minuto dopo la sua esibizione, mi sono seduto e ho detto a mia moglie: 'Ecco un'altra nostra acchiappafantasmi'. Ci siamo incontrati e parlando ci ha accomunato il fatto che entrambi abbiamo esordito nella commedia negli anni '80. Ha una grande personalità, ed è autentica; ama profondamente tutto quel che fa. Domina la scena nei panni di Patty Tolan".

Ma un altro motivo per cui queste quattro attrici erano quelle giuste, è che oltre ai loro talenti individuali, Feig sapeva che avrebbero funzionato come una squadra, creando un gruppo ancora più forte rispetto ai suoi singoli componenti. "Ecco perché è stato importante scegliere delle attrici che fossero amiche nella vita reale, perché così facendo, si ottiene un alto livello di cameratismo, realismo e calore tra di loro, che a volte è difficile da raggiungere in presenza di artisti che non si conoscono – continua Feig – È da sempre un concetto fondamentale per me ed è uno dei motivi per cui penso che Le amiche della sposa sia andato così bene. Kristen e Melissa improvvisavano in modo eccezionale, avendo lavorato insieme a Le amiche della sposa e 'Saturday Night Live'. Kate e Leslie sono tuttora impegnate in 'Saturday Night Live'. Tutte e quattro hanno lavorato insieme in vari progetti, ed ognuna ha un diverso senso dell'umorismo che le amalgama perfettamente: Kristen è bravissima nella commedia contenuta e nevrotica che la rende particolarmente ironica; Kate ha una comicità fisica, con una originalità intrinseca che ha fornito al film un'energia stramba; Leslie è esplosiva sul set; e Melissa è la leader del gruppo. Sono realmente quattro personaggi completamente diversi, quattro personalità ben distinte, che all'occorrenza sono in grado di prendere a calci un fantasma".

I PERSONAGGI

ABBY YATES è appassionata del paranormale e della scienza in generale. Crede fermamente nell'aldilà, ha rinunciato a tanto per questa convinzione, e non si lascia scoraggiare da chi invece non ci crede.
Il ruolo è interpretato da Melissa McCarthy, che torna a lavorare con Feig per la quarta volta.
 "Abby ha sempre creduto ai fantasmi – dice McCarthy – Non le importa se le persone la prendono in giro. Non le importa se nessun altro ci crede. Non le importa che la gente pensa che sia pazza. Continua a credere nel paranormale. Adoro il fatto che sia rimasta ferma nelle sue convinzioni malgrado tutto".
Nella loro sceneggiatura, la Dippold e Feig hanno creato un forte legame d'amicizia tra Abby ed Erin, interpretata da Kristen Wiig. "Queste due protagoniste sono amiche dai tempi della scuola superiore, entrambe ragazze eccentriche, hanno da sempre creduto nei fantasmi e nel paranormale – dice McCarthy – Ma ad un certo punto hanno avuto un brusco distacco perché Erin, stanca di doversi sempre difendere, intraprese una direzione più accademica. Ora, nel film, si ricongiungono: all'inizio accidentalmente, ma poi la storia si evolve. È stato facile recitare al fianco di Kristen, perché la conosco da molto tempo, e la considero una gran persona".
Questa chimica si estende a tutto il quartetto, afferma Melissa McCarthy. "Kate McKinnon è notevole, lei ha una vera e propria vena di follia, una scienziata pazza che ho adorato osservare. E dire che adoro Leslie Jones è riduttivo, è veramente brillante, e nessun'altra sulla Terra poteva ritrarre Patty come ha fatto lei".
Riguardo il quartetto nell'insieme, dice: "Era perfetto. Ha funzionato fin dalla prima scena. È stato davvero molto, molto divertente".
Uno dei momenti più memorabili della McCarthy è stato quando ha indossato per la prima volta lo zaino protonico. Non è stato utilizzato nessun espediente: lo zaino era pesante tanto quanto sembrava, a detta della McCarthy. "Soprattutto per quel che dovevamo fare con l'attrezzatura indosso: lanciarsi, correre, e combattere. Ogni volta che venivamo sbalzate all'indietro ed atterravamo sulla schiena, finivamo su un metallo pesante, pungente e seghettato – dice la McCarthy – D'altra parte, non sopporto quando si evince che un attore esegue l'azione con degli oggetti leggeri, quindi sono contenta che questo film si sia contraddistinto. Il livello di difficoltà che appare nelle nostre azioni era reale".
Da Acchiappafantasmi, Melissa McCarthy ha potuto eseguire molte acrobazie. "Mi sono davvero divertita – dice – Mi sono messa alla prova e ho cercato di fare in prima persona tutto quello che potevo. Ogni tanto è capitato che Paul mi dicesse: 'No, non devi fare così. Non devi lasciarti cadere su una macchina da sette metri'… e quando mi riprendeva pensavo: 'Sì, ha ragione' ma tra me e me dicevo: 'Perché no?'. A quel punto Paul concludeva dicendo: 'Tu sei matta' e se ne andava".
Una delle acrobazie a cui si è sottoposta McCarthy è stata il crowd surfing ad un concerto rock. "Non l'avevo mai fatto prima" dice. McCarthy sapeva bene che per gli stunt a volte servono attrezzature complesse o funi, così ha chiesto al coordinatore degli stunt, Walter Garcia, quale fosse il modo migliore per eseguire un lancio sul palco. "Ha risposto: 'Il modo migliore è correre fino alla fine del palco e lanciarsi'. Va bene. Facciamolo. Al primo ciak ero un po' insicura, ma una volta presa dimestichezza ho capito di essere in buone mani. Ovviamente, sapevo che c'erano dieci stuntmen pronti a prendermi, quindi nella vita reale non l'avrei mai fatto, ma è stato terribilmente divertente".

