Locandina Mary Shelley – Un amore immortale
Locandina Mary Shelley - Un amore immortale
Mary Shelley - Un amore immortale (Mary Shelley) è un film del 2017 prodotto in UK e USA, di genere Biografia e Drammatico diretto da Haifaa Al-Mansour. Il film dura circa 120 minuti. Il cast include Elle Fanning, Maisie Williams, Douglas Booth, Stephen Dillane, Tom Sturridge, Joanne Froggatt. In Italia, esce al cinema mercoledì 29 Agosto 2018 distribuito da Notorious Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 13 Dicembre 2018, in Digitale da giovedì 13 Dicembre 2018. Al Box Office italiano ha incassato circa 196949 euro.

La storia di Mary Wollstonecraft Godwin, autrice di uno dei più famosi romanzi gotici del mondo "Frankenstein", e della sua relazione ardente e tempestosa con il poeta romantico Percy Shelley. I due giovani legati da una chimica naturale e idee progressiste che vanno oltre i limiti della loro età e del loro tempo, dichiarano il loro amore reciproco alla famiglia che li ostacola e per questo fuggono insieme. A soli 18 anni, Mary è costretta a sfidare i tanti preconcetti contro l'emancipazione femminile, a proteggere il suo lavoro di scrittrice e a forgiare la propria identità.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 29 Agosto 2018
Uscita in Italia: 29/08/2018
Data di Uscita USA: venerdì 25 Maggio 2018
Prima Uscita: 25/05/2018 (USA)
Genere: Biografia, Drammatico, Romantico
Nazione: UK, USA, Lussemburgo - 2017
Durata: 120 minuti
Formato: Colore
Produzione: BFI Film Fund, Gidden Media, HanWay Films, Head Gear Films (in associazione con), Juliette Films, Metrol Technology (in associazione con), Parallel Films, Sobini Films
Distribuzione: Notorious Pictures
Box Office: Italia: 196.949 euro
Note:
Presentato il 9 settembre 2017 al Toronto International Film Festival.
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 13 Dicembre 2018 e in DVD da giovedì 13 Dicembre 2018 [scopri DVD e Blu-ray]

Passaggi in TV:
• giovedì 07 Dicembre ore 22:40 su Sky Cinema Romance

Recensioni redazione

Mary Shelley - Un amore immortale, la Recensione
Mary Shelley - Un amore immortale, la Recensione
Matilde Capozio, voto 7/10
La vita della scrittrice Mary Shelley che, giovanissima, trovò l'ispirazione per scrivere 'Frankenstein, quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro. Un biopic al femminile con protagonista Elle Fanning.

Immagini

[Schermo Intero]

LA PRODUZIONE

Mary Shelley è stato girato in sei settimane in Irlanda e in Lussemburgo nei mesi di febbraio e marzo del 2016. Il film, prodotto da Amy Baer di Gidden Media (Last Vegas) e Ruth Coady e Alan Moloney di Parallel Films (La battaglia di Jadotville, Brooklyn), è diretto da Haifaa Al Mansour, che ne firma anche la sceneggiatura insieme ad Emma Jensen.

La sceneggiatura

La sceneggiatura di Mary Shelley è stata scritta da Emma Jensen, con la collaborazione della regista Haifaa Al Mansour. Haifaa ha trovato uno spirito affine in Mary Shelley, cosa che le ha fatto decidere di accettare il progetto, e dice: "Vengo dall'Arabia Saudita e sebbene questo sia un film d'epoca inglese sulla storia di una giovane ragazza che sta crescendo e cerca di trovare la sua strada, circondata da preconcetti di cui vuole liberarsi, mi sono davvero identificata con la protagonista".
La produttrice Amy Baer dice della sceneggiatura: "Ero sbalordita del fatto che Mary avesse solo 18 anni quando ha ideato e scritto Frankenstein. Ho pensato subito che questa fosse una storia che dovesse essere raccontata". Il produttore Alan Moloney aggiunge che la storia "sostanzialmente sovverte tutto ciò che noi pensiamo di sapere dei primi anni del 1800 in Inghilterra, e mi è piaciuta!". La produttrice Ruth Coady ha detto di essere stata "travolta dalla forza e dalla determinazione che questa giovane

donna trova dentro di lei" e che la vita di Mary Shelley è "una storia potente, molto rilevante anche in questo momento storico".
Per la protagonista Elle Fanning, che interpreta Mary Woolstonecraft Godwin, la sua vicinanza di età con il personaggio al momento della stesura di Frankenstein, e la sua visione progressista, hanno reso quello della scrittrice un ruolo ideale – e dichiara: "Poter interpretare una donna che era così avanti con i tempi su tantissime cose, mi ha davvero colpito. Ero molto nervosa e spaventata, perché nessuno ha mai raccontato prima questa storia, e perché è davvero speciale. Ho pensato che tutti dovessero conoscerla. Sebbene ambientato nel 1800, penso che il suo percorso sia molto moderno e rilevante anche per il mondo di oggi".

