Tarzan (2013)

Tarzan
Locandina Tarzan
Tarzan è un film del 2013 prodotto in Germania, di genere Animazione e Avventura diretto da Reinhard Klooss. Dal romanzo di Edgar Rice Burroughs Il cast include Kellan Lutz, Jaime Ray Newman, Spencer Locke, Robert Capron, Mark Deklin, Trevor St. John. In Italia, esce al cinema giovedì 6 Marzo 2014 distribuito da Medusa. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 26 Giugno 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 1131999 euro.

In una sequenza d'incredibile bellezza, un meteorite attraversa in silenzio il cielo infinito, penetra nell'atmosfera terrestre e si schianta nella giungla africana. In un batter d'occhio, ogni forma di vita sul pianeta viene cancellata. 70 milioni di anni dopo la catastrofe, l'avventuroso imprenditore newyorchese John Greystoke si accampa con la famiglia nel cuore della giungla africana deciso a trovare il leggendario meteorite perché è convinto che quella roccia extraterrestre possieda dei poteri speciali. Spera che in mani giuste, la roccia aliena possa risolvere i problemi energetici che affliggono il pianeta. Mentre il figlio John Jr., soprannominato "JJ," esplora la giungla, Greystoke Sr. non riesce a fare progressi nelle sue ricerche. Riluttante, decide di lasciare l'Africa mentre il suo collega, l'antropologo idealista Porter, decide di restare per continuare a gestire l'accampamento nella terra che ama. Greystoke parte in elicottero insieme alla moglie Alice e al piccolo JJ ma non appena il velivolo si mette in rotta, la densa nuvola che lo circondava si dissolve mettendo in luce un enorme cratere. Greystoke atterra nel cratere dove ritrova il gusto per l'avventura scoprendo l'ingresso di una grotta intagliato su un grosso masso. Il passaggio conduce a una specie di salone con le pareti ricoperta da cristalli, al centro del quale si trova una pietra luccicante – il cuore del meteorite – che Greystoke cercava da anni senza risultati. Mentre tenta di staccare un pezzo di roccia, il meteorite e il vulcano prendono vita. La famiglia Greystoke riesce a malapena a decollare una seconda volta ma l'elicottero finisce fuori controllo e si schianta contro la montagna. Poco dopo l'incidente, alcuni gorilla si avvicinano al relitto. Una femmina, Kala, trova JJ, l'unico sopravvissuto privo di sensi ma illeso. Per una pura coincidenza, Kala ha appena subito un grosso trauma: il suo cucciolo è morto in seguito a una caduta mentre il padre del piccolo, il signore dei gorilla di montagna, è stato vigliaccamente ucciso in una lotta per il dominio. Kala adotta "Tarzan" – ragazzo con la pelliccia – e lo cresce come se fosse suo figlio. Il ragazzino ha qualche difficoltà ad adattarsi al nuovo ambiente ma nel giro di poco tempo Tarzan viene ammesso all'interno del clan come membro della famiglia dei gorilla. Passano gli anni e Tarzan dimentica le proprie radici e i terribili eventi della sua infanzia. Grazie alle sfide quotidiane che deve superare nella giungla, diventa un uomo forte e robusto che sa cavarsela egregiamente anche nelle zone più pericolose della foresta pluviale. A 14 anni scopre la bellezza della natura nel corso di un'avventura che lo porta fuori dal territorio che frequenta abitualmente e durante l'escursione s'imbatte nei resti dell'elicottero incastrati tra le cime degli alberi. Per la prima volta da quel terribile giorno, incontra degli esseri umani – un gruppo di turisti che visitano la giungla sotto la guida del vecchio compagno di avventure di Greystoke, Porter. Osservandoli da una certa distanza, l'attenzione di Tarzan viene catturata da una graziosa ragazzina della sua età, – l'intelligente figlia di Porter, Jane, che vive a New York e che è venuta a trascorrere l'estate con suo padre in Africa. Quando un misterioso animale aggredisce Jane, Tarzan accorre in suo aiuto. Il ragazzino si prende amorevolmente cura della ragazzina priva di sensi e la riporta al padre illesa. L'incidente lascia il segno nell'animo di Tarzan e il pensiero di chi sia veramente comincia a perseguitarlo. Quando tra i resti dell'elicottero trova una vecchia foto che lo ritrae da bambino insieme ai genitori, la memoria gli torna all'improvviso. Da quel momento dovrà dividersi tra il desiderio di conoscere la sua storia e la consapevolezza che il suo passato dovrà restare nascosto per sempre. Passano altri cinque anni. Tarzan ha 19 anni ed è diventato un bel ragazzo che sa il fatto suo. Ha lasciato la famiglia dei gorilla che lo ha cresciuto e si è costruito una casa sugli alberi sopra a un burrone con un'enorme cascata. La sua casa è arredata con alcuni degli oggetti trovati tra i resti dell'elicottero. Un giorno, durante una spedizione nella giungla, torna all'improvviso alla sua casa per fermare il malvagio gorilla Tublat, che ha terrorizzato per anni la sua famiglia "adottiva" e che sta per distruggere la sua casa. Durante l'attacco, accende per sbaglio la vecchia radio trasmittente il cui segnale viene captato dalla Greystoke Energies di New York. William Clayton, lo zelante direttore generale che gestisce la società sin dalla morte di John Greystoke, organizza in quattro e quattr'otto una spedizione per rintracciare la fonte del segnale nella speranza di trovare le risorse minerarie che avevano tanto eccitato la fantasia di Greystoke. Per nascondere le sue vere intenzioni, Clayton convince l'ambientalista Jane ad accompagnarlo convincendola che il vero scopo della spedizione è sostenere la fondazione per la quale lavora suo padre, Jim Porter. L'arrivo della spedizione non sfugge a Tarzan che è al settimo cielo quando scopre che tra i nuovi arrivati c'è anche Jane la quale a sua volta vuole a tutti i costi trovare il ragazzino della giungla che l'ha salvata. Tarzan s'infila di nascosto nella sua tenda mentre Clayton è vicino al fuoco intento a parlare con il padre di Jane. Porter è convinto che Clayton abbia in mente qualcosa di poco pulito ma Clayton nega tutto e lo avverte che se non lo aiuterà a trovare il meteorite, la vita della figlia Jane potrebbe essere in pericolo. La mattina seguente Jane vede Tarzan che la osserva da dietro un cespuglio. Ma prima che lei capisca di cosa si tratti, Tarzan scompare volteggiando tra le liane. Mentre cerca Tarzan ed è infuriata con Clayton, che ha rivelato le sue vere intenzioni, Jane si perde nella giungla impenetrabile finendo nei guai un'altra volta. E quando la ragazza cade da un precipizio rischiando di affogare tra le rapide di un fiume Tarzan giunge ancora una volta in suo aiuto. Tarzan e Jane hanno la possibilità di conoscersi per la prima volta. Tarzan le fa vedere la sua casa e le da un pezzo del meteorite luminescente che ha trovato tra i resti dell'elicottero. Col passare del tempo, Jane scopre la vera identità di Tarzan ma la coppia viene scoperta dagli uomini di Clayton. Tarzan fugge con Jane e cerca rifugio tra la sua famiglia di gorilla dove Kala e gli amici di Tarzan danno il benvenuto a Jane. Ma i pericoli non sono ancora finiti perché Tarzan è da anni una vera spina nel fianco per Tublat, il dispotico leader del clan dei gorilla. Non sappiamo se Tarzan riuscirà a proteggere la sua famiglia dalle grinfie di Tublat cercando al contempo di fermare il temibile Clayton. La forza di Tublat e l'avidità di Clayton fanno di loro degli avversari imprevedibili che minacciano il paradiso incontaminato del quale Tarzan si sente sempre più responsabile …. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 6 Marzo 2014
Uscita in Italia: 06/03/2014
Uscita negli Stati Uniti: 2013
Prima Uscita: 10/10/2013 (Germania)
Genere: Animazione, Avventura
Nazione: Germania - 2013
Durata: N.d.
Formato: Colore 2D e 3D
Produzione: Constantin Film Produktion, Ambient Entertainment GmbH (co-produzione)
Distribuzione: Medusa
Box Office: Italia: 1.131.999 euro
Note:
Presentato Fuori concorso al Giffoni Film Festival 2013.
Soggetto:
Dal romanzo di Edgar Rice Burroughs
In HomeVideo: in DVD da giovedì 26 Giugno 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

