The Humbling (2014)

The Humbling
Locandina The Humbling
The Humbling è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Drammatico diretto da Barry Levinson. Il film dura circa 112 minuti. Il cast include Al Pacino, Greta Gerwig, Kyra Sedgwick, Dianne Wiest, Dan Hedaya, Nina Arianda.

Simon Axler, interpretato da Al Pacino, è uno dei più grandi attori teatrali della sua generazione, ma ora è sulla via del tramonto. Ha superato i sessant'anni e ha perso il suo talento e la sua sicurezza, la fiducia nelle proprie capacità è evaporata. La moglie, incapace di far fronte alla sua depressione, l'ha lasciato, così come il pubblico, e il suo agente non sa come convincerlo a tornare in scena. In questo atroce resoconto di una terrificante autodistruzione, trova una momentanea e apparente consolazione in un desiderio erotico. 

Info Tecniche e Distribuzione

Genere: Drammatico
Nazione: USA - 2014
Durata: 112 minuti
Formato: Colore
Produzione: Ambi Pictures, Hammerton Productions
Note:
Presentato Fuori Concorso al Festival del Cinema di Venezia 2014.

Cast e personaggi

Regia: Barry Levinson

Cast Artistico e Ruoli:

NOTE DI PRODUZIONE

"Come attore, sono arrivato alla conclusione che non riesco più a distinguere una scena di un dramma dalla vita reale. Sono una cosa sola."

Al Pacino as Simon Axler, The Humbling

Simon Axler (Al Pacino) è un famoso attore di teatro, che cade in depressione e tenta il suicidio quando perde improvvisamente e inspiegabilmente il dono della recitazione. Nel tentativo di ritrovare la sua forza vitale, instaura una relazione con una donna omosessuale molto più giovane di lui (Greta Gerwig). In breve tempo la relazione tra i due genera il caos, specialmente quando persone che appartenevano al passato della coppia ricompaiono nelle loro vite.

Il regista premio Oscar, Barry Levinson dirige il premio Oscar Al Pacino e Greta Gerwig in THE HUMBLING. Sceneggiatura di Buck Henry and Michal Zebede, tratto dal romanzo di Philip Roth. L'eclettico cast del film presenta anche nomi come Nina Arianda, Dylan Baker, Charles Grodin, Dan Hedaya, Billy Porter, Kyra Sedgwick, Dianne Wiest, Mary Louise Wilson.

La Millennium Films in associazione con Baltimore Pictures (tra i cui titoli sono inclusi  film come Analyze This, Donnie Brasco, Wag the Dog e Sleepers) e Dubin Media presentano un film di Barry LevinsonI produttori sono Jason Sosnoff e Barry Levinson.  Kristina Dubin (Stolen, Leaves of Grass) e Ged Dickersin, Avi Lerner, Trevor Short sono i produttori esecutivi. I co-produttori sono Andrea Iervolino, Monika Bacardi e Gisella Marengo.

LA STORIA DIETRO LA STORIA 

Dopo aver ricevuto riconoscimenti come scrittore per il suo romanzo del 1959 Goodbye, Columbus, che è diventato un film nel 1969, THE HUMBLING segna il trentesimo libro di Philip Roth e il suo quarto romanzo adattato per lo schermo. Gli altri romanzi sono Portnoy's Complaint del 1972, The Human Stain del 2003 e The Dying Animal, rititolato Elegy nel 2008. E' uno dei romanzieri più premiati d'America avendo ricevuto il National Book Award nel 1995 e nel 1960, il premio PEN / Faulkner nel 1994, 2001 e 2007, nonché il Premio Pulitzer nel 1997. "

Il produttore Jason Sosnoff descrive "THE HUMBLING,  l'ultimo romanzo di Philip Roth: "Parla di un vecchio attore, che ha recitato per 50 anni ed è tutto quello che sa fare. Poi, improvvisamente, non sa più farlo. E' bloccato sul palco. Quindi per me, il film racconta di quando hai una passione sfrenata a cui dedichi un'intera vita, e poi improvvisamente non ce l'hai più … e non avendola più non ti rimane più nulla per cui valga la pena vivere."

