The Giver – Il mondo di Jonas
Locandina The Giver - Il mondo di Jonas
The Giver - Il mondo di Jonas (The Giver) è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Drammatico e Fantastico diretto da Phillip Noyce. Il film dura circa 98 minuti. Il cast include Brenton Thwaites, Jeff Bridges, Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Katie Holmes, Taylor Swift, Emma Tremblay. In Italia, esce al cinema giovedì 11 Settembre 2014 distribuito da Notorious Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 26 Febbraio 2015. Al Box Office italiano ha incassato circa 1527601 euro.

In una società futuristica dove tutte differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta, come ogni anno, sta per svolgersi la Cerimonia dei 12. Jonas, sedici anni, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessuno sono concesse: l'amore, il dolore, la frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive.

THE GIVER racconta la storia di formazione di Jonas, un ragazzo cresciuto in un mondo dall'apparenza utopica in cui tutti sembrano felici. Questo senso di armonia è dato da un'esistenza strettamente manipolata per cui la comunità viene privata dal cosiddetto fardello della memoria. Non sanno cosa sia la sofferenza, la fame o la violenza. D'altro canto non c'è libertà, nessuna scelta e nessuna individualità. Trattati con una tassativa iniezione giornaliera, gli esseri umani sono geneticamente programmati per non provare emozioni e vedere colori, e l'ambiente scientificamente controllato in cui vivono evita qualsiasi particolare visivo che possa stimolare delle sensazioni o alterare l'ordine di questo mondo apparentemente perfetto. Tutti vivono allo stesso modo: case identiche, identici vestiti ed un'identica struttura familiare. In questa società atipica le famiglie sono coordinate dal Consiglio degli Anziani, che forma le coppie di mariti e mogli che però non concepiscono i due figli consentiti ad ogni unità familiare: un maschio e una femmina vengono partoriti da "madri biologiche" preposte allo scopo e poi le unità familiari possono fare richiesta per entrambi i figli. L'unità familiare cessa di esistere una volta esaurito il suo scopo di crescere i figli in un ambiente controllato. Crescendo, i figli dimenticano i loro "genitori". Oltre ad una brillante intelligenza ed integrità, Jonas ha qualcosa di "leggermente" diverso: ha gli occhi chiari. Alla Cerimonia in cui si assegnano ai giovani le loro vocazioni, il Capo Anziano seleziona Jonas come erede della posizione di Ricevitore dei Ricordi della comunità. In questa onorata posizione all'interno della comunità, diventerà il custode delle memorie antiche di prima dell'avvento dell'era della "Identità". Jonas inizia l'apprendimento con l'attuare Ricevitore dei Ricordi, conosciuto come il Donatore. L'anziano uomo è gentile, ma affaticato dal suo fardello di memorie. Il suo addestramento con il Donatore isola Jonas dai suoi amici. Assorbendo memorie dal Donatore, Jonas apprende l'esistenza della gioia e del piacere, così come del vero dolore, della tristezza, della guerra e della morte nel mondo reale. Mano a mano che le verità oscure e letali sul passato segreto della comunità vengono a galla, Jonas comprende che il modello di società in cui tutti loro vivono è in realtà distopico, e che se si privano le persone dei ricordi non saranno mai consapevoli della gioia, dato che non hanno esperienza della sofferenza. Insieme, Jonas ed il Donatore giungono alla consapevolezza che è arrivato il momento di cambiare, che la comunità ha perso la retta via e che deve avere indietro i propri ricordi. Facendo esperienza delle emozioni per la prima volta, Jonas si innamora della sua amica Fiona, e deve combattere contro il tempo per salvasi la vita e quella di coloro che ama. Con il potere della conoscenza Jonas scopre che in ballo c'è molto di più di ciò che immaginava: è una questione di vita o di morte per Fiona, per suo fratello più piccolo Gabriel, e perfino per il Donatore. Quando la situazione si fa estrema deve scappare per poterli proteggere – una sfida in cui nessuno finora è riuscito.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 11 Settembre 2014
Uscita in Italia: 11/09/2014
Data di Uscita USA: venerdì 15 Agosto 2014
Prima Uscita: 15/08/2014 (USA)
Genere: Drammatico, Fantastico, Sci-Fi
Nazione: USA - 2014
Durata: 98 minuti
Formato: Colore
Produzione: As Is Productions, Tonik Productions, Walden Media, The Weinstein Company
Distribuzione: Notorious Pictures
Budget: 25.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 43.845.000 dollari | Italia: 1.527.601 euro
Classificazioni per età: ITA: 13+
In HomeVideo: in DVD da giovedì 26 Febbraio 2015 [scopri DVD e Blu-ray]

Recensioni redazione

Recensione The Giver - Il mondo di Jonas
Recensione The Giver - Il mondo di Jonas
Giorgia Tropiano, voto 6/10
The Giver - Il mondo di Jonas è tratto dal romanzo per ragazzi The Giver - Il donatore, che tratta di argomenti come l'infanticidio e l'eutanasia, poco comuni ai giovani. Il film però non riesce a trasmettere tutto ciò con la stessa passione e coraggio dell'opera da cui è tratto.

