Locandina Money Monster
Locandina Money Monster - L'altra faccia del denaro
Money Monster - L'altra faccia del denaro (Money Monster) è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Drammatico e Thriller diretto da Jodie Foster. Il film dura circa 98 minuti. Il cast include George Clooney, Julia Roberts, Jack O'Connell, Dominic West, Caitriona Balfe, Giancarlo Esposito, Christopher Denham, Lenny Venito, Chris Bauer, Emily Meade. In Italia, esce al cinema giovedì 12 Maggio 2016 distribuito da Warner Bros. Al Box Office italiano ha incassato circa 2092027 euro.

Lee Gates è un venditore televisivo da strapazzo, il cui programma, Money Monster, e la sua stessa vita vengono presi in ostaggio da un terribile uomo armato. Il sequestratore lo accusa di averlo portato alla bancarotta con i suoi consigli d'investimento e mentre il mondo segue in diretta la vicenda, Gates deve fare di tutto per restare in vita. Mentre la sua producer cercherà in tutti i modi di salvarlo, verrà alla luce una scomoda verità.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 12 Maggio 2016
Uscita in Italia: 12/05/2016
Data di Uscita USA: venerdì 13 Maggio 2016
Prima Uscita: 13/05/2016 (USA)
Genere: Drammatico, Thriller
Nazione: USA - 2016
Durata: 98 minuti
Formato: Colore
Produzione: Allegiance Theater, Smokehouse Pictures, Sony Pictures Entertainment (SPE), TriStar Pictures, Village Roadshow Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 27.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 40.322.561 dollari | Italia: 2.092.027 euro

Recensioni redazione

Money Monster, recensione
Money Monster, recensione
Matilde Capozio, voto 7/10
Jodie Foster torna dietro la macchina da presa per dirigere un thriller adrenalinico, che si muove tra denaro e tv: protagonisti George Clooney e Julia Roberts

Immagini

[Schermo Intero]

"Adoro questo film perché unisce due cose che solitamente si considerano opposte", afferma Jodie Foster che dirige il thriller Money Monster – L'altra faccia del denaro, protagonisti George Clooney e Julia Roberts. "La prima cosa è il fatto di essere un thriller veloce, eccitante, adrenalinico, intelligente ma allo stesso tempo immediato ed accessibile. E la seconda è il fatto che la storia si dipana in tempo reale – un gran peso sull'insieme del progetto ed una ragione in più per andare al cinema a vederlo".

"Per me, la parte più emozionante della storia, oltre ai poliziotti, agli elicotteri, le pistole, le bombe e l'adrenalina", continua la Foster, "è come quest'uomo, Lee Gates, interpretato da George Clooney, che all'inizio è un tipo presuntuoso, vanitoso, vacuo, dal grande successo lavorativo ma un fallimento agli occhi del resto del mondo – e anche ai suoi – si imbatte d'un tratto in una realtà terribile e con l'aiuto di Julia è costretto a risollevarsi, trovare la propria umanità, crescere, evolversi e cambiare".

"Il mondo del denaro è ormai fuori controllo. Quando le cose vanno male, non si capisce esattamente cosa sia successo ma a pagarne le conseguenze è la gente comune". Così afferma George Clooney, protagonista nel ruolo del consulente finanziario nonché presentatore televisivo che si trova ad affrontare una persona comune che ha deciso che qualcuno dovrà pagare per la sua rovina economica, in un modo o nell'altro.

"Jodie è unica nella sua capacità registica di tenere alto il livello dell'adrenalina in sala", sottolinea il produttore Daniel Dubiecki che produce il film con la socia Lara Alameddine, insieme a Clooney ed il suo socio, Grant Heslov. "L'intero film si svolge in tempo reale proprio mentre la trasmissione va in onda in presa diretta – è davvero intenso".

Clooney veste gli abiti di Lee Gates, un noto broker e celebre presentatore di una trasmissione televisiva finanziaria che lancia dardi e balla nel suo studio, urlando e suggerendo investimenti finanziari e spiegando agi spettatori il gergo finanziario con oggetti ed effetti sonori. "Il programma 'Money Monster' è decisamente ridicolo", osserva la Foster. "È un bollettino finanziario intercalato da oggetti, video-clip, campanellini, fischi ed esaltazioni che Lee Gates nel tempo ha usato per spiegare al suo pubblico il mercato finanziario. Canta e balla con belle ragazze, indossa tanti diversi cappelli – e nel fare tutto ciò, dispensa consigli sulle azioni e sul mercato finanziario. Eppure in fondo, lui stesso è sepolto dalla depressione. E così, il film è l'inaspettata occasione per la sua redenzione".

