Locandina The Witch

The Witch (2015)

The Witch
Locandina The Witch
The Witch è un film del 2015 prodotto in USA, di genere Horror diretto da Robert Eggers. Il film dura circa 90 minuti. Il cast include Ralph Ineson, Kate Dickie, Julian Richings. In Italia, esce al cinema giovedì 18 Agosto 2016. Disponibile in homevideo in DVD da mercoledì 14 Dicembre 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 468384 euro.

Ambientato nel New England del 1630, il film racconta di una famiglia di pellegrini, devoti cristiani, che viene sconvolta e inizia a distruggersi dall'interno quando il suo quinto figlio, neonato, svanisce misteriosamente e il raccolto inizia ad andare male. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 18 Agosto 2016
Uscita in Italia: 18/08/2016
Genere: Horror
Nazione: USA - 2015
Durata: 90 minuti
Formato: Colore
Produzione: Parts and Labor, RT Features, Rooks Nest Entertainment, Code Red Productions, Scythia Films, Maiden Voyage Pictures, Mott Street Pictures
Box Office: USA: 24.649.698 dollari | Italia: 468.384 euro
Note:
Presentato al Sundance Film Festival 2015
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 14 Dicembre 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Robert Eggers

Cast Artistico e Ruoli:

In questo nuovo, straordinario, terrificante film, concetti antichi come la stregoneria, la magia nera e la possessione demoniaca sono riuniti assieme in modo del tutto nuovo, per raccontare la storia intima e affascinante della spaventosa disgregazione di una famiglia nel selvaggio New England del 1630.
New England, 1630. Dietro minaccia di essere bandito dalla chiesa, un contadino inglese lascia la sua piantagione coloniale e trasferisce moglie e cinque figli in un remoto angolo di terra al margine di una spaventosa foresta, all'interno della quale si aggira una malvagia e oscura presenza. Sin dall'inizio iniziano a verificarsi degli eventi sconvolgenti: alcuni animali diventano aggressivi, i raccolti vanno distrutti, un bambino scompare, mentre un altro ragazzino sembra essere posseduto da uno spirito malvagio. Man mano che il sospetto e la paranoia crescono, i membri della famiglia incolpano la figlia adolescente Thomasin di stregoneria; accusa che lei nega energicamente. La situazione precipita, fino al punto in cui la fede, la lealtà e l'amore di ciascun membro della famiglia verranno messi a dura prova.
Il film, che segna il debutto alla regia dello Sceneggiatore/Regista Robert Eggers, è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival del 2015, dove ha ottenuto grande successo di critica. Ha inoltre vinto il Premio per la Migliore Regia in occasione della U.S. Narrative Competition.
La pellicola ricrea in maniera molto accurata il New England dell'epoca, decenni prima dell'inizio dei processi alle streghe di Salem del 1692, durante i quali le condanne religiose si trasformarono tragicamente in veri e propri deliri di massa. Raccontato attraverso gli occhi dell'adolescente Thomasin – interpretata dall'esordiente Anya Taylor-Joy, che in questo ruolo regala una performance straordinaria – e sostenuto da un affascinante lavoro della macchina da presa, oltre che da una potente colonna sonora, THE WITCH propone un nuovo approccio agghiacciante e innovativo a questo genere cinematografico.

LA PRODUZIONE
Lo sceneggiatore/regista Robert Eggers, qui al suo debutto cinematografico, offre un approccio moderno alla stregoneria, attingendo dagli incubi del passato, quelli di un'epoca in cui le persone credevano nell'esistenza delle streghe, e le donne venivano regolarmente perseguitate per la pratica della magia, ritenuta colpevole di minacciare il patriarcato della chiesa; come nel caso della figura della vecchia megera, che viveva ai margini del villaggio, e che secondo la credenza popolare era colei che uccideva i bambini.
THE WITCH racconta la storia di una famiglia puritana che vive isolata nella campagna e assiste impotente alla disgregazione della propria fede a causa di una spaventosa presenza che si aggira nella foresta. E' un horror meticolosamente costruito che celebra l'arte cinematografica a ogni livello della sua produzione. Vincitore del Premio per la Regia al Sundance Film Festival del 2015, questo film segna il debutto di una nuova, importante voce nel genere horror. THE WITCH è uno degli horror più terrificanti degli ultimi anni, e riesce a generare sobbalzi di terrore grazie a delle scene disturbanti e mai scadenti. Per dirla con le parole del suo creatore, "E' un film che fa letteralmente saltare dalla poltrona, il che è divertente e necessario, e non ruota attorno alle grandi domande della vita," sottolinea Eggers. "Il lato oscuro dell'umanità è proprio lì, accanto al lato luminoso; è necessario esaminarli entrambi affinché possiamo comprendere meglio chi siamo. Le storie horror che ci colpiscono di più sono quelle che ci mettono di fronte all'oscurità che noi contrastiamo, sia come società che a livello individuale."

