Locandina Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 (2015)

The Hunger Games: Mockingjay - Part 2
Locandina Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2 (The Hunger Games: Mockingjay - Part 2) è un film del 2015 prodotto in USA, di genere Avventura e Drammatico diretto da Francis Lawrence. Il film dura circa 136 minuti. Tratto dall'omonimo romanzo di Suzanne Collins. Il cast include Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth, Julianne Moore, Josh Hutcherson, Donald Sutherland, Stanley Tucci, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Jena Malone. In Italia, esce al cinema giovedì 19 Novembre 2015 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 23 Marzo 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 8078896 euro.

Con l’intera nazione di Panem in guerra totale, Katniss affronta il Presidente Snow per la resa dei conti finale. Insieme ai suoi più cari amici – inclusi Gale, Finnic e Peeta – Katniss va in missione con la squadra del Distretto 13, rischiando la vita per liberare i cittadini di Panem ed attentare alla vita del Presidente Snow, sempre più intenzionato a distruggerla. Le trappole mortali, i nemici e le scelte morali che aspettano Katniss la metteranno alla prova più di qualsiasi arena in cui abbia mai combattuto negli Hunger Games.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 19 Novembre 2015
Uscita in Italia: 19/11/2015
Data di Uscita USA: venerdì 20 Novembre 2015
Prima Uscita: 20/11/2015 (USA)
Genere: Avventura, Drammatico, Fantascienza, Thriller
Nazione: USA - 2015
Durata: 136 minuti
Formato: Colore
Produzione: Lionsgate, Color Force
Distribuzione: Universal Pictures
Budget: 160.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 279.278.868 dollari | Italia: 8.078.896 euro
Soggetto:
Tratto dall'omonimo romanzo di Suzanne Collins.
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 23 Marzo 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA Hunger Games

Recensioni redazione

Recensione #1 Hunger Games: Il canto della Rivolta (Parte 2)
Recensione #1 Hunger Games: Il canto della Rivolta (Parte 2)
redazione, voto 8/10
Hunger Games chiude con un ultimo film più movimentato del precedente, dal ritmo scandito alla perfezione e colpi di scena alternati a scene d'azione e sequenze adrenaliniche.
Recensione #2 Hunger Games - Il canto della rivolta (parte 2)
Recensione #2 Hunger Games - Il canto della rivolta (parte 2)
Erika Pomella, voto 6/10
L'ultimo ballo di Katniss Everdeen, seppur con scene visivamente impeccabili e addii devastanti, mai del tutto riesce a toccare le corde più intime dello spettatore, che resta seduto in poltrona davanti ad un film sì godibile, ma (alla lunga) dimenticabile.
Recensione #3 Hunger Games - Il canto della rivolta (parte 2)
Recensione #3 Hunger Games - Il canto della rivolta (parte 2)
Redazione, voto 9/10
Hunger Games: Il canto della Rivolta (Parte 2) è azione, emozione, rispetto della storia originale, una degna conclusione di un'epica saga che rimarra' nel cuore dei fan.
Recensione Blu-ray Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2
Recensione Blu-ray Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2
Redazione, voto 1/10
Universal Pictures propone Hunger Games : Il canto della rivolta - Parte 1 in homevideo con un blu-ray in alta definizione di ottima fattura tecnica audio e video e con oltre quattro ore di extra.

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Evan Ross in Hunger Games: Il canto della rivolta
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Natalie Dormer in Hunger Games: Il canto della rivolta
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Julianne Moore nel capitolo finale di Hunger Games?
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Danny Strong in trattative per scrivere Hunger Games: Il canto della rivolta
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Due film per ‘The Hunger Games: Il canto della rivolta’
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Immagini

[Schermo Intero]

La Rivoluzione Riguarda Tutti Noi

Davvero. Perché questo è ciò che facciamo voi ed io – proteggerci a vicenda“. – Katniss

“Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2” porta il fenomeno cinematografico globale al suo più emozionante e potente ultimo capitolo, dove la posta in gioco per Katniss Everdeen non è più solo la sopravvivenza ai giochi più letali mai esistiti, ma la definizione del futuro della nazione.
La storia prende il via col ritorno di Katniss (Jennifer Lawrence) nei bunker del Distretto 13, ancora incapace di gestire emotivamente il lavaggio del cervello subìto da Peeta, mentre osserva la nazione di Panem scivolare in una guerra apocalittica. Anche se Katniss ha cautamente accettato il suo ruolo di Ghiandaia Imitatrice, icona della ribellione, nota che il simbolismo non è più sufficiente a cambiare il corso degli eventi contro Capitol City. Letteralmente in fiamme, decide di agire. Insieme a Gale (Liam Hemsworth), all’imprevedibile Peeta (Josh Hutcherson), a Finnick (Sam Claflin), ed alla cosiddetta “Squadra 451”, si dirige verso Capitol City – un tempo scintillante,  ora trasformata in una città in pieno caos sotto attacco sia dai ribelli che dalle forze di pace – in una missione segreta con l’obiettivo di assassinare il Presidente Snow. Snow è ancora ossessionato dall’idea di poter superare in astuzia Katniss ed annientarla, mentre invece la nostra eroina non è più la pedina di nessuno, e di fatto non è più coinvolta in una competizione. Si tratta invece di una battaglia per i propri ideali e per le persone che ama. Una battaglia per la pace futura.
“Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2” raccoglie ed esalta ai massimi livelli l’emozione e l’azione dei capitoli precedenti di questa serie campione d’incassi, dove Katniss, da ragazza costernata e chiusa in un incubo distopico, si metterà in prima linea per la ricostruzione della sua nazione.

E’ nel primo film “Hunger Games” che Katniss si presenta al pubblico, come una sedicenne indipendente ma anonima che vive nel Distretto 12, uno di quelli succubi di Panem: senza futuro. La sua vita cambia istantaneamente quando si offre volontaria al posto di sua sorella minore per gli annuali Hunger Games, un’ intensa competizione di gladiatori che si battono per la pura sopravvivenza scelti tra 24 guerrieri adolescenti chiamati Tributi, trasmessa in diretta sulla TV nazionale. Katniss ed il Tributo maschile del Distretto 12 Peeta Mellark, vengono rapidamente portati a Capitol City, il centro della tirannia, dove una popolazione molto glamour si nutre di spettacoli raccapriccianti. Lì, lontana dalla sua famiglia e dal suo migliore amico Gale, viene costretta in una nuova veste sfavillante ed una formazione estenuante, prima di entrare da sfavorita nell’arena della 74 esima  edizione degli Hunger Games. Costretta a prendere decisioni strazianti che riguardano la vita, la morte, l’amicizia e l’amore, Katniss scopre di avere una forza ed una tenacia inaspettata, ed ottiene la fama inquietante della “Ragazza di Fuoco” … ma il prezzo del suo spirito è molto elevato.
In “Hunger Games: La Ragazza di Fuoco“, Katniss torna vincitrice degli Hunger Games, ma senza alcuna speranza di ottenere le ricompense promesse o recuperare la sofferenza fisica e mentale provocata dall’arena. Quindi, perseguitata dai ricordi e bramosa della sua indipendenza, è costretta a partecipare ad un ingannevole “Tour dei Vincitori” e ad impegnarsi pubblicamente con Peeta. Le viene poi comunicato l’impensabile: rientrare nell’arena degli Hunger Games per l’Edizione della Memoria, che come dichiarato dal Presidente Snow, sarà la battaglia finale tra gli ex vincitori – una mossa volta direttamente contro Katniss. La posta in gioco è sempre più alta, perché Katniss ora combatte sia per la vita dei suoi amici e familiari, che per la propria sopravvivenza. Nell’arena che si rivela essere una giungla, Katniss stringe nuove alleanze mentre diventa l’idolo inconsapevole di una ribellione che rapidamente si diffonde contro Capitol City.
“Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1” vede Katniss reduce dai giochi dell’Edizione della Memoria ormai priva di sensi, risvegliarsi in un Distretto 13 mai visto prima: un regno sotterraneo, buio ed irreggimentato dove va formandosi un complotto per assalire Capitol City. Qui Katniss è considerata una leggenda: eppure, si sente sola e non sa di chi fidarsi. Il Distretto 12 è stato ridotto in macerie. Peeta è stato rapito e ha subìto un lavaggio del cervello dal Presidente Snow. Sotto la pressione della leader di ferro del Distretto 13, la Presidente Coin (Julianne Moore), Katniss deve assumere un ruolo che sinceramente non vorrebbe: incarnare l’immagine simbolo della speranza, la Ghiandaia Imitatrice. Proprio mentre comincia a spiegare le ali, il suo cammino appare incerto: Peeta è salvo ma messo da Snow in uno stato di trance pieno di odio verso di lei; il popolo dei Distretti è in preda alla disperazione, e Snow tiene dispoticamente tutto sotto controllo come sempre.
Ora, nel capitolo finale di “Hunger Games”, tutti i Distretti si uniscono per la prima volta contro Capitol City per preservare il loro futuro. Katniss sa di dover tenere alto più che mai il suo spirito indomito di Ghiandaia Imitatrice in quest’ultimo sforzo per la salvezza.
Il regista Francis Lawrence afferma: “In questo film Katniss prende in mano la situazione ed affronta Snow personalmente. Il film ci porta in profondità tra le vie di Capitol City, e va a chiudere il cerchio del viaggio di Katniss iniziato proprio lì nel primo film. C’è più azione, più estensione, più emozione e, ancor più di tutto questo film porta la storia alla sua toccante conclusione”.

