Poster The Equalizer – Il Vendicatore
Locandina The Equalizer - Il Vendicatore
The Equalizer - Il Vendicatore (The Equalizer) è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Azione e Drammatico diretto da Antoine Fuqua. Il film dura circa 128 minuti. Adattamento cinematografico della fortunata serie televisiva 'The Equalizer' del 1980 Il cast include Vladimir Kulich, Johnny Skourtis, Denzel Washington, Chloë Grace Moretz, Alex Veadov, Bill Pullman, Marton Csokas, E. Roger Mitchell, Melissa Leo, Allen Maldonado, Mike O'Dea, Haley Bennett. In Italia, esce al cinema giovedì 9 Ottobre 2014 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 4 Febbraio 2015. Al Box Office italiano ha incassato circa 2634929 euro.

McCall si è lasciato alle spalle il suo passato misterioso. Ma quando incontra Teri, una ragazza sotto il controllo di violentissimi gangster russi, non riesce più a starsene a guardare.

McCall (Denzel Washington) si è lasciato alle spalle il suo passato misterioso e si sta dedicando a una nuova vita tranquilla. Ma quando incontra Teri (Chloë Grace Moretz), una ragazza sotto il controllo di violentissimi gangster russi, non riesce più a starsene a guardare. Armato delle capacità segrete che gli permettono di punire chiunque si azzardi a fare violenza sui deboli, McCall mette fine al suo pensionamento volontario e sente risvegliarsi la sua sete di giustizia. Se c’è qualcuno con un problema, con le probabilità avverse, o senza nessuno a cui rivolgersi, McCall lo aiuterà. Lui è The Equalizer – Il vendicatore!

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 9 Ottobre 2014
Uscita in Italia: 09/10/2014
Data di Uscita USA: venerdì 26 Settembre 2014
Prima Uscita: 26/09/2014 (USA)
Genere: Azione, Drammatico
Nazione: USA - 2014
Durata: 128 minuti
Formato: Colore
Produzione: Columbia Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 55.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 98.000.000 dollari | Italia: 2.634.929 euro
Soggetto:
Adattamento cinematografico della fortunata serie televisiva 'The Equalizer' del 1980
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 4 Febbraio 2015 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA The Equalizer

Recensioni redazione

The Equalizer - Il vendicatore, la recensione
The Equalizer - Il vendicatore, la recensione
Giorgia Tropiano, voto 7/10
The Equalizer - il vendicatore con protagonista Denzel Washington è un action che gioca tutto sulla bravura del suo protagonista e su una buona sceneggiatura. Assolutamente consigliato per chi ama il genere ma non solo.
Recensione: Blu-ray di The Equalizer - Il Vendicatore
Recensione: Blu-ray di The Equalizer - Il Vendicatore
Redazione, voto 8/10
The Equalizer con Denzel Washington la Universal lo propone in Blu-ray un video non eccezionale ma che soddisfa, un audio italiano buono e un reparto degli extra ottimo.

Immagini

[Schermo Intero]

CHI E’ THE EQUALIZER – IL VENDICATORE

Per Denzel Washington, la forza che spinge Robert McCall – il personaggio che interpreta nel thriller d’azione The Equalizer – Il Vendicatore, è un innato senso di giustizia. “Robert McCall ha alle spalle un passato di cui non è orgoglioso, ed ora è in cerca di redenzione”, spiega Washington. Opta quindi per una vita tranquilla, ma il suo desiderio di giustizia si risveglia quando una ragazza – abbandonata a sé stessa – ha bisogno del suo aiuto. “Aveva perso la propria autostima – pur non rinnegando mai del tutto le sue attitudini-, di conseguenza ha preso la decisione consapevole di cambiare vita. Ma l’ incontro con una giovane indifesa, sfruttata e minacciata, gli farà cambiare idea”. “La motivazione di McCall è semplice”, afferma Todd Black, uno dei produttori del film. “Di fronte  a un’ingiustizia nei confronti di una persona qualsiasi, una persona che non può difendersi, o perché non ne ha le capacità o perché non sa nemmeno da dove cominciare, in lui si scatena una forma di protezione: violenta o non violenta”.