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[Schermo Intero]

Sviluppo di The Giver

Il romanzo di fantascienza di Lois Lowry, The Giver, ha venduto più di dieci milioni di copie in tutto il mondo, ed è l'eBook per ragazzi top seller della Harper Collin's. Ad oggi la letteratura per adolescenti viene assegnata come lettura nelle scuole medie di tutti gli Stati Uniti ed ha accumulato un'incredibile base di fan nell'audience giovanile.

Il partner co-produttore, Walden Media, ha passato più di dieci anni a sviluppare il progetto, e il presidente Frank Smith ha detto che "The Giver è il gioiello più prezioso della letteratura per ragazzi, e siamo orgogliosi di aggiungerlo alla lista di altri grandi adattamenti cinematografici che abbiamo prodotto, come HOLES, CHARLOTTÈS WEB, BRIDGE TO TERIBITHEA, BECAUSE OF WINN DIXIE, RAMONA, e LE CRONACHE DI NARNIA."

L'adattamento cinematografico di The Giver rappresenta la realizzazione di un sogno durato vent'anni per l'attore Jeff Bridges, che è anche produttore. "Le mie figlie hanno letto il libro, ma prima ancora di sapere che lo avevano letto stavo cercando del materiale che avrebbe potuto essere interpretato da mio padre, Lloyd Bridges", ricorda. "Volevo anche fare un film che i miei figli all'epoca potessero vedere. Ho sfogliato un catalogo di libri per bambini e mi sono imbattuto in una copertina meravigliosa, che raffigurava un tizio anziano, barbuto e scarmigliato e ho pensato 'Mio padre potrebbe interpretarlo!'".

Bridges dice che si aspettava di leggere un libro per bambini, "ma funzionava molto bene anche per gli adulti, e ho pensato che sarebbe stato un progetto meraviglioso per coinvolgere mio padre". Bridges è arrivato addirittura a girare, con la sua stessa camera, un intero film in cui dirige suo padre, che interpreta il personaggio del Donatore, insieme al nipote nel ruolo di Jonas.

Insieme al suo manager di allora, Neil Koenigsberg, Bridges ha passato molti anni a cercare di sviluppare il progetto, che ha avuto numerose incarnazioni con diversi registi e sceneggiatori. "Dato che era un libro di tale successo, ho pensato che sarebbe stato semplice fare il film, ma in realtà non è andata così".

Più di quindici anni fa, uno Studio in cui lavorava il produttore Nikki Silver aveva i diritti per l'adattamento. Silver ammette che è stato un colpo di fortuna che sia stata in grado di acquistare i diritti lei stessa, "Sono sempre stata un'amante della letteratura per ragazzi, specialmente per adolescenti, e The Giver è uno dei libri migliori che abbia mai letto".

È allora che Bridges e Silver hanno iniziato a sviluppare e seguire il progetto insieme, tenendolo in vita con tenacia. Spiega Silver: "Jeff era così appassionato alla cosa che appena mi sono imbattuta nel progetto l'ho chiamato immediatamente per chiedergli se voleva ancora partecipare. Ho ricevuto un si molto deciso – e da lì in poi è stato un lungo viaggio per me, Jeff e Neil". Silver agiunge che si è mantenuta in stretto contatto con l'autrice, nel corso degli anni. "Le piaceva molto la nostra visione ed è rimasta con noi, e lo è ancora, ed è così emozionante!".

Silver, che ha già affrontato simili sfide nella ricerca di appoggio per il progetto, dice, "è stato particolarmente difficile perchè tutti amavano e rispettavano il libro. Ad ogni modo, era sia un dramma che una vicenda per ragazzi, parole che spaventano tante persone. Ma la Weinstein Company si è fatta avanti e si è offerta di sobbarcarsi questa sfida insieme a noi".

"The Giver è sempre stato un dei libri preferiti mio e dei miei bambini", sostiene Harvey Weinstein, co- direttore della Weinstein Company.

L'IDENTITÀ UNICA DI LOIS LOWRY

Lowry ricorda la genesi del libro che ha scritto circa venti anni fa. "Non è stato frutto di alcuna urgenza politica; è stato ispirato da mio padre che all'epoca era molto vecchio, e la sua memoria stava svanendo. Viveva ad una certa distanza da dove stavo io e gli facevo visita ogni sei settimane. Col tempo divenne evidente che stava perdendo ricordi che per me erano molto importanti. Vedevo anche che era contento, perché aveva dimenticato ogni evento del suo passato che fosse triste o spaventoso, compresa la sua esperienza nella Seconda Guerra Mondiale e la morte della sua primogenita – mia sorella – quando era ancora molto piccola. Questo mi ha fatto pensare all'importanza della memoria e a come possiamo manipolarla."

Il fatto di essere cresciuta in delle basi militari in giro per il mondo, dove tutte le case erano identiche e le regole erano le stesse per tutti, è stata la fonte di ispirazione per Lowry nel creare il mondo di Identità in cui vivono Jonas e il Donatore. "Se vivere obbedendo a tantissime regole ed in un ambiente ordinato li rende felici, è anche vero che più si cerca di esistere in quel tipo di ruolo, più ci si scopre disperatamente inadatti. Ora che non vivo più così, posso apprezzare la diversità e varietà di quartieri e di luoghi in cui abito adesso".

