Collezione Capello su Fox Sports
Collezione Capello su Fox Sports

Collezione Capello su Fox Sports: Galacticos il 31 marzo


Fabio Capello racconta a Fox Sports le grandi stagioni vincenti con Milan, Roma, Juventus e Real Madrid e intervistando grandi allenatori.

Prima giocatore, poi allenatore, Fabio Capello torna su Fox Sports intervistando l'ex attaccante del Milan Marco Van Basten e l'attaccante del Manchester United ex Juve, Inter e Milan Zlatan Ibrahimovic.

La nuova edizione di 'Collezione Capello' va in onda su Fox Sports dal 1 marzo 2017, a mezzanotte, lo show del canale che racconta storie inedite delle stagioni di Capello e dei più grandi allenatori attraverso interviste esclusive realizzate direttamente da Capello.

Dopo essere stato giocatore vincendo 4 campionati e due Coppe Italia, allenatore di successo sia a livello nazionale mettendo in bacheca 8 campionati (6 in Italia e 2 in Spagna), sia a livello europeo con una Champions League e una Supercoppa Uefa, Fabio Capello racconta per la prima volta in televisione, il suo nuovo mondo, le espressioni delle sue idee di calcio che l'hanno portato a trionfare in Italia e in Spagna.

E' possibile commentare le puntate anche sulla pagina Facebook di Fox Sports e su Twitter con l'hashtag #CollezioneCapello.

COLLEZIONE CAPELLO | 31 MARZO 2017

Venerdi 31 marzo sera alle 23.00 su Fox Sports in onda la puntata dedicata alla sua seconda stagione con il Real Madrid, quello dei Galacticos. Nel quarto episodio della mostra televisiva, Fabio Capello racconta il suo ritorno a Madrid alla guida del Real delle stelle. Dal suo ritorno nella capitale spagnola, all'incontro con il presidente fino alla vittoria della Liga spagnola.

Il quarto appuntamento con 'Collezione Capello – Il Real delle stelle' va in onda venerdi 31 marzo alle 23.00 su Fox Sports HD (canale 204, Sky e disponibile anche su Sky On Demand) con replica sabato 1 aprile alle 12,30 alle 18.00 e alle 23.30 su Fox Sports HD.

Dichiarazioni di Fabio Capello in esclusiva estrapolate da Collezione Capello – 'Il Real delle stelle'.

"Al Real Madrid se per 3 anni di seguito non vincono allora mi chiamano. Adesso sono vecchio e vincono sempre quindi è un po' difficile che mi chiamino.
Van Nilstelrooy non mi aveva entusiasmato quando giocava nel Manchester United, mi ha entusiasmato per quello che ha fatto con me al Real Madrid.
In estate acquistammo 3 giovani giocatori e verso novembre-dicembre discutemmo un po' con il presidente perché non facevo giocare tanto Higuain, Gago e Marcelo. Spiegai che lo facevo per non bruciarli e la storia mi ha dato ragione.
Un aneddoto che ricordo è quello del centrocampista Diarra che aveva sempre bisogno del suo tappetino per pregare. Un giorno a Valencia il pullman aveva parcheggiato lontano e lui disse: "Se non prego non gioco". E ci adoperammo per portaglielo".

COLLEZIONE CAPELLO | 11 MARZO 2017

Nell'episodio inonda l'11 marzo 2017, Fabio Capello racconta i suoi anni gloriosi al Milan. Dal suo arrivo a Milanello, all'incontro con Silvio Berlusconi fino alla vittoria della Coppa dei Campioni. Questo appuntamento 'Collezione Capello – Il mio Milan' va in onda l''11 marzo alle 23.15 su Fox Sports HD, replica sabato 11 marzo alle 17.45 e domenica 12 marzo alle 14.15 su Fox Sports HD.

Fabio Capello del suo inizio al Milan:

"Mi telefonò Berlusconi per chiedermi se me la sentivo di allenare il Milan. Il presidente mi disse che Arrigo diceva che quel Milan era una squadra finita, con i giocatori demotivati.
Dai primi incontri con i giocatori fu facile. Erano fuoriclasse. Dissi loro che non era vero che erano 'finiti' ma che credevo in loro e che mi avrebbero dato grandi soddisfazioni".