Al Pacino, candidato per 7 volte e vincitore di un Premio Oscar condivide i suoi pensieri sull'autore del libro, vincitore del Pulitzer: "E' molto raro che dopo aver letto un libro mi venga voglia di farne un film.  E'una di quelle esperienze che non mi capitano spesso. THE HUMBLING mi suonava affascinante, interessante, qualcosa di simile alla mia esperienza di vita … qualcosa che sto vivendo e verso cui mi sto dirigendo. Sono un grande fan di Philip Roth ed è stato eccitante per me fare questo film."

Avendo diretto film come Sleepers, Toys, Wag the Dog e Good Morning, Vietnam,
Barry Levinson è stato candidato per sei volte al Premio Oscar, vincendone uno come Miglior Regia, nel 1989, per il film Rain Man.  
Il regista riflette sul perché il Premio Oscar Al Pacino sia stato l'attore giusto per il ruolo di Simon Axler: ""Il protagonista è un uomo che è stato attore di teatro, di cinema e di molte opere classiche shakespeariane – e questo ruolo calza perfettamente ad Al. Al è uno di quegli attori rari, divisi tra cinema e palcoscenico. Potrebbero esserci moltissimi attori davvero eccezionali per questo ruolo ma non avrebbero mai il suo stesso approccio classico. Lui non ha bisogno di impegnarsi come per qualcosa che non ha mai fatto . E' perfetto per lui e lo ha fatto per tutta la sua carriera.

Sosnoff racconta come è nato il progetto, "Barry venne in ufficio un giorno e disse: 'Ho appena letto questo libro di Philip Roth che Al ha opzionato e che parla di un attore che non riesce più a recitare e inizia a frequentare una lesbica che ha appena chiuso la sua relazione con una donna che ha cambiato sesso diventando un uomo!" . Continua: "Per me la premessa, in un certo senso, è stata come Barry abbia avuto un ottimo modo di cogliere il senso della storia e comprendere che lì ci sia qualcosa. Il modo in cui lavora e il modo in cui Al funziona di conseguenza è stata una lenta scoperta lungo la strada, strato per strato.

Pacino e Levinson hanno lavorato insieme precedentemente per il film You Don't Know Jack. Il regista racconta: "Penso che sia scattata la scintilla tra di noi. Quando ti accade di dire, sai…cosa ne pensi di questo? E'interessante? E lui dice. Oh, si si! Me lo stavo chiedendo anch'io…poi qualcosa conduce a qualcos'altro…nessuno di noi avrebbe potuto pensarlo in quel momento! Oppure noi eravamo per strada e ad un tratto ci colpiva qualcosa di nuovo e volevamo provarlo. In Al ho trovato qualcuno disposto a provare quasi ogni cosa. Lui è disposto a sfidare ogni momento, per vedere se potrebbe esserci un momento migliore.  Ha avuto modo di avere materiale forte. E nello stesso tempo puoi cambiarlo. C'è un momento migliore? C'è un'altra cosa qui? Che dire di questo, che dire di quello? Ed io penso che questo è il divertimento, perché lui è flessibile… lui ha elasticità. Al ha il coraggio di un attore nel provare letteralmente tutto.

Pacino riflette sull'origine di THE HUMBLING e i sui primissimi incontri che ha avuto con Levinson, "ho pensato che potesse essere interessante vedere come Barry Levinson si sentisse in merito a questo progetto perché ho lavorato con lui… abbiamo fatto le cose insieme, lo ammiro e penso sia un bravo regista.  Lui si è trovato bene, così come Buck Henry, lo scrittore, il quale sapevo che avrebbe capito.  Entrambi i ragazzi erano sopra i 60, quindi avrebbero colto l'occasione al volo.