IL POTERE DURATURO DI THE WITCH
Per molti, la strega è sinonimo di scadenti costumi di Halloween, o di Margaret Hamilton nel ruolo della cattivissima Strega dell'Ovest, con la sua risata stridula, come appare nel film IL MAGO DI OZ. Tuttavia la stregoneria ha delle radici ben più profonde e antiche nell'ambito della storia americana, in particolar modo ha origini nel New England, dove nel 1692 l'isteria collettiva raggiunse il suo apice con i processi alle streghe di Salem, durante i quali moltissime donne furono giustiziate con l'accusa di stregoneria e di avere rapporti con il Diavolo. Nel suo volume dell'ottobre del 2015, dal titolo The Witches: Salem 1692, la storica Stacy Schiff, vincitrice del Premio Pulitzer, documenta l'evoluzione della strega come una forza femminile del male che vive attraverso le varie epoche. "Qualsiasi abitante del New England del diciassettesimo secolo avrebbe potuto dirvi cos'era esattamente una strega," scrive la Schiff. "Come operatori di magia, streghe e stregoni risalgono all'inizio della storia documentata. La strega, così com'è stata concepita a Salem, si è materializzata nel tredicesimo secolo, quando stregoneria ed eresia sono diventati sinonimi. Questa figura si è poi rafforzata durante l'inquisizione, man mano che il mito popolare ha ceduto il passo a una vera e propria follia collettiva." E poi ha fatto il salto fino alla Bay Colony del Massachusetts, nel Nord America, nel 17° secolo: che corrisponde esattamente all'ambientazione del film THE WITCH.
Tre secoli prima di THE BLAIR WITCH PROJECT, il sovrannaturale era considerato parte integrante della vita quotidiana nel Nord America coloniale. La Chiesa d'Inghilterra manteneva un rigido potere sull'intera comunità, rafforzando la credenza popolare secondo la quale Satana fosse reale: una forza del male che opera in contrapposizione con la forza benevola di Dio. Coloro i quali venivano accusati di praticare l'opera del Demonio, ma che non venivano necessariamente condannati, venivano spesso relegati ai margini della società, come accade, ad esempio, a Hester Prynne nel romanzo LA LETTERA SCARLATTA, dello scrittore Nathaniel Hawthorne.
Storie di possessione demoniaca erano all'ordine del giorno nelle colonie, ed erano documentate nei pamphlet redatti dalla Chiesa e che circolavano largamente; tra di essi il Memorable Providences: Relating to Witchcraft and Possessions e il The Wonders of the Invisible World dei predicatori Cotton e Increase Mather. Questi spaventosi documenti, che erano resoconti di episodi in cui i soggetti si "agitavano, contorcevano, rotolavano, rigiravano, e avevano la schiuma alla bocca" (gli stessi eventi descritti anche in The Witches di Schiff e in THE WITCH, nella straziante scena clou del film), erano spesso terrificanti, viscerali e virali, e si diffondevano nelle famiglie e nelle comunità come il fuoco, intensificando il sospetto e la paranoia di una società devota, ossessionata dalla stregoneria e dalle influenze diaboliche.
"Oggigiorno quando pensiamo alle streghe e alla possessione demoniaca ci viene subito in mente la parola abracadabra," spiega l'esordiente Anya Taylor-Joy, il cui personaggio, Thomasin, in THE WITCH viene accusato di stregoneria dalla sua stessa famiglia.
"Oggi risulta difficile pensare che queste cose possano essere reali, ma agli occhi delle persone che vivevano nel New England del 17° secolo la strega era una risposta perfettamente legittima quando qualcosa andava male." Come spiega Eggers: "A quei tempi qualsiasi forma di vita possedeva un elemento sovrannaturale e la strega era la risposta alle tragedie incomprensibili: dava un senso alla disperazione. Se moriva un bambino, o se una mucca smetteva di produrre latte, la colpa era frequentemente attribuita alle streghe." Oggi, certe credenze sono considerate quanto mai bizzarre, mentre a quell'epoca le streghe erano più che mai reali.