Haifaa Al Mansour alla regia

Amy Baer ha detto di aver voluto specificamente una regista donna per Mary Shelley, "Non mi era mai capitato nella mia carriera di leggere una sceneggiatura e dire 'Voglio una donna a dirigerlo', devo dire che questa è stata la prima volta perché sentivo che il tema della storia, e quello che Mary ha vissuto, fossero specifici di ciò che vive una donna".
Il suo collega, il produttore Alan Moloney, ha aggiunto che ciò che lo ha davvero colpito della storia di Haifaa "è il fatto che è una donna cresciuta in Arabia Saudita, in un ambiente in cui le donne non hanno gli stessi diritti che hanno nella cultura occidentale, e lei ha dovuto lottare moltissimo, come artista, per far sentire la propria voce, più o meno come ha fatto Mary Shelley. Ci sono delle analogie molto chiare tra la sua esperienza di vita e l'esperienza di Mary di 200 anni fa, cosa che apporta una vena molto contemporanea al film".
Commentando la numerosa squadra di donne che hanno lavorato al film, Haifaa ha dichiarato: "Sinceramente mi sento molto in sintonia con tutte le donne che lavorano in questo film e sono molto entusiasta di lavorare su questo particolare progetto – con due produttrici, una montatrice e una compositrice".
Elle Fanning, che interpreta Mary Shelley, sull'avere Haifaa come regista ha dichiarato: "Lei sa cosa vuol dire essere una donna, crescere e superare le difficoltà che tutte le

donne incontrano. Questa sceneggiatura ha dato vita a moltissime donne forti, è molto potente, lo si può percepire anche sul set".
Douglas Booth, che recita al fianco di Elle nel ruolo del suo compagno Percy Shelley, concorda: "Proprio perché Haifaa ha dovuto lottare per ogni singolo traguardo raggiunto, penso che abbia una comprensione molto reale di ciò che voglia dire essere una donna con una storia da raccontare, ma ostacolata dalla società. Lei capisce a pieno il viaggio di Mary. Ha una grande comprensione dell'umanità, delle persone e penso che questo si rifletta davvero nel film".
Ben Hardy, che interpreta Mr. Polidori, dice "È assolutamente giusto che ci sia una donna a dirigere questo film, perché Mary è il fulcro della storia ed è una forza femminile così potente all'interno di una comunità molto dominata dagli uomini. Penso che anche il suo film precedente (La bicicletta verde) abbia temi simili".

Il giovane cast del film

"Lavorare con giovani attori e attrici è incredibile, hanno tanta energia e una carica incredibile nel voler fare le cose – mi fa sentire giovane", ha detto la regista Haifaa Al Mansour. Elle Fanning ha aggiunto: "È molto bello lavorare con persone della tua stessa età. C'è sicuramente più energia. Parli delle stesse cose e guardi la vita allo stesso modo. Di solito sono la più giovane sul set. Inoltre, penso che avere la stessa età dei nostri personaggi abbia davvero arricchito il film. Ti dà davvero una carica maggiore – è difficile da descrivere ma funziona moltissimo per la storia".
I produttori Amy Baer e Alan Moloney hanno detto del loro giovane cast: "Pensavamo fosse importante per il ruolo di Mary trovare un'attrice che avesse un'età appropriata per rendere autentica la storia". Douglas Booth ha aggiunto: "Lavorare con questo cast è stato fantastico. Io, Elle e Bel iniziamo a dare vita alla storia, poi si uniscono i personaggi di Tom e Ben. Penso che l'intero cast sia perfetto".

Le relazioni

Le relazioni sono il fulcro di Mary Shelley, rappresentano la cornice dentro la quale Mary cerca ardentemente la propria identità, respingendo le attese della società, l'eredità dei suoi genitori e il carattere opprimente del suo partner. Le varie relazioni che

esistono in questo film – tra Mary e suo padre, Mary e sua sorella Claire, il rapporto tra Mary e Percy, Claire e Lord Byron, Lord Byron e Percy, Lord Byron e Polidori, Polidori e Mary e infine i rapporti di interconnessione tra tutti i personaggi principali – sono alla base di questo film.