SCRIVERE L'ADATTAMENTO

Lo sceneggiatore Michael Mitkin è un acclamato scrittore teatrale. The Giver è solo la sua seconda sceneggiatura cinematografica. La sua prima esperienza nella sceneggiatura è nata dal suo testo teatrale, "L'attuale guerra", che ha adattato per il cinema. "È stata quella sceneggiatura a darmi la straordinaria opportunità di scrivere The Giver".

"Quando la Weinstein Company mi ha chiesto se ne avessi mai sentito parlare, dissi loro che era il mio libro preferito da ragazzo", dice Mitnik. Essendo un fan così sfegatato del romanzo di Lowry, era emozionato ma anche incredibilmente nervoso. "Adattandolo e revisionandolo mi sentivo triste quando anche solo piccoli elementi andavano cambiati per una miriade di ragioni, ed ero io stesso a cambiarli! Ma d'altronde questa è una delle parti più rognose dell'adattamento di un romanzo per lo schermo".

Racconta Silver: "Quando abbiamo coinvolto Michael, lui aveva una sua visione personale ed è stato in grado di far quadrare tutto".
Una volta salito a bordo il regista Phillip Noyce, lui e Mitnick hanno iniziato a dialogare con Lowry. "Non avrebbe potuto essere più generosa e comprensiva", dice Mitnick. "Ero molto preoccupato perché il suo libro ha un seguito straordinario, ma Lois era molto emozionata del fatto che stesse diventando un film. Ogni volta che ci trovavamo in difficoltà le mandavamo una mail e lei aveva la risposta a tutto".

Aggiunge Lowry: "Ho letto sceneggiatura dopo sceneggiatura di vari scrittori che cercavano di adattare il film per lo schermo ed è stato difficile per tante ragioni, ed in primo luogo perché un libro ed un film sono medium molto diversi. Questo libro in particolare non contiene molta azione. Dato che la storia ha luogo all'interno della coscienza di un ragazzo, è molto difficile da rappresentare sullo schermo. Ciò di cui avevamo bisogno era una sceneggiatura che fosse fedele ai temi del libro, ma che aggiungesse ad esso un elemento di azione. Ammiro Michael per essersi cimentato in quella che deve essere stata una vera sfida per lui, e per averlo fatto così bene".

Parlando del successo fenomenale del libro nel mercato giovanile, Silver suggerisce che The Giver colpisca qualcosa dentro i ragazzi. "Ci sono temi molto universali, principalmente su cosa sia la vera felicità e a cosa siamo disposti a rinunciare per ottenerla. Questa storia riguarda la formazione di un ragazzo disposto a sacrificare tutto per salvare la sua comunità. Il libro è letto ampiamente nelle scuole medie, ed è sorprendente che sia la prima volta che i ragazzi devono confrontarsi con un gran numero di problemi. Al cuore di The Giver ci sono due diverse filosofie di vita, e perché funzioni è necessario credere che entrambe abbiano importanza".

Con 10 milioni di fan del libro, i realizzatori del film sono stati anche attenti a mantenere l'integrità tematica della storia. Spiega Silver, "Lois ci ha detto che i migliori adattamenti mantengono intatto lo spirito del romanzo, non il romanzo stesso. Alla luce di questo, l'abbiamo presa alla lettera. Quali sono i messaggi che vogliamo dare? Quali sono i temi che vogliamo portare avanti? Credo che Michael abbia fatto un grande lavoro in questo senso, rimanendo fedele alla fonte e consentendoci contemporaneamente di realizzare un film che attirerà un pubblico di tutte le età".

Jeff Bridges concorda: "In tutti questi vent'anni passati a cercare di tradurre il romanzo in film volevamo essere molto fedeli al libro. Ma alla fine bisogna rinunciare a qualcosa. La cosa bella dell'industria cinematografica è che ti consente di lavorare con persone creative. Per poterne trarre vantaggio, è necessario lasciar andare alcune delle cose a cui ci si era attaccati. Siamo stati molto fortunati ad avere Michael come sceneggiatore. Ha delle idee grandiose ed è molto aperto verso quelle di tutti gli altri. Quando gli suggerisci un'idea, a lui ne viene una leggermente diversa che è molto migliore della tua".

ALLA GUIDA

Il rinomato regista Phillip Noyce, che ha girato tra gli altri SALT, ORE 10 CALMA PIATTA, GIOCHI DI POTERE, SOTTO IL SEGNO DEL PERICOLO, e IL COLLEZIONISTA DI OSSA, è alla guida di questo inimitabile film distopico.

"È stata una benedizione avere Phillip nell'equipaggio", afferma Silver. "La varietà del suo lavoro aveva il mix perfetto. Porta con sé sia i suoi grossi film d'azione su larga scala come SALT e GIOCHI DI POTERE che il suo tocco umano che si può riconoscere nei suoi film più piccoli come L'AMERICANO TRANQUILLO e LA GENERAZIONE RUBATA. Quei film avevano cuore ed individualità. Erano queste le cose che cercavamo per rendere The Giver un evento realmente speciale".

"La cosa interessante è che c'è una parte del libro che credo ricordi LA GENERAZIONE RUBATA. Quando Jonas scappa dalla comunità con il bambino, si trova in un paesaggio desolato in cui lotta per sopravvivere insieme a lui. Phillip contribuisce con un notevole impatto visivo ed una profonda sensibilità nel rendere questo ambiente. Una simile consapevolezza della condizione umana c'era anche in LA GENERAZIONE RUBATA nella parte in cui tre bambini attraversano il deserto australiano, lottando per sopravvivere.