L’Ultima Speranza della Ghiandaia Imitatrice
In quattro performance cinematografiche sempre più complesse, l’attrice premio Oscar® Jennifer Lawrence ha portato Katniss Everdeen attraverso valorosi cambiamenti. Si è trasformata da ragazza disarmata che lotta per salvare sé stessa ed in seguito anche la sua famiglia, ad eroina ribelle profondamente riluttante, ed ora finalmente è una leader forte e determinata a distruggere una società spietata per il bene di tutti. La Lawrence sostiene di esser stata onorata di crescere al fianco di un personaggio in continua evoluzione che ha mostrato fermezza e coerenza, ed è stata entusiasta di aver portato Katniss al suo apice nel Canto della Rivolta – Parte 2.
“Questo è il capitolo in cui Katniss inizia davvero a credere nell’impatto che può avere”, commenta la Lawrence. “È sempre stata riluttante e si è trovata in situazioni in cui tutto quel che poteva fare era cercare di sopravvivere, ma ora il contesto è un altro. Ero elettrizzata per lei all’idea di prendere finalmente il suo posto da leader. Alla fine del Canto della Rivolta – Parte 1, era piuttosto destabilizzata ed insicura sul voler andare avanti. Nel Canto della Rivolta – Parte 2 inizia a scorgere un progetto più grande. Non guarda al passato ed alle proprie perdite personali, ma si concentra sulla creazione di un futuro migliore”.
La produttrice Nina Jacobson, che insieme al produttore Jon Kilik sono coinvolti fin dall’inizio nel progetto, afferma: “Nei primi tre film Katniss ha come la sensazione che qualcun altro stesse scrivendo la sceneggiatura della sua vita, e non ha altra scelta se non seguire o reagire a quello script. In quest’ ultimo film, prende una sua decisione: che Snow deve morire, e per questo va ad affrontarlo. Il suo personaggio ora ha pieno controllo, ed è totalmente realizzato”.
Josh Hutcherson, che nei panni di Peeta ha attraversato un cambiamento vertiginoso dall’essere il figlio di un fornaio, all’alleato più stretto di Katniss, ad un mezzo di tortura di Capitol City, riguardo il percorso di Katniss afferma: “Quella che era la storia di una ragazza che voleva proteggere la sua famiglia e che lottava per la sopravvivenza, ora è diventata la storia di una ragazza che organizza ciò che un tempo sembrava una rivolta impossibile. E’ lo sprint finale che culmina in un mondo nuovo”.
Eppure, anche se il suo sguardo è rivolto al futuro, il passato pesa ancora su Katniss. Malgrado il richiamo costante sui grandi sacrifici vissuti dalla ragazza, Peeta continua ad essere incapace di considerare Katniss per quello che è realmente – e nutre ancora nei suoi confronti dei pensieri inesorabilmente violenti inculcategli da Capitol City. Osserva Jennifer Lawrence: “Quando a qualcuno si inculca con un lavaggio del cervello di pensar male di un’altra persona, farlo ricredere e tentare di riallacciare un legame comporta uno sforzo incredibile. Bisogna ricominciare da zero”.
Nina Jacobson nota che non importa ciò che di terrificante Peeta dice o fa, Katniss non gli nega la sua protezione – né perde la speranza di riconnettersi con lui. “Ha i suoi momenti con Gale in questo film, ma anche lui nota quel che la ragazza prova davvero”, riflette la Jacobson. “Il suo cuore è rivolto a Peeta. Lei non può abbandonarlo, neanche adesso, e penso che sia abbastanza toccante”.
Tutti le sue relazioni sono confuse, ma Katniss ha una chiarezza ritrovata anche quando si tratta di Gale. “E’ chiaro che tra di loro potrebbe accadere qualsiasi cosa, ma finché Peeta è in quello stato, Katniss non lo abbandonerebbe mai”, dice Jennifer Lawrence.
Katniss comincia anche a vedere la Presidente Coin da un’altra prospettiva. “Il rapporto di Katniss con la Coin è diventato un po’ più complicato e teso”, osserva Jennifer. “Katniss inizia a notare molte similitudini tra la Coin e il Presidente Snow”.
Ora, i  pensieri di Katniss sono incanalati direttamente nell’ azione – portando il personaggio per la prima volta in un campo di battaglia che va oltre i confini controllati di un’arena. Inoltre la sorellina di Katniss, Prim contribuisce alla lotta contro Capitol City, diventando un medico nelle zone di battaglia.
“Le scene d’azione nel Canto della Rivolta – Parte 2 sono incredibili”, dice Jennifer. “Alcune sono state particolarmente difficili – girando in gallerie umidie dentro e fuori dall’acqua, e lottando con quasi 10 chili di attrezzatura inzuppata – ma ne è valsa la pena perché sembrerà tutto molto reale agli occhi del pubblico”.
Tutto ciò porta Katniss all’epilogo finale della sua storia: il cambiamento del mondo. La conclusione della serie ha un sapore dolceamaro per Jennifer Lawrence, ma il fatto di lasciare Katniss alla giuntura più promettente della sua vita, la affascina. “Ha iniziato a vedere la bellezza dell’ umanità in questo film”, osserva Jennifer. “All’inizio ha avuto una visione parziale delle cose, a causa della sua educazione. All’ora non aveva molte speranze, e ha patito la solitudine a lungo. Durante il percorso che ha vissuto – i Giochi, il Distretto 13, e Capitol City alla fine di questa storia – si è trovata sempre più in contatto con la gente”.
Jennifer prova un’ enorme gratitudine per aver avuto la possibilità di incarnare Katniss. “E’ stato fantastico far parte di un film che ha avuto così tanto seguito”, conclude. “E’ stato un capitolo incredibile della mia vita, ed il modo in cui i film sono stati accolti dal pubblico è stato sorprendente”.
Per il regista Francis Lawrence, parte della bellezza di Katniss è che non importa quanto il suo mondo – e le sue responsabilità – siano cambiati: i suoi valori fondamentali sono rimasti saldi. “Fondamentalmente, una parte di Katniss è rimasta sempre la stessa”, osserva. “Ogni film ha rappresentato un viaggio complesso per il suo personaggio, con varie difficoltà, ma lei è la stessa ragazza vera che vuole ancora soltanto proteggere i suoi cari”.
Tutto ciò è avvenuto attraverso la personificazione quasi sovrannaturale di Jennifer del personaggio, dice il regista. “Durante tutto il percorso, Jennifer ha avuto un istinto incredibile, ed in ogni film rimaneva sorpresa di quel che faceva. Quest’ ultima avventura è diversa”, spiega. “Si tratta di un nuovo viaggio emotivo per Katniss. E’ decisa a rimediare a ciò che è stato fatto a Peeta, a cosa è stato fatto a lei personalmente, e a che cosa è stato fatto alla popolazione dei Distretti – e Jennifer si è totalmente immedesimata in tutto”.
Nina Jacobson riassume: “Jen ha sempre apportato onestà emotiva al ruolo. Ma ora cambia: tramuta la sfida, il dolore e la rabbia nell’azione e nella leadership. E lo fa straordinariamente bene. La sua performance in questo film mostra la complessità di un personaggio che è alla ricerca di pace e felicità, ma che porterà sempre le cicatrici di tutto ciò che ha vissuto”.