Fabio Capello sulla Finale con il Barcellona:

"La partita contro il Barca fu ben preparata. Crujff era convinto di vincere. Loro fecero un allenamento ridicolo il giorno prima quasi a voler dire che potevano rilassarsi".
La vittoria nasce dall'amichevole giocata contro la Fiorentina. In Finale di Champions non potevo schierare Baresi e Costacurta che erano squalificati. In quell'amichevole schierai Desailly e Filippo Galli come centrali e perdemmo 2 a 0. Mi chiesero se ero preoccupato ma risposi che non lo ero affatto perché avevo capito cosa fare ovvero mettere Maldini centrale con Galli e Panucci terzino. Perché non ho mai esultato? Non ho mai esultato per i gol perché credevo che ogni gol fosse il risultato di un lavoro settimanale e mensile di tutti quanti. Quella partita con il Barcellona fu particolare. Sul 4 a 0 però esultai. Fu la festa per Berlusconi. Noi vincevamo la Champions e lui ricevette la fiducia per diventare presidente del Consiglio. Era molto felice".

Fabio Capello su Berlusconi:

"Berlusconi si occupava di tutto. Trovava il tempo di interessarsi se uno stava bene, se uno stava male.  La prima volta che arrivò a Milanello lo rivoluzionò tutto. Un giorno arrivò con l'elicottero, e si infuriò per come avevano potato le piante del centro sportivo. "Chi è quel pazzo che ha tagliato le piante? Chi è quel criminale?" Fece una lezione di potatura a tutti e il giardiniere era sempre stato una persona buona quindi lo salvarono.

Si interessava della formazione. Voleva sapere come stava la squadra o se c'era qualche dubbio. Non mi ha mai detto vorrei che giocasse questo o che giocasse quest'altro. Non ha  mai interferito nelle mie decisioni.
L'unica cosa che fu difficile da digerire per lui fu il giocatore Borghi. Un giorno mi chiamò per invitarmi a villa San Martino. Mi disse che sarei dovuto andare ad allenare il Como, portandomi Borghi e facendolo giocare. Gli dissi di no".

Fabio Capello sulla fine e il ritorno:

"Galliani a febbraio mi chiamò per dirmi che si doveva aspettare fine stagione per il rinnovo del contratto perché il Milan non poteva non vincere quel campionato. Vinsi il campionato ma me ne andai perché dimostrarono di non aver capito quello che avevo fatto fino a quel momento.
Dopo la mia esperienza a Madrid mi chiamò Berlusconi e mi chiese di tornare al Milan. Devo tutto a Berlusconi e accettai questo impegno ma fu il mio più grande errore tornare al Milan con una squadra che non avevo fatto io ma avevano fatto altri e purtroppo non feci bene. Mi mandarono via dopo che avevo dato le linee guida per la squadra che fu costruita l'anno dopo e che Zaccheroni portò a vincere lo scudetto".

Fabio Capello sulla squadra degli invincibili:

"La squadra degli invincibili veniva dal settore giovanile. Ci sono stati 2 veri capitani nel Milan: Baresi e Paolo Maldini, nato nel settore giovanile. Nato milanista. Avrebbero meritato entrambi di vincere il Pallone d'Oro.
Donadoni, Evani Simoni, Massaro, li ricordo con affetto così come Papin che giocava e non giocava. Weah era un grande giocatore e un grande uomo.
Adesso il Milan sta passando la mano ai cinesi, speriamo e ci auguriamo che siano cinesi vincenti come lo è stato l'ultimo presidente".

COLLEZIONE CAPELLO | 1 MARZO 2017

Fabio Capello intervista Marco Van Basten che si racconta come uomo e come ex-giocatore e allenatore. 'Collezione Capello – Intervista a Van Basten' va in onda il 1 marzo 2017 a mezzanotte su Fox Sports (canale 204, Sky), dopo il post partita di Real Madrid-Las Palmas (disponibile anche su Sky On Demand). Van Basten ripercorre, in una vera e propria chiacchierata con il suo amico e collega, tutte le tappe della carriera da giocatore prima dell'Ajax e poi del Milan. Dall'Olanda all'Italia, un racconto non solo professionale ma soprattutto umano e realizzato nel quartier generale della FIFA a Zurigo.

