Locandina italiana

Hell Fest (2018)

Hell Fest
Locandina Hell Fest
Hell Fest è un film del 2018 prodotto in USA, di genere Horror diretto da Gregory Plotkin. Il film dura circa 89 minuti. In Italia, esce al cinema mercoledì 31 Ottobre 2018 distribuito da Notorious Pictures. Al Box Office italiano ha incassato circa 688894 euro.

È Halloween e per l’occasione arriva in città l’Hell Fest, un festival itinerante a tema horror, con labirinti, giostre e attori mascherati che spaventano i visitatori. Natalie (Amy Forsyth), Brooke (Reign Edwards) e i loro amici partecipano alla serata per assaporare la paura e vivere l’adrenalina con altre migliaia di persone. Ma per una mente deviata l’Hell Fest non è solo un’attrazione: è l’opportunità di uccidere davanti agli occhi inebetiti dei visitatori, troppo presi dal macabro divertimento per capire che qualcosa di orribile sta succedendo davvero…

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 31 Ottobre 2018
Uscita in Italia: 31/10/2018
Data di Uscita USA: venerdì 28 Settembre 2018
Prima Uscita: 28/09/2018 (USA)
Genere: Horror
Nazione: USA - 2018
Durata: 89 minuti
Formato: Colore
Produzione: Tucker Tooley Entertainment, Valhalla Motion Pictures
Distribuzione: Notorious Pictures
Budget: 5.500.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 10.460.680 dollari | Italia: 688.894 euro

Cast e personaggi

Regia: Gregory Plotkin

Recensioni redazione

Hell Fest di Gregory Plotkin, la recensione
Hell Fest di Gregory Plotkin, la recensione
redazione, voto 3/10
Natalie, Brooke e i loro amici decidono di andare a trascorrere la serata di Halloween presso l'Hell Fest, un festival horror itinerante che comprende un parco a tema horror con molte attrazioni all'interno. Non sanno però che qualcuno non aspetta altro che quella particolare serata per uscire di casa e compiere una strage.

Immagini

[Schermo Intero]