ROBERT EGGERS E THE WITCH
Con THE WITCH, Eggers voleva portare sul grande schermo le persecuzioni e il puritanesimo di un'epoca in cui le donne erano spesso percepite come simbolo dell'oscurità e del male — così come continuano ad essere viste anche ai giorni nostri, in alcune società restrittive. Affascinato da ciò che lui chiama "il femminile oscuro," Eggers ha cercato di esplorare il mito della strega attraverso il prisma della vita moderna. "Le ombre di Salem sono più che mai vive nell'inconscio delle persone di oggi," dice Eggers. "Siamo intrappolati in quegli stessi cicli di pensiero, che sono estremamente regressivi e orrendi. La strega rappresenta ancora oggi l'oscurità dell'ignoto: è ancora colei verso la quale le persone puntano il dito, con fare accusatorio."
Eggers è cresciuto in una città rurale del New Hampshire, piena di fattorie fatiscenti, di vecchi cimiteri, nel bel mezzo della foresta, dove di notte si sentono spesso rumori. "Il New England del passato è sempre rimasto nel mio inconscio," sottolinea. "La storia delle streghe e della stregoneria di questa regione è stata una parte importante dell'immaginario della mia infanzia 
."
Da giovane il regista ha visto molti film horror, tra cui i classici della Universal e le produzioni degli Hammer Studios, una serie di film dalle atmosfere horror prodotti in Inghilterra a partire dagli anni '50 e fino agli anni '70. Inoltre, era molto attratto dai film espressionisti tedeschi, tra cui IL GABINETTO DEL DR. CALIGARI, dalle opere di F.W. Murnau, oltre che dai drammi filosofici del filmmaker svedese Ingmar Bergman. "Bergman è il più efficace regista di horror secondo me," racconta Eggers. "E non mi riferisco solo ai tre film, all'interno del corpo della sua opera, che vengono considerati degli horror. M'interessano molto di più gli aspetti psicologici ed emozionali di SUSSURRI E GRIDA, uno dei più terrificanti film horror che abbia mai visto." Era cruciale per Eggers che l'horror archetipo in THE WITCH fosse affrontato con rigore emozionale e psicologico.
Un'altra influenza formativa per Eggers è stata quella di SHINING, il capolavoro di Stanley Kubrick che rende omaggio al genere horror, celebrato per la sua eccezionale maestria cinematografica, e per la capacità del regista di creare uno dei più spaventosi film di tutti i tempi. Eggers ha affrontato il suo film da un punto di partenza d'intensa maestria cinematografica, rendendo omaggio a molti dei migliori tropi del genere, creando allo stesso tempo qualcosa di totalmente unico. Come SHINING, anche il film di Eggers ruota attorno alla figura di un patriarca molto determinato, che decide di trasferire la sua famiglia in un'area remota, dove ciascuno viene assalito dalla disperazione, dalla follia e da una violenta possessione.

LE RICERCHE PER THE WITCH
Il film ha iniziato a prendere forma circa cinque anni fa, durante un periodo di ricerche e di scrittura estremamente meticolose, tanto quanto qualsiasi altra fase di produzione e di post produzione del film. Eggers, prima di tutto, si è concentrato sulla scrittura della sceneggiatura, in particolar modo sulla creazione del linguaggio dei suoi personaggi: quello parlato dai contadini dell'epoca. Mentre scriveva la sceneggiatura, per calarsi nello spirito e nel ritmo del linguaggio e dell'epoca, ha riletto Shakespeare, facendo particolare attenzione alla cadenza della grammatica giacobina. Ha creato dei frasari attingendo dalle citazioni trovate in alcune fonti di quel periodo, tra cui racconti popolari, opuscoli sulle streghe— che paragona ai giornali scandalistici dei nostri giorni— documenti di processi, la Bibbia di Ginevra, e i diari puritani, da cui ha preso ispirazione per tutti i dialoghi che sentiamo nel film. Anche le preghiere recitate nella pellicola sono estratti originali provenienti da manuali di preghiere Puritane. "Molte delle cose che dicono i bambini nel film vengono direttamente dai racconti di Cotton Mather o di Samuel Willard sulla stregoneria e sulla possessione nel New England dell'epoca," spiega.
Essendo un film che ruota attorno al tema della possessione, Eggers è rimasto ipnotizzato dalle storie che ha trovato durante le sue ricerche. Ad esempio è venuto a conoscenza di un'adolescente del Massachusetts di nome Elizabeth Knapp, soggetta a convulsioni e crisi, fenomeno che oggi verrebbe attribuito agli ormoni. Quando il pastore locale arrivò per indagare sul caso, la giovane donna ebbe una crisi isterica, e così il prete concluse che fosse posseduta dal Diavolo. "Volevo esplorare le tradizioni legate a queste storie di stregoneria, sia le versioni reali che quelle fiabesche, e a quei tempi la linea divisoria tra le due era piuttosto indefinita." Come spiega Eggers. "Ho concentrato le mie ricerche sul New England, dove ho verificato il ripetersi delle stesse storie ed eventi: erano storie esotiche, primordiali, inattese, ma anche semplici. Quando vivi in una società dove esistono certe credenze, queste divengono delle forze potenti che finiscono per dominare un'intera comunità. Questo è diventato il germe stesso della storia."
Una volta che Eggers ebbe completato una prima bozza della sceneggiatura, Lars Knudsen e Jay Van Hoy della società di produzione Parts & Labor sono saliti a bordo, aiutandolo a rifinire la storia. Un altro produttore di nome, Jodi Redmond, ha contattato la Plimoth Plantation, un sito nel Massachusetts che ospita la ricostruzione della Colonia di Plymouth del 1627, chiedendo la loro cooperazione nella produzione. Eggers ha così ottenuto accesso alla piantagione, al villaggio coloniale e alla biblioteca, dove ha potuto studiare l'architettura e qualsiasi altro dettaglio di quel periodo, fino ai comignoli e ai pavimenti sporchi delle dimore rurali, dove vivevano persone come William e la sua famiglia. "La nostra ricostruzione del New England del 1630 in THE WITCH sarebbe stata impossibile da realizzare senza la cooperazione della Plimoth Plantation," rivela Eggers. "E' semplicemente la migliore fonte di notizie disponibile di quei primi insediamenti inglesi."