"Ci si incontrava a New York in ristoranti e cafè per discutere, Pacino continua.  Abbiamo visto subito che si trattava di qualcosa che potevamo gestire.
Abbiamo comprato i diritti del libro e ricordo l'incontro con Philip Roth dicendo quanto  ammiravo la sua scrittura e di quanto siamo stati felici di fare questo progetto."

Il regista Levinson dichiara, "Al Pacino inizialmente ha proposto il libro.  Mi ha chiesto di leggerlo. Lo lessi. Ne abbiamo parlato e condiviso lo stesso interesse e tono, penso sia una sorta di salto di qualità. Questa storia è nelle nostre corde in termini di creatività, di un attore combattuto. Percorrendo tutta la sua vita.  Al ovviamente può capirlo. Era ciò che ci interessava, ma non la storia nello specifico… Come fa un attore ad interpretarlo?

Pacino dice del suo regista, "mi piace lavorare con Barry Levinson e il modo in cui lavora. Farei qualsiasi cosa con lui. Mi piace ciò che è Barry e penso sia un bravo artista… uno dei migliori. Questo è anche un buon progetto per lui perché posso raccontare ciò che lui sente. Significa qualcosa per lui. Lui ha un buon senso dell'umorismo,  come il nostro scrittore Buck Henry. Quindi era utile, perché penso che devi avere bisogno di umorismo per questa parte."

Levinson racconta, "Ogni volta che un attore è in grado di fornire certi momenti questo è speciale, ti sfida a trovare un altro modo per sfidare un'altra volta l'attore. Io penso che con Al, le porte continuano ad aprirsi. E puoi passarci attraverso e puoi esplorare… bene che ne dici se abbiamo a che fare con questo?
Cosa succede se ciò accade? Se andiamo in questa direzione?  è possibile? C'è qualcosa qui?"

Il regista continua, "L'attore sfama il regista, il regista sfama l'attore. E si lavora in questo modo. E hai bisogno di un cast che può rispondere a tono a quelle cose. Ed è qui che THE HUMBLING vive e respira, in ultima analisi."

"Credo che un sacco di gente quando matura e invecchia entra in contatto con degli ostacoli, qualunque essi siano," Pacino condivide l'intuizione sul suo carattere. "Cosa faccio adesso dove vado, perché sto andando li, e come mai non mi sento allo stesso modo?  Come mai è una spirale in discesa? Quando è successo? Perché è successo? Ci fermiamo a mettere in discussione le cose che non ci sarebbero normalmente, perché abbiamo la nostra traiettoria e la stiamo percorrendo, e questo ci porta da un luogo a un altro. E poi tutto ad un tratto si ferma la platea o ci voltiamo a guardare il paesaggio."

THE HUMBLING non parla soltanto di un attore che sta invecchiando, ma qualcosa di molto più grande. Levinson dichiara, "si tratta di una crisi di età e di vita. Si tratta della lotta dell'individuo a dover regolare la sua vita. Non credo si possa sempre farlo. Quello che si vuole fare è un film e specificarlo in esso. Ma alla fine della giornata, deve risuonare in modo più ampio. Ci deve essere una tendenza a trovare più di un significato e quindi di cercare di ampliarlo. Penso che vi si possano portare le persone all'interno perché stanno cercando qualcosa che non è il mondo in cui si trovano; altrimenti faremmo soltanto un film sulle cose con cui le persone hanno familiarità. Per esempio, il pubblico generale non deve necessariamente conoscere l'autismo quando l'ho fatto con Rain Man, ma la specificità della realtà crea un interesse in questo."

Levinson continua, "Comico e drammatico; come esso stesso si mostra? Come si può fare in modo che avesse quelle sorprese lungo il percorso? Come si apre la porta… se un ragazzo ha trascorso la parte migliore della sua vita nella fantasia, e si ritrova nella realtà della vita,e si arriva ad un punto in cui non c'è più differenza tra l'uno e — come si fa a farlo funzionare?  E qui la realtà comincia a diventare intrigante."

