Giornata della Memoria: 5 letture da non perdere
Giornata della Memoria: 5 letture da non perdere

Giornata della Memoria: 5 letture da non perdere


In occasione della Giornata della Memoria vi consigliamo cinque titoli, forse non troppo conosciuti, che potrebbero interessare chiunque sia alla ricerca di libri e romanzi sul tema.

Il 27 Gennaio 2019 ricorrerà la giornata internazionale della Memoria, per ricordare tutte le vittime dell'Olocausto. La data del 27 Gennaio è stata scelta perché fu quella in cui, nel 1945, venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz e, come ogni anno, istituzioni ma anche esponenti della cultura si fermano a riflettere sull'orrore che è accaduto, su come il silenzio sia stato ponderante e di come l'obbedire a degli ordini abbia reso milioni di soldati compliti di uno dei crimini più orribili e vili della storia dell'umanità. Per celebrare questa giornata dedicata alla memoria, affinché gli sbagli del passato non si ripetano più, noi di Movietele abbiamo deciso di consigliarvi cinque letture a tema Shoah, di quelle che forse non sono poi così conosciute ma che riusciranno comunque a farvi un'idea di quello che milioni di esseri umani hanno dovuto subire.

1. Nemici. Una storia d'amore, di Isaac Bashevis Singer
A leggere la trama di Nemici, libro del premio Nobel 1978 Isaac Bashevis Singer, sembrerebbe di trovarsi davanti ad una commedia degli equivoci, una di quelle narrazioni costruite ad hoc per divertire lo spettatore e metterlo davanti agli aspetti più esilaranti del gioco assurdo del fato. Perché la trama di questo stupendo romanzo edito da Adelphi ruota intorno a Herman che, dopo essere riuscito a sfuggire ai nazisti e alle leggi razziali nascondendosi per tre anni nel fienile di una contadina polacca, si trova a New York, a Coney Island, sposato proprio con la sua salvatrice Jadwiga. Allo stesso tempo, però, è innamorato di un amore insano, quasi toccico, di Masha, una scampata ai lager che vive nel Bronx insieme alla madre. Per proteggere la sua relazione clandestina agli occhi della buona e sottomessa Jadwiga, Herman racconta di innumerevoli viaggi che è costretto a fare per vendere i libri che danno loro da mangiare, quando in realtà l'uomo scrive sermoni, discorsi e appunti per un rabbino molto in vista a New York. La situazione si complica quando, dal passato, emerge anche Tamara, sposa di Herman creduta morta per un colpo d'arma da fuoco e invece sopravvissuta ai campi di sterminio. Da un giorno all'altro Herman si troverà con tre moglie e un intreccio così complicato di bugie che cercare di sbrogliarlo è pressoché impossibile.
Come dicevo poco più sopra, a soffermarsi a leggere la trama ci si potrebbe aspettare una storia adatta ad essere portata sul grande schermo da Frank Capra con un Cary Grant come protagonista. Ma la bellezza di questo romanzo sta in quello che la trama non riesce a raccontare: tutti i personaggi messi in scena sono spezzati, distrutti all'interno di loro stessi, costretti a vivere in un mondo che porta il ricordo degli orrori subiti, dei lavori massacranti, delle persone smarrite nel buio delle fucilazioni. "Sono morta, ma sono anche viva" dirà a un certo punto Tamara, il personaggio sicuramente più d'impatto della storia, il fantasma in carne ed ossa che pone il protagonista davanti a se stesso, davanti ai suoi stessi demoni. Tamara rappresenta la vita spezzata per gran parte del racconto: tornata dalla morte dovrebbe essere colei che celebra il messaggio dell'eterno ritorno, della speranza indistruttibile. Ma quando entra in scena, Tamara è un fantasma con un cuore che ancora batte. Allo stesso tempo Masha, così frivola, capricciosa e a tratti crudeli, è una donna che non riesce a chiudere gli occhi, che non riesce a stare ferma, come se avesse paura che nel momento in cui accetterà di mostrarsi debole vedrà comparire di nuovo coloro che l'hanno resa più carne che anima e che tutto ricominci. E poi c'è Herman, che cerca di avere una vita, ma che ad ogni pié sospinto si immagina un'invasione nazista dal porto di New York e cerca sempre vie di fuga. Herman, che racconta bugie con una facilità tale da renderlo sgradevole, ma che nei ristoranti si siede sempre nei tavoli ad angolo per paura di essere colpito alla schiena.
In Nemici – Una storia d'amore l'Olocausto non appare in fieri. Non vediamo, in medias res, quello che succedeva nei campi o nei boschi dei campi profughi. Qualcosa ci viene raccontato, naturalmente. Ma il peso dell'orrore lo avvertiamo soprattutto attraverso le scelte dei protagonisti, il loro rapportarsi al mondo, all'idea di un futuro, ma anche al concetto stesso d'amore. Singer scrive un romanzo davvero sulla memoria, che dimostra come il ricordo sia in grado di cambiare il presente, di plasmarlo secondo leggi che non sono facilmente interpretabili. Un amore che trasuda di fatalità, di morte, di orrore, e in cui la città di New York diventa liberazione e prigione al tempo stesso. Un titolo, Nemici – Una storia d'amore, che non dovreste perdervi.

