Locandina Non buttiamoci giù

Non buttiamoci giù (2014)

A Long Way Down
Locandina Non buttiamoci giù
Non buttiamoci giù (A Long Way Down) è un film del 2014 prodotto in UK e Germania, di genere Commedia e Drammatico diretto da Pascal Chaumeil. Il film dura circa 96 minuti. Tratto dal Best Seller di Nick Hornby. Il cast include Aaron Paul, Rosamund Pike, Imogen Poots, Toni Collette, Pierce Brosnan, Tuppence Middleton. In Italia, esce al cinema giovedì 20 Marzo 2014 distribuito da Notorious Pictures. Al Box Office italiano ha incassato circa 946388 euro.

Erano pronti a fare un salto di qualità… Non buttiamoci giù è la storia di quattro sconosciuti che, durante la notte di Capodanno, si incontrano in cima al grattacielo più alto di Londra con lo stesso intento, ovvero quello di saltare giù. Questa coincidenza è talmente grottesca da farli desistere temporaneamente e stringere un patto: nessuno dei quattro si suiciderà per almeno 6 settimane, ma la notte di San Valentino si ritroveranno sullo stesso grattacielo per fare il punto della situazione sulle loro vite. Una commedia sull'amore, sull'amicizia e sull'importanza di avere qualcuno con cui condividere qualsiasi cosa, anche il tetto di un grattacielo…

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 20 Marzo 2014
Uscita in Italia: 20/03/2014
Data di Uscita USA: venerdì 11 Luglio 2014
Prima Uscita: 10/02/2014 (Festival del cinema di Berlino 2014)
Genere: Commedia, Drammatico
Nazione: UK, Germania - 2014
Durata: 96 minuti
Formato: Colore
Produzione: Wildgaze Films, BBC Films
Distribuzione: Notorious Pictures
Box Office: Italia: 946.388 euro
Soggetto:
Tratto dal Best Seller di Nick Hornby.

Recensioni redazione

Recensione Non buttiamoci giù
Recensione Non buttiamoci giù
redazione, voto 5/10
Tra crolli diegetici e scadente introspezione psicologica, Non buttiamoci giù di Pascal Chaumeil è la peggiore trasposizione di un romanzo di Nick Hornby. La storia vede quattro sconosciuti che si incontrano con il proposito di suicidarsi.

Immagini

[Schermo Intero]

Un racconto comico che affronta i temi tabù del suicidio e della depressione? Può sembrare un terreno rischioso anche per un autore di best-seller come Nick Hornby, che però li ha affrontati con sensibilità e successo nel suo geniale e straordinariamente umano romanzo del 2005, Non buttiamoci giù. L'audace storia di Hornby va a minare i cuori e la psiche di quattro anime perse che si incontrano sulla cima di un palazzo di Londra nella notte di Capodanno con l'intenzione di suicidarsi, ma il loro piano per una morte solitaria è rovinato dalla comparsa reciproca. Muovendosi tra ognuna delle quattro voci, Hornby racconta le disavventure del quartetto, quando decidono di sospendere il loro piano temporaneamente, creando un nucleo familiare disfunzionale e scegliendo di darsi un'altra possibilità.

"L'ispirazione per Non buttiamoci giù mi è venuta sentendo che alcune notti dell'anno sono le più gettonate, per così dire, per i suicidi", dice Hornby. "E poi, ripetutamente, passando sul ponte Archway, vicino casa mia nel nord di Londra, che è un luogo prediletto per i suicidi, ho pensato: questo significa che in quelle notti si può incontrare qualcuno che pensa la stessa cosa?"

Nel concepire e scrivere i quattro personaggi principali del romanzo, Hornby ha cercato di esplorare diversi temi. Con Martin c'è il problema del successo travolgente e del vivere con la vergogna per le beghe legali e la perdita di popolarità, come sottolinea l'autore, un'idea che gli è balenata a causa dei titoli salaci dopo la pubblicazione del suo libro. "Martin non è un pedofilo, però", osserva Hornby, "È andato a letto con una ragazza di 16 anni che ne dimostra molti di più, ma chiaramente è qualcosa che non avrebbe dovuto fare, dal momento che è sposato e con figli".

Come Maureen, Hornby ha un figlio disabile, anche se il suo personaggio non deriva direttamente dalle proprie esperienze, ma dalla vita di altre persone che ha incontrato in circostanze analoghe, la cui esistenza era diventata molto isolata e difficile. "Quando ho avuto mio figlio sono entrato in un mondo diverso che non credevo nemmeno esistesse".

Nel caso di Jess, Hornby si è ispirato alla sua esperienza di insegnante con i giovani londinesi "Pieni di  energia, incanalata nella direzione sbagliata. Jess è stata un personaggio fantastico da scrivere perché non obbedisce alle convenzioni sociali. Sarebbe capace persino di iniziare una guerra in una stanza vuota".