IL CASTING DI THE WITCH
Una volta iniziata la fase di casting, Eggers si è messo alla ricerca di persone che risultassero autentiche nell'interpretazione dei ruoli del film; evitando di scegliere semplicemente degli attori con il viso sporco. Eggers conosceva già Ralph Ineson, un caratterista inglese famoso per "Game of Thrones" e per i blockbusters I GUARDIANI DELLA GALASSIA e HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE. Con i suoi lineamenti squadrati e con il suo accento fortemente del Nord, Ineson è stato una vera e propria ispirazione per Eggers durante la fase di scrittura della sceneggiatura. E' stato il primo attore a essere scelto, nel ruolo del patriarca William che combatte per salvare la sua famiglia da forze ignote. "Ralph è stato il padre di questo film sotto molti punti di vista," spiega Eggers. "Si è fatto crescere barba e capelli e ha imparato a tagliare la legna. Inoltre è dimagrito drammaticamente, e quando è arrivato in Canada aveva un aspetto lugubre e malnutrito. In pratica era diventato William." Ineson ha un buon background nella regia dei bambini nell'ambito del teatro, specificatamente quello Shakespeariano, il che è stato molto utile durante le prove, quando alcuni degli attori bambini hanno avuto bisogno di perfezionare l'accento dello Yorkshire.
Kate Dickie ("Game of Thrones," PROMETHEUS), che recita nel ruolo di Katherine, la zelante moglie di William, è arrivata all'attenzione di Eggers attraverso il produttore canadese Daniel Beckerman. Dopo aver visto la sua performance nel dramma di Andrea Arnold, intitolato RED ROAD, Eggers ha capito di aver trovato la sua seconda attrice protagonista: la fedele matriarca della famiglia che si rifugia nelle preghiere, e nell'isteria, man mano che monta l'orrore. La Dickie si stava preparando per un altro ruolo che presupponeva un forte dimagrimento, quando fu scelta per il ruolo di Katherine; questo ha confermato l'istinto di Eggers, riguardo il fatto che fosse in grado di dare vita a un'istrionica fanatica religiosa. "Durante la sua preparazione per il film l'attrice era ossessionata da un libricino di preghiere puritane che avevo trovato durante le mie ricerche," racconta Eggers. "Se lo portava in giro per il set nell'iPad, e recitava le preghiere tra una ripresa e l'altra. Rimaneva costantemente nella parte: Non avevo mai visto nessuno così posseduto dal suo ruolo."
Eggers ha collaborato assieme al direttore del cast, Kharmel Cochrane (che era di base nel Regno Unito), per trovare gli attori bambini in grado di interpretare Caleb (Harvey Scrimshaw) e suoi fratellini minori Jonas e Mercy (Lucas Dawson ed Ellie Grainger), che rappresentano una delle peculiarità più notevoli del film. I due hanno visitato molte scuole dell'Inghilterra, e alla fine hanno trovato Scrimshaw e Grainger a Nottingham, e Dawson nell'Yorkshire. "Era cruciale che gli attori più giovani usassero il loro accento naturale, altrimenti l'autenticità delle loro performance avrebbe perso di realismo," sottolinea Eggers. "Inoltre, è stato piuttosto difficile trovare dei genitori che permettessero ai loro figli di apparire in questo film, a causa della natura delicata di alcune scene."
Nella sequenza più straziante del film, Caleb torna a casa dopo essere scomparso nella foresta, e scivola in un'estasi religiosa che diventa demoniaca. I membri della sua famiglia, inclusi Jonas e Mercy, osservano terrorizzati la sua scioccante trasformazione. Quello che avrebbe potuto essere uno scenario traumatico per i giovani membri del cast è invece diventato simbolo del profondo legame che si è creato tra il cast e la troupe, che è fiorito sul set e che poi è proseguito anche dopo la fine delle riprese. Ralph e Kate hanno lavorato duramente sin dai primi giorni delle prove per coltivare quest'unione così stretta con gli attori bambini, alleviando qualsiasi tipo di stress a cui potevano andare incontro nel corso delle difficili scene di possessione.
Da parte sua, Eggers ha mostrato ai bambini dei video su YouTube che mostravano delle persone nel Sudest dell'Asia in preda a presunte possessioni demoniache. "Ellie era emozionata all'idea di rotolare sul pavimento del set e di contorcersi in posizioni bizzarre come quelle dei video," ricorda Eggers. "Ralph ha usato delle metafore calcistiche per aiutare Harvey nelle contorsioni fisiche necessarie per le scene. E' stato uno sforzo comune riuscire a dar vita a quelle scene: tutto il film dipendeva da quello. La famiglia era tutto." In effetti, la famiglia (e l'amore familiare) emerge come uno dei temi più forti di THE WITCH, per il modo in cui viene utilizzato come collante, che solo forze esterne possono distruggere. "In questa storia osserviamo una famiglia nel suo momento peggiore," spiega Eggers. "Il senso di amore familiare doveva essere autentico e credibile, e il cast è riuscito a trovarlo."