ARRIVA L’AUTUNNO. ARRIVA LA PAURA… ARRIVA L’HELL FEST
Man mano che le notti si allungano e le giornate diventano più fredde, l’autunno è il periodo perfetto per vedersi con gli amici e godersi una serata come vuole la tradizione: una notte di paura, terrorizzati da alcuni uomini in maschera. Spaventare il pubblico pagante è un grande business in tutto il mondo, e sta crescendo ogni anno di più. Una nuova generazione di fan sta scoprendo il brivido del vivere l’esperienza di un terrificante parco a tema, delle case infestate dai fantasmi, delle corse dentro i labirinti, in compagnia dei loro amici e familiari. A parte le feste locali di Halloween, ogni anno migliaia di appassionati di horror da tutto il mondo vanno in pellegrinaggio in luoghi come il Fright Fest di Six Flags e gli Halloween Horror Nights degli Universal Studios, eventi che si svolgono di solito dopo il tramonto. Le passeggiate familiari si trasformano in fughe, mentre persone mascherate si aggirano nei parchi. Ma le attrazioni principali sono i labirinti dell’orrore: case infestate da mostri pieni di cicatrici e di trucco, angoli angusti, muri che si spostano, braccia che ti afferrano, statue che prendono vita, luci scure e tanta tanta nebbia. In quanto a spaventare il pubblico, la produttrice di Hell Fest, Gale Anne Hurd, ha un curriculum impressionante: i suoi crediti includono film horror e sci-fi come Aliens, Terminator e la serie TV The Walking Dead, cult che hanno ispirato generazioni di spettatori e li hanno fatti nascondere sotto i loro letti. “Vista la mia esperienza, si potrebbe pensare che nulla mi spaventi. La verità è che io mi spavento facilmente, soprattutto quando sono fuori dal mio ambiente”, confessa Hurd. “Sono andata per anni nei labirinti dell’orrore e agli eventi di Halloween nei parchi tematici, e quando qualcuno mi corre dietro con una motosega, il mio cervello non mi dice che è falso. Il mio cervello mi dice di scappare e uscire da lì”. Dato l’aumento di popolarità delle case infestate e dei labirinti dell’orrore, Hurd si innamorò della premessa del film. “Così tante persone che conosco amano andare in questi parchi”, dice Hurd. “Questo è un fenomeno in continua crescita in tutto il mondo. Viviamo in un periodo in cui abbiamo sempre meno connessioni interpersonali e questi labirinti tendono a essere interattivi… interi parchi pieni di persone in maschera che sono lì per spaventarti. E se una di quelle persone non recitasse? E se quell’uomo con la motosega stesse davvero lì per afferrarti? È davvero eccitante ambientare un film horror in quell’ambiente, perché si sposa perfettamente con questo tipo di storia, tanto da far pensare che possa davvero accadere”. Anche il produttore Tucker Tooley (Masterminds – I geni della truffa, Lo spazio che ci unisce) è stato attratto dalla veridicità del film. “Siamo stati tutti inseguiti in case e festival come questo”, dice Tooley. “C’è qualcosa di affascinante nell’andare da qualche parte che sembra spaventoso all’apparenza, ma che ti permette comunque di sentirti al sicuro. Sapevo che era un ottimo scenario per un film come questo”. Il regista Gregory Plotkin (Paranormal Activity 5) ritorna alla regia dopo aver montato due film horror di grande successo: Auguri per la tua morte e Scappa – Get Out (il cui montaggio esperto di Plotkin ha contribuito alla candidatura agli Oscar® come Miglior film). “Greg è ecclettico”, loda la Hurd. “Come montatore, sa cosa vuole e sa come comunicarlo al cast senza dover girare una scena in 30 modi diversi. Ha montato Scappa – Get Out, che ho assolutamente amato. Non solo è un grande film dell’orrore, ma è stato uno dei film più belli dell’anno scorso. In precedenza, ha diretto Paranormal Activity 5 e ha montato quasi tutti i film di quella serie prima di quello. Lui sa come spaventarti”. “La cosa più efficace in un film dell’orrore non è il salto di paura”, osserva Tooley. “È tutto ciò che porta a quello: la calma, poi la tensione, e il non sapere cosa stai per vedere. È stato un piacere lavorare con Greg, perché come montatore, sa come creare questi momenti come nessun altro. È un film-maker straordinario, che conosce questo genere totalmente”. Plotkin attribuisce parzialmente la sua inclinazione per l’horror al suo compleanno. “Sono nato il giorno prima di Halloween”, dice Plotkin. “Sono stato un fan dell’horror da quando ero un bambino. Il film originale Halloween è uno dei miei film preferiti di sempre. Al mio undicesimo compleanno, ho portato tutti i miei amici a vedere Halloween 2. Adoro anche i parchi a tema, specialmente ora che ho dei figli, quindi Hell Fest è la fusione perfetta delle cose che amo”. “Il fascino di questi parchi infestati e dei film horror è praticamente lo stesso”, spiega Plotkin. “Sono entrambe esperienze condivise che creano un riscontro emotivo, una scossa. Sono imprevedibili, un modo per tirarti fuori dalla tua zona di comfort, ma in fin dei conti sai di essere al sicuro. E la cosa divertente di questo film è che ovviamente i protagonisti non sono al sicuro”.

