Attacco al potere
Attacco al potere

Attacco al potere: i protagonisti del film


I protagonisti di Attacco al potere - Olympus Has Fallen parlano del film: Gerard Butler,, Morgan Freeman e il regista Antoine Fuqua.

In qualsiasi momento sul set di Attacco al potere – Olympus Has Fallen, dice l’attore e produttore Gerard Butler, si potevano vedere, in una maniera o in un’altra, alcuni dei più venerati e popolari attori di Hollywood:

“Abbiamo una grande sceneggiatura e un grande regista, e questo ha attirato grandi attori. La gente voleva davvero lavorare con Antoine, così Aaron Eckhart è salito a bordo, poi Melissa Leo, e poi Morgan Freeman e Angela Bassett. E non si è fermata lì. Abbiamo Ashley Judd, Dylan McDermott, Robert Forster, Cole Hauser e Rick Yune. C’è voluto un attimo per capire chi stesse facendo parte del progetto. Improvvisamente abbiamo avuto questo cast incredibile.”

Il personaggio di Butler, Mike Banning, era, in passato, a capo della sicurezza presidenziale. “È un vero uomo”, dice il regista Antoine Fuqua. “Un tempo era molto vicino al presidente. Come i ragazzi dei Servizi Segreti con cui ho parlato, è estremamente leale. Poi accade una tragedia con la first lady.”. Il presidente e sua moglie sono in una macchina che precipita da un ponte in acque profonde.  Banning segue la procedura e salva il presidente anche se l’amministratore delegato gli ordina di soccorrere la moglie. La first lady muore e, dopo l’incidente, Banning viene messo da parte.

“Mike non è in grado di salvare la moglie del presidente”, dice Butler. “Dopo di che viene trasferito alla divisione del Tesoro. È un lavoro senza via d’uscita, soprattutto per uno come Mike, che è stato anche un ex membro delle forze speciali. Cerca con difficoltà un qualsiasi tipo di redenzione. Sta avendo seri problemi con la moglie, anche perché non è mai stato un uomo facile, e adesso è circondato da questa oscurità.” “Per i Servizi Segreti, non c’è un ‘quasi'” , dice Fuqua. “O è un successo al cento per cento oppure un fallimento al cento per cento. In questo caso, si tratta di un fallimento totale, anche se salva il presidente. Mike è un eroe caduto in disgrazia che vuole risalire la china. Vuole far parte nuovamente di quella squadra.”

L’evolversi della situazione mette, ancora una volta, la vita del presidente nelle sue mani, ma non nella maniera che avrebbe sperato: “A volte l’universo ti proietta nel mondo che pensi di volere, ma non nella maniera che hai voluto. Banning passa attraverso l’inferno per guadagnarsi il suo posto al fianco del presidente. Deve entrare nella tana del lupo e tornare fuori vivo. È il viaggio dell’eroe classico, proprio come afferma Joseph Campbell.”

Il ruolo prometteva di essere molto impegnativo, ma Fuqua sapeva che Butler era all’altezza della situazione. “Gerry ha la presenza e il peso per dare vita a questo ruolo,” dice Fuqua. “Era carico e totalmente assorbito. Non dormiva. Mi ha chiamato alle tre del mattino per parlarmi delle scene da girare il giorno successivo. Era ossessionato dal farlo nella maniera migliore e l’ho dovuto amare per questo.”

Con il presidente e il vice presidente degli Stati Uniti nelle mani dei terroristi, tutto il potere spetta al portavoce presidenziale Allan Trumbull, interpretato dal premio Oscar Morgan Freeman. “Morgan rende regale qualsiasi cosa faccia”, dice Fuqua. “È uno dei nostri veri grandi attori. Quando ha accettato di fare il film, il progetto si è immediatamente innalzato. Quello che trovo speciale in lui è la sua capacità di infondere tanto potere a un ruolo conservando sempre una grande dolcezza. Se la nazione cadesse, vorrei che prendesse il timone qualcuno come Morgan Freeman. È un tesoro nazionale ed è stato un onore lavorare con lui.”

Freeman, che ha ricevuto un Oscar per il suo lavoro in Million Dollar Baby, insieme ad altre quattro nomination, ha goduto di una carriera estremamente varia, con ruoli da protagonista in film che spaziano dalla serie campione d’incassi de Il Cavaliere oscuro a drammi naturalistici come Gone Baby Gone. “Questo è un film d’azione molto emozionante ed è sempre divertente girare questo tipo di pellicola,” dice l’attore. “È l’emozione indiretta che spinge all’azione. Nella vita reale, poche persone arrivano ad essere degli eroi. Non prendiamo mai a pugni la gente o uccidiamo i cattivi. Ma in un film come questo, puoi stare dalla parte del buono o anche del cattivo.”