Claire e Mary

"La relazione di Claire con Mary è complicata. Penso che probabilmente Claire volesse essere Mary. Non è gelosa di lei ma cerca di emularla. Se Mary conquista Shelley, allora Claire conquisterà Byron! Ma penso che si amino incondizionatamente, anche se sono sorellastre. Lei è un po' dipendente da Mary, ma le vuole bene e la adora", dice Bel Powley del suo personaggio, Claire.
"Sono lo ying e lo yang", afferma la produttrice Amy Baer. "Penso che nella realtà una fosse un po' più elegante, erudita ed educata e l'altra più selvaggia e frivola, ma insieme hanno creato un'energia fortissima. Claire non è straordinaria come Mary, ma senza dubbio c'è un vero amore tra queste due sorellastre, si proteggono a vicenda".

Mary e Mr. Godwin

"L'unica figura genitoriale nella vita di Mary è suo padre, per questo quando lui rifiuta tutti i suoi manoscritti, è come un pugnale nel suo cuore. Un uomo così rispettato nel suo campo che non riesce a porre fiducia nella sua stessa figlia. Tutto quello che lei desidera è il suo benestare", dice Elle Fanning di Mary.

Polidori e Mary

"Il rapporto del mio personaggio con Mary è un po' l'antitesi della sua relazione con Shelley. Lui è il cattivo, io sono il bravo ragazzo, destinato a rimanere sempre e solo un amico", dice Ben Hardy, che interpreta Polidori.

Mary e Percy

"Lui è quello giusto per lei. Con lui sente di poter affrontare il mondo e ogni tipo di avversità, e tutto andrà bene perché si appartengono l'un l'altro. Ci sono volte in cui lei mette in dubbio le sue convinzioni. Ma alla fine, sa che il loro amore, questa folle ed enorme storia d'amore, è abbastanza forte da resistere a tutto", dice Elle Fanning di Mary. Per Shelley, stare con Mary è "Una sfida… lui la sfida a vivere questa vita con lui. Lei era incredibilmente intelligente, aveva questa forte sensualità… era sfacciata, per questo lui si innamorò alla follia di lei", sostiene Douglas Booth.

Lord Byron e Claire

"La loro relazione, se così si può chiamare, è relativamente complicata e penso anche piuttosto squilibrata. Le sensazioni di Claire sono potenzialmente molto diverse da quelle di Byron", afferma Tom Sturridge. "Claire è una donna molto determinata, non accetta un no come risposta, sa quello che vuole. E vuole Byron. E anche se le cose si mettono male per lei, non smette mai di credere in se stessa", dice Bel Powley del rapporto tra Claire e Lord Byron.

Shelley e Lord Byron

Douglas commenta che, a suo parere, "Shelley ammirava Byron, ne era affascinato. Byron era una star al tempo, e Shelley lo rispettava davvero, per quello che era e per quello che rappresentava".

Mary, Percy e Claire

"Claire non è la bimba del trio; non è la sorellina stupida, è molto intelligente e sta lottando per lasciare il segno sugli altri due", dice Bel di Claire. "La loro era una relazione non convenzionale, vissuta come un'unità, e c'era chiaramente un rapporto molto forte tra tutti e tre", dice Amy Baer.

I costumi d'epoca

Per l'attrice protagonista Elle Fanning, Mary Shelley è stata la sua prima incursione nel mondo dei costumi d'epoca. "È stato molto interessante! Non avevo mai fatto un film storico quindi non avevo mai indossato un corsetto o cose del genere. Sicuramente ti

muovi in un modo diverso, la tua postura è totalmente diversa. E ciò influenza le riprese in molti modi".
"Per me è tutta questione di scarpe", dice Ben Hardy (Polidori), "Le scarpe fanno la differenza in tutto. Le scarpe con il tacco come le mie in questo film, influenzano il modo in cui cammini".
Bel Powley ha dichiarato: "Adoro fare film storici perché i costumi d'epoca ti forniscono in sostanza un altro livello su cui il tuo personaggio può lavorare. Corsetti, parrucche, vestiti, ti aiutano a sentirti diverso e aggiungono immediatamente al tuo personaggio altri elementi, che puoi costruire nella tua performance".
Tom Sturridge, non estraneo ai film d'epoca, ha detto sulle riprese di Mary Shelley: "Penso che i vestiti siano sempre una parte integrande del personaggio, ma ciò che è interessante di questo film è che hai a che fare con persone che si sono ribellate a ogni tipo di conformità del periodo… questi ragazzi erano liberi".
Douglas Booth, che interpreta Percy Shelley, ha lavorato con la costumista Caroline Koener e ha persino creato un profumo! "In un precedente film avevo creato un profumo con una donna straordinaria, che si chiama Azi, a Londra, così ho lavorato di nuovo con lei per creare un profumo per Percy per questo film".