Per il regista Antoine Fuqua – che torna a fare squadra con Washington dopo averlo diretto nella sua interpretazione da premio Oscar® in Training Day – McCall si rifà ad alcune gesta eroiche archetipiche che si sono tramandate nella cinematografia. “Ho considerato questo film come un ritorno al passato, sulla scia dei western di Sergio Leone”, spiega. “C’è un antieroe, in una lotta, tendenzialmente riluttante e restìo ad impugnare una pistola … ma quando ha la possibilità di aiutare gli altri, non esita a farlo. Usa tutte le sue abilità a tal fine”.

“A tutti piacerebbe credere che esista qualcuno pronto ad aiutarci, se solo sapessimo dov’è”, dice il produttore Jason Blumenthal. “Qualcuno che in qualche modo potesse rispondere ad un annuncio disperato su Internet, che faccia sì che la richiesta di aiuto non cada nel vuoto. Mi piacerebbe credere che nel mio momento di bisogno, ci fosse qualcuno che mi ascoltasse – che mollasse tutto e venisse in mio soccorso, a prescindere. Bene, questa persona è l’ Equalizer, il Vendicatore”.

Il film  si basa sull’omonima serie televisiva degli anni ’80 (trasmesso in Italia con il titolo Un Giustiziere a New York), e ne riprende il tema centrale: le gesta di un uomo, altamente preparato, pronto a vendicare i  più deboli. Sebbene i realizzatori abbiano ripreso solo la premessa ed il titolo dalla serie originale, Blumenthal sostiene che già la premessa sia di per sé molto rilevante. “La parola ‘vendetta’ è una parola molto forte e potente”, osserva. “Molte persone sanno che il mondo è pieno di ingiustizie, così l’idea di creare un equilibrio – di compensazione, rivendicazione – è molto significativa. Se non altro, penso che il titolo sia molto più attuale ora, nel 2014, che nel 1980. Le persone si sentono protette da questo eroe: un uomo che compie degli atti eroici per difendere i più bisognosi”.

Sulla base di questo concetto, il progetto è stato adattato appositamente per Washington dallo sceneggiatore Richard Wenk, che ha ottenuto il lavoro una volta che i produttori hanno intuito che avesse colto in pieno il senso di giustizia del protagonista. “Volevo scrivere una storia che partisse dalle origini – cosa che non era evidente nella serie televisiva”, dice Wenk. “Ho avvolto di mistero la vita di  McCall, e ciò mi ha dato la libertà di poter reinventare questo personaggio”.

“La sceneggiatura di Richard è come un candelotto di dinamite”, dice Fuqua. “E’ importante tenere sempre d’occhio lo stoppino. Fa scintille – e si sa che prima o poi, scoppierà”.

Per Chloë Grace Moretz, che si è unita al cast nei panni di Teri – la ragazza che McCall ha deciso di aiutare – Washington è perfetto per il ruolo da protagonista. “C’è molto di Denzel nella sua interpretazione” dice, “McCall può essere la persona più dolce, affascinante e sorridente – ed un minuto dopo diventa un assassino, e pensi ‘Caspita! Succede tutto così velocemente!’ “.

Fuqua afferma che una delle caratteristiche che appartiene al personaggio descritto nella sceneggiatura di Wenk, è l’improvvisazione. “McCall non va in giro armato – lo faceva in passato”, dice il regista. “Lui entra in una stanza, si guarda intorno ed in due secondi sa esattamente ciò che ha alla sua sinistra e cos’ha sulla destra, che gli può essere utile  – e sa altresì che userà una qualsiasi di quelle cose per immobilizzare le persone. Riesce a disarmarti e ritorcerti contro l’arma che impugnavi. Non uccide da lontano – lo fa faccia a faccia. E’ un essere umano particolare. Dopo averlo visto in azione, non si considererà più anche un semplice ‘cavatappi’ solo per quello che è. Garantito! “.
L’idea del cavatappi – utilizzato in uno dei momenti più memorabili e raccapriccianti di una sequenza di combattimento del film – è nata direttamente da Fuqua. “Ho incontrato un mio amico, che aveva familiarità con questo mondo”, spiega. “Gli ho detto che la lotta sarebbe stata girata in un bar, e mostrandomi tutti gli oggetti utili di un bar, mi ha detto: ‘Questo è ciò di cui potresti aver bisogno’. Ha preso il cavatappi, e mi ha fatto vedere cosa aveva in mente”.
Washington si era mostrato interessato al progetto fin dalle prime righe della sceneggiatura, ma erano tutti d’accordo sul fatto che non ci sarebbe stata alcuna proposta riguardo la sua interpretazione, fino alla conclusione dello script. Tre giorni dopo aver dato a Washington il copione, i produttori erano sulle spine, in attesa della risposta, quando finalmente il telefono di Black ha squillato. “E’ Denzel” ricorda, ” ‘Todd,’ dice, ‘ecco Robert McCall’ “.