ERIN GILBERT crede nei fantasmi fin da piccola, ma col progredire della sua carriera da fisica si è resa conto che la sua attrazione per il paranormale finiva per ledere la sua credibilità. Decide quindi di lasciarsi tutto alle spalle e dedicarsi alla sua carriera da scienziata… fino a quando il suo passato torna a tormentarla.
Il ruolo è interpretato da Kristen Wiig. "Erin è cresciuta credendo nei fantasmi. In realtà da bambina ne ha visto uno e nessuno, tranne Abby, le credeva. Questo episodio l'ha davvero segnata. Stanca di essere giudicata, decide di chiudere con il mondo del paranormale ed accetta un prestigioso incarico come docente alla Columbia University. Naturalmente, ritrova Abby e incontra Holtzmann e Patty. È evidente che sono quattro disadattate che si sono trovate. Mi piacciono molto le storie di questo tipo".
Come Melissa McCarthy, anche Kristen Wiig ha apprezzato la possibilità di sottoporsi a delle acrobazie nel film. "È stato diverso da qualsiasi cosa io abbia mai fatto. Non vedevamo l'ora di iniziare le prove di stunt".
Wiig era ugualmente entusiasta della chimica sorta tra le quattro Acchiappafantasmi. "Lavorare in un progetto giusto con i propri amici e le persone che si amano è sempre una grande esperienza – dice – Conosco Melissa da tantissimo tempo, ci conoscevamo già da almeno dieci anni prima de Le amiche della sposa. È divertentissimo lavorare insieme a lei, si ride per tutto il tempo, quindi è stato bello ritrovarci. Leslie mi fa ridere qualsiasi cosa faccia, ogni volta che apre bocca sbotto a ridere. Il suo personaggio è molto ironico e i suoi dialoghi mi lasciano senza parole, è molto precisa e le viene tutto spontaneo. E Kate, Kate è la migliore. La trovo così interessante. È coraggiosa, azzarda in ogni scena. Sorprende, ma sempre in modo divertente. Mi piace guardarla".

JILLIAN HOLTZMANN è sempre stata una tipa stramba. Ragiona fuori dagli schemi, non segue le regole, e le piace inventare. Non giudica gli altri, ma adora provocare le persone ansiose, soprattutto Erin. L'attrice comica membro del "SNL" Kate McKinnon interpreta quest'ingegnere. "Ho gradito l'idea di ritrarre una scienziata", dice. "Mi piace il ruolo di un personaggio femminile che non ruota intorno a una storia d'amore, che è raro in un film. Sono davvero felice di aver avuto questa opportunità".
"Holtzmann è un genio – dice McKinnon riguardo il suo personaggio – Holtzmann è un asso della tecnologia. Ha il compito di mettere a punto i meccanismi che permetteranno loro di compiere questa missione. È un elemento essenziale: è bizzarra, piena di gioia. È come me. Sì, questo è il personaggio più vicino alla mia persona che abbia mai interpretato, non so se ho reso l'idea".
"Kate in verità è stata la prima persona che avevo in testa per la parte – dice Feig – C'era il ruolo di Holtzmann, una persona veramente strana, un po' fuori di testa, e se conosci Kate, sai che è meravigliosa ma allo stesso tempo stramba e bizzarra nel senso buono del termine. Abbiamo iniziato il casting chiedendoci: 'Chi potrebbe brillare in questo ruolo?' Kate è emersa in 'SNL', ma non ancora in un film. C'è qualcosa in lei di carismatico, è una vera star del cinema. La parte poteva essere una grande vetrina per lei, quindi la decisione è stata facile".
"Holtzmann è un ingegnere meccanico – spiega Feig – Io non so nemmeno se Holtzmann sia attratta dai fantasmi, ma di sicuro è un'esperta dei meccanismi scientifici con cui interagire con i fantasmi e catturarli. È un genio della meccanica, e una volta che inizia a perfezionare le sue creazioni, gli zaini protonici ed i sincrotroni, va su di giri. È stato davvero divertente inventare un nuovo armamentario ed affidare il compito a Kate".