Recensioni redazione

Recensione: il Blu-ray di Tarzan
Recensione: il Blu-ray di Tarzan
Redazione, voto 9/10
La versione moderna della classica storia diventata un grande classico, Tarzan di Reinhard Klooss viene proposto in un blu-ray di ottima qualità tecnica audio e video con un reparto di extra povero ma sufficiente.

Sono poche le opere letterarie degli ultimi 100 anni ad aver lasciato un segno così profondo sull'immaginazione dei bambini di tutto il mondo come la storia di Tarzan di Edgar Rice Burroughs. I primi articoli intitolati "Tarzan delle Scimmie" vennero pubblicati tra il 1912 e 1913, seguiti da un libro l'anno successivo. Nel 1939 erano già stati pubblicati 23 episodi. Nel gennaio del 1929, fu la volta del primo fumetto intitolato TARZAN, illustrato da Hal Foster ("Prince Valiant"). Da allora, tantissimi maestri del genere si sono ispirati al re della giungla, tra cui ricordiamo Burne Hogarth e il leggendario Frank Frazetta. Il primo adattamento cinematografico è stato realizzato nel 1918 con Elmo Lincoln nei panni di Tarzan. Da allora, tra cinema e televisione se ne contano circa 90. E in termini di risultati possiamo concludere che TARZAN® detiene insieme a "Dracula" il record di personaggio letterario più visto al cinema e alla televisione. Tra gli indimenticabili interpreti della storia del leggendario re della giungla ricordiamo Johnny Weissmuller e Maureen O'Sullivan, apparsi per la prima volta sul grande schermo nel 1932 nei panni rispettivamente di Tarzan e Jane. Tra il 1932 e il 1948, Weissmuller ha interpretato il ruolo di Tarzan altre dodici volte e il leggendario grido di Tarzan ha debuttato nel primo film da lui interpretato. Lex Barker (cinque interpretazioni 1949-1953), Gordon Scott (sei interpretazioni 1955-1960 – il primo Tarzan a colori), e Ron Ely (serie TV degli anni 60s) sono gli attori più famosi a essersi calati nei panni di Tarzan dopo il mitico Weissmuller. Nel corso degli anni, nuove interpretazioni della storia del bambino cresciuto tra le creature della giungla che difende coraggiosamente il suo mondo dagli invasori hanno alimentato la leggenda di Tarzan permettendogli di sopravvivere per decenni. Gli anni '80 verranno ricordati per la versione politicamente corretta di Tarzan, GREYSTOKE – LA LEGGENDA DI TARZAN, IL SIGNORE DELLE SCIMMIE interpretato da Christopher Lambert seguito dal film di animazione della Disney (1999), vivace versione musicale la cui colonna sonora è stata poi utilizzata per mettere in scena il primo musical della storia su Tarzan (2008). Edgar Rice Burroughs nacque a Chicago nel 1875. Quando nel 1913 venne pubblicata la prima storia dal titolo TARZAN®, nessuno si aspettava che sarebbe diventato uno degli autori più letti del XX secolo. Il successo di TARZAN® fece di Burroughs un uomo ricco: comprò una grande proprietà poco fuori Los Angeles, in un'area che venne chiamata Tarzana. L'autore, appassionato di storie militari fino alla morte avvenuta a Encino, California, nel 1950, è stato corrispondente di guerra dal 1941 al 1944. Tuttavia con Tarzan, era riuscito a creare un personaggio immune alla maldicenza, ai complotti, alla malattia e a qualunque altro cattivo sotto prodotto della nostra società. "Tarzan delle scimmie" occupa un posto importante anche nella cosiddetta letteratura d'avventura, un genere molto popolare tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Opere quali "Through the Dark Continent" di Henry M. Stanley (1878), il romanzo di Henry Rider Haggard "Le miniere di re Salomone" (1885) e "She" (1886) sono paragonabili a "Il libro della giungla" (1894) di Rudyard Kipling o "Cuore di tenebra" (1902) di Joseph Conrad. L'analisi psicologica che Burroughs traccia di un eroe diviso tra due mondi raggiunge a momenti i livelli letterari dei grandi del Romanticismo francese. La sua intensità drammatica è stata un esempio per il cinema popolare della nostra generazione. 

