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The Founder (2016)

The Founder
Locandina The Founder
The Founder è un film del 2016 prodotto in USA, di genere Biografia e Drammatico diretto da John Lee Hancock. Il film dura circa 115 minuti. Il cast include Linda Cardellini, Patrick Wilson, Michael Keaton. In Italia, esce al cinema giovedì 12 Gennaio 2017 distribuito da Videa-CDE. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 3 Maggio 2017. Al Box Office italiano ha incassato circa 1807285 euro.

Come si può creare uno dei più grandi imperi economici a partire da un semplice hamburger? Per rispondere occorre scoprire la storia vera di Ray Kroc – interpretato da uno straordinario Michael Keaton – imprenditore statunitense, meglio noto come il fondatore della catena miliardaria McDonald’s. Il regista John Lee Hancock racconta tra luci ed ombre, tra ambizione ed ostacoli, la storia di successo di quello che oggi è considerato un guru dell’imprenditoria, prima di Steve Jobs e Mark Zuckerberg.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 12 Gennaio 2017
Uscita in Italia: 12/01/2017
Data di Uscita USA: venerdì 25 Novembre 2016
Prima Uscita: 25/11/2016 (USA)
Genere: Biografia, Drammatico
Nazione: USA - 2016
Durata: 115 minuti
Formato: Colore
Produzione: FilmNation Entertainment, The Combine
Distribuzione: Videa-CDE
Box Office: USA: 11.231.245 dollari | Italia: 1.807.285 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 3 Maggio 2017 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: John Lee Hancock

Cast Artistico e Ruoli:

Immagini

[Schermo Intero]

LA STORIA DI THE FOUNDER

Siamo nel 1954, Marilyn Monroe ha appena sposato Joe DiMaggio; Elvis Presley registra “That’s All Right” e “Blue Moon of Kentucky” per i Sun Studio di Memphis; il produttore Walt Disney ha quasi completato la costruzione del suo parco divertimenti ad Anaheim in California; la comunità di Levittown è oramai popolata dalle nuove generazioni. Mentre il paese vive il boom del dopoguerra, in Illinois, il 52enne Ray Kroc lavora come commesso viaggiatore per l’azienda Prince Castle, il cui prodotto di punta è il frullatore Multimixer utilizzato dai drive-in americani per preparare i frullati.

Ray viaggia ogni giorno per tutto il Midwest nel tentativo di vendere i suoi prodotti; ad attenderlo nella loro casa di Chicago c’è sua moglie Ethel, donna devota che ha supportato il marito e le sue continue iniziative imprenditoriali per tanti anni e che ha oramai esaurito la pazienza.
L’ordine di sei Multimixers da parte di un ristorante di San Bernardino in California attira subito l’attenzione di Ray. Quale ristorante necessita di fare 30 frullati alla volta? Così decide di andare ad incontrare Dick e Mac McDonald, i proprietari dell’omonimo chiosco di hamburger. Quando vede la notevole attività che i fratelli hanno messo in piedi, la mente di Ray inizia a frullare: è certo che il sistema ideato dai due fratelli – la catena di montaggio per la preparazione dei cibi e il menù semplice ma con prodotti di alta qualità – ha il potenziale per avere successo in tutto il paese diventando una presenza costante della vita quotidiana delle famiglie americane.
Prima di diventare ristoratori, i fratelli McDonald avevano lavorato a Hollywood durante la Depressione nel settore dei trasporti per la Columbia Pictures. Ma quando scoprirono il potenziale di profitto nel settore della ristorazione, lasciarono l’attività e aprirono un chiosco di hot dog ad Arcadia. Poi aprirono il loro primo McDonald nella vicina San Bernardino, dove il loro menu di 27 portate includeva ogni cibo immaginabile. Cercando di risparmiare denaro attraverso l’efficienza, i fratelli crearono un approccio rivoluzionario che chiamarono Speedee System. Il menù tipico dei drive-in a quel tempo costituiva un affare, così i fratelli McDonald ridussero il loro menù a pochi prodotti amati dalla maggior parte delle persone: hamburger, patatine e bevande analcoliche. Anziché un drive-in preferirono aprire un ristorante walk-up, dove la gente si metteva in fila in piedi per ordinare direttamente alla casse. La cucina fu strutturata e ottimizzata per garantire massima velocità ed efficienza nella preparazione del cibo.
In un primo momento i fratelli McDonald affidarono a Ray il compito di gestire il franchising. Dopo aver visto il progetto di Dick degli archi d’oro, Kroc insistette affinché ogni ristorante fosse caratterizzato da quel simbolo facilmente riconoscibile da tutti grazie ad un alone luminoso. Così gli archi dorati luminosi divennero un simbolo iconico di Pop Art onnipresente come una bottiglia di Coca-Cola o una lattina di zuppa Campbell.
Tornato a Chicago, Ray iniziò a cercare affiliati per aprire nuove sedi di McDonald. In breve tempo, Ray Kroc aprì 13 ristoranti intorno a Chicago e nel Midwest.
Dopo anni di duro lavoro, le cose finalmente procedevano bene per l’imprenditore; fu in quel momento che incontrò la moglie di uno dei suoi nuovi affiliati Joan Smith, una giovane e attraente donna dotata di uno spirito estremamente affine al suo.
Sebbene le operazioni di franchising avessero successo, Ray subiva una forte pressione finanziaria e personale sia per la piccola parte a lui spettante da contratto, sia per la sua impazienza per la lenta espansione dell’attività e la frustrazione per le limitazioni che i fratelli McDonald imponevano sul design e sul funzionamento dei ristoranti. Ray aveva per McDonald una visione di dominazione globale del mercato e non sopportava che i due fratelli di provincia lo rallentassero.

Fu allora che Ray incontrò il mago della finanza Harry Sonneborn, che gli consigliò di pensare a McDonald come un business immobiliare piuttosto che solo un’attività di vendita di hamburger; facendo così avrebbe potuto recidere i suoi legami contrattuali con i fratelli McDonald e garantire a se stesso profitti inimmaginabili. L’idea di Harry era semplice: Ray doveva acquistare i terreni dove sarebbero stati edificati tutti i futuri ristoranti McDonald per poi concederli in locazione ai suoi affiliati. Questa operazione avrebbe tagliato fuori i fratelli McDonald poiché avevano diritto unicamente sull’interno delle mura dei ristoranti mentre avrebbe garantito a Ray ricavi costanti.
Ray mise in pratica l’intelligente e scaltra idea di Harry e incassò la maggior parte dei profitti, tagliando fuori i fratelli McDonald. Nel 1961 Ray acquistò la quota dei fratelli McDonald e diventò l’unico proprietario, presidente e amministratore delegato. Fu così che costruì l’impero di fast-food diventato leggenda.

