Giffoni 2018, ospiti Chiara Francia (Heidi Bienvenida), Max Gazzè e Maccio Capatonda


Chiara ha incontrato i fan della serie televisiva insieme a Victorio D'Alessandro, interprete di Toro, suo fratello Tiziano, Gnomo nella serie TV. Ospite del Giffoni Music Concept, Max si è raccontato tanto. Maccio Capatonda ha parlato di The Generi.

Nella giornata di martedi 24 luglio 2018, ospiti al Giffoni Film Festival anche Chiara Francia, giovane interprete di Heidi Bienvenida, Max Gazzè e Maccio Capatonda.

HEIDI BIENVENIDA A GIFFONI CON UN MINI CONCERTO A SORPRESA

Chiara Francia, giovane interprete di Heidi Bienvenida, è stata tra gli ospiti del Giffoni Film Festival 2018, il festival di cinema e audiovisivo fatto da e per ragazzi.

Martedì 24 luglio Chiara ha incontrato i fan della serie televisiva insieme a Victorio D'Alessandro, interprete di Toro, suo fratello Tiziano, Gnomo nella serie TV, e sua madre Marcela Citterio, autrice di Heidi Bienvenida. Una giornata di divertimento e musica per il pubblico italiano della serie TV in onda su Rai Gulp in prime time alle 18.25. Oltre alla visione dell'episodio e ad altre sorprese, la protagonista della serie TV è stata disponibile per autografare "Il libro creativo" e il "Fan Book" a lei dedicati ed editi da Mondadori, appena fuori dalla Sala Truffaut.

La protagonista Chiara Francia (Heidi) è arrivata nella Cittadella del cinema con la mamma Marcela Critterio (autrice della teen soap e di altre serie come Il mondo di Patty e Chica Vampiro), il papà Javier (produttore della serie), il fratellino Tiziano (che interpreta Gnomo) e il collega e amico Victorio D'Alessandro (Toro).

Dopo la proiezione dell'episodio 29 in Sala Sordi, l'attrice ha riservato due sorprese al giovane pubblico. Prima ha improvvisato un mini-concerto sul palco, con un corpo di ballo che l'ha accompagnata nella coreografia. E poi è rimasta in sala per selfie e autografi con i giurati.

Agli Elements +10 Chiara Francia  ha raccontato il primo giorno sul set: "Mi sentivo un po' nervosa ma al tempo stesso elettrizzata. Per fortuna avevo lì accanto tutta la famiglia che mi ha fatto sentire protetta e al sicuro". Poi aggiunge Victorio D'Alessandro: "Io ero semplicemente al settimo cielo, onorato di prendere finalmente parte ad un progetto firmato da Marcela". Tiziano, il più timido del gruppo, ha raccontato di essere contento d'incontrare i giurati della sua stessa età (di anni ne ha 11). Papà Javier non è salito sul palco con il resto del gruppo ma i giurati lo hanno comunque avvicinato dopo il Q&A per salutarlo e chiedergli una dedica.

"Sono felice di essere qui a Giffoni e di parlare delle avventure di Heidi che ormai considero un'amica con cui divido tante emozioni e soprattutto l'amore per i nostri nonni e la montagna" ha concluso Chiara.

MAX GAZZÈ: "IL GIFFONI È COME LA MUSICA, PUÒ FARE…"

"Una musica può fare". Può dare. Trasformare. Contaminare. Riempire ed entusiasmare. Come questo Festival, come la 48esima edizione del Giffoni Film Festival. Una musica può salvarti, sull'orlo del precipizio. E di questo Max Gazzè non ha mai avuto dubbi. Ospite del Giffoni Music Concept, Max si è raccontato tanto. "Ho provato a raccontarmi in maniera onesta, ho chiacchierato con questi splendidi ragazzi come faccio con mia figlia, mi sono fatto assorbire da loro pienamente senza stare a pensare e premeditare cosa dire" ha detto l'artista. Poeta di una musica che non conosce limiti, che si lascia attraversare e accarezzare da sperimentazioni nuove e in continua evoluzione. Un incontro che si rinnova per i giffoners, che hanno avuto la possibilità di vedere ancora Max.

