Poster I Morti Non Muoiono

I Morti Non Muoiono (2019)

The Dead Don't Die
Locandina I Morti Non Muoiono
I Morti Non Muoiono (The Dead Don't Die) è un film del 2019 prodotto in USA, di genere Commedia e Horror diretto da Jim Jarmusch. Il film dura circa 103 minuti. Il cast include Bill Murray, Adam Driver, Chloë Sevigny, Tilda Swinton, Steve Buscemi, Selena Gomez. In Italia, esce al cinema giovedì 13 Giugno 2019 distribuito da Universal Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 2 Ottobre 2019, in Digitale da giovedì 26 Settembre 2019. Al Box Office italiano ha incassato circa 550151 euro.

Nella tranquilla cittadina di Centreville, qualcosa non va come dovrebbe. La luna splende grande e bassa nel cielo, le ore di luce del giorno diventano imprevedibili e gli animali iniziano a mostrare comportamenti insoliti. Nessuno sa bene perché. Le notizie che circolano sono spaventose e gli scienziati sono preoccupati. Ma nessuno prevede la conseguenza più strana e più pericolosa che inizierà presto a tormentare Centerville: I morti non muoiono – escono dalle loro tombe e iniziano a nutrirsi di esseri viventi, e gli abitanti della cittadina dovranno combattere per la loro sopravvivenza.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 13 Giugno 2019
Uscita in Italia: 13/06/2019
Data di Uscita USA: venerdì 14 Giugno 2019
Prima Uscita: 14/06/2019 (USA)
Genere: Commedia, Horror
Nazione: USA - 2019
Durata: 103 minuti
Formato: Colore
Produzione: Animal Kingdom
Distribuzione: Universal Pictures
Box Office: USA: 6.310.000 dollari | Italia: 550.151 euro
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 26 Settembre 2019 e in DVD da mercoledì 2 Ottobre 2019 [scopri DVD e Blu-ray]

Immagini

[Schermo Intero]

THE DEAD DON'T DIE (Testo di Sturgill Simpson)

Oh the dead don't die
Any more than you or I
They're just ghosts inside a dream
Of a life that we don't own 
They walk around us all the time
Never paying any mind
To the silly lives we lead
Or the reaping we've all sown
There's a cup of coffee waiting on every corner
Someday we're gonna wake up and find the corner's gone
But the dead will still be walking 'round in this old world alone
After life is over
The afterlife goes on
There'll be old friends walking 'round
In a somewhat familiar town
That you saw once when you looked up from your phone
Nobody bothers saying hi
And you can save all your goodbyes
Stop trying to pretend that we're all not at home
And the streets will look so empty in the morning
There'll be no one out at night
For the lights to shine down on
But the dead will still be walking 'round in this old world alone
After life is over
The afterlife goes on
Hearts break when loved ones' journey on
At the thought that they're now forever gone
So we tell ourselves they're all still around us all the time
Gone but not forgotten
Just memories left behind
But the dead will still be walking 'round in this old world alone
After life is over
The afterlife goes on
After life is over
The afterlife goes on

LA PRODUZIONE

Lo scrittore-regista Jim Jarmusch (Paterson, Gimme Danger, Solo gli amanti sopravvivono) presenta la sua visione unica sull'apocalisse degli zombie, intrisa del tono impassibile e della delicata commedia che lo hanno reso una voce iconica nel cinema indipendente attraverso i decenni. Unendo un cast multi-generazionale e multi-culturale e una troupe di volti noti di produzioni passate, e di neoconvertiti a Jarmusch, inclusi Danny Glover, Selena Gomez, Caleb Landry Jones, I Morti non muoiono è un affare di famiglia – uno spaccato di vita opportuno e talvolta intenso che arriva ad un punto cruciale della storia americana, quando sembra che i tempi in cui viviamo ci divorino vivi.

I Morti non muoiono segna il decimo viaggio di Jarmusch nella Croisette, dopo essere apparso per l'ultima volta al Festival di Cannes in concorso con Paterson nel 2016, lo stesso anno in cui ha debuttato con Gimme Danger, un documentario su Iggy & The Stooges, fuori concorso. Il regista ha portato a Cannes la maggior parte dei suoi precedenti lungometraggi, tra cui Solo gli amanti sopravvivono, Broken Flowers (vincitore del Gran Premio della Giuria), Ghost Dog: Il codice del samurai, Dead Man, Mystery Train – Martedì notte a Memphis, Daunbailò, Stranger Than Paradise – Più strano del paradiso (vincitore della Camera d'Or) e "Coffee and Cigarettes", che ha vinto il premio come Miglior Cortometraggio nel 1993.

Bill Murray, Adam Driver e Chloë Sevigny sono i soli tre agenti di polizia della cittadina di Centreville, costretti ad entrare in azione quando gli zombie carnivori invadono il loro piccolo villaggio. Nelle mani di questo scrittore-regista, I Morti non muoiono è sia un raccapricciante bagno di sangue che una buffa metafora delle attuali inclinazioni dell'America.

"I Morti non muoiono mostra una versione del nostro mondo che è singolare per questo film, ma che rappresenta appieno il momento storico attuale", dice il produttore Joshua Astrachan, che ha lavorato anche su Paterson. "Nel racconto di Jim, gli Stati Uniti stanno conducendo le operazioni di fracking al Polo Nord, di conseguenza la Terra è scivolata fuori dal suo asse, le calotte polari si sono sciolte, il sole si alza durante la notte e la luna durante il giorno, e i morti iniziano ad uscire dalle loro tombe".

Per aggiungere uno struggente tocco comico, un non morto di Jarmusch torna in vita barcollante alla ricerca di un passatempo o una fissazione passata, capace di pronunciare una sola parola implorante. Il cantante country vincitore del Grammy, Sturgill Simpson, che ha composto la canzone originale del film, appare in un cammeo come un musicista non morto, che si aggira per le strade di Centerville con al seguito uno strumento acustico-elettrico, gracchiando gutturalmente "Chitarra!"