UN'EMOZIONANTE STORIA DI CRESCITA
Le origini di  TARZAN

L'idea di realizzare una versione animata in 3D di TARZAN, usando l'elaborata tecnologia motion capture, più 100 anni dopo la sua creazione da parte di Edgar Rice Burroughs, è nata con ANIMALS UNITED, il film realizzato dallo sceneggiatore, produttore e regista Reinhard Klooss. Durante la fase finale della produzione di quello che era fino a quel momento il più sofisticato film tedesco di animazione, Klooss partì per un viaggio di ricerca in Africa. "Ero andato a osservare i gorilla in Ruanda, Uganda e Congo," ricorda Klooss. "E' facile appassionarsi a queste creature perché sono estremamente e incredibilmente emotive. Quel viaggio mi ha fatto venire la voglia di trasporre quell'esperienza in un film. Poco dopo Robert Kulzer, un collega della Constantin Film, mi chiamò da L.A. chiedendomi se avevo voglia di fare un film su Tarzan, aggiungendo che sarebbe stata una bellissima storia di gorilla." Kulzer aveva scoperto una recente edizione del libro di Burroughs. Lo aveva letto e aveva capito che la storia originale di TARZAN, nonostante gli innumerevoli adattamenti cinematografici e televisivi, non era mai stata raccontata veramente sul grande schermo. "La lotta per la sopravvivenza, l'incredibile energia e la fiducia in se stesso e nella sua specie avrebbero portato alla produzione di un meraviglioso film di avventura," commenta Kulzer. Il tutto coincideva con la scadenza dei diritti cinematografici di animazione detenuti dalla Disney, che con due film di grande successo e due sequel, avendo completato l'esplorazione del personaggio e della sua storia. "E mentre cercavo di trovare la maniera giusta per integrare la storia di Tarzan in una storia più ampia sui gorilla, la Constantin si occupava della questione dei diritti con la Edgar Rice Burroughs Estate," spiega Klooss. Racconta Martin Moszkowicz: "Era da tempo che desideravamo raccontare la storia di TARZAN. Quando i diritti sono tornati sul mercato, mi sono rivolto alla fondazione Edgar Rice Burroughs che gestisce il suo patrimonio e in breve abbiamo  trovato un accordo per assicurarci i diritti. Devo riconoscere che siamo stati molto fortunati e credo che il fatto che una società tedesca sia riuscita ad avere il via libera abbia sorpreso tutti, non solo la Disney ma tutta la comunità di Hollywood." "Sono poche le storie conosciute da tutti e TARZAN è una di quelle. Chiunque al  mondo ha sentito almeno una volta il nome TARZAN. Ci sono tonnellate di film, serie televisive e fumetti. TARZAN è una gemma ed è per questo che sono felice di essere riuscito  a realizzare questo film," spiega Moszkowicz. Klooss ha studiato tutti i film su TARZAN prima di decidere che tipo di storia raccontare e dove concentrare l'attenzione. Alla fine però ha scelto di attingere all'opera originale di Edgar Rice Burroughs per raccontare la storia in maniera moderna. "Ogni giorno, per due mesi, ho fatto una passeggiata nei boschi  e poi ho scritto la prima versione in due settimane," ricorda Klooss. "Alla fine è quella la versione finale anche se naturalmente nei 12 mesi successivi siamo passati attraverso tante revisioni e rifacimenti che ci hanno riportato da dove eravamo partiti. A quel punto siamo passati alla fase di pre-produzione, concentrandoci sul design dei personaggi e delle ambientazioni, sperimentando nuove applicazioni software e dedicandoci alla complessa struttura produttiva. Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare sullo sviluppo della storia. La prima edizione era praticamente priva di dialoghi e questo ci ha permesso di concentrarci sulla struttura drammaturgia essenziale." Il montaggio finale del film ha richiesto 15 o 16 mesi. "Usando la CGI, (NDT: computer-generated imagery (tradotto letteralmente in italiano significa immagini generate al computer) è un'applicazione nel campo della computer grafica, o più specificatamente, nel campo della computer grafica 3D per la resa degli effetti speciali digitali) in teoria è possibile scegliere la posizione della macchina da presa dopo le riprese in motion capture. Inoltre, è possibile controllare gli angoli di ripresa  dopo aver girato, e questa è stata una cosa cruciale ai fini di questa storia."
Dopo aver deciso di spiegare gran parte della storia attraverso le immagini, Reinhard Klooss ha fatto in modo che il suo film fosse diverso dalla maggior parte dei film di animazione che hanno gli animali come protagonisti. Il successo di quei film è dovuto alla presenza di animali antropizzati e l'enfasi viene messa sui dialoghi. "La maggior parte dei film in CGI degli ultimi anni è caratterizzata dalla presenza di animali che cantano, ballano e parlano," spiega il realizzatore.

