Poster Storia di una ladra di libri
Locandina Storia di una ladra di libri
Storia di una ladra di libri (The Book Thief) è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Drammatico diretto da Brian Percival. Il film dura circa 131 minuti. Il film è basato sull'amato libro bestseller 'The Book Thief' che racconta la storia ispiratrice di una ragazza vivace e coraggiosa che trasforma la vita di tutti intorno a lei quando viene mandata a vivere con una nuova famiglia. Siamo nella Germania della seconda guerra mondiale. Il cast include Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nélisse. In Italia, esce al cinema giovedì 27 Marzo 2014 distribuito da 20th Century Fox. Disponibile in homevideo in DVD da sabato 12 Luglio 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 3615457 euro.

La piccola Liesel è una vivace bambina affidata a genitori adottivi e sarà suo malgrado testimone degli orrori della Germania nazista. I libri l'aiuteranno a sopravvivere in un mondo così difficile.

Germania, 1939. Liesel Meminger e’ una ragazzina che ha perduto un fratellino e rubato un libro che non puo’ leggere perche’ non sa leggere. Abbandonata dalla madre, costretta a lasciare la Germania per le sue idee politiche, e adottata da Rosa e Hans Hubermann, Liesel apprende molto presto a leggere e ad amare la sua nuova famiglia. Quando gli Hubermann decidono di nascondere in casa Max Vandenburg, un giovane ebreo sfuggito ai rastrellamenti tedeschi, Liesel trova in lui un maestro colto e sensibile che completa la sua formazione. Intanto, fuori dalla loro casa la guerra incombe.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 27 Marzo 2014
Uscita in Italia: 27/03/2014
Data di Uscita USA: venerdì 8 Novembre 2013
Prima Uscita: 08/11/2013 (USA)
Genere: Drammatico
Nazione: USA - 2014
Durata: 131 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: 20th Century Fox
Box Office: USA: 19.106.000 dollari | Italia: 3.615.457 euro
Soggetto:
Il film è basato sull'amato libro bestseller 'The Book Thief' che racconta la storia ispiratrice di una ragazza vivace e coraggiosa che trasforma la vita di tutti intorno a lei quando viene mandata a vivere con una nuova famiglia. Siamo nella Germania della seconda guerra mondiale.
Classificazioni per età: ITA: 16+
In HomeVideo: in DVD da sabato 12 Luglio 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Brian Percival

Cast Artistico e Ruoli:

Recensioni redazione

Storia di una ladra di libri, la recensione
Storia di una ladra di libri, la recensione
Erika Pomella, voto 7/10
Storia di una ladra di libri è un film incentrato sulla parola e sul potere che essa ha di celare anche il più orribile dei momenti storici dietro il velo brillante dell'immaginazione.

Immagini

[Schermo Intero]

