Giffoni 2018, numeri e vincitori della 48a edizione


Premiati col Gryphon Award 2018 Otzi And The Mystery Of Time di Gabriele Pignotta Zoo di Colin Mclvor, This Crazy Heart di Marc Rothemund, Sadie di Megan Griffiths, Liyana di Aaron e Amanda Kopp, Brothers di Hanro Smitsman. Appuntamento a Giffoni 2019.

Si è conclusa sabato 28 luglio 2018 la 48a edizione del Giffoni Film Festival – dando appuntamento al 2019 – con un bilancio che conferma un Giffoni 'evoluto'. Come spiegato dall'ideatore della manifestazione, il direttore Claudio Gubitosi, Giffoni è "una creatura che rinasce dalle sue ceneri, che rinasce dalla sua distruzione. E' un format in continuo divenire, un contenitore che, negli anni, non si è limitato al festival, e che da esperienza è destinato a diventare opportunità". E' questo l'obiettivo. In vista del cinquantennale, Giffoni evolverà ancora, e da Experience si tramuterà in Opportunity. 

La 48esima edizione ha riservato diverse anteprime cinematografiche che hanno conquistato migliaia di fan – – e tanti sono stati gli ospiti istituzionali – dal presidente della Camera, Roberto Fico e al vice premier Luigi Di Maio, passando per i ministri Sergio Costa (ambiente) Marco Bussetti (istruzione) e Alberto Bonisoli (cultura), fino ad arrivare ai sottosegretari Lucia Borgonzoni (beni e attività culturali) e Carlo Sibilia (interno), oltre al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Giffoni è così diventato centrale nel dibattito politico, sociale e culturale del nostro Paese, proprio nei giorni in cui si sono registrati i drammatici incendi in Grecia, l'Italia ha tributato l'ultimo saluto a Sergio Marchionne e nelle aule parlamentari si discuteva del Decreto Dignità.

Oltre 2mila gli articoli pubblicati su quotidiani nazionali e non, agenzie di stampa e web. Su Google, ricercando Giffoni 2018, compaiono oltre 4 milioni di notizie.

Chi non è potuto esserci di persona ha potuto farsi trasportare ugualmente nella magia della 48esima edizione: il dato aggregato relativo agli italiani che hanno seguito il Festival tramite i numerosi programmi messi in onda dai mediapartner Mediaset, Rai e Sky è stimato in oltre 40.000.000 contatti.

Circa 300mila le visualizzazioni sul sito ufficiale, con flussi di utenti provenienti da Italia, Stati Uniti, Germania, Perù, Regno Unito, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Filippina e Francia. Centinaia anche le mail arrivate in questi giorni. Giurati, famiglie, giffoners, sponsor ringraziano per l'accoglienza e per l'esperienza formativa ed emozionante; reti televisive nazionali e internazionali desiderano avere i filmati ufficiali del Festival; registi e attori di tutto il mondo scrivono entusiasti del clima di festa, di gioia e professionalità che si respira al Giffoni Film Festival.

Sui social, da venerdì 20 a sabato 28 luglio le impressions raggiunte arrivano a toccare la quota di 3milioni.

I CORTOMETRAGGI VINCITORI DEL #GIFFONI2018

Ai giurati della 48esima edizione del Giffoni Film Festival il compito di premiare, non solo lungometraggi e documentari, ma anche i cortometraggi vincitori del Gryphon Award 2018.

I più giovani, gli Elements +3, hanno premiato il cortometraggio animato ANT (Julia Ocker, Germania, 2017), la storia di una piccola formica che invece di seguire le regole preferisce stravolgerle con grande creatività.

I giurati della sezione Elements +6 hanno premiato BELLY FLOP di Jeremy Collins, Kelly Dillon (Sud Africa) in cui una bambina coraggiosa prova diversi tipi di tuffo, incurante della talentuosa atleta che le ruba la scena.

I giurati della sezione Elements +10 hanno premiato GELATO – SEVEN SUMMERS OF ICE CREAM LOVE di Daniela Opp (Germania). Agli inizi del 20esimo secolo gli italiani conquistano la Germania con il gelato ma, a causa della guerra, gli italiani diventano dei nemici e la storia d'amore tra Rosa, una ragazza tedesca, e Paolo, figlio del gelataio italiano, si interrompe bruscamente.