 "L'attenzione è concentrata sulle battute e sulla comicità. Noi invece abbiamo chiarito sin dall'inizio che non avremmo cercato di sfidare Hollywood sul suo terreno di gioco anche perché sarebbe stato impossibile. Inoltre, la Disney aveva già realizzato un film su TARZAN che è difficile da battere in termini di umorismo," continua il regista che riprende dicendo: "E' per questo che abbiamo deciso di puntare su qualcosa di diverso: gli anni della formazione di Tarzan, la sua "socializzazione" nella giungla dove il linguaggio umano non esiste, dove per tutta la storia le emozioni sono raffigurate invece che spiegate." Moszkowicz è d'accordo con questa opinione: "La sfida principale di questa produzione è stata modernizzare la storia di Tarzan e di raccontarla in maniera tale da evitare che lo spettatore pensi di assistere a qualcosa di già visto. Al contempo, non volevamo allontanarci troppo dalla storia originale e quindi è stato difficile trovare l'equilibrio tra queste due posizioni. Ma credo che alla fine ce l'abbiamo fatta."
Tutto il resto, come per esempio la scelta dell'aspetto visivo più adatto, è venuto dopo. Klooss riassume le cose in questo modo: "Dovevamo considerare quello che potevamo e quello che volevamo fare e cosa dovevamo includere. In totale, esistono circa 100 film su Tarzan ma nessuno di questi si è concentrato sul giovane Tarzan e sulla sua famiglia di scimmie, la cosiddetta parte della maturazione e della crescita. Ho pensato anche che per trasmettere al meglio le emozioni dovevamo adottare un approccio quasi foto realistico, il che implicava qualche difficoltà. Un approccio foto realistico è piuttosto insolito per un film di animazione perché il temibile "'Uncanny Valley effect' (Ndt la sensazione di familiarità e di piacevolezza generata nel pubblico da robot e automi antropomorfi aumenta al crescere della loro somiglianza con la figura umana fino ad un punto in cui l'estremo realismo rappresentativo produce però un brusco calo delle reazioni emotive positive destando sensazioni spiacevoli come repulsione e inquietudine paragonabili al perturbamento) si nasconde dietro ogni angolo, e mi riferisco al punto in cui il realismo risulta più alienante che apprezzato dal pubblico. Dovevamo fare i conti con un gran numero di difficoltà tecniche, organizzative e creative. Ci muovevamo su un territorio inesplorato che presentava enormi ostacoli."

LE TRAPPOLE DA EVITARE
Le altre difficoltà del film

Un altro aspetto importante è la rappresentazione del mondo delle scimmie. "Era importante per noi che la parte relativa alla crescita di Tarzan fosse molto ancorata all'ambiente," spiega Reinhard Klooss. "I film di Tarzan realizzati finora non mostrano il mondo delle scimmie durante la crescita del piccolo Tarzan; abbiamo discusso a lungo su cosa fosse giusto mettere e cosa no, e alla fine abbiamo deciso di parlare della sua infanzia e l'idea era rappresentare le scimmie come 'i buoni',  senza però esagerare troppo al fine di evitare una rappresentazione caricaturale."
Dopo aver risolto i problemi iniziali relativi alla drammaturgia e alla realizzazione tecnica, è apparso sempre più chiaro che la fonte più importante del film poteva essere solo il modello originale di Edgar Rice Burroughs. "Tarzan è uno dei più importanti super eroi della storia, e ogni super eroe che si rispetti deve avere un super cattivo come nemico," racconta Klooss. "In qualche modo volevamo mettere insieme gli elementi del cinema commerciale e gli elementi della letteratura  d'avventura del XIX secolo, entrambi presenti nel testo di Edgar Rice Burroughs."
Sin dall'inizio Klooss era certo che il film avrebbe dovuto essere ambientato nel presente. "Quando guardi i vecchi film di Tarzan, ti chiedi quanto del testo originale di Edgar Rice Burroughs sia presente," commenta il regista. "Il fascino del romanzo originale – anche se potrebbe sembrare un paradosso – è che si presta ad un'ambientazione moderna. Il nostro film coglie 'lo spirito" di Edgar Rice Burroughs senza diventare schiavo del testo." Uno dei temi ricorrenti di tutti i film o romanzi su Tarzan è il conflitto tra il mondo naturale da un lato e la minaccia della civiltà dall'altra. "Un elemento fondamentale della storia che volevamo integrare in maniera moderna," commenta Reinhard Klooss. "L'idea del meteorite che si schianta sulla terra con una potenza che è al contempo distruttiva e rigenerante mi sembrava un tema fondamentale che riflette a meraviglia il conflitto tra natura e civiltà  in una storia di TARZAN ambientata oggi. I meteoriti possono essere molto distruttivi, come delle centrali nucleari dello spazio. Per contro però, senza i meteoriti non ci sarebbe vita sulla terra, poiché la vita come la conosciamo noi non avrebbe potuto svilupparsi senza i composti di carbonio. Accanto alla storia di crescita e a quella della famiglia dei gorilla, la metafora del meteorite è il terzo pilastro per raccontare una versione moderna di una storia che è diventata un grande classico."