Nuovamente accanto a George Clooney troviamo Julia Roberts nel ruolo di Patty Fenn, l'impassibile e risoluta produttrice che lavora al programma "Money Monster" da sempre. "Patty Fenn è una super-produttrice. Le sue doti multitasking sono inverosimili – è una donna incredibile", racconta la Foster. "Tiene in mano le redini del programma mentre parla nell'auricolare a Lee Gates per dirgli cosa deve fare e dire durante ogni attimo della trasmissione. Lee Gates è pigro e quindi non impara mai la sua parte a memoria. Dice qualunque cosa gli viene in testa e lei controlla tutto per essere sicura che il programma vada liscio come l'olio. Sa come gestire Gates, la pallottola impazzita della rete".

Clooney aggiunge che tutta l'ecletticità del suo personaggio in realtà nasconde un profondo disprezzo per il pubblico. "C'è del serio cinismo in questi spettacoli", racconta Clooney. "I presentatori stanno seduti dietro le proprie scrivanie, elargendo consigli su come investire i soldi dello spettatore. E quando lo spettatore lo fa e poi perde i suoi risparmi, il presentatore potrà dire, 'Beh… sono cose che accadono'".

Aggiunge Clooney, "Il film vuole raccontare la storia di questi tre personaggi e come si evolve – in particolare la storia di Jack O'Connell".

Quando una delle predizioni ottimistiche finanziarie di Gates, la Ibis Clear Capital, misteriosamente crolla, la sua sfacciata noncuranza è messa a nudo di fronte al mondo da Kyle Budwell (O'Connell), un investitore distrutto e sconvolto, che sequestra la diretta televisiva e mette Gates, Fenn e l'intero studio sotto fuoco.

Con il programma nelle proprie mani, Kyle mette in moto una crisi che si dispiega in tempo reale ed in diretta. "È stata una bella sfida per noi", racconta il produttore Grant Heslov. "Oggigiorno siamo praticamente anestetizzati da tutto quello che vediamo in televisione e su internet, e quindi ricreare questa diretta televisiva è stato un modo sottile per commentare quanto accade quotidianamente".

Quando Gates comincia a negoziare con Kyle, all'inizio lo fa soltanto per cercare di rimandare la minaccia di morte, sostenuto da Patty che resta flemmatica nella sala regia. "Kyle non sa che Patty è in continua comunicazione con Lee tramite l'auricolare", spiega Heslov. "Dal punto di vista della narrazione, questo è un ottimo dettaglio, anche divertente da interpretare per George e Julia".

Più tardi, mentre Gates e Patty cercano di capire cosa è successo a Kyle, si trovano in empatia con lui e la sua realtà. Ritrovano dentro se stessi un po' di entusiasmo giornalistico, riuscendo alla fine a svelare una cospirazione delle borse di Wall Street che va ben oltre loro tre.

"La vera novità sta nel fatto di aver ideato una storia ambientata a Wall Street, ma lontana da Wall Street, allo stesso tempo", spiega la Alameddine. "È la storia di tre persone che si trovano unite partendo da presupposti completamente opposti. Questo presentatore dalla personalità superficiale e pomposa si trova alla fine a comprendere le ragioni di una persona che non avrebbe mai creduto di poter capire".

Per indossare le vesti di Lee Gates, Clooney ha creato un personaggio irriverente, folle. Una personalità televisiva che va oltre la realtà. "Lee Gates è un vero è proprio showman. George ha avuto l'idea di fargli aprire il programma con un balletto. Quando è arrivato al primo giorno delle prove, ha detto che avrebbe avuto bisogno di una mezz'oretta per impostare la coreografia. E io gli ho risposto, 'Forse anche qualcosa in più…' Così, abbiamo chiamato un coreografo e ce l'abbiamo fatta!"