"Praticamente qui appaiono tutti gli aspetti zombie dell'umanità", dice Tilda Swinton, che torna per la quarta volta a lavorare con Jarmusch, interpretando il ruolo di Zelda Winston, la proprietaria di un'agenzia di onoranze funebri dal delizioso accento scozzese. "Abbiamo zombie ai cellulari, moda zombie, ogni tipo di zombie immaginabile. Ci sono tanti modi diversi di non essere svegli nella nostra situazione attuale – per Jim è stato come pescare in un acquario".

Larry Fessenden, il regista del culthorror (Depraved) e connazionale di Jarmusch, che appare in I Morti non muoiono nel ruolo del proprietario del motel Danny Perkins, aggiunge: "I film di Jim hanno sempre questa qualità episodica, con persone che durante la vita cercano di negoziare la peculiarità del mondo. Aggiungendo degli zombie al tutto, si ottiene qualcosa di deliziosamente bizzarro, e piuttosto terribile. C'è una violenza quasi fino alla follia, un'altra cosa che Jim ha da dire sull'umanità in questo momento. Ma c'è anche una velata malinconia, che è saltata fuori nei suoi ultimi due film: non so se aiuterà la specie, ma sembra voglia dire 'non so come possiamo rimediare'".

APOCALISSE ZOMBIE

Jarmusch ha iniziato a pensare di scrivere un film sugli zombie qualche anno fa, prima di girare Paterson, la sua commedia drammatica del 2016 su un autista di autobus e poeta del New Jersey, interpretato da Adam Driver. Lo scrittore-regista non è estraneo a sovvertire i film di genere, avendo realizzato un western psichedelico (Dead Man), un mix tra samurai e gangster movie (Ghost Dog: Il codice del samurai), un film d'azione esistenziale (The Limits of Control), una variazione della commedia romantica (Broken Flowers) e una commedia bohémien con dei vampiri ambientata a Detroit e Tangeri (Solo gli amanti sopravvivono), con protagonista anche la Swinton.

Jarmusch ha scelto così di apporre il suo timbro creativo su un argomento che è diventato onnipresente nella cultura popolare: gli zombie – solo nel 2014 sono usciti almeno 55 film o serie TV sul tema. "Mentre i vampiri sono creature seducenti, gli zombie di per sé, essendo subumani, non sono così interessanti", dice Jarmusch. "Ogni storia di zombie, tuttavia, lo diventa quando in qualche modo rappresenta una metafora, nel modo in cui descrive il conformismo umano o qualche altra tendenza – entità che camminano senza anima".

Durante la realizzazione di Gimme Danger, il suo documentario del 2016 su Iggy e The Stooges (Iggy torna a lavorare con Jarmusch in I Morti non muoiono interpretando uno "zombie del caffè"), il regista ed i suoi produttori hanno notato degli zombie ai cellulari per le strade di Miami – ovviamente degli ignari pedoni incollati ai loro smartphone, che camminavano come sonnambuli tra marciapiedi e incroci. Questa visione si è radicata nella mente di Jarmusch quando ha iniziato a impegnarsi nella scrittura dopo il completamento simultaneo di Gimme Danger e Paterson, ponendosi la domanda: cosa accadrebbe se i non morti tornassero in vita bramando le stesse cose che li preoccupavano nel regno dei vivi?

"Siamo tutti attaccati alle cose materiali e, in un modo o nell'altro, siamo tutti degli zombie -non è un caso che desidereremmo le stesse identiche cose se venissimo rianimati", dice Carter Logan, produttore di lunga data di Jarmusch e membro della sua band SQÜRL, che ha collaborato con Jarmusch alla colonna sonora di I Morti non muoiono. "È passato molto tempo da quando Jim ha deliberatamente scritto una "commedia", e mentre nel film c'è una sorta di humor fisico, usa le convenzioni del genere horror per deridere dell'assurdità dei nostri tempi. Questo è Jim che ritorna ancora una volta al cinema di genere, trasformando un film sugli zombie nella sua testa e creando una sua visione unica riguardo alla commedia 'zombiesca' ".

Aggiunge Swinton: "Tutti i film sugli zombie riguardano gli esseri umani, ed è per questo che li amiamo – riguardano la catastrofe, dove tutti hanno la sensazione di essere sull'orlo del baratro e sembrerebbe una circostanza che non può peggiorare, mentre invece poi degenera. I film dell'orrore sono così, e coloro che amano i film sugli zombie li apprezzano per questo motivo: è bello immaginare i non morti – e poi svegliarsi la mattina e rendersi conto che era solo un film, o un brutto sogno".

Diversi sono i modelli a cui Jarmusch si è ispirato, tra i quali i classici dell'horror come L'isola degli Zombies del 1932, con Bela Lugosi nei panni del maestro voodoo haitiano Murder Legendre che trasforma una giovane donna in una morta vivente, in quello che è stato considerato il primo film sugli zombie. E inoltre a Ho camminato con uno Zombie, il b-movie del 1943 di Jacques Tourneur dove appaiono degli zombie schiavi su una remota isola caraibica a cui manca la forza di volontà per fare qualcosa per sé stessi – un inquietante riflesso della vita umana durante una guerra mondiale, a cui fa eco il fatalista messaggio del vicolo cieco dell'umanità in I Morti non muoiono.

Ma è La notte dei morti viventi di George Romero del 1968 che ha ispirato maggiormente Jarmusch durante la scrittura e la realizzazione del suo ultimo lungometraggio. Gli attenti spettatori di I Morti non muoiono noteranno numerosi riferimenti e cenni al classico dell'horror americano a basso costo, che ha assunto una vita propria nel corso degli anni, passando dall'essere film indipendenti low-budget come allegoria sociale per la guerra in Vietnam o le lotte per i Diritti Civili, in una metafora del tardo capitalismo e del consumismo. L'originale in bianco e nero, realizzato con $ 114K, ha segnato anche la prima volta che gli zombie si nutrono di carne umana sullo schermo, con terrificanti implicazioni socio-politiche. I tempi tumultuosi ci stanno divorando ancora una volta.