UN FILM GIRATO QUATTRO VOLTE
La realizzazione tecnica

IMPY E IL MISTERO DELL'ISOLA MAGICA è stata la prima esperienza di animazione digitale di Reinhard Klooss, secondo film tedesco di animazione digitale dopo BACK TO GAYA. Successivamente è stata la volta di IMPY SUPERSTAR – MISSIONE LUNAPARK, seguito da ANIMALS UNITED – il primo film europeo stereoscopico che ha portato alla messa a punto dei metodi creativi, organizzativi e tecnici utilizzati per TARZAN. Come era già successo con le precedenti animazioni digitali, la Constantin Film ha realizzato il film in collaborazione con lo studio di animazione di Hannover Ambient Entertainment. Le elaborate riprese in motion capture di TARZAN, sono state realizzate dalla società di Francoforte, Metricminds. "A causa della complessa struttura di 'Tarzan' si potrebbe dire che il film è stato  girato quattro volte," dice Klooss.
Continua: "Abbiamo cominciato disegnando circa 5000 storyboard in un anno e a quel punto avevamo già completato il primo montaggio sonoro. Poi siamo passati alla fase delle riprese in motion capture, che ha hanno richiesto circa 3 mesi e mezzo di lavoro nel secondo studio di motion capture più grande del mondo, con l'aiuto dello staff della Metricminds, alla Bavaria Film. Contestualmente, abbiamo filmato la sceneggiatura con gli  attori, le controfigure e gli artisti di parcours su degli sfondi astratti che corrispondevano ai set in 3D usando 70 telecamere a raggi infrarossi. Nella terza fase chiamata "motion editing" che ha richiesto 12 mesi di lavoro, una troupe composta da 50 persone  ha trasferito i movimenti registrati degli attori sui nostri personaggi a 3D. Solo dopo il completamento di questa fase abbiamo iniziato il processo di animazione vero e proprio, con 120 tra animatori, tecnici delle luci e tanti altri creativi di Hannover e Monaco che hanno definito l'aspetto finale del film mettendo insieme il design sonoro, i dialoghi e la musica."
Anche da questo punto di vista, TARZAN  rappresenta un notevole passo in avanti rispetto ai film precedenti, in quanto i processi di cui sopra erano talmente collegati tra di loro che la produzione è durata due o tre mesi di più rispetto a ANIMALS UNITED. "Dietro questa operazione c'è un'enorme impresa logistica, che speriamo passerà inosservata poiché i fattori tecnici non devono togliere nulla al valore del film in termini di divertimento," commenta Klooss. E continua: "Una delle cose che mi elettrizzano di più sull'animazione  è che ci permette di  portare il cinema tedesco ad un pubblico molto più vasto e creare film che non restano circoscritti ad un unico genere." Klooss spiega come è arrivato all'animazione: "Già dieci anni fa le immagini create al computer erano molto diffuse anche nei film "reali". AVATAR, l'esempio più calzante degli ultimi anni, è un film "reale, con attori in carne e ossa" ma circa  l'80% del film è stato realizzato in CGI. Oggi questa tecnologia viene usata in quasi tutti i grandi film prodotti a Hollywood. Di conseguenza, se vogliamo essere competitivi a livello internazionale, dobbiamo essere in grado di lavorare e di padroneggiare questa tecnologia, indipendentemente dal budget del film. La piattaforma più innovativa a questo scopo è l'animazione, il settore nel quale vengono testate tutte le nuove tecnologie  che vengono poi trasferite ai film con gli attori. Per me non si è trattato semplicemente del fascino per il mondo dell'animazione in cui "si può fare di tutto" e del piacere di lavorare  per un pubblico di famiglia, ma il passaggio all'animazione è stata una decisione razionale."

GESTIRE UN TARZAN MEZZO NUDO NON E' UNA COSA FACILE
Problemi con l'animazione e le loro soluzioni