I giurati della sezione Elements +18  hanno premiato TWEET TWEET di Zhanna Bekmambetova (Russia). Vivere è come camminare su una corda tesa: a volte siamo spaventati o rischiamo di perdere l'equilibrio, ma quando siamo felici ed emozionati possiamo persino volare, come Luba, una bambina e il suo amico passero che non conosce la paura.

Parental Experience, sezione dedicata alla famiglia, ha premiato 2ND CLASS di Jimmy Olsson (Svezia): Charlotte, nuova insegnante di una seconda media, viene attaccata da un nazista. Uscita dall'ospedale, scopre che l'aggressore è il padre di uno dei suoi studenti.

I LUNGOMETRAGGI VINCITORI DEL #GIFFONI2018

Sei i lungometraggi vincitori del Gryphon Award 2018, una selezione che ha messo a confronto oltre 100 opere in concorso, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, scelti tra 4600 produzioni ricevute in preselezione.

I giurati della sezione Elements +6 hanno premiato OTZI AND THE MYSTERY OF TIME (ÖTZI E IL MISTERO DEL TEMPO) (Italia, 2018) di Gabriele Pignotta. L'opera vanta un cast che include anche Alessandra Mastronardi e Vinicio Marchioni. Kip è un ragazzo come tanti, intelligente e sensibile, per cui il tempo dell'infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano e gli amici del cuore, il giovane vive con loro un'esperienza straordinaria. Quando si reca al museo a salutare la mummia per l'ultima volta, accade qualcosa di magico e Ötzi si risveglia, cominciando a rigenerarsi. Mentre Ötzi, in incognito, incontrerà il ventunesimo secolo, Kip apprenderà da lui i segreti dell'età del rame. Il film è un produzione One More Pictures con Rai Cinema, e sarà distribuito in Italia, in autunno, da Altre Storie.

I giurati della sezione Elements +10 hanno premiato  ZOO (Irlanda /UK, 2017) di Colin Mclvor. Durante i bombardamenti aerei tedeschi di Belfast nel 1941, Tom lotta per salvare Buster, un cucciolo di elefante. Protagonista dell'opera è Art Parkinson, che ha interpretato Rickon Stark ne "Il Trono di Spade".

I giurati della sezione Elements +13 hanno premiato  THIS CRAZY HEART (Germania, 2017) di Marc Rothemund che nel 2013 aveva presentato – nella stessa sezione – "The Girl With Nine Wigs". Lenny, trentenne figlio di un rinomato cardiologo, vive come vuole fino al giorno in cui, stanco del suo comportamento, il padre gli blocca la carta di credito. Per riavere indietro la sua vita, Lenny dovrà occuparsi del quindicenne David, che invece soffre sin da quando è nato. Dapprima restio all'idea, l'uomo si lascerà conquistare dall'adolescente imparando cosa sia il senso di responsabilità.

I giurati della sezione Elements +16 hanno premiato SADIE (Usa, 2018) di Megan Griffiths. Nel film Sophia Mitri Schloss, già protagonista di "Lane 1974", presentato nel 2017 al Festival, oltre all'attrice Danielle Brooks, nota per la serie TV "Orange is the New Black". Sadie è un'adolescente che vive con la madre mentre il padre è nell'esercito e, di fatto, ha lasciato da tempo la famiglia. Malgrado questo, la ragazza è molto affezionata al padre e non accetta la nuova relazione della madre con un altro uomo. Per ostacolarla adotterà l'unico metodo che conosce: quello della guerra.

I giurati della sezione Elements +18 hanno premiato la complessità dei rapporti in contesti attuali quanto delicati raccontata dal film BROTHERS (Olanda, 2017) di Hanro Smitsman. L'opera ci proietta nel dramma di Hassan e Mourad alla ricerca del loro fratello minore, Yasin, un presunto estremista nella Siria dilaniata dalla guerra. 