PATTY TOLAN è nata e cresciuta a New York. Ha sempre amato leggere, soprattutto la saggistica e la storia della sua città, scoprire cose nuove, tra cui il paranormale: di fatto è una vera appassionata della storia di New York, e la conosce come nessun'altra delle tre. Dopo che le appare un fantasma mentre era al lavoro, non solo sa chi chiamare, ma si unisce alla squadra per apportare la propria conoscenza.
Leslie Jones, un'altra stella del "Saturday Night Live", che è emersa nelle ultime due stagioni, ha assunto il ruolo. "Stando da tempo in questo ambiente sono abituata a non credere a nulla finché non accade – sentenzia Jones – Così, quando si parlava di Ghostbusters, pensavo 'Non ci posso credere'. Ma poi quando aleggiava l'idea che Paul mi volesse nel film, mi son detta: 'Non è possibile! Sceglierà Queen Latifah'. E invece ho ricevuto una telefonata per un incontro con Paul – e fatalità ci siamo visti lo stesso giorno in cui mi è stato comunicato che avrei fatto parte del cast di 'SNL'. E anche quando ero seduta di fronte a Paul, continuavo a pensare: 'Ora che vedrà chi sono veramente, mi scarterà'. Invece mi ha detto: 'Sei la persona che cerco'. Mi sembrava un sogno. Pensavo di svegliarmi nel mio appartamento di Santa Clarita, in cui mi trovavo prima che succedesse il tutto, per poi rendermi conto che si trattava di un bellissimo sogno".
Riguardo al suo personaggio, Leslie Jones afferma: "Pensavo a qualcosa di realistico. Se non avevo un ruolo da scienziata in questa circostanza, dovevo essere colei che rifletteva l'ottica del pubblico,  una persona normale, anzi lasciarmi coinvolgere insieme al pubblico stesso. Qui si parla di ectoplasmi, correnti, fantasmi e portali, e qualcuno si può chiedere 'Che cos'è un portale? Dove va a finire? E perché?' Ebbene Patty apporta la normalità, legge un sacco di libri, conosce a fondo New York, è una spugna che assorbe tutti i fatti ed ha una vasta apertura mentale. Era fondamentale per me e per Paul che Patty fosse colei che si pone gli stessi quesiti che si porrebbe il pubblico".
Come Melissa McCarthy, anche Leslie Jones ha avuto la possibilità di compiere il suo lancio sul palco. "È stato così divertente – dice – La cosa incredibile è che Paul ha fatto l'acrobazia prima di me, eravamo elettrizzati all'idea di farlo, e in fondo anche un po' timorosi. Paul ha chiaramente detto: 'Non ho intenzione di farvi fare qualcosa che io stesso non farei'. E tutto d'un tratto, così com'era vestito, si è lanciato sul materassino. Ovviamente mi son detta: 'Se l'ha fatto lui, lo posso fare anch'io'. È stato divertentissimo! Era buona la seconda, ma avrei voluto farlo un altro paio di volte. La folla era impazzita, cantava tutto il tempo Ghostbusters, Ghostbusters. Pensavo: 'Sta succedendo davvero'".

Una volta entrate in affari le Acchiappafantasmi, hanno bisogno di un aiutante. E chi se non un segretario attraente e un po' ottuso?. KEVIN non è poi così intelligente, ma è buono e dolce, ed al momento di entrare in azione, vuole diventare anche lui un Acchiappafantasmi, un altro disadattato all'appello.
Per il ruolo, Feig ha sfruttato l'inaspettata vena comica di Chris Hemsworth. E anche se a differenza delle sue co-protagoniste non ha radici nella commedia, le sue doti hanno colpito tutti. "È uno dei migliori improvvisatori con cui abbia mai lavorato – dice Melissa McCarthy – Mi ha completamente spiazzata, perché durante i diciotto minuti di riprese della scena dell'intervista se l'è cavata benissimo. Diceva le cose più assurde, assolutamente consone al personaggio, abbiamo dovuto sospendere per quattro minuti perché Kristen ed io non riuscivamo a smettere di piangere dalle risate. Una volta ha anche iniziato a cantare, e ho dovuto fermarlo… Credo sia bionico".
"Kevin è un ragazzo un po' ottuso – dice Hemsworth del suo personaggio – È pieno di entusiasmo ed ambizioso ma totalmente ingenuo, ed ha una visione della realtà tutta sua. È divertente interpretare una persona completamente inconsapevole".
"Abbiamo fatto di Kevin una specie di amabile stupidotto dal bell'aspetto, ma che vuole seriamente far parte del gruppo – dice Feig – Ci mette un po' per capire le cose, Kevin è un po' lento di comprendonio, ma poi ci riesce. Chris lo ha trasformato in un personaggio esilarante e credibile".
Ma quanto è inetto Kevin? Partiamo dagli occhiali. "Fin dall'inizio, ho voluto indossare gli occhiali e Paul era d'accordo. Ma il problema era che le lenti riflettevano le luci, perciò le abbiamo tolte dalla montatura – come se nessuno se ne accorgesse. E poi ad un certo punto ho iniziato a stropicciarmi un occhio, e Melissa ha iniziato a ridere dicendomi: 'Devi farlo di nuovo e io cercherò di non ridere'. E più ci ripensavamo, più era perfetto 'continuavano a sporcarsi, così ho tolto le lenti'… Questa è una grande risposta, pratica, ma solo se si guarda il mondo da una prospettiva diversa da tutti gli altri. Lui è unico".