"E' sicuramente molto strano che un film di animazione abbia come protagonista un personaggio nudo – o meglio, mezzo nudo con addosso solo un perizoma, – presente in ogni scena del film," osserva Klooss. "Questo ha creato non pochi problemi dal punto di vista tecnico. Sotto la pelle di Tarzan c'è un apparato muscolare e scheletrico che dovrebbe imitare quello delle creature viventi. Tutto questo rende la cosa molto più realistica ma anche incredibilmente complicata. Ogni volta che un personaggio umano come Tarzan indossa pochi indumenti o è addirittura nudo, i bicipiti devono somigliare realmente a dei bicipiti e non a dei mattoncini. Naturalmente non sono dei "veri" muscoli e quando si cerca di imitare la realtà al computer spesso si ottengono sorprese indesiderate e spiacevoli – e se il personaggio non indossa dei pantaloni o una camicia, giorni o mesi di lavoro possono andare in fumo. Tutto questo per dire che un uomo muscoloso mezzo nudo  "animato"  richiede un trattamento particolare."
Per creare un mondo delle scimmie che risultasse appassionante, le "scimmie" dovevano essere molto realistiche. Per raggiungere lo scopo, sono stati ingaggiati degli attori che si sono preparati appositamente per interpretare la "famiglia adottiva" di Tarzan e che hanno lavorato sul set in motion capture. Le scene più impegnative da girare sono state quelle interpretate da un gran numero di attori vestiti da scimmie e dai personaggi umani poiché le macchine da presa a raggi infrarossi riuscivano a "gestire" solo cinque attori alla volta.
"Gli scenografi hanno anche dovuto affrontare un'altra difficoltà nel superare il problema dell'eccesso di realismo. "Più i personaggi sono credibili, più il pubblico riesce ad identificarsi con loro," spiega Klooss. "Tuttavia, se si esagera col realismo, è difficile distinguere il personaggio da una persona vera e quando succede il pubblico non accetta più né si identifica con il personaggio. All'improvviso il pubblico si sente tradito e poiché sa che si tratta di un personaggio virtuale, considera questa figura così realistica come una forma strana, "non morta".  Il risultato è la perdita totale dell'empatia con il personaggio. Sin dall'inizio, abbiamo considerato questo rischio e abbiamo lavorato per rendere i personaggi più realistici possibile; dopodiché abbiamo aggiunto omeopaticamente gli elementi tipici dell'animazione (come la geometria degli occhi, i lineamenti del viso, l'incarnato)."
La produzione ha dovuto elaborare un'immensa quantità di dati. "Naturalmente", dice Klooss, "era la naturale conseguenza del concetto foto realistico ma dipendeva anche dal fatto che il film fosse ambientato nella giungla africana dove ogni angolo è diverso dall'altro. Volevamo realizzare una giungla molto fitta con fiori, felci, muschi, liane, alberi giganteschi, fiumi, ruscelli, stagni, rapide, cascate per creare un universo  magico e magnifico dove ogni avventura è possibile."

TANTA ATTIVITA' FISICA
La necessità della tecnologia motion capture

"E' apparso chiaro sin dall'inizio che il film che volevamo realizzare avrebbe necessitato della tecnologia motion capture per dar vita a personaggi realistici non solo dal punto di vista dei movimenti ma anche delle emozioni," spiega il produttore Robert Kulzer. "Abbiamo analizzato i movimenti dei personaggi umani con maggiore attenzione  di quelli degli animali. Se in un film di animazione un leone non si muove in maniera corretta al 100%, la cosa non è così fastidiosa o perché siamo consapevoli che si tratta di un film di animazione o perché non sappiamo esattamente come si muovono i leoni. Ma con i personaggi umani le cose si complicano nel mondo della CGI, perché analizziamo le cose molto da vicino e consideriamo le anomalie dei movimenti come dei deficit. E' per questo che nei film in CGI i personaggi umani  non sono così comuni e quando ci sono, sono quasi sempre rappresentati in maniera fumettistica come personaggi cattivi o come tirapiedi comici. Ma anche in questi casi, si ricorre – anche se in maniera limitata – alla tecnologia motion capture, se non altro per farli camminare in maniera più appropriata," spiega Klooss. Nonostante la decisione di dare alla famiglia dei gorilla un ruolo più centrale nel film,  i protagonisti sono comunque i personaggi umani. Era di conseguenza essenziale utilizzare la tecnologia motion capture come base per l'animazione dei personaggi. "Il nostro adattamento si concentra soprattutto sugli elementi emotivi, avventurosi e d'azione," osserva Klooss. "Volevamo che il film fosse caratterizzato da un'intensa attività fisica. Di conseguenza, sebbene il processo di motion capture fosse estremamente tedioso, è stato inevitabile. Anche gli amici gorilla di Tarzan non dovevano sembrare delle caricature ma piuttosto dei personaggi speciali capaci di provare emozioni e caratterizzati da una grande coordinazione fisica. E' per questo che abbiamo deciso di filmare tutte le scimmie del film usando la tecnologia motion capture. Per farlo, abbiamo lavorato per quattro settimane con una dozzina di attori che grugnivano e saltellavano sul set indossando i costumi da mo-cap e le protesi da scimmia come le estensioni per le braccia, i muscoli o le imbottiture posteriori, e la cosa è stata alquanto surreale."

PICCOLE IRREGOLARITA' REINTRODOTTE NELL'ANIMAZIONE

L'alto livello di realismo creato dalla tecnologia motion capture, è stato leggermente modificato durante i dodici mesi per conferire ai movimenti di Tarzan la qualità di un super eroe o per correggere i movimenti delle scimmie. "Abbiamo anche reintrodotto di tanto in tanto delle irregolarità per evitare l'effetto 'uncanny valley' senza però nulla togliere al potere fisico e all'eleganza dei personaggi."
Per evitare di creare dei personaggi 'morti', Reinhard Klooss e la sua squadra hanno deciso di evitare il cosiddetto 'facial-capturing' e hanno optato per l'uso di macchine da presa montate sulla testa degli attori. "Abbiamo registrato 20.000 clip con le nostre macchine da presa sul set, che hanno documentato i movimenti di tutti gli attori, i loro gesti e le espressioni facciali così che gli animatori hanno potuto usarli come riferimento."