Il produttore Sosnoff condivide un po di informazioni privilegiate sul progetto: "Buck Henry è stato coinvolto come sceneggiatore… la base era John Burnham, l'agente di Barry Levinson, di Al Pacino e Buck Henry. Al disse a John che voleva davvero farlo e gli chiese come poteva esser fatto al meglio. Buck, secondo John, sarebbe la persona giusta per scriverlo e Barry la persona giusta per dirigerlo. Era intelligente… c'è una ragione per la quale John è stato in attività per 30 anni. Buck si mise a scrivere in modo molto metodico e attento e la sceneggiatura cominciò ad evolvere da qui. Barry è il tipo di direttore che viene abbastanza coinvolto dalla scrittura perché ha delle conoscenze di base. Egli ha un senso dell'umorismo molto particolare."

"C'è una drammaticità nei libri di Roth," Sosnoff articola, "Barry sta portando leggerezza alla drammaticità.  Così, nonostante il film sia molto tragico, dal momento che l'uomo non sa che fare della propria vita, se non altro è diventata una tragicommedia, perché accadono molte situazioni ironiche su questo personaggio che si sviluppa e va in pezzi."

Il produttore esecutivo Kristina Dubin dice, "THE HUMBLING ha questo malvagio e meraviglioso umorismo in tutta la sua realtà. Anche se è una commedia dark ed è tragica, è ancora molto narrabile."

"Il personaggio, Simon, qui è un attore che ha una sorta di perdita dell'appetito, del desiderio," Pacino aggiunge, "C'è un umorismo che mi appartiene nella ricerca di un attore che ha il dono della recitazione. Recitare è differente dallo scrivere. Lo scrittore può avere il blocco dello scrittore e penso che sia parte di ciò che avverte Philip Roth, è quello che lo ostacola."

Levinson parla delle sfide insite nel trasformare i libro del leggendario scrittore Philip Roth, " Devi trovare un modo a un certo punto per trasformare un romanzo in una sceneggiatura e in ciò che è sullo schermo. Un romanziere lavora con diversi strumenti. Egli può essere molto più introspettivo. Ci sono strumenti diversi per un film e un romanziere. Devi quindi immaginare dove questo si dirige? Come faccio a rimanere fedele all'essenza del libro, ma come faccio a convertirlo in ultima analisi ad una sceneggiatura, a un film, per metterlo in piedi? E questa è sempre una sfida perché a volte si può essere così fedeli al libro che poi non si adatta allo schermo. Ho avuto modo di fare  quel salto in un modo o nell'altro. Sono molto diversi, ma come si fa a prendere l'essenza del libro e metterla sullo schermo?"

Il produttore Sosnoff riflette sul processo di sviluppo della sceneggiatura, "Penso che quando leggi un libro, non necessariamente ci sia un film dentro.  Al e Barry volevano a tutti i costi ottenere questo film che in termini di ricerca è durato cinque anni. I romanzi di Philip Roth sono molto difficili da adattare perché Roth è un autore intellettuale nel senso che ha un carattere molto profondo di pensieri del personaggio, pensieri che diventano anche contorti. Così ci è voluto tempo per ottenere una sceneggiatura. Buck Henry era lo lo sceneggiatore e c'è voluto un po' per capire, esattamente, come separarli."

Il produttore continua,"Al vide qualcosa di specifico in termini di carattere sul personaggio e divenne la scena della sua vita. In un primo momento, ad essere onesti, ero un po titubante? E non è fino a quando la sceneggiatura viene riscritta un paio di volte che si arriva al punto dove siamo arrivati…adesso vedo il film. Per esempio c'è un personaggio, uno psichiatra, interpretato da Dylan Baker, che è sempre su Skype con Al (Simon)  e durante il film si fa in modo di ottenere una finestra sui pensieri interiori di Simon, in un modo che diventa un'ancora al film, i motivi di tutta la follia che c'è  intorno a questo personaggio. Abbiamo avuto una sorta di base di partenza per poter tornare indietro. E così folle come diventa questo personaggio, che si capisce quello che sta sentendo, perché si sente sulla base di quelle conversazioni."