GLI OGGETTI DI SCENA, I GADGET E I VEICOLI

Parte del fascino dell'originale Ghostbusters è il mix di low-tech e high-tech, che ha dato vita ad una tecnologia all'avanguardia che sembra sia stata assemblata nel garage di chicchessia.
Così per l'aspetto dei gadget, delle armi, dei veicoli e degli oggetti di scena, lo scenografo Jefferson Sage ha lavorato con Paul Feig per creare un'estetica generale sicuramente moderna, mentre gli oggetti di scena conservano un aspetto artigianale, come se Holtzmann l'avesse davvero assemblati con le sue mani. "La tecnologia che appare è diversa dal film originale, adeguata ai tempi di oggi, pur sempre mantenendo uno spirito garage-band, le macchine sembrano composte da oggetti ripescati dai cassonetti dei negozi di elettronica e dei college – dice Feig – Volevamo che la gente  pensasse: 'Se fossi stato abbastanza intelligente, sarei stato capace anche io di costruire quella roba'".
"Il concetto era dare l'idea che queste armi fossero state realizzate nel loro laboratorio – afferma Sage – Holtzmann è un brillante ingegnere, ma non è una designer. Sa come far funzionare un'arma, ma poi la avvolge in una sorta di involucro, è solo l'espressione della tecnologia più che l'attenzione all'estetica. Questo era il punto di partenza – abbiamo dovuto scavare nella mente di Holtzmann, e pensare come lo avrebbe fatto lei stessa".
Ragionando con la testa stravagante di Holtzmann, i progettisti hanno cominciato ad individuare quali oggetti e altro materiale avrebbe potuto trovare Holtzmann utili al suo scopo. "È il genere di persona che avrebbe utilizzato dei vecchi tubi abbandonati per farne delle canne di fucile – continua Sage – Osservando le armi, viene da pensare: 'Bene, sembra un barattolo di latta, e invece ha una propria funzionalità'. L'obiettivo era quello di attribuire ad un oggetto conosciuto una nuova funzione inventata da Holtzmann".
Inoltre, la qualità degli oggetti artigianali presenti nel nuovo film, mostra un'evoluzione ed un miglioramento delle creazioni, come riferisce Kate McKinnon. "L'evoluzione dello zaino protonico è di per sé un esempio – dice l'attrice – In principio è un prototipo che si evolve poi in una macchina di protoni di prim'ordine. Si può davvero notare il progresso tecnologico frutto degli sforzi e dell'ingegno di Holtzmann. Inizialmente, quando vanno nella metropolitana a cercare un fantasma, Holtzmann spinge un enorme carrello, collegato ad un orribile collare elettrico per cani indossato da Erin che le permette di sparare: è questo il primo zaino protonico. Poi, nel corso del tempo, Holtzmann capisce come renderlo più compatto, in modo da essere indossato sulle spalle. Gli zaini protonici non sono ancora piccoli. Non sono leggeri né pratici. Ma sono portatili".
"Paul era molto interessato a mettere in primo piano la tecnologia – continua Sage – È ovviamente fittizia, ma Paul voleva sembrasse reale, come potrebbe effettivamente esistere. Abbiamo contattato un paio di fisici del MIT che ci hanno dato delle nozioni su come la scienza potrebbe funzionare dietro dispositivi fittizi ed è stata una gran cosa, loro si sono molto divertiti. Ci hanno fornito parecchie idee scientifiche applicate alla realtà che sono state fondamentali per l'attività delle  nostre Acchiappafantasmi".
Non era uno scherzo: il fisico James Maxwell, che sta svolgendo un postdoc presso il Massachusetts Institute of Technology, ha posto le questioni essenziali sulla formazione dell'universo, diventando un consulente tecnico del film, e contribuendo a dare una verosimiglianza del mondo reale.
Non sarebbe stato un film di 'Ghostbusters' senza la Ecto-1, perciò è presente anche in questo progetto. E proprio come armi del film originale, anche il veicolo ha subìto delle evoluzioni. Nel film originale del 1984 è stata utilizzata un'ambulanza della Cadillac del 1959, e anche per il nuovo film, i realizzatori hanno scelto un'auto d'epoca simile. "Abbiamo trovato un carro funebre della Cadillac degli anni 1981-83 – dice Feig – Pur rimanendo sul genere dell'originale Ecto-1, l'abbiamo personalizzata. L'aspetto era fantastico, sebbene avesse delle linee eleganti, si trattava comunque di un carrozzone. Inoltre, la scelta di un carro funebre era opportuna per lavorare con i 'non morti'. Una volta ottenuta la macchina, Jefferson Sage ed il suo team le hanno apportato delle modifiche, mi piaceva l'idea del tetto rosso sulla Ecto-1. L'auto, nel film apparteneva allo zio di Patty, e quindi abbiamo pensato che volesse che la gente passasse a miglior vita in grande stile, per questo ha il tetto rosso. Mi piaceva molto il suo aspetto".
"La nostra idea era che la Ecto-1 diventasse il laboratorio mobile di Holtzmann – afferma Sage – Un illustratore ha realizzato parecchi bozzetti della macchina ed il modo in cui appare (un'auto d'epoca dotata di una parabola satellitare, ecc) era in definitiva il più sobrio. Abbiamo scelto che non fosse troppo sofisticata, sempre per dare l'impressione che fosse una creatura di Holtzmann".
Ma Sage non si è fermato alla carrozzeria. "Abbiamo anche progettato l'interno della Ecto con degli oggetti e della roba appesa – continua Sage – C'erano dei ganci per appendere le armi, mentre gli zaini protonici scorrevano dentro e fuori su una cremagliera scorrevole". Questo è un richiamo al film originale, in cui gli zaini protonici scorrevano dentro e fuori la barella dell'ambulanza.
Anche in questo caso, James Maxwell ha apportato la propria conoscenza scientifica per agevolare il compito di Holtzmann nel mettere in atto la battaglia contro il paranormale.
Un assistente dell'art director si è dedicato per settimane esclusivamente alla macchina, arricchendo il tetto con una serie di dispositivi, cablaggi, tubi, serbatoi, una sirena, un altoparlante, un'antenna, batterie e altro, per trasformarla nella Ecto-1.
In questo film di Ghostbusters è presente anche un nuovo veicolo: la moto di Kevin, la Ecto-2. E se i design delle creazioni di Holtzmann hanno un aspetto artigianale, il merito è delle mani di un ingegnere qualificato che ha conseguito un Ph.D. D'altro canto invece, la moto di Kevin è frutto della sua inventiva (e dato che Kevin non ha le competenze scientifiche di Holtzmann, i realizzatori hanno scelto di non richiedere l'intervento dell'esperto di fisica Maxwell per la moto).