Le scenografie d'epoca

Sul processo di lavorazione di Mary Shelley, lo scenografo Paki Smith ha detto: "Faccio da solo molte illustrazioni, che sono essenzialmente immagini dei miei pensieri. Perdermi nell'azione del disegnare è come camminare mentalmente nello spazio. Volevo che le case avessero una qualità orizzontale, cosa che a Londra non esiste più. Ho trovato alcune fotografie delle zone limitrofe alla cattedrale di St. Paul del 1880 che mostravano la locanda 'Coaching Inn' prima che fosse demolita…. sembrava che stesse affondando nel terreno. Mi sono ispirato a questa per il negozio dei Godwin e la strada che lo circonda".
In termini di sfide particolari per ricreare gli spazi dell'Inghilterra del XIX secolo, Paki ha detto: "C'è sempre un set che crea più problemi degli altri. In questo caso è stato il teatro in cui Mary vede l'esperimento con le gambe di rana. Avevamo trovato una vecchia casa popolare che avremmo potuto utilizzare per le scene della Villa. Io e Nigel

Pollock, il direttore artistico, ci siamo rivolti alla persona che ci stava mostrando la casa e gli abbiamo chiesto, in maniera molto scherzosa, se avesse anche uno spazio interno particolarmente alto che avremmo potuto usare come set per il teatro, e l'uomo ci ha mostrato il fienile sul retro. Era perfetto! Quello era il tipo di fortuna di cui avevamo bisogno. Ci ha fatto un regale davvero inestimabile".
Un'altra sfida del ricreare il mondo del 1880 era rimuovere tutti gli elementi moderni dai luoghi delle riprese. Paki spiega, "Per esempio, abbiamo trasformato il Collins Barracks a Dublino nella Skinner Street di Londra con il negozio dei Godwin. Il decoratore del set, Kevin Downey, ha tirato fuori dalla spazzatura ogni sorta di cosa che ci potesse tornare utile, come dei gusci di ostrica, che erano perfetti per quell'occasione". Per quanto riguarda le sue scene preferite, dice: "Sono le scene nella villa di Ginevra, dove penso ci siano molti bei dettagli e l'energia è semplicemente meravigliosa".
Le riprese di Mary Shelley si sono svolte in Irlanda e in Lussemburgo e Paki ha osservato che "Ci sono dei limiti da considerare, quando si gira un film. Il budget, il calendario delle riprese e, nel caso di questo film, un fattore importante è rappresentato dai due diversi paesi. Abbiamo girato praticamente la maggior parte degli esterni di Londra a Dublino e poi gli interni di casa Godwin in Lussemburgo".

I quattro protagonisti

Elle Fanning/Mary Shelley

"Sentivo un'enorme responsabilità nell'interpretare Mary – è un personaggio davvero sfaccettato", dice Elle sull'affrontare il ruolo. Parla anche delle sfide del rappresentare l'evoluzione di Mary, da ragazza a donna, dicendo: "È la storia di una ragazza che cresce e trova la sua strada, uscendo dall'ombra della sua famiglia". Discutendo delle sfumature del personaggio di Mary, Elle nota: "È uno spirito libero e potente. È curiosa e un'attenta osservatrice".
Parlando di come si è preparata per il ruolo di Mary Shelley, Elle ha detto: "Ho letto molto, ovviamente la prima cosa che ho fatto è stata leggere Frankenstein, in realtà porto ancora il libro con me e lo leggo qualche volta prima di andare a letto, giusto per sentire un po' la voce di Mary. È scritto così magnificamente!".

Per i produttori era importante scegliere qualcuno con l'età adatta: "Il ruolo richiedeva qualcuno che potesse interpretare la parte in modo autentico, ma che avesse anche la capacità di sostenere quella performance. Si parte da Mary che è essenzialmente un'adolescente, e poi diventa una donna e combatte per qualcosa che ha creato – in contrasto con le norme convenzionali della sua società. Elle è stata davvero una scelta naturale", ha detto Amy Baer, aggiungendo: "Il ruolo di Mary coincide con la vita di Elle e il suo diventare donna. Siamo stati molto fortunati perché si è innamorata della storia di Mary – è stato un felice connubio tra l'attrice e il personaggio".