QUALCUNO HA DETTO MCDONALD’S?
DALLA SCENEGGIATURA ALLO SCHERMO

Per il produttore Don Handfield, THE FOUNDER ha inizio con una canzone. Già nel 2004, quando casualmente ascoltò “Boom, Like That”, il singolo tratto dall’album appena pubblicato dal cantautore solista Mark Knopfler dei Dire Straits, il produttore Don Handfield, fondatore insieme all’attore e produttore Jeremy Renner della società di produzione The Combine, ne fu immediatamente incuriosito. Il testo della canzone – riflessioni di Knopfler dopo aver letto l’autobiografia di Ray Kroc – racconta di come il venditore di mixer per frullati dell’Illinois incontrò i fratelli McDonald a San Bernardino e propose loro l’idea del franchising per la loro attività. Handfield fu incuriosito dall’uomo della canzone. Come chiunque, conosceva l’oramai onnipresente catena di fast-food, ma voleva avere maggiori dettagli sulla storia e su come tutto aveva avuto inizio.
Handfield dice di aver letto tutti i libri e gli articoli disponibili su Ray Kroc. “È come una start-up della Silicon Valley di oggi. È la storia affascinante di due fratelli che hanno creato qualcosa e poi l’uomo d’affari arriva e lo porta al livello successivo. Per far questo è necessaria una spaccatura violenta.”
Mentre le ricerche di Handfield su Ray Kroc e sui fratelli McDonald proseguivano, i personaggi e il tema del film iniziò a prender forma. Secondo Handfield, sono due le forme di capitalismo rappresentate rispettivamente da Ray Kroc e dai fratelli McDonald. “I fratelli McDonald erano molto simili al capitalismo sostenibile incentrato sul creare un grande prodotto, con un impatto ridotto sul mercato, attento alle condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Mentre il progetto di Ray Kroc è l’opposto. “Il fulcro dell’interesse di Handfield era proprio il rapporto e poi lo scontro tra i due imprenditori idealisti e uno senza scrupoli che non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di avere successo. Nonostante tutto, Handfield ammette di aver provato ammirazione per Ray Kroc, un uomo che all’età di 52 aveva ancora la forza, la resistenza e la fiducia per creare un impero.

Handfield dice di aver fatto ricerche sulla vicenda per cinque anni fino a quando ha avuto un colpo di fortuna. Mentre stava facendo una ricerca su Google a tarda notte, si è imbattuto in un piccolo articolo che riportava un’intervista a Dick McDonald in cui dichiarava di possedere un piccolo motel in Massachusetts. Chiamò l’attuale proprietario della struttura dicendogli di essere un produttore cinematografico interessato a fare un film sulla famiglia McDonald. Il proprietario trasmise il messaggio alla famiglia McDonald, precisamente a Jason French, nipote di Dick, che disse di aver aspettato 50 anni che qualcuno lo contattasse per raccontare la storia della sua famiglia. Dick e suo fratello Mac erano morti da diversi anni, perciò la famiglia affidò a Jason French la gestione delle trattative con il produttore di Hollywood. Handfield fu sorpreso di apprendere che un’icona della storia americana non avesse mai destato fino ad allora l’interesse di alcun giornalista, scrittore o produttore cinematografico.
Eccitato di avere tra le mani la vera storia della nascita di McDonald raccontata dal loro punto di vista, Jason French e i membri della famiglia condivisero materiali d’archivio e memorabilia dei McDonald con Handfield, tra cui fotografie, disegni e mock-up, le lettere che si scambiarono i fratelli McDonald e Ray Kroc e le registrazioni delle loro conversazioni. “Sono stati reperti preziosi per la creazione del film”, dice Handfield. “Ho sempre voluto che il film non fosse una storia sui fast-food ma sul capitalismo.”
“È incredibile per la nostra famiglia che questa storia sia finalmente raccontata portando alla luce le origini di McDonald”, dice Jason French. Suo nonno e il prozio furono dei grandi innovatori, crearono un sistema di produzione che non solo sarebbe stato messo in pratica nei loro ristoranti, ma che avrebbe costituito lo standard per ristoranti fast food di tutto il mondo. “Mio nonno era un uomo che aveva tante idee e sogni, intuì in anticipo il potenziale di tante cose. Si chiedeva sempre come migliorare, come velocizzare rendendo il sistema più efficace.”
Dopo 10 anni da quando Handfield ascoltò per la prima volta il brano di Mark Knopfler –
Sto andando a San Bernardino/ i miscelatori di frappè sono il mio lavoro adesso/ questi tizi hanno comprato un sacco di roba / ci dev’essere qualcosa di interessante sotto –
il produttore si era finalmente assicurato i diritti cinematografici da parte della famiglia McDonald. Handfield e il produttore Jeremy Renner portarono il progetto al famoso produttore Aaron Ryder, co-presidente della FilmNation Entertainment di New York, che subito ne fu entusiasta. “È esattamente il tipo di film a cui ci interessiamo”, dice Ryder riferendosi alla società di produzione e distribuzione cinematografica. “È un film sull’America e sul capitalismo. Parla della determinazione per il raggiungimento del successo, dell’integrità della ricerca e anche della sua perdita. Rappresenta il sogno americano: si può avere successo nonostante tutto grazie alla pura forza di volontà.”

Il progetto prese forma rapidamente. Prima di sottoporlo ad un regista per studiare gli aspetti artistici e drammatici del film, i produttori ritennero necessario avere lo script giusto. Diversi sceneggiatori furono contattati per individuare quello che avrebbe potuto rendere al meglio questa storia leggendaria trasformandola in una character piece. Infine nel 2013, Handfield contattò lo sceneggiatore Robert Siegel, che aveva appena scritto THE WRESTLER; la sua sensibilità poteva essere perfetta per descrivere l’ascesa di Ray Kroc da semplice venditore a presidente dell’impero mondiale dei fast food. “Avevamo consultato diversi scrittori,” ricorda Handfield, “e la visione di Rob era quella di raccontare la storia dei fratelli McDonald dal punto di vista di Ray Kroc. Ho pensato fosse un approccio davvero originale e potente.”
“Mi piacciono le grandi storie americane”, afferma lo sceneggiatore noto per aver scritto e diretto la commedia nominata agli Spirit Award BIG FAN con Patton Oswalt. “La genesi di McDonald tocca tutti i grandi temi americani: la cultura dell’auto, gli anni ’50, la crescita delle periferie, i fast-food, il capitalismo e l’avidità. È una grande storia mai raccontata in questo modo. La nascita dei fast-food ha influenzato totalmente il modo di mangiare: come, dove e con chi mangiamo.”
Siegel vide immediatamente il potenziale incredibile del personaggio di Ray. “Ray Kroc è una figura complicata, enorme, polarizzante che fa di tutto per ottenere successo.” Oltre al tantissimo materiale di ricerca su Ray Kroc e McDonald, lo scrittore ha anche esplorato il contesto generale dell’America nel 1950. “Siamo nel dopoguerra e il Paese sta crescendo rapidamente”, dice Siegel. “È il momento del rock and roll, della cultura dell’auto, della gioventù e dei drive-in. Questo uomo è completamente fuori dal tempo. È il mondo di Elvis Presley mentre Ray è un uomo di Bing Crosby.” Per quanto fosse un pesce fuor d’acqua, però, Ray Kroc fu uno dei principali motori della cultura degli anni ’50, così come in seguito dei ’60, ’70 e oltre.
Secondo Siegel, la storia delle origini di Ray Kroc e dei McDonald ricorda un altro grande imprenditore: Mark Zuckerberg e la problematica creazione di Facebook rappresentata nel film di David Fincher, THE SOCIAL NETWORK. “Io tendo verso l’oscurità,” spiega Siegel, “sono affascinato dai personaggi complicati, incasinati”. E quando Don Handfield ed io abbiamo iniziato a discuterne, ci siamo resi conto che avevamo una visione molto simile; entrambi intendevamo creare un ritratto di questo grande uomo senza scrupoli che ha cambiato l’America, ha cambiato il mondo.” Siegel ha tratto inoltre ispirazione da film come IL PETROLIERE, QUARTO POTERE e TUCKER – UN UOMO E IL SUO SOGNO, e libri come The Power Broker: Robert Moses and the Fall of New York di Robert A. Caro, tutte opere che ritraggono grandi imprenditori individualisti e magnati dell’industria.
Ray Kroc ha vissuto una lunga vita ricca di molti capitoli; per questo creare la struttura del film è stata una sfida. Siegel spiega: “Non c’era bisogno di concentrarsi sui primi anni della sua vita; il punto di partenza del film lo ritrae nella fase in cui è un rappresentante fallito che non aveva ottenuto alcun successo e che si trovava già più o meno all’età del pensionamento. Aveva superato i 50 anni quando si imbatté nei fratelli McDonald.”
In otto settimane Siegel ha dato vita alla prima stesura della sceneggiatura combinando un personaggio così forte con le tematiche americane del 20° secolo. Per lo sceneggiatore il momento decisivo della storia è quando Ray Kroc mette gli occhi per la prima volta sui McDonald. “È un momento decisivo. C’è questo tizio che vaga da decenni per le strade americane vendendo Multimixers senza grandi risultati. Non c’è nulla che faccia pensare che sia un tipo speciale. Si trova a un passo dalla pensione. Ma quando vede questo ristorante in piena espansione nella polverosa città di San Bernardino, sente di aver trovato la sua vocazione, il suo scopo.”