"La notte dei morti viventi è un film geniale realizzato con restrizioni incredibili, e lo citiamo con molti piccoli dettagli e riferimenti che l'attento spettatore saprà riconoscere", afferma Jarmusch additando la Pontiac Le Mans del 1968 guidata da Selena Gomez nel film, lo stesso identico veicolo nel debutto di Romero, fino alla sua verniciatura personalizzata Palmetto Green. "Nel nostro film, come ne L'alba dei morti viventi, il sequel di Romero de La notte dei morti viventi, gli zombie tornano nei luoghi e verso le cose di cui erano ossessionati da esseri viventi, rimanendo attaccati a ciò a cui erano interessati da vivi. Mi affascinava l'idea degli esseri umani rianimati che si comportano come organismi unicellulari, che si nutrono come cannibali di carne o cervelli, e che non hanno alcuna reale volontà oltre a questo".

"Esteriormente I Morti non muoiono è una zombie comedy, ma permeata da un sottotesto socio-politico, non diversamente da La notte dei morti viventi, che ritengo sia importante in questo momento storico", dice Carter Logan. "Siamo saturi di film e programmi televisivi che seguono una certa formula: gran parte del genere sugli zombie sfocia nella soap opera, dove la gente cerca di sopravvivere all'apocalisse degli zombie. Il nostro film tiene conto di questo, ma l'intenzione di Jim era quella di far tornare un film sugli zombie alla sua iterazione più famosa, riguardante l'umanità che non perde mai il senso dell'umorismo nonostante le grandi calamità del mondo".

LA SITUAZIONE ATTUALE

I Morti non muoiono è ambientato nel paesino di Centerville, la proverbiale cittadina a tre poliziotti, isolata dall'autostrada interstatale, incentrata su una strada principale che include una trattoria, un negozio di ferramenta e un motel, abitata da una popolazione di cittadini portati in vita con un tocco Jarmuschiano unico. "È una cittadina d'America generica e non meglio identificata", dice Jarmusch, "in cui tutti si conoscono. È un luogo immaginario, e la storia del film segue le vicende di questi personaggi divergenti".

Questa forma si discosta da alcuni degli altri film di Jarmusch, in cui un personaggio centrale, come il protagonista di Johnny Depp in Dead Man, o il pensionato alla ricerca spirituale di Bill Murray in Broken Flowers, intraprende un'odissea da solo in un paesaggio surreale, incontrando altri personaggi lungo la strada. "Mentre questo è incentrato sui tre agenti di polizia, ruotiamo intorno ad altri personaggi", dice Jarmusch. "È stato un po' complicato il lavoro nella sala di montaggio per questo motivo".

Jarmusch ha preso il nome di Centerville dal film musicale del 1971 di Frank Zappa 200 Motels, un'altra odissea surrealista con i Mothers of Invention in tournée in America, facendo tappa nella piccola città di Centerville ("A Real Nice Place to Raise Your Kids Up" -Proprio un bel posto per crescere i bambini" ndt-, Zappa insiste ironicamente nel film), dove la vita sulla strada fa rasentare la follia. Rendendo omaggio allo sfogo nevrotico socio-politico di Zappa, Jarmusch ha fatto di "A Real Nice Place" l'emblema della sua Centerville, visibile sul cartello di benvenuto della città nelle prime scene del film.

In I Morti non muoiono, il mondo che cambia richiama la vita americana della piccola città in modi sempre più surreali, nel corso di diversi giorni. All'insaputa degli abitanti di Centreville, un evento cosmico causato dall'uomo (che per cercare il petrolio ha trivellato il Polo Nord – descritto dalle autorità nel film come "fracking polare") ha portato la Terra fuori asse, interrompendone la rotazione. Con il sole che si rifiuta di sorgere come previsto, il capo della polizia Cliff Robertson (Murray) e il suo vice, Ronnie Peterson (Driver), si recano nei boschi fuori la cittadina per chiedere al coraggioso eremita Bob (Tom Waits) informazioni inerenti alla scomparsa di alcuni animali della fattoria appartenenti al razzista Farmer Miller (Steve Buscemi).

Per il resto, a Centerville tutto sembra procedere nella norma, mentre il mondo esterno si avvicina invisibilmente verso la fine. Il proprietario del negozio di ferramenta Hank Thompson (Glover) passa il tempo al ristorante locale gestito da Fern – interpretata da Eszter Balint, che è apparsa nel ritratto dell'adolescente disinvolta Eva nel film del 1984 di Jarmusch, Stranger Than Paradise- Più strano del paradiso. È la prima di molte apparizioni cameo in I Morti non muoiono che riecheggia le opere passate del regista – persino RZA, il leader de facto del Wu-Tang Clan di Staten Island, che ha prodotto la colonna sonora per Ghost Dog: Il codice del samurai di Jarmusch, ed è apparso in Coffee and Cigarettes, si è messo a disposizione interpretando (chi altro?) il fattorino locale Wu-P.S.

Il marchio di fabbrica di Jarmusch che sottolinea commedia ed eccentricità è in piena mostra in I Morti non muoiono: l'impresaria di onoranze funebri dall'accento scozzese Zelda Winston (Swinton) gioca con le spade da samurai nella sua tana simil-buddista quando non è impegnata in insoliti maquillage alla moda su nuovi cadaveri presso la Ever After Funeral Home; il solitamente impassibile Bill Murray mantiene l'ordine con una strizzatina d'occhio in una piccola città da fiaba, il cui solo rinnegato sembra essere lo scorbutico eremita Bob, un deposito di alcuni sospetti della città.

Jarmusch ha spesso scelto dei musicisti nei suoi progetti, e insieme a RZA e Tom Waits, ha aggiunto la raggiante pop star internazionale ed attrice Selena Gomez al suo cast di personaggi strani di I Morti non muoiono, per interpretare una giovane escursionista che arriva a Centerville appena in tempo per l'apocalisse zombie. Jarmusch è un sorprendente fan della musica della Gomez, inclusa la sua hit "Bad Liar" (tra le altre), che definisce "musica pop magistrale e assolutamente innovativa".