LA SERIETA' DELLA STORIA
Il tono del film

"I film di animazione sono generalmente solo un'esibizione pirotecnica di battute" spiega Reinhard Klooss riferendosi alla decisione di dare a TARZAN un certo umorismo ma tenendo sempre bene a mente l'idea che il film doveva essere innanzitutto un emozionante e commovete film d'azione-avventura. "La storia originale di Tarzan è tutto tranne che divertente; il nostro film, contiene una bella dose di umorismo ma si differenzia dalla maggior parte dei film di animazione perché è soprattutto  un grande spettacolo di avventura."
L'indicazione è stata sin dall'inizio quella di mantenere una giusta dose di emozioni. Se si ottiene questo obiettivo, non è necessario inserire uno sketch o una battuta al minuto per tenere vivo l'interesse del pubblico. "Abbiamo tentato di raggiungere l'obiettivo della storia originale, vale a dire prendere sul serio la storia e renderla il più possibile fruibile al pubblico." Conclude Reinhard Klooss: "Dopo tre anni di lavoro, nessuno è stanco di questa storia. La produzione di questo film è stata un caos totale dall'inizio alla fine e non riesco ad immaginare a nulla di più elettrizzante nell'industria cinematografica attuale."

FATTI E CIFRE

Edgar Rice Burroughs ha scritto circa 30 romanzi con Tarzan protagonista dai quali sono stati tratti circa 100 film. Di conseguenza TARZAN può essere paragonato solo al CONTE DRACULA  in termini di storia/personaggio letterario più adattato sullo schermo a livello mondiale.
Le riprese in motion capture si sono svolte nel più grande set di motion capture d'Europa, costruito dalla Constantin Film appositamente per questo film, con l'aiuto della società di Francoforte Metricminds, e situato nel teatro 12 degli Bavaria Studios. Gli attori, gli stuntman e gli artisti di parcours sono stati filmati usando più di 60 macchine da presa a raggi infrarossi.
TARZAN è la prima grande produzione tedesca ad utilizzare il  missaggio Dolby Atmos, una nuova tecnologia sonora che permette ai tecnici di lavorare su 128 canali distribuiti attraverso un numero massimo di 64 altoparlanti disposti nelle sale cinematografiche. Ogni singola immagine del film finito è stata generata al computer. Con una durata di circa 88 minuti, (esclusi I titoli di coda), il film contiene 127.000 immagini singole e poiché è una produzione stereoscopica  le suddette immagini sono state selezionate una ad una da circa 253.500 inquadrature totali.
I processori utilizzati per elaborare le immagini hanno lavorato a un ritmo di 35.000.000 MHz.
L'inglese Peter Elliott si è occupato della coreografia dei gorilla sul set motion capture. Esperto del settore, aveva già realizzato le coreografie con i gorilla per classici quali GORILLA NELLA NEBBIA e GREYSTOKE – LA LEGGENDA DI TARZAN, IL SIGNORE DELLE SCIMMIE. Gli attori hanno seguito una preparazione di quattro settimane per imparare a muoversi come delle scimmie. TARZAN è il primo film di animazione in CGI  il cui protagonista è un essere umano, il quale è quasi sempre più o meno nudo dall'inizio alla fine del film, a parte il minuscolo perizoma. Di conseguenza, i realizzatori hanno dovuto prestare molta attenzione all'animazione dei muscoli di Tarzan. Per trasformare i movimenti filmati in dati digitali, gli attori hanno dovuto recitare indossando delle tute che somigliavano molto a delle mute da immersione, coperte da 68 minuscoli sensori o punti di riferimento che venivano captati  dalle macchine da presa a raggi infrarossi per registrare i movimenti.
Sono quattro gli attori che interpretano Tarzan nel film: Craig Garner e Aaron Kissiov hanno interpretato Tarzan da bambino. L'attore Anton Zetterholm, interprete del ruolo di Tarzan nel musical messo in scena ad Amburgo,  interpreta Tarzan adolescente e la star di Hollywood Kellan Lutz interpreta il re della giungla adulto. Per studiare i comportamenti delle scimmie e l'aspetto della giungla, Reinhard Klooss ha viaggiato nella zona tra Uganda, Ruanda e Congo visitando le montagne di Virunga e le foreste pluviali dei parchi nazionali Bwindi Impenetrable National Park e Rwenzori Mountains.
Potremmo concludere dicendo che TARZAN è stato girato quattro volte: l'animazione dello storyboard con circa 5.000 illustrazioni; un "semi-film" reale con la tecnologia motion capture per filmare attori e controfigure. Il processo di montaggio del "motion" durante il quale i dati registrati sono stati trasferiti su personaggi in 3D, scalando i movimenti, mettendoli gli uni accanto agli altri sui set virtuali e creando  i movimenti con la macchina da presa, fase che è durata quasi un anno. Solo dopo tutto questo è stato possibile cominciare il lavoro più classico di animazione delle "key frame" (o fotogrammi chiave) che ha richiesto un altro anno. In totale, la produzione di TARZAN dalla preparazione ai tocchi finali è durata circa tre anni con il coinvolgimento di circa 350 persone.