FINO ALLA FINE
Una parte fondamentale del ricreare i brividi viscerali di un festival horror è stata mettere insieme il cast giusto da tormentare sullo schermo. “Era importante trovare attori con il giusto tipo di energia ed entusiasmo”, racconta Hurd. “Abbiamo fatto moltissime prove per trovare il gruppo perfetto con cui far divertire il pubblico all’Hell Fest”. “Quando sono insieme, sono semplicemente perfetti”, afferma Plotkin. “Hanno legato subito, davanti e dietro la telecamera, cosa che era importante perché non volevamo degli stereotipi; volevamo solo un gruppo realistico di amici. Se al pubblico piacciono, si identificano in questi personaggi e si preoccupano di loro, siamo riusciti nell’intento”. Nel fine settimana di Halloween, Natalie fa visita alla sua migliore amica Brooke, ignara del fatto che la sua compagna di stanza Taylor e i loro fidanzati, Quinn e Asher, hanno i biglietti VIP per l’Hell Fest, un incredibile festival dell’horror itinerante che è attualmente in città. Anche se non ama particolarmente l’horror, né Taylor, né l’essere la quinta incomoda, Natalie accetta di unirsi al gruppo solo quando scopre che la sua vecchia fiamma, Gavin, le ha comprato un biglietto. “Natalie e Brooke sono amiche d’infanzia, che sono cresciute separate a causa della distanza”, dice Amy Forsyth del suo personaggio. “Natalie vuole solo rivedere la sua amica. I mondi sociali di Brooke invece si scontrano, come quando i tuoi amici di lavoro incontrano i tuoi amici personali”. Nel ruolo di Brooke, Reign Edwards è la colla che tiene insieme il gruppo. Edwards spiega: “Natalie è la dolce, Taylor è la pazza, e Brooke è un po’ entrambe le cose, colma il divario e collega Natalie al resto del gruppo”. Bex Taylor-Klaus offre una performance molto energica nel ruolo di Taylor, amante delle feste e incarnazione umana delle ansie di Natalie. Taylor-Klaus dice: “Taylor non si preoccupa davvero di ciò che gli altri pensano di lei. Può risultare scontrosa e stravagante, ma il resto del gruppo è abituato a lei e la ama per quello che è. Natalie vede solo quella scontrosità, non ha avuto il tempo di vedere quello che cela sotto la superficie”. Il ragazzo di Brooke, Quinn, rispecchia l’alter ego socialmente equilibrato della sua ragazza. “Quinn non è così folle come il suo amico Asher, e forse non è così carino come il suo amico Gavin”, afferma Christian James. “Brooke e Quinn sono la coppia più longeva, cosa che è stata facile da ritrarre perché Reign è così fenomenale che abbiamo legato subito”. Matt Mercurio interpreta Asher. “Asher ama le feste e si assicura sempre che tutti si divertano”, dice Mercurio. “È lui a spingere il gruppo ad andare sempre avanti e a continuare a bere. Come si può immaginare, in un film come questo, la cosa porta a tragici risultati”. Gavin, per cui Natalie ha una cotta, è il bravo ragazzo del gruppo ed è interpretato da Roby Attal. “I film horror sono il mio pane quotidiano”, dice Attal. “Ne ho visti tantissimi e quando ho letto la sceneggiatura, mi è piaciuta l’atmosfera divertente. I dialoghi sembravano effettivamente miei, anche perché il mio personaggio non sa di essere in un film dell’orrore. È lì solo per divertirsi e cercare di stabilire un legame con Natalie, pensando di trovarsi in un romanzo rosa piuttosto, ma dietro di loro c’è un film horror in agguato”. “È divertente interpretare qualcuno all’inizio di una relazione”, afferma Forsyth. “Mentre le altre coppie amoreggiano, Gavin e Natalie si guardano soltanto e sono imbarazzati. Natalie inizia il film in modo timido ma Gavin e Brooke la portano fuori dal suo guscio e lei inizia a legare con gli altri durante la notte. La paura è un’esperienza che unisce davvero”. Gavin insegna a Natalie la regola numero uno del parco: non mostrare paura per non essere presa di mira dagli “spaventatori” professionisti del parco. Sfortunatamente, un ostinato assassino non rispetta queste regole.