In veste di produttore, Washington ha lavorato con Wenk per delineare il personaggio che voleva interpretare. Partendo dalle classiche domande – “Chi è? A cosa mira? Quali sono i suoi difetti? Dove vuole arrivare? Inizialmente si pensava ad un uomo che voleva aiutare la gente, ma che poi  si è trasformato in qualcosa d’altro. Voleva chiudere definitivamente la porta del passato, ma questa giovane innocente gliel’ha fatta riaprire”.

Nella scelta del regista, Washington era entusiasta all’idea di fare nuovamente coppia con Fuqua. Dopo la loro esperienza di Training Day, secondo Fuqua, era chiaro che The EqualizerIl Vendicatore  si preannunciava d’ essere una buona partita tra attore e regista. “Parte di ciò che ho scoperto in Training Day è che ciò che valuto sulla pagina come un pezzo d’ azione, Denzel lo recepisce allo stesso modo – è in grado di trasformare l’azione in dramma, con la semplicità di una scena di dialogo”, sostiene Fuqua. “E’ imprevedibile, nel miglior modo possibile – vive nel suo mondo, e tu sei una mosca sul muro, e per evitare di esser catturato, devi essere abbastanza intelligente da prevedere come prosegua la scena”.

Allo stesso modo, Washington aveva piena fiducia nel suo regista. “Ha un grande talento”, dice l’attore. “Gli abbiamo mandato il materiale e l’ha accolto positivamente – ci siamo seduti a tavolino, ha tirato fuori moltissime idee… ed il gioco è fatto”.  In seguito, sul set, la fiducia è stata ripagata. “Antoine aveva chiara la visione del film – che voleva realizzare con il sussidio di videocamere dedicate. Ma non ho mai avuto dubbi. Antoine ha molta dimestichezza con la telecamera – non mi preoccupavo affatto. L’unica cosa di cui mi preoccupavo era la recitazione”, sorride.

“Avevamo coordinazione e complicità”, dice Fuqua. “Ci sono stati momenti in cui non c’era bisogno di parlare; entrambi sapevamo dove voleva arrivare l’altro”.

Dopo Training Day, Fuqua e Washington hanno avuto diverse occasioni di collaborazione, ma The Equalizer- Il Vendicatore è stata la prima che li ha riuniti effettivamente. “Non abbiamo forzato nulla”, dice Blumenthal. “Non è stato come ‘Riuniamo la coppia di Training Day.’ Un film non deve essere concepito così. Penso che Antoine stesse cercando di fare un film che entrasse nella profondità di un personaggio, per capire veramente ciò che motiva una persona. Si può dar vita ad un grande personaggio se si dispone di un attore incredibile e, naturalmente, noi avevamo Denzel. Di conseguenza la sfida è stata trovare un personaggio in cui Denzel si sarebbe potuto calare, ed un mondo a cui Antoine avrebbe dato vita”.