IL CUORE DI THE WITCH
Molte attrici hanno partecipato alle audizioni per il ruolo della protagonista Thomasin, la figlia maggiore che si scontra con i valori e le tradizioni puritane, e che viene accusata di stregoneria dai membri della sua famiglia. "Vorrei poter raccontare una storia affascinante in cui Anya Taylor-Joy fosse stata scoperta in una strada di Londra mentre vendeva dei fiammiferi," dice Eggers. "In verità, il direttore del casting Kharmel Cochrane la conosceva già. Dopo averla vista nella sua audizione, ho capito che aveva le qualità necessarie per dar vita al personaggio di Thomasin. In origine avevo immaginato il personaggio più strano e brutto, ma Anya possedeva una sorta di aspetto fiabesco che sembrava solido e realistico. Abbiamo capito subito che non sarebbe stata mai una vera Puritana, e questo la rendeva perfetta per il ruolo."
L'esordiente Taylor-Joy è nata a Miami ed è cresciuta in Argentina, da bambina ha vissuto a Londra, e da piccola è cresciuta parlando spagnolo. La Taylor non aveva mai sentito parlare con l'accento regionale dello Yorkshire, che caratterizza tutti i dialoghi della sceneggiatura. "Quando l'ho letta, ho capito subito che non era semplicemente l'accento dell'Yorkshire, ma quello dello Yorkshire del Nord," spiega. Grazie alla sua infanzia errante, l'attrice ha sviluppato un ottimo orecchio per i dialetti, ed era abituata a mimare gli accenti dei suoi amici internazionali. Per prepararsi ulteriormente ha guardato FULL MONTY e poi si è affidata al suo collega attore Lucas Dawson, il quale aveva sei anni all'epoca delle riprese, e che l'ha aiutata sul set. "Aveva un fortissimo accento dell'Yorkshire," racconta. "Giocavamo assieme durante le pause e ho subito assorbito il suo accento. Quando dovevo recitare le mie battute, l'accento fluiva con facilità."
Nella sua incredibile performance d'esordio, Taylor-Joy conferisce grande autenticità e convinzione a un personaggio che attraversa uno sconvolgimento fisico ed emozionale non indifferente, mentre è alle prese con un'adolescenza Puritana, in una remota località selvaggia. L'attrice — che ammette di aver perso la sua adolescenza a causa dei continui spostamenti— ha fatto esperienza dei dolori adolescenziali attraverso il suo personaggio. "In quel mondo sapevano talmente poco dei cambiamenti ormonali che si verificano nel corpo; ai ragazzi veniva insegnato a nascondere la loro sessualità o a fingere che la maturità non stesse arrivando," spiega. "Ho cercato di rimanere fedele a questa situazione e di accettare i suoi sentimenti come reali. Thomasin è abituata a nascondere qualsiasi sentimento che prova."
Taylor-Joy è rimasta molto affascinata dal personaggio di Thomasin. Anche molto dopo la fine della produzione, ovunque andasse si portava ancora dietro i nastri per i capelli del suo personaggio. "E' un'anima ardente la sua, che nasconde sotto molti strati," dice. "E non parlo solo degli abiti. Non comprende la vita puritana e ogni volta che cerca di seguire i suoi istinti e di fare qualcosa di giusto viene denigrata, oppure le dicono che ha torto. Credo sia una persona meravigliosa che viene costantemente sommersa dalla realtà della sua situazione." Eggers è rimasto ugualmente sorpreso dalla performance della sua giovane attrice. "La sua presenza sullo schermo è elettrica," dice.
"Non sappiamo cosa stia accadendo dentro di lei, il che rende la sua performance ancora più inquietante. Ma si riesce a cogliere ogni pensiero nella sua testa, e ogni barlume di emozione nei suoi occhi. E' un'attrice matura, intelligente, capace di conferire peso al suo personaggio, ben oltre la sua età anagrafica."