L’ALTRO
“Non penso si possa fare un film dell’orrore senza rendere omaggio a qualcosa”, condivide Plotkin. “Sono cresciuto con l’amore per questi film, quindi è stato divertente per me dare una nuova svolta a un concetto classico e farlo diventare mainstream”. L’assassino mascherato di Hell Fest (conosciuto solo come “L’Altro”) segue orgogliosamente le orme iconiche di Michael Myers, Jason Voorhees e Ghostface. “C’è un cenno ai film di genere qui”, riconosce Tooley. “C’è una qualità nostalgica e irriverente nell’avere un assalitore mascherato e sconosciuto, ma i colpi di scena rendono la storia unica”. “L’anonimato di internet è stata una grande fonte d’ispirazione per il personaggio”, spiega Plotkin. “Le persone possono mettersi dietro una tastiera e comportarsi in maniera assolutamente orribile l’uno con l’altro. L’Altro è la personificazione di quella negatività, che fa tutte queste cose orribili un giorno all’anno e poi torna alla sua vita”. Avvolto nel mistero, il vantaggio più grande dell’Altro è quello di mescolarsi alla folla. “Non è un bruto”, dice Plotkin. “Non fa molta impressione fisicamente, il che lo rende ancora più pericoloso. Non si vede arrivare”. “Ha un guardaroba comune di qualsiasi uomo sui 30-40 anni: una felpa con cappuccio, jeans e scarpe da lavoro”, prosegue Plotkin. “Voglio che la gente veda cosa indossa e dica ‘Ho indossato anch’io quella felpa col cappuccio. Ho indossato quei jeans. Ho quegli stivali!'”. “Gli stivali sono importantissimi perché sono l’unico modo per identificarlo”, afferma la costumista Eulyn Hufkie (The Walking Dead). “Invece che neri, gli stivali sono marroni. Cosa che è più inquietante. Con gli stivali marroni, potrebbe essere chiunque: un muratore, un idraulico o un operaio del parco. Potrebbe essere davvero chiunque”. A completare la figura dell’Altro è la sua maschera, creata dal prolifico artista del make-up Tony Gardner. Pupillo del leggendario Rick Baker, Gardner ha iniziato la sua carriera nel video musicale “Thriller” di Michael Jackson e ha continuato a creare effetti di trucco per film horror di culto come L’armata delle tenebre, Zombieland, e l’iconica maschera da bambino indossata dall’assassino in Auguri per la tua morte. “Tony ha lavorato a stretto contatto con Greg per disegnare una maschera inquietante ma che non attiri l’attenzione”, dice Hurd. “Lui è il classico personaggio che ignori… a tuo rischio e pericolo”. Plotkin e Gardner hanno preso ispirazione dalla festa di Halloween. “Abbiamo trovato vecchie foto degli anni ’20 e ’30 di alcuni bambini ad Halloween con queste maschere in cartapesta che erano davvero inquietanti”, dice Plotkin. “I toni del bianco e nero e del seppia di quelle foto hanno aumentato la spaventosità, quindi abbiamo voluto creare una maschera che potesse cambiare leggermente a seconda della luce”. “La maschera ha un aspetto freddo e inquietante”, dice il capo degli effetti speciali Lucas Godfrey. “Non è come la tipica maschera di Michael Myers o Jason, perché reagisce in modo diverso alla luce nelle diverse scene. Sembra che faccia parte di una casa infestata”. L’uomo dietro la maschera è lo stuntman Steve Conroy (The Walking Dead, Captain America: Civil War). “Steve ha la fisicità perfetta per L’Altro”, spiega Plotkin. “Non è eccessivamente grande, ma i suoi movimenti sono controllati e studiati in modo che sembri davvero sinistro”. “Quando sono sullo schermo, sono una presenza minacciosa ma non invadente”, dice Conroy. “Anche quando non ero nel personaggio, ogni volta che indossavo la maschera sul set si sentiva che facevo sentire le persone a disagio”.