Freeman afferma di aver trovato la storia molto aderente al vero. “Se un gruppo speciale si distaccasse dalla Corea del Nord, come faremmo a saperlo?” sottolinea l’attore. “È facile capire questa parte della storia. Non puoi distinguere i Nord Coreani dai Sud Coreani anche se i Sud Coreani sono nostri alleati.”

Fuqua era inizialmente titubante nel fornire a Freeman indicazioni sulla sua performance. “Che dovrebbe dire un regista a Morgan Freeman?” si chiede. “Azione! E lo lasci fare. Ma lui voleva essere diretto e quando Morgan Freeman ti guarda e chiede: ‘che cosa ne pensi?’, è meglio avere qualcosa di buono da dire.”

Freeman loda la determinazione del regista ma anche la grande apertura verso i suggerimenti degli interpreti. “Antoine è stato molto collaborativo ed è eccezionale. Parecchi registi non prestano particolare attenzione agli attori, invece lui è tutto orecchi. Qualunque cosa accennassi era pronto a riconoscerla. Inoltre è un tipo attento, cosa che amo, pur riuscendo ad essere molto alla mano. Sa quello che vuole e, quando l’ha ottenuta, prosegue”.

Per il ruolo del Presidente Benjamin Asher, Fuqua si è rivolto ad un altro attore con cui desiderava lavorare da parecchio tempo: Aaron Eckhart. Oltre al ruolo fondamentale di Harvey Dent ne Il Cavaliere oscuro, nella recente filmografia di Eckhart ci sono titoli come il thriller spionistico Erased e l’avventura picaresca di Hunter S. Thompson The Rum Diary, accanto a Johnny Depp.

“Aaron ha una energia unica” dice il regista. “È una persona intensa, un attore impegnato che si annulla sul set. Va in profondità. Volevo qualcuno che potesse interpretare un giovane presidente contemporaneo ed ho capito subito che sarebbe stato Aaron. Lui è molto ‘presidenziale’ e, poi, davvero bello con quella fossetta.”

Eckhart ammette che non si sarebbe mai immaginato che qualcuno gli chiedesse di interpretare l’uomo più potente del mondo. “Fino a quando mi è stato possibile, ho fatto in modo che lui fosse un personaggio eroico. Asher è una persona assennata, anche se in questo film è piuttosto vessato. Mi piacciono gli action movie e qui è tutto un concentrato di velocità, azione e totali, ed ho amato farne parte.”

L’aspetto più complesso della performance di Eckhart è che il suo personaggio è ammanettato ad una ringhiera per buona parte del film. “Essere immobilizzato e rimanere tuttavia connesso è stata una sfida”, spiega. “Tutt’intorno si prendevano a calci e pugni. È stato importante per me mantenere l’integrità e la forza dell’ufficio, in attesa che il personaggio di Gerry venisse a salvare la situazione.”. Butler è stato un punto di riferimento per il resto del cast, secondo Eckhart. “Gerry era totalmente preso dal progetto”, dice Eckhart. “Sia come produttore che come star ha una parte importante nel successo del film. Ha dato tutto se stesso ogni giorno ed è stato fantastico lavorarci.”

Fuqua ha anche fornito l’ispirazione giornaliera per l’attore. “Antoine mette in gioco forza, conoscenza ed un enorme esperienza”, dice Eckhart. “È molto tranquillo ma sa esattamente quello che vuole, ed è piacevole per un attore. Ti permette sempre di sperimentare e di spingerti oltre. Lavora in modo diverso con ogni attore perché vuole ottenere il meglio da ognuno di noi.”

L’inflessibile e costante impegno di Fuqua verso la verità è ciò che rende il film credibile, dice Eckhart. “Stiamo guardando dei terroristi che assalgono la Casa Bianca e abbiamo bisogno che il pubblico creda che sia possibile. Abbiamo avuto ottimi consiglieri e consulenti sul film e questo ci ha aiutato a rendere tutto il più veritiero possibile. E Antoine è tanto bravo con le scene d’azione, che il pubblico sembrerà davvero di ricevere un calcio nel sedere.”