Con JJ, Hornby ha voluto ritrarre un artista che lotta, un giovane uomo i cui sogni di successo nel mondo musicale non sono andati nella maniera sperata: "Chiunque lavori in un settore artistico passerà un bel po' di notti in bianco in cui penserà: provo imbarazzo per me stesso? Dove diavolo sto andando?".

Sebbene il tema fosse abbastanza pesante, Hornby ha adottato un approccio comico ed ironico per Non buttiamoci giù, in modo da generare una forte empatia con i suoi lettori. Come sottolinea lo stesso scrittore, il conforto della storia deriva dal fatto che i personaggi all'inizio sono nel loro punto più basso e tutto ciò che viene dopo è una progressiva risalita verso la rinascita. "Questo libro è molto amato, come la maggior parte dei libri di Nick", dice Pierce Brosnan, che interpreta Martin nella versione cinematografica. "Penso che lo sia proprio perché guarda alla tristezza della vita, alle disgrazie della nostra esistenza come esseri umani, ma con una grande quantità di umorismo. Nick scrive con grande alacrità, regalando ritmo e sfumature ad ogni personaggio".

Il passaggio dal libro al grande schermo è stato probabilmente più contorto della prosa di Hornby. Tutto è iniziato quando lo scrittore e la produttrice Amanda Posey (sua moglie) hanno dato alla loro partner di produzione Finola Dwyer una copia di Non buttiamoci giù in fase di bozza, poco dopo la morte per suicidio di un collaboratore di quest'ultima.

"È stata la mia prima e, toccando ferro, spero unica esperienza in cui qualcuno che conoscevo personalmente si è suicidato", dice Dwyer. "Questa esperienza è stata piuttosto devastante e mi ha toccato molto. Piangevo continuamente fino a quando non ho iniziato a leggere il libro di Nick. L'ho trovato estremamente brillante, dal momento che è una storia di affermazione della vita. Essendo stata coinvolta personalmente, ho pensato che sarebbe stata una storia perfetta da portare sullo schermo, soprattutto nella maniera in cui tratta gli argomenti tabù che la gente evita: depressione e suicidio."

"Come scrittore Nick è incredibilmente veritiero, ecco perché le persone lo riconoscono immediatamente e si immedesimano nei suoi personaggi", dice Posey. "È in grado di raccontare le storie con ironia e profondità, entrambe queste cose sono essenziali nel cinema".

Quando arrivò il momento di rinnovare l'opzione, Hornby cedette i diritti a Posey e Dwyer, incoraggiato dalla passione della coppia e anche dal buon esito di An Education, per il quale lui stesso aveva scritto l'adattamento dalle memorie di Lynn Barber.

An Education era la prima produzione della Posey assieme alla Dwyer, anche se le due si conoscevano da molto tempo, quando Finola stava lavorando sul Backbeat (1994), la storia dei Beatles, e sono rimaste amiche e colleghe di lavoro da allora. Anche se An Education non è stato un acclamato successo commerciale, questo duo formidabile agli antipodi (Posey è inglese e sposata con Hornby, mentre Dwyer è nata e cresciuta in Nuova Zelanda) ha voluto mantenere questa partnership, producendo ancora. Dopo aver prodotto Quartet di Dustin Hoffman, si sono riuniti per Non buttiamoci giù, il quarto dei sette romanzi pubblicati da Hornby e adattato per il grande schermo.

"Nick ha avuto la possibilità di veder sviluppati in America alcuni dei suoi libri con buoni risultati", dice Posey. "Aveva visto che An Education era andato bene e sentiva che il progetto poteva funzionare anche in Inghilterra."

"Mi sono reso conto che volessero fare sul serio", dice Hornby. "Sono stato fortunato ad aver avuto buone esperienze con gli adattamenti dei miei libri. Sono romanzi di personaggi e situazioni e devono essere gestititi da persone che li considerano per quello che sono."

Dal libro al Film

Dopo il Sundance Film Festival del 2009, dove An Education ottenne consensi, lanciando la carriera di Carey Mulligan e iniziando ad essere un serio contendente all'Oscar, Hornby chiese alla coppia se avesse in mente uno scrittore per l'adattamento del film. Loro suggerirono Jack Thorne, che fu subito reclutato. Dopo aver letto la sceneggiatura di Thorne, tratta dal suo libro The Scouting book for Boys, Dwyer lesse anche gli altri lavori del giovane scrittore britannico e si convinse che fosse un talento con cui poter lavorare. Hornby, che preferì farsi da parte e lasciare che altri scrittori adattassero i suoi lavori per il grande schermo, approvò la scelta.

Considerando che Non buttiamoci giù è scritto in forma di diario, con ogni personaggio che narra la propria esperienza in prima persona andando avanti e indietro in tutto il romanzo, Posey e Dwyer si resero conto che questo approccio non avrebbe mai funzionato al cinema. Allo stesso modo, considerando solo uno dei quattro personaggi principali come voce narrante, questo avrebbe sbilanciato la storia, quindi la strategia di Thorne nell'adattamento fu la seguente: la separazione dei vari personaggi di Hornby, inserendoli in quattro capitoli separati con i nomi dei personaggi.