Dal romanzo al Film

Lo spessore del romanzo e la sua vittoriosa eroina hanno attirato l’attenzione dei produttori Karen Rosenfelt e Ken Blancato, che fin dalla prima pubblicazione si sono dati da fare per portarlo sul grande schermo. “Non riuscivo a staccarmi da questo libro – dice Rosenfelt – perché rappresenta una vera celebrazione della vita. Sono rimasta colpita da come Markus ha saputo rendere Liesel, la sua forza d’animo, la sua inarrestabile voglia di leggere e di appropriarsi del potere delle parole”.
Con l’ascesa del partito nazista la libertà di espressione fu ferocemente repressa: i libri venivano bruciati in piazza. “Al popolo tedesco si diceva cosa credere cosa pensare e cosa leggere – continua Rosenfelt – ma nonostante questi ostacoli apparentemente insormontabili, Liesel, imparando a leggere conquista la capacità di essere creativa, di pensare con la propria testa, di non andare a rimorchio delle idee degli altri”.
Un grande passo in avanti nello sviluppo del film è stato fatto incaricando lo sceneggiatore Michael Petroni (Le Cronache di Narnia: Il Viaggio del Veliero) di adattare le 580 pagine del libro di Zusak. Quando è stato contattato per scrivere la sceneggiatura, Petroni era già “un grande ammiratore del romanzo” (sono parole sue). “Markus Zusak ha un talento prodigioso – dice Petroni – ha scritto un libro che diventerà un classico. Quindi, adattandolo per lo schermo, ho dovuto innanzitutto superare il mio timore reverenziale. La più grande sfida è stato decidere cosa eliminare. E’ un vero e proprio scrigno pieno di scene straordinariamente toccanti, il che mi ha subito attratto”.
C’erano diverse altre difficoltà da superare aggiunge Petroni: “Il libro non è scritto in ordine cronologico e il narratore spesso aggancia il lettore con un frammento di informazione che reintrodurrà in seguito nella storia. Il mio primo compito era quello di reimpostarlo cronologicamente per poi assemblare le scene in modo che avessero un impatto drammatico più adatto a un film. Questo ha comportato di dover alterare a volte la cronologia del libro. Non credo che gli spettatori se ne accorgeranno, ma questo tipo di cambiamenti sono sempre difficili da realizzare”. Per Petroni La bambina che salvava i libri si legge come una testimonianza di tenace determinazione. “Si parla della forza dello spirito umano, una cosa in cui ogni persona si può ritrovare e da cui può trarre ispirazione. E naturalmente si parla del potere delle parole. Quale scrittore potrebbe resistere?”.
Mentre Petroni continuava a mettere a punto la sceneggiatura, iniziava la ricerca di un regista. “Eravamo ansiosi di incontrare Brian Percival, conoscendo il suo straordinario lavoro per la televisione inglese e la sua passione per questo progetto”, dice Elizabeth Gabler, presidente della Fox 2000 Pictures. “Brian è arrivato alla riunione con uno storybook che aveva creato lui stesso e che conteneva una serie di immagini che sintetizzavano la sua visione del film: eravamo euforici, avevamo trovato il regista perfetto”.
ZusaK ha avuto l’opportunità di incontrare Percival nelle prime fasi della produzione ed  è subito rimasto colpito da lui. “Quando ci siamo salutati, a conclusione del nostro incontro, Brian mi ha preso da parte e mi ha detto: Non ti deluderò. L’onestà e la sincerità di Brian mi hanno conquistato”.
Grazie al successo mondiale di Downton Abbey, Percival era un regista molto corteggiato . “A un certo punto arrivavano cinque sceneggiature al giorno ed era impossibile leggerle tutte –ricorda – quindi leggevo le prime 30 pagine di ogni script e decidevo se si trattava di un progetto interessante”. Dopo aver letto solo un paio di pagine di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI si era reso conto che quello era un film da fare. “Il romanzo mi ha profondamente emozionato: è una storia molto positiva e piena di speranza, ho apprezzato che il personaggio principale fosse una ragazza che pur non avendo nulla alle spalle e alcuna prospettiva futura, riuscisse non solo a sopravvivere ma a prosperare”. Percival si è rispecchiato nella storia di Liesel. “Le mie origini sono molto umili. La mia famiglia aveva ben poco e l’aspirazione era quella di realizzare qualcosa, nel mio caso fare film. In seguito, quando sono andato alla scuola d’arte ho conosciuto persone che mi hanno insegnato a guardare il mondo in modo diverso, soprattutto attraverso i libri, e quindi a vivere la vita in modo diverso. Per questo mi sento vicino a Liesel”.
Percival è del parere che le parole possano al tempo stesso ferire e risanare a seconda di come vengono usate. E’ un tema che attraversa tutta la storia. “Liesel comincia a capire le parole e il loro potere e si rende conto che è possibile utilizzarle per il bene come per il male – spiega -. Ciò le permette di cambiare la sua vita e di compiere scelte che non avrebbe potuto fare prima di aprire un libro. Questa è la chiave del suo spirito”.