1. Nemici. Una storia d'amore, di Isaac Bashevis Singer
1. Nemici. Una storia d'amore, di Isaac Bashevis Singer

2. Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak
Ambientato nella Germania della seconda guerra mondiale, Storia di una ladra di libri di Markus Zusak racconta gli orrori della persecuzione nazista attraverso la storia di una bambina Liesel, costretta a scappare da Monaco, senza più una famiglia e senza una casa, per andare a vivere da una coppia che l'ha adottata. Ed è proprio in casa di Rose e Hans che Liesel capirà il suo amore per i libri e la lettura. Dopo aver recuperato un piccolo libro nero vicino alla tomba del fratellino, per Liesel i libri diventano una sorta di ancora, un bene prezioso di cui si può prendere cura, qualcosa che nemmeno l'orrore della guerra sembra in grado di portarle via. Così Liesel si mette a rubare libri per salvarli, impara a leggere nelle notti che sono popolate da incubi e farà amicizia con Max, un ragazzo che gli Hubermann nascondono al prezzo della propria vita.
Scritto facendo anche riferimento ai ricordi dei genitori dell'autore, Storia di una ladra di libri è un libro che, già a partire dalla voce scelta per narrara questa vicenda (e che non vi spoileriamo), si presenta come una lettura abbastanza originale per quel che riguarda gli scritti che parlano di questo periodo tanto buio della storia dell'umanità. La lettura è scorrevole e il ritmo abbastanza buono, anche se alcuni salti cronologici e anticipazioni narrative rischiano, di tanto in tanto, di rallentare la fruizione del racconto che, alla fine, vi lascerà con la sensazione di aver preso un pugno fortissimo nello stomaco.

 Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak
Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak

3. Il bambino senza nome, di Mark Kurzem
"Puoi darmi un pezzo di pane prima di spararmi?"
Una domanda assurda, così innocente nell'essere posta nel momento di massimo terrore, è ciò che ha salvato la vita ad Alex Markem, protagonista, insieme al figlio Mark, di Il bambino senza nome. In questo romanzo edito piemme il lettore viene così a conoscere la storia, incredibilmente vera, di un uomo che decide di aprirsi col figlio, di raccontare parte dei segreti che hanno caratterizzato la sua vita, alla ricerca di un modo per ritrovare le proprie origini, i propri ricordi dimenticati e, addirittura, il proprio nome. Perché Alex Kurzem non è il nome vero dell'uomo che è riuscito a sfuggire all'indicibile, riuscendo poi a farsi una famiglia. L'unica cosa sicura che l'uomo sa di sé è di essere un ebro e di essere sopravvissuto allo sterminio del suo villaggio, dopo aver testimoniato la morte della madre.
Il libro, che ripercorre all'indietro questa storia che sembra essere uscita più da una sceneggiatura cinematografica che dalla vita stessa, si fa forte di uno stile molto elementare, che non ricorre a grandi paroloni, perché un'avventura come quella vissuta dal protagonista non ha bisogno di essere adornata da chissà quali dichiarazioni. Non mancano scene assolutamente devastanti a livello emotivo, che ti lasciano con la coscienza a galleggiare direttamente nel dolore.

Il bambino senza nome, di Mark Kurzem
Il bambino senza nome, di Mark Kurzem

4. Ho sognato la cioccolata per anni, di Trudi Birger
Ho sognato la cioccolata per anni è la storia vera, raccontata in prima persona, dell'autrice Trudi Birger. In questo romanzo la troviamo, sedicenne, con tutta la vita davanti, mentre il suo mondo sembra pronto a crollare ai suoi piedi quando lei e la sua famiglia viene deportata nel campo di concentramento di Stutthof. Trudi Birger racconta di un orrore senza fine che si svolge intorno a lei, costretta ad assistere a scene orribili, dove a farla da padrone è la crudeltà spietata di uomini senza cuore. Ma è anche il racconto di una ragazzina che sceglie di non perdere la speranza, che immagina il futuro, che sogna la cioccolata come metodo per continuare a ricordare ciò che di bello c'è al di là delle mostruosità di cui è costretta ad essere testimone. Un libro che parla d'amore, che parla di una giovane donna che cerca sua madre e che continua a combattere, a sperare in qualcosa anche quando viene spinta verso un forno crematorio ed ogni speranza sembra essersi smarrita. Un libro forte, importante, che aiuta il lettore a provare sulla propria pelle gli orrori che la scrittrice racconta, aiutata sì dalla prima persona, ma soprattutto dalla sua capacità di ricordare ciò che è stato e ciò che non dovrebbe mai essere dimenticato.

Ho sognato la cioccolata per anni, di Trudi Birger
Ho sognato la cioccolata per anni, di Trudi Birger

5. La verità negata, di Deborah E. Lipstadt
Diventato anche un film con Rachel Weisz, presentato alla 12a edizione della festa del cinema di Roma, La verità negata è la trasposizione e, insieme, il ricordo che Deborah E. Lipstadt conserva e tramanda della guerra giuridica svoltasi in tribunale che la vedeva contrapposta a David Irvin, storico e fervente negazionista dell'Olocausto. Un libro, questo, che sembra quanto mai attuale in tempi come questi, dove sembra esserci un terreno di nuovo fertile per far sì che negazionisti del genere abbiano di nuovo la loro occasione di maneggiare le fonti, cambiare la verità e manipolare l'opinione pubblica di un certo tipo di pubblico, quello più pigro, quello annoiato, quello che non ha tempo, voglia o possibilità di farsi le proprie ricerche e di conoscere una verità quanto mai lampante.

 La verità negata, di Deborah E. Lipstadt
La verità negata, di Deborah E. Lipstadt

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