SCENOGRAFIE E LOCATION

Lo scenografo Jefferson Sage ha curato l'aspetto generale del film, compresi i set e le location.
Per il quartier generale delle Acchiappafantasmi, i realizzatori erano determinati a fare dei riferimenti al film originale, e al contempo apporre il proprio marchio. Le Acchiappafantasmi fanno un sopralluogo in una caserma dei pompieri, che poi si rivela essere troppo costosa, prima di aprire un ufficio a Chinatown, sopra un ristorante.
"Trovandosi le Acchiappafantasmi a corto di denaro, decidono di affittare il piano superiore di un ristorante cinese fatiscente – afferma Sage – Abbiamo trovato un interessante edificio indipendente che dava un senso di isolamento e che ha rafforzato l'idea che le nostre Acchiappafantasmi fossero delle emarginate. Abbiamo trasformato l'edificio, l'abbiamo pitturato ed abbiamo costruito un garage aggiuntivo dove veniva parcheggiata la Ecto-1. Gli interni sono stati girati in un teatro di posa e l'architettura del teatro è stato abbinato con cura con il mondo esterno, quindi la sensazione era quella di trovarsi proprio nell'edificio. La facciata corrispondeva esattamente alla struttura reale in modo da poter mettere la telecamera fuori dal set, riprendendo dalla finestra".
Il set interno è stato ispirato dalla location del ristorante cinese. "Ha l'aspetto tipico di un ristorante cinese, con molto colore ed un arredamento particolare, figure cinesi, tetti, e draghi – afferma Sage – Abbiamo progettato una grande porta a forma di luna, dal classico aspetto cinese, ma naturalmente si suppone sia un ambiente abbandonato, quindi non è in ottimo stato. Si possono inoltre scorgere la cucina del ristorante ed i bagni".
Sage spiega che la stravaganza della location ha aggiunto comicità al film. "Abbiamo cercato e trovato un ristorante cinese disabitato che ci ha fornito degli ottimi spunti per le caratteristiche di base, tra cui l'idea di creare una zona buffet con un tetto a decorazione, che diventa il laboratorio principale di Holtzmann. Così facendo abbiamo potuto mischiare la scienza e la tecnologia con l'architettura frivola del ristorante".
Gli spazi mutano di pari passo con l'evoluzione delle creazioni di Holtzmann. "Inizialmente quando si installano cercano di adattare gli ambienti ai loro scopi – spiega Sage – ma nel corso della storia, compaiono più attrezzature. Ad esempio, creano una postazione in un armadio in cui gli zaini protonici possono essere appesi alla parete e collegati a delle sorgenti di alimentazione e delle fonti di azoto per essere rigenerati".
Un altro luogo chiave del film è Aldridge Mansion, la presunta (e, a quanto pare, la vera) casa dei fantasmi. Gli esterni sono stati girati presso il Castello della Boston University, una costruzione imponente vicino al campus, mentre gli interni sono della Ames Mansion, una tenuta attualmente di proprietà dello Stato del Massachusetts, che Sage ha valutato come lo sfondo ideale per il primo incontro delle Acchiappafantasmi con l'aldilà. "Il Castello della BU è un palazzo rinascimentale stile Tudor costruito intorno al 1915, mentre l'Ames Mansion è del 1920. Entrambe le costruzioni ci hanno fornito il giusto contesto per la storia di fantasmi ed arricchiscono considerevolmente l'aspetto del film. Siamo quindi stati in grado di inserire questo design nel contesto familiare di una storia gotica di fantasmi", dice.
In particolar modo, l'interno della biblioteca del palazzo era uno spazio formidabile da esplorare per le Acchiappafantasmi. "La biblioteca privata della Ames Mansion è splendida e su due piani – afferma Sage – C'è una galleria superiore che gira intorno alla stanza, dove sono posizionati i libri antichi della famiglia. In aggiunta, sono presenti delle collezioni che appartengono ad epoche differenti – mobili, sedie, divani, una bellissima mappa da tavolo, tutti dislocati in un modo che abbiamo molto apprezzato. La biblioteca è piena di dipinti d'arte della Signora Ames, dipinti di artisti importanti del luogo e loro amici. Sembrava molto personale, non come un museo di una  determinata epoca, piuttosto come il museo di una famiglia".
Riguardo le sequenze ambientate nella metropolitana, in cui Patty vive il suo primo incontro spettrale, Sage sostiene che la progettazione del set è stata una grande opportunità per un designer, che ha comportato un'attenta analisi. "Le metropolitane presentano varie influenze strutturali, ci sono elementi del 1920, degli anni '40, e dalla ristrutturazione avvenuta negli anni '90 – dice il designer – Abbiamo voluto riprodurre un po' di tutto, per dare un senso realistico al tunnel: a mio avviso se il tunnel è realistico, anche il fantasma che appare nel tunnel sembra altrettanto reale". Il dipartimento artistico ha costruito un set di trentotto metri, con una piattaforma e l'inizio di un tunnel, utilizzando poi delle tecniche di estensione digitali per espandere il set.
Uno dei punti di riferimento più importanti di Boston, il Wang Theatre, è diventato l'area per il concerto rock dove le Acchiappafantasmi affrontano la loro prima vera battaglia con un essere sovrannaturale. "Questa è una scena chiave, perché finalmente le Acchiappafantasmi rispondono ad una chiamata per catturare un fantasma. Così l'obiettivo era quello di combinare una sequenza d'azione in chiave comica – afferma Sage – L'heavy metal era perfetto. Il fantasma si aggira per il teatro, e per caso, sbuca nella sala dove si sta tenendo il concerto. Le Acchiappafantasmi sono quindi costrette a saltare sul palco per acchiapparlo", spiega Sage.
E non solo il teatro di per sé ha fornito una location spettrale e suggestiva ma anche i suoi sotterranei. "Le Acchiappafantasmi devono entrare nelle viscere del teatro a caccia di fantasmi. Il Wang Theatre è formato da inquietanti corridoi lunghi e stretti, che abbiamo messo in disordine e rivestito. Abbiamo spento tutte le luci in modo che quando arrivano le Acchiappafantasmi, sembra si trovassero in un ambiente insidioso e tombale. Questa sua struttura ha reso il Wang Theatre una location ideale per quel momento del film".
Ma la battaglia epica del film si svolge a Times Square, e per filmarla i realizzatori hanno trovato il luogo perfetto… a South Weymouth, in Massachusetts. Per allestire il set, i realizzatori necessitavano di un'area vasta e l'hanno individuata nella Naval Air Station abbandonata. Nata originariamente come base per i dirigibili Navy della seconda guerra mondiale, la postazione è diventata un campo di volo operativo della US Navy dal 1942 fino al 1997.
Per creare gli effetti scenici desiderati, i realizzatori hanno costruito un grande set con gli esterni degli edifici e altri elementi, circondati dai green screen, su cui poi sono intervenuti i membri del team VFX… e, a quanto pare, per ben due volte. "Parte del grande effetto durante il confronto finale tra il cattivo e tutti i fantasmi, è che lui 'cancella' Times Square che improvvisamente torna ad essere quella degli anni 70 – descrive Sage – Questa è una dimostrazione visiva del suo potere. Noi del reparto artistico abbiamo progettato sia l'aspetto degli edifici del 1970 che quelli contemporanei, ed i ragazzi del digitale hanno messo tutto insieme".