Alla Ricerca Di Liesel

Benché avessero già discusso di alcune idee per i ruoli di Hans e Rosa, i realizzatori hanno decisero di concentrarsi prima di tutto sulla ricerca della loro Liesel. Il casting è iniziato in Inghilterra per poi spostarsi in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Rosenfelt dice: “Quello di Liesel è un ruolo difficile. Eravamo alla ricerca di qualcuno che potesse esprimere molte qualità: doveva essere autentica, curiosa, vivace innocente e intelligente”. Percival continua: “Avevamo bisogno di una ragazza che ispirasse il desiderio di volerla abbracciare per proteggerla dal difficile mondo che la circonda, ma che al tempo stesso fosse capace di rifilare un calcio al basso ventre  a chiunque lo avesse fatto. Una ragazza veramente tosta e insieme molto vulnerabile. Avevamo bisogno di trovare qualcuno che potesse incarnare lo stupefacente spirito di Liesel, quello spirito che la fa resistere e la porta addirittura a fiorire”. Un’aspettativa piuttosto elevata per un’attrice bambina, che per di più doveva passare in modo convincente dall’età di 11 ai 17 anni.
I realizzatori avevano visionato quasi mille candidate al ruolo, ma Zusak aveva già trovato la sua Liesel. Era stato alla proiezione di un film canadese, Monsieur Lazhar, candidato all’Oscar come miglior film straniero e la cui piccola interprete aveva vinto in Canada un Genie Award come migliore attrice non protagonista. Questa ottima attrice era Sophie Nélisse. Un potenziale ostacolo alla scelta di Sophie era una delle sue passioni. Atleta di talento, oltre che attrice, ha iniziato a fare ginnastica dall’età di 3 anni. A 6 anni si allenava sedici ore a settimana, a 12 era già a più di trenta ore a settimana. Sophie puntava alle Olimpiadi di Rio de Janeiro quando ha ricevuto la chiamata del suo agente per un provino come interprete di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI. All’inizio era riluttante ma quando un infortunio ha minacciato di distruggere il suo sogno olimpionico, ha letto la sceneggiatura e si è innamorata del personaggio.
“Ho urlato come un matta quando il mio agente mi ha telefonato per dirmi che avrei interpretato Liesel – racconta la giovane attrice -. Ero così felice perché la storia mi piace tantissimo. Benché il racconto sia ambientato in tempo di guerra, il buio viene illuminato dalle cose gentili che ognuno fa per gli altri. Liesel supera ogni difficoltà con la forza di volontà e grazie al fatto che impara a leggere assume il controllo della sua vita e dei suoi pensieri. Questa storia ti fa vedere le cose in modo diverso”. Dopo aver trascorso tanti anni nell’ambiente della ginnastica competitiva, Sophie ha capito subito l’impegno e la dedizione di Liesel per imparare a leggere. “La lettura è la sua ragione di vita. Quando è con i suoi libri riesce a dimenticare tutte le difficoltà dell’esistenza. Leggere permette all’immaginazione di Liesel di sbocciare e la aiuta ad avere una vita migliore”.
Fin dal provino Sophie ha conquistato l’ammirazione e la stima della sua nuova famiglia cinematografica. “Non ho mai conosciuto una ragazzina che possedesse tanto talento naturale tanto istinto e consapevolezza delle emozioni di chi la circonda. E’ incredibile che una tredicenne possa saperla così lunga” dice Percival.