Vince per la sezione Gex Doc, totalmente dedicata ai documentari, il film LIYANA (Qatar/ Swaziland/Usa, 2017) di Aaron e Amanda Kopp. Si tratta di una favola africana animata nata dall'immaginazione di cinque bambini orfani dello Swaziland. Una storia di perseveranza attinta dai loro ricordi più oscuri e dai loro sogni più luminosi. Il viaggio del loro personaggio immaginario si intreccia con poetiche scene documentaristiche.

Tra le menzioni speciali dedicate alla sezione Elements +6 anche l'Amnesty International Award, assegnata a CHUSKIT di Priya Ramasubban (India). Il premio è stato attribuito "per la determinazione della protagonista nell'affermare il suo grande desiderio di andare a scuola, perché la disabilità non può essere un ostacolo al diritto all'istruzione". Amnesty ha voluto premiare anche BISMILLAH del regista italiano Alessandro Grande, in concorso nella sezione Elements +10. La motivazione è stata riconosciuta "nella capacità di mettere in evidenza un aspetto diverso ma molto importante del fenomeno immigrazione, in modo che gli spettatori possano immedesimarsi nelle paure dei protagonisti per i quali anche l'accesso alle cure è un rischio".

Il premio Rai Cinema Channel Giffoni 2018, è andato al cortometraggio WARRIORS OF SANITÀ di Luca Nappa (Italia), "per aver raccontato con profondo realismo la vita quotidiana di un ragazzo che deve affrontare le difficoltà della vita, senza mai smettere di sognare".

I VINCITORI DEL PREMIO CGS "PERCORSI CREATIVI" 2018

Nell'ultimo giorno del Giffoni 2018  spazio anche per l'assegnazione del "Premio C.G.S. Percorsi Creativi", riconosciuto dal festival, al film della categoria "+13" ritenuto – con motivazione scritta – come il più interessante della rassegna da parte dei giovanissimi giurati.

La giuria CGS – Cinecircoli Giovanili Socioculturali – per la Sezione GENERATOR +13, assegna il Premio "Percorsi Creativi" 2018 a Cross My Heart Les Rois Mongols di Luc Picard, con la seguente motivazione:

"perché il film pone in primo piano l'importanza del legame tra fratelli, soprattutto nel momento in cui può essere reso più fragile da condizioni socio politiche critiche, come quelle del Quebec attraversato dai moti separatisti del 1970, che fanno da sfondo alla storia raccontata. Il piano del sequestro di persona organizzato da un'improbabile banda di ragazzi, anticipato da indizi narrativi già nell'incipit, viene seguito con una narrazione coinvolgente che sa alternare i toni realistici del documentario a quelli dell'avventura e del racconto di formazione, dando spazio anche alle suggestioni della fantasia. L'uso frequente dell'inquadratura soggettiva restituisce il punto di vista prevalente di Manon, mentre i campi totali e lunghi immergono lo spettatore nel centro dell'azione, alternandosi in un tessuto narrativo originale".

"Cinecircoli Giovanili Socioculturali" (CGS) hanno partecipato quest'anno per l'undicesima volta al Giffoni Film Festival. Circa 30 i membri del CGS partecipanti al festival, provenienti dai cinecircoli "Dorico" di Ancona, "Adelasia" di Alassio, "21" di Civitavecchia, dalla scuola "A. T. Maroni" di Varese e dal CGS della Regione Sardegna. Al Giffoni Film Festival – che in questa 48° edizione è dedicato al tema dell'acqua, con il motto di "AQUA" – la carovana dei giovani dei CGS è stata guidata dagli animatori e responsabili di Ancona, ruolo affidato loro dall'associazione nazionale CGS/CNOS-CIOFS, nell'ambito del progetto "Sentieri di Cinema". I partecipanti hanno partecipato al laboratorio permanente di giornalismo web di documentazione, di seminari su "SPOT-Video", stage su sceneggiatura, ripresa e montaggio.