A detta di Heslov, a volte fare il produttore è un mestiere difficile, poi altre volte, ecco che il proprio socio si presenta alle prove ballando. "Era davvero ridicolo! Mi sono seduto, rilassato e divertito a guardare la sua performance. Guardarlo danzare quel ballo assurdo per un paio di giorni – soprattutto per me, che lo conosco da così tanto tempo, e pure per i miei figli che erano sul set – beh, è stato davvero spassoso".

"George era a ruota… aveva deciso di rendersi ridicolo, e ci è riuscito", continua la Foster. "E lo adoro per questo. C'era qualcosa di surreale nel vedere quest'uomo di mezz'età dai capelli bianchi che cammina in modo strano e balla facendo una specie di hip-hop… non si può fare a meno di ridere e pensare che il personaggio sia un vero e proprio buffone".

L'idea che l'intera crisi si dipana in diretta tv, è stato un altro aspetto intrigante per Clooney. "Sono cresciuto nell'era della televisione in presa diretta. Per i primi 16 anni della mia vita ho guardato la televisione live, in quanto mio padre conduceva un programma e leggeva il telegiornale in diretta", racconta Clooney. "Anni dopo, ho praticamente costretto la NBC a girare un episodio di ER in diretta ed ho prodotto il film per la tv A prova di errore (Fail Safe) in presa diretta. E tutto questo ben prima che altri programmi iniziassero a fare la rischiosa televisione dal vivo. Penso che l'unico surplus della televisione rispetto al cinema è proprio la presa diretta. È come volare senza una rete di protezione. Ed è adrenalinico".

"Avevo lavorato con George in Tra le nuvole (Up in the Air) e ci sono aspetti simili tra i personaggi che interpreta nei due film", racconta Dubiecki. "Entrambi i personaggi sarebbero potuti risultare odiosi, il primo perché gira il mondo uccidendo la gente, ed il secondo perché ormai è diventato uno spietato cinico consulente finanziario. Ma la cosa incredibile di George è proprio il fatto che ha un modo brillante di dare vita a questi personaggi e renderli persino simpatici. Mentre il personaggio cambia, George riesce a portarsi appresso il pubblico".

Julia Roberts è nuovamente accanto a George Clooney nel ruolo di Patty Fenn, produttrice del presentatore Gates. L'attrice descrive il rapporto tra i protagonisti come un rapporto di amore/odio: "Lui è una scheggia impazzita e lei cerca di tenere sotto controllo il caos che crea lui. Non sa mai quale sarà la sua prossima mossa. Ci sono aspetti della loro relazione che permette loro di essere un'ottima squadra e poi ci sono momenti in cui lei non ne può più e preferirebbe mollare tutto e trovare un lavoro normale. Allo stesso tempo, si diverte proprio perché sono agli antipodi e quando gli opposti si incontrano, come si sa si attraggono. Ed è intrigante".

L'amicizia che lega la Roberts e Clooney nella vita reale ha contribuito senz'altro a creare la chimica tra i personaggi Fenn e Gates sullo schermo. "George Clooney e Julia Roberts si conoscono da anni, si vogliono bene e questo legame si traduce in una chimica immediata che da regista non ho dovuto creare", racconta la Foster. "Sono molto legati. C'è un legame profondo tra loro, una connessione, un modo di comunicare che nasce proprio dalla loro intima amicizia".

"George ed io siamo buoni amici. Ci capiamo molto bene", aggiunge la Roberts. "Siamo riusciti a trovare un perfetto equilibrio per girare le scene insieme, sostenendoci a vicenda e capendo emozioni e tempi per ritrarre la nostra squadra".

L'attrice era molto intrigata dal fatto di girare il film in tempo reale, mentre l'orologio ticchettava, "L'orologio ticchetta sempre per un attore ma questa volta ancora di più. È come se ci fosse il grande vantaggio di sapere che non si può sprecare tempo. Bisogna risolvere il problema e trovare soluzioni in fretta, perché quanto sta per accadere è imprevedibile".

Nel ruolo di Kyle Budwell, l'uomo comune che impazzisce dopo un investimento fallimentare che gli costa il risparmio di una vita, c'è l'attore Jack O'Connell. O'Connell, protagonista di Unbroken, descrive Kyle come un bravo lavoratore, serio e impegnato che crolla sotto il peso della tracollo finanziario. "Kyle è un lavoratore serio, convinto che se fa tutto giusto e lavora sodo, potrà ottenere qualcosa dalla vita. Eredita dei soldi e decide di investirli nel migliore dei modi ma finisce col perdere tutto, a causa di qualcosa che gli sfugge. Tutto ciò che ha al mondo all'improvviso svanisce come fumo nell'aria e non riesce a capacitarsi di come sia potuto accadere. Non riesce ad accettarlo. Non accetta il fatto di essersi sempre comportato bene, di aver agito sempre nel giusto e poi, dopo aver perso tutto, tacere ed andare avanti come se nulla fosse. Kyle rifiuta di accettare il fallimento ed andare avanti. Invece, decide di combattere".