Ray Kroc aveva sempre desiderato raggiungere il successo e quando incontra i fratelli McDonald vede l’opportunità di realizzare qualcosa di grande e di dimostrare a tutti cosa è in grado di fare. “Per le persone come i commessi viaggiatori che conducono una misera vita sempre in viaggio è una sorta di opportunità di redenzione,” contempla Siegel. Una delle cose mirabili del visionario imprenditore è la sua capacità di rialzarsi ogni volta. “Nonostante tutto nella sua vita dimostrasse che era un tipo insignificante e non destinato a nulla di speciale, egli credeva fermamente che doveva esserci un motivo, una ragione per la quale andare avanti. La sua biografia è intitolata Grinding it Out e questo è ciò che era. Ha avuto fiducia che tutto ciò che viveva lo avrebbe infine portato a qualcosa.”
Il titolo del film, THE FOUNDER, si riferisce all’idea comune che vede Ray Kroc come il fondatore di McDonald, ma i produttori lo hanno scelto anche con un senso ironico. “Ray non è stato il fondatore di McDonald,” afferma Don Handfield, “non ha creato lui il sistema Speedee, né quella tipologia di fast-food. Ma senza Ray Kroc, McDonald non sarebbe mai divenuto il marchio internazionale che è oggi.” Anche lo sceneggiatore Robert Siegel concorda: “Di sicuro Ray ammirava i fratelli McDonald. Avevano creato qualcosa che lui non era in grado di fare, avevano avuto un’idea originale e brillante. Avevano pensato in grande e con ambizione. Ma Ray ragionava ancor più in grande! Voleva 2.000-3.000 ristoranti in franchising e all’epoca suonava un’idea folle. Quindi non fu il fondatore sebbene lui si definì tale. Dopo aver acquisito i diritti della società, ha lentamente riscritto la storia di McDonald estromettendo i due fratelli anche da essa.”
Con oramai una sceneggiatura pronta per lo schermo, i produttori hanno scelto il pluripremiato scrittore, regista e produttore John Lee Hancock per dirigere il film. Aaron Ryder dice che, oltre ad essere uno scrittore e regista esperto, Hancock è una delle persone più amabili di Hollywood. “È una persona che sa esattamente quello che vuole fare e che si circonda di collaboratori con i quali ha lavorato per gli ultimi dieci o quindici anni”, dice Ryder. Il multi-talentuoso regista ha diretto molti film di successo acclamati dalla critica come THE ROOKIE e THE BLIND SIDE, e più recentemente il film storico ambientato nel 1960, SAVING MR. BANKS, con Tom Hanks nel ruolo del famoso cineasta e uomo d’affari Walt Disney. Don Handfield dice: “Ho pensato che fosse il regista perfetto, rappresenta un po’ il Frank Capra o Norman Rockwell del nostro tempo. Sa raccontare storie molto americane in un modo senza tempo. Chi meglio di lui avrebbe potuto raccontare questa grande storia Americana?”
Nel suo ultimo film, SAVING MR. BANKS, Hancock ha ricreato l’Australia del 1906 e Los Angeles nel 1961, quindi aveva familiarità con i film ambientati nel passato. THE FOUNDER è ambientato negli anni 1954-1961, un periodo in cui in gran parte del paese si stava diffondendo la produzione di massa. Nell’ottimista dopoguerra di Elvis Presley, iniziarono a nascere nuove periferie, interstatali, motel lungo la strada e fast-food. “E’ sempre divertente fare film ambientati nel passato”, dice Hancock, “per le automobili, per l’abbigliamento e per la ricerca di anacronismi. E’ sicuramente più facile fare un film contemporaneo, ma c’è qualcosa di soddisfacente nell’essere in grado di viaggiare nel tempo.”

I produttori hanno creduto che la storia di Ray Kroc e dei fratelli McDonald potesse servire anche ad umanizzare la onnipresente catena di fast-food. “Penso che quando le persone conosceranno la storia, la grande catena McDonald potrà beneficiare di una percezione più umana che credo si sia persa negli ultimi cinque decenni,” osserva il produttore Don Handfield. “La McDonald Corporation potrebbe essere turbata dalla prospettiva di un film su Ray Kroc con tutti i pregi e i difetti, ma penso che infine saranno contenti quando vedranno il film. Ogni volta che ora passo davanti ad un McDonald, non vedo più una potenza nel settore dei fast-food, ma vedo due fratelli che si amavano e che volevano creare un ristorante per le famiglie che fosse conveniente e di qualità.” Anche se THE FOUNDER presenta con schiettezza le vere origini della catena, il produttore Aaron Ryder ritiene che la McDonald dovrebbe esserne entusiasta. “Ogni volta che ho letto la sceneggiatura, ho avuto voglia di andare a mangiare un hamburger da McDonald! Ogni persona negli Stati Uniti ha un rapporto di familiarità con questo marchio. Se si è in grado di attingere a quel sentimento nostalgico portando le persone a desiderare di mangiare un hamburger da McDonald, questo non può che favorirli.”
L’obiettivo del film, dice Handfield, non è diffamare Ray Kroc o glorificare i fratelli McDonald. “Credo che la metà delle persone penseranno che Ray Kroc è un eroe americano e l’altra metà penserà che lo sono i fratelli McDonald. “Penso che sia una cosa positiva. Credo che in un certo senso Ray Kroc sia stato mosso dalla disperazione e dalla paura di fallire, voleva avere successo ad ogni costo e in un certo senso tutti noi abbiamo adottato questo credo nazionale: avere successo ad ogni costo.”