Il produttore esecutivo Ralph Winter sostiene che "La cinematografia di Phillip è grandiosa, sin da ORE 10 CALMA PIATTA. Ha un ottimo occhio per i particolari della narrazione, per la rappresentazione del mondo in cui è calata, e l'ha già fatto con molti attori in tantissimi film. Mi sento molto molto fortunato ad aver lavorato con lui a questo film".

Il montatore Barry Brown aggiunge: "Phillip ha una cinematografia veramente eclettica, ma non credo che abbia mai fatto qualcosa di simile a questo film. Non so se nessuno di noi l'abbia mai fatto, che è una delle ragioni per cui volevo questo lavoro, che è così fuori dagli schemi".

Fare film è al 99% una questione di casting, incluso il numero uno – il nostro regista", dice Bridges. "È stato un colpo di fortuna avere Phillip a guidarci".

LE PERSONE 'IDENTICHE' – IL CASTING

Parlando delle selezioni per il cast, Winter racconta: "È il tipo di progetto che fa dire alle persone 'Voglio essere in quella lista!' Credo che sia una combinazione del rispetto nutrito per Harvey Weinstein nella comunità cinematografica e dell'attrattiva di lavorare con talenti leggendari come Jeff Bridges, Meryl Streep e Phillip Noyce".

Dice Weinstein: "Sarebbe stato impossibile mettere insieme un cast più stupefacente per questo progetto incentrato sul bellissimo romanzo di Lois Lowry e il talento registico di Phil Noyce, e tutti sono incredibilmente emozionati".

Silver aggiunge che "tralasciando l'incredibile materiale di partenza, il fatto che sia i figli di Jeff che quelli di Meryl avessero letto il libro è ciò che ha dato avvio al nostro team. Avere due dei migliori attori della nostra generazione – che non hanno mai recitato insieme prima – che si approcciano al lavoro con la loro filosofia è incredibilmente eccitante".

"Oltre ad attori affermati come Alexander Skarsgård e Katie Holmes, abbiamo una squadra incredibile di debuttanti. Anche se è più anziano, Brenton Thwaites ha tutte le caratteristiche che il più giovane Jonas possiede nel libro. Tutti si innamoreranno di Odeya Rush nel ruolo di Fiona. La sua innocenza ed ingenuità sono perfette per il personaggio, ed è una bellezza che lascerà tanti a bocca aperta. Credo anche che Cameron Monaghan, che interpreta Asher e chiude il trio di ragazzi sia uno da tenere d'occhio!"

Ricorda Bridges: "Ero molto combattuto a dare il ruolo di Jonas, che ha dodici anni nel libro, ad un ventiquattrenne. Ma quando ho incontrato Brenton siamo andati d'accordo immediatamente, e nel dare vita a Jonas è straordinario. Avevo torto! Ha molto dello spirito evidenziato da Lois; non si tratta di essere fedeli ad ogni particolare del libro, ma di rappresentare la sua anima".

Skarsgård racconta: "Ero molto emozionato ad imbarcarmi in questo progetto dato che Jeff Bridges ci si era appassionato così tanto. Mi ha detto di voler fare questo film quindici anni fa. Dato che era da tanto che cercava di realizzarlo ha portato sul set tanto entusiasmo ed emozione".

Silver si dilunga sulla scelta di Taylor Swift: "Avevamo scritto che il personaggio di Rosemary sarebbe statA una pianista molto prima che iniziassimo a sperare di avere Taylor con noi. Uno dei capi della Weinstein Company aveva visto Taylor ad un concerto e aveva detto che era fantastica. Il suo personaggio è stato difficile da inserire nel film perché nel libro lei non è più nella comunità: è durata solo cinque settimane all'addestramento per diventare Ricevitore dei Ricordi. Durante le riprese Taylor aveva la stessa esuberanza giovanile del personaggio di Rosemary, a cui ha aggiunto la sua conoscenza della musica. Mi affascina sempre il fatto che abbiamo scritto un personaggio perfetto per Taylor prima ancora che pensassimo di sceglierla per quel ruolo".

I PERSONAGGI ED IL LORO VIAGGIO

Bridges interpreta il ruolo centrale del Donatore, che sembra molto anziano ma non è affatto vecchio. È solo esausto perchè si è fatto carico del fardello di memorie dell'umanità. Se da un lato usa la sua saggezza per aiutare il Consiglio degli Anziani a prendere decisioni importanti, gli è però vietato di condividere la sua conoscenza o di utilizzarla per fare dei cambiamenti nella comunità.

Descrivendo il suo personaggio, dice: "se gli Anziani hanno in un certo senso fatto piazza pulita dei ricordi e della storia, allo stesso tempo comprendono il valore della memoria e di non voler ripetere gli stessi errori. Quindi tutti i ricordi sono stati assegnati ad una sola persona che li custodisce, e quella persona è il Donatore".

La storia è raccontata dal punto di vista di Jonas, un giovane ragazzo che è diverso nella comunità degli Identici; è maturo, ricettivo e compassionevole, e viene premiato con il compito di maggior prestigio.

La relazione chiave del Donatore è quella con Jonas. "È compito mio trasmettere tutti questi ricordi che custodisco dentro di me, e condividere con lui il contenuto di tutti i libri che si trovano a casa mia", dice Bridges.