"È chiaro che lo capisco", afferma O'Connell. "Una situazione così sventurata è sicuramente qualcosa a cui le persone possono relazionarsi. Anche se poi nessuno sarebbe d'accordo con il metodo che adotta per risolvere la questione".
Disperato, infatti, O'Connell sceglie la strada della violenza per riscuotere giustizia dai responsabili dell'iniquità subita, e i suoi capri espiatori sono precisamente Lee Gates e Walt Camby, Amministratore Delegato della Ibis Clear Capital. "Kyle va sul set di 'Money Monster' pensando che incontrerà i due grandi responsabili della sua disgrazia: Walt Camby, interpretato da Dominic West, Amministratore Delegato del fondo d'investimento, e Lee Gates che ha detto ai suoi telespettatore con grande slancio ed entusiasmo di investire in Ibis Clear Capital", racconta la Foster. "L'uomo pensa che i due siano in combutta e ha deciso che i diretti responsabili della sua rovina sono loro".

"Una volta sequestrato lo studio, Kyle inizia a chiedere domande difficili a cui nessuno sa rispondere", continua Foster. "Si rifiuta di far finta di niente o dimenticare quanto accaduto. Sa che non riavrà indietro i suoi soldi ma spera almeno di avere qualche risposta utile".

O'Connell vede il suo personaggio come la vittima di un sistema finanziario privo di norme adeguate che proteggano il mercato da manipolazioni e malfunzionamenti: "È fin troppo facile descrivere Kyle come un criminale. È sicuramente esagerato minacciare vite umane armi in mano, ma credo che quest'uomo sia stato spinto oltre la linea di non ritorno. Le sue azioni scaturiscono dalla disperazione e la mia speranza è essere riuscito a ritrarlo in modo che si capisca bene che cosa lo ha portato oltre il punto di non ritorno – anche se poi pagherà in prima persona il prezzo delle sue azioni".

Durante il film, Kyle innesca il cambiamento di Gates. "Coerente a se stesso, la prima reazione di Gates a questa minaccia è cercare di manipolare Kyle", racconta la Foster. "Quando capisce che tutti i suoi atavici metodi di manipolazione non funzionano, è costretto ad affrontare la dura verità: è stato incosciente, ha guidato il programma come se fosse stato cieco, e ora non può più essere connivente, mentre intorno a lui dilagano bugie".
Per poter interpretare il personaggio, O'Connell ha cercato tra le sue emozioni più viscerali, come spiega la Foster, "Kyle ragiona con il cuore. Prende decisioni immediate, emotive. A volte è instabile e difficile da capire ma poi ci sono dei momenti in cui è semplicemente un bambino e lo si vorrebbe abbracciare e dirgli che tutto va bene. Jack ha creato Kyle basandosi su una vasta gamma di sentimenti istintivi".

A detta della Alameddine, "Jack ti 'acchiappa' e non ti manda più via. È fatto di grande forza e infinita dolcezza. Sebbene stia agendo in modo riprovevole, lo fa perché vuole essere ascoltato. Vuole essere capito. Vuole che gli altri entrino in empatia con lui".

Foster sostiene che la devozione di O'Connell alla sua arte è ammirevole: "Jack è davvero un attore di grande talento. Avrei voluto avere il suo stesso approccio alla recitazione quando ero giovane. È devoto ed appassionato. Adoro questo di lui. Riesce a dare così tanto… Sembra non smettere mai".

Come Capo delle Comunicazioni alla Ibis Clear Capital, Diane Lester, interpretata da Caitriona Balfe della serie televisiva "Outlander", è il tramite di una società impelagata in una crisi finanziaria senza precedenti. "Diane è molto interessante. È una donna ambiziosa e per lei il lavoro è molto importante. È anche eticamente integra, come pure ingenua, la qual cosa mi piaceva", racconta la Balfe. "Crede nella società per cui lavora ed è convinta che sia una società che faccia del bene alla società in generale. Non ha motivo di interrogarsi su quanto le viene detto. Eppure, nel momento in cui inizia a vedere meglio il quadro delle conseguenze della sua attività e quanto coinvolge gli altri, si trasforma in gran fretta in una ricercatrice della verità".