Per interpretare il Segretario della Difesa del Presidente Asher, Ruth McMillan, Fuqua ha offerto il ruolo al premio Oscar Melissa Leo. “Non ho mai pensato che avremmo avuto Melissa per questo ruolo, ma mi sono dovuto ricredere,” dice. “Quando il suo agente mi ha detto: ‘ti ammira molto e vuole lavorare con te,’ sono rimasto basito. È un’altra di quelle persone che innalza il set. È un’artista seria che non fa mai cadere un regista in basso.”

L’attrice, famosa per i sui ruoli da dura sopravvissuta, descrive la sua prima reazione alla lettura della sceneggiatura come ‘attonita e confusa’. “Sapevo che sarebbe stato interessante lavorare con Antoine,” dice la Leo. “Ma, in tutta onestà, sono estranea a questo genere di film, fuori dai miei schemi, ed è questa la cosa che mi ha incuriosito. È un personaggio molto diverso rispetto a quello della povera ragazza. Quando ho letto la sceneggiatura e ho analizzato la storia nella mia testa, le delicate complessità delle realtà politiche sembravano cose molto interessanti da considerare. Il mondo è un posto complicato. Io per prima sono una pacifista, ma interpretare il segretario della difesa mi ha fatto vedere le cose in maniera differente.”

Le possibilità di fare un film d’azione erano ugualmente eccitanti per la protagonista di Frozen River e The Fighter. “Ho capito che il gran divertimento nel fare un film del genere è che il regista prende tutto in sala di montaggio e mette insieme due secondi da qui e forse tre da lì”, afferma l’attrice. “Non è una situazione a cui sono abituata. Ho imparato ad avere fiducia di Antoine in questo processo. È stato davvero bello lasciare che lui girasse le scene che voleva e fidarmi del suo lavoro al montaggio”.

La fisicità del ruolo è stata una ulteriore novità per la Leo. “La messa in scena è stata complicata e difficile. Continuavo a chiedere ad Antoine di dirmi esattamente di che cosa aveva bisogno. Mi ha dato ottimi consigli, ma ancora non sapevo la coreografia delle scene di combattimento. Mi è stato dietro al 120 per cento.”

Il regista descrive la Leo come un “attrice molto generosa”, sempre pronta a fare delle modifiche o a girare un altro ciak. “Voleva essere sicura che avessi tutto ciò che mi serviva in sala di montaggio”, dice. “Melissa mi chiedeva sempre molti dettagli, dal modo in cui il personaggio sistemava i capelli a quali sarebbero potute essere realisticamente le sue ferite. Come si fa a respirare quando hai le costole rotte? La sua attenzione a cose del genere ha regalato una vera magia al personaggio.”

Quando è arrivato il momento di scegliere il ruolo del supervisore di Banning, il Capo dei Servizi Segreti, Fuqua fatto una scelta non convenzionale e tempestiva. “Ho pensato che una donna sarebbe stata fantastica in quel ruolo”, dice. “Adesso abbiamo della donne soldato che combattono in prima linea e ho pensato che in quella posizione una donna sarebbe stata realmente più interessante. Non è passata attraverso il club dei ragazzi. Doveva essere dura come gli uomini e a volte anche più dura. Angela Bassett era proprio il tipo di donna di cui avevo bisogno, con forza e intelligenza per farcela.”.

La Bassett, candidata all’Oscar per la sua bruciante performance nei panni di Tina Turner in What’s love got to do?, è una intima amica di vecchia data della moglie di Fuqua, ma i due non avevano mai avuto l’opportunità di lavorare insieme prima. “L’abbiamo raggiunta e Angela era lì”, dice Fuqua. “Come regista non vedevo l’ora utilizzare la macchina da presa su Angela. Anche se non è inquadrata da sempre il 110 per cento.”

La Bassett era entusiasta di interpretare il Capo dei Servizi Segreti, Lynne Jacobs. “Non c’è mai stata nella storia degli Stati Uniti una donna a capo dei Servizi Segreti,” dice. “Credo che nessuno, a parte Antoine, ha mai pensato a una cosa del genere. Il fatto che sia un nuovo mondo coraggioso mi ha attratta. Il mio personaggio è l’anello di congiunzione tra il Portavoce Presidenziale e Banning, mentre è nella Casa Bianca. Essendo stata il suo capo, lei crede in lui e si fida ciecamente, come si evince dalla prima scena insieme.”.

