Buon Compleanno Benedict Cumberbatch!


In occasione del 39esimo compleanno dell'attore britannico, abbiamo stilato la classifica di quelle che sono, secondo noi, le migliori dieci interpretazioni di Benedict Cumberbatch.

Festeggia oggi 39 anni l'attore britannico Benedict Cumberbatch, nato a Londra il 19 Luglio del 1976 e da qualche anno sulla cresta dell'onda, sospinto dal suo personaggio più conosciuto – quello di Sherlock Holmes nella serie BBC Sherlock – che gli ha aperto le porte del cinema, portandolo anche ad una nomination agli Oscar per la sua interpretazione di Alan Turing nel film The Imitation Game. In occasione del compleanno dell'attore noi di movietele abbiamo stilato una nostra personale classifica delle dieci migliori interpretazioni dell'attore nel corso della sua carriera.

10. Stuart, A life backwards

In Stuart, a life backwards Benedict Cumberbatch interpreta Alexander Masters, un giornalista/scrittore che quasi per caso si imbatte nella figura di Stuart, un semi-vagabondo, ex tossico ed ex galeotto interpretato da un sempre divino Tom Hardy. Toccato dalla sua storia, Masters decide di seguire Stuart, di registrare le sue memorie e di scriverci sopra un libro. Tratto da una storia vera, questo film, mai uscito in Italia, è un piccolo gioiellino della produzione britannica.

09. Il quinto potere

Ne Il quinto potere Cumberbatch presta il volto, i capelli e le espressioni a Julian Assange, il creatore di Wikileaks che un paio d'anni fa riuscì a far tremare il mondo con la sua idea di un giornalismo assolutamente libero, privo di censure e manipolazioni da parte dei media, del tutto indifferente alle conseguenze che una scelta così radicale avrebbe potuto avere sulla vita di persone in tutto il mondo. Per questo ruolo, Benedict Cumberbatch sparisce sotto capelli quasi albini, che fanno brillare la sua pelle naturalmente nivea; la sua voce si assottiglia appena, e seduce con una lentezza studiata e quasi ipnotica.

08. Parade's End

Parade's End è una miniserie britannica datata 2012 in cui Benedict Cumberbatch interpreta Christopher Tietjens, un uomo dai forti principi morali e da una rigidità di intelletto che lo spinge a intraprendere sempre la strada giusta, sebbene non sempre sia la stessa del suo cuore: ad esempio decide di rimanere fedele alla moglie Sylvia (un'insopportabile Rebecca Hall) anche quando lei lo lascia per un altro. Il giro di boa avviene quando Christopher si innamora di Valentine (Adelaide Clemens), una ragazza che si batte per i diritti per le donne e che sembra distante anni luce dal mondo di Christopher.

07. I segreti di Osage County

Nonostante non si possa annoverare tra i personaggi protagonisti di I segreti di Osage County, Benedict Cumberbatch riesce a dare anima e cuore ad un personaggio assolutamente irresistibile, Little Charles, un uomo che non ha ancora del tutto abbandonato il suo lato più infantile, bistrattato da una madre-demonio che sembra non avere alcun altro scopo nella vita se non quello di dare addosso al proprio unico figlio, trattandolo alla stregua di un malato mentale incapace di vivere, di badare a se stesso o di essere anche solo decente. Ma Little Charles ha un'anima pura, un'anima che trabocca di amore da dare e che non cerca altro che una persona che lo possa amare fino in fondo per quello che, semplicemente, è.

06. Little Favour

Little Favour è un breve cortometraggio di circa venti minuti in cui l'attore interpreta Wallace, un uomo che sta cercando in tutti i modo di fronteggiare il trauma post-bellico, cercando di cominciare una nuova vita lontano dalle cicatrici del conflitto che hanno lasciato varchi oscuri nella sua anima. Tuttavia, un giorno, dal passato arriva un vecchio compagno d'armi che chiede a Wallace il piccolo favore del titolo; Wallace non può in alcun modo tirarsi indietro, specie perchè chi gli sta chiedendo aiuto è anche chi, in passato, gli ha salvato la vita. Una volta accettato, però, Wallace scopre che il favore è tutt'altro che piccolo. Per questo ruolo Benedict Cumberbatch regala un'interpretazione soprattutto fisica, fatta di gemiti e sguardi vitrei, di lividi e pugni.