Nel cast, ci sono anche Giancarlo Esposito, "Breaking Bad", nel ruolo di Marcus Powell, il mediatore capitano della polizia, e Dominic West della serie TV "The Wire" nei panni di Walt Camby, Amministratore Delegato della Ibis Clear Capital, la società il cui crollo mette in moto la reazione di Kyle.

LA PRODUZIONE

Nella maggior parte dei film, un regista gira con una Macchina da Presa (MdP) o al massimo un paio, nello stesso formato. Per la regia di Money Monster – L'altra faccia del denaro, la Foster ha dovuto affrontare una nuova sfida: "Il programma 'Money Monster' viene ripreso nello studio televisivo da quattro telecamere e mentre accade tutto questo, anche noi dovevamo girare con la MdP".

Tutto bene fin qui – eccetto che MdP e telecamere non sono compatibili. E quindi, mentre si facevano le riprese per il programma, le MdP dovevano sparire. Abbiamo risolto il problema lavorando ad una attenta pianificazione degli spazi e delle riprese".

"Le riprese televisive avvengono in tempo reale e in diverse location. Se qualcuno sta parlando alla televisione, la persona con cui sta parlando dovrà rispondere con lo stesso momento recitativo", continua la Foster. "E così, il direttore della fotografia Matt Libatique ed io ci siamo messi di fronte alla sceneggiatura, scena per scena, per capire a che distanza avremmo dovuto metterci con le MdP. Dopo un po', ad intuito capivamo da quale MdP dovevamo riprendere – questo momento deve essere visto sullo schermo televisivo mentre quest'altro deve essere ripreso dalla MdP e così via. Alla fine, quando abbiamo riattaccato i pezzi con il montaggio, tutto sembrava perfetto".

Usando diverse macchine, la Foster si è data la possibilità di creare due momenti estetici emotivamente diversi. "La MdP regala emozioni più scure, di ambientazione reale che non si possono ricreare in nessun altro modo, mentre la telecamera dà una prospettiva luminosa, allegra", spiega la Foster. "Quando si passa da un'estetica all'altra, si crea tensione e tanta energia che nasce direttamente dal pubblico che deve costantemente capire quale momento sta vivendo, se quello 'reale' della MdP o quello 'finto' della telecamera.

"Le telecamere danno la sensazione di essere su un set televisivo, e questo è quanto vede Julia nei monitor però le telecamere non catturano il dramma", racconta il produttore Daniel Dubiecki. "Le MdP invece catturano non solo i personaggi ma anche le emozioni".

Ricorda la Alameddine, "La cosa buffa è che alcuni degli operatori televisivi che vediamo nel film non erano attori ma veri e propri operatori. Jodie voleva essere sicura che chiunque operasse le telecamere, sapesse farlo per davvero".

Ancora una volta, però, si presentava il problema di non poter girare allo stesso tempo con telecamere e MdP. Clooney spiega che per ovviare il problema, si è deciso di girare la maggior parte del film – tutte le sequenze che si svolgono negli studi televisivi – ben due volte: una volta dal punto di vista delle telecamere e una volta dal punto di vista cinematografico. "Nove pagine di monologo al giorno", puntualizza. "Si girava tutto e poi si doveva ripetere per l'altra macchina!"

"L'intero set di 'Money Monster' è stato girato in sequenza, il che è praticamente tutta la durata del film", racconta la Foster. "I due personaggi si incontrano il primo giorno delle riprese e mentre le scene e la storia si dipanano, si trovano cambiati e la loro relazione cresce".

Per il programma 'Money Monster', la Foster doveva poi incorporare anche la grafica 3D. "Avevamo cinque esperti del settore che si occupavano della grafica ed ognuno aveva la propria area di competenza", racconta la Foster. "Erano incredibilmente calmi e tranquilli. Siamo riusciti a trasformarlo sullo schermo esattamente come accadrebbe nella diretta televisiva".