"Questo Festival può fare tante cose, proprio come la musica" ha sottolineato Gazzè, "È un dato di fatto, è un Festival nato per il cinema ma che non ha avuto paura di lasciarsi invadere anche dalla musica, dalle eccellenze di tutti gli aspetti dell'arte. È questo il segreto di Giffoni, i ragazzi vengono qui perché trovano tutto. Trovano ogni cosa, trovano un Mondo. (…) Questi giovani non devono aver paura del futuro, mai. La cosa importante è costruire il presente, filtrando le esperienze del passato. E Giffoni rappresenta il posto dove ogni nuova esperienza raccontata può essere utile per costruire il futuro di questi ragazzi".

Se il Giffoni Film Festival dovesse essere uno dei suoi brani, sarebbe "Come si conviene", dice Max: "Guardandoli negli occhi ho pensato a quando in quel brano dico che il futuro fa le fusa e si addormenta seduto su una puntata di Quark. Io li comprendo, ma loro devono coltivare le loro passioni impegnandosi perché solo in questo modo riusciranno a riprendersi il proprio futuro". Se dovesse essere un colore, tutti: "Questo Festival è l'emozione che, come la musica, ti muove il sangue. Deve essere la speranza, quella di riuscire a non desiderare tutto e subito. Quella che è contraddistinta da percorsi necessari che conducono alle esperienze, con pazienza e curiosità viva e passionale. Bisogna fare il primo passo e non cadere nelle trappole di chi diseduca all'impegno e alla dedizione, non è la linea retta il percorso più breve. Bisogna considerare le curve" ha continuato Gazzè. E se dovesse essere una parola, emozione. "La musica ha la potenza di salvarti la vita, è un elemento naturale che può riconciliarti con il fluire del mondo esterno. Ti salva dalla sofferenza, dal dolore, dai malumori. La musica riesce ad esorcizzarla, sfuma i giorni brutti e tutto quello che devi fare è ascoltare" ha raccontato Gazzeè. Ed è stato incanto, è esploso amore. Come nelle migliori favole, come racconta Max in quella di Adamo ed Eva. E come quella che il Giffoni Film Festival vive da 48 anni, nata da un sogno che ha oggi lasciato spazio alla realtà. E vola, "oltre tutte le stelle" dove "i sogni diventano veri".

MACCIO CAPATONDA PROTAGONISTA DI UNA MASTERCLASS CLASSIC APPASSIONATA E PIENA DI RISATE

Maccio Capatonda è tornato al Giffoni Film Festival per calcare il palco della Masterclass Classic. Il comico italiano ha ripreso idealmente la chiacchierata interrotta a due anni dall'ultimo incontro con i giffoners. Ad accompagnare la sua presenza l'uscita di The Generi, la serie in 8 puntate pensata come un surreale viaggio attraverso i generi cinematografici. "THE GENERI si ricollega alla comicità parodistica che ha sempre caratterizzato il mio modo di recitare", ha spiegato il protagonista della serie prodotta da Sky e Lotus Production. "Dopo Italiano medio, Omicidio all'italiana e Mario avevo voglia di rivedere alcuni dei più celebri generi cinematografici, senza ovviamente dimenticare la mia naturale propensione alla risata e ai cliché riletti con un modo oggettivamente surreale di intendere la comicità. Il risultato generale è un dissacrante percorso all'interno dei più abusati ed esilaranti luoghi comuni del cinema". La serie, scritta da Maccio Capatonda con la collaborazione di uno degli autori dei The Pills, presenta una struttura narrativa lineare in cui è semplice immedesimarsi. "Gianfelice Spagnagatti è figlio della contemporanietà", ha aggiunto Maccio, volto storico anche del programma televisivo Mai dire. "È un uomo di 40 anni con un'esistenza che si ripete identica giorno dopo giorno senza alcuna forma di emozione o di entusiasmo. L'unico obiettivo raggiunto è, paradossalmente, una zona di confort da cui non riesce più a venirne fuori. Comparsa all'interno della sua stessa esistenza, il filo rosso delle otto puntate prenderà corpo quando si ritroverà suo malgrado ad essere il protagonista di universi strani. Costretto a una svolta inaspettata, questo percorso gli permetterà anche di conoscere meglio se stesso".
Per conoscere meglio se stesso, Maccio ha invece fatto ricorso a tanto studio e a una lunga gavetta: "Con un pò di ironia e tanta onestà, spesso mi definisco la persona più seria del mondo. Potrebbe sembrare un paradosso, soprattutto per un comico, ma per raggiungere risultati importanti rispetto ai propri obiettivi è necessario studiare e approfondire i campi di interesse. Semplice perciò rendervi un consiglio sulla base della mia esperienza: anche per far ridere è necessario aver affrontato un puntuale percorso di crescita intellettuale", ha concluso il comico. 

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