IL LOOK DI THE WITCH
THE WITCH è intriso del linguaggio e dell'immaginario tipico delle fiabe classiche, e strizza l'occhio al folklore e all'atmosfera delle foreste incantate, caratteristica dei racconti dei fratelli Grimm e di altri scrittori appartenenti all'Età D'Oro delle Fiabe, che va dal 19° secolo fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Questo periodo affascinava molto Eggers da bambino, sia per i contenuti meravigliosi delle sue storie che per le ricche illustrazioni create da artisti come Harry Clarke e Arthur Rackham, il cui stile avrebbe influenzato fortemente il look del suo lungometraggio d'esordio. "Gli illustratori dell'Età D'Oro delle Fiabe hanno influenzato enormemente i miei gusti, più di qualsiasi film o filmmaker," ammette Eggers.
L'Età D'Oro delle Fiabe rappresenta una vera e propria ossessione anche per Jarin Blaschke, il direttore della fotografia che ha lavorato in molti dei cortometraggi diretti da Eggers, oltre che in THE WITCH. Originario del Nordest del Pacifico, Blaschke ha sviluppato una certa familiarità con i paesaggi e la luminosità del New England, e descrive il look del film come "credibilmente e ingannevolmente naturalistico," oltre che permeato da un orrore 'oppressivamente controllato', e quasi inevitabile. "Volevamo che la macchina da presa attirasse gli spettatori verso l'orrore," spiega Blaschke. "All'immaginazione dello spettatore è richiesto di completare il quadro, personalizzando l'esperienza, in un certo senso."
Per creare il look del film, i suoi livelli di oscurità e di luce, i due hanno compiuto le loro ricerche nella Plimoth Plantation, trascorrendo moltissimo tempo a misurare la luce per prendere confidenza con l'oscurità di quel particolare tipo di cottage che ospitava i contadini del 17° secolo. Le vite domestiche di queste persone erano illuminate dalla luce del sole durante il giorno e dalla luce della candela o del caminetto nel corso della notte. THE WITCH segue le stesse regole, i filmmakers hanno utilizzato esclusivamente fiamme vive per illuminare le scene, tra cui candele a tripla fiamma, prodotte su richiesta e fatte a mano, per somigliare a quelle utilizzate all'epoca. "Con la loro luce tremolante, questa scene sono esattamente come sarebbero apparse agli occhi dei contadini dell'epoca," nota Blaschke. "Se combiniamo questo a una recitazione, a dei costumi e a delle scenografie estremamente realistiche, capiremo perché il film ci trasporta efficacemente nel New England del 1630."