UNA PASSEGGIATA NEL PARCO
Per lo scenografo Michael Perry, Hell Fest ha cominciato a prendere forma nella sua mente non appena ha letto la sceneggiatura. “Penso che questo copione abbia più adrenalina di quanto non abbia mai visto prima e lo adoro”, dice Perry. La prima tappa di Natalie e dei suoi amici è “Deform School”, un labirinto a tema liceale molto stravagante: suore violente, professori zombi e allenatori in pantaloncini corti. Le luci al neon del labirinto fanno in modo che i bambini non abbiano troppa paura, prima che L’Altro arrivi a rovinare la festa. Continua Perry: “Ogni labirinto è più intenso di quello precedente, e c’è un crescendo mentre si muovono nel parco”. La tappa successiva del gruppo è il “Carnevale del Diavolo”. Il responsabile di scena John Sanders ha deciso di non utilizzare nessun orsacchiotto gigante o banana con i rasta. Al loro posto, Sanders ha commissionato una serie di bambole spaventose. Dice Sanders: “Sono stato fortunato, perché la moglie del mio assistente crea delle bambole spaventose. È stata così gentile da accettare di produrle per noi, pensando che ne avremmo avuto bisogno di circa sei, ma alla fine ne sono servite 38”. Mentre i labirinti e gli interni sono stati girati in studio ad Atlanta, gli esterni sono stati costruiti in un vero parco a tema a Marietta, in Georgia. “Girare in un luogo reale ha reso i nostri attori protagonisti sin dall’inizio”, afferma Plotkin. “È importante immergere gli attori in un luogo reale, perché se loro ci credono, lo farà anche il pubblico”. L’immersione totale nel parco ha avuto un effetto simile anche sui produttori. “Girare sul posto è stato divertente, ma a volte terrificante”, ricorda Tooley. “Se dovevi andare in bagno, dovevi camminare da solo in una strada strana e desolata, dall’altra parte del parco, nell’inverno gelido di Atlanta con un sacco di animali in giro”. Per James, quel luogo delle riprese è stato un’opportunità per tornare a casa. “È surreale”, dice James. “Sono nato e cresciuto qui e sono cresciuto andando in quel parco. È stato incredibile vedere la trasformazione. Non sembrava un set. Sembrava reale”. “È stato fantastico poter girare lì, perché abbiamo potuto trarre ispirazione dal vero parco”, afferma Sanders. Nel corso del film, anche L’Altro prende ispirazione da ciò che lo circonda, rubando un punteruolo da ghiaccio da un venditore ambulante per i suoi scopi nefandi. “Non c’è punteruolo sulla terra che assomigli a quello del film”, ammette Sanders. “Sulla base della sceneggiatura, sapevamo ciò di cui avremmo avuto bisogno, quindi è stato divertente progettare questo arnese. Il manico era molto più lungo di quello reale, quindi poteva essere retrattile, cosa che ha creato molto meno lavoro per il team degli effetti visivi”. Dopo il Carnevale, il gruppo sale a bordo del “Night Bumps”, una corsa in tram che li porta alla successiva sezione del parco. Prima della sua carriera in scenografia, Perry era un disegnatore per Disney Paris, esperienza che ha contribuito a dare vita a “The Night Bumps”. “Si tratta di una corsa molto oscura e tetra che non pensavo saremmo stati mai in grado di realizzare in studio, ma ci siamo riusciti”, afferma Perry. “Siamo stati fortunati a trovare queste piccole macchine abbandonate che abbiamo rimesso a nuovo, poi abbiamo montato un sistema di carrucole per trascinarle lungo una pista”. Dopo che il giro è terminato, la banda si ritrova nelle “Deadlands”, una città fantasma ispirata alla Grande Depressione, dove incontrano il personaggio interpretato da Tony Todd. “La vita carnevalesca mi ha sempre affascinato”, dice Todd. “Mi è piaciuto sviluppare il mio personaggio e il suo costume. Una volta che mi hanno mostrato la giacca, i gioielli, gli anelli e le unghie nere, ho deciso che avrebbe avuto un po’ di Mick Jagger e un po’ di Chuck Berry”. “Quando ho saputo che avevano scelto Tony per il ruolo, ero un po’ spaventato”, ammette Hufkie. “Ma ovviamente Tony era adorabile… e molto, molto alto. Volevo creare qualcosa di unico, per differenziarlo da altri personaggi alti e magri, come Slender Man, così abbiamo usato cose come piume d’epoca, anelli e applicazioni varie sul suo costume. Abbiamo rivestito l’interno della sua giacca con glitter, in modo che quando si muoveva, si avrebbe avuto la sensazione che fosse magico e ultraterreno. L’idea era che avesse potuto avere anche 200 anni e non appartenere a nessuna epoca particolare”. Traendo ispirazione dalle tempeste di sabbia, le decorazioni e le maschere delle Deadlands post-apocalittiche sono state prosciugate del loro colore. “Mentre Natalie e le sue amiche attraversano il parco, ogni mondo ha meno colore di quello precedente”, dice Hufkie. “Nelle Deadlands, abbiamo tolto tutti i colori, per renderlo senz’anima e raccapricciante. Gli spaventatori indossano maschere antigas e i loro costumi sono coperti di polvere e sporcizia”. Nelle Deadlands, il gruppo esplora altri due labirinti: un inquietante labirinto a tema bambola assassina, e uno giustamente chiamato “Your Worst Nightmare”, con un cadavere recentemente riesumato e un treno della metropolitana che viene fuori dal nulla”. “Nell’ultimo labirinto”, dice Perry. “Alcune delle cose non erano originariamente nella sceneggiatura, ma abbiamo fatto un brainstorming con Greg e con l’intero dipartimento artistico per trovare alcuni elementi fantastici che si adattassero al tema”.