Diretto da Barry Levinson. Protagonista Al Pacino. Una sceneggiatura di Buck Henry basata su un libro di Philip Roth. Un eclettico cast e una troupe di acclamati vincitori e candidati a premi.  Comunque, nonostante il progetto vanti questi grandi "nomi", THE HUMBLING è stato prodotto come film indipendente."

"E' iniziato con tre ragazzi, Al, Barry and Buck. C'è stata sintonia su questo dall'inizio" dice Sosnoff, " e io penso che questo traspaia nel film."

"E' stato bello aver lavorato con una piccola troupe ridotta. Eravamo capaci di muoverci molto velocemente." Abbiamo girato il film in soli 20 giorni. Anche se non abbiamo mai sentito di aver fretta. Non è stato mai detto " bene, dobbiamo muoverci.' Abbiamo utilizzato tutto il tempo di cui avevamo bisogno. E' stata una situazione molto liberatoria. E' stato istituito in modo che credo tutti, gli attori certamente, si sentano abbastanza a proprio agio affinché noi potessimo provare e sperimentare nuove cose. Io penso che alla fine della giornata non importa quale film si stai facendo ma la sintonia che devi creare."

"Abbiamo avuto i vincoli di un budget ridotto che solitamente chiamo cinema di guerrilla," Pacino approfondisce, l' ho già fatto prima. Alcuni dei film che ho fatto, i miei film, un paio dei quali hanno visto la luce, e altri mai. Sentivo di aver avuto il pieno controllo. In termini di personaggi, era qualcosa che sentivamo nella ossa. Noi siamo questa gente. Nulla è stato facile, ma in certo senso è stato meno faticoso."

Davvero un film di Guerrilla — con una troupe ridotta su girato di 20 giorni.  Il produttore Sosnoff rivela ancora, "Abbiamo girato nella casa del regista, Barry Levinson.  Barry avendo fatto 30 films dovrebbe sapere che non si deve lasciare che una troupe giri un film nella propria casa (ride) ma lui lo ha fatto!"

Dubin, produttore esecutivo del film , spiega, "Qualche anno fa il progetto è stato presentato alla mia società per finanziarlo e l'ho amato dal primo giorno e dovevamo essere sicuri che potevamo avere budget e location dove avremo potuto mostrare una buona qualità economicamente realizzabile. Quello che è davvero unico in questa produzione è che noi stiamo girando un grande film. Noi abbiamo Barry Levinson alla regia.  Abbiamo Al Pacino come protagonista.  E una sceneggiatura di Buck Henry basata su un libro di Philip Roth.  Questo è grande materiale. Eppure siamo ancora grati a tutti noi per aver girato rapportandosi ad un film indipendente."

Lei continua, "La nostra troupe è piccola. Tutti – ogni dipartimento sta facendo lavori che solitamente non fanno. E, sai, girano in locations e situazioni dove probabilmente non sono abituati a girare.  Ma tutti sono stati così entusiasti di fare questo film e così felici, ogni giorno, anche se abbiamo avuto giornate davvero molto lunghe."

Pacino condivide, "Alcuni film si prestano a questo genere di cose. Hanno già lavorato in questo tipo di ambiente. Ed io sono stato felice per questo. Tu sai anche che stiamo lavorando con un regista come Barry Levinson, farei qualsiasi cosa con lui, perché è così sicuro di quello che fa. Lui sa quello che vuole. Ed è così spontaneo allo stesso tempo e  ti consente la libertà di conoscere cosa ha intenzione di fare. Lui conosce davvero i film. Ed è fantastico essere intorno a qualcuno che conosce così bene i film."

