Buongiorno papà, Marco Giallini
Buongiorno papà, Marco Giallini

Buongiorno papà, intervista a Marco Giallini


L'intervista fatta a Marco Giallini, protagonista del film Buongiorno papà al fianco di Raoul Bova. Al cinema da Giovedì 14 Marzo 2013.

L'intervista fatta a Marco Giallini, protagonista del film Buongiorno papà al fianco di Raoul Bova. Giallini interpreta Enzo, un "freakkettone" fuori tempo massimo che offre diversi spunti divertenti ma anche momenti di tenerezza. Buongiorno papà arriva al cinema da Giovedì 14 Marzo 2013.

Che cosa l'ha convinta di questo progetto?

Mi era piaciuto molto il primo film di Edoardo Leo, lui ed io siamo amici da tempo e avevo sempre seguito il suo lavoro di interprete, quando ho letto il copione di Buongiorno papà, "rimediando" questo personaggio del nonno, all'inizio gli ho detto: "Ma tu sei pazzo, proprio ora che sono arrivato a vedere i frutti di tanta gavetta mi offri la parte di un anziano?". Poi con l'aiuto della mia agente, di Raoul e dello stesso Edoardo mi sono reso conto che era in teoria possibile vedere in scena un cinquantenne diventato nonno a 34 anni in quanto padre a 18 anni di una figlia che poi ha avuto una bambina quando ne aveva 16. Edoardo mi ha fatto diventare un nonno "freak", di un'età superiore alla mia attuale, ma quando avevo vent'anni ho vissuto da vicino gli anni'8o e non i '70 come il mio personaggio. Mi piaceva il fatto che lui fosse un musicista sui generis, un po'scalcinato: aveva inciso all'epoca un solo disco di successo con il suo gruppo "Enzo e i giaguari", e vive "di rendita" sull'eco di quell'unico brano che si chiamava Il ribelle che fa scialallalà, che poi io stesso ho inciso con la strumentazione e l'orchestrazione anni '70.

Chi è l'Enzo che lei interpreta e che cosa gli accade in scena?

E' un "freakkettone" fuori tempo massimo che offre diversi spunti divertenti ma anche momenti di tenerezza, è un nonno stravagante che accompagna sua nipote Layla dal padre Andrea e si stabilisce con lei nella sua casa dove, data l'ulteriore presenza dell'amico Paolo interpretato da Edoardo, si ritrovano tutti piuttosto impossibilitati a livello di spazio. Enzo interagisce con Layla in modo tenero – incarnando un po' il papà che lei non ha mai avuto – e con Andrea in modo bonario, ridanciano e leggero, ma anche con sentimento, ad esempio quando ricorda la propria figlia scomparsa o quando lo commuove dicendo delle cose importanti sia a lui che a sua nipote.

Quali sono le caratteristiche di Edoardo Leo che le sono piaciute?

Edoardo si è circondato di professionisti coi fiocchi, a partire dal direttore della fotografia Arnaldo Catinari, e ha superato molto bene l'impatto con la regia e la direzione della troupe potendo contare sull'apporto di persone più esperte di lui, si era strutturato in modo adeguato e dava gli input giusti per fare arrivare la recitazione dove voleva. L'ho trovato da subito molto sicuro di sé e mi sono messo al suo servizio, sapevo quanto questo film fosse importante per lui. Sono arrivato sul suo set due giorni dopo aver finito di girare Una famiglia perfetta di Paolo Genovese: pur di poter contare su di me Edoardo aveva rinviato la lavorazione di qualche settimana e questa decisione mi ha colpito moltissimo perché evidentemente per il mio ruolo vedeva e voleva soltanto me.

Come si è trovato con gli altri attori?

Bova ed io siamo amici da quasi 20 anni, da quando nel 1994 avevamo recitato insieme in teatro la commedia Messico e nuvole di Angelo Orlando, abbiamo continuato a frequentarci e nel tempo c'è stata anche l'ipotesi, poi sfumata, di lavorare ancora insieme. Questa volta Raoul ha la possibilità di mostrare sia le sue doti di interprete romantico che quelle di attore di commedia: non l'avevo mai visto così comico, l'ho trovato ad esempio particolarmente bravo ed efficace in una scena con Nicole Grimaudo in cui doveva mimare una leggera menomazione fisica. Rosabell Laurenti Sellers si è rivelata un'attrice già molto dotata e sensibile, è stata diligente e rispettosa nei miei confronti, come se fosse davvero mia nipote o mia figlia (il che, ribadisco, sarebbe stato più veritiero da un punto di vista anagrafico..) si è creato un rapporto tale per cui lei mi considerava un genitore-amico particolarmente affidabile.

C'è stato qualche momento che l'ha divertita in modo speciale?

Sì, c'è una scena in cui l'Enzo che interpreto, soffrendo di sonnambulismo, si aggira in casa in mutande continuando a fare domande ad alta voce a chi gli si avvicina, urlando frasi insensate ed esigendo risposte immediate: "Matriciana o carbonara"?", "Rolling Stones o New Trolls?" per poi, intimare regolarmente: "Devi dire sempre New Trolls…". E tutti in casa rimangono allibiti perché dopo averli svegliati li ammonisce: "Non ci provare, questa volta non la passi liscia".

Che tipo di commedia è secondo lei Buongiorno papà?

E' un po'romantica oltre che brillante, perché accanto al divertimento offre varie occasioni di riflessione sui rapporti tra padre e figlia o nonno e nipote, ma si può dire che a suo modo nasca un'amicizia anche tra l'Enzo che io interpreto e l'Andrea di Raoul. Nasce un bel rapporto anche tra nonno Enzo e Paolo, il miglior amico di Andrea: è lui la persona con cui questo mio rocker in disarmo stringe maggiore confidenza.

Fonte: Pressbook del film

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