Douglas Booth/Percy Shelley

Parlando della sua familiarità con Percy Shelley prima del progetto, Douglas ammette: "All'inizio non lo conoscevo bene, ma quando ho fatto delle ricerche e guardato dentro di lui, in realtà ho visto più della sua poesia, ho capito che era un anarchico; voleva essere un rivoluzionario". Douglas ha aggiunto: "È molto più che una persona innamorata e un poeta romantico, è un personaggio imperfetto – ha così tante caratteristiche meravigliose ma ce ne sono anche tante che sono devastanti per le persone intorno a lui".
Per capire meglio il personaggio che stava per interpretare, Douglas dice di aver letto diversi libri, tra cui l'acclamata biografia di Richard Holmes, Shelley: The Pursuit; "Tra tutte le informazioni che sono venute fuori, risaltava quella dell'essere perseguitato – non solo da parte dei creditori, della sua famiglia, da Mr. Godwin quando scappa con le sue figlie, ma è stato costantemente perseguitato dai suoi demoni e il suo desiderio di vivere una vita che era così anticonvenzionale per quei giorni".
"Shelley era un uomo che quando entrava in una stanza, le donne svenivano, per questo volevamo essere sicuri che la cosa fosse credibile. E Douglas c'è riuscito. Avevamo provinato molti attori ma lui è stato insuperabile", ha detto la produttrice Amy Baer. Il collega produttore Alan Moloney ha aggiunto: "Per il ruolo di Shelley, i nostri punti di riferimento sono stati Mick Jagger, Marianne Faithful, Pete Doherty e Amy Winehouse. Sono tutti un po' decadenti e avevamo bisogno di qualcuno complementare ad Elle e a quello lei porta al ruolo di Mary".

Tom Sturridge/Lord Byron

"Io penso che Byron sia un uomo coraggioso, imprevedibile e appassionato. È una figura storica sorprendente. La prima cosa che ho fatto è stata leggere le sue poesie e le sue lettere, ho letto anche alcune biografie per farmi un'idea di quell'uomo", ha detto Tom. La barba che Sturridge si è fatta crescere per il ruolo, è ispirata a un famoso dipinto di Byron di Thomas Phillips.
Il produttore Alan Moloney ha dichiarato: "Tom ha interpretato il personaggio in modo molto interessante… siamo così abituati all'idea che Byron fosse bello e disinvolto, cosa che in realtà non era particolarmente. Quello che Tom ha apportato al ruolo è stata l'eccentricità di Byron".

Bel Powley/Claire

"Queste due donne, Claire e Mary, erano incredibilmente lungimiranti per la loro età e il loro tempo. È molto interessante poter interpretare un ruolo che risale al XIX secolo, ma che è allo stesso tempo molto moderno; è come se fossero gli anni sessanta, ma in realtà è il 1800", dice Elle. Per quanto riguarda il modo in cui si è preparata per il ruolo, Bel dice: "Esiste molto materiale da poter leggere e fortunatamente ci sono ancora diverse lettere di Claire disponibili, quindi ci si può davvero fare un'idea di lei attraverso la sua scrittura. Quando interpreti un personaggio che è realmente esistito, vuoi onorare quella persona e renderle giustizia, specialmente perché è stata una donna così straordinaria".

La preparazione

Gli attori principali hanno fatto ricerche sui propri personaggi rileggendo Frankenstein e le opere di Shelley e Byron, così come la corrispondenza personale tra i due, che esiste ancora oggi. Elle dice: Quando interpreti una persona reale, senti un'enorme responsabilità. La prima cosa che ho fatto è stata leggere Frankenstein. Non conoscevo i dettagli della vita di Mary, è stato davvero molto interessante per me. Lei, Claire e Shelley erano come gli hippy negli anni '60 – erano in anticipo sui tempi".
Oltre a leggere la corrispondenza di Claire, Bel dice: "Ovviamente ho letto

Frankenstein, è un lavoro straordinario. Ho anche letto molte cose di Byron".

Ben Hardy afferma: "In realtà avevo studiato Frankenstein a scuola, quindi l'ho riletto di nuovo. Leggendo anche le poche opere di Polidori, che è morto a soli venticinque anni. Ho letto alcune opere di Byron e Shelley, non avevo approfondito il movimento romantico molto bene a scuola".
Sul prepararsi a interpretare il ruolo di Shelley, Douglas ha detto: "Ho fatto molte ricerche sul personaggio e ho cercato di leggere il più possibile. Ho letto Percy Shelley: The Pursuit e Being Shelley". Attraverso la sua ricerca, Booth ha detto che: "Ho iniziato a cercare di capire chi fosse questa persona e ho scoperto molte cose davvero affascinanti e interessanti".

Le scene preferite

Per Elle, "Al 100% è la scena in cui mi siedo per scrivere Frankenstein… è una grande scena… sì, è davvero grandiosa. Mi hanno dato carta e penna e ho scritto con la mia calligrafia tutti gli estratti che sono stati filmati".
Per la regista Haifaa sono le scene tra Percy e Mary, "Ci sono diverse scene in cui tra i due c'è moltissima passione; mi è piaciuto tantissimo dirigerle".
Amy Baer ha detto che c'è una scena tra Mary e Shelley che ha apprezzato

particolarmente, quando per la prima volta lei si confronta con la potenziale infedeltà di lui, "È il momento nella storia in cui Mary cresce e la performance di Elle è semplicemente mozzafiato".
Le scene preferite del produttore Alan Moloney sono le sequenze di Byron in Svizzera, "Per me quella particolare sezione della storia è paragonabile a quel periodo di tempo che i Rolling Stones hanno trascorso nel Sud della Francia".