Un'altra location fondamentale per il cuore del film è la sala regia del programma "Money Monster", da dove Patty dirige lo show e cerca di tenere Lee in vita. "Abbiamo girato queste scene negli studi della CBS nella West Side di Manhattan", dice la Foster, facendo notare che è una sala regia in piena regola, lo stesso che avrebbe potuto gestire un programma in diretta quale 'Money Monster'. "Volevamo mantenere alto il livello di realismo che si trova nella diretta televisiva e catturare l'intensità e l'ossessione che accadono in quel momento".

Naturalmente, c'erano delle sfide da affrontare, come spiega la Foster, "Uno degli elementi più difficili nelle riprese di questo film è stato proprio la sala regia, che misura soltanto 5×6 metri. È stato davvero difficile far entrare la MdP in uno spazio così ristretto".

"Sul set c'era un regista televisivo che spiegava a Julia cosa fa una vera producer dietro le quinte degli studi televisivi", racconta la Foster. "E giustamente Julia può dirsi orgogliosa del fatto che a fine riprese lui le abbia fatto i complimenti, sottolineando che lei sembrava muoversi nello studio come se ci fosse sempre stata".

Per distinguere tra il film Money Monster – L'altra faccia del denaro e lo show televisivo 'Money Monster', Kevin Thompson, lo scenografo del film, ha creato un set all'interno del set. Era importante per Jodie vedere il set del programma televisivo che era allo stesso tempo il backstage del set cinematografico dal punto di vista dell'estetica delle telecamere", spiega Thompson. "Naturalmente, dietro al tutto, ci sarebbero state le MdP, che giravano il film". "Nel disegnare il set, abbiamo cominciato dal centro, creando una sorta di 'conchiglia d'azione'. Abbiamo costruito un set televisivo dentro uno studio cinematografico e poi inserito il programma dentro il set, ecco!"

Alla fine, racconta Thompson, il reparto scene ha creato un set che offriva un ampio contrasto visivo per enfatizzare la tensione della storia. "La scenografia ha due diversi aspetti: uno per la televisione, con colori brillanti e allegri, addirittura sovraesposti, e l'altro per il cinema, con atmosfere più cupe, ripreso da diverse angolature", continua Thompson. "Quando questi due aspetti vengono poi uniti nel montaggio, si viene a creare una tensione ed un dinamismo che non siamo soliti vedere".

Creando il set televisivo di 'Money Monster', Thompson voleva che assomigliasse ad una produzione televisiva di alto livello su un canale finanziario. "Non volevo che il programma sembrasse di serie B. Gates è un personaggio importante conosciuto a livello internazionale – e quindi doveva sembrare che il programma fosse trasmesso su rete nazionale con messa in onda internazionale".

Per rendere il set il più veritiero possibile, lo scenografo ha cercato e incorporato diversi elementi che si trovano regolarmente nei programmi finanziari: "Con Jodie abbiamo affrontato il tema del colore: abbiamo notato che molti di questi programmi usano spesso un colore blu acceso. Volevamo che 'Money Monster' fosse una combinazione di quel blu misto al colore dei soldi e quindi abbiamo deciso per uno sfondo giallo-verdastro. Abbiamo poi inserito un unico grande schermo di modo che il nostro personaggio possa riempire l'inquadratura. In quanto all'arredo dello studio, ci sono teleborse, touchscreen, monitor per interviste, grafici e consigli azionari. Per le tabelle grafiche, abbiamo creato in anticipo un certo numero di screensaver, da proiettarsi all'occorrenza".

Oltre a tutto questo, il set di 'Money Monster' doveva essere versatile ed abbastanza grande per poter permettere a Clooney un certo movimento fisico. "Volevamo un set con diverse entrate, in modo che Gates potesse entrare ogni volta da angoli diversi, perché il programma non fosse mai ripetitivo", spiega Thompson. "E naturalmente, serviva lo spazio per gli spettacolini coreografici di Gates!"

A metà del film, l'azione si sposta al quartier generale della Ibis Clear Capital, la stessa società le cui azioni, crollando, mettono in moto l'intero film. "Sentivamo che fosse importante che la location della Ibis Clear Capital dovesse avere una architettura moderna – vetrate, colori brillanti e molto luminoso. Doveva essere simbolo del benessere, del potere e dell'alta tecnologia", spiega Thompson.