Il Cast Parla dei Momenti Conclusivi
L’ultimo capitolo di ‘Hunger Games’ riunisce un’ultima volta l’esteso cast del film, con un team guidato da Jennifer Lawrence che comprende Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Willow Shields, Sam Claflin, Jena Malone, Mahershala Ali e Natalie Dormer. Fanno parte del cast anche Wes Chatham (Castor), Elden Henson (Pollux), Patina Miller (Comandante Baylor), Evan Ross (Messalla), Gwendoline Christie (Comandante Lyme), e Stef Dawson (Annie Cresta).
Particolarmente agrodolce per i realizzatori è stata la possibilità di integrare la performance finale di Philip Seymour Hoffman nel ritratto di Plutarch Heavensbee – il Capo Stratega che sembra essere un giocatore forte di Capitol City fino a quando dimostra di essere in realtà una mente dietro la ribellione. Dice Francis Lawrence: “La collaborazione con Phil nei film di Hunger Games è stata un’esperienza fantastica per tutti noi – anche solo per aver avuto la possibilità di vederlo lavorare e di imparare da lui – ed il suo ritratto di Plutarch è particolarmente commovente”.

PEETA / JOSH HUTCHERSON:
Il Canto della Rivolta – Parte 2 vede Peeta Mellark – l’ex vincitore che doveva sposare Katniss in uno spettacolo per Capitol City –in uno stato psicologico inquietante come conseguenza del depistaggio subito durante la sua detenzione dal Presidente Snow. Anche se il suo corpo è stato liberato, la sua testa lotta contro incubi e manie inculcate di uccidere Katniss, la stessa persona di cui un tempo si fidava più di tutti al mondo.
Francis Lawrence afferma che la volontà mostrata da Josh Hutcherson di portare al massimo questa nuova incarnazione di Peeta, era impressionante. “Mi ha veramente lasciato senza fiato in questo film, perché ha mostrato il tormento di Peeta in maniera incredibile. Conosco molto bene Josh, ma guardandolo in queste scene, ho fatto fatica a riconoscerlo”, osserva il regista.
Hutcherson riassume il punto in cui appare Peeta nel film: “Peeta sta attraversando una sorta di riabilitazione, alla ricerca di sé stesso. E’ stato trattenuto nel Distretto 13, ma è ancora affetto da violenza psicotica ed il suo recupero sarà chiaramente un cammino lungo e difficile, anche se alterna momenti di lucidità. Con la mente piena di idee impartitegli da Capitol City, deve cercare costantemente di scindere ciò che è reale da ciò che gli è stato suggerito – e deve fare affidamento sui suoi compagni per essere aiutato a trovare la verità”.
Peeta si chiede costantemente cosa è “vero o falso” dei ricordi che affiorano nella sua mente, ma Nina Jacobson nota che la prestazione di Hutcherson non lascia invece tali dubbi. “L’umanità ed il realismo che apporta a questo ruolo sono straordinari”, dice. “In questo film, da un lato Peeta è completamente perso in uno stato ipnotico di rabbia, ma dall’altro, comincia a riconnettersi con Katniss, a piccoli passi ed in un modo molto emozionante. A vederlo così ci si spezza il cuore, ma si intravede la possibilità che torni ad essere sé stesso, anche se nulla sarà più come prima”.
Per Hutcherson, il film ha richiesto molto più impegno di quanto normalmente ha impiegato per avvicinarsi al personaggio. “Peeta è sempre stato considerato un ragazzo con i piedi per terra. Ma ora è fuori di testa, ho dovuto cambiare completamente atteggiamento”, dice. “I sentimenti che legano Katniss a Peeta sono evidenti, e quindi combatte ancora per lui e crede in lui, anche in questo stato”.
Quando la Presidente Coin invita Peeta ad unirsi alla Squadra 451 – composta da Katniss, Gale, Finnick, Boggs, Cressida, Messalla, Castor e Pollux – la cosa spaventa tutti, ma aiuta Katniss a riavvicinarsi a lui. “In realtà non dovrebbe trovarsi lì con loro” ammette Hutcherson. “E’ una mina vagante che potre esplodere da un momento all’altro e perdere nuovamente il controllo, cosa che in realtà accade più volte”.
Eppure, i veri sentimenti di Peeta per Katniss affiorano comunque, e lo tengono legato a lei in modo indescrivibile. Per Hutcherson ritrovare quei momenti con Jennifer Lawrence dopo i tre film precedenti è stato naturale. “Jennifer ha mostrato la sua forza”, dice. “Molte persone avrebbero tirato fuori il lato ribelle di Katniss, ma Jennifer fin dall’inizio ha capito che Katniss non è così. Jen ha mostrato perfettamente la riluttanza ed il radicamento di Katniss, era credibile. E’ uno dei motivi per cui penso che Peeta le sia così vicino, e perché così tante persone hanno amato Hunger Games“.
Riguardo l’evoluzione di Peeta da quando è partito per rappresentare il Distretto 12 negli Hunger Games, Hutcherson conclude: “Peeta ha sempre avuto una visione molto realistica su ciò che gli stava accadendo intorno. E’ più ossessionato ora, dopo aver sperimentato gli Hunger Games in prima persona ed assistito alla distruzione che la dittatura di Snow può causare. Ma nel profondo, la sua mentalità è sempre stata quella di non diventare mai una pedina del gioco; bisogna cercare di essere sé stessi anche quando si lotta per sopravvivere: cosa di cui è ancora convinto”.
Come Jennifer Lawrence, anche Hutcherson afferma che sentirà la mancanza del suo personaggio, è che la lunga e ricca esperienza dell’interpretazione di Peeta gli ha dato moltissimo. “Porterò per sempre forti legami d’amicizia e ricordi memorabili di Hunger Games”, dice. “Spero di aver assimilato alcuni dei valori di Peeta. Quando si è coinvolti in un progetto come questo, si tende a farsi delle idee su come si dovrebbe essere – ma Peeta è un chiaro esempio dell’importanza d’ essere semplicemente sé stessi”.