IL CAST DI SUPPORTO

Chloë Grace Moretz è a capo del cast di supporto nei panni di Teri, una ragazza costretta ad una vita di minacce e terrore. Dopo l’incontro con McCall, la sua storia risveglierà in lui un desiderio di giustizia.
“Quando ho sentito che si trattava di una prostituta, ho pensato che sarebbe stato un ruolo  sulla scia di Taxi Driver – un po’ fuori dalle righe”, dice. “Ma sono rimasta sorpresa. Il ruolo né glorifica la prostituzione né la giustifica. Teri non viene mai mostrata mentre si prostituisce. Non ci si focalizza mai sulla sua professione, quanto sulla sua persona. Si vede che c’è ancora una luce di speranza nei suoi occhi, e che aspira ad una vita migliore se solo riuscisse ad uscire da questo mondo che la spaventa. Questo è quel che più mi è piaciuto del personaggio: la speranza intrinseca intorno a cui ruota tutta la sua storia”.
La Moretz sostiene che la speranza interiore è alla base del legame tra Teri e McCall. “Lui percepisce questo suo sogno”, dice. “E’ come se ci fosse uno specchio: da una parte una giovane terrorizzata, e dall’altra una ragazza risucchiata da un mondo terribile, costretta alla strada per sopravvivere”.
Washington afferma anche che Teri, ha il dono di voler guardare oltre quella realtà. “Conosce la mentalità maschile – che si tratti di un dono naturale o che abbia imparato a farlo grazie alla sua professione”, spiega Washington. “Ed è così che sa riconoscere ciò che può ferirla e farle del male”.
“La prima volta che l’ha incontrato, ha rotto il suo codice etico”, dice la Moretz. “Lo ha guardato negli occhi. Ha notato i suoi tic tipici di chi è affetto da disturbi ossessivi-compulsivi: gira il suo libro un centinaio di volte, sposta la roba che ha intorno. Ma è incredibilmente affascinata dal notare che finalmente qualcuno si preoccupa di lei, mentre tutti quelli che ha intorno la trattano con indifferenza”.
Una volta ottenuta la parte, la Moretz ha voluto approfondire alcuni aspetti del personaggio. “Ci sono ragazze che sono entrate nel giro provenienti da ogni parte del mondo – dalla Russia, dalla Scandinavia”, dice. “Ho visitato un’organizzazione fantastica chiamata Children of the Night – che aiuta le ragazze americane ad abbandonare i marciapiedi e trovare una sistemazione, contattando un numero telefonico. La mia intenzione non era quella di sfruttare la loro situazione – sono semplicemente un’attrice che deve interpretare un ruolo – ma da donna, volevo capire. L’incontro con quelle ragazze non solo mi ha aiutato per la parte di Teri, ma anche se appena sedicenne, ho ritenuto importante accendere i riflettori su quest’organizzazione, che ringrazio molto”.
Ma per McCall, non si tratta solo di salvare Teri – le sue azioni lo condurranno nel cuore della mafia russa. L’attore Marton Csokas ha assunto il ruolo di Teddy, il gangster a capo dell’organizzazione. “Mi è piaciuta la sfida di interpretare il cattivo”, dice. “In passato ne ho interpretati – addirittura uno russo – e non era mia intenzione ripetermi. Quindi, è stato intrigante trovare un approccio differente, non convenzionale e più oscuro, al materiale. E’ stato divertente”.
Csokas sostiene che Wenk ha dato al personaggio “dei punti forti e le informazioni necessarie per un’interpretazione che potesse prendere varie direzioni. L’idea forte che ho cercato di mantenere è stata l’aspetto sociopatico – l’assenza di coscienza, di amore, di emozioni, la non curanza dei parametri morali degli altri. Questi spunti sono ottimi per calarsi nel personaggio”. Questo è ciò che distingue Teddy da McCall. Laddove Teddy mostra l’incapacità di prendersi cura di altre persone, McCall se ne preoccupa talmente tanto da riprendere quella vita che aveva giurato si sarebbe lasciato alle spalle.