"Avevo in mente delle persone giovani e belle in viaggio, che finiscono per caso a Centerville", dice Jarmusch. "Volevo includere diverse generazioni nel film e Selena, insieme ai suoi compagni di viaggio Austin Butler e Luka Sabbat, rappresentano un gruppo di ventenni".

Mentre la Gomez e i suoi compagni simboleggiano la libertà imperturbabile in contrasto con la schiacciante semplicità e la calma di Centerville, un altro trio di giovani personaggi, interpretato dai nuovi arrivati ​​Maya Delmont, Taliyah Whitaker e Jahi Winston, suggerisce qualcosa di più sinistro. Detenuti minorenni incarcerati nel centro di detenzione di Centerville, questi giovani adolescenti guardano in televisione dalla loro prigione la disgregazione sociale che invade il Paese in generale – e poi Centerville in particolare.

Bilanciando la commedia leggera con un potente messaggio sulla difficile situazione dei giovani e dei diversi, Jarmusch nutre un palpabile affetto per i personaggi più giovani di I Morti non muoiono. "Amo gli adolescenti, e mi preoccupo per loro – i giovani ci hanno guidato culturalmente nella musica, nello stile e nella moda, come nel caso di Mary Shelleyper Frankenstein, o la metà di ciò che Mozart ha scritto, o il lavoro di Rimbaud, uno dei più grandi poeti di sempre", dice Jarmusch. "Gli adolescenti di solito passano un periodo buio, quindi ho voluto porre questi tre adolescenti di razza mista in una struttura di detenzione. Non li vediamo mai trasformarsi in zombie – per me rappresentano la nostra speranza per il futuro".

Quando cala la notte, gli zombie all'improvviso prendono il sopravvento su Centerville; i residenti locali escono dalle loro tombe alla ricerca di comodità e carne umana, scatenando il caos al rallentatore, sulla popolazione assediata e miseramente impreparata. Uno dei primi zombie raffigurati è un'ubriacona maliziosa del posto, interpretata da Carol Kane, con cui Jarmusch ha recitato nel film di Alexandre Rockwell del 1992 In the Soup – un mare di guai, al fianco di Steve Buscemi; la Kane e Buscemi sono due tra i tanti ex colleghi di Jarmusch che ben presto sono stati accolti nell'universo della sua produzione più ampia.

UN AFFARE DI FAMIGLIA

Jarmusch ha scritto molti dei personaggi di I Morti non muoiono con in mente degli amici e degli attori specifici, inclusi i tre agenti di polizia di Centerville al centro della storia, che sono i più vicini ai protagonisti centrali, in una produzione d'ensemble che comprendente un cast di decine di membri.

"A Jim piace creare una famiglia fatta di persone, cast e troupe, e quindi incoraggiare quello spirito durante la realizzazione del film", afferma Carter Logan. "Si rivolge agli attori che ha in mente per ruoli specifici, il che rende le cose più veloci in un certo senso: non ha bisogno di passare settimane a fare prove".

Bill Murray ha lavorato con Jarmusch almeno tre volte in passato, su Broken Flowers, The Limits of Control e Coffee and Cigarettes. In un ironico giro sul nome del suo personaggio vagante in Broken Flowers – che era Don Johnston – Jarmusch questa volta ha scelto di battezzare il suo capo-poliziotto Cliff Robertson, in onore di un'altra star di Hollywood.

"Ero emozionato quando ho ricevuto la sceneggiatura, ed era piuttosto divertente – non sapevo che Jim potesse scrivere delle commedie così", dice Murray. "Essendo già apparso in quello che considero il più grande film di zombie di tutti i tempi, benvenuti a Zombieland, ho pensato che I Morti non muoiono potesse quasi etichettarmi come sinonimo del genere horror sugli zombie!"

Fa ritorno alla famiglia Jarmusch anche Adam Driver, fresco del suo ruolo principale nel film precedente del regista, Paterson. Durante le riprese della commedia a sfondo poetico, l'attore e il regista hanno scherzato sul fatto che un giorno potessero realizzare un film d'azione intitolato Peterson, caratterizzato da un personaggio violento e sociopatico, in netto contrasto con il pensieroso e poetico protagonista di Paterson. Quando Jarmusch ha scritto I Morti non muoiono con in mente Driver nel ruolo dello spietato vicecomandante di Centerville, ha immediatamente battezzato il suo personaggio Peterson.

Chloë Sevigny è apparsa in Broken Flowers di Jarmusch dopo aver lavorato inizialmente con il regista nel suo segmento del cortometraggio del 2002 Ten Minutes Older, dal titolo "Int. Trailer. Night". Nei panni dell'agente mite Mindy Morrison in I Morti non muoiono, la Sevigny cambia la sua familiare durezza e la mondana indifferenza per qualcosa di pudico e spesso isterico. "È l'unico personaggio che appare nel film davvero colpito dall'apocalisse degli zombie – è traumatizzata", dice la Sevigny. "Quando mi sono seduta con Jim per ripassare la sceneggiatura, era sicuro che pensavo non fosse una donna molto forte; mi ha detto che c'erano già molte donne forti nel film e che sarei stata la Regina dell'Urlo!. Ho capito che mi sarei dovuta sacrificare per la squadra".

Tilda Swinton torna alla scuderia di Jarmusch per la quarta volta, dopo aver recitato in Solo gli amanti sopravvivono, l'elegante film di vampiri del regista-scrittore del 2013, interpretato da Tom Hiddleston. Jarmusch ha contattato la Swinton all'inizio della fase di scrittura, e ha chiesto all'attrice mutante che è sempre in giro per il mondo, che tipo di personaggio voleva interpretare. "Gli ho detto che volevo interpretare l'addetta alle onoranze funebri, che è sconsolata perché, come dice il titolo, i morti non muoiono", dice la Swinton. "A seguito della mia proposta, 18 mesi dopo mi ha inviato la sceneggiatura".