05. Third Star

Qualora aveste bisogno di un film che possa esaurire in una volta sola tutte le vostre scorte di fazzoletti, allora Third Star è quella che fa per voi. E' la storia di un ragazzo che, dopo una lunga ed estenuante lotta contro il cancro, scopre di essere terminale e di avere poco tempo prima di dover dire addio al mondo. Consapevole della morte immimente, però, questo piccolo eroe sogna di andarsene alla propria maniera; decide così di organizzare, insieme agli amici di sempre, una piccola gita nei luoghi della loro infanzia e dei loro giorni condivisi. Una gita che porterà a galla gelosie, invidie, rimpianti e un'amicizia capace di vincere tutto il resto. Anche la morte.

04. Into Darkness

E' già da qualche anno che va avanti la moda secondo cui i villain sono spesso più affascinanti degli eroi che, al cinema, cercano di far trionfare il bene. Sono personaggi molto spesso più ricchi, più approfonditi, con lati che rendono facile l'atto di amarli. In questo senso il Khan di Benedict Cumberbatch per il nuovo capitolo di Star Trek: Into Darkness sembra essere un esempio alquanto calzante. Khan è un personaggio che rientra nella descrizione di malvagio, ma al tempo stesso è anche affascinante e vulnerabile, tanto che molto spesso lo spettatore si trova a comprendere alla perfezione le sue motivazioni, arrivando anche a condividerle.

03. Sherlock

Non che abbia bisogno di troppe presentazioni, Sherlock, la serie targata BBC con cui Benedict Cumberbatch è arrivato al grande pubblico, quando ancora erano in pochi a conoscere il suo smisurato talento. Ed è con Sherlock che, ad oggi, Cumberbatch viene soprattutto identificato. Il suo Sherlock è spiritoso, incredibilmente intelligente (naturalmente!), ma anche vulnerabile, strano, sociopatico … assolutamente irresistibile

02. The Imitation Game

E' con The Imitation Game che Benedict Cumberbatch ha ricevuto la sua nomination agli Oscar nell'edizione del 2015. Tratto anche questo da una storia vera, quella cioè di Alan Turing e della macchina che gli ha permesso di decodificare i codici tedeschi durante la seconda guerra mondiale, The Imitation Game ha permesso all'attore di confrontarsi con un'interpretazione tesa ed intensa, che fa riflettere e commuove.  Benedict Cumberbatch – proprio come aveva già fatto con il Little Charles di I segreti di Osage County – dà il volto ad un personaggio pieno di buoni sentimenti, di potenzialità; un personaggio che, tuttavia, mostra anche crepe e difficoltà. Gli occhi cerulei dell'attore, spesso ripresi in primo piano, sono gli occhi di chi continua a guardare il mondo intorno come un parco gioco pieno di possibili sorprese; eppure quello stesso sguardo a volte si adombra, portando in superficie un malessere diffuso che il regista spiega solo con la potenza delle sue immagini.

01. National Theatre Live: Frankenstein

E' con il Frankenstein di Danny Boyle che chi scrive si è completamente innamorata delle capacità interpretative di Benedict Cumberbatch nei panni della Creatura. Neonato costretto nella fisicità di un adulto, elemento nuovo in un mondo già perfettamente costruito, il Mostro striscia, cade, tenta di alzarsi. In più di dieci minuti Benedict Cumberbatch scopre di nuovo l'atto della prima conoscenza; quella che non proviene da fuori, ma anzi si alimenta dall'interno, dalla consapevolezza di una propria concretezza esistenziale. E la fisicità dell'attore britannico è perfetta, a tratti persino inquietante. La solidità dei muscoli sotto la pelle, la tensione dei nervi nello sforzo di amalgamarsi al resto del mondo, viene offerto dall'attore con una tale intensità da spingere alle lacrime. E tale slancio interpretativo rimarrà invariato per tutto il resto dello spettacolo: dalle prime scoperte – il canto degli uccelli, l'ascesa del sole, la pioggia battente – fino alle prime lezioni – il fuoco che brucia – la Creatura si trascina dietro i suoi giorni, vedendosi sempre rifiutato per il suo aspetto, per il suo essere così dannatamente fuori da schemi precostituiti da un mondo che non accetta il diverso.

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