Una Nuova Famiglia

Dopo essersi assicurati Sophie Nélisse per il ruolo di Liesel, i realizzatori si sono concentrati sugli attori ai quali avevano fin a subito pensato per i ruoli di  Hans e Rosa Hubermann: Geoffrey Rush ed Emily Watson. Fin da subito i due protagonisti si sono trovati in totale sintonia con la visione del film di Percival. “Volevo che tutto fosse molto naturale e con Geoffrey ed Emily è stato molto semplice. Il loro lavoro va oltre la semplice recitazione. Loro si impadroniscono dei personaggi, diventano i personaggi e sono perfettamente affiatati. Lavorando a fianco di Geoffrey ed Emily, Sophie ha seguito forse la migliore master class del mondo, perché ha assorbito il loro modo di porsi rispetto alle scene e di pensare il proprio ruolo; e si capiva che questo faceva presa su di lei.”
Dal Discorso del Re ai Pirati dei Caraibi, il premio Oscar Geoffrey Rush ci ha consegnato una serie di interpretazioni memorabili. Con STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI si trasforma in Hans Hubermann. Rush racconta che il libro e la sceneggiatura gli hanno fornito la chiave di lettura del personaggio di Hans. “Penso che il libro sia uno dei grandi classici della letteratura contemporanea e anche se sapevo che volevo interpretare Hans appena letta la sceneggiatura, il romanzo è diventato inevitabilmente la bibbia di riferimento, perché c’è molta introspezione del personaggio, c’e’ il suo ritmo, il suo passo, la sua ispirazione.”
Rush riconosce a Percival il merito di aver fornito un’ottima ricostruzione di tempi bui in cui le persone si sforzavano non solo di sopravvivere ma di salvaguardare ciò che avevano più a cuore. “Brian è un uomo straordinariamente sensibile sia agli eventi che ai temi allarmanti e opprimenti che la sceneggiatura gli pone davanti. Probabilmente siamo di fronte a uno dei peggiori capitoli della storia, non solo per quanto accadeva in Germania ma per la natura stessa della Seconda Guerra Mondiale e lui riesce a comunicare un carattere di straordinaria realtà quotidiana a quello che sta succedendo”.
Hans di lavoro fa l’imbianchino; la sua inseparabile compagna è una vecchia fisarmonica asmatica con cui compone sentiti accordi. Sembra un uomo semplice ma è complesso quanto gli  altri personaggi interpretati da Rush. “Credo che il dono più grande di Hans sia la sua intelligenza emotiva, che gli permette di instaurare un rapporto quasi immediato con Liesel – spiega l’attore -. Hans intuisce che Liesel ha passato periodi molto difficili e cerca di trovare il modo di farla uscire dal suo guscio, anche suonando la fisarmonica che tanto ama”.
Hans solidarizza subito con il suo desiderio di imparare a leggere. La incoraggia in questa ricerca, che diventa un toccante elemento nell’evoluzione del loro rapporto padre-figlia. Legge pazientemente insieme a lei il libro che la ragazzina aveva rubato al funerale del fratello, Il manuale del becchino, e di lì inizia a lavorare con Liesel per creare un dizionario personale fatto di colonne di parole e definizioni scritte sul muro della cantina. Dice Rush: “Hans percepisce il barlume di energia che Liesel ha sepolto dentro di sé e la aiuta a portarlo in superficie. Lei inizia ad amare il linguaggio e le parole per il potere segreto di cui dispongono, in contrapposizione all’oratoria e alla retorica velenosa che li circonda. Liesel trova una via di fuga, un rifugio spirituale nella magia del linguaggio. Spero che STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI abbia un effetto simile anche sul pubblico. Secondo me tutto ruota intorno all’importanza dell’empatia”.
Rush e Sophie hanno sviluppato da subito un rapporto che è entrato anche nella dinamica dei personaggi sullo schermo, dice Rush. “Il più grande piacere di questo ruolo è stato lavorare con Sophie che è un’attrice così vivace” – dice -. E’ fantastico averla intorno e mi è piaciuto che tra una ripresa e l’altra, anche di scene molto drammatiche lei fosse sempre allegra. Ma quando si trattava di recitare scene impegnative sono rimasto sbalordito da come lei sapesse essere concentrata ed emotivamente vera”.