GALE / LIAM HEMSWORTH:
Mentre Peeta è perso, Gale Hawthorne ha ritrovato sé stesso all’inizio del Canto della Rivolta – Parte 2 – diventando uno dei guerrieri più intransigenti di Panem. Liam Hemsworth, che ritrae il suo personaggio dall’età adolescenziale come migliore amico e compagno di caccia di Katniss nel Distretto 12, a minatore di carbone ribelle, fino a valoroso guerriero della ribellione, afferma: “Gale fa più parte dell’azione in questo film, e fa realmente la differenza per la lotta di Panem. Ha accumulato talmente tanta rabbia contro il Presidente Snow e Capitol City che è pronto ad andare in guerra ad ogni costo”.
Più Gale fortifica la sua filosofia che ‘il fine giustifica i mezzi’ in guerra, tanto più innalza un muro tra lui e Katniss. “Gale ha una visione molto diversa da Katniss su ciò che è permesso in guerra e quanto oltre ci si possa spingere. Katniss non accetta il rischio di uccidere persone innocenti. Gale invece è pronto a mietere vittime se questo significa vincere. Vuole a tutti i costi porre fine a tutto ciò”, spiega Hemsworth.
Allo stesso tempo, i sentimenti di Gale per Katniss, tenuti nascosti da quando è stata portata a Capitol City, rimangono insoluti … e forse per sempre, date le circostanze. Hemsworth afferma che a prescindere da cosa provi Gale, tutto sembra cospirare per tenerli separati. “In questo capitolo vengono messe in evidenza le prospettive diverse di Gale e Katniss. Gale è giunto alla conclusione che Katniss ama veramente Peeta, e più Peeta ha bisogno di lei, più Gale la vede allontanarsi giorno dopo giorno”, sostiene Hemsworth, aggiungendo: “Tuttavia, Gale ama ancora profondamente Katniss, ed è sempre pronto a prendersi cura di lei ed a proteggerla. Non ha mai smesso di farlo”.
Inaspettatamente, la confusione e gli impulsi incontrollabili di Peeta hanno guadagnato l’empatia di Gale. “Gale sa che Peeta non è padrone di sé stesso”, osserva Hemsworth. “Gale diffida sempre di lui, ma per la prima volta in questo film finalmente Gale e Peeta hanno una conversazione amichevole – confrontano i loro reciproci sentimenti per Katniss”.
Per ora comunque è Gale ad entrare in azione, e Hemsworth ha apprezzato molto la possibilità di mostrare la fisicità repressa del suo personaggio. In particolare è stato fiero di condurre la battaglia contro le ‘lucertole mutanti’ nei tunnel delle fogne di Capitol City. “E’ stato un lavoro fisico molto duro, dovendo stare incurvati attraverso questi tunnel bui, in acque gelide. E’ una grande scena di lotta e tra varie acrobazie si è trattato di un vero e proprio momento culminante per me”.
Anche Hemsworth fa difficoltà a credere che la storia sia volta al termine, ed il pensiero di non tornare più a lavorare con Jennifer Lawrence nel ruolo memorabile di Katniss, lo inqiueta.
“Lavorare con Jennifer in questa saga è stato meraviglioso, non lo scorderò mai”, dice. “E’ un’attrice incredibile, ed anche molto divertente. Mi mancherà, insieme a tutto il cast e la troupe”.
Per Nina Jacobson, il rapporto di Hemsworth con la Lawrence è stato sempre contrastato, e non ha trovato spazio nel triangolo Katniss, Peeta e Gale.
“Liam ha fatto un grande lavoro nel rappresentare lo spirito rivoluzionario di Gale, e la sua determinazione nella lotta fuoco-a-fuoco in un modo così credibile”, riassume. “Mostra come Gale si sia adattato ai costi della guerra in un modo che né Katniss né Peeta hanno mai fatto. Quando si tratta di Katniss, ci si dispiace davvero per lui. Si può dire che è innamorato di lei, e può esserlo per sempre, ma sa che non c’è alcun modo per riconquistarla”.

HAYMITCH / WOODY HARRELSON:
L’ex vincitore che è diventato l’esperto mentore di Katniss è più ardente che mai, anche se la rivolta che ha atteso a lungo arriva al culmine. Per Woody Harrelson, che ha ritratto Haymitch Abernathy da cinico intossicato, a realista, a fermo sostenitore della Ghiandaia Imitatrice, è stata una sfida affrontare la conclusione della storia. “Io non voglio sentirmi finito con Hunger Games“, ammette. “Vorrei che non finisse mai. I personaggi del film hanno formato una sorta di famiglia – cosa altrettanto vera per noi attori nella vita reale”.
E aggiunge: “La cosa eccitante è che ogni capitolo di Hunger Games è stato grande. Quest’ultimo però, è in assoluto il più grande in termini di scala, e in termini di conseguenze future per Katniss e per tutti coloro che le sono intorno, tra cui Haymitch”.
Harrelson ha accolto con particolare piacere la possibilità di lavorare così da vicino con Jennifer Lawrence, nel corso della serie. “Haymitch prende a cuore Katniss in un modo che forse lo sorprende e lo destabilizza, ma è facile con Jennifer”, dice. “E’ molto divertente lavorarci assieme, e la sua interpretazione è onesta e vera. Con lei si raggiunge sempre un altissimo livello lavorativo”.
Per quanto riguarda Haymitch, Harrelson conclude: “Ha vissuto molti eventi tragici e lotta contro i suoi vizi e le sue dipendenze. Credo che sia normale il suo atteggiamento duro verso la vita, ma sogna anche la pace”.

EFFIE / ELIZABETH BANKS:
L’arrampicatrice sociale scandalosamente alla moda ed instabile che Katniss ha conosciuto come sua accompagnatrice nei 74esimi Hunger Games, ha subito una serie di trasformazioni in tutto il suo percorso. In tempi duri Effie Trinket è apparsa più grintosa e astuta, ma non ha mai perso un briciolo del suo spirito esuberante o di fedeltà verso Katniss.
Elizabeth Banks che ha sempre adorato interpretare il personaggio, afferma: “Effie si è evoluta tantissimo nel corso di questi film, anche se non è mai stata veramente una ribelle. Come sempre, si auto-protegge, ma supporta Katniss sopra chiunque altro”.
Nel Canto della Rivolta – Parte 1, Effie si adatta alla vita grigia del Distretto 13, mentre nella parte 2, torna allo stile tipico di Capitol City. “Nel Distretto 13 si è sentita più libera di esprimersi, considerandolo una seconda casa”, spiega la Banks. “Ma quando Effie torna finalmente a Capitol City, il suo aspetto è eccentrico e curato come sempre … e si addice alle funzioni che ricopre”.
Dopo aver indossato per anni gli abiti stravaganti ed il trucco glamour di Effie, la Banks afferma che le mancherà non solo la moda, ma anche le persone che hanno contribuito a portare Effie in vita. “Mi mancherà la collaborazione con Ve Neill, Linda Fiori, Camille Amico, Judianna Makovsky, Trish Summerville e Kurt e Bart. Questi make-up designer e costumisti sono stati essenziali per creare l’iconica Effie Trinket”.
Le mancherà anche Jennifer Lawrence e l’emozione di essere la confidente di Katniss. “Jennifer ha dimostrato versatilità in tutti e quattro i film. Lei è il nostro leader e ha sempre reso l’ambiente lavorativo divertente: non vedevo l’ora di iniziare, ogni giorno”, dice l’attrice.
Per quanto riguarda il futuro di Effie, la Banks riassume: “Effie è una sopravvissuta. Starà bene. E’ ispirata da Katniss che non solo sopravviverà, ma prospererà”.

IL PRESIDENTE SNOW / DONALD SUTHERLAND:
Nel Canto della Rivolta – Parte 2, la battaglia tra il Presidente Snow e Katniss Everdeen volge ad una resa dei conti finale. Un tiranno sempre più cinico, Snow è quasi follemente ossessionato dal distruggere Katniss e, per la sua ossessione, trasforma l’intera Capitol City in un’arena degli Hunger Games con sporche trappole. Avendo fatto parte del franchise sin dall’inizio, Donald Sutherland era entusiasta di mostrare le contraddizioni di Snow fino all’epilogo finale.
“Snow è un uomo anziano e considera questa circostanza come un’ ultima, emozionante partita a scacchi con un’ avversaria che potrebbe sottrargli tutto ciò che gestisce”, commenta Sutherland. “In un certo qual modo è combattuto, perché apprezza lo spirito di Katniss, ma naturalmente non vuole essere sopraffatto realmente da lei. Ed inoltre non è sua intenzione ucciderla. La sua complessità è proprio quel che mi affascina di Snow, ed ora arriva al culmine. Ho davvero apprezzato ricoprire un ruolo che mi ha appassionato”.
Francis Lawrence aggiunge: “Donald Sutherland firma il finale più adeguato alla storia del Presidente Snow. Ha incarnato lo spirito ed il potere di questo personaggio, ma in questo capitolo Katniss avrà la meglio su di lui”.