QUALCHE INFORMAZIONE SUL MOTION CAPTURE

TARZAN è una delle prime grandi produzioni tedesche ad aver utilizzato la tecnologia motion capture presente in tutte le scene che coinvolgono esseri umani o gorilla. Questo ha fatto si che tutte le suddette scene venissero girate in un cosiddetto "volume" nel teatro 12 dei Bavaria Studios, il più grande d'Europa, con attori, stuntman e artisti di parcours che hanno indossato delle tute o mute speciali per permettere che i loro movimenti venissero filmati da 60 macchine da presa disposte in tutta la stanza. I dati risultanti sono stai poi trasferiti ai personaggi digitali in 3D e "portati in vita" da un gruppo di 150 persone a Monaco e Hannover attraverso un lungo e complicato processo (il montaggio del motion capture e l'animazione dei fotogrammi chiave) che ha richiesto circa 18 mesi di meticoloso lavoro. I metodi estremamente complessi hanno richiesto non solo dei software e dei tool di rendering molto sofisticati, ma anche un'enorme creatività e capacità di gestione dei flussi di lavoro. Inoltre, ci sono poche sequenze (sequenze aeree della giungla o scene con altri animali) nei quali non è stata utilizzata la 'mo-cap' e che sono state create utilizzando solo il metodo di animazione dei fotogrammi chiave generalmente usato per il 3D. I realizzatori hanno deciso di evitare il cosiddetto "facial capturing" che consente di registrare non solo i movimenti ma anche le espressioni facciali degli attori. Tuttavia, i volti degli attori sono stati filmati utilizzando delle macchine da presa montate rispettivamente sulle loro teste e altre macchine da presa digitali. Queste registrazioni sono servite come punti di riferimento per gli animatori. Di conseguenza se gli attori appaiono riconoscibili nei personaggi animati non è solo a causa della traslazione dei loro movimenti corporei, ma anche perché gli addetti all'animazione hanno utilizzato le vere espressioni degli attori come riferimento nella realizzazione dei personaggi. Uno dei motivi per i quali Reinhard Klooss ha deciso di ricorrere alla tecnologia motion capture nella produzione di TARZAN è perché la classica animazione dei fotogrammi chiave (key frame animation) presenta molti limiti quando si tratta di replicare i movimenti umani. La semplice animazione dei fotogrammi chiave può dare ottimi risultati nei film in cui gli esseri umani interpretano ruoli marginali o minori. Gli animali che cantano e ballano sono utilizzati nelle commedie per via del loro aspetto "fumettistico" e per l'umorismo che sfida la gravità, e sono creati utilizzando l'animazione dei fotogrammi chiave. Il pubblico accetta movimenti di questo tipo perché i movimenti degli animali non sono conosciuti o messi in dubbio tanto quanto quelli degli esseri umani che conosciamo bene visto che sono i nostri. Ma visto che in questo film i personaggi umani recitano e interagiscono con la famiglia dei gorilla e che non si tratta di una semplice commedia quanto piuttosto di una versione cinematografica del romanzo originale di Edgar Rice Burroughs, Kloos ha ritenuto impossibile realizzare un film convincente che raggiungesse un equilibrio perfetto tra  azione, avventura e emozione usando la sola e semplice animazione dei fotogrammi chiave. Inoltre, poiché la giungla di Tarzan doveva essere ricreata nella maniera più realistica possibile, anche l'eroe della storia che volteggia tra gli alberi doveva essere realizzato utilizzando la stessa tecnologia stereoscopica. L'animazione tradizionale dei fotogrammi chiave avrebbe funzionato in maniera anacronistica in questa ambientazione in 3D foto realistica. Inoltre, grazie ai dati registrati in 'mo-cap', i realizzatori avrebbero potuto creare dei personaggi che si muovono attraverso la giungla in maniera molto realistica. Grazie alle riprese "semi-reali" nello studio di 'mo-cap', è stato possibile creare degli spettacolari movimenti della macchina da presa in 3D che contribuiscono a sottolineare il lato avventuroso e emozionale del film. La "Motion and performance capture" è una tecnologia relativamente nuova.  Uno dei pionieri è stato il personaggio di Jar Binks nel film di George Lucas GUERRE STEALLARI: EPISODIO I – LA MINACCIA FANTASMA (1999). Poi è stata la volta di Peter Jackson con Gollum, interpretato da Andy Serkis nella trilogia IL SIGNORE DEGLI ANELLI (2001-2003), che ha stabilito un nuovo standard. Analogamente, Hironobu Sakaguchi ha utilizzato esclusivamente dei personaggi generati al computer con il motion capture per l'adattamento cinematografico giapponese dei video giochi FINAL FANTASY: THE SPIRITS WITHIN (2001). Tra le altre memorabili interpretazioni realizzate con questa tecnologia ricordiamo quelle di Andy Serkis nei panni di King Kong nel film di Peter Jackson KING KONG (2005) e in quelli dello scimpanzé Caesar   nel film di Rupert Wyatt L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE (2011). Altri riferimenti importanti  per l'uso di questa tecnologia sono AVATAR di James Cameron (2009), TRON: LEGACY (2010) di Joseph Kosinski, LE AVVENTURE DI TIN TIN di Steven Spielberg (2011) e REAL STEEL di Shawn Levy (2011). L'anno scorso Seth MacFarlane ha utilizzato in maniera convincente il 'mo-cap' per integrare l'orsetto generato al computer  nella commedia TED (2012). Peter Jackson e Andy Serkis sono tornati a lavorare insieme utilizzando la stessa tecnologia  per il personaggio di Gollum nei film della saga THE HOBBIT (2012-2014).

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Tarzan disponibile in DVD da giovedì 26 Giugno 2014
info: 06/03/2014.


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