Col passare del tempo Jonas vede il Donatore non solo come un mentore ma anche come un amico e perfino un anziano e saggio nonno. Durante l'addestramento riceve una serie di memorie che accendono in lui la gioia del provare emozioni e vedere il mondo a colori – che prima non esisteva nella sua vita. Ad ogni modo, deve anche avere a che fare con i brutti ricordi, come la perdita, la morte e la guerra.

Dice Brenton: "Credo che sia una storia di formazione molto classica, che stimola emozioni da cui siamo passati tutti: amore, dolore, tradimento ed una naturale sete di vita e avventura. Da ragazzino volevo assolutamente viaggiare e fare esperienze. Penso che Jonas faccia esattamente questo verso la fine del suo percorso, quando finalmente scappa".

Perseguitato dai ricordi di dolore e sofferenza, il Donatore vive isolato nella sua residenza. Ricorda Brenton che "Le prime due settimane di riprese sono state straordinarie. Stavamo principalmente nell'abitazione del Donatore, a girare tutto il passaggio di memorie. Era un set strepitoso, pieno di libri come una biblioteca. È lì, in quell'ambiente creativo, che il mio personaggio scopre per la prima volta il colore rosso – su un bellissimo vecchio telefono degli anni sessanta". L'attore aggiunge di aver imparato molto lavorando con Bridges. "Jeff è molto propenso all'improvvisazione, e faceva tante piccole cose strane prima delle riprese per aiutarmi, e mi ha insegnato a fare lo stesso per lui".
"Brenton è un giovane attore fuori dal comune, e sono sicuro che sentiremo molto parlare di lui", dice
Bridges.

Tra i membri della comunità, solo il Donatore è capace di provare vero amore, e dopo anni di solitudine prova una forte connessione emotiva con Rosemary. Lei è la prima bambina a venire designata come Ricevitrice di Ricordi, ma dopo cinque settimane di addestramento con il Donatore chiede alla comunità di essere esentata dal compito.

Taylor ricorda la sua fascinazione per il progetto: "Ricordo che il libro mi ha impressionata profondamente quando l'ho letto a scuola. Mentre leggevo la sceneggiatura ho immaginato i personaggi interpretati da questi attori incredibili, Jeff Bridges e Meryl Streep, che avevano già firmato il progetto. Ero emozionata e onorata di dover interpretare Rosemary".

Uno dei cambiamenti fatti dagli sceneggiatori nell'adattamento del libro di Lowry per il cinema è stato far suonare il piano a Rosemary. Taylor racconta: "Credo che una delle ragioni per cui sono stata contattata per il progetto fosse che uno dei produttori esecutivi mi ha vista suonare una canzone molto emotiva seduta al piano, come Rosemary fa nel film. Anche se la vediamo solo un paio di volte, si fa riferimento a Rosemary nel corso di tutto il film. È un personaggio veramente interessante per me perché credo sia simile agli artisti odierni. Spesso si tratta di persone molto fragili e vulnerabili, che è il motivo per cui hanno successo nel creare dell'arte. Ma c'è anche un aspetto negativo, come è successo a Rosemary. Viene esposta a troppe cose e non riesce a gestirle, e credo che questo valga anche sempre per la società moderna".

Swift aggiunge che "recitare è un'esperienza nuova per me, quindi quando sono entrata in questo mondo sconosciuto dicevo a tutti 'amo le critiche costruttive, qualsiasi cosa vogliate dirmi, qualsiasi cosa su cui vogliate che lavori… Io voglio imparare".

"Lavorare con Phillip è stato un sogno che si avvera perché riesce a farti pensare come penserebbero i personaggi, ma ti consente anche di contribuire con la tua ispirazione personale", dice Taylor.

"Lavorare con Jeff Bridges nel mio primo film importante è stato assurdo, qualcosa che potevo solo sognare. Non avrebbe potuto essere più coinvolgente, gentile ed amichevole".

FAMIGLIE ATIPICHE

Skarsgård è il Padre di Jonas e Lily (Emma Tremblay), ed il suo compito nella comunità è quello dell' "allevatore", colui che si occupa del benessere fisico e psicologico di ogni neonato nei suoi primi mesi di vita. È anche responsabile della "liberazione" – cioè l'uccisione – di tutti i bambini ritenuti inadeguati per qualche loro difetto fisico o psicologico.

Anche se non aveva letto il romanzo di Lowry, Skarsgård rivela che da giovane era un grande appassionato di libri distopici, di fantascienza, come 1984 e Il mondo nuovo. "La sceneggiatura di The Giver mi sembra avere un' interessante prospettiva su quel genere", dice. "A prima vista si tratta di una società perfetta; non c'è dolore, niente sofferenza, e nessun pensiero critico. Noi, perlomeno nella nostra società, sappiamo che domande porci, ma il 'Padrè non conosce il concetto di amore né quello di morte quindi la sua vita è vuota".

E aggiunge: "Crescendo, i miei genitori mi hanno insegnato a mettere tutto, e qualsiasi autorità, in discussione. Mio padre diceva sempre 'sono un essere umano, faccio errori'. Quindi è stato molto interessante per me come attore trovarmi in questa posizione, di qualcuno che non è ingenuo, ma non sa nulla".

