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The Party (2017)

The Party
Locandina The Party
The Party è un film del 2017 prodotto in UK, di genere Commedia e Drammatico diretto da Sally Potter. Il film dura circa 71 minuti. Il cast include Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cherry Jones, Emily Mortimer, Cillian Murphy, Kristin Scott Thomas. In Italia, esce al cinema giovedì 8 Febbraio 2018. Al Box Office italiano ha incassato circa 433381 euro.

Janet è appena stata nominata Ministro del Governo ombra, il coronamento della sua carriera politica. Lei e suo marito Bill decidono quindi di festeggiare con gli amici più stretti. Gli ospiti arrivano nella loro casa di Londra, ma la festa volge inaspettatamente al peggio quando Bill all'improvviso fa due rivelazioni esplosive che sconvolgono sia Janet che i presenti. Amore, amicizia, convinzioni politiche e un intero stile di vita vengono messi in discussione. Sotto la superficie elegantemente liberal degli ospiti freme la rabbia. Lo scontro li spinge a sfoderare l'artiglieria pesante, anche in senso letterale.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 8 Febbraio 2018
Uscita in Italia: 08/02/2018
Genere: Commedia, Drammatico
Nazione: UK - 2017
Durata: 71 minuti
Formato: Colore Bianco e Nero
Produzione: Adventure Pictures, Oxwich Media
Box Office: Italia: 433.381 euro

Recensioni redazione

The Party, recensione del film di Sally Potter
The Party, recensione del film di Sally Potter
Matilde Capozio, voto 6/10
Tragicommedia di stampo teatrale con un cast prestigioso, che riunisce un gruppo di amici per un'occasione di festa che ben presto si trasforma in una carneficina.

NOTE DI REGIA

The Party è una commedia che vira in tragedia, in cui una festa tra amici volge al peggio nell'arco di pochissimo tempo. Sotto pressione, in un ambiente circoscritto, tutto ciò che è nascosto emerge in superficie e qualsiasi casa, che consideravamo come un rifugio, può rapidamente trasformarsi in prigione. Volevo che si ridesse ma sul filo del rasoio, osservando questo gruppetto di persone che fallisce nel disperato tentativo di mantenersi coerente con la linea di partito su cosa è moralmente giusto e politicamente di sinistra. The Party è stato concepito come un film estremamente essenziale, che trasforma l'isolamento (e tutti i vincoli del tempo reale) in una virtù. In un bianco e nero privo di elaborati effetti speciali o cambi di location, elementi all'apparenza semplici assumono funzione di storytelling. Ogni cosa è esposta. La macchina da presa sbircia tra le ombre e guarda dritto in faccia questi personaggi nel loro momento di crisi, una crisi che si sviluppa via via che ognuno inizia a dire la verità.

UNA STORIA PROFETICA

Una storia profetica che parla di persone e relazioni, politica e ideologia. The Party nasce da una prima sceneggiatura di Sally Potter sviluppata contemporaneamente ad altre. La Potter ha sviluppato questa tecnica durante gli anni come "terapia per combattere il blocco dello scrittore e se si blocca su una sceneggiatura passa ad un'altra" spiega Christopher Sheppard, che produce i suoi film da molto tempo. "Penso sia un modo di lavorare molto fluido e interessante" dice la Potter "spesso lavoro su più di due sceneggiature contemporaneamente. In quel periodo stavo lavorando su sei o sette idee, due di queste sono diventate concretamente sceneggiature".

Con un accordo di produzione stipulato con la BBC e BFI, la Potter ha concretizzato due sceneggiature diversissime utilizzando questo flusso di scrittura: Molly e The Party.
Il primo si svolge in un arco di tempo di 24 ore, le vicende di The Party invece si sviluppano tutte in una sola sera. Per entrambe era già stata pianificata la produzione e scelto il cast.
L'ultimo film a cui la Potter aveva lavorato era Ginger e Rosa nel 2012. Nel film tutte le storie e i personaggi, che durante il film avevano ognuno la propria storia e il proprio percorso, in seguito ad un colpo di scena si ritrovano tutti coinvolti nella stessa sequenza. È stata una scena molto difficile da girare, tutti gli attori erano molto tesi ma il risultato mi ha esaltato. Mi ha fatto venire voglia di scrivere un intero film, una forma di confronto, un grande caos in cui le illusioni dei personaggi si disintegrano contemporaneamente.