La moglie di Hans, Rosa, è un personaggio altrettanto ricco, sorprendente e complesso, che nasconde sotto una dura corazza un cuore tenero. Rosa chiama il marito “saukerl” (che in tedesco significa porco). “In una certa maniera Rosa è caustica e sembra spietata – dice la Watson -. E’ dura con Hans e Liesel, non è il tipo di persona che ti aspetti diventi un genitore adottivo”. Col tempo e con il crescere dell’amore per Liesel, Rosa si rivela una madre premurosa e una moglie affettuosa, seppure spesso impaziente per Hans. “Rosa ha una bontà interiore che quasi sempre le fa fare la cosa giusta” dice la Watson che ha riflettuto a lungo sulle diverse sfaccettature della vita di Rosa, in particolare il suo matrimonio. “Credo che Rosa sia stata giovane e bella, una volta e probabilmente più misurata nei modi, ma i tempi l’hanno cambiata. Sembra avercela praticamente con ogni aspetto della sua vita deludente compreso il marito, con il quale è a dir poco sprezzante. Ma il loro amore reciproco è ancora evidente”.
Avendo già lavorato con Rush in Tu chiamami Peter, la Watson ha apprezzato molto la loro seconda collaborazione. “E’ adorabile la tenerezza che Geoffrey sfoggia sullo schermo nei confronti di Liesel” osserva. Per Percival lavorare con Emily Watson sembrava scritto nel destino, perché il suo debutto cinematografico nell’acclamato Le onde del destino gli era sembrato così commovente e potente da fargli capire di voler diventare regista. La Watson era a casa, alle prese con i figli, quando ha ricevuto la sceneggiatura di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI. “Mi sono messa a leggerla quella notte stessa e ho pianto per tutto il tempo – ricorda -. Era la migliore sceneggiatura che avessi letto negli ultimi anni”. La Watson è stata immediatamente attratta dall’idea che la lettura spalanchi le porte di un mondo enormemente ricco: “E’ una testimonianza d’amore per il potere del racconto e della narrazione e per come questo possa salvare la vita. E’ una cosa stupefacente”.
Un altro membro acquisito della famiglia Hubermann è Max, un rifugiato ebreo gravemente malato e braccato dai nazisti, in cerca di un rifugio. Hans, adempiendo alla promessa che aveva fatto anni prima al padre di Max, cui deve la vita, lo accoglie in casa propria. Per Liesel il fascino del nuovo coinquilino è accentuato dal fatto che sono spiriti affini: entrambi sono lontani da casa e senza una famiglia e questo crea un forte legame tra di loro. L’amore comune per i libri diventa di fondamentale importanza per la loro sopravvivenza, tanto quanto il cibo e il riparo. Da Max Liesel non impara solo ad affinare le proprie capacità di lettura: lui le insegna ad usare le parole aprendole gli occhi sul mondo che la circonda. Nella sua nuova casa nel seminterrato buio e freddo degli Hubermann, Max spalanca a Liesel un mondo nuovo. Lei diventa il suo tramite con il mondo esterno. Anche le descrizioni delle cose quotidiane come il colore del cielo e il tipo di nubi che lo solcano, diventano poetiche grazie al potere descrittivo del linguaggio che Liesel ha appreso da Max.
Ben Schnetzer, che interpreta Max, era all’ultimo anno della Guildhall School of Music and Drama di Londra  quando è stato scelto per il ruolo e considera un colpo di fortuna far parte di quello che definisce “il tipo di progetto che ti fa venire voglia di fare l’attore”. Per vestire i panni del profugo affamato ha perso 16 chili in sette settimane. “Max diventa quasi un mentore per Liesel. Trova redenzione e forza nella possibilità di spalancarle davanti un mondo, attraverso la letteratura e le parole – spiega Schnetzer -. La loro simbiosi permette a Max di superare le difficoltà di ogni giorno e tirare avanti”.
Un’altra figura chiave nel cammino di formazione di Liesel è il suo giovane vicino e compagno di scuola Rudy Steiner. Liesel e Rudy diventano subito amici e iniziano a fare tutto insieme compreso il furto dei libri (che Liesel continua a chiamare “prestito”). In effetti è Rudy a dare a Liesel il soprannome di “ladra di libri”. Mentre la passione di Liesel sono i libri, Rudy sogna di diventare un campione di atletica. Il suo idolo è il campione olimpico afro-americano Jesse Owens, che raggiunse la fama internazionale vincendo quattro medaglie d’oro nelle Olimpiadi del 1936 a Berlino. Rudy arriva a cospargersi di vernice nera (che ha rubato dal carretto da lavoro di Hans) in onore del suo idolo, una scelta non molto popolare in una città sotto il giogo della dottrina della supremazia ariana.
Il giovane attore tedesco Nico Liersch descrive Rudy “sempre allegro, gentile con tutti, mai triste” e la descrizione calza a pennello anche all’attore che lo interpreta. Sophie e Nico sono diventati molto amici durante la produzione anche se a Sophie veniva da ridere quasi in ogni ripresa delle scene in cui Rudy cerca di baciare Liesel, scatenando l’ilarità di tutta la troupe.