Nel ritratto di Zelda Winston, la Swinton offre un tocco affascinante nella strada centrale di Centerville, sfoggiando un forte accento scozzese, capelli biondissimi, una serie di kimono floridi e la fissazione per la spada da samurai, utile durante le decapitazioni che occorrono veloci e furiose nella seconda metà del film. "Nessuno sa molto di Zelda, né da dove viene", dice la Swinton. "C'è un momento nel film in cui viene discussa la sua stranezza, ed emerge che lei è scozzese, una persona non comune per la gente di Centerville. E' avvolta in un'aurea di mistero – in mezzo a tutti questi tipi strani, lei è diversamente stramba".

A completare il cast dei veterani di Jarmusch c'è Steve Buscemi, che appare in I Morti non muoiono nei panni del fattore razzista Miller, avendo lavorato con Jarmusch nel 1989 in Mystery Train, al fianco di Joe Strummer. Buscemi e Jarmusch si sono conosciuti dalla fine degli anni '70, quando Jarmusch era uno studente di cinema della New York University che si preparava a dirigere il suo film d'esordio, Permanent Vacation, e Buscemi era un attore in cerca di successo nel cinema indipendente.

Jarmusch riguardo ad uno dei suoi più vecchi colleghi e amici, che nel film sfoggia un berretto rosso recante la scritta Keep America White Again, ha affermato: "Ho descritto il personaggio di Farmer Miller come incredibilmente razzista e di mentalità ristretta, perché Steve è la persona meno razzista e dalla mentalità ristretta che conosco".

EFFETTO NOTTE

Come gli attori, molti membri della troupe che hanno lavorato in passato con Jarmusch ritornano in I Morti non muoiono con ruoli nuovi o ampliati. Alex Di Gerlando, che ha iniziato la sua carriera nell'art department di Broken Flowers, e progettato la prima stagione di "True Detective" della HBO, assume il ruolo di scenografo di Centerville e dei suoi dintorni; il capo dipartimento addetto al trucco Judy Chin e la costumista Catherine George condividono una storia ricca e illustre con il regista, con il lavoro della Chin risalente a Ghost Dog: Il codice del samurai e la George – prima che disegnasse i costumi per Paterson – ha lavorato in Coffee and Cigarettes, dove ha supervisionato il guardaroba di Cate Blanchett; il sound mixer Drew Kunin lavora con Jarmusch dal 1984, quando ha curato il sound di Stranger Than Paradise – Più strano del paradiso.

Il Direttore della Fotografia frequente collaboratore di Jarmusch, Frederick Elmes, che ha lavorato in Eraserhead – La mente che cancella e Velluto Blu per David Lynch, oltre a decine di classici, ritorna alla famiglia Jarmusch dopo aver girato Paterson, Broken Flowers, Taxisti di notte, ed una grande percentuale di Coffee and Cigarettes, tra cui il cortometraggio "Somewhere in California".

"Fred è uno dei nostri più grandi cineasti viventi, estremamente concentrato e innovativo, con modi semplici e belli di migliorare ciò che appare sullo schermo", afferma Jarmusch. "Lavoriamo insieme da molto tempo – è stato il mio insegnante per molti versi, su come si fa un film".

Elmes ha scelto di girare gran parte del film in "day for night" – in gergo cinematografico, l'effetto notte è una tecnica utilizzata per simulare delle scene notturne durante le riprese alla luce del giorno, un ritorno alla cinematografia dal micro-budget nello stile de La notte dei morti viventi. La maggior parte delle scene notturne del film – tra cui molte delle scene dell'apocalisse zombie – sono state girate alla luce del giorno e manipolate in post-produzione per proporre l'oscurità.

L'approccio astuto di Elmes alla risoluzione dei problemi – frutto di decenni sul campo a partire dagli anni '70, quando ha realizzato dei cortometraggi con David Lynch – è stato utile per diverse sequenze d'interni in auto, in particolare per le scene della Pontiac Le Mans con Selena Gomez e i suoi compagni di viaggio, e le scene della macchina della polizia con gli agenti Robertson, Peterson e Morrison. In effetti, la maggior parte delle scene di guida in I Morti non muoiono sono state girate in un teatro di posa, con gli attori che guardavano attraverso il parabrezza dell'auto in un magazzino vuoto mentre le telecamere riprendevano. Elmes e l'incredibile team VFX hanno inserito digitalmente i filmati degli esterni durante la post-produzione, un processo meticoloso.

DARE VITA AI NON MORTI

La più grande sfida per Jarmusch nel realizzare il suo ultimo lungometraggio è stata lavorare con effetti speciali – pratici e digitali – per creare gli zombie elaborati ma intenzionalmente antiquati. Notoriamente minimalista nel suo approccio al cinema, I Morti non muoiono segna la prima incursione dell'esperto regista nel mondo del makeup prostetico, dei VFX, effetti pratici (inclusi organi e viscere di silicone) usati per dar vita a molti tagli alla gola e decapitazioni del film in modo più efficace, nella fase di post-produzione.

"Tutti abbiamo visto 'The Walking Dead', quindi è stato impostato un certo standard su come dovrebbe essere uno zombie attualmente", dice lo scenografo Alex Di Gerlando. "Noi abbiamo optato per una versione dello zombie non così grottesca e rigorosa, che fa riferimento ai classici sugli zombie, come La notte dei morti viventi".

"Ammazza la Testa", una battuta ricorrente nei dialoghi di I Morti non muoiono, diventa un mantra per diversi personaggi che scoprono che l'unico mezzo efficace per annientare i non morti è la decapitazione violenta. In una delle scene più memorabili del film, la Swinton fa cadere diverse teste di zombie in rapida successione con la sua spada katana, camminando elegantemente con disinvoltura per le strade di Centerville in un kimono fluttuante, creato dalla frequente collaboratrice della Swinton, Catherine George. Nel film le teste non si limitano a rotolare – si spostano e scoppiano, lasciando una misteriosa polvere nera.

"Volevo una cosa in particolare per i nostri zombie: essere senza sangue e senza fluidi", dice Jarmusch. "Quando vengono decapitati, hanno solo della polvere scura all'interno".