Katie Holmes interpreta la mamma di Jonas e Lily. Ha una posizione di rilievo nel Dipartimento della Giustizia, e fa rispettare severamente le regole della comunità. Holmes ricorda le sue discussioni con Noyce: "Ci siamo molto concentrati su come interpretare la doppia natura del mio personaggio; la forza richiesta dal suo lavoro e la sua relativa vulnerabilità in quanto madre di Jonas, che sta avendo delle esperienze che si trovano completamente al di fuori della sua comprensione e del suo controllo. Vede suo figlio che progressivamente cresce e si allontana da lei. Infine dovrà lasciarlo andare, e non è una cosa semplice per un genitore", dice, e aggiunge che per prepararsi al suo ruolo si è ispirata a THE THREE GIRLS FROM BROOKLYN.

Prima che gli venisse assegnato il ruolo del Donatore, Jonas ed i suoi due migliori amici Fiona e Asher formavano un trio molto unito. Attraverso i ricordi che gli vengono trasmessi dal Donatore, la vita di Jonas si arricchisce ed acquista più senso, ed in lui nasce il desiderio di condividere questa ricchezza con le persone che ama. Mentre la sua visione del mondo cambia drammaticamente, i suoi sentimenti e le sue relazioni divengono più complicati.

Ad Asher, ragazzino allegro e pestifero, viene assegnato il ruolo di Assistente al Direttore della Ricreazione. "È un ragazzo che ha avuto dei problemi con la disciplina da piccolo", afferma Managhan, "quindi non è estraneo al gioco della disciplina, ed è così che lo descrive il Capo Anziano".

"In principio Jonas è un cittadino modello, mentre è Asher ad essere sempre un po' sopra le righe. In seguito quando Jonas comincia ad opporsi al sistema e a minarlo, Asher ne diviene una pedina. È il personaggio che finisce per dare la caccia a Jonas e diventa l'antagonista, il cattivo. Quindi le loro storie vanno in direzioni differenti nel corso del film. È un arco di sviluppo interessante per un personaggio".

Rush, che interpreta la bella, sensibile ed intelligente Fiona, dice che per sfortuna non aveva mai letto il libro di Lowry. "Stavo cambiando scuola e l'hanno letto l'anno che io me ne sono andata, mentre nella scuola dove mi sono trasferita l'avevano appena letto. Vedevo dappertutto i poster dei lavori scolastici che erano stati fatti su The Giver, quindi ovviamente sapevo della sua esistenza. I miei amici l'hanno letto tutti, ma io me lo sono persa".

Preparandosi al suo ruolo come Allevatrice nella comunità, Rush ha passato del tempo a fare volontariato in un ospedale con madri e bambini. "Anche se ho quattro fratelli più piccoli che ho visto crescere, volevo fare mia una naturale sensazione di maternità presso un istituto benefico".

Anche se all'inizio sono migliori amici sin dall'infanzia, Jonas si prende una cotta per Fiona grazie alla sua nuova consapevolezza dei sentimenti forti, e come suo interessa amoroso Fiona sta dalla sua parte. "È un progetto da sogno – dice Rush – non c'è niente di simile in giro. I ragazzi alle scuole medie stanno facendo le stesse esperienze di Jonas, per cui penso che il film attrarrà una grande audience giovanile". "Raccontiamo una storia bellissima e molto commovente, scritta da un talento incredibile".

"Odeya è una giovane attrice strepitosa", dice Bridges, "mi ricordo che durante il casting la sua sola presenza mi ha sbalordito".

La sorella piccola di Jonas, Lily, è interpretata da Emma Tremblay, che ha sette anni e che ha già recitato in un film di fantascienza: ELYSIUM. Già accanita lettrice, Emma racconta: "ciò che mi ha colpita del libro è che tutti sono uguali. Mi chiedevo come sarebbero riusciti a ricreare questa cosa nel film!"

"Lily è una bambina molto dolce ed energica, ma è anche chiassosa e vuole sapere di cosa parlano tutti e cosa sta succedendo nelle loro vite. È stato un ruolo molto divertente da interpretare e sono emozionata perché è un film che i miei amici potranno vedere", dice Tremblay.
"Phillip ha tirato fuori il meglio da questo cast di giovani", dice Brown. "È assolutamente un regista che ci sa fare con gli attori, è molto bravo a cogliere anche i più piccoli dettagli. Guarda i suoi attori, e cerca di far vivere loro il momento costantemente".

L'IMPORTANZA DELLA MEMORIA

Il più centrale dell'insieme stratificato di temi che compone The Giver è la memoria, come fonte di saggezza e di dolore. La comunità creata da Lowry nel romanzo adotta regole molto strette per abolire la libertà di scelta e la differenza, ed è quindi presto evidente che si tratta anche di un mondo deprivato della profondità e dell'emozione.

"La domanda che viene posta al pubblico è: il fine giustifica i mezzi? Cosa siamo disponibili a fare per il quieto vivere? Siamo disposti a cancellare queste giganti opposizioni dalle nostre vite? Possiamo liberarci di terribili sofferenze come di grandi gioie nella vita così da condurre delle esistenze neutrali, sicure e relativamente felici? Ci può bastare?", si chiede Bridges.