UN CANDIDATO ALL’OSCAR®,
DUE ATTORI DI TALENTO,
UN CAST ECCEZIONALE …
UN PANINO CON SEMI DI SESAMO, SALSA SPECIALE, LATTUGA, FORMAGGIO, SOTTACETI, CIPOLLE  

IL CASTING HA INIZIO

Il produttore esecutivo della FilmNation Aaron Ryder, John Lee Hancock e il produttore esecutivo Glen Basner, collega di Ryder alla FilmNation, ricordano che una sera erano in un bar – “una di quelle sere in cui tutte le grandi decisioni vengono prese” – e stavano parlando del casting. “Ho detto a John che saremmo dovuti andare a casa e scrivere cinque nomi su un pezzo di carta per il ruolo di Ray Kroc, metterlo via per un paio di giorni e non pensarci più. Poi riprendere quel pezzo di carta e cerchiare due nomi. Così ho fatto proprio questo e il primo nome è stato Michael Keaton. Non ricordo nemmeno il secondo nome tanto ho sentito che Keaton fosse perfetto per la parte. L’attore aveva appena girato BIRDMAN e aveva appena vinto il Golden Globe come Miglior Attore. Il produttore Don Handfield aveva visto recentemente una foto in bianco e nero di Keaton sulla copertina di Entertainment Weekly e aveva subito pensato: “Ecco Ray Kroc! Sembrava esattamente lui. E’ un attore fenomenale e ha interpretato così tanti ruoli che sapevo che sarebbe stato fantastico come protagonista del film. È il tipo di attore che incarna il prototipo del sogno americano.”
Michael Keaton interpreta Ray Kroc, l’uomo che ha trasformato l’idea dei fratelli McDonald in una catena nazionale di successo. Dopo una carriera di successo con ruoli iconici in film come BATMAN e BEETLEJUICE, Keaton ha ottenuto una candidatura all’Oscar® per il suo ruolo da protagonista nel film nominato agli Oscar® BIRDMAN.
Michael Keaton ha accettato la parte. “La prima volta che ho sentito parlare di questo progetto e ho iniziato a leggere la sceneggiatura, ho pensato: perché mai nessuno ha raccontato questa storia? È un classico esempio del capitalismo americano.  E tutti hanno un rapporto con McDonald riconducibile all’infanzia. Non è solo questione di hamburger o di cibo. McDonald è stato il più grande cambiamento nella cultura popolare dei fast-food che ci sia mai stata. È il luogo dove è cambiato tutto in America.”
Pur essendo THE FOUNDER la prima collaborazione tra Keaton e il regista John Lee Hancock, fin da subito i due hanno sentito una grande sintonia per l’interpretazione del personaggio principale del film. Per Hancock il film poggia letteralmente sul ritratto che Keaton fa di Ray Kroc. “Questo film è basato tutto su Michael Keaton,” afferma Hancock. “È presente in quasi tutte le scene.” È il “viaggio” di Ray Kroc da un commesso viaggiatore di 52 anni agli uffici dirigenziali di una delle aziende in più rapida crescita in America. “Sapevo che Michael Keaton sarebbe stato grande. È incredibilmente dotato, talentuoso, è un attore con cui è facile lavorare poiché disposto a sperimentare.”
Anche lo sceneggiatore Robert Siegel concorda sull’opinione rispetto a Michael Keaton, osservando che un attore originario di Pittsburgh è perfetto per interpretare un uomo del Midwest che si sente come un pesce fuor d’acqua quando si ritrova al sole della California. “E’ estremamente affascinante, ma quando vuole, sa essere anche viscido, mellifluo. E’ in grado di raggirarti con facilità, ha una gran parlantina. Ha interpretato diversi ruoli come venditore. Avrebbe potuto recitare in AMERICANI o interpretare Willy Loman. Sa essere drammatico, affascinante e carismatico allo stesso tempo.”
Per i ruoli di Dick e Mac McDonald, inizialmente partner di Ray Kroc e poi avversari, il produttore Aaron Ryder dice ci è voluto molto tempo per individuare gli attori giusti. “Sono molto orgoglioso di come abbiamo selezionato gli attori per i fratelli McDonald. È sempre difficile selezionare attori che devono interpretare dei fratelli, è necessaria anche una certa somiglianza o affinità fisica, e questo non è semplice. John Lee Hancock li ha sempre concepiti come uomini robusti dall’aspetto molto americano.” Per primo fu scelto Nick Offerman, allora disponibile perché nella pausa estiva della serie della NBC, PARKS AND RECREATION; a seguire fu scelto il caratterista John Carroll Lynch. “Guardandoli insieme sembravano funzionare”, dice Ryder. “Abbiamo messo le loro foto accanto ai veri fratelli McDonald e abbiamo pensato che fossero un buon abbinamento, oltre, naturalmente, al fatto di essere ottimi attori.”

L’attore e umorista Nick Offerman interpreta Richard “Dick” McDonald, il più giovane dei fratelli McDonald; tra i due è il più creativo e ferrato in termini di design. Oltre a molte innovazioni e ad aver ispirato il vocabolario dell’architettura del dopoguerra, Dick ha originariamente progettato i leggendari archi dorati della catena di fast-food, nel tentativo di rendere il loro ristorante immediatamente distinguibile per i passanti, e così facendo, creando uno dei simboli più iconici nella storia della ristorazione.
In THE FOUNDER l’attore comico – attualmente star della commedia PARKS AND RECREATION della NBC – interpreta uno dei suoi primi ruoli drammatici. Secondo il produttore Aaron Ryder, Nick Offerman ha recitato in diversi film più piccoli e alcuni film indipendenti, ma mai con un ruolo così complesso e strutturato. “In merito al suo personaggio (Dick McDonald) Offerman, sostiene che i fratelli McDonald siano una sorta di Henry Ford del fast –food, e ritiene Mac quello affabile e che ci sa fare con la gente. “Se si fosse trattato di auto, Mac sarebbe stato quello capace di venderti l’auto dei sogni mentre Dick sarebbe stato più adatto a fare i conti, controllare gomme e luci e mettere a punto tutto.” Nel suo tempo libero Nick Offerman è anche un falegname e gestisce il suo negozio Offerman Woodshop nel quartiere alla moda Atwater Village nel lato est di Los Angeles. Per interpretare il ruolo di Dick McDonald divenendo quello che lui stesso definisce “il ritratto di Norman Rockwell,” Offerman ha dovuto tagliarsi i baffi, che caratterizzano il personaggio che interpreta in PARKS AND RECREATION. “Sono stati proprio il taglio di capelli, gli occhiali e una divisa da ristorante che mi ha permesso di sentire la mentalità dell’uomo di affari che credo avesse Dick McDonald.”
Offerman sottolinea che è sempre stato affascinato dalla storia della nascita dei fast-food e di aver divorato il libro di Eric Schlosser, Fast Food Nation e altri libri dell’autore Michael Pollan. Si è sentito privilegiato ad interpretare un personaggio che rappresenta una parte della storia di McDonald. “Ray Kroc ha ragione quando dice ai due fratelli: “avrete molti imitatori che cercheranno di fare ciò che fate voi!” Ma le persone pagheranno per il nome McDonald e per ciò che rappresenta in termini di fast-food americano.” Offerman sostiene che quando i McDonald aprirono il loro chiosco a San Bernardino nel 1940, una nuova normativa del Presidente Franklin D. Roosevelt era appena stata approvata e gli americani si sentivano in diritto di ottenere ciò che volevano velocemente.” Abbiamo il diritto di ottenere i nostri pasti e le nostre auto e i nostri posti di lavoro e la nostra merce in modo molto più veloce, più automatizzato”, dice Offerman. “Kroc intuì questa necessità e trovò il modo di sfruttarla per guadagnarci.”
Il prolifico attore americano John Carroll Lynch, che ha ottenuto la sua prima grande occasione nel ruolo di Norm Gunderson nel film dei fratelli Coen, FARGO, ed è apparso in molte serie TV, interpreta il fratello maggiore di Dick, Maurice “Mac” McDonald. “A Mac piacciono le persone ed è un sentimento reciproco. Sono pronto a scommettere che era quello che si occupava delle assunzioni. Si assicurava che il libro paga fosse rispettato. Con il fratello Dick si completavano perfettamente. Nel film questa dicotomia è rappresentata molto bene.” I fratelli McDonald erano molto vicini, erano compagni in affari e amici. Il loro rapporto era incentrato intorno al loro business.”