Lavorare con Fuqua ha fornito alla Basset una prospettiva nuova su di un vecchio amico. “Antoine è così calmo sotto pressione”, dice. “È instancabile nel voler raggiungere la migliore scansione possibile della sceneggiatura. Il suo talento è dato dall’armonizzare l’elemento visivo, l’emozione e l’azione in un eccitante thriller di successo. È uno dei migliori sul campo.”

La Bassett rivela che Freeman ha mostrato un po’ del suo noto talento musicale durante le pause. “Non direi che Morgan è un ballerino, ma quando danno lo stop, sicuramente diventa un cantante”, dice Bassett. “Ho parecchie canzoni cantate da Morgan Freeman in mente. Questa è la prima volta che lavoro con lui. Avere la possibilità di sedermi accanto a lui, guardarlo negli occhi e stare a pochi centimetri di distanza è un sogno che si è avverato.”

Il mondo ritratto nel film è pericoloso ed emozionante, ma non così esagerato da essere implausibile, dice l’attrice. “Abbiamo già preso in considerazione questo mondo ma mai nella misura in cui lo vediamo nel film. Sono rimasta incollata alla sedia quando leggevo la sceneggiatura. È stata un’occasione per vivere indirettamente. Quando si mette insieme tutta questa grande azione con una grande storia, questo non può che catturare la tua immaginazione e trasportarti la.”

Nei panni di Kang, il capo putativo della sicurezza del primo ministro sud-coreano, Rick Yune porta la ferrea determinazione e la straordinaria abilità nelle arti marziali che lo hanno reso un elemento di spicco nei film precedenti, tra cui 007- La morte può attendere, Fast and the Furious e L’uomo dai pugni di ferro. Questa era la prima opportunità di lavorare con Gerard Butler, un suo vecchio amico.
“Tutto è eccitante in questo film”, dice Yune. “Sono un grande fan di Antoine dai tempi di Costretti ad uccidere e mi sono piaciuti Training Day, L’ultima alba e King Arthur. Riesce sempre a considerare idee tradizionali sul coraggio e il cameratismo e quello che serve per superare gli ostacoli. Amo questi temi. Conosco Gerry Butler da circa 12 anni. Ed essere sul set con qualcuno che conosci così bene è una cosa piuttosto rara. Ci conosciamo da quando eravamo agli inizi di carriera, quindi è stato bello.”.

Yune paragona la direzione di un film con l’esecuzione di un’operazione militare e dice che Fuqua è un ottimo comandante. “Vuoi qualcuno che capisca cosa sia il rischio, non solo in maniera cerebrale, ma perché lo ha effettivamente provato”, dice Yune. “Antoine è cresciuto in un ambiente pieno zeppo di rischi. Ha vissuto situazioni di vita o di morte, quindi sa come catturare e comunicare i momenti in cui la posta in gioco si fa alta. Tutto ciò è necessario in un film d’azione.”
La maggior parte delle scene di Yune sono con Eckhart e la Leo, come quando Kang e il suo scagnozzo si scoprono talpe che prendono il presidente e il suo staff in ostaggio. “Aaron ha adottato un approccio molto legato al Metodo,” continua l’attore. “Ci sono stati momenti in cui non sapevo se era lui o il personaggio. E anche Melissa lavora in questa maniera. Tutto ciò tende a generare molta spontaneità quando si da “l’azione”. I momenti imprevisti sono sempre ottimi al cinema.”

Apprezzando la preparazione meticolosa, Yune è convinto che girare Attacco al potereOlympus has Fallen sia un’esperienza autentica. “Mi è piaciuto che ogni personaggio nella sceneggiatura avesse una propria identità”, dice l’attore. “Anche gli eroi hanno lati oscuri. E questi contrasti equilibrano tutto. Mi soffermo sulle sfumature del personaggio. Kang, in particolare, ha una evoluzione abbastanza interessante dall’inizio alla fine. È una pellicola travolgente con grandi attori”, promette. “Gerry ha un grande senso del humor, oltre ad essere un tostissimo eroe d’azione, e quando lo usa nei momenti di tensione è davvero divertente.”

Butler afferma che un cast da sogno come questo sarebbe stato capace di trasformare una storia esilissima in qualcosa di notevole. “Ma per fortuna abbiamo avuto un’ottima sceneggiatura e questi attori straordinari”, aggiunge. “È davvero avvincente e appassionante passare dal bunker con Aaron Eckhart e Melissa Leo alla sala della crisi con Morgan Freeman, Robert Forster e Angela Bassett, e poi girovagare per la Casa Bianca. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.”

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