L'attore rivela che un suo ricordo importante riguarda il ruolo che sua madre ha avuto durante la sua giovinezza. "Avevo una madre meravigliosa. Giocava con tutti noi, senza risparmiarsi. Ogni bambino aveva un'ora del giorno in cui nostra madre ci avrebbe dedicato interamente tutte le sue attenzioni. Nella mia ora io dicevo 'Ok mamma ora andiamo sotto il tavolo e tu farai il mostro spaziale e io la cosa', e lei lo adorava!"

Brenton aggiunge: "Il mio tema preferito della storia è l'amore e l'idea che combattere per amore è una delle nostre più grandi forze in quanto esseri umani. Jonas diventa ancora più curioso quando fa esperienza dell'amore, e si batte per esso per tutta la storia".

A detta di Monaghan , "quello che mi è piaciuto di più di questa storia è che non ci sia un vero cattivo. Non riguarda delle persone cattive. Molte delle regole proibitive della comunità non derivano da cattive intenzioni: all'opposto, nascono da buoni intenti. Nella sua purezza questa comunità è convinta di stare facendo la cosa giusta. Questo aspetto ha molto a che fare con la realtà dal momento che il più delle volte le persone che fanno cose sbagliate non sanno e non credono che siano cattive. Credo sia una cosa molto importante da insegnare ai bambini".

Thwaites è convinto che la rilevanza di questo film attrarrà una grande audience. "Spero anche che come giovane artista che interpreta Jonas incoraggerò i più giovani a dare sfogo alle loro emozioni e a non essere imbarazzati a dare voce alle proprie opinioni o ai propri sentimenti".

IL MONDO DELL'IDENTITA'

Le dieci settimane più importanti delle riprese sono state trascorse in location ed in interni, a Cape Town, in Sudafrica, e nei suoi dintorni, dove l'intera produzione ha avuto luogo. Responsabile per la creazione del set unico in cui questa storia prende vita è lo scenografo Ed Verreaux, la cui consolidata carriera nel disegnare posti esotici – che non sono di questo mondo – include gli effetti speciali di film come CONTACT, MISSION TO MARS e JURASSIC PARK 3.

"Nel libro molte cose vengono solo suggerite, che è una cosa fantastica perchè ti consente di lasciare libera la tua immaginazione. Ad ogni modo rappresenta anche una sfida dato che si tratta di lavorare con un' opera letteraria. Nel dare forma a questo mondo ho avvertito il bisogno di farlo percepire come parallelo al nostro". Verraux spiega anche che si è ispirato al film GATTACA. "È un film molto elegante con un look molto specifico, costituito da strutture architettoniche contemporanee. Abbiamo dovuto costruire un edificio-mondo per creare una realtà alternativa", osserva.

Verraux discute l'obiettivo di raffigurare una società che è emotivamente repressa, ed allo stesso tempo trova il modo di iniettare energia emotiva nel film per fare in modo che gli spettatori si affezionino ai personaggi. "Per rappresentare questo mondo armonioso in cui tutto è identico, abbiamo usato molti materiali plastici e in acciaio per creare un ambiente dall'aspetto uniforme, igienico ed austero".

Winter, la cui vasta esperienza nella produzione di effetti speciali include la serie di X-MEN, dice, "In questo mondo utopico senza arte, musica o colore, non c'è niente che sia in disordine e ogni sua componente deve essere disegnata ex novo per dare l'idea di provenire dal futuro. Con un film low budget tutto ciò diventa molto difficile, specialmente quando si devono inserire effetti visivi come gli ologrammi".

È stato necessario trovare delle ambientazioni imponenti per raffigurare momenti della storia come le celebrazioni comunitarie nell'ampio Odeon. I filmmaker sono andati in cerca di location per tutto il Sudafrica dove hanno trovato degli stadi che potevano contenere fino a 100.000 persone. Tuttavia, a causa del budget, di limitazioni tecniche e logistiche, il film è stato girato a Cape Town, dove sono stati costruiti dei palchi e le strutture uniche che li avevano ispirati nelle loro ricerche – come le volte degli stadi – sono state create con gli effetti speciali".

Spiega Verraux: "Abbiamo dovuto creare moltissime estensioni per i set. Gli effetti visivi le potenziano e le amalgamano perfettamente, così che alla fine sembra molto più costoso di quanto non sia stato in realtà!"

E aggiunge: "Jeff ci ha dato molti input. Conosce molto bene gli artisti contemporanei e ci ha introdotti all'incredibile lavoro di James Turrell". Durante la preparazione a Los Angeles, Bridges ha fatto in modo che i realizzatori del film partecipassero ad una visita fuori orario di una retrospettiva di Turrell, che comprendeva un'installazione luminosa di 700 metri quadri. "Questo ci ha aiutati a dare forma e ispirazione a molto del design del film quando si è trattato di creare muri di luce".

La residenza del Donatore è in contrasto con il mondo dell'Identità: dato che serve da magazzino delle memorie del vecchio mondo, Verraux ha stipato insieme 20.000 libri. "Doveva suggerire la presenza dei resti di una civilizzazione precedente".

Dal suo punto di vista di produttore esecutivo, Winter racconta: "Una delle sfide più grandi nel fare questo film è stato trovare tutte le cose che ci servivano per creare il mondo in cui è ambientata la storia ed il suo specifico design con un budget molto ristretto. Abbiamo dovuto capire quanto potessimo espandere la storia di Jonas: dove va e come ci arriva. Abbiamo aggiunto alcune cose strada facendo, come i droni e l'uso della tecnologia".