Per adottare l’accento che contraddistingue Teddy, Csokas ci ha messo del suo. “Non volevo dargli un accento russo stereotipato”, spiega. “I Russi che imparano l’inglese parlano tutti in modo diverso. Così ho immaginato che avesse trascorso del tempo in Inghilterra – probabilmente a Londra – e ho provato a dargli un accento cockney. Non bisogna dimenticare che è un sociopatico, ed i sociopatici sono notoriamente buoni mimi”.
L’attore David Harbour interpreta Frank Masters, un poliziotto corrotto della polizia di Boston. “Collabora con la mafia russa e la mafia irlandese, tra le altre. Prende parecchi soldi da loro”, afferma Harbour. Quando McCall inizia a dare la caccia alla gente che minaccia Teri, viene guardato a vista da Masters, intento a proteggere gli  interessi della mafia ad ogni costo. “Masters rappresenta un ostacolo non solo per McCall, ma anche per Teddy, perché hanno idee divergenti su come affrontare le situazioni. Conosce molto bene Boston – è casa sua – e vive un rapporto conflittuale con quest’uomo che, appena arrivato pretende di dirgli cosa deve fare”.
Bill Pullman e Melissa Leo sono rispettivamente Brian e Susan Plummer, una coppia appartenenti al passato di McCall. “Sono l’unico rapporto consolidato uomo-donna nella vita di McCall”, nota Pullman. Riguardo il rapporto con la Leo, dice: “E’ stato un piacere dar vita ad un rapporto ventennale: si ha la possibilità di esprimere un magnifico stato d’animo”.
Brian Plummer, continua: “Viene da una famiglia ricca. Richard Wenk ha incontrato questo genere di persone nel Sud della Francia – gente erudita e ricca, al servizio del governo per le loro conoscenze approfondite sulle relazioni estere”. Nella fantasia di Pullman, è in quella circostanza che ha incontrato sua moglie – anche se lei era decisamente fuori degli uffici di questo gruppo di esperti e dalla prima linea.
La Leo, che ha vinto l’Oscar® per il suo ruolo in The Fighter, dice che come McCall, si suppone che i coniugi siano in pensione. “Brian e Susan Plummer si sono ritirati da quel mondo”, afferma. “Ma improvvisamente rientriamo in gioco, nel momento in cui Robert McCall bussa alla nostra porta”.
La Leo sostiene che tra Susan Plummer e McCall c’era una tale complicità che spesso non c’erano bisogno di parole per capirsi. “Nel loro mondo, nulla è casuale. Ci sono sempre cose non dette, ed entrambi sono stati addestrati ed hanno lavorato a lungo per essere in grado di cogliere dei segnali,  di leggere letteralmente i pensieri dal comportamento delle persone. Così, quando si presenta McCall, gli piacerebbe pensare che lei non sappia cosa gli stia succedendo, ma sa che immagina che si trovi nei guai”.
Ma che tipo di rapporto hanno avuto i due nella vita precedente di McCall? “Non si sa che tipo di storia abbiano avuto”, afferma l’attrice. “E’ lasciato tutto all’immaginazione. Ma paradossalmente, la domanda da porsi non è ‘Che cosa hanno fatto insieme,’ ma ‘Che cosa non hanno fatto insieme?’ “.
Riguardo Bill Pullman, che nel film interpreta suo marito, la Leo ricorda: “Bill è stato molto gentile, mi ha chiamato nella mia camera d’albergo appena siamo arrivati. Abbiamo fatto una passeggiata nel parco, e preso un caffè insieme; non abbiamo parlato della sceneggiatura o dei personaggi, abbiamo avuto modo di conoscersi un po’ meglio. Da quella conversazione, ho capito chi è, quali sono state le sue esperienze, gli inizi della sua carriera, e tutte queste informazioni mi sono state utili nell’approccio di Susan con Brian”.
Coincidenza, anni fa la Leo ha avuto un ruolo di supporto in un episodio della serie televisiva “The Equalizer”. La memoria è fugace, ma YouTube è per sempre.

