Anne Frank
Anne Frank

Anne Frank, al cinema il documentario a 90 anni dalla nascita


Di Anne, deportata ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove morì di stenti tra il febbraio e il marzo del 1945, negli anni si è scritto e detto moltissimo. Questo documentario vuole concentrarsi sul suo ruolo di testimone con una modalità di racconto contemporaneo.

Come sarebbe stata la vita di Anne Frank se fosse sopravvissuta ai giorni di Auschwitz e Bergen Belsen? Cosa ne sarebbe stato dei suoi sogni e dell'adolescenza di cui scriveva nei suoi diari? E che tipo di identificazione si crea oggi in una ragazzina della stessa età di Anne e di Kitty, l'amica immaginaria a cui Anne scrive nel suo diario, dopo una visita nel Memoriale di Bergen Belsen? Che comunicazione può sviluppare coi suoi coetanei per condividere i pensieri che quella vicenda le trasmette? È da queste domande che nasce il nuovo docufilm #AnneFrank. Vite parallele scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto e prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in collaborazione con la Anne Frank Fonds Basel, le cui riprese sono partite in occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) e a novant'anni dalla nascita di Anne. Il film uscirà nei cinema italiani solo l'11, 12 e 13 novembre 2019.

E' Helen Mirren, Premio Oscar come migliore attrice per The Queen, è la guida del documentario #AnneFrank. Vite parallele, accompagnando gli spettatori nella storia di Anne attraverso le parole del suo diario."Questa è una storia che non dobbiamo mai dimenticare. Stiamo iniziando a perdere la generazione dei testimoni di quanto è successo in Europa in quei terribili giorni. Per questo è più importante che mai mantenere viva la memoria guardando al futuro. Con le guerre in Siria, Libia, Iraq, con l'immigrazione che sta interessando tutta l'Europa, è così facile puntare il dito su popoli, culture, persone diverse e dire "Sono la causa dei nostri problemi" – racconta Mirren – Per questo ritengo che il diario di Anne Frank rappresenti un incredibile insegnamento, uno strumento capace di offrire una reale comprensione delle esperienze umane del passato sino al nostro presente e quindi nel nostro futuro. Lo trovo fondamentale ed è per questo che ho voluto prendere parte al progetto".

Anne Frank, nata a Francoforte il 12 giugno 1929, quest'anno avrebbe compiuto 90 anni. Di Anne, deportata ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove morì di stenti tra il febbraio e il marzo del 1945, negli anni si è scritto e detto moltissimo. Questo documentario vuole concentrarsi sul suo ruolo di testimone con una modalità di racconto contemporaneo. Il docufilm si concentra sulla storia di cinque donne sopravvissute all'Olocausto, scelte per le precise attinenze delle loro vite con quella di Anne: Arianna Szörenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Grazie a loro e alle connessioni tra le loro esperienze e quella di Anne -accomunate dalla deportazione, la sofferenza, la negazione dell'infanzia e dell'adolescenza- avremo modo di restituire un desiderio di vita e di giovinezza che fu proprio anche di Anne e che le permise di combatte la paura e di resistere anche nelle condizioni più inumane. 

Inoltre, ripercorrendo i suoi "luoghi e le geografie", il film racconta Anne attraverso alcuni brani significativi, tratti dal diario, entrando nel suo mondo reale e nel suo mondo immaginario: quello dove abita Kitty, nata dalla fantasia di Anne e a cui lei si rivolge scrivendo il suo diario. Kitty stessa è il diario (come scrive la Frank) e, dunque, un mezzo di comunicazione. Kitty rivolgendosi al mondo esterno prova a capire quale potrebbe essere l'antidoto contro ogni forma di razzismo.

Il set del film è la camera del rifugio segreto di Amsterdam in cui la ragazzina resta nascosta per oltre due anni. È stata ricostruita nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa fondato da Giorgio Strehler. Una dettagliata ricostruzione ambientale che riporta lo spettatore al 1942. Nella stanza ci sono gli oggetti della sua vita, le fotografie con cui aveva tappezzato le pareti, i quaderni su cui scriveva.