Ma Ginger & Rosa non è stata la sola fonte di ispirazione. La Potter voleva scrivere una sceneggiatura che parlasse, in qualche modo, anche del proprio paese. "Ho iniziato a scrivere il film prima delle ultime elezioni nazionali in Gran Bretagna. Era anche una riflessione sui partiti politici e sul linguaggio usato in politica; sul rapporto con la verità che è sottomessa all'ideologia che cambia continuamente. Certe idee diventano di moda perché i politici pensano che sono quello che le persone vogliono sentire e che sostenerle li aiuterà a vincere. È una riflessione su cosa succede nella nostra vita e in quella dei politici quando la verità viene distorta.

Sally Potter era determinata ad ambientare l'intero film in tempo reale, la storia inizia a casa di una coppia sposata: Bill e Janet. "Capiamo immediatamente che lei si occupa di politica ed è stata promossa Ministro Ombra della Salute per il partito di opposizione, di cui non viene mai fatto il nome" dice la Potter "lui è un accademico che ha rinunciato alle opportunità di carriera per sostenere la moglie. E questa decisione è stata accompagnata da un grande senso di frustazione".

La presenza di altri cinque ospiti ( e la significativa assenza di un ospite), è uno schema che riporta alla mente classici come Chi ha paura di Virginia Woolf? adattamento di Mike Nichols da una testo teatrale di Edward Albee e Il fascino discreto della borghesia di Luis Bunuel. "Ognuna di queste persone custodisce un segreto. Le cose che sono state nascoste vengono fuori in una sequenza di rivelazioni che si delineano come qualcosa di catastrofico" racconta la Potter, "qualcosa di  sinistro e pesante ma che in realtà è una commedia, avvolta da elementi tragici".

La Potter decide di girare il film in bianco e nero, d'accordo con il suo direttore della fotografia Alexey Rodionov, con cui lavora dal 1992 dal film Orlando. Nella sua mente, era una scelta formale che richiamava un stagione precisa della cinematografia inglese degli anni '60: film come Saturday Night and Sunday Morning, The L-Shaped Room e This Sporting Life.
Radionov ha sostenuto subito la scelta di girare in bianco e nero. "Sono molti i vantaggi di girare in bianco e nero" spiega "quando si gira a colori in digitale l'immagine risulta essere troppo realistica. Il bianco e nero invece aiuta perché eliminando i colori rende più facile concentrarsi sull'azione e sulle interpretazioni degli attori e sui loro volti".

Scritta con quella che la Potter chiama "una consapevolezza dell'assurdità della sofferenza umana" "volevo raccontare qualcosa che arrivasse a parlare di politica attraverso il filtro delle politica della vita privata; relazioni, spostamento di placche tettoniche di potere, amore, desiderio, tradimento, ambizione, delusioni e così via. Le esperienze umane con cui abitualmente le persone sono obbligate a confrontarsi durante l'arco della loro vita ma condensate in meno di un'ora e mezza".

IL PIANO DI PRODUZIONE

Mentre Sally Potter stende la sceneggiatura, concepisce anche un piano di produzione: riunire il cast, provare per una settimana e girare in sole altre due. "L'idea è sempre stata quella di realizzare il film in un modo che rispecchiasse lo spirito scoppiettante dei dialoghi e dell'azione," afferma Sheppard. "Lo si poteva fare in maniera rapida e frenetica. Ed è così che è andata…il trucco era quello trasferire lo spirito della sceneggiatura nella modalità di produzione."

Per il cast tecnico, Sally Potter riunisce un mix di vecchi amici e nuovi colleghi – come la costumista Jane Petrie. "Stando alla mia esperienza, Sally è molto aperta a lavorare con nuovi caporeparto. Li studia a fondo prima di portarli a bordo," dichiara Kassam. "In genera tratta non solo i suoi attori ma anche i suoi capireparto come fossero suoi fratelli e sorelle. La qualità principale che viene richiesta per lavorare con Sally è la bontà d'animo."

Nel frattempo Potter comincia anche a pensare agli attori. "Ci metto una vita a fare i casting," dice ridendo. "Guardo ore ed ore ed ore ed ore di ciò che queste persone hanno fatto e un po' alla volta comincio ad immaginare l'alchimia delle varie combinazioni." In particolare per The Party – con tre coppie molto diverse al centro della storia – trovare la giusta chimica fra gli attori è fondamentale. Potter lavora per diversi mesi con due direttrici del casting – Irene Lamb e Heidi Levitt – a Londra e New York. Entrambe avevano già lasciato il proprio segno sulle precedenti produzioni della regista.