Il Narratore Onniscente

Un altro personaggio centrale è il narratore invisibile di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI, la Morte, le cui caustiche riflessioni sulla condizione umana e sul ruolo che lei riveste in essa, sono imprevedibili, schiette spiritose e francamente condivisibili. Le osservazioni della Morte, che parla con autorevolezza calma e misurata, sono decisamente rivelatrici, visto che gli anni ’30 e ’40 in Germania sembrano fatti su misura per lei.
Zusak ha fatto della Morte il narratore della sua storia perché, osserva, “aveva un senso. Tutti dicono che Morte e Guerra sono ottime amiche e quindi chi può raccontare una storia ambientata durante la guerra meglio della Morte stessa?”. Ben di rado la Morte prende a cuore le vite che sta per falciare: Liesel è una vistosa eccezione. Come dice la Morte stessa: “La mia politica è quella di evitare gli esseri viventi… beh, tranne qualche volta in cui non riesco a trattenermi… mi assale la curiosità… Liesel Meminger mi ha intrigato… e mi sono interessata a lei”.
“Credo che il punto sia questo – dice Percival – la morte è in ognuno di noi, non c’è scampo. Tuttavia il sentimento più forte dopo aver letto il romanzo, è che la morte non sia necessariamente qualcosa di cui dobbiamo aver paura. Questo non significa accoglierla con gioia, ma non vuol dire nemmeno che debba essere un’esperienza terrificante”. Per questo motivo decidere chi scegliere per la voce della Morte si è rivelato complesso. “La Morte doveva apparire calda, spiritosa, ironica ed avere l’atteggiamento disponibile ma consapevole di qualcuno da cui fossimo attratti e di cui ci potessimo fidare” spiega il regista. Dopo una lunga ricerca, alla Morte è stata assegnata la voce di Roger Allam, attore inglese noto soprattutto per il suo lavoro in teatro.
Il resto del cast di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI comprende la nota attrice tedesca Barbara Auer nelle vesti di Ilsa, la moglie del sindaco, che incoraggia Liesel a leggere i libri contenuti nella vasta biblioteca della sua casa; Rainer Bock che interpreta il borgomastro (il sindaco), la cui fede nazista nasconde un oscuro segreto; Oliver Stokowski nel ruolo di Alex Steiner, il padre di Rudy, Matthias Matschke che veste i panni di Wolfgang, membro del partito nazista e conoscente di Hans, e Heike Makatsch la madre naturale di Liesel.