FINNICK / SAM CLAFLIN:
Dopo aver affrontato i momenti più bui della sua vita, nel Canto della Rivolta – Parte 2 Finnick O’Dair si riunisce con il suo grande amore – Annie Cresta – ma continua ad impegnarsi nella ribellione, unendosi a Katniss, Peeta e Gale nel rischioso viaggio della Squadra 451 alla volta di Capitol City. Sam Claflin, che ha ritratto questo personaggio sornione ma emotivo, spiega come ha vissuto questo capitolo finale: “Finnick è davvero una persona nuova dopo il ricongiungimento con Annie. Ha una nuova prospettiva di vita ed una ritrovata libertà. Considera la loro unione ed il loro amore un nuovo potente simbolo per la rivolta”.
Inoltre, l’amore porta Claflin di nuovo in guerra. “Questa ritrovata passione spinge Finnick a tornare in prima linea e fare ciò che è giusto per Panem”, dice Claflin. “Questo è un capitolo diverso per tutti. La posta in gioco è molto più alta, i personaggi più che mai hanno tutto da perdere, ed è molto più reale. Non è più un gioco, malgrado anche i giochi fossero mortali. Qui si tratta del futuro, e tutti si batteranno per questa causa”.
Per Finnick, il suo contributo a forgiare il futuro significa anche aiutare Katniss a riconciliarsi con Peeta. “Finnick sa che Katniss ama Peeta, anche se è ancora incerta”, dice Claflin. “Questo è il bello di Finnick: nota ciò che gli altri non vedono, e questo deriva dalle terribili esperienze che ha vissuto”.
Claflin ha avuto la possibilità di ritrarre Finnick col suo famoso tridente in battaglia, un’ abilità che ha affinato fin da quando ha avuto il ruolo, ma che ha dovuto approfondire per combattere le lucertole mutanti di Capitol City. “Ho passato ore e ore ad allenarmi coi manici di scopa”, riflette. “Sono stato anche affiancato da un team di esperti fantastico che mi ha insegnato a considerare il tridente come un arto aggiuntivo”.
Il fatto che Finnick fosse un maestro dei giochi, ha richiesto un importante impegno fisico per Claflin. “Era come se facessimo delle maratone tutti i giorni – dovevamo fare degli scatti in corsa per fuggire dal petrolio, o attraverso orde di lucertole mutanti”, ricorda. “Quel che è stato stimolante è che ogni singolo attore era impaziente di iniziare, con la voglia di rendere queste sequenze al meglio”.
Eppure, sostiene che forse la sfida più grande di tutte è stata ballare al matrimonio glamour di Finnick. “Odio ballare appassionatamente”, confessa ridendo Claflin. “E’ stata dura, forse anche più difficile delle fogne! Ma è stato anche bello, e ho cercato di fare il massimo”.
Quella voglia di fare tutto al meglio era vero per Claflin, fino alle sue ultime scene. “Tutta questa serie è stata incredibile”, conclude. “Sono stato onorato e fortunato di averne fatto parte, da fan e per i fan”.

PRESIDENTE COIN / JULIANNE MOORE:
Con i cittadini di Capitol City in guerra, e il presidente Snow sulla difensiva, sembra che la leader dei ribelli del Distretto 13, la Presidente Coin, stia ottenendo tutto ciò che desidera. La Coin rimane perplessa di fronte al crescente potere di Katniss, e preferirebbe che la Ghiandaia Imitatrice rimanesse un’icona passiva piuttosto che una partecipante attiva nella battaglia. Tornando per la seconda volta nel ruolo, la vincitore dell’Academy Award® Julianne Moore dice: “la Coin vuole che Katniss sia una figura rappresentativa, il simbolo emotivo e concettuale dietro la rivoluzione. Per questo la Coin inizia a considerare Katniss come una seria minaccia alla sua leadership”.
Il programma personale della Coin come leader dei ribelli è sempre stato incerto, ma l’obiettivo della Moore era quello di mostrare un personaggio in equilibrio sulla linea sottile che divide l’essere salvatrice e cattiva. “Ho cercato di darle una sorta di evoluzione”, spiega. “E’ imperscrutabile nel libro, ma l’ho percepita come un animale politico. All’inizio si considera al fianco del popolo ribelle, ma in seguito col procedere della guerra il suo atteggiamento è differente, non necessariamente positivo. Pur avendo assistito al disastro provocato da Snow, la stessa Coin sembra ambire al potere autoritario ed alla potenza. Come si suol dire, il potere corrompe … e abbiamo visto che nel corso della storia, i leader audaci spesso poi diventano despoti”.
E continua: “Ho sempre reputato Hunger Games una storia in evoluzione; sulla consapevolezza di Katniss delle proprie responsabilità morali, e delle scelte giuste da compiere. Perciò spesso quando si cresce affiora la disillusione verso le persone che una volta si pensava facessero la cosa giusta. E’ così che appare la Coin agli occhi di Katniss”.
Dopo aver visto una prima versione del Canto della Rivolta -Parte 2, la Moore si è profondamente commossa. “Penso che tutta la serie sia incredibile”, conclude. “E’ un intrattenimento meraviglioso, con grandi attori giovani, ed è una storia in cui tutti possono identificarsi. Quest’ultimo film mostra i costi della guerra – cosa provoca alle famiglie, alla comunità ed alla gente comune. Tutto ciò è espresso nei libri, ma in questo film è portato all’ennesima potenza. Tutti i film hanno un finale emotivo, ma questo è sicuramente il più toccante”.

JOHANNA / JENA MALONE:
Nella parte finale del Canto della Rivolta – Parte 1, Gale e Boggs conducono un assedio a Capitol City, e salvano le ex vincitrici Johanna e Annie Cresta, che sono state rapite da Snow durante l’ultima Edizione della Memoria. Nel Canto della Rivolta – Parte 2, Johanna, segnata da quest’ esperienza, assomiglia vagamente alla donna che sfacciatamente si è spogliata di fronte a Peeta e Katniss ne La Ragazza di Fuoco.
Jena Malone spiega che Johanna ora è in piena confusione post-traumatica, e tenta di apprezzare la sua libertà inaspettata. “Questa è la prima volta in tutta la sua vita che non le è stato chiesto di essere quella che non è”, sottolinea la Malone. “Johanna è stata costretta a diventare un Tributo, ed ha imparato ad usare la sua sessualità, ma ora non subisce più manipolazioni. E’ un po’ destabilizzata dalla mancanza di consapevolezza su ciò che dovrebbe fare, è così a malapena rimane in attesa, ma cerca di tenere vive le proprie emozioni”.
Per la Malone la sfida che ha comportato il ritratto di questa versione di Johanna è stata anche fisica – passando 3 ore al giorno in sala trucco. “E’ stata una prodezza”, ricorda. “Ci siamo avvalsi di artisti protesici geniali. Hanno raccolto i miei capelli e mi hanno messo una cuffia per sembrare calva, poi è seguito un lavoro protesico intorno al collo, con l’aggiunta di tagli e lividi”.
L’effetto è stato sconvolgente per la Malone. “Credo davvero che questa sia stata la prima volta che Johanna non è apparsa carina”, sottolinea la Malone. “Da attrice è stata una sorta di liberazione, ma è sicuramente un altro lato di Johanna”.
Anche se Johanna sta attraversando un periodo buio, la Malone fa notare che la sua luce non è scomparsa. “Capitol City voleva rompere il nostro spirito, ci ha veramente raggirato, facendoci diventare dei bastardi”, riassume la Malone. “Hanno fatto un lavoro infernale su Peeta, e c’hanno provato anche con Johanna, ma credo che sia stato impossibile”.
La Malone era entusiasta che Katniss chiudesse il cerchio nel Canto della Rivolta -Parte 2. “Credo che il desiderio di Katniss fosse tornare al Distretto 12, e vivere la propria vita a modo suo – e credo che la sua avventura sia strepitosa in questo film. Impara ad ascoltare la propria voce”.