Una giovane attrice, interpretata da Martina Gatti, ha il ruolo di guidare nei luoghi di Anne e delle superstiti della Shoah. È lei a viaggiare per l'Europa alla scoperta delle tappe della breve vita di Anne.  È una giovane di oggi che vuole conoscere la storia dell'adolescente ebrea diventata simbolo della più grande tragedia del '900 e parla soprattutto attraverso i social. Sono le foto e i post il suo linguaggio. Attraverso questi, la Gatti racconta e interpreta quello che scopre, quello che vede, dal campo di concentramento di Bergen-Belsen in Germania (dove Anne e sua sorella Margot muoiono) al Memoriale della Shoah di Parigi, fino alla visita nel rifugio segreto nella capitale olandese. Martina rappresenta una delle migliaia di teenager che si sentono vicine ad Anne, una delle tante amiche immaginarie, delle tante Kitty che ovunque nel mondo sognano di avere un posto speciale nel cuore della Frank.

Anne Frank (1929-1945) ricevette il diario rosso e bianco da suo padre per il suo tredicesimo compleanno, il 12 giugno 1942. Il suo ultimo testo è stato scritto il 1° agosto 1944, tre giorni prima dell'arresto avvenuto nell'"Alloggio segreto", sito nello stabile di Prinsengracht 263. Miep Gies e Bep Voskuij trovarono i diari di Anne Frank dopo che la famiglia era stata deportata. Miep li conservò nella speranza che un giorno sarebbe stata in grado di restituirli ad Anne. Quando, dopo la guerra, scoprì che Anne era morta in campo di concentramento, Miep consegnò i quaderni al padre, Otto Frank, unico sopravvissuto della famiglia che decise così di esaudire il desiderio della figlia, pubblicandone il diario col titolo che Anne avrebbe voluto dargli: "Het Achterhuis", l'alloggio segreto.

L'Anne Frank Fonds fu fondata a Basilea nel 1963 da Otto Frank come fondazione di beneficenza designata come sua erede universale. La fondazione detiene i diritti per le opere, le lettere e le foto di Anne Frank e dei membri della sua famiglia.

Nel documentario, tra le altre, le voci del rabbino Michael Berenbaum, storico e docente di studi giudaici in diverse università americane, dello storico della Shoah Marcello Pezzetti, direttore del nascente Museo della Shoah di Roma, dell'etnopsicologa francese Nathalie Zajde, delle testimoni Doris Grozdanovicova e Fanny Auchbaum, della violinista Francesca Dego, di Yves Kugelmann giornalista e membro dell'Anne Frank Fonds, Basel, di Ronald Leopold – direttore dell'Anne Frank House, del direttore del magazine online Jewpopo Alain Granat, del fotografo Simon Daval.

La colonna sonora del docu-film è di Lele Marchitelli, che ha firmato le musiche dei film di registi come Giuseppe Piccioni, Renato De Maria, Cinzia TH Torrini, Riccardo Milani, Carlo Verdone, Paolo Sorrentino. Tra i suoi lavori, anche la colonna sonora de La Grande Bellezza.

#AnneFrank. Vite parallele sarà distribuito nei cinema italiani solo l'11, 12 e 13 novembre.

In occasione dell'uscita del docu-film, è stato attivato il profilo Instagram @CaraAnneFrank: come Kitty contemporanee, tutti possono parlare ad Anne e alle altre testimoni raccontando loro pensieri ed emozioni sul tema della memoria. È questo l'invito rivolto a studenti e lettori in occasione dell'uscita in sala di #ANNEFRANK. VITE PARALLELE, che si prefigge di mettere nuovamente in luce a contemporaneità del messaggio e delle testimonianze di Anne, Arianna, Sarah, Helga, Andra e Tatiana come strumento per decifrare il mondo attuale e come antidoto contro ogni forma di razzismo. È stato inoltre ideato un progetto specifico che prevede la programmazione di speciali matinée al cinema dedicate alle scuole (per prenotazioni: Maria Chiara Buongiorno, progetto.scuole[at]nexodigital.it, tel 02 805 1633).

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