Il regista era fermamente convinto di non volere un bagno di sangue nello stile di Tom Savini, il cosiddetto Sultan of Splatter, il cui trucco protesico e gli zampillanti geyser di sangue sono diventati delle firme nei film degli anni '70 e '80 di George Romero, Tobe Hooper e Dario Argento. Per i suoi effetti pratici, incluso il trucco protesico, Jarmusch si è rivolto alla casa degli effetti del New Jersey, Prosthetic Renaissance, le cui opere sono apparse in Il cigno nero, The Wrestler e in diversi film di Martin Scorsese.

Per il lavoro sugli effetti visivi, comprese le decapitazioni, Jarmusch si è rivolto ai supervisori di VFX Alex Hansson e Sam O'Hare della Chimney, una casa VFX con uffici in tutto il mondo, tra cui Los Angeles, New York e Gothenberg, in Svezia. Più recentemente, la Chimney ha contribuito con i VFX in Atomica Bionda, inclusa una sequenza di combattimento di 10 minuti con Charlize Theron che lotta contro svariati nemici a distanza ravvicinata.

Il coordinatore degli stuntman Manny Sivero – un altro veterano di diverse produzioni di Jarmusch – ha coreografato le scene di lotta e decapitazione, usando effetti pratici (comprese le teste mozzate) realizzati dalla Prosthetic Renaissance, che sono stati catturati su pellicola mentre le teste mozzate cadevano sul terreno. Questi scatti hanno richiesto un coordinamento meticoloso per adattarsi alle riprese successive, perfezionati dai VFX in fase di post-produzione.

Durante la pre-produzione, la Prosthetic Renaissance ha modellato dei busti delle teste di attori come Chloë Sevigny e Carol Kane. Senza il tempo di fare un busto di Selena Gomez, la squadra, rappresentata dal fondatore dell'azienda Mike Marino e dal key artist Mike Fontaine, ha escogitato un modo per usare il trucco protesico sul collo dell'attrice, per ricreare una gola strappata. Usando i VFX in post-produzione, il team della Chimney ha rimosso digitalmente il corpo della Gomez, lasciando solo la sua testa – sembra mozzata in una scena in cui Adam Driver la fa penzolare in aria – e nel frattempo le palpebre della Gomez si agitano brevemente dopo la sua decapitazione.

"La cosa interessante di I Morti non muoiono è che c'è una vera intersezione tra gli effetti del computer e gli effetti pratici, il trucco ed i costumi", afferma Di Gerlando. "È stato divertente capire come unire tutti i pezzi del puzzle, creando un'immagine e uno stato d'animo più ampio nel film, rispetto a ciò che è scritto nella sceneggiatura".

ANATOMIA DI UNA SCENA: CAFFÈ!

I primi zombie sullo schermo di I Morti non muoiono sono gli "zombi del caffè", interpretati da collaboratori di lunga data di Jarmusch, Iggy Pop e Sara Driver (Boom For Real: The Late Teenage Years of Jean-Michel Basquiat).

Il budget di Jarmusch non ha potuto realizzare un intero cast di zombie meticolosamente trasformati, costringendo il regista a riservare dei look specifici per interpreti più in vista come Pop e la Driver; molti zombie nel film indossano un trucco più semplice e suggestivo applicato dal capo dipartimento Judy Chin e il suo team, e dei costumi specifici d'epoca scelti da Catherine George.

"Dovevo decidere caso per caso quali zombie richiedevano un trucco protesico e quali no, ma l'idea era di avere una combinazione, usando la semplicità de La notte dei morti viventi come guida", dice Jarmusch. "È una combinazione in parte per scelta e in parte per limitazione economica".

Mentre gli zombie del caffè escono dalle loro tombe del cimitero di Centerville – con la Driver in stivali con i tacchi alti completamente spettinata, e Pop che indossa un gilet di pelle e dei pantaloni a zampa di velluto a righe – il meticoloso lavoro della George è in mostra: ha modellato il look retrò della coppia ispirandosi a Keith Richards e Anita Pallenberg, l'iconica coppia del rock & roll all'alba degli anni '70. Prima delle riprese, la George ha fatto trattare i costumi di entrambi gli attori da un artista che ha usato della vernice, della sporcizia e della carta vetrata per creare un aspetto logoro da zombie.

"Il lavoro di Catherine ha giocato un ruolo importante per darci l'impressione che ognuno dei non morti fosse una singola persona specifica – non so se un film abbia mai sperimentato una cosa del genere", dice Joshua Astrachan. "Hai la sensazione che questi zombie hanno singole personalità, che escono dalla tomba in tempi ed epoche diverse. È intenso".

Continuando il processo, l'hairstylist Jasen Sica ha mantenuto i capelli di Iggy Pop per lo più intatti, 'sporcandoli' con alcuni prodotti senza modificare la sua iconica silhouette. Usando lacca per capelli e polvere (essenzialmente per un effetto sporco), ha trasformato la Driver in una sporca bionda esplosiva del 1972, aggiungendo una pettinatura specifica per il periodo modellato su Brigitte Bardot. "Volevo che fosse carina," dice Sica, "e che non avesse un aspetto disastrato".
Mentre gli amanti spacciati arrancano verso il Centerville Diner alla ricerca di caffeina e carne umana, il lavoro della Chin e del suo team di truccatori, in collaborazione con Marino e Fontaine della Prosthetic Renaissance, assume un aspetto macabro. "Jim voleva tornare alla vecchia versione hollywoodiana dello zombie, rimanendo lontano dalle creature dall'aspetto intenso di spettacoli come "The Walking Dead", dice la Chin. "Ha ragione quando insiste sul fatto che gli zombie de La notte dei morti viventi sono più spaventosi di qualsiasi altro film – se si guardano da vicino delle comparse sullo sfondo delle scene, alcune non sono truccate, ma sono terrificanti! Il trucco non deve essere necessariamente cruento o sanguinolento per incutere timore".

Aggiunge Mike Marino: "Di solito nei suoi film Jim non usa grandi effetti, quindi si è concentrato sullo sviluppo degli effetti pratici e il trucco horror. I film pieni di effetti, implicano una lunga pianificazione e molto lavoro nella pre-produzione; quindi ha fatto affidamento su di noi per aiutarlo a capire come realizzare il tutto".