Van Basten su Sacchi racconta:

"Sacchi è stato bravo perché ci ha portato un calcio molto diverso da quello che avevamo visto in Italia fino a quel momento. Non sono sempre stato d'accordo con lui per come giocavamo ma se vinci hai sempre ragione e quindi era giusto così. Sacchi era bravo ma era troppo fanatico per la mia idea di calcio. Con Capello invece non c'era l'esasperazione che c'era con Sacchi".

Van Basten su Ibrahimovic racconta:

"Qualsiasi giocatore deve lavorare per se stesso e per migliorare. La differenza tra me e Ibrahimovic è che io sono diventato adulto molto giovane. Il calcio si fa per vincere e quindi per fare gol. Adesso Ibra è molto concreto. Ha imparato e non fa più il circo".

Van Basten sullo stop al calcio racconta:

"Avevo un po' di dolore alla caviglia. Il mio medico mi consigliò di fare una pulizia alla caviglia e mi disse che in 4 settimane massimo 6 settimane sarei tornato a giocare. Non sono mai più tornato uguale dopo quell'operazione e se avessi saputo non l'avrei fatta.

Van Basten sul dimenticare il calcio e la Fifa racconta:

"Ho cercato di dimenticare il calcio giocando un po' a golf e a tennis. Non potevo più far niente. Non era facile perché cadevo dal calcio e non facevo più niente. Sono andato a Monaco con la famiglia ma dopo un po' mi è mancato il calcio. Ho fatto l'allenatore ma i giocatori sono tanti uomini diversi con diverse mentalità e cercare di unirli è un lavoro difficile e pesante. Mi sono fermato perché costava tanta energia senza vedere i risultati. Non mi dava soddisfazione. Mettevo tanta energia che veniva ripagata poco. Tutta l'energia adesso la metto nella FIFA. Posso fare qualcosa per il calcio in generale e non per me stesso. Tutti nel calcio ora cercano i soldi. Io invece lavoro per il bene del calcio".

COLLEZIONE CAPELLO | 2 DICEMBRE 2016

La prima edizione di 'Collezione Capello' è andata in onda su Fox Sports dal 2 dicembre 2016, tutti i venerdì alle 23.00.

Nel primo episodio Fabio Capello ha intervistato Carlo Ancelotti che si è raccontato come uomo e come allenatore. Ancelotti ha ripercorso, in una lunga chiacchierata con il suo amico e collega, tutte le tappe della carriera da mister del Chelsea, del Paris Saint Germain, del Real Madrid e del Bayern Monaco. Dall'Inghilterra, alla Francia, passando per la Spagna e la Germania, un racconto professionale e umano realizzato a Säbener Strasse, l'innovativo centro di allenamento del Bayern Monaco.

Ancelotti all'interno della prima puntata di 'Collezione Capello' dichiara:

"Un giorno prima di giocare l'ultima partita del girone di Champions con il Paris Saint Germain mi hanno comunicato che se non avessi vinto la partita avrebbero cambiato allenatore. Nella mia finale di Champions vinta con il Real Madrid avevo la sensazione che sarebbe potuto succedere qualcosa di positivo per noi. E' successo gli ultimi 5 minuti e abbiamo avuto fortuna!"

Su Zidane:

"Quando era mio vice al Real Madrid era già pronto per fare l'allenatore a grande livello perché ha avuto l'umiltà di non 'sapere già tutto', di imparare nuove cose come la metodologia di allenamento. "

Sul Bayern:

"Con la lingua qui al Bayern è quasi impossibile. Molto difficile. Il tedesco è una lingua molto problematica e con i giocatori solitamente parlo in inglese. Qui è un bell'ambiente perché la società è familiare".

Dopo il calcio, dove si trasferisce Capello?

"L'anno scorso sono stato a Vancouver e mi è piaciuta molto. E' una città molto bella, molto rilassante. Mi piace 'stare sul pezzo' e mi diverto ancora ad allenare. Magari tra 20 anni vengo a Fox Sports a fare qualcosa con te"

Sul rapporto giocatore-allenatore ha concluso:

"Tante volte quando sei allenatore capisci i problemi che hai avuto da giocatore. Sai quanto è difficile fare determinate scelte. Il giocatore non lo capisce. E' un po' come quando si dice ai figli: capirai quando diventerai papà".

Impostazioni privacy