L'ARTE DI THE WITCH
Un autentico casale basato su rappresentazioni architettoniche scoperte nella biblioteca della Plimoth Plantation è stato ricreato, pezzo per pezzo, dallo scenografo Craig Lathrop, nelle foreste del Nord dell'Ontario, nei pressi di una città di nome Kiosk. Lathrop, durante la costruzione dell'edificio, ha dovuto allargare le finestre di quasi un terzo, altrimenti sarebbe stato troppo buio per girare. "Craig è stato fanaticamente irremovibile riguardo la creazione dei set, molti dei quali erano spesso identici alle strutture reali," spiega Eggers. "Tutto ciò che appare sullo schermo è fatto con gli stessi materiali di costruzione che avrebbe usato una famiglia puritana nel 1630, incluse le tavole di legno di quercia tagliate a mano e i tetti di paglia. Dove necessario sono stati utilizzati strumenti e tecniche autentiche, il tutto per rendere ancora più credibile e autentico il mondo della storia."
La Costumista Linda Muir (TRENTADUE PICCOLI FILM SU GLENN GOULD, EXOTICA) ha esaminato gli archivi degli abiti usati all'epoca nella Plimoth Plantation e si è anche consultata con Stuart Peachey, il maggiore esperto di abiti della gente comune inglese. Da quei modelli ha creato costumi fatti di lana e di lino, tutti cuciti a mano, per rispettare la volontà di Eggers di rimanere meticolosamente fedeli all'autenticità di quell'epoca in ogni livello della produzione. I materiali erano pesanti e spesso scomodi, e questo ha creato delle difficoltà per gli attori del film, che se la sono dovuta vedere con gli animali della fattoria, e con le fitte foreste. "Ogni volta che indossavo il mio costume mi chiedevo come riuscissero a vestirsi quelle donne," racconta Taylor-Joy. "Avevo bisogno di almeno due persone per indossare gli abiti. La seconda settimana ho iniziato a vestirmi da sola, ed è stato fonte di orgoglio per me il fatto di riuscire a vestirmi correttamente proprio come una donna Puritana."
Taylor-Joy ritiene che i costumi siano stati utili per comprendere quanto fosse limitato il ruolo della donna in quella società. Restrizioni e repressioni erano onnipresenti durante l'epoca puritana, era davvero dura per le donne. "Quello che indossavamo ci faceva comprendere molto bene la differenza che c'era tra uomini e donne a quell'epoca," racconta. "Nei loro grandi, ampi pantaloni i ragazzi e gli uomini potevano fare qualsiasi cosa. E poi c'ero io, che cercavo di correre e di combattere in un abito che non mi permetteva neanche di respirare o di muovermi. Sono stata fortunata a essere riuscita a rimanere dritta in piedi."
Durante le riprese è stato utilizzato pochissimo makeup. I filmmakers al suo posto hanno optato per la sporcizia, per i fluidi corporei e il sudore, conferendo a William e Katherine un look più che mai autentico.
Per il ruolo dell'elusiva strega, Eggers ha scelto la novantenne Bathsheba Garnett, che aveva la fisionomia giusta per interpretare l'archetipo di una strega. La truccatrice Traci Loader si è concentrata sui dettagli naturali, usando sabbia e sporcizia sul suo viso, unghie e denti finti, che hanno conferito alla Garnett un tocco sinistro e sporco.

IL SUONO DI THE WITCH
Essendo prima di tutto un film horror, THE WITCH è immerso in un mondo naturale, e questo richiedeva una Colonna sonora efficace e un suono che fosse, al contempo, maestoso, trascendente e maligno. "Il suono della natura doveva essere sempre presente," spiega Eggers. "Bisognava raccogliere i giusti toni e creare un'atmosfera densamente sonica, caratterizzata dal suono degli alberi, dei pavimenti scricchiolanti, dallo scorrere dei ruscelli e dai venti ululanti." Il compositore del film, Mark Korven, ha una conoscenza approfondita della storia della musica e dei suoni del periodo, e possiede un buon orecchio per ciò che è bizzarro e misterioso. Ha lavorato a stretto contatto con Eggers per trasformare i salmi del 17° secolo, cantati dai veri puritani, nella musica atonale, dissonante e, a volte isterica, che amplifica grandiosamente le scene più terrificanti del film.
Eggers in origine voleva che la colonna sonora fosse suonata da un gruppo di viole, da una sorta di quartetto di strumenti a corde del 17° secolo. Korven ha usato le viole, ma ha anche fatto conoscere a Eggers alcuni strumenti più tipici del periodo, come il nyckelharpa, un tradizionale strumento a corde svedese simile a un violino, e il jouhikko, un'antica lira ricurva. Korven ha inoltre utilizzato il coro sperimentale 'Element Choir' — diretto da Christine Duncan — per riprodurre la voce della foresta nel film, che intensifica le scene caratterizzate dalla presenza della natura.
La colonna sonora di Korven viene ulteriormente valorizzata dal suono creato dal sound designer Adam Stein ( "The Strain"), che si è occupato di creare un accompagnamento minimalista, e totalmente naturale per le immagini del film. "La Colonna Sonora di Mark era già molto potente, perciò ho cercato di pensare a dei momenti di maggior quiete, che avrebbero equilibrato l'emozione del suo lavoro," spiega Stein. "Ho trascorso molto tempo a registrare i venti e i suoni della natura legati al legno, utilizzando droni per le scene ambientate nella foresta, per creare una tensione a bassa frequenza, senza mai impormi sulla scena." Il risultato è un virtuosistico uso del suono cinematografico che si fonde facilmente con le avvolgenti scariche elettriche the film. "Il sound design è il risultato del matrimonio perfetto tra la Colonna sonora di Mark e l'incredibile suono creato da Adam Stein," sottolinea Eggers. "Ci sono dei momenti nel film in cui il sound design diventa la Colonna sonora e la Colonna Sonora diventa il sound design."