Durante il primo incontro con Ray Kroc a San Bernardino, Mac McDonald racconta la storia di come lui e Dick hanno iniziato la loro attività. La scena, che è stata girata in un ristorante italiano ad Atlanta il primo giorno di set di John Carroll, ha visto Lynch recitare un monologo di ben cinque pagine. Lynch racconta: “La chiave di questo film è la sua velocità così come lo è per l’attività dei fast-food. In questo lungo monologo si vede lo sviluppo del concetto di McDonald dei due fratelli partendo da quando entrarono nel mondo della ristorazione al momento in cui svilupparono il sistema Speedee. È una specie di corso sulle basi fondamentali della storia di McDonald.” Lynch sottolinea quanto sia raro per un attore cinematografico avere la possibilità di recitare un monologo di cinque pagine.”
Sebbene Dick e Mac McDonald siano i veri fondatori dell’omonimo ristorante, è Ray Kroc ad essere considerato tale grazie alla sua determinazione di ottenere il dominio totale della società. Lynch dice che Dick e Mac non avevano idea di quello in cui si stavano imbarcando quando erano entrati in affari con Ray Kroc. “Non si sono resi conto di quanto fosse spietato e senza scrupoli”, dice Lynch, notando che la visione del capitalismo dei fratelli era radicalmente diversa da quella dell’uomo che in seguito li avrebbe estromessi dalla società. “Per i fratelli McDonald capitalismo significa eccellenza ed efficienza. Penso che lo fosse anche per Ray Kroc ma a questa equazione egli aggiunse la parola ‘dominio’, quindi, eccellenza, efficienza e potere.”
Secondo il produttore Don Handfield, la sintonia tra Nick Offerman e John Carroll Lynch è stata immediata. “Sembrano davvero fratelli, condividono questa storia e questa passione, si intendono perfettamente anche senza parlare.”
La due volte candidata agli Oscar® Laura Dern interpreta Ethel Kroc, la moglie di Ray da ben 39 anni, oramai frustrata dalle continue imprese lavorative del marito e trascurata dalla sua assenza. Ethel ha sostenuto Ray in tutte le sue iniziative di affari, fosse la vendita di bicchieri di carta o il tavolo-e-panca pieghevole chiamato Fold-a-Nook. Ora, passati 50 anni, Ethel desidera rilassarsi al country club con i loro amici o viaggiare, e non vedere la sua casa ipotecata per sostenere l’ultima grande idea del marito. Il produttore Don Handfield ha condiviso la visione del personaggio di Ethel che la Dern aveva: “Laura ha una capacità tale di comprendere e interpretare un personaggio che, anche se ci fossero cose poco gradevoli da recitare, riuscirebbe ad umanizzarle e farle comprendere al pubblico.”
Laura Dern aveva conosciuto il regista John Lee Hancock nel film di Clint Eastwood UN MONDO PERFETTO di cui era lo sceneggiatore e in cui l’attrice aveva recitato a fianco di Kevin Costner. L’attrice afferma di essere stata incuriosita dal ruolo di una donna sposata con un uomo ossessivo, determinato, e guidato a livello maniacale dalla sete di successo. Le domande che lei si pone – “Quanto durerà? Quando andrà tutto in pezzi? – conferiscono una sorta di aspetto umano e morale al lato commerciale della storia. Laura Dern dice che la sua fortuna è stata aver avuto una certa familiarità con quel periodo storico avendo già nella sua lunga carriera interpretato ruoli in altri film ambientati in quegli anni. Ha anche preso ispirazione dalla sua famiglia; suo nonno era un commesso viaggiatore con una determinazione simile a quella di Ray Kroc, che ha provocato molta solitudine alla nonna.

Nella prima scena in cui Ray e Ethel appaiono insieme, è evidente che il loro matrimonio sta passando un momento critico. Nella sua autobiografia, Kroc si riferisce al suo matrimonio come “una vera e propria opera wagneriana sul conflitto.” Laura Dern osserva: “Ray non ha ottenuto il successo che desidera e sebbene la moglie lo rassicuri dicendogli che lei è soddisfatta e si accontenta di ciò che hanno, lui è terrorizzato che questo approccio lo trascini verso il basso. Perché la soddisfazione non significa far parte della vittoria e questo tipo di energia lo trascina verso l’apatia.” Aggiunge inoltre che in questa fase della sua vita Ray doveva trovare qualcuno che avesse la sua stessa ambizione.  “Se si entra nella vita di un uomo che è agli inizi del suo percorso con bene in mente l’obbiettivo che si prefissa di ottenere e negli anni quell’uomo non riesce a raggiungerlo, la colpa sarà sicuramente della moglie. Ma se quella stessa donna lo avesse incontrato 15 anni più tardi, avrebbero potuto avere un matrimonio sorprendente.”
Linda Cardellini interpreta Joan Smith, la sorprendente pianista bionda che si esibisce nella steak house del marito di Rollie, che attira immediatamente l’attenzione di Ray Kroc. Per la parte, i produttori cercavano una bionda, una donna che ricordasse il Midwest, un tipo alla Doris Day. Ma, impressionati dalle performance di Lina Cardellini in MAD MEN, e la serie Netflix BLOODLINE, scelsero l’attrice nonostante i suoi capelli scuri. “Linda è un camaleonte”, dice Aaron Ryder. “Durante il provino ha iniziato a cantare la canzone che il suo personaggio canta nel film. Era proprio lei, perfetta.”
“Ho letto che Joan disse che fin dal suo primo incontro con Ray, entrambi sapevano che un giorno si sarebbero sposati”, dice Linda Cardellini. Sebbene il matrimonio di Joan e Rollie sembrasse solido, Joan era attratta dalla sicurezza e dalla visione di Ray Kroc. Nonostante provassero forti sentimenti reciproci e avessero conversazioni intime e segrete, attesero di esser divorziati per concretizzare i loro sentimenti e poi sposarsi. Linda Cardellini dice che uno degli aspetti di Joan che ha conquistato Ray, è che lei vedesse chiaramente ciò che lui voleva. “Penso fosse una donna entusiasta delle idee di Ray di cui anche lui era molto orgoglioso e convinto e questo l’affascinava. È una sorta di spirito imprenditoriale condiviso. Era conquistata dal suo amore per la vita, dal suo entusiasmo.” Anni dopo il suo matrimonio con Ray, Joan Kroc è diventata una delle più amate filantrope della nazione ed ha fondato l’omonima Fondazione Joan B. Kroc.
Patrick Wilson è Rollie Smith, il proprietario di una steakhouse del Minnesota che divenne uno dei primi McDonald di Ray Kroc. Wilson, che aveva già lavorato con il regista John Lee Hancock per il film ALAMO – GLI ULTIMI EROI, dice: “Al tempo Rollie era sposato con Joan e sembravano una coppia apparentemente felice.” Ma quando Ray incontrò Joan al ristorante di Rollie, era evidente che stava nascendo una storia d’amore. Wilson riflette “Sappiamo molto di Joan e del suo ruolo nell’impero McDonald, ma non c’è molto sulla sua vita con Rollie” Uno degli aspetti che ha colpito l’attore è la “classe” con cui Ray e Joan hanno gestito la loro relazione. “Ho interpretato molte storie di adulteri, ma il rapporto di amore tra Joan e Ray è sbocciato così velocemente e si è dimostrato duraturo nel tempo.”