PRIMROSE / WILLOW SHIELDS:
Fin dall’inizio del franchise di Hunger Games, Katniss Everdeen manifesta il suo profondo affetto ed il desiderio di protezione nei confronti della sorellina Primrose. Doveva essere Prim originariamente a competere ai 74esimi Hunger Games, ma Katniss si è offerta di prendere il suo posto. Da allora, la giovane Prim è diventata una donna forte e compassionevole. Lei e Katniss sono molto diverse, ma come succede spesso alle sorelle, sono talmente unite che se una è in difficoltà, l’altra lo avverte. Nel Canto della Rivolta – Parte 2 Prim diventa un medico attivo sui campi di battaglia, ma Katniss percepisce il pericolo crescente per la sorella, e fa tutto il possibile per tenerla al sicuro, anche se è impossibile.
Willow Shields ha ricoperto il ruolo da quando aveva 12 anni, ed è letteralmente cresciuta con il personaggio. Dice che malgrado la precarietà della vita di Prim, almeno è diventata chi desiderava essere. “Prim è cresciuta enormemente nella Parte 2”, osserva la Shields. “Frequenta corsi di medicina, per inseguire il suo destino. Da medico, può finalmente contribuire anche lei alla rivolta. Questo è il suo ruolo nella rivolta, quello che le le riesce meglio, dimostrando di essere la ragazza coraggiosa che è diventata. Anche se ha sotto gli occhi le conseguenze della guerra, crede nella lotta, nel suo valore, e ha fiducia in sua sorella come leader”.
La cosa che la gratifica, inoltre, è che lentamente ma inesorabilmente si è guadagnata qualcosa che va oltre l’amore di Katniss: la sua ammirazione. “Nel primo Hunger Games Katniss protegge Prim dalla loro dura realtà – ma ora il loro legame è cambiato”, sottolinea la Shields. “Katniss è sempre protettiva nei confronti di Prim, ma ora in più rispetta le sue doti, la sua consapevolezza e saggezza. Sono molto più simili nel Canto della Rivolta – Parte 2“.
Katniss sarà sempre legata a Primrose, dice la Shields. “Non avevano nessuno su cui contare se non su loro stesse. Non c’è da meravigliarsi che fossero così unite”, osserva. “Katniss ha intravisto in Prim le qualità che l’hanno incoraggiata ad andare avanti. Prim ha una forza interiore che usa per curare e nutrire gli altri – e queste qualità aiutano Katniss ad aspirare ad un futuro più florido per tutti”.
Il futuro per la Shields è spalancato, ma l’attrice è grata della straordinaria esperienza vissuta nel ruolo di Prim. “Ho trascorso un terzo della mia vita a fare questi film”, riflette. “E’ stata una grande esperienza personale, che va oltre la mera recitazione. Sono entusiasta di aver fatto parte di questa straordinaria creazione di Suzanne Collins – e parte di un fanbase che è così stimolante ed affettuoso. Ho fatto anche parte di un cast che ha tutte le caratteristiche più grandi di Prim: l’amorevolezza, la gentilezza, il nutrimento ed il supporto. In altre parole: La Famiglia Hunger Games. E’ una famiglia straordinaria, e non dimenticherò mai nulla di tutto ciò”.

CRESSIDA / NATALIE DORMER:
La regista di guerra Cressida affronta la sfida più grande della sua insolita carriera nel Canto della Rivolta – Parte 2: tornando a Capitol City con la Squadra 451 al fianco della ribellione, si rendende conto che Katniss mira ad andare ben oltre il suo ruolo simbolico: vuole assassinare il Presidente Snow. Natalie Dormer, che nel Canto della Rivolta – Parte 1 è apparsa per la prima volta nel ruolo di un questo personaggio memorabile, ha accolto con entusiasmo la possibilità di mostrare il coraggio del suo personaggio. “Cressida e la sua troupe televisiva entrano a far parte del cast della saga nel Canto della Rivolta – Parte 1. Ma nella Parte 2 lei e la sua troupe seguono Katniss perché la piena rivoluzione in corso è il momento giusto per documentare e diffondere il messaggio alle masse”, afferma la Dormer. “Naturalmente, Katniss non ha alcuna intenzione di essere semplicemente la ragazza che appare sui manifesti, e Cressida e tutti gli altri membri della Squadra la seguono nella sua missione”.
Questa missione ha significato per la Dormer trovarsi in prima linea nelle grandi sequenze d’azione. “Io e la mia troupe ci siamo trovati al pari dei guerrieri della Squadra attraverso le fogne”, spiega. “E’ stato un lavoro fisicamente molto impegnativo. Ma ci siamo tutti sostenuti a vicenda tenendo alto il morale, ed è stato gratificante, anche perché è stato emozionante aver potuto far parte di questo punto culminante della storia”.
La Dormer è rimasta inoltre molto colpita dai set di stampo europeo. “La cura per i dettagli ha raggiunto livelli altissimi nella progettazione artistica di questo film”, riflette. “Che si tratti di un’architettura massiccia o del buio delle fogne, il pubblico rimarrà stupito da ciò che appare”.
L’attrice ha assistito con entusiasmo anche alla performance di Jennifer Lawrence. “Jennifer porta Katniss ad un livello superiore ogni volta che la interpreta. In questo film arriva addirittura a toccare ancora più il fondo psicologicamente: per lei è tempo di porre fine a tutta questa storia, e soprattutto alla violenza che regna a Panem”.
Le fini non sono mai facili, ma la Dormer era entusiasta di essere presente alla chiusura completa del cerchio di Hunger Games. “E’ quello che stavamo aspettando tutti”, riassume. “Questo film è il culmine di tutto quello che finora è accaduto, e necessitava di una portata molto grande. Rappresenta tutto ciò che è descritto nei libri: la passione galvanizzata di gente che lotta contro la tirannia, senza trascurare i dettagli dei rapporti personali che significano tanto per Katniss. Sono orgogliosa del modo in cui il film ha mostrato questi equilibri”.

BOGGS / MAHERSHALA ALI:
L’inizio dell’azione nel Canto della Rivolta – Parte 2, vede Katniss, Peeta e Gale sotto il comando del braccio destro della Presidente Coin, Boggs. Anche se è il capo della Squadra 451, non è pienamente a conoscenza del piano segreto utile a sovvertire l’operazione di propaganda in assassinio. Porta il suo ruolo alla conclusione Mahershala Ali, che ritrae un Boggs combattuto nel suo rapporto instabile con Katniss.
“Da un lato, Boggs prova un affetto paterno verso di lei, vuole proteggerla e assicurarsi che stia bene”, spiega Ali. “Ma ora sente un rinnovato rispetto nei suoi confronti. Nota il suo altruismo, in quanto disposta a mettersi in prima linea per gli altri. Gli fa venire voglia di prendersi ancor più cura di lei – e forse anche di fidarsi di più”.
Mentre la guerra contro capitol City si intensifica, Boggs non può fare a meno di pensare al futuro di Katniss. “Le è diventato fedele, al punto che vuole davvero che porti a termine la sua missione. Alla fine realizza che il suo voler attaccare Snow è diventata una questione personale”, osserva Alì.
Per Ali, lo spirito della Squadra 451 si è forgiato sulla grande connessione tra gli attori. “Abbiamo sviluppato lo stesso grande cameratismo dello spirito di Hunger Games – iniziato tra Jennifer e Francis, che ci hanno messo tanta passione”, dice. “Noi della Squadra 451 abbiamo trascorso molto tempo insieme, perciò ci veniva naturale: ci siamo divertiti, pur sempre motivati ​​dalla grandezza e dall’importanza di questo capitolo finale per il pubblico”.
Ad Ali è piaciuta soprattutto l’azione a tutto campo del film. “Questo capitolo è stato diverso perché avevamo a che fare molto di più con le armi, con le armature, e le maschere antigas … oltre ad una discesa in corda doppia da un edificio. Ci siamo allenati per imparare a muoverci in modo coordinato, ed è stato davvero divertente”, commenta.
Eppure, la sensazione di un autentico cambiamento a Panem si avvertiva. “Questo capitolo è completamente unico”, conclude Alì. “C’è sempre stata oppressione in Hunger Games, ma il Canto della Rivolta – Parte 2 è una vera e propria storia di guerra. La libertà è proprio lì sulla cuspide e si può avvertire. E’ stato davvero emozionante, non solo l’aver portato questi personaggi alla fine, ma anche vedere come si arriva ad un nuovo inizio”.