Il messaggio

Sebbene il film sia un dramma ambientato nell'Ottocento, Mary Shelley contiene un messaggio molto moderno, come dice Tom Sturridge "Si tratta dell'emancipazione dell'anima di una giovane ragazza e penso che, in qualunque periodo si viva, si possa riconoscere quel desiderio di libertà".

Alan Moloney dice: "È una storia sulla crescita di una ragazza, che esprimere, attraverso le sue esperienze e la sua scrittura, il modo in cui supera i conflitti e i demoni che incontra nella vita". Amy Baer aggiunge: "È una storia sulla crescita di una giovane donna che cerca di trovare la sua strada, e penso che sia universale, ambientata 200 anni fa o due settimane fa. E poi Frankenstein è anche il precursore del genere della fantascienza ed è stato scritto da una donna!".
La regista Haifaa Al Mansour ha dichiarato: "Il film è ambientato duecento anni fa, ma credo che ci si possa relazionare anche tutt'oggi. Stavano spingendo i confini, rivoluzionando i costumi, c'è qualcosa nel film in cui ogni ragazzo di 18 o 19 si rispecchierà".

Le musiche di Amelia Warner

Amelia ha dichiarato: "Frankenstein è sempre stato uno dei miei libri preferiti e l'ho letto diverse volte, ma non sapevo nulla di Mary Shelley. Sono rimasta scioccata nello scoprire quanti anni avesse quando ha scritto il libro. Ammiro moltissimo lei e i suoi lavori. Fare quello che ha fatto lei ai suoi tempi… è un miracolo".
Parlando della sua ispirazione, Amelia ha detto semplicemente "È sempre stata Mary. Volevo che la musica riflettesse il suo personaggio, il suo viaggio emotivo e la sua prospettiva".
Warner ha detto che la colonna sonora di Mary Shelley, "Contiene due temi: Mary e il Mostro. All'interno di Mary c'è la storia d'amore con Percy, la sua forza, le sue delusioni e la sua ispirazione. Il tema del Mostro riguarda più le storie di fantasmi da cui era ossessionata la stessa Mary, il mondo ultraterreno e, in ultima analisi, l'oscurità dentro di lei".
Parlando del processo musicale, Amelia ha dichiarato: "Abbiamo trovato alcuni musicisti straordinari e due incredibili cantanti, che sono una parte enorme della colonna sonora. Abbiamo usato un soprano e un controtenore e li abbiamo fatti cantare in modo molto espressivo. Ad esempio, quando le cose cominciano ad andare fuori controllo, nelle scene di Ginevra, abbiamo fatto cantare i cantanti correndo su e giù per le scale, per creare un disorientamento inquietante".

Parlando della creazione della colonna sonora, Amelia ha dichiarato: "Abbiamo usato molti sintetizzatori a più livelli con l'orchestra, che hanno creato delle novità e una modernità che penso si adattino bene al personaggio di Mary".
Amelia ha aggiunto: "Mi sono sentita onorata di poter lavorare sull'incredibile storia di questa donna eccezionale e di come sia arrivata a scrivere questo libro davvero iconico".

INTERVISTA ALLA REGISTA HAIFAA AL MANSOUR

Parlaci della storia di Mary Shelley. Come sei stata coinvolta in questo progetto?

I produttori mi hanno mandato la sceneggiatura e, devo ammettere, all'inizio ero scettica. Non mi sentivo molto affine a quella storia, perché il periodo e l'ambientazione erano così lontani da ciò ero abituata a trattare. Ma quando ho letto la storia di Mary Shelley, ho sentito una connessione istantanea. È cresciuta in questa cultura molto conservatrice, dove i ruoli femminili erano molto più rigidi e le opportunità erano estremamente limitate. Ma lei è andata oltre e ha scritto una storia che continua tutt'oggi a catturare l'immaginazione dei lettori. Quello che amo è che lei ha scelto di scrivere un libro che era così al di fuori dei limiti "accettabili" della letteratura per le donne, e ha creato un genere (fantascienza) che continua ad essere dominato da voci maschili. Ha scritto un libro che sfidava la dottrina religiosa e sollevava nuove questioni etiche sull'impatto che una sperimentazione scientifica avrebbe avuto sulla società.

Ci sono delle somiglianze tra Mary Shelley e La bicicletta verde?

