Il Postino in versione restaurata
Il Postino in versione restaurata

Il Postino in versione restaurata a Roma 2014, dal 29 ottobre in DVD


Il Postino di Michael Radford alla nona edizione del Festival In versione restaurata, dal 29 Ottobre in DVD e Blu-ray con Warner Bros.

A vent'anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, la Film & Video ha realizzato il restauro digitale de Il Postino, tra le più importanti opere della storia cinematografica italiana distribuita per la prima volta nelle sale italiane il 22 settembre 1994. Tra gli eventi speciali della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, il pluripremiato lungometraggio diretto da Michael Radford, vincitore del premio Oscar per la miglior colonna sonora e di molti tra i più prestigiosi riconoscimenti cinematografici al mondo, sarà presentato al pubblico domenica 26 settembre sotto una veste rinnovata.

Warner Bros. Entertainment Italia presenta inoltre, in anteprima dal 20 ottobre presso la libreria Notebook dell'Auditorium Parco della Musica, il DVD e l'inedita edizione Blu-ray dell'opera con la quale Massimo Troisi si è congedato dal suo pubblico e grazie alla quale il regista, sceneggiatore e attore ottenne anche una candidatura postuma dall'Academy Award.

Lavorando direttamente sui materiali negativi originali conservati presso i suoi stabilimenti, la Film & Video attraverso Eurolab Digital ha data nuovo valore al film: professionisti del settore si sono alternati al restauro fotochimico dei materiali danneggiati, al controllo delle giunte, ai lavaggi in percloro per poi passare al digitale per la scansione a 4K color, corretti e puliti digitalmente per creare un prodotto nuovo come non si vedeva in sala dal debutto cinematografico del '94, anno in cui Il Postino fu inoltre presentato alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.

In un'isola del sud d'Italia, nel 1948, il poeta cileno in esilio Pablo Neruda, si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l'incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il "Canto general", e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua "ars poetica", instaura un rapporto di amicizia. Il poeta riceve per il suo compleanno un messaggio registrato dal Cile e fa incidere sul dittafono un saluto per i suoi amici a Mario che come cosa più bella dell'isola cita Beatrice Russo, la giovane barista di cui si è invaghito e che riesce a conquistare con le "metafore" apprese dal poeta, che ha addirittura accompagnato il giovane all'osteria, dedicandogli pubblicamente una poesia. Beatrice, affascinata, nonostante il divieto della zia di rivederlo, si concede a Mario e alle nozze riparatrici Neruda fa da testimone, nonostante le perplessità del curato. Frattanto l'esilio viene revocato ed il poeta può ritornare in patria. Passano cinque anni e Mario segue le vicende dell'illustre amico sui cinegiornali, e alla radio, ma l'unico segno è la lettera del segretario del poeta che gli chiede i libri e gli oggetti lasciati sull'isola, dove, grazie al deputato della Democrazia Cristiana Di Cosimo, sono finalmente iniziati i lavori dell'acquedotto. Mario, che aspetta un figlio, registra per l'amico lontano i rumori dell'isola, la voce del mare e del vento, ed il battito cardiaco del nascituro. Ma dopo la vittoria della Democrazia Cristiana, i lavori vengono interrotti, e Mario è sempre più impegnato nel partito comunista. Cinque anni dopo, Neruda e la moglie entrano di nuovo nell'osteria di Beatrice, e vi trovano Pablito, il figlio di Mario. Ma quest'ultimo non lo ha nemmeno visto nascere: è morto a Roma durante un comizio in cui doveva leggere di una poesia in onore di Neruda.

Il film, trasposizione cinematografica de "Il postino di Neruda" dello scrittore cileno Antonio Skàrmeta, consacrò definitivamente a livello internazionale Massimo Troisi, che non solo lo scrisse e interpretò ma diede il suo sensibile e significativo contributo alla regia. Diviso tra passione per la scrittura e impegno politico, il film racconta la storia del postino siciliano Mario Ruoppolo e della sua inaspettata, profonda e commovente amicizia con il poeta Pablo Neruda, in fuga dal Cile ed esiliato in una piccola isola delle Eolie. Grazie a lui Mario, interpretato da Troisi in modo commovente e magistrale, imparerà l'arte della poesia con l'obiettivo di conquistare la bella Beatrice (Maria Grazia Cucinotta).

Come il protagonista del suo film, Troisi non poté godere del successo del suo ultimo capolavoro perché scomparve poche ore dopo le riprese, il 4 giugno del 1994.

"Direi che Massimo ha fatto quello che i vecchi produttori facevano: aveva un impegno creativo, il progetto era il suo, la visione di fare questa cosa con quel regista, con quegli attori, in quel modo, era la sua – ha detto Michael Radford -. Così fanno i grandi produttori, che hanno in mente chiaramente quello che vogliono fare. Lui voleva interpretare un uomo che scopre se stesso attraverso la poesia. Si sentì male la prima settimana di riprese, aveva bisogno del trapianto. Gli dissi di lasciar perdere il film, anche se desideravo il contrario. Fu davvero molto coraggioso".

Festival del Cinema di Roma 2014
Impostazioni privacy