Evitando il trucco protesico per Iggy Pop, la squadra addetta al trucco ha impallidito la sua pelle per far emergere la struttura ossea, rendendo organicamente decadente il suo viso e mantenere i lineamenti riconoscibili. "Ha una faccia e un cranio incredibili", dice Marino. "Non ha richiesto molto oltre al fondo tinta sul viso, ed alcuni effetti di venature e croste. Questo tipo di zombie marcescente si poteva realizzare solo su un tipo come Iggy Pop".

La strategia di trucco di Sara Driver è stata più semplice, utilizzando colori organici e vari gel e spray satinati per mantenere intatta la sua bellezza retrò. "Il personaggio di Sara è morto all'inizio degli anni '70, quindi abbiamo giocato con ombretti blu e ciglia finte, mettendo in risalto i suoi lineamenti in modo naturale ma crepitante", dice la Chin. "Ho aggiunto un tocco di colore sulle guance per modellarle gli zigomi". Per i denti marci, la Chin si è rivolta ad una società chiamata Mouth Effects, specializzata in miglioramenti orali.

L'imponente fisicità di Pop è stata resa rigida e inquietante nelle scene grazie a un'aerografia di lattice su tutto il corpo ad opera di Mike Fontaine, che ha spruzzato il prodotto sul corpo dell'interprete dalla testa ai piedi, richiedendo a Pop di rimanere immobile nella roulotte del trucco con le braccia in aria per lunghi periodi di tempo. Riguardo a questo processo Pop spiega: "Jim ha detto al reparto trucco,"Iggy sembra troppo sano per essere uno zombie, bisogna 'rovinarlo'. Così  mi sono piombati addosso e mi hanno circondato come fossero una congrega, coprendomi di trucco per un'ora o due sulla sedia. Poi mi hanno spruzzato addosso il lattice e ho cominciato a sentirmi come un personaggio di una storia di Edgar Allan Poe: avevo i capelli e gli occhi pieni di porcherie, i vestiti sporchi, e sangue finto dappertutto".

Prima della produzione, il team della Prosthetic Renaissance ha tenuto diversi incontri sul tema del mangiare carne – in particolare quali materiali potevano utilizzare per replicare l'effetto degli zombie che mangiavano parti del corpo umano, sulla macchina da presa. Dice Mike Marino: "Jim voleva mostrare Iggy che mastica un intestino, così ci siamo presentati sul set con un distributore d'acqua fredda imbottito con della vera salsiccia, insieme a della salsa barbecue per il sangue e dei pezzi morbidi di banana che assomigliano al grasso della carne – il tutto è avvenuto a una temperatura di più di 30 gradi, immaginate un po'".

La Driver divora la carne di un' impiegata del ristorante interpretata da Eszter Balint, che è apparsa in Stranger Than Paradise – Più stano del paradiso nel 1984, e che la Driver all'epoca poco più che ventenne, ha prodotto. Durante le riprese, la scena macabra si è allungata come fosse stata un'eternità, con la Driver che mangiava finte viscere dal cadavere devastato della Balint, fatte appositamente dalla squadra della Prosthetic Renaissance. "Jim non ha dato lo stop, quindi ho continuato a mangiare la povera Eszter", afferma la Driver.

UN TURBINIO DI ZOMBIE

Mostrare Pop e la Driver per la prima grande scena di zombie in I Morti non muoiono è una cosa; l'apocalisse degli zombie è un'altra. Mentre il film progredisce in una vera e propria eruzione dei non morti, i team di truccatori, parrucchieri e costumisti hanno avuto il loro bel da fare, dovendo collaborare strettamente e coordinarsi per acconciare e vestire molti zombie in rapida successione.

"C'erano giorni in cui avevamo 20 persone ammassate nella roulotte del trucco tutte insieme: è stata dura", dice Fontaine. "Stavamo usando molti materiali di stratificazione, compresa la tinta, e abbiamo trovato delle scorciatoie per creare gli effetti delle croste nere richieste da Jim, che abbiamo realizzato con i fondi del caffè mescolati alla colla, usando dei pennelli per spalmare il tutto sui corpi e le facce degli attori".

Aggiunge Marino: "È stata una sfida coordinarci per preparare tanti zombie in un breve lasso di tempo, diventando quasi un tira e molla – cercavamo di dare a Jim quello che voleva, rapidamente, lavorando duro per rendere gli zombi esteticamente belli".

Lavorando con decine di comparse, ognuna delle quali doveva essere rapidamente zombificata come in un processo di assemblaggio, insieme a molti membri del cast centrale, Judy Chin e il suo staff di tre assistenti hanno avuto il compito di realizzare decine di look da filmare durante una punitiva e calda estate – quando il trucco è ostinatamente resistente alla pelle umana.

"Se non sei un vero esperto, è difficile far sembrare una persona organicamente morta", dice la Chin. "Parrebbe facile da fare: scavare gli occhi e gli zigomi e truccare il viso per far sembrare l'attore scarno e morto, ma è difficile usare solo le polveri colorate per modellare i contorni della struttura ossea, senza farlo sembrare un contorno. Il nostro compito era far apparire gli zombie come se non fosse stato necessario l'intervento di un truccatore".

ALLA RICERCA DI CENTERVILLE

I Morti non muoiono è stato girato ad Upstate New York nei mesi di luglio e agosto del 2018. Prima della produzione, il location manager Jeff Brown ha incontrato Jarmusch e Alex DiGerlando per trovare una location per Centerville che fosse ragionevolmente vicina a New York – ma che rappresentasse la proverbiale città con tre poliziotti.

"Stavamo cercando una città che fosse al tempo stesso grafica e specifica, e che si contraddistinguesse immediatamente", afferma Brown. "Sapevamo da subito che necessitavamo di una stazione di polizia o un motel".