Sebbene siano ambientati in due tempi e mondi diversi, la storia di Mary ha alcune analogie molto interessanti con quella di La bicicletta verde. Entrambe le giovani donne stavano lottando contro le strutture sociali conservatrici per perseguire la vita che volevano vivere. Sono entrambe donne che seguono impazientemente il loro cuore, contro le norme e le aspettative della società, senza compromessi, per ottenere una vittoria personale.

Ci puoi parlare della tua esperienza lavorativa in questo film?

Dopo aver lavorato in passato in ambienti molto più rigidi, in cui si doveva stare molto attenti alla sensibilità pubblica e al modo in cui si dicevano le cose, è stato molto liberatorio lavorare su un progetto in cui non c'erano limitazioni. È stato fantastico lavorare con una troupe così professionale ed esperta, che poteva davvero dare vita a tutto ciò che la sceneggiatura richiedeva. La bellezza delle scenografie era mozzafiato.

Per cosa si contraddistingue Mary Shelley?

Mary Shelley è la straordinaria storia vera di una donna che si è scagliata contro i vincoli della sua società, per creare una storia che è sopravvissuta al lavoro dei suoi contemporanei, inclusi i suoi geniali genitori e suo marito, per influenzare generazioni di

scrittori e sognatori con un genere completamente nuovo: la fantascienza. Molto della sua storia personale è finita allegoricamente in Frankenstein. Conosciamo tutti la storia di base, ma il suo percorso rivela così tanti elementi filosofici più profondi che aiutano a spiegare la bellezza del suo lavoro.

Pensi che la situazione per le donne sia migliorata dai tempi di Mary Shelley? Un esempio moderno potrebbe essere J.K. Rowling…
Molti dei problemi che Mary Shelley ha affrontato continuano ad affliggere le donne di oggi. Filosoficamente, il modo in cui Mary perseguiva i suoi obiettivi, senza curarsi dei limiti morali o sociali, era estremamente scioccante per il pubblico dei suoi tempi. Mentre lo stesso comportamento sarebbe forse più accettabile per un uomo, la pressione dell'opinione pubblica sul dover essere casti e moralmente puri è ancora qualcosa contro cui le donne lottano oggi. Pensa a un libro come "The Outsiders". Sarah Hinton dovette abbreviare il suo nome in S.E. Hinton, in modo che i lettori non riconoscessero il suo genere guardando la copertina. Non credo che la maggior parte della gente ci abbia fatto caso, ma era chiaramente qualcosa che i suoi editori reputavano (e reputano ancora) importante ai fini della vendita del libro. C'è ancora molta strada da percorrere per far emergere il potenziale femminile nella nostra società.

Che effetto pensi che la storia di Mary Shelley possa avere sul pubblico moderno? E cosa rende la sua vita così interessante da farne un film biografico? Ho sentito la grande responsabilità di onorare l'eredità di Mary Shelley in un modo in cui il pubblico moderno possa relazionarsi. La sua storia personale è un aspetto importante che accompagna Frankenstein, un libro molto amato da così tante persone per tanti motivi diversi. Per questo volevo davvero concentrarmi su degli aspetti della sua vita personale meno noti, ma che sono la chiave per capire veramente la sua scrittura. È stata una sfida meravigliosa, e abbiamo avuto un cast e una troupe straordinari che hanno contribuito a dare vita a una storia bellissima e commovente.

Nella fase di ricerca, hai scoperto qualcosa della vita e del lavoro di Mary Shelley che ti ha sorpreso particolarmente?

Sono rimasta sorpresa da tantissimi dettagli della vita di Mary Shelley che sono finiti in Frankenstein. Ho scelto di concentrarmi sulle relazioni che aveva con i suoi genitori e la sua relazione tumultuosa con Percy Shelley. Tutte queste relazioni sono entrate nel libro in un certo qual modo e si capiscono solo quando sai tutto quello che lei ha passato. Ha combattuto per cambiare una vita poco promettente, per emergere dall'ombra dei suoi straordinari genitori, e ha sperimentato perdite e sofferenze incredibili. Quando rilessi di nuovo Frankenstein, fui così toccata da quanto la storia del Mostro di Frankenstein riflettesse molti dei tragici eventi della sua stessa vita.

Conoscevi bene la storia di Frankenstein prima di lanciarti su questo progetto? Conoscevo bene la storia di base e le immagini iconiche che tutti noi abbiamo del mostro verde che è diventato una pietra miliare delle moderne storie horror della cultura pop. Avevo anche letto il romanzo al college, ma non ci avevo mai riflettuto veramente. Significa molto di più per me ora.

Che rapporto hai con la scrittrice Emma Jensen?