Il Maestro

Un elemento fondamentale che dà corpo e spessore a temi e personaggi di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI è la colonna sonora. Già molto prima che si iniziasse a girare i realizzatori avevano messo gli occhi su un maestro i cui successi nel campo delle colonne sonore sono impareggiabili: John Williams, uno dei compositori americani, per il cinema e concertistici, più affermati e di successo. Ha composto e diretto la musica per più di cento film, tra cui tutti e sei i film di Guerre Stellari, i primi tre film di Harry Potter, Superman, JFK, Nato il quattro di luglio e Mamma ho perso l’aereo. In 40 anni di sodalizio artistico con il regista Steven Spielberg ha preso parte a molti dei film più acclamati e di successo di Hollywood, tra cui Schindler’s List, E.T. – L’extra terrestre Lo squalo, Jurassic Park, Incontri ravvicinati del terzo tipo, i film di Indiana Jones, Salvate il soldato Ryan e Lincoln.
Come molti appassionati di film e musica di tutto il mondo, Percival è un grande ammiratore di Williams e considera un privilegio che questa straordinaria figura possa tessere la sua magia per STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI. “Sono rimasto stupefatto quando John ha accettato di comporre la partitura – dice – sono cresciuto guardando i film di Steven Spielberg con la colonna sonora di John, che hanno avuto grande influenza ed attrazione su di me. Ho passato ore al cinema godendomi lo spettacolo e amandone ogni singolo minuto. Pensare che ora sto lavorando con questo grande va al di là di ogni immaginazione. Lui è una leggenda, un genio e un vero gentiluomo. Sono soggiogato dalla sua grandezza”.
Da molti anni Williams ha scelto di comporre colonne sonore soltanto per i film di Steven Spielberg. STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI è la sua prima colonna sonora per un altro regista, dopo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban del 2004. Il leggendario artista ha accettato il nuovo incarico perché era rimasto affascinato da La bambina che salvava i libri. “Inizialmente dal romanzo, così originale e fantasioso, e poi dal film creato con tanta tenerezza e umanità dal regista Brian Percival – dice Williams -. Quando lui mi ha invitato a comporre la musica per il suo progetto, ho molto apprezzato che mi fosse offerto il privilegio di creare una partitura che potesse essere degna dei concetti e delle idee contenute in un film così illuminante”.
“John in questo film ha voluto voltare pagina rispetto al suo lavoro precedente come le fragorose fanfare che lo caratterizzavano – aggiunge Percival – La sua colonna sonora per STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI tocca le corde dell’emotività: penso che questa sfida gli sia piaciuta molto”. Williams e Percival erano d’accordo nel ritenere che gran parte della colonna sonora del film dovesse prescindere dalle grandi orchestrazioni. “Le immagini del film riflettono l’innocenza e la modestia della storia che stiamo raccontando – continua il regista -. Sarebbe stato sbagliato adottare una partitura che avrebbe fatto passare in secondo piano le vite semplici delle persone comuni di Himmel Strasse e John lo ha capito. Ha scritto una partitura molto bella e perfettamente in linea con questo approccio, e mi ha commosso fino alle lacrime”.

