Belle and Sebastien
Belle and Sebastien

Belle and Sebastien, intervista a Mehdi El Glaoui


Intervista a Mehdi El Glaoui, André nel film Belle and Sebastien di Nicolas Vanier.

Di seguito l'intervista fatta a Mehdi El Glaoui, interprete di André nel film Belle and Sebastien di Nicolas Vanier.

L'avventura di Belle e Sebastien è iniziata quando lei era poco più che un ragazzino…
Esatto.  Interpretavo  Sebastien  nella  serie  originale,  scritta  da  mia  madre  Cécile  Aubry,  negli  anni Sessanta quindi devo ammettere che quando mi hanno proposto di partecipare al film sono stato molto contento.

Com'è stato coinvolto nel progetto del lungometraggio?
È stato il produttore Clément Miserez che ha preso l'iniziativa e mi ha chiamato: desiderava parlarmi del progetto e poi mi ha chiesto se mi sarebbe interessato un ruolo nel film. Ero entusiasta! Devo dire che l'idea di fare un adattamento cinematografico della serie mi era spesso passata per la testa. Ho deciso di seguire il film sin dall'inizio e Nicolas aveva tutta la mia fiducia: è un uomo che ama la natura e che ha saputo portare avanti questa storia in modo molto sincero. È riuscito ad avere un cast formidabile, dal primo attore all'ultimo.

Che cosa ha pensato della sceneggiatura che da una parte mantiene alcuni elementi ma dall'altra si prende qualche libertà?
La trasposizione della storia durante la Seconda guerra mondiale mi è molto piaciuta perché aggiunge una dimensione umana e drammatica al racconto. È evidente che oggi non si raccontano più le storie come si faceva negli anni Sessanta: per far interessare i bambini e attirare la loro attenzione bisognava irrobustire l'intrigo raccontando qualcosa di forte.

Com'è andata la scena che ha girato con Félix?
Prima che iniziasse il film ci siamo visti molto poco e quindi non avevamo avuto tempo per legare. Tuttavia, nella scena che abbiamo fatto insieme ho avuto come l'impressione di rivedermi negli anni addietro. Dal momento che Félix è molto timido era difficile avvicinarlo. Non pretendevo molto da lui perché anche io sono stato un regista e non volevo che Félix perdesse la sua freschezza e il suo desiderio di lavorare con Nicolas: Félix era nella sua bolla e non c'era bisogno di disturbarlo. Ho lasciato che Nicolas ci dirigesse senza che io mi dovessi immischiare.

Guardando il film si è riconosciuto in Sebastien?
Da piccolo ero diverso da Félix e, anche se il film si ispira alla serie, questo ragazzino ha apportato un tono del tutto nuovo alla storia. Ho preferito approcciarmi al progetto solo in quanto interprete di André. Ho deciso di prendere le distanze dalla mia interpretazione nella serie di 50 anni fa. In ogni caso quel ruolo mi ha fatto tornare alle mente tanti ricordi, tra il freddo, la montagna e la neve.

Chi è André, il suo personaggio?
È un uomo abbastanza rude, una specie di « operaio delle campagne », quel genere di persona a cui si fa fatica tirare fuori le parole di bocca ma che è gentile e generoso nel rispondere alle domande impertinenti di un ragazzino. Ero felicissimo di trasmettere, per una volta, un'immagine totalmente diversa da quella che ho avuto finora.

Come dirige i suoi attori, Nicolas Vanier?
Nicolas non parla molto, sa perfettamente quello che vuole. Ma quello che apprezzo più di tutto di lui è la sua abilità: è capace di capire che la costruzione di una frase può a volte risultare un po' ostica e accetta volentieri dei cambiamenti se si rispetta il senso del dialogo. Oltretutto, Nicolas è il campione del mondo della natura e dei grandi spazi, è riuscito a valorizzare sia i personaggi che l'ambiente intorno a loro e non era affatto semplice. Ma quello che ritengo di questa avventura la cosa più importante è la sua sincerità: è diventato un amico, mi ha quasi convinto a fare un viaggio con lui anche se ora non sono sicuro che sia felice di averlo fatto!

Qual è stata la sua reazione vedendo il film ?
La cosa più sorpredente è la bellezza delle immagini: Nicolas sa catturare la natura e i colori in maniera impareggiabile, ho trovato la luce invernale magnifica. Quanto agli attori, tutti sono molto nella parte. Andreas Pietschamman non è affatto caricaturale ha un lato simpatico che lo rende a tratti inquietante, il ruolo del nazista non è il solito cliché cinematografico. Urbain Cancelier ha costruito il suo personaggio con molta grazia. Tchéky Karyo è formidabile in quel ruolo così ben scritto. Come molti, poi, sono rimasto impressionato dall'interpretazione di Margaux Chatelier che ha costruito una Angelina sconvolgente, emotiva e forte. Per non dimenticare, Dimitri Storoge nel ruolo di un medico combattente sobrio e determinato.

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