Tutto questo in contrasto con il momento climax del film che ha luogo nelle strade del distretto finanziario della bassa Manhattan. "Quando i personaggi lasciano il set di 'Money Monster', attraversano il quartiere finanziario di New York, con la sua architettura neo-classica, costruita in tempo quando i mercati finanziari erano basati su modelli di affari stabili e non tecnologici", descrive Thompson. "E poi arriviamo al Federal Hall, dove George Washington fu inaugurato primo presidente degli Stati Uniti. L'ambientazione storica, con le colonne neo-classiche, la pietra beige e la sua dimensione monumentale d'insieme, creano la sensazione che i personaggi tornano indietro nel tempo, quando il modello delle borse era ben diverso".

A mettere insieme i pezzi del film Money Monster – L'altra faccia del denaro in una narrazione coerente, c'è il montatore Matt Chessé. "È stata una bella sfida mettere insieme il tutto", racconta Chessé, che non solo ha montato il film, ma anche il programma televisivo. "V'era talmente tanto materiale da assemblare… C'erano tre telecamere che riprendevano il programma che poi doveva essere montato da diversi punti di vista: quello del pubblico che seguiva il dramma del sequestro, il punto di vista di Julia che collabora in diretta dalla sala regia, e poi il materiale dello show stesso".

"Montavo il film Money Monster – L'altra faccia del denaro" contemporaneamente alle scene del programma", continua Chessé. "Avevo migliaia di opzioni. Era come avere una corona a cinque punte, con tre punte mobili. Le scelte sono infinite".

Per costruire le dirette televisive, Chessé ha usato una tecnica reazionaria di montaggio veloce. "Montare le dirette è una forma di arte diversa", spiega. "È immediato. Bisogna essere pronti sul momento, pensare su due piedi e reagire a quanto accade sul momento davanti a te. Richiede una risposta viscerale all'immagine. Quando monto materiale per ricostruire una diretta, non posso approssimare un taglio che poi potrà sembrare pre-meditato. Devo fingere che Lee mi abbia sorpreso passando dalla telecamera A alla B. Non posso anticipare le sue mosse. Devo reagire al suo movimento e passare alla Telecamera B, aggiungendo solo un breve attimo di riflessione. Quando si monta una diretta, è chiaro che non si ha il tempo di riflettere che si ha solitamente nella sala montaggio".

Per Chessé, la parte più importante del processo di montaggio è la recitazione. "In questo film ci sono tante possibilità di fare montaggi intriganti ma per come la penso io, il montaggio è più una questione di recitazione, di performance dell'attore, di dialogo, che comprende pure le espressioni e le reazioni degli attori. Oltre a raccontare l'energia, il ritmo e la tensione della storia, volevo fare il massimo tramite il montaggio, facendo, per quanto possibile, risaltare la recitazione".

Per il look dei personaggi del film, la Foster ha chiamato Susan Lyall, sua costumista da anni.

Per il look generale di Lee Gates, la Lyall voleva che l'apparenza riflettesse la sua personalità televisiva ed il suo successo – anche finanziario. Inoltre, voleva che si amalgamasse bene con l'estetica del set. "Mi piace definire il look di Lee Gates come eleganza ostentata", racconta la Lyall. "Indossa un completo argentato spinato con strisce pronunciate. Anche la camicia e la cravatta sono rigate. E tutto questo non è un caso: Gates è il classico tipo che può esagerare. È un dettaglio sottile: è come se fosse uno showman che parla al mondo della finanza".

"L'ambientazione del set era di fondamentale importanza per creare i costumi", aggiunge la Lyall. "Ho lavorato insieme allo scenografo Kevin Thompson e alla sua squadra mentre disegnavano gli sfondi dello studio televisivo. Il colore sul set è molto controllato e quando si osservano gli abiti di Lee, appare chiaro che i colori sono della stessa famiglia. Si mescolano bene insieme".

In contrasto a Gates, c'era Patty Fenn, dal look assolutamente sottostimato, ma professionale. "Ho visto il personaggio di Julia Roberts, Patty Fenn, come una newyorkese che veste per se stessa", spiega al Lyall. "Non ha bisogno di colpire nessuno. Sa chi è ed è molto amata dal suo staff, e questo è quanto dicono anche i suoi abiti. Il suo stile si può definire 'downtown chic', ossia cool ma comodo allo stesso tempo".

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