Dopo due settimane di sopralluoghi senza trovare nulla di adatto nei frondosi sobborghi delle vicine contee di Rockland e Westchester, Brown e la sua squadra hanno sondato le successive contee di turno sperando di trovare qualcosa di più caratteristico e rurale.

"Gli edifici su tre piani avrebbero ucciso la città, a nostro avviso", dice Brown. "Una zona con troppe costruzioni, o moderna, con catene di negozi nelle vicinanze, non avrebbe funzionato".

Su suggerimento della Hudson Valley Film Commission, hanno battuto le contee di Ulster, Delaware, Dutchess, Sullivan, Greene e Orange, molte delle quali contenevano piccoli villaggi e terreni agricoli. Con l'aiuto della HVFC e Google Maps, il team addetto alle location ha ristretto il cerchio su 15 città.

In un successivo sopralluogo con Jarmusch, Brown, Elmes, DiGerlando e il produttore Carter Logan, la squadra si è imbattuta nel villaggio di Fleischmanns, situato vicino a Middletown nella contea del Delaware, prevalentemente montuosa, popolata da sole 322 persone. L'ultima produzione cinematografica che ha girato in quel posto è stata la pellicola indipendente Julian Po, interpretata da Christian Slater, che si è chiusa nel 1997. Il piccolo villaggio, situato nel Catskills, a 20 miglia da Woodstock e lontano da qualsiasi interstatale, era lieto di accogliere una produzione di dimensioni modeste.

"Nella sceneggiatura, Centerville è una cittadina con una tavola calda, un negozio di ferramenta e una stazione di polizia, ma non ci sono molte città rimaste così piccole e pittoresche come quella di cui avevamo bisogno", dice Brown. "Il villaggio di Fleischmann era adatto per noi perché ha una strada principale con attività e vetrine, ma anche delle case che si affacciano su terreni agricoli circostanti".

La piccola area centrale ha reso facile il controllo degli zombie mentre si aggirano numerosi verso la fine del film, e nelle vicinanze della strada principale del villaggio c'erano una stazione di polizia (creata dalla produzione in un negozio vuoto), un motel e una fattoria. Fatta eccezione per le scene al ristorante e alla stazione di servizio, i realizzatori hanno trovato quasi tutto quel che cercavano, la perfetta location, in un piccolo villaggio della contea di Delaware. E soprattutto, gli abitanti di Fleischmanns e dintorni si sono gentilmente prestati per interpretare degli zombie nel caldo punitivo di agosto.

Con la location assicurata, DiGerlando ha costruito gli interni dell'agenzia di onoranze funebri dove la Zelda Winston della Swinton imbalsama i cadaveri e pratica le arti marziali, in una via di mezzo tra una casa vittoriana e una casa di culto panasiatica. Ha costruito il negozio di ferramenta di Hank Thompson da zero, ricco di complessi dettagli in un piccolo spazio per una scena chiave in cui gli zombie attaccano Danny Glover e Caleb Landry Jones, barricati all'interno.

La set decorator Kendall Anderson ha setacciato le ferramenta della zona che stavano chiudendo, in modo che la produzione potesse acquistare degli inventari e creare una replica meticolosa di un piccolo negozio di ferramenta.
Inoltre, anche gli interni della stazione di polizia sono stati costruiti da zero, e contenevano tre scrivanie e due celle molto anacronistiche, una delle quali accoglie Carol Kane in una scena memorabile prima che venga decapitata.

FANTASMI  INTRAPPOLATI IN UN SOGNO

Mentre il film è destinato alla completa interpretazione dello spettatore, coloro che cercano un tema dominante in I Morti non muoiono devono ascoltare l'indelebile e triste canzone del film, scritta da Sturgill Simpson, un cantante country vincitore del Grammy, i cui suggestivi e malinconici testi riecheggiano la storia in generale, e la storia americana in particolare, in un periodo davvero inquietante.

È una canzone sull'apatia, l'indifferenza e la precarietà in un mondo che cambia rapidamente, mentre i personaggi si aggrappano alle libertà in declino e al libero arbitrio, come se ognuno di noi fosse uno zombie che barcolla verso i comfort del nostro passato. "C'è una tazza di caffè pronta ad ogni angolo", lamenta Simpson nella canzone. "Un giorno ci alzeremo e scopriremo che l'angolo è sparito".

Jarmusch, un vero fan di Simpson sin dall'album di debutto del cantautore del 2013, High Top Mountain, ha contattato il prolifico artista già nelle prime fasi del suo processo di scrittura, volendo una canzone che potesse essere riprodotta ripetutamente nel film per sottolineare i temi più grandi della storia. Tra i vari riferimenti alla canzone nel film: i personaggi hipster guidati da Selena Gomez, che vengono visti acquistare una copia del CD del brano dal commesso di un negozio Caleb Landry Jones; e mentre il Ronald Peterson di Adam Driver cerca il nome della traccia mentre in macchina attraversa Centerville con il capo della polizia Robertson.

L'unica richiesta di Jarmusch al compositore, dopo avergli inviato la sceneggiatura, è stata che la canzone doveva essere concepita nello stile classico country della metà del secolo, con il titolo della sceneggiatura che aveva scritto. "'The Dead Do not Die' è un bellissimo gioiello di canzone, è come se fosse stata creata nel 1961 e in qualche modo si fosse persa nelle crepe della storia", dice Jarmusch, la cui band SQÜRL fornisce la suggestiva colonna sonora del film non-diegetica. "Il brano è l'unica fonte musicale dell'intero film, e possiamo ascoltarlo in parte circa cinque o sei volte nel corso del film".

La canzone evocativa di Simpson, con la sua classica strumentazione country e il cantato accorato, sottolinea la natura effimera delle nostre vite e ci implora di svegliarci e prestare attenzione ai dettagli che ci circondano. "Ci saranno vecchi amici che ti girano intorno in una città piuttosto familiare", conclude Simpson, "che hai visto quella volta quando hai alzato lo sguardo dal tuo telefono".

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I Morti Non Muoiono disponibile in Digitale da giovedì 26 Settembre 2019 e in DVD da mercoledì 2 Ottobre 2019
info: 13/06/2019.


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