ATTRAVERSO LA LENTE (CAMERA DESIGN)

Il direttore della fotografia Ross Emery, i cui lavori più noti includono MATRIX, SUPERMAN RETURNS e ANNA AND THE KING, descrive il suo approccio nel portare gli spettatori dentro il viaggio di Jonas attraverso multipli sentieri: "Non volevamo che il pubblico osservasse semplicemente il suo viaggio. Le nostre scelte riguardo alle macchine da presa, le lenti e l'illuminazione sono state mirate ad immergere il pubblico nelle emozioni di Jonas".

E continua:"La comunità vive in un ambiente artificiale, il loro mondo è tranquillo, blando e senza colori, ma io l'ho visualizzato nell'assenza del colore, e non in bianco e nero. Il colore è uno stimolo di sensazioni amplificate nella storia. Appena Jonas comincia ad imparare i ricordi, i colori cominciano ad infiltrarsi nella vicenda. Il rosso rappresenta l'iniziale risveglio della sua passione, e poi mano a mano introduciamo una tavolozza di colori primari".

Winter riflette sulla natura duale del suo compito: "Come si apre un film in modo da rappresentare il mondo piatto e senza ispirazione dell'Identità? Ross, che ha fatto un lavoro magnifico nell'ultimo WOLVERINE, è particolarmente portato per questo lavoro e per il momento in cui Jonas giunge alla fine della storia e compie scelte da personaggio a tutto tondo, il film è ormai vibrante di una tavolozza piena di colori".

Riguardo all'aspetto complessivo del film, Verraux aggiunge: "Abbiamo passato diverse settimane a testare i colori su campioni di tessuti, legno e pavimenti, cominciando un processo di de-saturazione dal 25 al 90% per stabilire quali colori resistessero più a lungo. È stata un'indagine molto consapevole di tutte queste forme e superfici per vedere cosa avrebbe funzionato sia in bianco e nero che a colori più avanti nella storia".

Emery aggiunge che il lavoro di ripresa ha uno svolgimento simile a quello dei colori: "Abbiamo iniziato dei film con dei movimenti di macchina molto pacati. Tutto era molto armonioso e motivato. Ma mano a mano che emerge la complessità della storia, la macchina da presa comincia a muoversi di più e ad esplorare angoli inusuali per rappresentare il modo peculiare in cui Jonas comincia a fare esperienza della vita".

"Il pubblico vede ed i impara le cose contemporaneamente a Jonas, quindi gran parte del film è girato dal mio punto di vista", osserva Thwaites. "La macchina da presa si muove molto, ed è eccitante provare quello che prova Jonas mentre scopre di aver vissuto in una bugia e decide di andare oltre".

VESTIRE GLI IDENTICI (Design dei costumi)

Il colore ha svolto una funzione centrale anche nel lavoro della costumista Diana Cilliers. "È un mondo profondamente diverso, distinto dal nostro, ma non volevamo essere futuristici", spiega. "Come prima cosa abbiamo esplorato blocchi di colore per identificare le diverse carriere assegnate ai personaggi". Avevamo bisogno di colori piacevoli che non scuotessero o disturbassero la vita calma dei personaggi, inizialmente abbiamo quindi lavorato principalmente con colori pastello per poi introdurre quelli primari quando la storia svolta e i ricordi vengono in primo piano".

Nella sua ricerca, Cilliers ha trovato ispirazione nelle sfilate di moda e ha scoperto un tessuto particolare, simile ad un impermeabile proveniente dall'Italia. "Il materiale era molto strutturato e ci ha consentito di creare una forte sensazione di identità", dice.

La forma dei vestiti doveva risuonare nelle rigide strutture degli edifici che costituiscono l'ambiente fisico della comunità. "Abbiamo evitato qualsiasi particolare superfluo ed ogni fantasia ed abbiamo optato per abiti significativamente semplici, molto regolari, comodi e multifunzionali", spiega Cilliers, il cui team si è addossato il compito colossale di creare circa settecento costumi.

Il Donatore è stato l'unico personaggio che Cilliers ha vestito con tessuti completamente naturali, con l'intento di distinguerlo dal resto della comunità. "Gli indumenti sgualciti e naturali lo collegano sottilmente al mondo della memoria, ed è il solo ad essere vestito solo di nero intenso"

Cilliers, che ha mandato a Meryl Streep un gruppo dei suoi designer per creare il costume del Capo Anziano, dice che la grande attrice è stata partecipativa per quanto riguardava l'aspetto esteriore del suo personaggio. "Appena l'ho vestita lei ha pensato che il rigore del tessuto fosse interessante", dice Cilliers, aggiungendo che la regalità del viola avvicinava l'attrice al suo ruolo autoritario.

Quando la storia di Jonas diventa più personale e più strutturata attraverso una serie di ricordi, inclusa una scena sulla guerra del Vietnam, un matrimonio italiano del diciannovesimo secolo, ed una sequenza attuale molto emozionante, il team dei costumisti si è preso la libertà di utilizzare colori più saturi, e di dare varie forme e trame ai vestiti.

Aggiunge Thwaites: "Tutti i ricordi di Jonas, passati o futuri, hanno importanza per lui nel presente, per cui indossare costumi folli ed eclettici provenienti da epoche diverse mi ha aiutato nella mia performance".

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