Sosnoff dichiara, "Oggi i film sono difficili da fare; conflitti di pianificazione, capire il giusto budget per il film, gli attori giusti per il film. C'è un budget limitato per fare un film con un soggetto serio. Così dovevamo essere molto intelligenti per capire come girare. Uno degli aspetti positivi è che abbiamo iniziato e finito in poco tempo. Così abbiamo girato in autunno, dopo ci siamo fermati, e abbiamo ricominciato in inverno. Abbiamo ottenuto fogliame, foglie verdi, neve, pioggia, ghiaccio e grandine. Da il senso del tempo che passa, in realtà è utile. A volte in base al budget dovresti andare a sacrificare qualcosa, a discapito di non avere una troupe di 150 persone e molte altre risorse. Ma c'è qualcosa di speciale che succede quando hai poche risorse e devi diventare piuttosto creativo per capire come usarle. Quando guardo le riprese io so che stiamo facendo qualcosa di veramente speciale, ti senti unico, divertito e ti senti triste, guardi le performance e pensi.'wow. Qualcosa di buono è accaduto."
Una delle decisioni più importanti che il regista ha dovuto affrontare è stata chi avrebbe dovuto recitare al fianco di Pacino. "Noi considerammo molti scenari differenti di chi poteva essere giusta e alla fine abbiamo optato per Greta Gerwig", condivide Sosnoff. "C'era qualcosa di veramente interessante in lei e Pacino insieme. Greta rappresenta la novità, e Al è un veterano. Molto più di ciò che la storia narra — persone che provengono da due mondi completamente differenti e si incontrano."

Non è stata una scelta ovvia! Levinson dichiara come il regista ha scelto Greta come Pegeen, "Non eravamo alla ricerca di un attrice famosa" Dice Levinson, "Non eravamo alla ricerca di questo perché era evidente che sarebbe stato un uomo più anziano e una giovane donna. Non è quello a cui io e Al eravamo interessati. C'è qualcosa in lei di camaleontico, penso che il personaggio funzioni molto bene. Le cose cambiano e cambiano durante il film dove lei è divertente, drammatica – attraente e allo stesso tempo semplice. Si potrebbe dire di lei che non è una scelta ovvia, ma alla fine della giornata si potrebbe dire che è una scelta perfetta."
Gerwig riflette sul suo personaggio in THE HUMBLING, "Pegeen ha conosciuto Simon quando era una ragazzina. I suoi genitori erano attori come lui e lei è cresciuta idolatrandolo, ed aveva preso una cotta per lui, ma lei era molto, molto più giovane.
Poi è cresciuta ed è diventata un' insegnante di teatro e una lesbica. Ma il destino li ha fatti rincontrare e lei ha colto l'occasione per vedere come potesse essere stare con una persona per cui ha sempre avuto una cotta. Infine, si è resa conto che forse il ragazzo per cui aveva avuto una cotta quando era giovane non esiste più… o forse non è mai esistito."
L'attrice continua, "Credo che per Simon, Pegeen sia quasi come un angelo oscuro. Lei ha trovato in Simon molti lati oscuri non necessariamente sani.

Levison racconta della chimica tra Pacino e Greta sullo schermo, "I due non avevano mai lavorato insieme prima d'ora. Ma sembravano collegarsi alla sceneggiatura in modi che davvero funzionavano, perché entrambi riuscivano a sfidarsi l'un l'altro. E' stato davvero intrigante. Perché hai una giovane attrice,  e hai dall'altra parte un vecchio attore affermato… Greta è forte al punto che lui non riesce a respingerla in alcun modo. Lei tieni il punto quando vuole tenere il punto, e ci riesce molto bene. Lei ha delimitato il suo territorio ed è riuscita a mantenerlo. Allora hai questi due personaggi che in realtà si confrontano l'un l'altro. "Quella crescita che avviene e che penso sia estremamente intrigante e che lei compensa ed è estremamente brava a creare quel personaggio."

Pacino spiega, "L'idea è che si tratta di sbirciare nella vita di un attore di successo e in alcune insidie e nei luoghi dove l'attore potrebbe andare, o dove si trova. La mia speranza è che il pubblico veda un aspetto degli attori che è un po 'diverso da quello che siamo abituati a vedere normalmente.

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