Wilson era l’unico attore che i produttori hanno preso in considerazione per il ruolo di Rollie Smith. “La cosa importante era il motivo per cui Joan lasciò il marito per Ray. Il fatto che questo uomo giovane, vivace, così bello venisse lasciato per un fallito venditore di frullatori 54enne è qualcosa che fa pensare!
Harry Sonneborn, il mago della finanza che aveva contattato Ray Kroc nel 1955 con una geniale manovra finanziaria su come gestire il franchising, è interpretato da BJ Novak, un autore di successo della serie della NBC, THE OFFICE. “Harry ricorda un po’ uno squalo, dice il produttore Aaron Ryder, “Ben curato, ben educato, molto intelligente e molto sicuro di sé. Abbiamo cercato qualcuno con quel tipo di intensità. I ruoli che BJ ha interpretato in THE NEWSROOM e in THE OFFICE, mostrano la sua grande versatilità. È un attore in grado di diventare in modo convincente il suo personaggio, e così è stato con il ruolo di Harry.”
Novak, i cui crediti includono AMAZING SPIDER-MAN 2 e BASTARDI SENZA GLORIA di Quentin Tarantino, ha lavorato con Hancock nel 2013 in SAVING MR. BANKS, in cui interpretava Robert Sherman, uno dei fratelli Sherman, leggendario duo di autori musicali. Sonneborn è in una banca quando sente che Ray Kroc non riesce ad ottenere un prestito; lo raggiunge quando esce e gli propone un progetto di business alternativo. “L’idea di Harry Sonneborn è che McDonald non deve essere solo una società di vendita di hamburger”, dice Novak. “Deve essere una società immobiliare, acquistando il terreno su cui costruire i fast-food per poi affittarli in locazione agli affiliati. In questo modo Ray sarebbe davvero a capo di chiunque voglia aprire un McDonald. Un’idea molto innovativa nel 1950.”
Novak aggiunge che Sonneborn, che poi sarebbe diventato presidente di McDonald, ha un temperamento completamente opposto a quello di Ray Kroc. “Ray Kroc è un vero venditore; è bravissimo con le persone, ma non con i numeri. Harry Sonneborn è introverso e si concentra sui dettagli e sui conti. Ray è Main Street, mentre Harry è Wall Street.”
Justin Randell Brooke interpreta Fred Turner, un promettente ragazzo impiegato in uno dei ristoranti McDonald come addetto alle griglie. Divenne poi il braccio destro di Ray Kroc, suo vice presidente e responsabile dei franchisee. Nel 1970 Fred Turner divenne Amministratore Delegato di McDonald.

 

GLI ARCHI DORATI – FOTOGRAFIA E DESIGN

THE FOUNDER vede nuovamente il regista John Lee Hancock a capo di un team di collaboratori con cui aveva già lavorato in film come SAVING MR. BANKS, THE BLIND SIDE e THE ROOKIE: il direttore della fotografia John Schwartzman, lo scenografo Michael Corenblith, e il costumista Daniel Orlandi. “Ci capiamo al volo, sappiamo già cosa pensa l’altro e questo fa sì che le cose procedano molto più agevolmente,” osserva Hancock.

Dopo aver collaborato con il regista in SAVING MR. BANKS e UN SOGNO, UNA VITTORIA, per il direttore della fotografia John Schwartzman questa è la terza collaborazione con John Lee Hancock. Aveva ricevuto la sceneggiatura mentre stava lavorando a JURASSIC WORLD e la storia lo aveva conquistato immediatamente. Durante la fase di progettazione e di individuazione dello stile e del tono da conferire al film, Schwartzman e Hancock hanno entrambi fatto riferimento ai film degli anni Settanta, considerato da entrambi il miglior decennio del cinema americano. Schwartzman dice: “Abbiamo optato per composizioni forti, un misurato movimento della cinepresa e inquadrature anamorfiche che permettono sia agli attori che al pubblico di spaziare nella scena piuttosto di venir guidati dal movimento della fotocamera.”
Per il look del film Schwartzman si è ispirato ad una miriade di fonti, dai dipinti di Edward Hopper al leggendario lavoro del direttore della fotografia Gordon Willis in UNA SQUILLO PER L’ISPETTORE KLUTE di Alan Pakula (1971) in cui lo spazio e l’illuminazione sottolineano il sottotesto drammatico del film. “I film di Willis e Pakula mi hanno sempre attratto, sono ben fatti senza eccessivi protagonismi. Era importante che THE FOUNDER non sembrasse eccessivamente stilizzato,” aggiunge il direttore della fotografia.
THE FOUNDER è il primo film che il nominato agli Oscar® DOP, conosciuto come uno dei pochi puristi del settore, ha girato in digitale. “Il budget del film non ci consentiva di fare diversamente”, ammette Schwartzman sebbene contento della superiore sensibilità alla luce del digitale. Schwartzman ha optato per telecamere Arri Alexa XT con lenti anamorfiche Panavision, con un rapporto di 2: 39: 1. Schwartzman ha incontrato il tecnico della Panavision Dan Sasaki, VP della Optical Engineering, per ottenere un set di “lenti imperfette” per far sì che l’immagine avesse maggiore somiglianza con quella tipica della pellicola a cui era abituato.
Michael Corenblith, venerato scenografo, è noto per la sua meticolosa attenzione ai dettagli. Due volte candidato agli Oscar® ha collaborato diverse volte con John Lee Hancock; alcuni dei film che li hanno visti lavorare insieme sono SAVING MR. BANKS, THE BLIND SIDE e ALAMO – GLI ULTIMI EROI. Avendo lavorato già a due film ambientati negli anni ’50 – SAVING MR. BANKS e L’ULTIMA TEMPESTA –   Corenblith aveva a disposizione una vera e propria biblioteca di riferimento da cui trarre ispirazione. Con THE FOUNDER, così come con APOLLO 13 di Ron Howard, lo scenografo afferma di aver nuovamente potuto rivisitare quegli anni determinanti per la sua stessa vita.
“C’è una grande differenza tra l’America prima della seconda guerra mondiale e quella del dopoguerra. La visione di Kroc per l’espansione di McDonald attraverso il franchising è davvero in sintonia con quello che stava accadendo a Levittown e nei nuovi simboli e icone di quegli anni.” Questo è la tematica alla base della visione creativa dello scenografo.
Sebbene avesse a disposizione un vasto archivio di immagini per istruire al meglio i suoi collaboratori, ricreare il McDonald degli anni ’50 ha richiesto ulteriori ricerche. Ha visitato diverse volte lo storico McDonald di Downey, California, il terzo ristorante della catena ad esser stato aperto e il più antico ancora in funzione. Inaugurato il 18 agosto 1953, il ristorante ospita un museo con fotografie del tempo. Corenblith era alla ricerca di tutti i dettagli possibili per poter ricreare l’originale chiosco di hamburger aperto dai due fratelli a San Bernardino dalla forma ottagonale così come dell’iconico progetto degli archi d’oro che si innalzavano sopra un esterno piastrellato di rosso e bianco. “Ho avuto a disposizione i progetti, i manuali, molto materiale su cui lavorare e anche la grande fortuna di fare un tour all’interno dell’unico vero McDonald dal periodo. Ho scattato fotografie, preso misure, e verificato i colori in modo da poter meglio replicare gli archi dorati che nel 1950 McDonald stava per costruire ad Atlanta.
Ad occuparsi dei costumi è stato il collaboratore di Corenblith, il costumista Daniel Orlandi il quale aveva anch’egli lavorato su diversi film ambientati negli anni ’50 e ’60, tra cui SAVING MR. BANKS di Hancock. Ha creato il look di Ray Kroc, quello dei fratelli McDonald, così come delle due donne di Ray. Orlandi nota che mentre SAVING MR. BANKS è stato “un po’ più colorato,” l’idea per THE FOUNDER è stata quella di dare un aspetto “non in costume”. Volevamo che sembrasse molto reale e naturale.” Prendendo spunto da immagini d’archivio che ritraevano persone comuni degli anni ’50 piuttosto che dalle pagine di riviste di moda o di GQ, il suo metodo è stato quello di utilizzare veri vestiti del periodo, permettendo così agli attori di entrare ancor più nei propri personaggi. Il film si svolge tra i primi anni ’50 e i primi anni ’60, quindi i costumi si sono dovuti “evolvere” diventando pian piano più allegri e freschi.
La variazione ed evoluzione della palette dei colori è evidente negli abiti delle due donne di Ray, Ethel Kroc e Joan Smith. Il costumista voleva che Ethel mostrasse l’importanza che dava al suo abbigliamento e all’aspetto mentre Joan doveva apparire come una bellezza naturale. “Ray incontra per la prima volta Joan in un locale dai toni scuri e molto sofisticato; non c’è nessun colore sulla scena fino a che non appare lei in un abito rosso brillante. È come un faro luminoso.” Orlandi dice che anche il personaggio di Ray Kroc subisce una transizione, passando dagli outfit ampi e dai colori caldi del suo primo periodo degli anni ’50 ad abiti più eleganti, attillati e scuri nel periodo in cui incontra Joan Smith e inizia a fare soldi.
I fratelli McDonald indossano abiti più tradizionali, tipici della classe operaia e concepiti per essere comodi. “Pantaloni a pieghe, scarpe comode, camicia e cravatta per i due fratelli, mentre per il personale di cucina del McDonald, divise con cappelli di carta, camicie bianche e cravatte di cuoio (bolo tie).” Durante le ricerche Orlandi ha anche trovato su eBay un cappello vintage di un membro del personale di McDonald e scoprendo che l’azienda produttrice era ancora in attività, li ha contattati per produrre circa 100 cappelli McDonald del 1950.