"Il mio obiettivo è sempre quello di fare in modo che, quando le persone vedono il film, non riescano ad immaginare nessun altro attore in quel ruolo," afferma Potter, "come se quel personaggio potesse essere interpretato solo da quella persona. Una sensazione di giustezza, di precisione psicologica ed emotiva. E questa è la sfida ad ogni mio film. Ho capito che la lezione che impari sul set di un certo film si applica al successivo solo fino ad un certo punto. Non puoi adagiarti sulle abitudini sviluppate in precedenza."

I primi due attori ad unirsi al progetto sono Timothy Spall e Kristin Scott Thomas. La regista aveva già lavorato con Spall in Ginger & Rosa e sapeva di volerlo fare ancora. Assegnatogli il ruolo di Bill – il funereo accademico pronto a far rivelazioni – anche Spall è felice di collaborare ancora con Potter. "È incredibilmente attenta ai dettagli e finisce sempre per lavorare con le persone che desidera. Riflette molto e a lungo sulle combinazioni fra attori," dichiara.

Al fianco di Spall c'è Kristin Scott Thomas, nel ruolo di Janet, la moglie di Bill, l'ambiziosa politica che organizza il party per celebrare la sua promozione a Ministro ombra della Salute. Sheppard definisce il momento in cui Potter scelse l'attrice per "quello che non è un ruolo ovvio" per lei, come un vero e proprio "eureka!" Scott Thomas è subito molto intrigata dalla sceneggiatura: "Ho pensato, 'Oh, sembra interessante'. L'ho letta tutta d'un fiato, poi ho incontrato Sally e abbiamo deciso all'istante – è stata una decisione molto semplice e istintiva."

Spall e Scott Thomas riflettono a lungo sui retroscena della coppia che interpretano: un matrimonio lungo trent'anni durato "più o meno tutta la loro vita da adulti," dice Spall. "Ed è stato un lungo percorso…chiaramente un matrimonio senza figli con tutte le complessità e i sotto-testi del caso, sacrifici e via dicendo. Sono a tutti gli effetti una coppia molto forte e unita."

Decisi i due ruoli principali, "tutto cominciò a strutturarvisi attorno," afferma Sheppard. Cherry Jones ricorda di aver incontrato Potter durante una cena a New York, per poi ricevere una telefonata in cui le si propone il ruolo di Martha, migliore amica di Bill e collega dell'università. Dopo un secondo incontro a casa sua, l'attrice firma per il progetto. "Ho detto 'sì' perché come puoi dire 'no' a Sally Potter?" dice ridendo.

Ugualmente allettata dall'idea di interpretare Jinny, la giovane partner di Martha, Emily Mortimer concorda sul magnetismo della Potter e sul suo particolare processo di casting. "I casting consistono spesso in lunghe conversazioni, ma mai così profonde e specifiche e accurate come con Sally. Capisci subito che sarà un'esperienza molto interessante. È impossibile dirle no."

Mortimer è subito attratta dai toni conflittuali del testo: "È un po' sopra le righe…ma in una maniera che suona totalmente reale. È come partecipare ad una di quelle serate che accadono solo una o due volte nella vita, quando succede il finimondo, la situazione precipita e viene fuori di tutto. Può essere molto divertente e anche molto assurdo, ma anche…tremendo! Servirà un po' di tempo a tutti quanti per riprendersi, penso!"

La relazione fra Martha e Jinny – che scopriamo essere incinta di tre gemelli – funge da affascinante contraltare a quella di Bill e Janet, una coppia senza figli. "Martha vuole stare con Jinny," spiega Jones. "Farà di tutto per tenerla a sé. Se ciò significa avere un figlio – o tre figli – a 60 anni, allora lo farà! È una relazione bizzarra, ma sono realmente devote l'una all'altra. Per quanto improbabile sia la situazione, sembra comunque funzionare."

Se all'inizio sembra che sia Jinny la più entusiasta all'idea di avere dei figli, più Mortimer procede con la sceneggiatura più il suo punto di vista cambia. "I personaggi realizzano di stare andando alla cieca. Neppure io so in che cosa mi sono cacciata. Brancoliamo nel buio, non sappiamo cosa significhi avere un bambino. Sono spaventata tanto quanto lei. C'è qualcosa di molto dolce circa la mancanza di comprensione di quello che ci sta per accadere."