GUBITOSI E IL MINISTRO ALBERTO BONISOLI CHIUDONO GIFFONI 2018: DA EXPERIENCE DIVENTERÀ OPPORTUNITY

Distruggere per ricostruire, ripensare per innovare: Giffoni è così nella mente di chi l'ha ideato. Il momento conclusivo di ogni edizione per il direttore Claudio Gubitosi è sì l'occasione per fare un bilancio, ma è soprattutto il momento per definire una traiettoria, per dare un'indicazione di prospettiva. Alla vigilia di quello che inequivocabilmente è un percorso che porterà Giffoni al giro di boa del mezzo secolo di vita. Per quest'anno la conferenza di chiusura di Giffoni, coordinata da Titta Fiore, presidente della Film Commission della Campania, per la prima volta ha ospitato un ministro. E non un ministro a caso, ma il ministro ai Beni e alle Attività Culturali e al Turismo, Alberto Bonisoli, che ha vissuto, tra Cittadella, Ramiera e Multimedia Valley, per intero la giornata conclusiva di Giffoni 2018.

Ha dichiarato il direttore Gubitosi nel dare il suo ufficiale benvenuto al ministro Bonisoli:

"Il calore dei ragazzi l'energia, quei valori che non verranno mai riportati in un analytics e che invece rappresentano uno dei termometri più interessanti, è questo il dato che più mi interessa. Questa edizione rientra in una trilogia di temi dedicati alla natura, l'uomo, la salvaguardia del nostro pianeta. Ieri abbiamo partecipato insieme all'eclissi e alla felicità. Sentivo la leggerezza della felicità diffusa a Giffoni. Il mio mestiere, se è un mestiere, o meglio la mia missione è di essere produttore di felicità e di benessere. Il cinema resta un punto centrale, con i film in concorso presentiamo la bellezza ed i tormenti della nostra società. È stata un'edizione di rottura che ha abbattuto tutti gli schemi: non abbiamo il tappeto rosso, non abbiamo nastri, ritorniamo ad essere diversi proprio nel momento in cui abbiamo il dovere di parlare di temi come la convivenza. Ancora di più siamo stati comunità. La parola d'ordine è fiducia. La parola d'ordine è lealtà. Siamo un'idea che porta valori, valori mai fatui".

C'è il festival, ci sono i numeri che il direttore Gubitosi considera importanti ma non determinanti:

"Ci sono sette festival in uno stesso progetto abbiamo avuto le migliori anteprime, i migliori talenti. Ma oggi sono convinto che abbiamo raggiunto un obiettivo unico, più importante, quello di vedere le famiglie felici. Abbiamo avuto dodicimila auto al giorno. Abbiamo avuto più di 300mila presenze nel corso dei giorni. Tutti i luoghi di Giffoni sono stati oinvolti tra le varie attività, un vero incanto. E poi tante istituzioni, tanti brand, tante strutture. E tutti gli ospiti istituzionali con gli incontri speciale che abbiamo fatto con i ragazzi. Siamo i sesti al mondo tra i festival internazionali più amati, unico italiano così alto in classifica, ma vorrei parlare di un altro bilancio, quello sociale. Giffoni è un luogo fisico ma anche metafisico di cui fidarsi".

 Giffoni finisce oggi e comincia oggi:

"Mi segna forte questa edizione – è quella in cui sto distruggendo di più per ricostruire. Ci avviamo in un cammino che ci porterà ai cinquant'anni. Senza correre, però. Tra le novità l'anno prossimo voglio che i bambini della giuria + 10 parlino in inglese. Siamo praticamente già pronti per passare da Experience ad Opportunity. Il tema dell'anno prossimo già l'abbiamo deciso: sarà l'Aria. Produciamo 560 attività durante l'anno. Abbiamo dimostrato come si fa industria della cultura. Al ministro possiamo chiedere, essendo una bella storia italiana, di poter essere già nel 2019 presenti nella legge di bilancio, ottenendo così una stabilità, come accade per Venezia, per Torino".

Il ministro Alberto Bonisoli nel corso della conferenza restituisce la sua idea di Giffoni:

"Non è un vero e un proprio festival. E' un'esperienza, c'è un pezzo di innovazione, ci sono i bambini. Giffoni sfugge ad una definizione, non ha bisogno di etichette e questo è un risultato. Giffoni crea una categoria. La cui definizione sarà qualcosa di fluido. E di questo bisogna essere orgogliosi".

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