I FANTASMI E GLI EFFETTI VISIVI DEL FILM

Per portare i fantasmi nel nostro mondo, Paul Feig sapeva che avrebbe dovuto avvalersi degli artisti del CG per creare gli effetti visivi. E nel dare spettacolarità alle immagini, voleva comunque fare in modo che si adattassero all'estetica realistica del film che stava realizzando.
"La maggior parte dei film con effetti CG sono generati dal computer, dove gli attori recitano al fianco di una palla da tennis attaccata ad un bastone", spiega Feig. "Ebbene per questo film volevo che gli attori interagissero. Volevo che i miei fantasmi avessero un aspetto umano, soprattutto perché questo film è una commedia".
Il lavoro di Feig è stato anche influenzato dell'aspetto del film originale del 1984, in cui i fantasmi erano il risultato dei trucchi della telecamera e delle tecniche della vecchia scuola. Anche se ora il film utilizza gli effetti visivi contemporanei, Feig ha ammirato il look della vecchia scuola e ha cercato di emularlo.
Il Supervisore degli Effetti Visivi Peter G. Travers sostiene che l'utilizzo delle tecniche di entrambe la vecchia e nuova scuola adottate in questo film, non è così insolito. "Le tecniche della vecchia scuola su come si gira una scena non sono cambiate – dice – La differenza è quante più opzioni hanno i registi per migliorare una scena dopo che è stata girata. I risultati che ad oggi possiamo ottenere, modificare o sostituire, sono aumentati in modo esponenziale".
Girare il più possibile con la telecamera è stato estremamente importante per Travers perché quello era il modo in cui gli effetti visivi si abbinavano allo stile della regia di Feig, piuttosto che il contrario. "Paul ha la capacità incredibile di rendere molto attraenti le commedie finanziariamente di successo. E questo perché lui, il direttore della fotografia Robert Yeoman, e gli attori concorrono in una commedia fatta di multiple, spesso lunghe riprese. L'umorismo è in continua evoluzione, anche nel post. D'altro canto, il VFX è più orientato nelle fasi di preparazione. Quindi la domanda era, 'come si potevano incorporare gli effetti visivi nel suo stile di regia? – riferisce Travers – È stata la più grande scommessa. Non potevamo fare troppi passaggi, abbiamo dovuto lasciare fare a Paul, il direttore della fotografia ed i progettisti quel che volevano".
Il miglior esempio del modo in cui il reparto addetto ai VFX ha dato ai realizzatori gli strumenti per trovare degli spunti comici, è stato nei fasci dei protoni, dice Travers. "Abbiamo posizionato dei LED sulle punte delle armi protoniche", dice. "Da lì veniva emanata una luce interattiva. Le ragazze potevano sparare con i fucili, e dalla punta veniva fuori la luce rossa che puntava l'obiettivo. Paul poteva anche cambiare i dialoghi o l'angolazione della telecamera, ma tutto continuava a funzionare".
Riguardo agli stessi fantasmi, il primo passo è stato fatto dal dipartimento artistico di Jefferson Sage per progettare il loro aspetto. Una volta completato il lavoro, gli artisti addetti agli effetti visivi, principalmente della Moving Picture Company, Sony Pictures Imageworks, Iloura, e ZeroVFX, sotto la supervisione di Travers, hanno apposto il loro tocco speciale ai fantasmi.
"Il primo quesito da rivolgere a Paul era: 'I fantasmi devono abbagliare?'. Se così fosse, e così è stato, siamo partiti da questo presupposto" afferma Travers.
La causa fondamentale del bagliore dei fantasmi era la luce. La difficoltà più grande dell'animazione in CG è quello di farla sembrare costante, ed illuminare le riprese nella pratica è una sfida particolare. Non solo i fantasmi dovevano essere illuminati dalla luce ambientale della scena, ma il bagliore che emettono avrebbe dovuto riflettersi sul mondo circostante. "La CG deve avere un rapporto simbiotico con il filmato girato sul set – dice Travers – Quindi, se i fantasmi brillavano, dovevano sembrare parte integrante della scena, dal punto di vista dell'illuminazione interattiva".
Tenendo presente questo effetto, i realizzatori hanno trovato un modo per realizzarlo. "Abbiamo illuminato gli attori con effetti di luce e LED durante le riprese delle performance – spiega Feig – Poi abbiamo modificato le riprese rendendole eteree, spettrali ed aggiunto altri effetti visivi. Ma in realtà nascono da una performance umana".
A tal fine, il team VFX ha lavorato a stretto contatto con il team addetto al guardaroba, guidato dal costumista Jeffrey Kurland. "In primo luogo abbiamo disegnato i costumi, e poi cuciti con tessuti molto leggeri che gli attori indossavano sotto i loro abiti per lasciare trasparire il bagliore – dice Kurland – I tessuti dei costumi sono stati realizzati da zero, perché dovevano essere così sottili da far trapassare la luce, e allo stesso tempo apparire come il tessuto reale che qualsiasi fantasma dovrebbe indossare".