 

 

SI MANGIA FUORI! – LOCATIONS E RIPRESE

 

Le riprese di THE FOUNDER sono iniziate il 1° giugno del 2015 ad Atlanta, Georgia, e sono proseguite per 34 giorni di riprese fino al 17 luglio. Altri due giorni sono stati girati in New Mexico.
Con un film ambientato principalmente a Chicago (Illinois), a San Bernardino (California), e in vari ristoranti di tutto il Midwest, una delle maggiori sfide è stata trovare luoghi idonei ad Atlanta (Georgia) in grado di ritrarre autenticamente le località degli anni ’50. Fortunatamente ad Atlanta e nelle cittadine dei dintorni, come Newnan, Douglasville, Canton, Griffin, Thomaston, e Avondale Estates, c’è ancora una gran prevalenza di architetture della metà del secolo.
In un parcheggio in Church Street nella zona del centro della pittoresca città di Douglasville, Georgia, i realizzatori hanno costruito una replica in scala di un McDonald del 1950 con gli iconici archi dorati che è stato poi utilizzato per rappresentare alcuni dei primi ristoranti McDonald aperti nelle cittadine di Schaumburg (Illinois), Waukegan (Illinois), Minneapolis (Minnesota) e Phoenix (Arizona). John Lee Hancock fa notare che lo scenografo Michael Corenblith ha curato particolarmente la progettazione del ristorante proprio perché simbolo e parte integrante della storia della cultura pop americana e degli americani stessi. “Gli archi dorati non erano solo un motivo del brand McDonald, ma una sorta di Santo Graal per i fratelli McDonald e Ray Kroc,” spiega Hancock. “Il momento in cui Ray li vide per la prima volta è fondamentale”. Molte scene di Ray Kroc con gli archi d’oro erano state originariamente scritte come scene di giorno, ma il direttore della fotografia John Schwartzman ha convinto il regista a girarle di notte. “Sapevo che sarebbero apparsi come uno scrigno scintillante”, dice Schwartzman.
Nel creare i McDonald, Corenblith dice di aver adottato i concetti di Bruce Block, professore di cinema alla USC, sui contrasti e sulle affinità degli elementi della struttura nella narrazione visiva. Corenblith lo fa sottolineando la differenza tra il mood della casa di Ray di Chicago prima della guerra e poi del dopoguerra caratterizzato da un clima più ottimista esemplificato dagli archi dorati di McDonald. “L’oro, il rosso e il bianco sono diventati i colori principali per esprimere questo ottimismo. Ho sfruttato questi colori solo per esprimere questa distinzione evitando di usarli altrove nelle scene. È un po’ come la pietra preziosa su una corona o come il dessert che viene servito a fine pasto.”
Due parcheggi appartenenti alla chiesa locale e al dipartimento dello sceriffo sono stati trasformati in un McDonald del 1954. Corenblith ha creato una struttura in cui le finestre e altre parti architettoniche potessero essere facilmente rimossi. Il McDonald è stato costruito in un mulino e poi assemblato nella location di Douglasville nel corso di due settimane. Durante le riprese, il posto è diventato un’attrazione per la gente di Douglasville che si è mostrata entusiasta di avere il realistico e storico McDonald nella loro città. Purtroppo, non appena si sono concluse le riprese la struttura è stata demolita e trasformata nel cantiere del primo franchising di Ray Kroc a Des Plaines, Illinois.