"L'idea di Jack per sbloccare la sceneggiatura era che lui avrebbe mantenuto tutte e quattro le voci, ma le avrebbe adoperate come in una sorta di staffetta, dove ognuno eredita la storia all'altro", spiega Posey. Una soluzione che Hornby stesso descrive come "geniale". "In realtà è molto discreta quando si guarda il film", dice. "Alcune persone hanno sottolineato il fatto che c'è questa specie di voce fuori campo che non sempre si nota all'interno del film".

Mentre Tessa Ross della Film4 raccoglieva i fondi per il progetto, Thorne lavorava a tutto spiano sul dividere la narrazione di Non buttiamoci giù in quattro capitoli, che iniziavano con Martin e finivano con Maureen, mentre Jess e JJ erano nel mezzo.
"È stato un ottimo modo per dare una struttura alla storia", dice Pascal Chaumeil, arruolato come regista di Non buttiamoci giù. "È abbastanza raro trovare un film in cui si conoscono i personaggi attraverso tutta la storia. In molte pellicole si sa tutto su ogni personaggio e poi racconti la storia. Ma in Non buttiamoci giù c'è un mistero per ognuno di loro. Per esempio, solo alla fine sappiamo davvero della vita di Maureen o del problema di JJ. Questo è un approccio interessante".

Thorne, il cui curriculum include anche Skins e This Is England '86, '88 e '90, così come il libro Scouting book for Boys, aveva amato il libro di Hornby come una cronaca insolita e compulsiva con personaggi fortemente definiti e fu felicissimo quando Dwyer e Posey lo contattarono. "Il modo in cui Nick ha scritto la prima scena sul tetto è così tremendamente brillante, tutto quello che dovevo fare era copiarlo ed è esattamente quello che ho fatto", dice Thorne che, come per la maggior parte degli adattamenti, scrisse diverse stesure della sceneggiatura, riadattandole alle idee di Chaumeil, quando il regista francese venne scelto.
"Ha indicato alcune idee brillanti su come raccontare la storia, e spostato alcune scenechiave", dice lo scrittore.

Sempre con l'intenzione di onorare il materiale originale di Hornby, Thorne si rese conto di aver bisogno di apportare modifiche e porre la propria impronta, sui personaggi più giovani in particolar modo. "JJ è cambiato un bel po' rispetto al libro", dice lo scrittore.

"Mi è sempre piaciuta l'idea che lui non sapesse fino in fondo perché fosse lì su quel tetto.Più leggo articoli sul suicidio più mi rendo conto che alcune persone hanno ragioni molto chiare sul perché vogliono morire e altre assolutamente no. Ho pensato a quanto bella e tragica fosse l'idea di inserire JJ in questo contesto".

Ottenere il giusto finale fu un'altra sfida. Thorne utilizzò tutta la sua abilità narrativa per arginare il problema; ad esempio quando il figlio di Maureen si ammala e tutti arrivano in ospedale nelle ultime fasi, e riunendo i quattro personaggi in cima a Topper Tower dopo che uno di loro decide, per la seconda volta, di farla finita. Il compito più arduo affrontato da Thorne fu quello di trovare il giusto equilibrio dei toni, un fattore cruciale in qualsiasi adattamento di successo.

"È una commedia drammatica sul suicidio", spiega Thorne. "Non vuoi sembrare pedante sulla questione e allo stesso tempo devi fare un film che le persone considerino godibile. Quello che mi era piaciuto del libro è che si districava brillantemente tra dramma e commedia. Il mio compito era quello di fare lo stesso."

Thorne ottenne informazioni preziose da Hornby stesso, che offrì generosamente i suoi suggerimenti allo scrittore più giovane. Gli altri consigli di Posey e Dwyer si rivelarono una risorsa preziosa. "La cosa geniale su Finola e Amanda è che lottano per la storia", dice Thorne. "Le loro note – parecchie a dire il vero – sono sempre leali ed estremamente ben articolate. È bello ciò che fanno e dicono: questa è la nostra storia e anche la tua. Questa è una qualità rara e meravigliosa nei produttori".

In un primo momento non scrisse pensando a particolari attori, ma quando Toni Collette si mostrò interessata al progetto, Thorne ammette che inizialmente si sentì intimidito nello scrivere Maureen per l'attrice australiana, tanto brava e versatile. "All'inizio pensavo'Come faccio a scrivere per Toni?', ricorda. "Ma poi ho capito: posso scrivere tutto perToni perché lei sa fare tutto".

Quando Brosnan successivamente aderì al progetto, Thorne e Dwyer volarono a Parigi per incontrarsi con lui e lo sceneggiatore aggiunse alcune riflessioni dell'attore per il ruolo di Martin. "Sono stati capaci di entrare sotto la pelle dei personaggi e, quindi, non ho dovuto forgiare la scrittura sulle loro personalità. Sono tutti attori brillanti e questo ha reso il mio lavoro più facile".

"È importante ricordare quanto umorismo c'è nella storia", dice Brosnan. "E si avviluppa e si trasforma in direzioni inaspettate".

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