LE RIPRESE DI THE WITCH
Le riprese di THE WITCH sono durate 26 giorni e si sono svolte nell'Ontario Settentrionale, in un'area rigogliosa di foreste, molto simile alle foreste del New England dell'infanzia di Eggers. Gli alberi della regione, tra cui Pini Bianchi e Cicute, erano giganteschi e maestosi e sono diventati veri e propri personaggi del film. Poiché il Canada è particolarmente soggetto al disboscamento, i membri della troupe hanno dovuto percorrere strade al di fuori delle normali mappe per trovare aree di foresta incontaminata, il che ha creato non poche difficoltà logistiche, legate agli spostamenti del cast e dei membri della troupe, che erano alloggiati nei motel della vicina città di Mattawa. "Era una location difficile e remota, senza wi-fi o reti per i telefoni cellulari e i bagni erano davvero pochi," ricorda Eggers. "Questo ha conferito una magia particolare alle riprese perché eravamo delle persone disperate e impaurite che cercavano di vivere in terre selvagge, proprio come accade alla famiglia puritana del film."
Le riprese sono proseguite fino ai mesi più caldi dell'estate, e nonostante ciò la neve era ancora presente; perciò è stato necessario che il cast e la troupe ricoprissero gli alti cumuli di neve con del muschio di torba. I mucchi più grossi sono stati spazzati via per mezzo di tubi per gli incendi ad alta pressione. Gli alberi avevano incominciato a fiorire nella regione, compromettendo l'ambientazione autunnale della storia con le sue foglie cadenti, e obbligando Eggers e tuti gli altri — inclusi gli attori — a raccogliere a mano i boccioli, al fine di preservare l'autenticità della foresta spoglia. La location principale del film — il cottage della famiglia — era ubicata in una pittoresca radura davanti a un imponente e torreggiante linea di alberi, quasi a suggerire una sorta di confine tra la civilizzazione e il terrificante ignoto. Per le riprese esterne, Blaschke ha girato il più possibile nel buio naturale. "L'ambientazione e il tono del film sarebbero stati distrutti se avessimo girato durante i giorni di sole," spiega Blaschke. "Nessun tipo di correzione dei colori in post produzione riuscirebbe a replicare l'oscurità autentica. Riprodurla avrebbe minato il realismo che perseguivamo in tutti gli aspetti delle riprese."
Blaschke ha girato con l'Arri Alexa "Arriraw", dotata di un sensore 4×3, e usando lenti Cooke degli anni '50 e '60, che distorcevano le riprese degli sfondi in un vortice globulare, "era come guardare attraverso una sfera di cristallo," racconta. Il team ha girato con un rapporto di forma 1:66 per conferire maggiore altezza alle inquadrature, in modo che gli alberi apparissero più alti e imponenti, e allo scopo di ottenere una più profonda intimità e claustrofobia nelle scene ambientate in interni.
La produzione ha dovuto costantemente destreggiarsi con lo schedule delle riprese, in base alle condizioni atmosferiche. "Sono state delle riprese molto complicate," ammette Eggers. "Inseguivamo costantemente il maltempo e riorganizzavamo di continuo lo schedule delle riprese in esterni: è stato un incubo." Blaschke aggiunge: "Quando appare il sole nel film, il novanta percento delle volte, è giustificato dalla storia, spesso addirittura intensifica la storia; come quando Thomasin e Caleb cacciano della selvaggina nella foresta. Mai poi tutto va di nuovo male e le nuvole riappaiono in scena."

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