In un parcheggio nel centro storico di Newnan, Georgia, 40 miglia a sud ovest di Atlanta, i produttori hanno trovato il luogo ideale per costruire il chiosco dei fratelli McDonald di San Bernardino, California – noto anche come McDonald #1. Il chiosco aveva una struttura a forma ottagonale e fu originariamente aperto nel 1948; fu il primo ad utilizzare i principi di preparazione degli alimenti secondo la catena di montaggio Speedee Systems. Anche se il ristorante McDonald del 1948 non è più in attività, i produttori hanno sfruttato foto d’archivio per trovare un luogo che assomigliasse alla posizione originale. Cercavano una struttura con ingresso a nord, con un ampio parcheggio profondo per consentire la lunga fila di clienti che Ray Kroc incontra durante la sua prima visita. “Volevo che il pubblico potesse sperimentare lo stesso stupore di Ray quando per la prima volta vede questa lunga fila di persone in attesa del loro hamburger,” suggerisce lo scenografo Michael Corenblith.
In sei settimane e grazie ai disegni di Corenblith, il McDonald di San Bernardino è stato costruito. Poiché non vi era alcuna fotografia a colori del locale, è stato necessario ipotizzare combinazioni di colori plausibili creando così, in un certo senso, il primo accostamento del nome McDonald al color oro. “È stata una scelta fondamentale associare il nome dei fratelli McDonald al color oro visto l’importanza iconica degli archi e l’impatto che avevano avuto su Ray Kroc quando li vide per la prima volta a Phoenix.”
L’interior designer Susan Benjamin (SAVING MR. BANKS e THE BLIND SIDE) ha collaborato con Corenblith, arredando ogni spazio con tutti gli elementi e accessori d’epoca di un vero McDonald – stufe, griglie, forni, piani di lavoro e registratori di cassa. Per tutti i quattro periodi in cui il film è ambientato – 1954, 1957, 1961 e 1970 – Susan Benjamin ha curato il design dei vari uffici, banche, ristoranti, la casa in Illinois di Ray Kroc e la villa di Beverly Hills.  Per arredare i due McDonald del film, Susan ha visitato l’originale ristorante McDonald a Downey, California e il museo che ospita. Sebbene l’aspetto dell’esterno del locale sia stato conservato, la cucina, come la maggior parte dei ristoranti, è stata modernizzata per poter produrre tutti i piatti del menu di McDonald che sono stati aggiunti dopo il 1950. “Non c’è mai stata realmente alcuna prova documentata dello Speedee System e di come funzionasse”, dice Susan Benjamin, “quindi la sfida per noi è stata di capire come avvenisse la produzione dei piatti e come filmarla. E’ stata una grande impresa.”
Il compito di Jason Davis, responsabile dei props del film è stato quello di procurarsi tutto ciò che gli attori avrebbero avuto in mano o addosso come orologi, anelli, occhiali; in THE FOUNDER ha dovuto occuparsi anche di hamburger e patatine fritte. Davis e il suo team sono risaliti al cibo originale servito nei McDonald tra cui migliaia di hamburger e patatine fritte utilizzati durante le riprese. Hanno assunto un popolare ristoratore di Atlanta, Loaded Burger, per la preparazione dei cibi. Nella fase di pre-produzione, il team di cuochi di Burger Loaded ha presentato al regista diverse combinazioni di hamburger e panini per scegliere quelli che meglio potessero ricordare gli hamburger di McDonald nel 1950. “Non volevamo farlo sembrare un moderno hamburger americano di oggi”, dice Davis. “Abbiamo provato diverse dimensioni fino a creare una sorta di polpetta che non apparisse un prodotto troppo industrializzato ma desse l’idea di una cosa fatta in casa come facevano i fratelli McDonald.” Un vantaggio per Davis è stato il fatto di dover assaggiare i suoi attrezzi di scena. “Erano hamburger realizzati come probabilmente li avrebbe fatti mia nonna!”. Il team di Davis si è inoltre occupato di far stampare migliaia di bicchieri di carta, confezioni per patatine fritte e carte per impacchettare gli hamburger.  Uno degli aspetti più divertenti e stimolanti per Davis è stato rintracciare il frullatore a 5 lame Multi-Mixer che Ray Kroc vendeva per conto della Prince Castle. “È un elettrodomestico fatto davvero bene, ancor oggi funzionante a dimostrazione della qualità del prodotto,” dice Davis.
Gli attori che hanno impersonato il personale della cucina di McDonald sono stati allenati dalla coreografa Kiki Ely, per mettere in scena quello che lei ha definito il “burger ballet.” La coreografa, i cui crediti includono “Drumline” e “Stomp the Yard”, ha adottato un metronomo per aiutare gli attori ad essere in sincronia mentre preparavano i cibi. Secondo la storia, i McDonald, prima di sviluppare il loro Speedee System, avevano disegnato con del gesso in un campo da tennis la disposizione e gli ingombri delle varie postazioni della cucina per far allenare il loro personale con gli spostamenti.
Le scene al Rolling Green Country Club, il campo da golf e country club che Ray e Ethel Kroc frequentano a Arlington Heights, Illinois, sono state girate all’East Lake Golf Club, il più antico campo da golf di Atlanta noto anche per essere stato il campo dove si è allenato il leggendario golfista Bobby Jones. È lì che Ray conclude i contratti di franchising dei primi McDonald. Il campo da golf e da tennis a East Lake Golf Club sono stati anche le locations di altre scene.
A Griffin, Georgia, lo storico Ed’s Drive-In è stato la location per il Griffith’s Drive-In a St. Louis, Missouri, dove incontriamo per la prima volta Ray Kroc mentre promuove il Multimixer al proprietario del locale. Nella vicina Thomaston, Georgia, il barbecue restaurant Piggie Park è stato utilizzato per girare le scene sia del Merriman’s Drive-In che il Joe’s Drive-In, entrambi a St. Louis.
Il Cherokee County Board of Education e il Canton Theater della città di Canton hanno invece fatto da set rispettivamente alla banca Midway Savings & Loan, e al cinema in cui Ray Kroc guarda il film del 1954, MAGNIFICA OSSESSIONE.
La scena al Rollie’s Steakhouse a Minneapolis, Minnesota, dove Ray Kroc incontra il proprietario Rollie Smith, interpretato da Patrick Wilson, e la sua bella moglie Joan al pianoforte, interpretata da Linda Cardellini, è stata girata al Petite Auberge, un ristorante francese a Druid Hills, una zona di Atlanta.
La scena della steakhouse di San Bernardino dove i fratelli McDonald raccontano la loro storia a Ray, è stata girata da Alfredo, un popolare ristorante italiano ad Atlanta, nel quartiere di Morningside. Il design caratterizzato dai pannelli in legno ricordano perfettamente una tipica steakhouse di San Bernardino nei primi anni 1950.
Il Yaarab Shrine Temple di Atlanta è servito più volte durante le soste di viaggio di Ray Kroc per le nuove aperture dei McDonald, tra cui un VFW Hall, Shriner’s Club, ed il Rockfield Lodge International Order of Odd Fellas.
La modesta casa di Ray e Ethel Kroc nel sobborgo di Chicago di Des Plaines, è stata girata in una casa del 1926 nel caratteristico sobborgo Avondale Estates ad Atlanta.
Alcuni uffici nel centro di Atlanta sono serviti come set per la Prince Castle e per gli studi legali di Chicago e Los Angeles; una Bank of America nello storico edificio risalente al 1901 della Georgia State University, il J. Mack Robinson College of Business ha fatto da location per la Illinois First Federal Bank; il vecchio Piedmont Newnan Hospital a Newnan e la storica Ahavath Achim Sinagoga a Buckhead.
Le riprese sono state completate in due teatri di posa agli EUE / Screen Gems Studios di Atlanta, dove sono stati girati gli interni dell’ufficio del McDonald di San Bernardino, gli uffici di Ray Kroc alla Prince Castle, quelli della Franchise Realty Corp., e della McDonald Corporation.
Dopo aver concluso le riprese ad Atlanta il 17 luglio 2015, il regista John Lee Hancock, l’attore Michael Keaton, e una piccola troupe sono andati in New Mexico per girare il montaggio del viaggio di Ray Kroc che, secondo il direttore della fotografia John Schwartzman, emula l’opera del leggendario montatore Slavko Vorkapich famoso nella Hollywood degli anni ’40.

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