Himmel Strasse

Le riprese di STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI hanno avuto inizio allo Studio Babelsberg di Berlino. L’unità ha utilizzato i teatri di posa in cui lo scenografo Simon Elliott (The Iron Lady) ha riprodotto la casa degli Hubermann a Himmel Strasse. (“Himmel” in tedesco significa “Paradiso”). In esterni si girava nel parcheggio, dove Elliott ha ricostruito l’esterno della casa, simile a tante altre del quartiere, e la Muenchen Strasse della storia. “Ho letto il libro e l’ho amato moltissimo – dice lo scenografo -. Sapevo che il potenziale per il design sarebbe stato enorme. Markus scrive in maniera molto visiva: fa continuamente riferimento ai colori e la sua scrittura contiene molte descrizioni che mi sono state utilissime”.
I realizzatori avevano cercato in lungo e largo per tutto il paese la location giusta per Himmel Strasse. Per Elliott era fondamentale trovare quella che corrispondesse alla sua idea. “Il libro è talmente popolare che ognuno vede Himmel Strasse a modo suo. La Germania è un paese in cui il progresso avanza molto velocemente così molte storiche aree rurali sono state ‘riqualificate’. Abbiamo trovato scorci di Himmel Strasse un po’ ovunque ma non volevamo assolutamente scendere a compromessi, così l’abbiamo ricostruita”.
Elliott spiega che capire la condizione sociale dei personaggi che vivono in quella strada era fondamentale per la creazione di uno spazio realistico. “Non sono ricchi ma nemmeno poverissimi; sono gente del popolo, quindi gli edifici sono un po’ malandati e piuttosto modesti”. Elliott e la sua squadra hanno impiegato dieci settimane a costruire una vasta collina ad una estremità di Himmel Strasse mentre imperversava uno degli inverni più freddi che Berlino abbia mai conosciuto. Poter creare la strada da zero ha  permesso a Elliott di ricostruire le conseguenze di un tremendo bombardamento.
All’interno del numero 33 di Himmel Strasse Elliott e il direttore della fotografia Florian Ballhaus (RED, Il Diavolo veste Prada) hanno creato uno spazio caldo e accogliente. “I film storici sono spesso privi di colore ma nel libro c’è tanto di quel colore che ho pensato che fosse importante mantenerlo, per dare profondità e ricchezza alla pellicola. C’è un grande cuore in STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI. E’ una storia molto umana e, anche se si svolge sullo sfondo di un periodo difficile, si tratta di una storia d’amore. Dando una grande ricchezza di colori sia alla casa che al film in generale comunichiamo il calore e il bene che possono nascere da una situazione terribile”.
Il set nel seminterrato, dove si svolgono molti degli episodi più coinvolgenti della storia, ha creato molte difficoltà ai progettisti. “Il soffitto doveva essere basso e le pareti dovevano essere coperte dalle parole scritte da Liesel per il suo dizionario. Per dare allo spazio un po’ di profondità abbiamo messo la scala al centro della stanza, permettendo così alla cinepresa di muoversi più liberamente. La presenza di oggetti come verdure sott’olio, sottaceti, barattoli di vernice pennelli e gli attrezzi di Hans collega lo spazio al resto della casa”.
A metà delle riprese la produzione si è spostata a Görlitz, la città più orientale della Germania, situata sul fiume Neisse in Sassonia. E’ stato qui che la produzione ha trovato uno dei principali set del film, quello in cui l’Associazione Studentesca della Germania Nazista compie il rogo rituale dei libri di autori ritenuti sovversivi o le cui idee erano considerate minacciose dal regime nazionalsocialista.
In questa emozionante sequenza Liesel è testimone della distruzione di migliaia di libri, tra gli urrà di entusiasmo dei presenti. Al termine di questo terribile spettacolo Liesel, “la ladra di libri”, salva un unico volume che ha le pagine ancora fumanti per il calore.
Durante le tre notti di riprese con temperature che arrivavano a meno 18 gradi, il cast, la troupe e le 450 comparse, tutti avvolti nelle coperte quando le cineprese non erano in funzione, hanno lavorato per restituire con agghiacciante autenticità un momento cupo della storia mondiale.
La piazza era pavesata da giganteschi stendardi con la svastica, un emblema inquietante per la Germania di oggi: severe leggi vietano l’esposizione pubblica di qualunque effigie nazista, pertanto i produttori hanno dovuto ottenere un permesso speciale per poterli issare in una piazza della città. La produzione ha girato anche a Villa Herz, una residenza storica di Wannsee costruita 120 anni fa e che fungeva da casa del Borgomastro, nella cui biblioteca Liesel prende in prestito i libri.
A conclusione della fase di produzione mentre Percival e il suo team si dedicavano al compito più delicato, a Zusak è stato chiesto cosa sperava che il pubblico ricavasse dal film tratto dal suo libro. Lo scrittore ha ripetuto che tutto ruota intorno al potere della narrazione in letteratura come nel cinema e soprattutto sulla capacità che è in tutti noi di perseverare e persino trionfare di fronte agli ostacoli più terribili. “Penso che la gente giudicherà commovente STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI, perché i personaggi riescono a donare bellezza e altruismo e a fare cose incredibili, a dispetto della loro situazione”.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Storia di una ladra di libri disponibile in DVD da sabato 12 Luglio 2014
info: 27/03/2014.


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