Come nel caso di Jones, Sally Potter incontra anche Patricia Clarkson a New York. L'attrice viene scelta immediatamente per il ruolo di April, la feroce migliore amica di Janet: "Non me ne è mai fregato nulla di Bill. Adoro Janet, questo è ovvio. E anche Martha, una volta mi piaceva, ma adesso è diventata troppo convenzionale. Anche se è lesbica, ora si è sposata, aspetta dei bambini…mi fa accapponare la pelle. Sono una donna fiera e indipendente e amo il fatto che Janet sia una donna in carriera."

Con una scelta di casting particolarmente ispirata, la Potter affianca alla Clarkson il leggendario attore tedesco Bruno Ganz nel ruolo di Gottfried, partner tira-e-molla di April e 'life coach' per il quale la donna sembra provare ogni disprezzo. "A volte mi fa pensare a questo libro che ho letto molto tempo fa, intitolato L'idiota di Dostoyevsky," commenta Ganz. "È troppo gentile, troppo amichevole, non è fatto per questo mondo…è un mix di tante cose, ma mi piace pensare che anche lui venga fuori da Dostoyevsky, che sia quel tipo di idiota."

Nello scegliere di interpretare Tom, il banchiere in giacca e cravatta che arriva al party tutto agitato, pieno d'ansia e pronto alla vendetta, Cillian Murphy è stato attratto dall'unità di luogo suggerita dalla sceneggiatura. "Adoro questo contesto chiuso, da salotto. Mi piacciono le storie e i film che accadono in tempo reale. Succede raramente al cinema e penso siano difficili da realizzare. Mi piace l'umorismo di questa storia. Ho letto la prima scena e ho pensato 'E adesso come potrà andare avanti?' È un inizio così brillante e poi lavora a ritroso – è molto, molto intelligente."

Murphy interpreta l'outsider del film: un capitalista pieno di soldi in disaccordo con gli intellettuali che lo circondano. "C'è una bella tradizione narrativa che implica che qualcuno bussi alla porta e tu non sai chi è. Tom incarna proprio questo espediente narrativo: è colui che bussa alla porta, un ospite inaspettato. Mi piace pensarlo in maniera positiva, come una bomba a mano umana! O una bomba a mano narrativa! Perché quando lui arriva e bussa alla porta, le cose cambiano."

Riunito il cast, Potter comincia a lavorare individualmente con ognuno degli attori, sia faccia a faccia che via Skype. Non si tratta tanto di prove formali, quanto di "una forma di preparazione più profonda," la definisce la regista, "che mi aiuta a conoscere l'attore, e aiuta l'attore a conoscere me; che mi aiuta a capire il testo che ho scritto sentendolo recitare ad alta voce; a percepire le reazioni degli attori e cominciare a capire come posso aiutarli a raggiungere quello stato magico che implica l'andare oltre quello che hanno fatto finora."

Mentre Potter lavora con il cast, Sheppard ha il compito quasi impossibile di trovare due settimane in cui tutti e sette gli attori siano liberi. Mentre nella maggior parte delle produzioni gli attori entrano ed escono dal set in momenti differenti, qui è tutto diverso. "Sally vuole avere tutto il cast riunito per l'intero periodo delle riprese in modo che possano lavorare assieme e che la storia possa essere filmata in ordine cronologico," dice. "Ed è così che è andata, con l'eccezione di Cillian che si è assentato per quattro giorni in quanto chiamato a fare da testimone di nozze in Irlanda, ma lo sapevamo fin dall'inizio."

Riunito il cast, la settimana di prove è cruciale, con Potter e gli attori impegnati a lavorare sulle relazioni fra i personaggi. "È stato molto interessante," dice Kristin Scott Thomas, "entrare in una stanza con sei o sette persone sconosciute – ad eccezione di Cherry – che hanno un'idea completamente diversa sui loro personaggi… è affascinante quando si dice 'Oh, tu ci vedi questo! Io per niente, piuttosto ci vedo quest'altra cosa.' È stato davvero bello. Finisci per scavare veramente a fondo. Poi devi alzarti e farlo per davvero."

Come puntualizza Spall, con un tale "gruppo di attori, variegato e di classe", tutto diventa un po' più facile. "Sono tutti così precisi…ci confrontiamo un po', ma poi gran parte della storia riguarda ciò che le persone non si sono dette…così ha un valore anche il pensare alle cose senza condividerle. È tutto un sotto-testo, un viaggio personale… Ogni personaggio ha una sua idea riguardo agli altri, ma questa non affiora se non di tanto in tanto… La verità, il risentimento."

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