L’ARTE DEL CRIMINE
Quando è arrivato il momento di affrontare le elaborate uccisioni del film, per creare dei facsimili realistici delle vittime dell’Altro, Godfrey e il suo team hanno realizzato dei calchi dei volti degli attori usando stampi in silicone. “Volevamo che ogni testa fosse il più realistica possibile”, dice Godfrey. “Così ogni testa è dipinta molto dettagliatamente e ogni capello è stato inserito individualmente. Il processo ha richiesto circa tre settimane”. Per uno degli attori, il processo del calco lo ha costretto a posare nella posizione in cui il suo personaggio muore. “Mi sono messo una guaina in testa, ero ridicolo”, racconta l’attore. “Poi mi hanno versato sopra il lattice, il che non era poi così male, ma dopo si è formato uno strato duro, quindi potevo solo respirare dal naso”. Una volta che la testa è stata completata, l’attore ha vissuto l’esperienza surreale di vedere il proprio volto tagliato via con un martello. “È stato davvero strano vedere il mio corpo finto rotolare per terra, e poi tutti in piedi intorno, che guardavano il mio cadavere. Il sangue era arrivato ovunque. È stato davvero impressionante, forse un po’ troppo realistico per i miei gusti”. Dice Godfrey: “Abbiamo lasciato la testa vuota, poi l’abbiamo riempita di sangue, banane e budella, così che quando viene frantumata con il martello, esplode tutto quel pasticcio sanguinolento”. La scena in cui una vittima viene pugnalata negli occhi ha presentato una nuova sfida per Godfrey e la sua squadra, dal momento che il processo di modellazione richiedeva agli attori di chiudere gli occhi. “Il processo era simile a quello della testa, ma c’è voluto un po’ più di lavoro, sulla pelle e sul viso, per far sembrare che gli occhi fossero aperti”, dice Godfrey. Per testare l’efficacia di questo procedimento, il team del make-up ha utilizzato oltre 60 diversi bulbi oculari di gelatina. “Erano della stessa consistenza delle caramelle gommose, entravano e uscivano senza problemi. È stato molto divertente”.

BENVENUTI ALL’HELL FEST
Come i labirinti che vengono raffigurati nel film, Hell Fest è ideale per essere guardato in gruppo. “Come Natalie nel film, di solito sono la prima a essere scettica sui film horror, ma poi mi diverto sempre”, confessa Hurd. “Sono lì con mia figlia e le sue amiche e ci divertiamo sempre tutti, indipendentemente dall’età. C’è questo particolare senso di condivisione. È qualcosa che puoi condividere con il tuo ragazzo, la tua ragazza, i tuoi amici o la tua famiglia e tutti si divertono molto”. “Adoro questo genere e penso a tutti quei grandi film dell’orrore che hanno segnato la mia infanzia e la mia vita da adulto”, afferma Plotkin. “Voglio solo che le persone siano tanto spaventate e divertite nel guardare Hell Fest così come lo siamo stati noi mentre lo facevamo”. “Non andate a guardarlo da soli”, avverte Tooley. “In gruppo si sta più al sicuro”. “Vi divertirete un mondo al buio con i vostri amici”, promette la Hurd. “Hell Fest è un film assolutamente terrificante, turbolento e divertente”.

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