Fuocoammare di Rosi
Fuocoammare di Rosi

Berlino 2016: a Fuocoammare di Rosi l’Orso d’Oro


A 'Fuocoammare' di Gianfranco Rosi l'Orso d'Oro alla 66a edizione della Berlinale, documentario girato in un anno e mezzo a Lampedusa.

Vince al Festival di Berlino 2016 un film italiano, non accadeva dal 2012: il documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi si è aggiudicato l'Orso d'Oro alla 66a edizione della Berlinale, uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale.

Nel suo viaggio intorno al mondo per raccontare persone e luoghi invisibili ai più, Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell'epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l'invisibile e le sue storie.

Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull'isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d'Europa raccontando i diversi destini di chi sull'isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato Fuocoammare.

Nel film il regista racconta la storia di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia, e intorno a lui sente parlare del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola.

Lampedusa non è un'isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.

Nelle sale dal 18 febbraio distribuito da 01 Distribution, Fuocoammare fa tornare l'Orso d'Oro della Berlinale in Italia dopo quattro anni.

"Il mio pensiero stasera va a tutti coloro che a Lampedusa non sono mai arrivati nel loro viaggio della speranz e alla gente di Lampedusa, che da venti, trenta anni apre il suo cuore a chi arriva" ha dichiarato il regista Gianfranco Rosi. "È inaccettabile che la gente muoia a mare, mentre cerca di superare le frontiere".

Fuocoammare a Berlino ha vinto anche altri tre riconoscimenti: il premio della "Giuria ecumenica", il premio di "Amnesty International" e il premio della "Giuria dei lettori del Berliner Morgenpost". Gli ultimi italiani a vincere in Germania erano stati, nel 2012, Paolo e Vittorio Taviani con "Cesare deve morire".

Gli altri premi assegnati al termine della 66a edizione del Festival di Berlino sono:

– Orso d'argento del Festival di Berlino per il migliore attore a Majd Mastoura per "Inhebbek Hedi"
– Orso d'argento del Festival di Berlino per la migliore attrice alla danese Trine Dyrholm per "La comune" di Thomas Vinterberg
– Orso d'argento del Festival di Berlino per la migliore sceneggiatura al polacco Tomas Wasilweski per "United States of love"
– Orso d'argento del Festival di Berlino per la miglior regia a Mia Hansen-Love per "L'Avenir"
– Premio Grand Jurie a Danis Tanovic per "Mort a Sarajevo"

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