LA PRODUZIONE

La realizzazione dell’azione di The EqualizerIl Vendicatore, nasce dagli incontri preliminari tra Fuqua, Washington, e Keith Woulard, uno dei coordinatori stunt del film. “La tendenza nella cinematografia è quella di realizzare delle scene d’azione con le telecamere in movimento e lo spostamento degli oggetti intorno – tanto da portare il pubblico a non capire cosa stia succedendo”, dice Fuqua. Bene, questo è esattamente quello che non volevo. “Il mio obiettivo era quello di ottenere l’azione attraverso la recitazione”, dice Fuqua.
Per le scene d’azione di McCall, Fuqua si è ispirato al combattimento reale dei pugili. “Ho un caro amico che è un grande pugile: Sugar Ray Leonard”, osserva. “Dai suoi racconti, si evince quanto debba essere intelligente un pugile. Anche solo toccandoti e chiedendoti ‘ehi, come va oggi?’ capisce se sei in forma, o se rappresenti una potenziale minaccia. Oppure ti osserva, per studiare i tuoi movimenti, il tuo linguaggio del corpo, ed intuisce i tuoi punti di forza e di debolezza. Ti analizza a fondo. Anche McCall è addestrato così: scorge queste sfumature e le usa a suo vantaggio. Abbiamo voluto evidenziare proprio questo”.
Il passo successivo è stato quello di rallentarlo nelle scene d’azione. “Quando abbiamo girato la scena del bar, che è veloce – molto veloce, ho detto: ‘Va bene farla veloce, ma dovremmo personalizzarla. Rallentiamola, facciamola sembrare come fosse un dialogo, affinché affiori il personaggio all’interno di tutto questo movimento, e si capisca perfettamente tutto quello che Denzel è in procinto di fare”.
Per Fuqua era altrettanto importante che le scene fossero realistiche. “Ci siamo chiesti, può succedere veramente? Si possono davvero fare fisicamente queste cose? Cosa può succedere ad un essere umano se fa questo? E si scopre che per la maggior parte della gente, la gente comune, tutto questo non è possibile – in un incidente d’auto, il cuore batte più velocemente, si è assaliti dal panico. Per le persone come McCall, invece, è esattamente il contrario. La loro frequenza cardiaca rallenta. Il respiro rallenta. Tutto intorno a loro rallenta. Le loro pupille si aprono per far entrare più luce. E tutto accade in una stanza nell’arco di pochi secondi. E poi, dopo aver controllato tutto, entrano in azione”.
Per Woulard, come coordinatore degli stunt, il processo è iniziato adattando i singoli passi dello script al set. “Abbiamo parlato con Denzel e Antoine riguardo quel che volevano fare”, dice. “In questo caso particolare, Denzel non voleva la scena di un combattimento di arti marziali – ricercava una lotta diretta, ravvicinata, agile e creativa. E Antoine, naturalmente, era d’accordo”. Woulard ha apportato la propria esperienza maturata in ambito militare, compreso le forze speciali, nel creare le lotte per il film.
Per questo film in particolare, era fondamentale che la squadra degli stunt lavorasse a stretto contatto con Washington e creare un’azione che l’attore da solo potesse svolgere. “Abbiamo impostato tutta l’azione di fronte a noi. Denzel appare per quasi il 95% del tempo”, osserva Woulard. “Perciò, circa un mese prima dell’inizio delle riprese ho iniziato a prepararlo- e ci siamo allenati quotidianamente”.
L’allenamento era indispensabile, in quanto il personaggio è altamente preparato ed esperto. “Con un coltello alla mano durante una lotta, lo sporgere della lama farebbe certamente pensare: ‘OK, ora prenderà velocemente il sopravvento sul nemico’ “, sostiene Woulard. “Ma se quel coltello invece è rivolto dalla parte del manico e la lama è nel palmo della mano, e le mosse sono quelle della boxe, beh, rivelano una certa esperienza”.
Una particolarità di Robert McCall è che lui non usa una pistola contro i suoi avversari, ma usa ciò che trova intorno, tutto ciò che è a portata di mano. “Che sia un posacenere sul tavolo, o un tagliacarte sulla scrivania”, continua Woulard. “Oppure un vaso, una forchetta, una tazza, un libro. E quando combatte alla Home Mart, gioca in casa: raccoglie ed usa tutto ciò che trova”.
In questo modo, il genere d’azione di The Equalizer – Il Vendicatore non si limita alle acrobazie, ma continua attraverso tutte le fasi della produzione cinematografica, tra cui la fotografia e la scenografia. “Antoine è stato colui che ha proposto l’idea della ‘visione-Equalizer‘, se vogliamo”, afferma il produttore Todd Black. “E’ stata un’idea totalmente sua fin dall’inizio, dal primo incontro. L’abbiamo proposta a Mauro Fiore, il direttore della fotografia, che ha lavorato in Training Day, e ha vinto l’Oscar® per Avatar, ed a Naomi Shohan, la sua scenografa di Training Day, e tutti e tre insieme hanno dato vita a quest’ idea”.
“Quando abbiamo reclutato Naomi per questo film, ha detto: ‘Deve puzzare di realismo. Si deve avere l’impressione che Robert McCall sia l’uomo della porta accanto. Quando cammina nella Home Mart, si deve avere l’impressione di esserci veramente”, aggiunge Black. “Ma ha anche detto: ‘Anche se è reale, non deve apparire né troppo ordinato né sporco – deve avere un’anima, essere a lume di candela, deve emanare calore. McCall deve avere un animo buono, altrimenti non potrebbe essere il Vendicatore’ “.
La Shohan dice che per la realizzazione del film la parte più complicata è stata l’allestimento dei set, che dovevano contenere tutto ciò che poteva servire a McCall per i combattimenti- senza svelare troppo – e poi utilizzarlo durante le scene d’azione. “L’arredatrice Leslie Rollins ed il suo team hanno lavorato attentamente: ci siamo confrontati su quello che sarebbe stato importante per le scene di combattimento, consapevoli che ne avremmo avuto bisogno fin dall’inizio per poi riutilizzarlo in seguito durante la lotta”.
La Shohan ha inoltre creato il set del ristorante dove si incontrano Teri e McCall. “L’idea era quella di un locale che avesse delle finestre avvolgenti, per lasciar entrare un fascio di luce nella penombra”, spiega. “la ricerca è stata ardua: le abbiamo cercate ovunque. E poi finalmente abbiamo trovato quel che stavamo cercando – delle finestre incredibili – ma erano di un negozio di pavimenti. Così abbiamo chiesto di poterlo avere in prestito, per trasformarlo per un po’ di tempo in un locale. Abbiamo tolto tutto, abbiamo fatto un bancone, abbiamo ricoperto i pavimenti, abbiamo messo un controsoffitto. Abbiamo quindi appeso le luci, e dipinto le pareti di un colore che avesse un effetto oscuro, ma che allo stesso tempo avesse zone luminose. Abbiamo scelto le tonalità del famoso quadro di Hopper, di un colore tendente al verde, con un  bancone rosso. L’idea non era originale, ma si adattava bene – dava la sensazione di un luogo dove il tempo si fosse fermato, un posto fermo agli anni ’40”.