Ho adorato la storia che Emma è stata in grado di sviluppare nella sceneggiatura. Mi ha condotta a uno studio molto più approfondito del materiale e delle diverse opere che circondano la trama. Sono rimasta davvero sorpresa quando ho letto l'introduzione di Frankenstein, perché rivela così tanto in così poche pagine su cosa abbia portato Mary Shelley a scrivere il libro. Il suo amore per Percy e suo padre – che hanno influenzato ciascuno in modo diverso la creazione di Victor Frankenstein – è chiaro in quelle pagine. Ho letto anche diversi lavori di Percy, poiché le loro conversazioni erano anche parte integrante del suo lavoro complessivo. Alla fine ho letto Rivendicazione dei diritti della donna di Mary Wollstonecraft, che ha avuto chiaramente un'influenza femminista sulla vita di sua figlia Mary, anche se è morta 10 giorni dopo averla partorita.
Puoi parlarci del processo dei casting?

Elle incarna tutte le qualità che stavamo cercando per Mary. Mary Shelley aveva solo

18 anni quando scrisse Frankenstein, per questo volevo un'attrice giovane e fresca per enfatizzare la sua giovinezza e la sua apparente innocenza. Ma allo stesso tempo, avevamo bisogno di qualcuno che potesse far risaltare il fuoco interiore di Mary, la sua

forza e il sorprendente intelletto, che sono le caratteristiche della sua vita. Elle era in grado di incarnare perfettamente questa miscela di giovinezza e forza interiore. Douglas Booth sorprenderà molte persone con la sua interpretazione in questo film. Percy Shelley è un personaggio complesso, una strana miscela di genio carismatico, poeta romantico, ribelle scontroso e anticonformista, sfrenatamente irresponsabile. Douglas è stato in grado di raccogliere tutte queste emozioni esplosive e creare un personaggio con meravigliose sfumature. Bel Powley era la scelta perfetta per Claire, la sorella di Mary. È un personaggio così importante nella vita di Mary, che influenza la sfera emotiva della storia. La performance di Bel è straziante. Per non parlare di Tom Sturridge nei panni di Lord Byron! Ha portato un'energia e un entusiasmo sul set che hanno aumentato il livello di energia di tutti quelli che lo circondavano. Mi sento fortunata di aver lavorato con un ensemble così straordinario. Ogni attore mi ha sorpreso e mi ha colpito. È stato un vero piacere.

Puoi descriverci il lavoro con la costumista Caroline Koener?

Il lavoro di Caroline su questo film è straordinario. Volevo degli abiti che fossero d'epoca, ma alla moda ed eleganti abbastanza da essere attraenti per la sensibilità moderna. Ha catturato perfettamente questo look! Ogni costume del film è stupendo. Volevo che il film si percepisse attuale, nonostante l'ambientazione storica, quindi avere dei costumi con una sensibilità moderna era fondamentale per raggiungere quell'obiettivo.

Qual è il tuo ricordo preferito del set?

C'è una scena epica, quando Elle sta camminando verso la libreria in fondo a Skinner Street. Il set è così imponente. Il risultato era così perfetto che è stato tutto semplicemente bellissimo da vedere.
Cosa speri che il pubblico impari dal film?

Spero che il pubblico veda in Mary un'eroina con cui potersi identificare. Non è perfetta e fa scelte discutibili durante la sua vita. Ma lei non si arrende alla delusione o all'angoscia della perdita, va sempre avanti. È l'esempio di qualcuno che prende il peso della miseria e lo trasforma in un'opera d'arte personale e profonda. Sarebbe stato

molto facile per lei rinunciare in qualsiasi momento, ma alla fine decide di trovare la propria strada.

Hai dei film o registi preferiti che influenzano il tuo lavoro?

Ho sempre amato il modo in cui i registi iraniani riescono a dire tanto nel loro lavoro senza essere troppo espliciti. È uno stile che ha avuto un impatto profondo su di me e sul modo in cui mi avvicino al mio lavoro. Ho così tanti modelli e film che guardo per l'ispirazione. Mi hanno ispirata molto i film dei fratelli Dardeene, in particolare Rosetta. Quel film mi ha davvero impressionata, sia nell'apparente semplicità della storia che nell'intensità emotiva della giovane protagonista. Mi piacciono anche i fratelli Cohen, ho imparato molto sul bilanciare argomenti seri con l'umorismo per approfondire l'impatto emotivo di un film.

A cosa stai lavorando adesso?

Sto lavorando a un adattamento del romanzo Be Safe I Love You. È la storia di una soldatessa americana di ritorno dall'Iraq, che lotta per mantenere la sua famiglia al sicuro. Sto anche sviluppando un film saudita dal titolo The Perfect Candidate, su una giovane donna saudita, un medico, che combatte la società conservatrice e maschilista per candidarsi alle elezioni municipali. Si lancia in una campagna assurda, in balia di rigide norme sociali, della segregazione di genere e dell'influenza della sua eccentrica famiglia.

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