Capitol City in Fiamme
Il Canto della Rivolta – Parte 2 mostra una Capitol City mai vista prima nell’intero franchise di Hunger Games – con le sue strade una volta ricche e scintillanti ora nel caos del tempo di guerra. L’intera metropoli si trasforma in un’arena più reale di qualsiasi altra, e diventa il teatro degli attachi epici di Snow a Katniss e la Squadra 451.
Il risultato, come dice Jennifer Lawrence è “un set assolutamente pazzesco. La spettacolarità di questo film è davvero incredibile”.
Nina Jacobson osserva: “Quest’ultimo film, mostra l’epico ritorno di Katniss per le vie di Capitol City. Francis ha portato in vita le sequenze di Capitol City in modo incredibilmente emozionante con l’esperienza coinvolgente dell’IMAX®. E’ tutto ciò che si spera di realizzare su un grande schermo – qualcosa di emotivamente e tematicamente potente, ma anche cinematograficamente colossale”.
Sam Claflin aggiunge: “In un film ambientato in un mondo post-apocalittico, da attore ci si aspetta di dover usare molta immaginazione. Eppure il team è riuscito a trovare questi luoghi incredibili e costruire dei set fantastici che trasportano lo spettatore e tolgono letteralmente il respiro. E questo è un grande valore aggiunto”.
Per Julianne Moore, il nuovo set di Capitol City è stato un cambiamento illuminante. “Dopo essere stata in un Distretto 13 cupo, claustrofobico e sotterraneo, è stato divertente entrare nell’ambiente esteso di Capitol City”.
Per portare pienamente Capitol City alla vita in un modo nuovo, Francis Lawrence e lo scenografo Philip Messina sapevano che sarebbero dovuti andare al di là di Atlanta, che ospita gran parte della produzione. Hanno approfittato di location storiche e futuristiche che si trovano solo in Francia e in Germania.
“Volevamo inoltre offrire degli scenari che si prestassero a delle scene d’azione epiche”, dice il regista. “Phil ed io abbiamo mantenuto l’idea dell’ architettura Brutalista / Classica che rende Capitol City così imponente, ed effettuare delle riprese in luoghi reali ci ha permesso di farlo in un modo più coinvolgente. Phil ha trovato alcuni posti meravigliosi di Parigi e Berlino, che erano fenomenali per la storia”, dice il regista.
Aggiunge il produttore Jon Kilik: “Girare le scene di Capitol City in Europa ci ha permesso di avere tutte le dimensioni e le scale che abbiamo immaginato. Il team è stato in grado di dare al tutto un aspetto che è allo stesso tempo dettagliato e gigantesco”.
Appena fuori Parigi, vicino a Versailles, la produzione si è installata a Château de Voisins, una tenuta aristocratica del 1903, per rappresentare delle porzioni della villa del Presidente Snow. Il castello è stato utilizzato per alcune delle scene più importanti del film, tra cui un punto di svolta cruciale: l’ incontro tra i vincitori degli Hunger Games.
Messina ha immaginato un set alternativo, simbolo di potere per l’ufficio del Presidente Snow. “Per l’ufficio, abbiamo usato una stanza in stile mausoleo rivestita in pietra. Phil era molto convinto di quella tipologia perché era fredda, dura e dittatoriale”, aggiunge l’arredatore Larry Dias. “C’era un tappeto lungo quasi 14 metri fabbricato in Cina, con impresso il simbolo di Capitol City, ed una scrivania pazzesca in fondo alla stanza. Si tratta di un set incredibile ed audace”.
Uno dei set più notevoli in Francia l’hanno creato i palazzi post-moderni di Noisy-Le-Grand chiamati “L’espace Abraxas”. Costruiti negli anni ’50, ’60 e ’70, queste massiccie strutture in pietra squadrate, circondate da pilastri, piazze e archi trionfali, richiamano l’epoca dell’Impero greco ma allo stesso tempo, danno la sensazione di una città futuristica perfettamente pianificata. È qui che Katniss, Gale, Peeta e la Squadra 451 devono fuggire da ‘un’ondata nera e puzzolente’ mortale ed imponente: un altro tentativo del Presidente Snow per fermarli.
Il cast era incantato da Abraxas. “In IMAX® è pazzesco, perché si possono vedere queste enormi strutture dall’alto in basso”, dice Josh Hutcherson.
Dice Liam Hemsworth: “Ha molto dell’aspetto di Panem – è così che si immagina sia Capitol City, sembrava veramente il posto perfetto girare queste scene in strada”.
Per l’esterno del negozio di Tigris, Messina ha optato per un altro progetto di edilizia pubblica francese: le otto costruzioni triangolari di Jean Renaudie e Renée Gailhoustet a Ivry sur-Seine.
In Germania invece, la produzione ha scelto una fabbrica abbandonata a Rudersdorf, che fa da sfondo a Katniss e Gale durante l’attacco ad un hovercraft di Capitol City. Le location di Berlino includono l’aeroporto di Tempelhof, uno dei più antichi aeroporti superstiti del mondo e l’ex centro della potenza aerea nazista nella seconda guerra mondiale, già visto nel Canto della Rivolta – Parte 1.
“Francis ed io siamo stati attratti dalla grandezza e dall’imponenza di Tempelhof”, spiega Messina. “La dimensione della struttura era perfetta per molti importanti set del Canto della Rivolta – Parte 2, tra cui l’accampamento dei ribelli nel Distretto 2, il centro di controllo della Comandante Lyme, e la stazione ferroviaria”.
Per il cast, la vista di Tempelhof era entusiasmante. “Berlino è architettonicamente una delle città più interessanti del mondo”, dice Jeffrey Wright. “Gli edifici trasudano la storia complessa della città – ed è stato davvero stimolante modellare questi luoghi storici alle finalità che avevamo scelto per il film. La scena della stazione mi ha ricordato un film di Cecil B. De Mille. C’era un’atmosfera operistica, emozionante ed impressionante”.
Dal Tempelhof, la produzione si è spostata alla volta di una base militare russa abbandonata nel Krampnitz, che un tempo era a Berlino Est, che è stata riconvertita nell’edificio bombardato di Capitol City dove Katniss e la sua Squadra sono in agguato. Messina ricorda il primo sopralluogo sulla postazione, totalmente ricoperta dalla vegetazione. “La prima volta che l’abbiamo vista nelle immagini, era in uno stato di abbandono. Sembrava che questi edifici uscissero dalla foresta. Francis ed io siamo andati sul posto per scrutare il modo per trasformarla in una via della città. E il processo è stato incredibile”.
Ma la sfida più grande per Messina è stata la costruzione del set più complicato del film: il tunnel buio e fradicio dove la Squadra 451 si ritrova faccia a faccia con un esercito di “lucertole mutanti”, dei rettili capaci di abbattere i nemici con un solo morso. Descritte nel libro come “un mix tra lucertola, uomo e chissà cos’altro”, questi mostri sono stai portati in vita da attori e CGI.
“La sequenza delle lucertole nasce dalla collaborazione tra Francis, gli effetti visivi, le acrobazie ed il mio lavoro”, descrive Messina. “Inizialmente l’idea era utilizzare delle fogne molto grandi, ma Francis ha detto ‘No, devono essere molto piccole. Le voglio compatte’. Così abbiamo costruito dei soffitti alti circa 1 metro e mezzo. Sembra incredibile, ma voglio scrivere una lettera aperta a tutto lo staff per chiedere formalmente scusa per tutte le volte che hanno battuto la testa!”.