LE MUSICHE

Per la colonna sonora, Fuqua si è rivolto al compositore Harry Gregson-Williams. “Il processo creativo inizia sempre dal protagonista – e McCall è il personaggio centrale di questo film”, dice. “Una volta scoperto cosa lo motiva, il percorso che ho intrapreso è stato quello di guardare la realtà con i suoi occhi. Quando si trova in una situazione di pericolo, la telecamera si avvicina al suo volto, e va nella profondità del suo sguardo – di fatto, si vede un riflesso di quello che sta guardando”.
Come risultato, la colonna sonora – come d’altronde il resto del film – segue un approccio realistico. “Poiché Antoine voleva che l’azione fosse credibile, anche le musiche dovevano essere radicate nella realtà. Non potevamo certo utilizzare dei corni francesi per annunciare l’arrivo dell’eroe. Doveva piuttosto apparire dalla penombra. Ma ho imparato ben presto che per apportare oscurità ad una scena, è necessario disporre di un piccolo raggio di luce, in modo che il contrasto sia evidente. Per le musiche che fanno da sottofondo a McCall ho scelto un approccio duplice: uno che segue le sue scene d’azione, quindi forte e rumoroso, ed uno più delicato”.
Appena McCall entra in azione, esplode anche la musica di Gregson-Williams. Il compositore osserva che il pubblico non è necessariamente consapevole dell’aumento della tensione. “In effetti si segue il personaggio di Denzel – e solo lui sa cosa accadrà da lì a poco”, dice. “I suoni pian piano fanno venire i brividi, e  nello stesso momento in cui McCall entra in azione, la musica lo accompagna”.
Quei momenti sono bilanciati dalle scene con Teri. “C’è molta fragilità e naturalezza nelle interpretazioni di Chloë, così le ho accompagnate con una melodia semplice di un pianoforte, circondata da suoni delicati”, spiega il compositore. “Era importante non eccedere con i suoni a danno delle emozioni. Li abbiamo tenuti come cornice per lasciare scoprire al pubblico la loro connessione”.
Per le musiche di Teddy, Gregson-Williams ha avuto un approccio inusuale. “Rappresenta il cattivo, ma mi sono voluto concentrare sul suo personaggio. Indossa degli abiti eleganti e costosi – è il personaggio meglio vestito del film. Arriva a bordo di un jet privato. Non gli mancano certo i soldi. Non è solo un delinquente, è una persona molto raffinata – soltanto conoscendolo meglio ci si rende conto del lavoro sporco che fa. Così ho pensato ad una musica raffinata per lui”.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
The Equalizer – Il Vendicatore disponibile in DVD da mercoledì 4 Febbraio 2015
info: 09/10/2014.

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