"La realizzazione degli abiti è stata una sfida impegnativa, non solo perché dovevano appartenere a un'epoca passata, ma perché dovevano illuminarsi", dice Kurland. "L'esperienza di lavorare in tandem con la squadra addetta ai VFX è stata meravigliosa, sulla base di una grande collaborazione tra tante persone impegnate nel film. Senza un gran lavoro di squadra sarebbe stato impossibile realizzare Ghostbusters".
Un buon esempio è Gertrude, il primo fantasma che incontrano le Acchiappafantasmi. "Bess Rous è stata scelta per ritrarla e Jeffrey Kurland le ha realizzato il suo vestito su cui sono stati cuciti dei LED – dice Travers – Durante le riprese, Bess era piazzata su una piattaforma che andava in alto e in basso, inoltre abbiamo messo dei ventilatori per un effetto etereo, e del soffio di vento; in seguito, con il computer, abbiamo completato la trasformazione in fantasma. Glenn Melenhorst ha supervisionato il team di Iloura per ottenere questo effetto".
"Non abbiamo fatto solo l'abito di Gertrude – dice la Kurland – ne abbiamo anche illuminato la crinolina ed il corsetto: un abito fatto di luci, per emanare quel bagliore che passava attraverso il costume", specifica Kurland.
Nell'utilizzare e combinare le tecniche degli effetti visivi della vecchia scuola con l'animazione in CG della nuova scuola, il film ha tratto il meglio dai due mondi. "Durante le riprese, dato che Bess era nel frame, le Acchiappafantasmi sapevano dove guardare, sapevano dov'era il suo viso, le loro espressioni sono reattive… tutto ha funzionato. Un altro grande esempio è la scena tunnel della metropolitana, dove il fantasma sul set, interpretato da David Gruber Allen, era pieno di LED, divenuto una fonte primaria di illuminazione nel set del tunnel buio. In seguito la ZeroFX di Boston ha modificato il fantasma in digitale, in alcuni casi completando le sue prestazioni, oltre ad estendere il nostro set e creando un treno completamente digitale".
Anche in questo caso, la squadra di Kurland era pronta ad intervenire. "L'uniforme a strisce della prigione è stata levigata fino ad ottenere una stoffa sottilissima, per lasciare trapassare la luce" aggiunge Kurland.
Non sarebbe un film di Ghostbusters senza Slimer e, in effetti, il fantasma preferito dai fan fa la sua apparizione anche nel nuovo film. Anche se Slimer è stato totalmente creato in CG (sotto la supervisione di Daniel Kramer della Sony Pictures Imageworks), il personaggio è nato proprio come nella produzione del 1984, con un pupazzo Slimer. "I personaggi in CG si sono molto evoluti da allora – dice – Il pupazzo non mostra l'emotività che si ottiene col CG. Ma è stato molto utile averne una qualche rappresentazione sul set: se avessimo deciso di utilizzare uno Slimer in CG senza una rappresentazione del fantasma sul set, il risultato non sarebbe stato lo stesso".
Alla prima chiamata le Acchiappafantasmi hanno il compito di esorcizzare un fantasma volante che sorvola un concerto rock. "Abbiamo lanciato un drone con dei LED, che abbiamo poi sostituito con il fantasma del concerto rock – dice Travers – Ancora una volta, gli sguardi della folla erano tutti ben indirizzati, sapevano esattamente dove guardare. E quando il fantasma si avvicina ad un muro, fuoriesce una fantastica luce verde dai LED. Il nostro fantasma incandescente, anche quando è in volo vicino al soffitto, sembra far parte dell'ambiente. Ha collaborato a questo lavoro anche la Iloura, in Australia".
Tra i favoriti di Travers anche i fantasmi alla sfilata dei palloncini. "Sono della parata degli anni '20 di Macy's, sono giganteschi e possono brillare, il che è piuttosto insolito" dice. "Disponevamo di alcuni veri palloncini illuminati che spostavamo in giro sul set, per cercare di ottenere il giusto timing. Così facendo avevamo un quadro chiaro di come si riflettesse la luce sulle finestre e come appariva la zona circostante con l'illuminazione. Nel film non appariranno i palloncini in live action, ma erano assolutamente necessari come nostro riferimento. "La Imageworks ha creato dei palloncini totalmente in digitale, completi di simulazioni per creare un effetto di movimento semi controllato, o come se fossero trasportati dal vento. Le esplosioni dei palloncini erano computazionalmente enormi".
Infine, al culmine del film ci sono più di 1000 fantasmi che invadono New York. Questo scenario è stato creato dalla Moving Picture Company, sotto la supervisione di David Seager. "È qui che il film raggiunge una dimensione eccezionale, e la MPC si è molto impegnata nei dettagli" riferisce Travers.
Travers e la sua squadra avevano disegnato venti modelli di fantasmi per il film, molti dei quali hanno subìto delle variazioni, fino a raggiungere un numero illimitato di versioni.