Gli Ultimi Look: Trucco e Parrucco
In tutto Hunger Games, il look dei personaggi ha subìto diversi cambiamenti: da umile e rozzo, a quello più ostentato. Ora che Capitol City e tutta Panem sono diventati un campo di battaglia, il look del Canto della Rivolta – Parte 2 è un altro, ed è opera  dei costumisti Kurt e Bart, della makeup designer Ve Neill, e del capo dipartimento Nikoletta Skarlats, coadiuvati dai membri chiave addetti alle protesi Glenn Hetrick – che ha collaborato fin dall’inizio -, dal truccatore Conor McCullagh, dall’hair designer Camille Friend, e dal capo-dipartimento Kim Santantonio.
Fin dall’inizio della serie, la make up designer premio Oscar® Ve Neill è stata una pedina importante del design creativo e dell’evoluzione dei volti dei personaggi. Per il Canto della Rivolta – Parte 2 ha mantenuto molti degli elementi stravaganti che hanno sempre fatto parte dell’universo di Panem, ma li ha resi più semplici, come la realtà che si abbatte su Capitol City.
“Non è così fantasioso come nei film precedenti: ora emerge l’essenzialità”, osserva. “Siamo in tempo di guerra, un momento diverso per tutti i personaggi. Gli abitanti di Capitol City appaiono in un modo mai visto prima. Naturalmente, l’aspetto è sempre molto cool, ma allo stesso tempo, per me questo capitolo è davvero strappalacrime”.
E’ anche ambientato tra le varie battaglie. “In questo film Katniss, Peeta e Gale ora sono dei soldati che cercano di arrivare a Capitol City per uccidere Snow, per questo devono apparire in modo diverso, così come Capitol City”, dice la Neill. “Una delle cose più interessanti dell’aver girato le scene di Capitol City in Europa, è che ci siamo avvalsi di truccatori tedeschi e francesi che hanno apportano uno stile completamente diverso ed un sapore che dà veramente a Capitol City un nuovo look. Compaiono un glamour ed una raffinatezza mai viste prima”.
Diversi personaggi acquisiscono un’immagine diversa in questo capitolo. Per dare un tocco diverso all’aspetto mutevole di Effie, la Neill ha passato il testimone per il make up alla collaboratrice Nikoletta Skarlatos. “E’ stato un modo per ottenere qualcosa di diverso dai film precedenti”, spiega la Neill. “La Effie di Nikoletta è sempre molto stilizzata, ma più classica, più matura ed elegante – è davvero bello vederla in questo nuovo stile”.
Nel frattempo, la Neill ha trasformato il look di Julianne Moore al passo con le ambizioni della Coin. “Il suo personaggio cambia in questo film, così anche il suo look comincia ad evolversi. E’ discreto, ma anche molto suggestivo. Julianne è sempre bella, ma in questa circostanza appare con un look più aggressivo”.
Per quanto riguarda la Katniss di Jennifer Lawrence, la Neill afferma: “Nel Canto della Rivolta – Parte 1 era reduce da un trauma, ma ora ha tirato fuori la sua forza innata da leader. Quando appare in questo film col costume da Ghiandaia Imitatrice si vede la sua crescita, la sua maturità emotiva. Quindi il trucco non è alla moda, ma sottolinea la forza e la femminilità del viso. E’ grintosa, bellissima ma facilmente riconoscibile. Jennifer è sorprendente: le basta solo un po’ di trucco per apparire così”.
La Neill ammette che sentirà la mancanza del rapporto stretto che ha instaurato con Jennifer e con il resto del cast. “Li ho visti crescere nel corso degli anni”, riflette. “Siamo tutti ancora in contatto e buoni amici, ma mi mancheranno tanto. Questa è stata una serie unica; mi ha dato la possibilità di fare ogni tipo di trucco – dalle ferite in battaglia, al trucco glamour o di fantasia – ma è stata anche un’occasione per stringere delle vere amicizie”.

Spingere l’Azione al Massino Fino alla Fine
Con la Squadra 451 diretta verso Capitol City determinata a fermare il Presidente Snow per sempre, nel Canto della Rivolta – Parte 2 Katniss porta l’azione ai massimi livelli, ben oltre gli assedi abilmente manufatti delle arene degli Hunger Games apparse nei primi due film di Hunger Games, o le prime avvisaglie di guerra del Canto della Rivolta – Parte 1.
“Nel Canto della Rivolta – Parte 2, l’azione diventa realtà, appena Katniss ed il suo team si dirigono verso Capitol City”, dice Sam Hargrave, coordinatore degli stunt. “Quest’intensa azione ha richiesto molto di più a tutti i nostri attori. Regna il disordine, così hanno dovuto essere veramente ‘nel caos’ fisicamente”.
Fortunatamente nel momento in cui si sono accese le telecamere per il Canto della Rivolta – 2, Jennifer Lawrence era già abilissima con l’arco e le frecce, l’arma iconica di Katniss. “Questo personaggio è diventato parte di Jennifer, e quindi il nostro training è stato molto limitato”, commenta Hargrave. “Sapeva cosa ci aspettavamo da lei, e tutto ciò che le abbiamo sottoposto, l’ha provato con entusiasmo”.
Il Canto della Rivolta – Parte 2 ha anche dato a Liam Hemsworth più di un’occasione per mostrare di essere una star d’azione. “Liam è un ragazzo di grande talento. Pratica kickboxing e si allena per conto suo, così era già in splendida forma prima ancora di iniziare la formazione specifica”, osserva Hargraves.
Forse la sequenza d’azione più ambiziosa di tutto il franchise è la battaglia straziante presente nel film contro i denti digrignanti e gli artigli delle lucertole velocissime nei tunnel fognari claustrofobici.
“L’intera scena è stata molto complicata, così abbiamo dovuto fare degli storyboard e pianificare tutte le coreografie della lotta molto tempo prima di metterci piede”, spiega Francis Lawrence. “Ci sono state mole difficoltà tecniche – avevamo a che fare con vero fuoco ed acqua – ed è stato onestamente un set miserabile per gli attori e la troupe. Ma è una scena di cui sono davvero fiero. E’ una sequenza molto forte”.
Per il cast, l’esperienza è stata un assaggio di ciò che i loro personaggi avrebbero attraversato per raggiungere Capitol City al culmine della ribellione. “I tunnel fognari sono stati duri per tutti, essendo molto umidi e freddi tutto il giorno”, dice Josh Hutcherson. “Ma il risultato è la realizzazione di una delle scene più straordinarie di tutta la storia di Hunger Games“.
Eppure il massimo dell’adrenalina e la suspense di tutto del film, secondo il regista si tocca nell’epilogo finale: un momento commovente, conquistato a fatica, che indugerà più di tutti.
“Una delle cose di cui sono più entusiasta è scena finale del film”, dice Francis Lawrence. “E’ stato un momento molto sentito da tutti sul set quando siamo arrivati ​​alla scena – abbiamo avuto la sensazione che tutta la storia di questi personaggi attraverso il corso dei quattro film, era stata costruita per arrivare a questo momento singolare. Spero che il pubblico senta veramente la storia, e che carpisca il senso del futuro. Tutto ciò che è accaduto a Katniss, e tutti i temi della storia si fondono insieme per arrivare a questo scorcio finale del suo mondo, quindi è stato molto importante viverlo al suo interno”.
Il finale rimane fedele al fenomeno creato nei libri di Suzanne Collins come l’inizio. Non appena si chiude l’avventura, una delle più grandi soddisfazioni per Nina Jacobson è che il franchise cinematografico non si è mai discostato, durante tutto il percorso, dalla sua promessa di seguire la visione della Collins.
“Provo un profondo rispetto per Suzanne, adoro i suoi libri e capisco l’impatto che hanno avuto sui suoi fan”, conclude la Jacobson. “Così fin dall’inizio, ci siamo impegnati totalmente a rappresentare al meglio i libri, e darne una versione cinematografica di altissimo livello. E’ stata una grandissima aspirarazione realizzarla, e non mi sarei mai perdonata se l’avessimo sbagliata. Avevamo l’obbligo di fare il meglio possibile per la gente, ed è stata un’esperienza incredibile. Spero che si continui a parlare di tutti i temi rilevanti su cui verte l’intera storia: la società umana, i costi della guerra, lo sfruttamento delle tragedie per l’intrattenimento ed il pericolo di perdere i nostri obiettivi individuali in tempi tirannici. E’ una storia valida per tutte le epoche”.

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