I COSTUMI

Oltre a progettare, vestire ed anche illuminare i personaggi dell'aldilà, il costumista Jeffrey Kurland ha curato anche l'abbigliamento dei personaggi reali.
"Era importante per me che i personaggi mostrassero le loro diverse personalità" dice Paul Feig nel descrivere l'aspetto dei personaggi della pellicola. "Non volevo che assomigliassero a dei cartoni animati, ma dovevano sicuramente catturare l'attenzione del pubblico. Nella pianificazione del film, mi piaceva l'idea che emergessero delle personalità eclettiche ed eccentriche".
Come per il design complessivo, i costumi dovevano essere realistici, tutto il contrario della trama fantastica e dei personaggi esilaranti presenti. E naturalmente, i costumi centrali del film erano le divise delle Acchiappafantasmi.
"La mia fonte di ispirazione è stata la stessa sceneggiatura – dice il costumista Jeffrey Kurland – Patty, che lavorava alla MTA dice: 'posso darvi le tute che usiamo al lavoro '. Abbiamo aggiunto del nastro catarifrangente, giustificato dal fatto che se si lavora nella metropolitana, con le luci puntate addosso si viene visti. E poi abbiamo aggiunto il nastro catarifrangente in altri luoghi, come si suppone che Patty abbia fatto, dando un tocco di freschezza ai vestiti".
Come si è visto, Kurland non si è rifatto alla realtà della MTA. Feig voleva delle tute, ma i lavoratori della MTA non indossano delle tute nei tunnel.
Oltre alle tute, ciascuna delle quattro protagoniste aveva un proprio look distintivo che rifletteva la propria personalità. "È un progetto molto incentrato sui personaggi", dice Kurland, che ha fatto in modo di far emergere ognuna di loro.
I costumi di Abby sono abbinati a casaccio, come se non si preoccupasse molto del suo aspetto. "È una cervellona, molto intelligente, non bada al suo abbigliamento, è pratica – dice – A differenza dei molti personaggi che ha interpretato Melissa, non è eccentrica. Le linee e i modelli degli abiti sono belli, così come i colori, ma niente di stravagante".
Sulla stessa scia, gli abiti di Erin, l'amica d'infanzia di Abby, sono "classici, simil scolaretta – dice Kurland – È una professoressa in attesa di ottenere la cattedra alla Columbia, quindi cerca di dare una buona impressione. Non è più la secchiona del college o della scuola superiore, è cresciuta ormai, ma non completamente; la sua insicurezza è ancora evidente. Non veste abiti scollati, ma completi a quadri e gonne a pieghe che comunque sono corte e in un certo modo sexy, e porta scarpe col tacco alto".
Di tutti i personaggi, Holtzmann probabilmente ha l'aspetto più singolare. "Holtzmann era il mio jolly", dice Kurland. "Ha gusti eclettici, indossa qualsiasi cosa, e abbina capi che probabilmente nessuno mischierebbe, ma a lei stanno divinamente. Nel suo guardaroba ha dei pantaloni da cavallerizza, delle tute che si suppone abbia dipinto lei stessa, e dei calzini sempre scompagnati. È unica nel suo smoking bordeaux".
"I vestiti sono un elemento fondamentale del personaggio, quindi ho pensato che dovevamo avere anche delle pettinature bizzarre da abbinare – dice Kate McKinnon – Mentre provavo i vestiti, ero reduce da un evento la sera prima, i miei capelli erano talmente pieni di lacca che stavano dritti in testa… e da lì è nata l'idea. Ho mandato delle e-mail a Brenda McNally, il capo del reparto addetto alle acconciature che doveva pettinare i miei capelli, con delle foto di Tilda Swinton e St. Vincent. Senza questo look, non avrei mai potuto interpretare il personaggio. È davvero fantastica".
Anche Leslie Jones mostra un look particolare nel ritratto di Patty. "Malgrado senta scorrere gli anni, vuole comunque un aspetto giovanile e dinamico", dice "È qui che i colori fanno la differenza. Il suo atteggiamento era quello di non passare inosservata. E di fatti quando Patty entra in una stanza la si nota subito".

"Ho osservato attentamente le donne che lavorano nelle metropolitane – dice Kurland – E tutte indossano l'uniforme che veste Patty – pantaloni blu, sciarpa rossa e camicia azzurra – ma i loro capelli, le unghie ed i gioielli sono personalizzati. Quindi il loro tocco personale è negli accessori dato che non possono cambiare l'uniforme. Riguardo l'acconciatura in seguito alle mie ricerche ho optato per una treccia: li mantiene puliti ed in ordine, senza intaccare la femminilità".

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